Un antico forte abbandonato del ‘700 è l’incredibile capolavoro della Liguria che in pochi conoscono

Adriano Bocci, 30 Giu 2024
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Ma lo sai che questo qui è un Garpez, uno dei più grandi scultori viventi, eh?” “Scultore che cosa, ma guarda che il mio falegname con 30 mila lire la fa meglio, eh.” Così nel ‘97 fra le scene più iconiche di Tre Uomini e una gamba ci si riferisce a una gamba di legno, ma mai avremmo potuto immaginare che con un piccolo aumento ci usciva un forte.
Costruito nel 1758 (circa, ‘56-58) come posizione strategica per controllare meglio il nemico nelle valli dello stesso monte, quel mix molto specifico che è il Forte Diamante (Sant’Olcese, Genova, Liguria) sorge sulla cima del Monte Diamante a 667 metri s.l.m., poco sopra Genova, e giudica austero la Val Polcevera e la Val Bisagno. Un antico capolavoro abbandonato, che farebbe tornare i flashback di guerra ad un ventiduenne Ugo Foscolo ferito in battaglia, nasce con un budget iniziale di 50 mila lire, e voi lo potete visitare a costo zero.

Il Forte Diamante? Più che panoramico, strategico

vista del forte diamante da lontano sopra genova, in liguriaDeliziosi 15 tornanti. Vmenkov | Wikimedia

Il Forte Diamante è uno dei forti più caratteristici di tutta la cinta muraria difensiva della vecchia Repubblica di Genova, il Parco delle Mura, un’Area Naturale Protetta che tutela 617 ettari di colline. Anche se i numerosi forti non si sono mai limitati alla protezione ambientale, anzi, soprattutto il Forte Diamante, primo baluardo contro le incursioni da Nord.

Proposto da un ingegnere francese, Jacques De Sicre, viene confermato e lavorato da De Sicre, De Cotte e il Maresciallo Flobert, grazie ad un contributo del marchese Giacomo Filippo Durazzo che offrì 50 mila lire. Un lavoro congiunto, spettacolare da vedere ed efficientissimo nella difesa, poco ma sicuro.

Nel ‘47 del Settecento si capì per bene, durante l’assedio austriaco, di dover fortificare meglio la zona. Quella che era la Repubblica di Genova doveva difendere le proprie comunicazioni e i confini, costruendo forti su forti: fece molto bene. Nell’800 il Forte Diamante diventa teatro di un grosso scontro tra truppe francesi e austriache, e qui il 2 maggio viene ferito un ventiduenne Ugo Foscolo dall’esercito di Hohenzollern, nella battaglia del Forte dei Due Fratelli. Poco prima ripubblicò la sua Ode a Bonaparte con una dedicatoria extra dove lo invitava a sostenere l’indipendenza italiana, a seguito del coup d’état di Napoleone Bonaparte a inizio novembre dell’anno precedente.

Un bel “no” storico, ma con stile

Ugo Foscolo, così, rimane ferito a un ginocchio e guarda da lontano la resa di Genova a giugno dell’800. Tempo dieci giorni e Napoleone vince a Marengo. La parte bella è che i francesi rifiutarono categoricamente la resa, francesi con cui il capitano Ugo Foscolo combatte fianco a fianco: il Diamante non viene mai conquistato.

Signor Generale, l’onore, che è il pregio più caro per i veri soldati, proibisce imperiosamente alla brava guarnigione che io comando, di rendere il Forte di cui mi è stato affidato il comando, perché possa acconsentire alla resa per una semplice intimidazione, e mi sta troppo a cuore Signor generale, di meritare la Vostra stima per dichiararvi che la sola forma e l’impossibilità di difendermi più a lungo, potranno determinarmi a capitolare. Bertrand” (testo originale editato, Compagnia dei Librai).

E così, grazie anche ai battaglioni di Soult, gli austriaci fecero una bella inversione a U.

Forte (zza): la punta di Diamante della Grande Muraglia Genovese, tra regolare e irregolare

vista primaverile del forte diamante, in liguria, sopra genova

A 667 metri s.l.m. il Forte Diamante è una stella del sistema difensivo di Genova. Aveva un tetto spiovente e una torre semicircolare, ma nel periodo napoleonico il tetto si trasforma in una terrazza difensiva piena di caditoie. È fatto da due cinte murarie poligonali concentriche e una caserma su tre piani, con una cinta esterna irregolare e un bastione pentagonale, mentre la cinta interna è simmetrica e stellare. Per la cronaca, la cinta esterna mostra il bastione pentagonale che si affaccia su una strada a mezza costa che passa attraverso la Porta delle Chiappe (non ridete) per collegare Genova e Torrazza fino alla Pianura Padana.

Creato con pietra e ardesia locale con mura spesse e bastionate contro i cannoni, vennero usate tecniche avanzate. D’altronde il forte ha un bel po’ di elementi difensivi, tra cui un sacco di piombatoie e bastioni. Le piombatoie (o anche caditoie, comunque napoleoniche) sono le feritoie che fanno colpire i bersagli direttamente sotto, mentre tra bastioni poligonali e la forma a stella si può usare il fuoco incrociato. Quando la Liguria viene annessa al Regno di Sardegna (cent’anni prima della Grande Guerra) si aggiungono ancora altre piombatoie, si allarga la caserma e si fa una torre semicircolare con una scala a chiocciola per velocizzare l’accesso alla terrazza di difesa.

Col tempo (e coi cambiamenti delle esigenze militari) perde importanza strategica e dopo l’annessione al Regno di Sardegna vengono fatte modifiche, ma il forte viene gradualmente abbandonato e questo Diamante torna un po’ grezzo. Rustico, volendo. All’alba della Grande Guerra viene dismesso come proprietà militare e nonostante i tentativi di preservazione cade in rovina così come molti forti della Grande Muraglia Genovese.

Here comes the sun: la situazione oggi e come sta migliorando

Oggi il Forte Diamante è parzialmente in rovina, seppure la struttura è molto ben conservata grazie alla struttura molto solida. Tiene le sue caratteristiche principali, anche se diverse parti sono deteriorate: lo si raggiunge praticamente quasi solo a piedi tramite sentieri escursionistici (più o meno complessi, ce ne sono diversi) che sono stati mal tenuti fino a pochissimo tempo fa. E come potete già vedere, 15 tornanti almeno all’andata. Ma sul mal tenuto, non per molto. Nonostante il degrado è un capolavoro militare, lui come gli altri forti della zona, un punto di interesse irresistibile.

Le cose hanno già cominciato a muoversi nella direzione giusta. Con il nuovo PNRR cinque forti di Genova si restaurano entro fine 2025, cioè quelli di Santa Tecla, Puin, Belvedere, Forte Begato e Tenaglie, mentre viene inaugurata “Strada dei Forti” tra piazza Manin e il Forte Diamante. Aggiungono starsbox, un ostello e forse un bistrot nella Grande Muraglia di Genova, con tanto di funivia, per un valore totale di 70 milioni di euro (fonte: Rai News). Le Starsbox sono capannette col tetto trasparente per vedere meglio le stelle, per rimanere coerenti col tema.un tornante del forte diamante sopra genova, liguriaI tornanti del Forte Diamante sono quindici. Già.

Se volete sapere come arrivare potete raggiungere il Diamante con un sentiero che parte dal Forte Sperone e passa per il Forte Puin e vicino a quello dei Due Fratelli. Volendo potete usare il Trenino di Casella da Piazza Manin, dove faranno la funivia. Se volete facilitarvi le cose potete andare in macchina al Colle di Trensasco uscendo dall’autostrada al casello di Genova Est e prestando attenzione ai segnali fino a Molassana e Piacenza, poi tenete la strada per la parte occidentale del torrente e andate in salita fino a Trensasco. In caso potreste semplicemente uscire da Bolzaneto e andare verso Sant’Olcese, poi sempre Val Bisagno e Trensasco. Per qualunque evenienza, perché come detto sentieri e strade si stanno modificando, per indicazioni toccate qui.

Genova non è solo questo, però. Se la chiamano La Superba ci saranno dei motivi ben precisi.
Crediti cover: Wikimedia



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