Copenhagen e dintorni
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Iniziamo dal periodo: l’ideale sarebbe l’estate, tra giugno e agosto, il problema è che siamo in altissima stagione ed i prezzi salgono alle stelle; per cui armati di coraggio abbiamo prenotato per la metà di marzo dal 15 al 18 per l’esattezza, devo dire che a parte un vento veramente gelido da far venire le mani violacee (qui sono abituati), ed una temperatura costante di -2°C, siamo stati fortunati, visto che non ha mai piovuto e il sole ci ha accompagnato per quasi tutto il viaggio.
Partenza da Milano Malpensa con Easy Jet alle 7.15 e arrivo per le 9.20 circa all’aeroporto di Copenhagen Kastrup, dopo aver acquistato al Centro visitatori al terminal 3 la Copenhagen Card al prezzo di 479 corone cad. circa 64 €, certo non è poco ma sono compresi 70 musei e tutti i mezzi di trasporto, è utile soprattutto per chi decide di uscire dalla città, altrimenti secondo me non serve a nulla, visto che i siti di maggior interesse turistico sono in centro per cui, io consiglio di camminare o di noleggiare la bici.
Utilizzare la bicicletta ci sarebbe piaciuto parecchio, ma faceva veramente freddo, ci si può rivolgere ai bike rent della città e durante il periodo estivo il Comune al prezzo di 20 corone che poi vengono restituite, mette a disposizione le bici nelle rastrelliere, comodo no?
Abbiamo alloggiato presso l’Hotel Danmark un tre stelle a 7- 8 minuti dalla stazione centrale, a due passi dalla Piazza del Municipio e dallo Strøget, la via dello shopping più lunga del nord Europa, l’Hotel è da consigliare per la posizione molto comoda, la nostra stanza era piuttosto vecchia e angusta ma pulita con degli spifferi dalla finestra non indifferenti. Gli spazi comuni dell’Hotel sono moderni e ben tenuti, il bar è molto carino, noi non avevamo la colazione inclusa perché costava 21 € a persona (direi eccessivo), ma all’ingresso dell’Hotel c’è tutte le mattine un piccolo tavolino con bevande calde e bicchieri gratuiti.
Prima nota positiva della città è stata la gentilezza di più persone che vedendoci con la cartina alla mano, si avvicinavano per darci il loro aiuto, sinceramente non mi è successo da nessuna parte all’estero.
Dopo uno spuntino al Mc Donald’s situato all’inizio dello Strøget, abbiamo iniziato la perlustrazione della città, lo Strøget inizialmente presenta negozi un po’ turistici, poi percorrendolo tutto iniziano i negozi ricercati, il negozio più carino per me escludendo i negozi d’abbigliamento è senz’altro quello della Lego (un paradiso per gli appassionati, mille forme e statue composte da migliaia di pezzi colorati dal drago gigante al Tower Bridge ai castelli. Continuando poi la nostra passeggiata pomeridiana, siamo passati davanti ai famosi giardini di Tivoli che purtroppo aprivano l’11 di aprile, la grande piazza del Municipio dove volendo si può salire sulla torre facendo una visita guidata e poi passando dal palazzo della Borsa della città, abbiamo raggiunto il bellissimo palazzo di Christiansborg. Il palazzo di Christiansborg è situato sulla piccola isola di Slotsholmen, è unico nel suo genere proprio perché al suo interno vi è la sede del Parlamento danese, gli uffici del primo ministro, la cappella di corte e la parte reale, dove sono presenti molte splendide stanze per ricevimenti ed incontri reali e di Stato. Esternamente si presenta come un palazzo severo e freddo ma gli interni sono meravigliosi, è qui che nel 1972 fu eletta l’attuale regina Margrethe II di Danimarca alla morte del padre, il palazzo ha una storia travagliata, proprio perché è stato ricostruito più volte dopo due incendi nel 1794 e nel 1884, i pezzi forti del palazzo sono: il salone delle tappezzerie moderne e coloratissime, la Alexander hall che è usata dalla famiglia reale per le cene ufficiali, la stanza del trono, in cui la regina accoglie ambasciatori di Stato e la splendida biblioteca a due piani con ascensore e innumerevoli e preziosi volumi di cui molti scritti in italiano. Stranamente non è un luogo particolarmente turistico, quindi abbiamo potuto girare da soli ed indisturbati per il palazzo, si possono fare foto, non ci sono audio guide per cui si leggono le didascalie oppure visita guidata solo in inglese, la cosa più curiosa e su cui sono d’accordo è l’obbligo di indossare dei calzari blu sopra alle scarpe tipo R.I.S. per non sporcare.
Camminando per caso, ci siamo imbattuti nella chiesa di Holmens (la chiesa della Marina Reale), dove si sposò la regina, è veramente molto particolare e spoglia tutta in legno dall’altare all’organo, chiesa di culto luterano come la maggior parte delle chiese a Copenhagen, è la più bella tra quelle visitate in questa città, e ne ho viste 5 o 6. La giornata non è ancora terminata, decidiamo di raggiungere la famigerata statua della Sirenetta, simbolo della città, passiamo davanti al coloratissimo Nyhavn, il famoso e celebre canale pieno di stupende casette colorate dallo stile nordico,costruito nel XVII, anticamente zona malfamata e frequentata da marinai e personaggi di dubbio gusto, oggi è uno dei luoghi più turistici della città e i prezzi dei bar e ristoranti lo dimostrano. Per raggiungere la Sirenetta si fa una bella camminata, in cui si passa vicino al palazzo di Amalienborg dove risiede la Regina, il principe ereditario e dove tutti i giorni si effettua il cambio della guardia, ma eccola in lontananza, nulla di che, come mi aspettavo, foto di rito e dietrofront giusto perché è un simbolo, in ogni caso è una copia a seguito dei numerosi atti di vandalismo subiti negli anni. Non perdetevi tornando indietro la stupenda fontana di Gefion, lì vicino che però in inverno è spenta e la chiesetta anglicana di St, Albans, l’unica in città. Prima di crollare, ci concediamo una cenetta umile con piatto unico in un locale Shawarma che è una catena numerosa a Copenhagen.
2° giorno
Usciamo tutti coperti per affrontare un’altra meravigliosa giornata, ci dirigiamo alla stazione centrale, facciamo colazione in una catena di panetterie molto apprezzata in città dal nome impronunciabile Lagkagehuset; non ci sono brioches ma tante torte, muffins e pasticcini tipici; due cappucci di dimensioni americane, due muffins e tradotto in euro quasi 15!! Alla faccia! Non facciamo i biglietti perché è tutto compreso nella card che abbiamo acquistato e saliamo sul nostro treno direzione Helsingør, si tratta di un treno regionale che in 45 minuti circa porta nella zona della Selandia, il treno come previsto non è in orario bensì in anticipo, perfettamente pulito con sacchettini per non sporcare a bordo, carrozze individuali per donne in gravidanza, con passeggini ecc. porte automatiche (quante differenze con i nostri treni), un altro mondo. Per raggiungere Helsingør si attraversa una campagna con spruzzatine di neve e più di un capriolo che scorrazza, wow! Dopo 45 minuti ci siamo, prima cosa, per risparmiare un po’ acquisto del pranzo nel supermercatino della stazione e dopo una breve passeggiata si raggiunge il famoso castello di Kronborg. La cittadina è famosa proprio per il castello in questione, in ogni caso si fa tutto con molta calma, sembra un paesino da fiaba; il faro coloratissimo, il mare ghiacciato, i pescherecci che tornano al porto, i gabbiani che dire, sublime! Il castello di Kronborg è uno dei più famosi del nord Europa, in cui Shakespeare ambientò l’Amleto, infatti in estate si tengono numerose rappresentazioni, è una fortezza rinascimentale, all’interno è piuttosto spoglio; si visitano con particolare interesse gli appartamenti reali e la stanza da ballo, la più grande del nord Europa. Dal cortile si accede anche alla cappella reale e nei sotterranei si possono visitare le casematte, cioè i lunghi sotterranei del castello dove campeggia la famosa statua dell’eroe dormiente Holger Danske (il danese) personaggio leggendario che protegge la sua terra e per difenderla potrebbe risvegliarsi. All’esterno il castello offre un panorama strabiliante sul famoso stretto dell’Øresund, un tratto di mare lungo solo 4 km che separa la Danimarca dalla Svezia. A questo proposito torniamo dopo la visita al castello, verso il porto, prendiamo il traghetto della compagnia Scandlines che in soli 20 minuti, porta ad Helsingborg, in Svezia. Questa compagnia effettua traversate tutto il giorno ogni 20/30 minuti, comodissimo, arrivati in territorio svedese, ci concediamo un giretto per vedere la chiesa di St. Mary, il particolare e rosso municipio della città e salire alla fortezza di Karnan da dove si vede tutta la cittadina e le coste danesi dall’alto, è sabato pomeriggio ed i negozi sembra assurdo qui sono chiusi come anche in Danimarca, decidiamo di prendere il traghetto e torniamo poi in treno a Copenhagen. Cena veloce, passeggiatina e dato il freddo pungente a nanna.
3° giorno
Oggi, dopo colazione facciamo un giro della città; iniziamo dalla Rundetaarn, la torre rotonda panoramica, non molto alta 34,8 m, da qui si può vedere tutto lo skyline della città, nelle giornate limpide si può notare il ponte dell’ Øresund ad occhio nudo, la torre si trova nel quartiere latino della città, è anche un osservatorio astronomico e vengono allestite mostre temporanee; la particolarità è che per raggiungere la vetta, bisogna fare sette rampe e mezzo a piedi e solo per l’ultimo pezzo si salgono dei gradini. Seconda tappa è stato il Rosenborg slot ovvero il castello, costruito come residenza estiva nel 1606 da Cristiano IV, è in stile rinascimentale, al suo interno ci sono 25 stanze tutte riccamente decorate, arredate e perfettamente conservate; per fare foto bisogna pagare 20 corone, circa 3 € e vi danno un adesivo da applicare indosso con il simbolo della macchina fotografica, il pezzo forte ovviamente è la sala dei troni, ma soprattutto la parte dedicata ai gioielli della corona danese,davvero meritevoli. Il castello è circondato da uno splendido parco; il Kongens Have, in marzo però era ancora molto spoglio e i corsi d’acqua completamente gelati, dalla caserma reale adiacente al castello parte tutti i giorni alle 11,30 il rito del cambio della guardia che si effettua poi ad Amalienborg Platz alle 12,00. Con un certo languorino decidiamo di pranzare, provando i famosi smørrebrød, non sono altro che fette di pane bianco o di segale aperte con qualsiasi tipo di ingrediente dal tradizionale salmone, gamberetti, fegato, pollo, bacon ecc. davvero squisiti, un po’ carucci ma da provare. Nel primo pomeriggio decidiamo di fare un’oretta di navigazione a bordo di un battello della compagnia canaltours, sfidando il freddo ci accomodiamo fuori per fare delle splendide foto, il battello percorre tutti i punti salienti della città: partenza dal Nyhavn, poi si passa davanti all’enorme teatro lirico costruito nel 2005, la sirenetta, il Kastellet, il quartiere di Christianshavn dove sorge il famoso villaggio di Christiania ed infine il Diamante nero palazzone progressista che è l’ampliamento della Biblioteca Reale costruita nel XV sec. Oggi è il 17 marzo e si festeggia St. Patrick patrono d’Irlanda e anche qui come in molte città europee da qualche anno organizzano una giornata di canti e balli tipici irlandesi accompagnati da fiumi di birra Guinnes e da una parata tutta in verde, partecipiamo. Purtroppo è l’ultima sera e decidiamo di fare un salto all’Hard Rock Cafè della città, ceniamo spendendo una cifra abbastanza onesta per le mega porzioni americane e poi con un vento esagerato si torna al nostro albergo.
4° e ultimo giorno
Oggi è lunedì e a Copenhagen i musei sono tutti chiusi, quindi decidiamo di fare un giretto a zonzo per la città e visitiamo un bel po’ di chiese tra cui la Marmorkirken più simile alle nostre chiese, imponente con una splendida cupola azzurra, si dice che volessero copiare dalla cupola di San Pietro, mi spiace ma su quello non si sono avvicinati neanche un po’, giretto curioso per vedere com’è questo acclamato villaggio hippie di Christiania, nulla di eccezionale anzi decisamente fatiscente, cani randagi, vendita libera di droghe leggere, sporcizia un po’ ovunque, a me non è piaciuto. Mi raccomando non bisogna fare foto anche perché è segnalato dappertutto nel quartiere, gli abitanti potrebbero irritarsi, io ne ho fatta qualcuna da fuori, a mio parere in ogni caso di cultura hippie non è rimasto più nulla. Appena fuori dal villaggio c’è la bella chiesa Vor Frelsers Kirke (del Redentore), interno un po’ spoglio ma la particolarità è la guglia con scala a spirale all’aperto, per raggiungerla bisogna percorrere 400 gradini, purtroppo quel giorno c’era molto vento e per ragioni di sicurezza non si poteva salire, da qui c’è una vista impagabile su tutta la città. Dopo un breve giretto sullo Strøget e un pranzo veloce, purtroppo si parte per il rientro. Arrivederci splendida e magica Copenhagen!
Consigli
Al lunedì a parte le chiese, i monumenti sono tutti chiusi, il sabato pomeriggio i negozi sono chiusi tranne qualcuno solo di souvenirs, selezionate i locali per i pasti, perché il caro vita è allucinante; per mangiare si spende parecchio e occhio agli orari di apertura e chiusura dei musei; aprono abbastanza tardi 10/11 al mattino e chiudono relativamente presto, in estate al massimo alle 17,00 ed in inverno alle 14/15.