Creta adventures
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28/06/13
Ho pianificato questo viaggio, dividendolo in tante tappe.
All’arrivo all’aeroporto di Chania, abbiamo avuto subito una piacevole sorpresa. Il giorno prima, avevo prenotato un’auto con Europeo cars, raccomandandomi perchè dovevo percorrere circa 2000 km. Mi son visto consegnare una nuovissima Kia Venga blu elettrico con tetto panoramico (hanno avvitato la targa mentre firmavo il contratto: 460 per 3 settimane con assicurazione totale). Stanchi della levataccia, il pomeriggio l’abbiamo trascorso sonnacchiando sui lettini del Balos Beach Hotel.
29/06/13
Quest’hotel è situato in un punto strategico per raggiungere la famosa spiaggia di Balos, perché si trova proprio alla fine della strada asfaltata. Da qui 8 km sterrati, corrono lungo il versante orientale della penisola di Gramvousa. Durante il percorso, praticabile senza grandi difficoltà, ci facciamo largo tra le caprette. Dal parcheggio, un piacevole sentiero di un km, scende verso il lato occidentale della penisola e già dopo 5 minuti di cammino, regala l’incredibile visione dall’alto della laguna di Balos. I colori sono veramente da tropici. La spiaggia bianca è racchiusa tra i monti accidentati della penisola e l’isolotto di Imeri, formando quasi un ferro di cavallo attorno alla laguna che nel punto più profondo, consente comunque di toccare il fondale. Volendo evitare la fatica della risalita, per 8€ , si può saltare in groppa ad un mulo. Per finire la giornata in bellezza, ci siamo concessi una cena tipica nella taverna Gramvousa a Kaliviani, molto raccomandabile per la qualità e il prezzo. Dopo aver mangiato, ci hanno invitati a servirci da un vecchio carro in legno, colmo di frutta e dessert vari.
30/06/13
Stamattina abbiamo provato la spiaggia di Falasarna, con il suo immancabile vento e le onde, ma non nascondiamo un po’ di delusione. Così dopo la piscina, nel tardo pomeriggio, andiamo a visitare Chania. Facciamo un giro tra i vicoli pieni di negozietti e come consigliato dalla guida Lonely planet, ceniamo da Portas che mantiene le promesse. Finiamo la serata sul porto, passeggiando tra centinaia di turisti e scattando foto al vecchio faro simbolo della città.
01/07/13
Oggi abbiamo pensato di andare alla scoperta della regione interna dell’Innahorion, così attraverso strade strette e tortuose, ma che regalano begli scorci panoramici,raggiungiamo Milià, un posticino incantevole situato quasi in cima ad una vetta a 700 metri s.l.m.. In realtà, qui ci siamo venuti seguendo i consigli della Lonely planet, Milià è un villaggio ecoturistico che offre alloggi in case di pietra e soprattutto una cucina sublime con prodotti provenienti dall’azienda agricola. La capra era eccellente. Domani ci trasferiremo a Elafonisi, così io non resisto e mi rifaccio gli 8 km di sterrato e vado a Balos a godermi l’ultimo bagno nella laguna e il tramonto mentre risalgo al parcheggio.
02/07/13
Lasciamo il Balos hotel in direzione sud, la strada a tratti offre vedute dall’alto dell’aspra costa, un pò scende e un pò sale, restringendosi drasticamente nell’attraversamento di minuscoli paesi. In un’oretta siamo all’Elafonisi resort. La nostra base per i prossimi 3 giorni, si trova proprio dove finisce la strada, davanti alla più famosa spiaggia di Creta.
03/07/13
Un isolotto di sabbia, staccato di appena 50 metri, dalla spiaggia principale, forma piccole calette e piscine naturali con acqua trasparente e bassissima, lingue di sabbia bianca affiorano fra le sfumature celesti e azzurre del mare. Se si vuole un posto più isolato, si può seguire un tratto del sentiero europeo E4 in direzione sud, in una mezz’oretta si raggiunge una spiaggia idilliaca, circondata da una scenografia di aspre montagne. Ieri abbiamo provato la taverna dell’hotel: ottima, stasera il vicino Innahorion: buono.
04/07/13
Giornata di relax sulla spiaggia di Elafonisi in previsione dei prossimi giorni piuttosto movimentati. Nel tardo pomeriggio comunque non rinuncio ad una passeggiata sull’isolotto, fino alle dune e la scogliera finale, in cima alla quale, sorge una piccolissima chiesetta bianca con il portoncino celeste come una qualsiasi casa greca.
05/07/13
Partenza per Sougia, prima però deviamo per Paleohora e sulla spiaggia di Anydri, assaporiamo il primo bagno nel mar libico. Pranziamo vegetariano al Third eye sul lungomare e dopo una visita al castello veneziano e ai carini vicoli dell’animata cittadina, proseguiamo per Sougia. La strada è deserta e offre belle vedute sui monti bianchi. All’arrivo, quasi sgomenti ci chiediamo che fine abbia fatto il vento. L’appartamento all’Idomeneas, è spazioso e pulito. Un tuffo in mare tra i tanti naturisti e amanti della quiete e siamo pronti a fiondarci in una taverna. Ci attira molto un locale caratteristico, prima del lungomare, che è pieno di gente. Rembetiko, ottima scelta.
06/07/13
Sougia, è una piccola località molto tranquilla, dove si possono effettuare belle escursioni a piedi. Una di queste è quella che porta al sito archeologico di Lissos. Io non me la voglio perdere, così, mi alzo all’alba, percorro un breve canyon, salgo sul promontorio che divide le due baie, e dopo un’ora ritrovo il mare della piccola baia ciottolosa, dove non mi faccio mancare un tuffo in solitaria tranquillità. La piccola valle è frequentata dalle capre, radunate intorno ad una chiesetta, che ha per campanile, il tronco e il ramo di un albero. Rimarrei volentieri in questo posto incontaminato, ma la tabella di marcia per oggi, prevede oltre 200 km di curve. Quindi lasciamo Sougia dopo una bella colazione, e saliamo sull’altopiano di Omalos, anche qui, greggi di capre e pecore rallentano la nostra corsa. Da quassù a 1000 metri s.l.m., si apre una vista sull’impressionante gola di Samaria. Sostiamo per il pranzo, nel caratteristico villaggio di Theriso.
Poi riprendiamo la strada che prima attraversa uno stretto canyon, poi scende veloce verso Chania. Arriviamo sulle sponde dell’unico lago naturale dell’isola, il Kournas e affittiamo un pedalò per metterci alla ricerca di tartarughe e serpentelli che frequentano queste acque. Da qui saliamo alle sorgenti di Argyuropoli, dove riempiamo le bottiglie. L’ultimo tratto di strada che ci riporta sulla costa sud, aggira i poderosi monti bianchi, dal lato orientale. Il paesaggio montano, seppur piuttosto arido, è magnifico. Non segnalata sulla mia nuova carta stradale Kompass, scopriamo una scorciatoia per Frangokastello. La discesa da queste montagne che dominano sul mar libico è da brividi: una stradina larga si e no 3 metri, scende con una serie impressionante di strettissimi tornanti, più che una strada sembra un sentiero asfaltato. La moglie e i bimbi si tengono forte ai sedili dalla paura, ma la vista è sensazionale. Dall’alto possiamo scorgere chiaramente il castello e anche il nostro rifugio tra gli olivi: Capitan Tom. Un piccolo complesso di appartamenti super accessoriati, con una piscina da rilassamento totale. La sera eccellente cena di pesce nella taverna Babi e Popis.
07/07/13
Giornata di riposo, mattina alla vicina spiaggia di Frangokastello, discendendo sulla quale da una duna alta 30 metri, ci accorgiamo di essere tra i pochi col costume. Il pomeriggio è trascorso nel relax più totale, della quasi deserta piscina di Capitan Tom. A proposito, ogni sera, al rientro dalla taverna di turno, trascorriamo un po’ di tempo a chiacchierare col capitano (il proprietario). Costui è davvero una persona piacevole e generosa, che offre sempre gelati ai bimbi e rakì a noi.
08/07/13
La curiosità e il poco tempo a disposizione, mi spingono ad un’altra levataccia per infilarmi nella gola di Imbros. In un paio di punti, le pareti di questo canyon lungo 8 km, quasi si toccano, tanto sono vicine. Ho programmato di tornare giù in autostop, ma arrivo in cima così rapidamente che mi faccio altri 8 km, questa volta in discesa. Così dopo una lauta colazione, stavolta tutti insieme, ci fiondiamo nel porto della vicina Hora Sfakion, dove ci imbarchiamo sul traghetto in partenza per Agia Rumeli, la piccola località alla base delle gole di Samaria. In un market facciamo provviste e ci avviamo verso le Porte di Ferro, il primo punto spettacolare delle gole. L’orario e la temperatura sono proibitivi, ma spesso ci rinfreschiamo nelle acque che scorrono anche in questa stagione. Dopo un’ora, si apre davanti a noi in tutta la sua maestosità, lo scenario di queste altissime pareti di roccia vicine tra loro, con questo limpido torrentello che scorre in mezzo, magnifico. Poco più su, c’è una bella area pic nic, in cui riposarsi e rifocillarsi. Mentre i miei cari iniziano la digestione, io non resisto e vado alla scoperta del tratto superiore, che offre altri tratti fantastici. Alla fine un bagno rigenerante, nelle acque di Agia Rumeli aspettando il traghetto per il ritorno, è quello che ci vuole.
09/07/13
Dopo i 27 km di trekking delle due escursioni di ieri, oggi il nostro programma, prevede di raggiungere, tramite un breve sentiero la spiaggia di Glyca Nera o Sweetwater, per via dell’acqua dolce che zampilla un po’ dappertutto. La giornata è molto ventosa, il Meltemi inizia a farsi sentire, ma in questo luogo non si muove una foglia, infatti la spiaggia, sorge ai piedi di un’alta scogliera e sotto alcuni alberelli si può trovare riparo dalla calura. L’acqua è limpida, profonda e calmissima, dopo una nuotatina, parto in solitario per il giro che ho da tempo pensato. Da qui il sentiero, prosegue a mezza costa, passando per Loutro. In questo paesino incantevole di candide casette bianche, raggiungibile solo via mare o a piedi, trovo un gabbiano che sale su un ormeggio del molo e si mette in posa per uno scatto perfetto. Penso: “promette bene la giornata!”, Riempio la bottiglia già vuota e continuo sempre in direzione ovest, verso Marmaris. Dopo un po’, perdo il sentiero e mi ritrovo a cercare di aggirare una scogliera inaccessibile, così, sono costretto a scalare il promontorio, ritrovando poi il tracciato.
Scendo alla spiaggetta di Marmaris, anche qui approfitto per un tuffo rinfrescante. Sono già 3 ore che cammino, rifaccio scorta di acqua nell’unica taverna e mi infilo nella gola di Aradena (terzo canyon in 2 giorni!). Presto mi accorgo che non sarà una camminata facile, vuoi per l’ora calda, vuoi per l’affaticamento e perché ci sono dei punti molto duri a causa dei grandi massi che ostruiscono spesso il passaggio. Oltretutto sono in forte ritardo sul tempo previsto e qualcuno potrebbe stare in pensiero. Cerco in qualche modo di affrettarmi, ma è dura. In un’ora o poco più, giungo sotto il famigerato ponte di Aradena, che stà 138 metri sopra di me (qui nei giorni festivi fanno bungee jumping, il più alto della Grecia). Probabilmente, penso a posteriori, qui da qualche parte ci deve essere qualche segno che indica come e dove salire fuori dal canyon, ma io non lo vedo e quindi proseguo, ma la gola continua. Da un pò noto che non ci sono più le caratteristiche segnalazioni del percorso, sul fondo del canyon di tanto in tanto trovo scheletri di capra e poi una carcassa di auto. Penso allora che forse sopra al canyon una strada passi vicino, dopo un pò noto un addolcimento in una parete della gola che mi pare possa permettere di scalarla, così raccolgo le forze e ci provo. Dopo varie fermate, alla fine sono in cima e per fortuna dopo pochi metri scorgo anche una strada. Non so precisamente dove mi trovo, ma credo tra Aradena e Anopoli. Attendo 10 minuti il passaggio della prima auto, è un pastore greco che naturalmente parla solo cretese, gentilmente mi accompagna fino al paese più vicino, Anopoli. In una taverna, riesco a chiedere un passaggio fino al parcheggio dove ho lasciato l’auto. Da qui non passa una macchina, così, mi viene offerto a pagamento dal figlio della padrona. Nel frattempo, sono riuscito anche a mettermi in contatto con mia moglie che non sapeva più che fine avessi fatto. Questa volta la mia voglia d’esplorazione, con le sole informazioni della Lonely planet, mi hanno portato un pò oltre…. Per farmi perdonare, stasera tutti a cena all’Oasis, fidandosi a ragione della Lonely…
10/07/13
Lasciamo a malincuore il nostro Capitan Tom, oggi ci trasferiamo a Matala, nella provincia di Iraklio. La prima fermata d’obbligo è alla famosa spiaggia di Preveli, che dopo l’incendio del 2010, ha ripreso l’aspetto normale, a parte il fatto che i tronchi delle palme, sono un pò anneriti. L’ambiente è veramente da giardino dell’eden, con il fiumicciattolo verde che scorre al fondo del canyon, fra queste palme naturali, per poi finire in mare. Dopo la consueta nuotata in acqua salata, è ovvio buttarsi in quelle dolci del fiume in compagnia di 2 simpatiche oche. Facciamo un pranzetto veloce ai tavoli ombreggiati della taverna, e risaliamo i 500 gradini che portano al parcheggio. Noi che siamo per le bellezze naturali, al monastero, gli diamo soltanto un’occhiata dall’esterno. Proseguiamo sulla via per Matala lungo la costa passando per Triopetra, flagellata dal meltemi (in questi giorni l’abbiamo conosciuto davvero), poi una breve sosta sul molo di Agia Galini, un’occhiata dall’alto al sito archeologico di Festo e siamo a Matala. Dopo i silenzi di Frangokastello, questo animato paesino sul mare ci pare quasi una metropoli, con tanti negozi e localini da cui ammirare lo splendido tramonto e le grotte della scogliera, che vengono illuminate al calar della notte. La cena da Petra e Votsalo, è senz’altro da consigliare.
11/07/13
Anche oggi, ci attende una giornata intensa, che per me inizia molto presto, con un trekking alla vicina Red beach. Poi tutti insieme, riprendiamo il nostro viaggio, passando a visitare il monastero Odigitrias (gratuito), per poi proseguire per circa 5 km, su una stradina sterrata, che termina dove inizia il sentiero che in un km, attraverso il canyon di Agiofarago, sfocia su una spiaggia incastonata fra alte pareti di roccia, su cui è facile trovare attaccati, giovani arrampicatori. Anch’io sempre alla ricerca dello scatto (fotografico) perfetto, mi cimento in una scalata da un punto piuttosto facile, che in poco tempo mi permette di salire lassù, in cima alla parete. Da qui la vista sulla spiaggia e sul canyon, è davvero super. Divorati i nostri panini, ripartiamo per strade sterrate che serpeggiano vicino alla costa, fino a giungere a Lendas. Proseguendo, sempre su strada bianca, si entra nel canyon Tripiti, in auto! Saliamo verso l’interno e ritroviamo il piacere dell’asfalto, quando mancano soltanto una ventina di km alla nostra destinazione odierna: Kapetanianà, qualche decina di abitazioni abbarbicate a circa 800 metri s.l.m., in cui spicca il villaggio tradizionale Thalori, in cui abbiamo prenotato un appartamento. È uno spettacolo! Tutto pietra e legno, arredato in ferro battuto e curato nei particolari, il bagno poi è una favola! Non parliamo della piscina infinity, con vista mozzafiato sui monti e sul mare sottostante. Peccato che domattina ce ne andiamo da qui. Concludiamo la serata con una cena tipica e alla fine, la luce si spegne, arriva la cameriera cantando happy birthday, con in mano una bella torta al cioccolato con le 10 candeline per Simone che oggi compie gli anni! (l’avevo chiesta nella mail della prenotazione, ma non mi aspettavo arrivassero a tanto).
12/07/13
Parto di buonora con la Kia Venga e dopo 7-8 km di sano sterrato, arrivo sotto la cima del Kofinas, la più alta della catena costiera dell’Asterousia. Ha un profilo particolare, la scalata è rapida, in 15 minuti sono già a godermi la vista sul mare, sotto di me di ben 1214 metri, con i rapaci che senza battere le ali, salgono e scendono sfruttando il vento, che naturalmente non manca di certo quassù. Dopo una bella colazione a base di prodotti casalinghi, i saluti e le foto ricordo con Markus, il gestore, un omone barbuto in tipico stile greco, che pare uscito da un film colossal, si parte. Oggi viaggeremo verso la zona sud orientale di Creta, e ci siamo detti di evitare strade da raid africani, perchè la giornata di ieri è stata massacrante. Facciamo una fermata a Keratokambos. Da queste parti, le spiagge sono veramente deserte. Un bagno rinfrescante e poi pranzo abbastanza deludente da Jimmy’s (consigliato da Markus, la Lonely planet dice: “non fidatevi delle indicazioni dei gestori di hotel, vi manderanno a mangiare non dove si sta meglio, ma dai loro amici!” e noi duri…). Si prosegue verso Ierapetra, passando per piccoli villaggi. Qui il paesaggio, non è particolarmente entusiasmante. Ci sono alcune belle insenature oltre Ierapetra, come Ferma o Agia Fotia, ma per noi sono troppo affollate. L’ambiente si rifà interessante, all’estremità sud orientale dell’isola, dove la strada è stretta tra il mare, steso dal Meltemi, e le aspre colline. Incastonato tra queste, sorge il monastero Kapsa, noi tiriamo dritto perché sono le 18 e vogliamo arrivare a Xerocambos. La strada, lasciato il mare, serpeggia in un paesaggio affascinante, prima sale, poi in un vortice di tornanti, ridiscende rapidamente. Da quassù, nella tenue luce della sera, la visione è proprio rilassante. Xerocambos, più che un villaggio, un insediamento in ordine sparso, da la sensazione di essere alla fine del mondo. Le varie spiaggette, hanno una sabbia finissima e l’acqua è bassa e calda, così non perdo certo l’occasione per una nuotata distensiva (in tutti i sensi), mentre il sole se ne va dietro le colline. Qui non avevamo prenotato, abbiamo trovato al primo tentativo, un ottimo appartamento con una grande terrazza ricoperta di bouganville, affacciata sul mare (Fitrolakis 50).
13/07/13
Ci godiamo la colazione sulla terrazza al riparo dal Meltemi che stamani è più forte che mai. Poi abbiamo l’imbarazzo della scelta tra le varie spiagge e calette riparate di Xerocambos, tutte pressochè semi deserte, con il mare calmo e dai colori tropicali. Dopo una memorabile nuotata tra una moltitudine di pesci, lasciamo questo avamposto d’Africa, puntando verso nord. Presto siamo a Zakros, e da qui scendiamo al mare a Kato Zakros. Vista l’ora ci sediamo ai tavoli sul mare della taverna Zakros bay, e gustiamo le specialità cretesi. Ci rimettiamo in marcia e dopo una mezz’ora siamo a PaleKastro, dove cominciamo la ricerca della sistemazione che abbiamo prenotato con Booking per i prossimi 4 giorni. Sapevo che non sarebbe stato semplice senza navigatore, ma dopo aver chiesto ad un paio di persone del posto, arriviamo finalmente alle Palekastro villas. Quando ho organizzato questo tour, mi sembrava giusto, arrivati a questo punto, mettere una ciliegina sulla torta; Effettivamente, concedersi il lusso di una villa con piscina privata e giardino fra gli olivi, a due passi dal mare, è stato qualcosa di speciale davvero. Oltretutto dopo i giorni scorsi, di lunghi spostamenti e faticose escursioni, un pò di sano relax, ci voleva proprio.
14/07/13
In mattinata siamo stati sulla spiaggia di Itanos, carina, ma non entusiasmante, nei suoi paraggi, ci sono anche da vedere dei reperti archeologici di epoca dorica, con le colonne stese per terra, fra le palme che qui crescono spontanee.
15/07/13
Parlando di palme, qui non si può certo mancare di fare una capatina alla famosa spiaggia di Vai, orlata di palme da dattero, ma un po’ troppo frequentata e sfruttata: abbiamo pagato 2,5 € per il parcheggio, cosa alquanto rara da queste parti. I pomeriggi in questi giorni, li trascorriamo nella pace della nostra piscina. La sera abbiamo provato il grande barbecue, visto che avevamo a disposizione tutto il necessario, e poi dopo tanto una bella bistecca al sangue ci stava bene. Per finire la serata, ci siamo fatti un bel bagno di notte, tutti nudi nella piscina illuminata.
16/07/13
Mi son svegliato di buon ora e sono partito da solo per Zakros. Mi rimaneva l’esplorazione del canyon dei morti, così chiamato perché in antichità, le piccole grotte che si aprono nelle sue pareti, erano usate per la sepoltura dei defunti. I canyon di questa zona, (ieri pomeriggio percorsi il vicino Hohlakies) sono abbastanza brevi, molto meno impegnativi e direi anche meno scenografici di quelli che si aprono nella costa sud di Creta. Pomeriggio di relax in piscina. In serata siamo andati a Sitia, cittadina sulla costa nord, con un bel lungomare e poco più.
17/07/13
Lasciamo con una certa malinconia, la nostra bella villa chiedendoci: “chissà se ce lo potremo mai più permettere qualcosa del genere….?” Questi ultimi 2 giorni che ci separano dal volo di ritorno, saranno tappe di avvicinamento verso Chania. Oggi abbiamo in programma di raggiungere Iraklio, la capitale dell’isola. Ci fermiamo per l’ultimo bagno in una caletta del golfo di Mirabello, anche se per i nostri gusti la zona è troppo affollata. Poi proseguiamo lungo la costa e la sosta è d’obbligo quando arriviamo ad Agios Nikolaos, una vivace cittadina con la solita fila di taverne e locali sul lungomare, e il doppio porto, chiuso nel caratteristico lago.
Proseguendo, entriamo nella zona vip di Creta, Elounda e l’antistante isola di Spinalonga, con la sua fortezza ricca di storia. Noi ci accontentiamo di vederla dalla costa e dall’alto mentre ci addentriamo verso l’altopiano di Lasithi, un tempo punteggiato di mulini a vento, alcuni dei quali, sono stati ristrutturati ad hoc per le foto dei turisti. Un po’ delusi da quest’altopiano, arriviamo ad Iraklio. Consultando la Lonely planet, abbiamo letto dell’ottimo rapporto qualità/prezzo/posizione dell’hotel Rea, quindi puntiamo dritti lì e siamo fortunati, hanno una quadrupla e ci liberano anche il posto per l’auto. L’hotel è in centro, così, dopo una doccia, siamo già a passeggio per le strade della città. La parte interessante è limitata, presto siamo già seduti al tavolo di una delle tante taverne sul porto.
18/07/13
Questo viaggio, è stato una full immersion nella natura, così stamattina puntiamo su Cnosso per un bagno culturale. Alle nove siamo al sito, e non dobbiamo neppure fare la fila, in compenso però, siccome vogliamo la guida, attendiamo quasi un ora per formare un gruppetto di italiani. Mia moglie e i bimbi, piuttosto entusiasti, per quanto mi riguarda,devo dire di aver provato più fatica in queste 2 ore di visita per vedere quattro sassi rimessi insieme dal cemento delle ricostruzioni di Evans, che a percorrere il canyon dei morti! Comunque, sicuramente, gli appassionati di archeologia e di storia, troveranno qualcosa di interessante. Stasera vogliamo essere a Rethymno, raggiungibile da qui in un’ora e venti di comoda superstrada, ma a noi piace complicarci la vita, infatti lasciamo la caotica costa dei villaggi turistici, e andiamo verso l’interno. A Zakros, dove ci sono le sorgenti di acqua, che viene imbottigliata per il consumo di tutta la Grecia, ci fermiamo per la pausa pranzo, nella taverna Votomos, dove i salmoni, le trote e altri pescioni del bel laghetto omonimo, sguazzano in grandi vasche, pronti a finire cucinati nei piatti degli avventori, che sulla loro freschezza, non possono dubitare. Dopo una rilassante passeggiata sulle rive del laghetto, si riparte e attraversando di tanto in tanto, minuscoli villaggi di montagna, con il solito gruppo di vecchietti radunato intorno ai tavoli del kafeneio della piazza, si attraversa la valle di Amari, dove nel tranquillissimo paesino omonimo, portiamo un po’ di sconquasso. Fra gli schiamazzi dei nostri bimbi, saliamo sul campanile della chiesa per ammirare il bel paesaggio, dominato dall’incombente mole del monte Piloritis. Proseguendo, incontriamo un asinello a cui i bimbi somministrano contenti, gli ultimi biscotti rimasti e dopo un pò, siamo a Rethymno. Mi aspettavo una cittadina un pò più piccola, trovare una camera per 4 a prezzi ragionevoli vicina al centro, non è proprio facile, ma dopo alcuni tentativi ce la facciamo. Hotel Astali.
È la nostra ultima sera a Creta, così puntiamo subito verso il porto veneziano e ci sediamo per la cena in uno dei locali più “in” : Mouragio Maria e ci trattiamo bene, grigliata mista con spigola, totani, polpo e dei gamberoni giganti. I camerieri ci coccolano per tutto il tempo, e alla fine il conto è di quelli che in Grecia, non ti aspetteresti, ma ce la siamo cercata, ci volevamo trattare bene. € 143,60! Ci rimangono i soldi per qualche souvenir, per lo zucchero filato dei bimbi e per l’ultimo yogurt greco.
19/07/13
Ci alziamo presto, una veloce colazione e via verso l’aereoporto di Chania. Lasciamo la buona Kia Venga in condizioni pietose (al lavaggio dovranno faticare oggi!), ma la signorina dell’ufficio a cui consegno le chiavi, non si affaccia neppure a vedere dove l’ho parcheggiata!
In conclusione, è stato un viaggio emozionante, avventuroso, che ci ha portati a scoprire e a vivere la Creta autentica, quella che consiglierei a ogni viaggiatore.
È stato un viaggio che ho pensato e studiato a lungo, alla fine anche la distribuzione dei giorni nelle varie tappe è stata azzeccata. La costa sud occidentale, cui aggiungerei Balos e Xerocambos, sono sicuramente le parti più belle e selvagge di Creta, che chi ama la natura, saprà certamente apprezzare. Anche il temuto Meltemi, sulla costa sud, in generale non è particolarmente fastidioso, in quanto spira alle spalle e quindi il mare è sempre calmo. Le fatiche delle escursioni, saranno ampiamente ripagate, dal poter godere di un ambiente incontaminato e magnifico. Per visionare le foto vi consiglio flikr, il mio nome è dimodriver.