Tra le escursioni da fare assolutamente durante un soggiorno nella culturale città di Yogyakarta, sicuramente c'è il sito di Prambanan, fattibile tranquillamente utilizzando il servizio di bus della città.
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L’Asia per me non rappresenta solo un luogo dove andare appena possibile ma è il mio stato d’animo, il mio punto di partenza ed anche d’arrivo del mio animo, il luogo dove spero un giorno di vivere in pianta stabile, un posto dove ogni volta la quiete del mio cuore e della mia testa supera ogni aspettativa. Spinta da questi arrovellati ma al contempo tanto chiari sentimenti tutte le volte che sono in Asia cerco di visitare sempre più posti, da aggiungere a quella famosa lista dei desideri che in fondo ogni viaggiatore ha in testa e nel cuore e nella quale si collocava di diritto il sito induista di Prambanan. L’isola di Giava viene prevalentemente scelta come prima tappa di un viaggio in Indonesia perché su di essa risiede Jakarta la grande capitale indonesiana dove arrivano quasi tutti i voli provenienti da ogni capo del mondo e dalla quale partire alla scoperta di altre località più turistiche come la città di Yogyakarta, una cittadina piena di arte e cultura dove è bello perdersi tra le sue strade, la base per molti viaggiatori zaino in spalla come noi che qui trovano ogni attività utile a trascorrere una permanenza serena e senza troppe rinunce, con la possibilità incredibile di raggiungere alcuni dei siti storici più famosi, non solo in Asia, come quello di Prambanan. L’Indonesia è prevalentemente di fede mussulmana ma nonostante ciò i segni i di altre religioni sono ancora visibili ed uno dei simboli più importanti dell’Induismo è Prambanan che attira moltissimi turisti ogni anno e che deve assolutamente essere inserito in qualsiasi itinerario alla scoperta di Giava e di tutta l’Asia. Il sito di Prambanan si trova a poca distanza dalla città di Yogyakarta e praticamente tutti gli hotel e le agenzie del luogo propongono escursioni verso di esso a prezzi abbastanza contenuti che partono dai 20 euro a persona per il solo transfer, fino ad arrivare ai 100 euro ed oltre se a Prambanan si vuole abbinare anche un altro simbolo dell’Asia, il sito buddista Borobudur altra meraviglia storica che merita sicuramente un capitolo a parte. Alloggiare a Yogyakarta è divertente soprattutto se si fa base nei pressi di Malioboro street, il viale più famoso della città dove si trova praticamente di tutto, un susseguirsi di bancarelle di frutta, verdura e immense colonne di abiti, borse, scarpe e qualsiasi altro accessorio, senza però dimenticare gli indumenti ed i manufatti fatti con il batik una stoffa dipinta a mano secondo tradizione utilizzata anche per realizzare quadri al pari di vere opere d’arte, i laboratori dove si lavora il batik sono visitabili ed è quasi impossibile decidere di non comprare nulla. Malioboro è in definitiva il fulcro di Yogyakarta dal quale si è comodi per gli spostamenti in treno verso altre città giavanesi, inclusa la capitale, oppure in bus se si desidera visitare i siti di maggior richiamo turistico con il fai da te, come appunto nel caso di Prambanan. La fermata del bus da Malioboro street verso Prambanan si trova praticamente all’inizio della strada rispetto alla stazione dei treni, la corsa è gestita dalla compagnia Transjogya che copre l’area urbana ed anche le zone limitrofe con un servizio regolare ed abbastanza funzionale. Le pensiline dove aspettare il bus sono ben visibili poiché chiuse e per accedervi è necessario avere il biglietto che può essere fatto dall’addetto direttamente sul posto. Il bus per raggiungere Prambanan è il numero 1A che è anche la stessa linea che collega il centro con lo scalo internazionale di Prambanan, molti sono i visitatori che una volta atterrati a Yogyakarta si spostano direttamente a Prambanan decidendo così di pernottare una notte in zona, noi invece preferiamo visitare Prambanan in giornata, scelta assolutamente consigliata e che permette ugualmente di visitare il sito con tutta calma. Il costo del biglietto del bus per Prambanan è di circa 25 centesimi ed il viaggio dura 45 minuti, le corse sono molto frequenti durante tutto il giorno ed i mezzi quasi sempre affollati è comunque consigliato spostarsi da Yogyakarta al mattino per evitare di trovare troppa gente alle casse per fare il biglietto. Noi siamo stati a Giava durante la stagione dei monsoni, corrispondente più o meno al nostro inverno ed in questo periodo i visitatori erano prevalentemente locali e molte vivaci scolaresche. La corsa del bus verso Prambanan termina proprio nei pressi dell’ingresso ai templi e appena scesi dal bus sono molti i tassisti a bordo dei risciò che si offrono di accompagnarvi davanti alle biglietterie che distano dalla fermata al massimo una decina di minuti a piedi. Dopo qualche incertezza iniziale sulla direzione da prendere a piedi troviamo l’ingresso e di conseguenza le biglietterie, la temperatura è di molto superiore ai 20 gradi ed il caldo umido molto intenso. Ci sono due tipologie di biglietto che è possibile acquistare, la prima consente l’ingresso a Prambanan al costo di 22 euro la seconda invece combina Prambanan con Borobudur il cui biglietto d’ingresso è sempre pari a 22 euro, al prezzo di 35 euro, questa formula permette di risparmiare qualcosa a condizione che le due visite siano effettuate in giorni consecutivi. Quando finalmente si entra ufficialmente nel sito di Prambanan la meraviglia è davvero tanta questo immenso complesso che per certi versi ricorda Angkor Wat in Cambogia, si sviluppa intorno ai tre templi principali dedicati alla Trimurti induista, Brahma, Vishu e Shiva, quest’ultimo tempio è di dimensioni più grandi rispetto alle altre, 47 metri di misticismo dedicate ad una delle divinità più temute ma al tempo stesso amata dagli induisti e che custodisce al suo interno una statua del Dio Shiva davanti alla quale mi fermo in preghiera per diverso tempo per onorare il legame speciale che ormai da qualche anno mi lega in maniera indissolubile a questa divinità e non devo essere di certo la sola a provare questo sentimento visto il via vai incessante all’interno del tempio di Shiva, che però non disturba in alcun modo la grande gioia che provo trovandomi finalmente a Prambanan. La passeggiata intorno al tempio si snocciola intorno ad un curato giardino che preferiamo goderci in un angolo silenzioso del tempio all’ombra dei suoi alti alberi. Anche a Prambanan come in molti siti storici dell’Asia si sta ormai diffondendo la pratica di farvi visita durante il tardo pomeriggio per poter godere delle luci che il tramonto sa regalare, un’orario di visita, quello serale, che poco si presta con la fattibilità in bus e che necessità in questo caso la sosta almeno di una nottata in zona a meno che non si scelga la visita organizzata. Qualsiasi sia l’orario in cui si sceglie di recarsi a Prambanan l’importante è andarci e rimanere in silenzio ad ascoltare la melodia silenziosa che solo certi luoghi di culto possono offrire.
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