La cartolina color ocra che ti farà innamorare della Toscana: questo borgo è così bello che sembra uscito da un film

Un borgo immerso nel Chianti, dove il vero protagonista è Luca Cava
Stefano Maria Meconi, 29 Dic 2024
la cartolina color ocra che ti farà innamorare della toscana: questo borgo è così bello che sembra uscito da un film
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Che la Toscana sia un luogo sorprendente, ricchissimo di paesaggi spesso molto diversi uno dall’altro, lo avevamo iniziato a capire. Ma ci sono luoghi che fuggono da questa realtà, che si fanno così belli da risultare frutto della fantasia di qualche sceneggiatore. E così, immerso nelle verdi colline del Chianti, più precisamente una frazione della già bella Castelnuovo Berardenga, sorge il borghetto di San Gusmé. Un piccolo e caratteristico borgo, fatto di una processione armonica di vicoli e piazze, case in pietra e molti fiori ai balconi, di ristoranti dove provare la cucina tipica, sapida e abbondante, e gli ottimi vini che caratterizzano la terra del Chianti. 

Una storia antica e il tempo che si ferma

san gusmé

Il nome del paese deriva da San Cosma, a cui era dedicata l’antica pieve di campi. Cosma, insieme a Damiano, erano due fratelli medici che vissero a cavallo tra il III e il IV secolo e vennero martirizzati durante le persecuzioni di Diocleziano. Oggi del borgo rimangono le possenti mura, che dovrebbero risalire a un periodo compreso tra il XII e il XIII secolo, anche se oggi sono inglobate in larga parte nelle strutture degli edifici. A San Gusmé sembra che il tempo si sia fermato, infatti non ci sono negozi ma un solo ufficio postale, un circolo e qualche ristorante, niente musei o famosi monumenti. In compenso, in quest’angolo iconico della Toscana si respira tanta semplicità, fatta di gente cordiale e solare.

Da vedere sicuramente la piccola Pieve dei Santi Cosma e Damiano, patroni del paese e poi successivamente la Chiesa della Santissima Annunziata con il suo imponente campanile, una struttura dove traspaiono delle forme goticheggianti, una struttura su tre ordini che domina la bella piazza Castelli, punto di ritrovo di questo borghetto dove oggi vivono meno di 250 persone, quasi un buen retiro dal caos delle città e dell’overtourism. 

San Gusmé non è solo un paesino, ma è più propriamente un borgo fortificato, di forma circolare. Proprio del suo antico impianto difensivo si conservano le due porte di ingresso al paese: Porta Senese, sormontata da una lapide in marmo e Porta Nuova, che si trova affianco della chiesa più importante.

La divertente tradizione di Luca Cava

Una statua dedicata a Luca Cava, fatta nel 1888 e poi ricostruita nel dopoguerra, è il simbolo della genuinità e dell’ironia travolgente della Toscana e di San Gusmé. Il nome, ovviamente, è inventato, ma basta un po’ di malizia per capirne il senso.

La statuetta, oggi un bel modello in terracotta disegnato da Emilio Giannelli (il celebre vignettista del Corriere della Sera), serviva in passato per indicare alle persone del borgo il luogo di raccolta dei fertilizzanti per l’orto. Fertilizzanti che erano frutto delle evacuazioni corporali, che accomunano tutti, e che Silvio Gigli così descrive nella piccola lapide a corredo della statua: 

Re, imperatore, papa, filosofo, poeta, operaio, contadino: l’uomo nelle sue quotidiani funzioni. Non ridete: pensate a voi stessi

Al celebre Luca Cava, sin dal 1972, è dedicata la festa del Luca che si tiene ogni anno a settembre ed è un appuntamento di giornalismo, musica, arte con la celebrazione di importanti figure del mondo culturale italiano, in una sorta di rovesciamento dell’ironico e del sarcasmo in chiave di approfondimento.

E se si vuole scoprire ancora di più sulle tradizioni del territorio, è possibile partecipare al tour del vino del Chianti, dove spettacolari distese di vigneti fanno da cornice alle degustazioni delle migliori bottiglie della Toscana.



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