Bruxelles, Bruges, Anversa, Lovanio
Un viaggio in coppia -io e mia moglie- in un paese che ci è piaciuto molto soprattutto per l’atmosfera “nordica” e romantica dei paesi che abbiamo visitato: Bruges da sola vale in viaggio, Bruxelles ha un bel centro storico che si snoda intorno ad una piazza stupenda ed offre diversi spunti interessanti come ogni capitale che si rispetti, Lovanio è una piccola cittadina con diversi scorci piacevoli (soprattutto il quartiere del Groot Begijnhof), mentre Anversa è una grossa città industriale con un piccolo centro (rispetto alle altre ci è piaciuta meno, il fatto di averla visitata sotto la pioggia/nevischio non ha aiutato).
Volo BrusselsAirlines più sistemazione accanto al centro Berlaymont (hotel 4 stelle, non proprio di standard elevati ma con camere pulite, molto spaziose e con angolo cucina) prenotati via internet per un totale di ca 700 Euro per due persone. Dall’aeroporto è facile raggiungere il centro città sia a mezzo treno che autobus.
Per gli spostamenti abbiamo usato mezzi pubblici: il centro di Bruxelles si gira bene anche a piedi, la zona del nostro albergo (Quartiere dell’UE) non era proprio centrale ma il centro storico si raggiungeva comunque agilmente anche a piedi. Il biglietto di corsa singola per metro/autobus costa 1.70 Euro, altre soluzioni si possono trovare sul sito dell’azienda di trasporto della città (http://www.Stib.Be). I viaggi in treno sono stati poco costosi visto che durante il periodo natalizio si può fare uno “shopping ticket” che ha il costo massimo di 9.00 Euro A/R per qualsiasi città del Belgio e con qualsiasi treno, purchè il ritorno sia fatto in giornata: soluzione più economica per Bruges, Anversa e Lovanio dove costava meno il biglietto week-end che offre una riduzione del 50%. I treni per Bruges sono ogni mezz’ora circa dalle tre stazioni della città (Centrale, Midi, Nord), sia l’andata che il ritorno ce li siamo fatti per buona parte in piedi causa treno affollato; per Anversa e Lovanio i treni partono sempre dalle tre stazioni ogni 15-20 minuti al massimo e non abbiamo avuto problemi a trovare posti a sedere. Per dettagli visitate il sito della SNCB (http://www.B-rail.Be).
Un avvertimento: le macchine automatiche per fare i biglietti -sia della metro che del treno- non accettano carte del circuito Visa, Visa Electron, Mastercard ma solo carte belghe, ed è possibile pagare solo con monete e non con banconote: quindi se prevedete l’acquisto di abbonamenti da più giorni o per i biglietti del treno dovrete rivolgervi alle biglietterie tradizionali.
LINGUA: il francese è parlato pressochè ovunque, a Bruxelles la segnaletica è sia in francese che in olandese (mentre nelle altre cittadine visitate la cartellonistica è in olandese), in ogni caso nelle zone visitate non abbiamo avuto problemi a comunicare in inglese.
MUSEI: ce ne sono diversi, per trovare quelli più adatti ai vostri gusti vi consiglio di visitare il sito http://www.Brusselsmuseums.Be METEO: temperature intorno allo 0 tutti i giorni; ad esclusione del giorno in cui siamo andati a Bruges, ci siamo sempre sorbiti almeno un paio d’ore di pioggia e/o nevischio.
CIBO: brasserie, ristoranti più o meno tipici, pizzerie, kebab, waffles, cioccolata, birra… Ovunque andiate non avrete difficoltà a trovare qualsiasi tipo di cibo anche a prezzi abbordabili.
GUIDA: “Bruxelles, Bruges, Gand, Anversa” della linea Rough Guide pubblicata da Avallardi.
Potete trovare una selezione delle foto fatte in http://picasaweb.Google.Com/skaddicted/Belgium Giorno 1: ARRIVO E GIRO DI ORIENTAMENTO.
Arrivo in orario, raccolta dei bagagli (l’aeroporto è abbastanza grande), seguiamo le indicazioni per la stazione degli autobus, da dove la linea 21 ci porterà a pochi passi dall’hotel (o almeno così avrebbe dovuto, se non fosse che per qualche esitazione abbiamo mancato la fermata esatta e siamo scesi praticamente al capolinea per tornare poi indietro con la metro). Dopo la sistemazione in Hotel ci dirigiamo a piedi verso il centro, partendo dal centro Berlaymont (sede della commissione Europea, ora completamente restaurato e luccicante, che è stato chiuso per una decina d’anni perchè… Non rispettava la direttiva europea sull’amianto!), seguiamo Rue de la Roi camminando lungo palazzi in stile moderno-tutto-vetro, prevalentemente sedi di multinazionali e sedi diplomatiche o uffici dell’Unione Europea. Dopo aver passato il Park de Bruxelles sulla sinistra ci dirigiamo verso la Cattedrale, un imponenente edificio gotico posizionato su una leggera collina. Dopo aver visitato gli interni proseguiamo verso la Grand Place, dopo l’Atomium l’immagine più conosciuta di Bruxelles: decisamente spettacolare, sia il palazzo del Municipio (oggetto nei giorni della nostra visita di uno spettacolo di luci e musica) che gli altri seicenteschi edifici intorno che furono le sedi delle corporazioni. Ci dirigiamo quindi verso il famoso Manneken Pis, la fontana in bronzo che rappresenta un irriverente bimbo che si diverte a far la pipì davanti ai passanti: come spesso accade quanto l’attesa è grande, altrettanto lo è la delusione. Continuiamo a girovagare per le stradine ben tenute della zona, finchè troviamo un simpatico ristorantino e a seguire rientriamo con la metro in Hotel.
Giorno 2: BRUGES.
Partiamo con calma e ci dirigiamo in metro alla Stazione Centrale (completamente sotteranea, quindi molto più simile ad una stazione della metropolitana che ad una ferroviaria), da dove partiamo verso Bruges. Il treno è affollato come i migliori regionali Trenitalia nelle ore di punta e buona parte del viaggio viene fatta in piedi. Appena arrivati a Bruges comperiamo a 0,50 € una cartina dettagliata della città all’ufficio turistico della stazione (appena usciti sulla sinistra, vendono anche guide a 2,00 €). Appena usciti dalla stazione c’è anche la stazione degli autobus, ma consiglio di procedere a piedi: attraversati lo stradone davanti alla stazione ed un canale si gira a destra e si arriva alla Minnewater, un laghetto (nei secoli scorsi in realtà era un porto fluviale) da cui partono le prime case medievali del centro di Bruges. Scavalcando un ponticello si arriva al Begijnhof, un gruppo di case bianche intorno ad un giardino chiuso, molto suggestivo e ben conservato, dove zitelle e vedove venivano incoraggiate a vivere in comunità simil-monatica pur senza prendere i voti (luogo analogo c’era anche a Bruxelles, ed è molto affascinante anche quello che visiteremo a Lovanio). Proseguiamo il giro sul tragitto “classico” verso la chiesa di Ns Signora (Onze Lieve Vrouwekerk… Chi conosce il tedesco riconoscerà certe assonanze), una grande chiesa in cui si mescolano -a volte si azzuffano- stili differenti. Proseguiamo verso la Markt, una delle due piazze principali, con i suoi palazzi ottocenteschi ed i numerosi locali e brasserie, oltre all’alta torre di vedetta che domina la piazza e la città. Proseguiamo verso l’altra piazza, la Burg, sempre circondato da palazzi nell’inconfondibile stile. Ad un angolo della piazza c’è l’entrata seminascosta della basilica del S. Sangue (Heilig Bloed Basiliek), una scura chiesa romanica di ridotte dimensioni, da cui si accede ad una cappella dove in un tabernacolo è custodita un’ampolla che secondo tradizione contiente il sangue di Cristo. Dopo una pausa a base di Waffle proseguiamo verso la Hoogstraat e raggiungiamo la zona dei canali, che caratterizzano la città e conferiscono un tocco decisamente romantico. Ci perdiamo per le vie verso Kon-Astridpark, pressochè deserte ma perfettamente tenute, con le strade pavimentate con il caratteristico acciotolato in pietra dove si alternano case in mattoni ed intonaco con porte ed infissi colorati. Torniamo verso la Burg e la Markt, proseguiamo lungo Steenstraat (una via fitta di negozi di cioccolatini e dei nomi del franchising internazionale) fino alla chiesa del Salvatore, una bella cattedrale gotica (era in parziale restauro). Abbiamo quindi proseguito verso l’ex ospedale di S. Giovanni (St. Janshospitaal), ora museo, altra zona molto suggestiva con edifici in mattoni e curate aiuole. Ritorno attraversoil Begijnhof, quindi alla stazione e Bruxelles.
Giorno 3: ANVERSA.
Partiamo sempre dalla Stazione Centrale ed arriviamo alla Stazione Centrale di Anversa (Antwerpen in fiammingo), che è un luogo sicuramente interessante: i treni arrivano su diversi piani sotterranei, ed una volta salite le scale mobili si rimane impressionati dalla profondità dei vari binari e dall’architettura moderna di questa parte della stazione. Quando ci si gira nuovamente verso l’uscita invece si vede un imponente edificio tipico di molte stazioni ottecentesche europee. Dalla stazione si esce sulla sinistra e percorrendo Lange NieuWe Straat (la via dei grandi negozi paragonabile ad Oxford Street a Londra, ma completamente pedonale) si arriva nella zona del centro. Abbiamo camminato per i vicoli intorno alla gotica cattedrale, abbiamo dato un’occhiata anche all’interno imponente (ma per visitarla si doveva pagare un biglietto perchè era in corso una mostra). Nella zona c’è una concentrazione di ristoranti italiani quasi “scandalosa”… Abbiamo proseguito verso le rive del fiume Schelda, da cui si sale su un belvedere (non tanto per noi vista la giornata di pioggia) da cui si vede il porto fluviale. Da qui camminando lungo il fiume abbiamo raggiunto il Mueso Nazionale della Navigazione, ospitato nella parte rimasta di una fortificazione medievale. Dopo una pausa per il pranzo e per scaldarci un po’, siamo andati alla Grote Markt, la piazza principale circondata dai bei palazzi delle corporazioni (purtroppo la piazza era occupata da una pista di pattinaggio su ghiaccio), da qui ci siamo diretti verso la Vleeshuis, una casa che sembra quasi una chiesa in realtà era la vecchia sede della corporazione dei macellai! Siamo quindi passati per la chiesa di S. Paolo, luminoso edificio cinquecentesco e poi per una serie di vicoli fino alla piazza davanti alla chiesa di S. Carlo Borromeo. Da qui di nuovo per la Lange Niuwe Straat tornando verso la stazione, dove ad un certo punto sulla destra si vede Wapperstraat ed al numero 9 si può curiosare per quella che fu casa e laboratorio di Rubens. Ritorno in stazione e rientro a Bruxelles.
Giorno 4: QUARTIERI DI IXELLES E ST. GILLES.
Partiamo a piedi e ci dirigiamo verso il parco di S. Leopoldo (da cui si accede facilmente al Parlamento Europeo, ma non è previsto nel programma odierno!), quindi gironzoliamo per Place Jourdan ed una serie di vie che ci mostrano la Bruxelles non turistica (impressione comunque di una città piacevole e non caotica, anche se il giudizio temiamo sia influenzato dal fatto che è periodo di vacanza per tutte le principali istituzioni politiche in città) arrivando al museo d’Ixelles dove era in corso una mostra fotografica che ci interessava visitare: il museo è un piacevole spazio, con una piccola ma interessante collazione permanente di artisti vari dei due secoli scorsi. Abbiamo quindi proseguito verso Place Flagey, un ampio spiazzo circondato da edifi moderni tra cui spicca l’ex palazzo della radio e televisione belga: non proprio un gran spettacolo… Proseguiamo attraversando un parco allungato e caratterizzato da due stagni (Etang d’Ixelles) ed alcune costruzioni Art-Nouveau che congiunge la piazza all’abbazia “de la Cambre”: raggiungiamo l’abbazia ricostruita nel ‘700 e soppressa durante l’invasione dell’esercito napoleonico (per un periodo adibita a scuola per gli ufficiali dell’esercito belga), senza poter visitare la chiesa annessa che è chiusa nel periodo natalizio. Saliamo quindi verso l’Ave. Louise, largo viale alberato su cui si affacciano palazzi moderni ed altri edifici Art-Nouveau, finchè sulla sinistra giriamo verso Rue P.E. Janson su cui si trovano alcuni edifici progettati da Victor Horta e sempre sotto la pioggia battente ci dirigiamo verso quella che è stata la sua casa, ora museo. Scoraggiati dalla lunga fila per entrare, ci limitiamo a spiare dalle finestre gli interni nel tipico stile a cavallo tra ‘800 e ‘900. Proseguendo lungo Chausse de Charleroi verso Sud, arriviamo su Ave. Brugmann dove all’angolo con la prima strada sulla destra ci sono altre due costruzioni Art-Nuveau: l’Hotel Hannon e Les Hiboux. Da qui, svoltando a destra, si prosegue fino a trovarsi davanti alla prigione di St. Gilles, un imponente costruzione apparentemente medievale in realtà costruita nell’800. Seguendo la strada che parte dal portone della prigione si arriva all’Hotel de Ville del quartiere di St. Gilles, in stile rinascimentale. Proseguiamo verso il centro, lungo la popolare e vivace Chausse de Waterloo e dopo una breve sosta nella chiesa parrocchiale sulla piazzetta Parvis de St. Gilles raggiungiamo la Porte de Hal, un’imponente torre (residuo della fortificazione medievale della città), nei cui pressi c’è anche la stazione della Metro da cui partiamo per tornare in Hotel.
Giorno 5: LA CITTA’ ALTA, LA CITTA’ BASSA, L’ATOMIUM.
Di nuovo a piedi, percorriamo Rue de la Loi dalla stazione Schuman fino al Parc de Bruxelles, che attraversiamo fino ad arrivare al Palais Royal, costruzione imponente ma non particolarmente interessante. Svoltiamo a destra verso Place Royale: nostra intenzione sarebbe di visitare il Museo di Magritte ma è il 31 dicembre ed il museo chiude alle 14.00: questo lo sapevamo infatti siamo arrivati che non sono ancora le 11 ma ci dicono che sono già esauriti i biglietti e quindi non si può entrare. Rassegnati investiamo i soldi del biglietto per comperare la guida al museo nel negozio dello stesso. Facciamo anche due passi nella piazza, dominata da un edificio neoclassico al cui centro c’è la chiesa di St. Jacques, nelle vicinanze c’è anche il Museo Reale di Belle Arti e dalla piazza si gode di una buona vista sulla città bassa. Proseguiamo verso Rue de la Regence Coudenber per arrivare alla quattrocentesca e molto ben conservata chiesa di Notre Dame du Sablon in stile gotico. Di fianco alla chiesta, sull’altro lato della strada, c’è un grazioso giardinetto caratterizzato da una fontana, le statue di alcuni personaggi belgi “famosi” e dalle statue sui pilastri della recinzione raffiguranti le corporazioni cittadine. Proseguiamo fino alla fine della via, dove si vede il Palazzo di Giustizia: visto dall’inizio del viale sembra offrire una visione interessante, tuttavia una volta sbucati nella grigia piazza antistante la cosa più istintiva è svoltare a destra per tornare verso il centro lungo una via parallela a quella appena fatta. Passando per stradine e case non perfettamente conservate, ci sono tuttavia diverse botteghe e piccole gallerie d’arte. Fiancheggiamo la biblioteca reale (un massiccio edificio squadrato poco attraente), e risaliamo verso Place Royale per poi proseguire in direzione della Cattedrale (che con piacere visitiamo nuovamente dopo la prima sera, ma in versione diurna).
Scendiamo quindi verso Gare Centrale e con la metro raggiungiamo la fermata di Heysel: oltre all’omonimo stadio tristemente famoso per i tifosi italiani, nella zona c’è la fiera ed i padiglioni che ospitarono l’expo del 1958, in mezzo ai quali si erge l’Atomium, la caratteristica cotruzione composta da nove sfere connesse tra loro che rappresenta un cristallo di ferro ingrandito 165 miliardi di volte per una altezza totale di oltre 100 mt. Facciamo il biglietto (8 Euro a persona) ed entriamo: si possono visitare in tutto cinque delle nove sfere: quella alla base divisa in due piani (al piano terra c’è l’entrata, al primo piano inizia uno spazio espositivo, durante la nostra visita c’era una mostra dedicata al design degli anni 50 e 60), da cui si parte tramite una lunga e ripida scala mobile attraverso i tubi che collegano le varie sfere e si raggiunge così la seconda (dove continuava l’esposizione), poi tramite una scala in salita si arriva alla sfera intermedia (in cui c’è un bar e ristoro), si scende tramite un’altra scala nella quarta dove si trovano le prime vetrate che permettono di curiosare nel parco dell’Europa in miniatura lì di fianco. Si scende quindi nuovamente con una scala mobile per tornare alla sfera alla base da cui si prende l’ascensore che in pochi secondi porta alla sfera più alta (il soffitto dell’ascensore è trasparente e permette quindi di constatare la velocità di salita). Dalla sfera più alta si gode di un ottimo panorama (o almeno così crediamo, a causa delle nuvole e della pioggia non vediamo oltre 2-300 mt).
Torniamo quindi verso il centro, scendiamo a S.Te Catherine dove ci ristoriamo in un bar, di fronte alla pista da pattinaggio su ghiaccio che occupa la piazza con una ruota panoramica, sempre allestita per le Feste. Facciamo un giro nella grande Piazza di S.Ta Caterina, occupata dalle ormai ubique ed immancabili casette di legno con i mercatini natalizi e giriamo poi per le stradine intorno verso l’edificio neo-classico della borsa, per proseguire fino alla chiesa di S. Nicola da Bari. La chiesa è stata ristrutturata di recente ed incuriosisce la navata centrale leggermetne arcuata e non perfettamente retta come si è abituati a vedere nelle chiese. Ci dirigiamo ancora verso la Grand Place passando di fianco ad un museo archeologico in cui si possono vedere le fondamenta di una chiesa medievale (chiamata Bruxella 1238, si riesce a curiosare anche dalla strada e non sembra essere molto interessante). Continuiamo la nostra passeggiata per le vie affollate intorno alla Grand-Place e dopo una cenetta in un locale della zona che vale come nostro cenone di capodanno, torniamo in Hotel.
Giorno 6: IL QUARTIERE DELL’UE E LOVANIO.
Ci “abitiamo” da cinque giorni e non l’abbiamo ancora visitato: oggi tocca al quartire dell’UE. Dall’Hotel in Blvd Charlemagne scendiamo lungo Rue Stevin per poi svoltare a destra fino ad incontrare le piazze Marie Louise e Ambioux, vasti spazi verdi su cui si affacciano alcuni grandi condomini ed un paio di graziose case Art-Nouveau. Torniamo al centro Berlaymont, sede della Commissione Europea che si distingue per la pianta a croce di S. Andrea. Ci dirigiamo quindi verso il parco del cinquantenario (fatto costruire nel 1880 dal re per festeggiare i 50 anni di indipendenza del Belgio), dove incontriamo una anonima moschea (rifatta negli scorsi anni ’70 su una precedente) ed il Pavillion Horta, primo edificio pubblico costruito dall’omonimo architetto, ma che niente ha a che fare con lo stile che lo caratterizza. Saliamo fino al mastodontico arco di trionfo ai cui lati ci sono due musei (chiusi, visto che era il primo gennaio). Oltrepassato l’arco di trionfo c’è anche un museo dedicato alle auto, che era aperto ma l’argomento che non ci interessa e quindi procediamo nel piccolo parco retrostante da cui si scorge un’altra casa in stile Art-Nouveau abbastanza famosa: la Maison Cauchie, costruita nei primi anni del ‘900 dall’architetto ed artista Paul Cauchie come casa per se e la moglie e “vetrina” del proprio operato. Dall’esterno si notano in particolare gli “sgraffiti” della facciata. Fiancheggiando nuovamente il parco del cinquantenario raggiungiamo il Parco Leopoldo e da lì saliamo verso gli edifici del Parlamento Europeo: dapprima si incontra una costruzione elittica che ospita le sedute del Parlamento, mentre sull’altro lato c’è il grande edificio con ampie vetrate che ospita tutti gli uffici di presidenza e delle varie commissioni (il palazzo è visitabile nei giorni lavorativi). Troviamo il complesso imponente ma nel complesso gradevole e particolarmente interessante è la vista dalla Place du Luxemburg, dove gli elementi moderni si fondono con i vecchi edifici della piazza ed in particolare con l’edificio della stazione che è stato integrato nella parte moderna stessa. Torniamo verso la stazione Schuman, passando per alcune aree in costruzione e raggiungiamo con la Metro la stazione centrale.
Partiamo verso Lovanio nel primo pomeriggio. Arriviamo e troviamo la bella cittadina praticamente deserta: dal grande piazzale della stazione parte una via piena di negozi (tutti chiusi al nostro passaggio) che porta alla chieda di S. Pietro ed alla Grote Markt, dominata dal palazzo del municipio -la Stadhuis- una costruzione tardo gotica dalla facciata ricoperta di sculture (aggiunte però nell’800). Lovanio è stata pesantemente distrutta sia durante la prima che durante la seconda guerra mondiale, tuttavia dopo una passeggiata lungo tutta la Naamsestraat (unico edificio degno di nota è la chiesa di S. Michele, sulla sinistra) si trova sulla destra una grande chiesa su un piccolo dosso, dal cortile della chiesa parte una viuzza che conduce ad un’altra chiesa nel cuore del Groot Begijnhof, un piccolo quartiere ora adibito a residenze per universitari, ma che conserva intatta l’atmosfera di un borgo cinquecentesco attraversato da alcuni canali… Fortunato chi ha la possibilità di studiare in un tale ambiente! Dopo aver girovagato per il quartiere raggiungiamo la Oude Markt, l’altra piazza della cittadina: tutto intorno case dai caratteristici frontoni ed un susseguirsi di bar che lasciano immaginare la vivacità della piazza quando gli studenti non sono in vacanza. Da lì raggiungiamo ed attraversiamo la Grote Markt che nel frattempo si sta animando per il passeggio del pomeriggio, mentre noi torniamo in stazione diretti a Bruxelles… Mentre il cielo si schiarisce per regalarci la prima (e unica) ora di sole di cui abbiamo potuto godere nella capitale belga! Giorno 7: PARTENzA.
L’autobus delle 07.07 ci riporta in aeroporto… Salutiamo il Belgio (o meglio, le Fiandre) che nonostante le avverse condizioni meteo hanno saputo coinvolgerci e conquistarci con le atmosfere delle vie dai caratteristici pavè, con le case dai tetti spioventi e dai tipici frontoni, con i canali, con l’Art-Nouvea, con le chiese gotiche, con gli edifici moderni e l’aria d’Europa, con i waffle e la cioccolata…