È il più grande arcipelago dell’Oriente, e le sue quasi 18mila isole mostrano i mille volti di un paese che “galleggia”

Tre settimane da Sumatra a Flores
Scritto da: marisilla
È il più grande arcipelago dell'oriente, e le sue quasi 18mila isole mostrano i mille volti di un paese che galleggia
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Ho raccolto di seguito i consigli che mi sento di dare dopo aver fatto solo un assaggio di Indonesia, che è un paese grandissimo e che sicuramente necessita di più tempo per essere visitato. Noi siamo partiti in 6, di cui tre adulti e tre ragazzi tra i 12 e i 18 anni. Poi si ci hanno raggiunto a metà viaggio altri tre amici, un adulto e due ragazzi di 16 e 18 anni.

Ho diviso tra informazioni generali, l’itinerario seguito e i consigli specifici. Non inserisco informazioni di tipo sanitario (da chiedere ad un medico) o di tipo generale, reperibili ovunque in rete.

Informazioni generali

Trasporti, aeroporti e compagnie aree

Noi abbiamo viaggiato Emirates su Kuala Lumpur per il volo intercontinentale e poi ci siamo spostati quasi sempre con Air Asia, tranne un volo con Garuda. Abbiamo scelto Kuala Lumpur per approdare da ovest, volendo fare Sumatra come prima tappa e Flores come ultima. Abbiamo fatto un viaggio sempre verso est e poi rientro finale. Abbiamo lasciato un cuscinetto di una notte tra l’ultimo volo interno e il volo di rientro, per assorbire eventuali problemi/ritardi.

  • Kuala Lumpur è un aeroporto che non consiglio. Noi ci siamo trovati abbastanza male. È molto grande e un po’ disorganizzato. Il servizio di terra ci ha rubato un telefono. La gestione del transito notturno è lasciata al viaggiatore. I diversi terminal non sono interconnessi nella notte, se non con un autobus che ci mette circa tre quarti d’ora. I check-in sono solo 4 ore prima del volo. Quindi nella notte l’unica possibilità è rimanere fuori dai controlli. A meno che non si transiti sempre rimanendo all’interno dello stesso terminal.
  • Giakarta al contrario è un bell’aeroporto, molto arioso, con tanti divanetti comodi e bagni super puliti. Noi però abbiamo fatto un transito nazionale nello stesso terminal. Quindi non ho una visione globale.
  • Air Asia è una classica compagnia low cost. basica, ma valida. Orari abbastanza rispettati. Solo un volo in ritardo di 2 ore, su 5 voli.
  • Treni: abbiamo utilizzato il treno da Yogyakarta a Surabaya, in classe Executive. Ottimo. Perfettamente in orario, posti comodi e larghi.

Clima

Per le isole in cui siamo stati l’estate europea è la stagione secca, quindi è il periodo raccomandato.

Trovandosi tra i tropici e l’equatore, le ore di luce sono circa sempre le stesse, più o meno tra le 6 e le 18, quindi conviene sempre spostare le attività verso la mattina presto e poi cenare presto. In Indonesia si mangia a qualunque ora, ma mai troppo tardi (alcuni ristoranti chiudono la cucina alle 21, altri alle 22. Normalmente si inizia tra le 18 e le 19).

A Sumatra il clima è molto umido sempre, ma non eccessivamente caldo. Nei tre giorni in cui siamo stati abbiamo sempre avuto un forte temporale intorno alle 19, quindi non ha dato alcun fastidio. Nella jungla le notti arrivano anche ad essere fresche.

A Java è sempre abbastanza umido, ma meno di Sumatra, in compenso in città un po’ più caldo nelle serate, ma mai eccessivo.

A Bali ad agosto nel nord è ventilato e piacevole. Nel sud più umido perché le montagne bloccano l’umidità che arriva dal mare.

A Komodo il clima è perfetto: caldo quasi secco, ventilato.

Cosa portare

I repellenti antizanzare si trovano molto frequentemente. Non è detto che si trovi proprio quello desiderato, ma si trova qualcosa. In particolare, nei minimarket indomaret abbiamo anche trovato Autan tropical.

Ad agosto non abbiamo visto zanzare. In alcuni posti abbiamo acceso lo zampirone per stare tranquilli: a Bukit Lawang in stanza (nel nostro albergo c’erano le zanzariere sui letti, ma per non dover stare troppo attenti muovendosi in stanza), a Ubud nei bagni della casa, aperti, a Pemuteran, dove non c’erano zanzariere sui letti. A Yogya l’albergo aveva zanzariere sulle finestre e citronella in giro per l’albergo, a Labuan Bajo abbiamo usato aria condizionata senza aprire le finestre.

Medicine come da kit consigliato dal medico. Nei paesi abbiamo visto tante farmacie (Apotheke), ma non sempre sono fornite.

Abbigliamento: Tendenzialmente farà caldo, ma se si vuole fare qualche salita ai vari vulcani si arriva quasi sempre di notte o alle prime luci dell’alba e intorno ai 3000 m fa comunque freddo. Un pile o un piccolo piumino serve. Felpa di cotone e guscio non sono stati sufficienti. Noi non abbiamo usato maglie a maniche lunghe. Pantaloni sì. Anche perché a Java sono quasi tutti musulmani. Bali e Komodo tranquillamente pantaloni corti. Nei templi le donne possono essere in canottiera e pantaloni corti, gli uomini no.

Bagaglio: quasi mai le ruote agevolano gli spostamenti. E non sempre le macchine sono grandi o hanno tanto bagagliaio. Uno zaino o una borsa comoda è secondo me preferibile ad un trolley.

Itinerario di viaggio in Indonesia

Abbiamo deciso di fare un assaggio di Indonesia, girando veramente tanto in pochi giorni. Siamo partito da Milano il 25/07 e rientrati il 12/08, per un totale di 15 notti in Indonesia, considerando due notti di viaggio all’andata e una al ritorno. Di seguito le tappe. Nel complesso è stato un po’ stancante e un po’ forse “di fretta”, anche se rimane un viaggio bellissimo. Se si riesce consiglio di avere qualche giorno in più per ogni tappa.

  • Sumatra: parco Gunang Leuser, 2 notti a Bukit Lawang e una notte a Medan in aeroporto. Arrivo a Medan e tragitto di circa 4/5 ore fino a Bukit Lawang. Non sono tanti km, ma le strade sono veramente in pessime condizioni. Due passeggiate nella jungla di un giorno ciascuna, sempre nel parco, con due ingressi diversi: Bukit Lawang e Tangkahan.
  • Java: Yogyakarta e templi di Borobudur, Prambanan e Plaosan (3 notti a Yogya) e Bromo (1 notte a Cemoro Lawang). La tirata da Yogya a Banyuwangi in soli due giorni mi è sembrata eccessiva, soprattutto perché vedi poco. Servirebbe una notte in più, ma da capire dove dormire. Forse almeno a Surabaya, che sembrava una città piacevole.
  • Bali: nord (2 notti a Pemuteran) e sud dell’isola (3 notti a Ubud). Arrivo a Bali via mare da Java con il traghetto che fa la tratta Banywangi – Gilimanuk. Dal porto si arriva a Pemuteran in un’ora scarsa. Visite a Bali:
    • Giorno 1 da Pemuteran a Ubud: Cascate di Munduk, Pura Ulun Danu, risaie di Jatuliwih.
    • Giorno 2 da Ubud a Ubud: Tempio madre di Besakih (Pura Agung Besakih), Tirta Empul e Candi Tebing Gunung Kawi (necropoli monumentale).
    • Giorno 3 da Ubud a Ubud: Uluwatu, Tanah Lot.
  • Flores e Komodo: arcipelago di Komodo (3 notti in barca) e Labuan Bajo (1 notte).

Informazioni e consigli

Gunung Leuser

gunung leuser

Una regola del parco impone di entrare con una guida locale. In ogni caso è consigliato in quanto si vede e si capisce molto di più.

Bukit Lawang è decisamente più turistico di Tangkahan, quindi conviene dormire a Bukit Lawang e andare a Tangkahan in giornata. Non ha poi molto senso tornare a Bukit Lawang. A Medan aeroporto c’è un comodo albergo che noi abbiamo usato per poter arrivare in serata dalla jungla e poi ripartire con calma con il volo della mattina seguente (Anara Sky Kualanamu hotel).

Ogni albergo di Bukit Lawang ha le sue guide di riferimento per il parco. Quindi sconsiglio di dormire in un posto e poi organizzare la gita nel parco con altri. Il trasferimento dall’aeroporto a Bukit Lawang e poi il giorno dopo fino a Tangkahan e di nuovo all’aeroporto può essere organizzato sempre con la stessa agenzia di riferimento. Noi ci siamo affidati a Sumatra Orangutan Trekking (+62 81362525273) che hanno l’albergo sulla riva del fiume dove inizia il parco. Pertanto, il giro nella jungla inizierà direttamente dalla hall dell’albergo. L’albergo non è male: la struttura è bella, rimane un po’ defilato rispetto al resto del paese, che è piacevole, le stanze sono pulite, il letto è enorme e dotato di ottima zanzariera.

Non preoccupatevi della bontà del tour nella jungla che sarà comunque bello e le guide brave, piuttosto chiedete delucidazioni sulla macchina che vi accompagnerà il primo e l’ultimo giorno: la prima ha rotto l’aria condizionata a metà viaggio e la seconda verso la fine del viaggio abbiamo dovuto spingerla per farla partire…

Bukit Lawang è ottimo come base anche per Tangkahan, dove invece mi sembra più complesso dormire.

I due giri sono stati abbastanza diversi, ma entrambi bellissimi. Se andate a Tangkahan vi consiglio vivamente di contattare Pitman (+62 85206899335): ci ha fatto fare un giro bellissimo e spiegandoci tanto. Ha cercato di farci vedere tanti animali per soddisfare i ragazzi e tantissime piante, spiegandomene le particolarità, dopo aver visto il mio interesse. È stato attento alle difficoltà, ai nostri ritmi sia per rallentare che per accelerare. Super consigliato.

Borobudur

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Noi siamo stati al pomeriggio e ci è sembrata un’ottima soluzione, anche perché in questo modo è abbinabile al giro al Kraton (aperto solo al mattino) e Taman Sari in Yogya.

La visita al tempio è molto ben organizzata. Ci si arriva in vari modi. Il più veloce è quello di prenotare una macchina privata o condivisa tramite agenzia locale. I biglietti possono essere acquistati sul sito ufficiale. Esistono due tipi di biglietti: solo visita esterna (da evitare) o possibilità di entrare e salire i 9 livelli (structure ticket), assolutamente da preferire in quanto il tempio rivela la sua bellezza proprio dall’interno. L’acquisto del biglietto che permette la salita deve essere fatto in anticipo. Il sito ufficiale mette in vendita i biglietti solo una settimana prima della data di salita. Ma bisogna connettersi a mezzanotte locale per riuscire ad acquistare i biglietti. Oppure potete utilizzare una delle agenzie locali che vi organizzerà anche il transfer da Yogya. Nel complesso il costo non cambia moltissimo, se comunque pensate di usare una macchina. Attenzione però che si tratti di structure temple ticket e che sia incluso.

Noi ci siamo affidati a Yogya Borobudur tour and travel (https://jogjaborobudur.com/ – +62 8562862504 via wa) e ci siamo trovati benissimo. Chiedete di Ipung Sis Suradi, best driver di Yogya. Super organizzata e precisa racconta volentieri tanto dell’Indonesia.

Il biglietto di ingresso prevede:

  • Una bottiglietta d’acqua
  • I sandali tradizionali da indossare obbligatoriamente e che poi vi terrete (vi danno anche una borsa in cui portare le vostre scarpe)
  • La guida

I tempi di ingresso e salita sono molto ben scanditi dal regolamento del tempio stesso: avete al massimo 1h20’ per restare nel tempio. Le pratiche di ingresso sono un po’ lunghe, ma non abbiate fretta: se la vostra agenzia è seria ha calcolato bene i tempi per arrivare, recuperare i biglietti, ricevere i sandali e provare la taglia, attendere la chiamata della guida in tempo per entrare all’ora prestabilita. All’ingresso vengono creati i gruppi (non so bene con che logica) e affidati ognuno ad una diversa guida, che parlano varie lingue (la nostra parlava inglese). Non c’è possibilità di scegliere la guida. A noi è andata molto di fortuna: era un ragazzo sveglio, che parlava bene l’inglese e che ci ha fatto fare un giro molto bello. Ci ha raccontato tanto e ci ha fatto notare particolari del tempio molto interessanti. Arrivati poi in cima ci ha lasciato 20’ per visitare in autonomia. Noi avevamo i biglietti con ingresso alle 15.30, che permette di vedere l’inizio del tramonto dall’ultimo livello. Alle 17.20 bisogna uscire anche dall’area esterna. Se avete la salita prima, comunque dovrete scendere entro le 16. Nel nostro orario non c’era tanta gente e non faceva per nulla caldo. Orario super consigliato.

Prambanan e Plaosan

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I due siti (Prambanan e Plaosan) sono vicini, quindi conviene abbinarli. Noi abbiamo prenotato un’auto da Yogya al mattino, abbiamo visitato con calma i due siti e siamo rientrati a metà pomeriggio.

Prambanan è un sito di templi induisti e merita una visita di qualche ora, in quanto abbastanza grande. Il biglietto può essere direttamente acquistato sul posto. Esiste una forte riduzione per gli studenti (circa la metà), quindi conviene avere con sé una tessera che attesti il fatto di essere studente. Nel nostro caso alla fine ci hanno creduto sulla parola.

Plaosan è molto più piccolo, ma molto bello e tranquillo. Secondo me è da non perdere. Vale forse anche di più di Prambanan. Ci sono solo due templi, di cui uno con una statua del budda all’interno, benché sia un tempio induista.

Bromo (e Ijen)

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Ad agosto 2024 la salita al vulcano Ijen era chiusa per movimenti sismici, quindi non siamo andati.

Per andare al Bromo abbiamo fatto un’unica tirata da Yogya a Cemorolawang, prima in treno fino a Surabaya, e quindi in macchina (4 ore e non 2 come alcuni vi diranno).

Ci siamo affidati a Cheapbromo (cheapbromo.com), ma non siamo molto soddisfatti:

  • Organizzazione sui tempi estremamente vaga. Hanno considerato 2 ore per andare da Surabaya a Cemorolawang, quando in realtà almeno 4 sono da considerare. Non avevano idea dei tempi per arrivare a Banyuwangi (porto per Bali).
  • Albergo consigliato veramente pessimo: Lava View Hotel. Stanze vecchie e un po’ sporche, cibo immangiabile. Trovandosi alla fine di una sterrata oltre il paese, non si hanno molte alternative al loro ristorante.
  • Guida molto disorganizzata e vaga. Ha continuato a proporre di andare anche a vedere delle cascate dopo il Bromo, che non sarebbe stato possibile con i tempi, a meno di arrivare a Bali oltre la mezzanotte, in giorno in cui ci eravamo svegliati alle 2 per vedere l’alba sul Bromo.

Da considerare per andare a vedere il Bromo:

  • È un paesaggio unico, ma occorre poterlo vedere con calma. Noi siamo partiti da Yogya al mattino con il treno delle 11.30 (4 ore fino a Surabaya). Una macchina ci attendeva alla stazione e siamo andati a Cemolawang (circa 4 ore). Cena orrenda e qualche ora di sonno. Sveglia alle 2 per vedere l’alba alle 6. Poi tutto un po’ di corsa per essere di ritorno all’albergo entro le 10 per avere la colazione (l’agenzia prevedeva di essere indietro alle 9 – il che avrebbe significato ancora meno tempo sul Bromo). Quindi partenza verso le 11.30 e tirata unica fino a Banyuwangi per imbarcarci verso le 17.30 per Bali. Vedi scorrere tutto dal finestrino senza poterti mai fermare. Non ha molto senso. Surabaya è una città ariosa e ricca. Può valere la pena di dormire lì e poi partire il mattino dopo. In questo modo si può avere una bella vista dall’alto della caldera principale già il giorno prima e fare un giro a Cemorolawang che comunque è un piacevole posto di montagna, con un bel clima.
  • Non ho visto alberghi particolarmente belli, ma il nostro era veramente pessimo. Non tanto per le stanze in quanto ci si trascorre poco tempo, quanto per il cibo immangiabile. Arrivando presto si può cercare dove mangiare con calma e godersi i colori del tramonto sulla caldera.
  • Per portare i turisti sul Bromo, le agenzie varie si sono inventate di dotarsi tutte di piccole Toyota tutte uguali, di molti colori diversi. Al mattino si forma un’unica fila infinita (qualcosa come 200 o 300 macchine tutte in fila) di queste Toyota che salgono su una strada dove non sempre si passa nelle due direzioni. Tutte le agenzie hanno lo stesso programma: arrivare su uno dei view point raggiungibili dalla stessa strada da cui vedere l’alba alle 6 sulla caldera e sui vulcani, Bromo incluso. Uno dei view point più richiesti è il King Kong point, a cui si accede camminando meno di 10’ dalla strada. Non esiste un parcheggio. Le Toyota si fermano in fila lungo la strada. Lo scopo delle agenzie è di far fare meno strada a piedi possibile ai turisti. Da qui la corsa a svegliarsi prestissimo per arrivare con la macchina il più in alto possibile. Che significa innanzitutto più ore di freddo in attesa dell’alba (considerate che ci sono circa 5° a quella quota – noi, pur essendo montanari e abituati abbiamo avuto veramente freddo), e in secondo luogo più coda a scendere (perché le macchine sono ferme tutte in fila, quindi occorre attendere che tutti siano scesi). Il mio parere è che conviene andare tardi (non prima delle 4), non pretendere di arrivare in alto in macchina, camminare lungo la strada sperando che le altre abbiano ormai spento i motori, e arrivare quindi non troppo prima delle 6 al view point.

Bali

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Per me la parte peggiore della vacanza. Si salva Pemuteran (nel nord): abbiamo fatto un’escursione all’isola di Menjangan (parco naturale) che è un bel posto. E la spiaggia nera di Pemuteran è un posto piacevole. Ma non vale un viaggio.

Su Ubud non posso dire nulla perché noi siamo rimasti sempre imbottigliati nel traffico e non siamo riusciti a vedere nulla. Sono 4 vie in croce, fuori dalle quali non è diversa da tutti gli altri paesi indonesiani, per raggiungere le quali possono essere necessarie anche 2h partendo da zone che vengono definite sempre Ubud su Google maps. La penisola di Bukit è priva di senso. Partendo da Ubud abbiamo impiegato 4 ore di orologio per arrivare a Uluwatu, che rimane un posto carino, ma non eccezionale. Venendo via da Uluwatu ci siamo fermati a mangiare dalle parti di Kuta (dalla penisola di Bukit fino a Ubud è una sorta di agglomerato urbano unico, qua e là intervallato da una risaia) e abbiamo ad un certo punto deciso di percorrere 3 km a piedi: il nostro autista in macchina è arrivato 26’ dopo! Quindi per fare poco meno di 3 km ha impiegato 56 minuti.

Pura Ulun Danu è un posto brutto: più che un tempio sembra un minigolf.

Sono belle le risaie di Jatiluwih, anche se molto organizzate per i turisti. In Indonesia però esistono tante altre risaie terrazzate.

Il tempio Pura Agung Besakih è bello, ma di nuovo non so se vale il viaggio.

I posti a mio avviso più belli sono il Pura Tirta Empul e la necropoli lì accanto (Candi Tebing Gunung Kawi), dove stranamente poca gente si ferma.

Nel complesso, non volendo saltare Bali del tutto, vale la pena rimanere a nord dormendo a Pemuteran o Lovina o al massimo a Munduk, che rimane un posto carino, principalmente per le coltivazioni di caffè e di varie piante che io non avevo mai visto, come la vaniglia, se si è interessati al mondo vegetale come me. E poi spingersi con una breve escursione al massimo a Tirta Empul o Jatiluwih, ma evitare di andare più a sud.

Komodo

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Per me vale il viaggio. È un arcipelago meraviglioso, punteggiato di spiagge bianche e mare di tutte le gradazioni del blu e del turchese. Ogni isoletta riserva punti di snorkeling, coralli mai visti, pesci multicolori, tartarughe marine che nuotano tranquille, mante e piccoli squali. E alghe con fioriture varie e stelle marine rosa e azzurre. A mio parere non serve fissarsi su un punto in particolare da vedere, è sufficiente affidarsi ad una delle tantissime agenzie presenti a Labuan Bajo e farsi portare dove loro ritengono sia meglio. Le correnti sono molto forti, quindi conviene fidarsi della loro conoscenza del mare per immergersi e non essere trasportati altrove in un attimo.

Noi ci siamo affidati a TOP KOMODO Tours (https://topkomodotour.com/) scegliendo il pacchetto 3D2N privato, ovvero una barca solo per noi (eravamo già 9), con due notti in barca. La barca era parecchio vecchiotta e non esattamente lussuosa, ma pulita. Di contro l’equipaggio era ottimo: super capitano, super guida bravissimo ad avvistare mante e super cuoco. Siamo veramente stati coccolati per tre giorni, con pranzi, colazioni, cene e merende ottime, sempre diverse. I programmi sono stati calibrati sui nostri interessi e modificati in base al meteo, ma anche sui desideri dei ragazzi, ad esempio, di nuotare con le mante o con gli squali. Quando prenotate insistete a farvi mandare le foto delle cabine della vostra barca (a me avevano inviato tante foto di varie barche, dalle più belle alle medie, ma le cabine nostre non le ho viste ….) e capitevi sul numero di letti disponibili (i nostri ad esempio erano 8, ci siamo arrangiati, e alla fine abbiamo avuto anche un piccolo sconto).

Occorre un po’ di spirito di adattamento, ma rimanere nell’arcipelago per due notti è imperdibile. Purtroppo, eravamo alla fine della vacanza, ma avrei allungato volentieri di un altro paio di notti. È sicuramente stata la parte più rilassante della vacanza: mare puro, relax in barca e in spiaggia, tanto snorkeling e qualche puntatina più culturale. Alcune piccole isole sono abitate e noi abbiamo optato per comprare qualche souvenir alimentando il commercio locale. Ovviamente lì solo contanti.

Labuan Bajo (Flores)

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A Flores siamo rimasti solo una sera e una mattina. Sbarcati dal giro di tre giorni, abbiamo dormito l’ultima notte a Labuan Bajo, per avere un cuscinetto prima del volo intercontinentale.

Da non perdere il mercato notturno di Labuan Bajo, dove si mangia su grandi tavoli in riva al mare, scegliendo direttamente la propria aragosta o gamberoni o calamari o granchi, che vengono cucinati alla griglia o fritti. Non si tratta di street food come potete vederlo in giro a Bali o a Java. Sono proprio piccoli ristorantini, molto piacevoli.

Abbiamo dormito al Sunset Hill Hotel (https://hotelsunsethill.com/), che è carino e gode di una vista spettacolare sulla baia, ma forse vale la pena di dormire più in paese. Labuan Bajo è un paese di mare, piacevole, con tanti negozietti e anche un festival estivo con relativo mercatino e balli. C’è anche il marciapiede per camminare, ed essere in un posto dove potersi muovere liberamente a piedi può avere i suoi vantaggi.

Se invece si opta per un posto rilassante tipo resort ho visto la spiaggia del Sylvia Resort Komodo ed è molto bella. Non ho visto le stanze.

Da quanto ho visto Flores sembra essere un posto che meriterebbe un giro approfondito, ma abbiamo avuto troppo poco tempo. di sicuro torneremo a visitarla.

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