Sousa, perla della Repubblica Dominicana

Nel Nord della Repubblica Dominicana per gustare, oltre al mare cristallino di Sosua, anche le bellezze della zona... dalle montagne e dai rigogliosi corsi d'acqua, fino alla penisola di Samanà
Scritto da: luplay
sousa, perla della repubblica dominicana
Partenza il: 25/07/2012
Ritorno il: 09/08/2012
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
La Repubblica Dominicana è famosa soprattutto per la costa sud con Santo Domingo, Punta Cana ed altre località commercializzate dai tour operator internazionali con la formula dei villaggi tutto compreso.

Però se si vuole conoscere la vera essenza del paese, visitare la parte più rigogliosa con boschi, piantagioni e cascate e comunque non perdere in trasparenza delle acque e bellezza delle coste potrebbe essere un’ottima scelta optare per la costa Nord ed in particolare per Sosua.

Sosua è composta da due borghi ben distinti Los Charamicos e El Batey, più autenticamente dominicano il primo, decisamente più turistico il secondo.

Sosua negli anni passati era una delle località turistiche più in voga dell’intero paese, ma negli ultimi anni ha perso in numero di presenze, a detta dei tassisti locali, per effetto di alcune scelte governative che avrebbero penalizzato l’aeroporto di Puerto Plata a favore di quelli della zona sud. Per questo gli abitanti della zona confidano molto nel nuovo Presidente Danilo che si è insediato il 16 agosto di quest’anno e dovrebbe riequilibrare la situazione tra Nord e Sud del paese.

Per arrivare a Sosua in effetti ci sono diverse soluzioni: l’aeroporto internazionale di Puerto Plata a pochissimi minuti, ma con collegamenti decisamente ridotti rispetto al recente passato, quello di Santiago ad poco più di un’ora di taxi che però non mi risulta abbia collegamenti diretti con l’Italia e quello di Santo Domingo molto più distante.

Sosua come località balneare caraibica non ha niente da invidiare ad altre mete più famose. La spiaggia della baia, da evitare solo alla domenica quando viene letteralmente presa d’assalto da una miriade di dominicani che vengono dall’entroterra, pur non essendo di sabbia candida, è davvero magnifica. Le acque sono di una trasparenza unica e la media della loro temperatura si aggira (a fine luglio inizio agosto) a 28 gradi. La spiaggia è molto bella e curata e viene pulita quotidianamente da tutti quelli che noleggiano ombrelloni e sdraio posizionandoli sull’arenile a richiesta. Alle spalle della spiaggia una vegetazione lussureggiante costituita principalmente da palme da cocco consente di ripararsi dai raggi del sole nelle ore più calde. In mezzo alla vegetazione una miriade di baracche tra bar, ristoranti e venditori di souvenir contribuisce, attraverso i loro proprietari, alla pulizia delle aree verdi.

Il punto di forza della spiaggia è però la barriera corallina che si raggiunge comodamente a nuoto (circa 150 metri dalla costa) o con delle imbarcazione con il fondo di cristallo con una pluralità di intermediari che si preoccuperanno di fare le loro offerte.

La barriera corallina è magnifica. Basta portarsi qualche bottiglietta di plastica piena di molliche di pane e spruzzarla in acqua per essere circondati da una miriade di pesci multicolori: davvero uno spettacolo sublime.

C’è anche un’altra barriera corallina che si raggiunge in barca in poco più di 10 minuti dalla baia. Esistono diverse barche che fanno questo servizio ed i prezzi che vengono inseriti sui depliants sono assolutamente fuori mercato. Nel nostro caso, prima ed unica grande fregatura presa, al primo giorno ci viene proposto il giro delle barriere coralline a 15 euro a persona. Non sapendo dove si trovavano le barriere ci è sembrato un prezzo accettabile ed abbiamo concordato il tour a questa cifra. Solo dopo ci siamo accorti di aver pagato uno sproposito dato che in un successivo giro siamo riusciti a contrattare a 200 pesos (poco più di 4 euro, un euro veniva cambiato a 47 pesos nelle banche e 46 nei negozi ).

Questa fregatura ci ha consentito di conoscere una caratteristica tipica del dominicano: la scarsissima propensione al risparmio. Marea (il nome con cui è conosciuto il personaggio con cui avevamo contrattato) per quattro giorni non si è visto in spiaggia. A detta degli altri dominicani si stava spendendo tutti i nostri soldi bevendo Rhum ed era completamente emborrachado (ubriaco)!

Nei giorni trascorsi sulla baia di Sosua abbiamo utilizzato i servizi in spiaggia nella zona a sinistra della corsia delle imbarcazione ed in corrispondenza di un capanno di colore ruggine ai margini della vegetazione. La zona non ha rocce in mare ed è distante dalle strade di accesso alla spiaggia rivelandosi pertanto più riservata rispetto alle altre.

I servizi li abbiamo contrattati con Antonio un dominicano di 36 anni già nonno che alla fine si è dimostrato più onesto di tanti altri. Per ogni lettino si pagano 100 pesos a giorno con la gratuità di un ombrellone (parasol) ogni due lettini.

Con lo stesso Antonio abbiamo contrattato una cena in spiaggia a base di pesce. La contrattazione è stata laboriosa, ma alla fine per 12 euro abbiamo ottenuto un pesce a testa (in dominicano viene chiamato ciglio rojo anche se non so come si scriva), polpo fritto e alla creola, platano fritto in quantità e riso.

Una cena davvero appetitosa che vi consiglierei caldamente di fare a quel prezzo.

Gli acquisti nelle baracche dei souvenir così come i pranzi o le cene ai ristoranti vanno sempre trattati. La trattativa è una costante negli acquisti di beni o nell’utilizzo di servizi (taxi) nella Repubblica Dominicana. In particolare per l’acquisto di beni la trattativa, per non essere considerata offensiva, deve partire alla metà del prezzo richiesto per poi arrivare ad un accordo con il venditore al costo che ritenete più giusto. Faccio presente ad esempio che per un braccialetto partono normalmente da 400 pesos dominicani e che per 200 si acquista tranquillamente (agosto 2012). Per una maglietta ricordo partono da 450 pesos e a 250 si acquista normalmente. Questi prezzi valgono non solo per Sosua, ma anche per Cabarete ed altre località circostanti.

Nei bar la Birra (la mitica e buona President) varia da 100 pesos (o anche di più) sulla costa a 75 nell’entroterra, la coca cola come le altre bevande costa 50 pesos, un cocco aperto sulla spiaggia 50 pesos, un mojito in un bar elegante 200 pesos.

Per i trasporti un viaggio tra Sosua e Cabarete indipendentemente dall’orario e dalle persone trasportate costa circa 400 pesos mentre per gli spostamenti in città ci si muove prevalentemente con il motoconcio, che non è altro che un motociclo con guidatore che trasporta una o due persone (a volte ne ho viste anche tre), ci vogliono meno di 50 pesos.

La frutta costa pochissimo ed in particolare le banane che vengono vendute a 5 pesos ed ovviamente sono molto più buone di quelle che si trovano dalle nostre parti.

Per il cambio esistono due soluzioni o avvalersi dei bancomat presenti davanti tutte le banche (la commissione per ogni prelievo dipende dal vostro istituto di credito, ma normalmente si aggira sui 3 euro) oppure avvalersi del cambio degli istituti di credito nell’orario di apertura. In entrambi i casi si trova un servizio di un’efficienza unica con bancomat molto moderni e personale molto cortese ed elegantemente vestito all’interno delle banche. Per la strada vi viene offerto il servizio del cambio, molto spesso unitamente all’acquisto di Viagra, ma mi sembra logico diffidare di entrambe le offerte.

Da Sosua si possono fare diverse escursioni:

· a Cabarete, tappa imperdibile per gli appassionati del Kitesurf, una località con una spiaggia attrezzata con molti localini che si animano soprattutto nella notte, spesse volte trasformandosi in accoglienti discoteche;

· a Puerto Plata, la città capoluogo di Provincia dove si trova il museo dell’Ambra che incredibilmente è chiuso il sabato pomeriggio e nei giorni festivi. In realtà questa città non offre poi molto al visitatore senon la possibilità di fare acquisti economici nel centro commerciale La Sirena (conveniente per acquisti di Rhum e di altre specialità dominicane);

· a Jarabacoa (decisamente più distante), dove si visita il salto (che sarebbe la cascata) sul rio Baiguate. Ci sono delle escursioni guidate, noi ci siamo avvalsi di quelle organizzate dal Rancho Baiguate http://www.ranchobaiguate.com/ che offre la possibilità di raggiungere le cascate a cavallo o con il fuoristrada (in entrambi i casi il prezzo del servizio ammonta a nove dollari). Decisamente più costosi (sui 50 euro) le escursioni per il rafting o l’utilizzo dei percorsi avventura. A cavallo l’escursione è davvero divertente ed è possibile anche per chi non è mai salito in groppa. Per garantire proprio gli inesperti salgono con voi dei ragazzini che indirizzano il cavallo nei momenti di difficoltà (per chi sceglie questo tipo di escursione sono consigliati i pantaloni lunghi per evitare di ferirsi con le staffe del cavallo);

· alla penisola di Samanà (escursione abbastanza impegnativa vista la distanza) che è conosciuta dagli italiani per essere stata la zona scelta per un’edizione dell’isola dei famosi (nel parco nazionale di Los Haitises). In realtà la penisola è famosa perché qui vengono a riprodursi i cetacei nel periodo da gennaio a marzo e per una serie di spiagge bianche caraibiche. Tra le più belle quelle dell’isola di Cayo Levantado (che si raggiunge con la motonave, anche in questo caso prezzo contrattato) e di un candore unico. Sull’isola anche una serie di ristorantini per un’indimenticabile grigliata di pesce sulla spiaggia (è superfluo ricordare di contrattare il prezzo).

Per le prime due destinazioni si utilizzano i taxi, per le seconde due abbiamo scelto (eravamo in comitiva) una guagua (minibus) a noleggio. In questo caso la trattativa con i proprietari dei mezzi di trasporto l’ha fatta il nostro albergo, sulla base del budget che avevamo previsto di pagare.

Lo sport nazionale nella Repubblica Dominicana è il Baseball, mentre il gioco più praticato a tutte le età è il domino. E’ divertente vedere i dominicani che si infervorano con questo gioco battendo le tavolette sul banchetto allo stesso modo di quanto può accadere dalle nostre parti in un’accesa partita a scopone.

Per gli appassionati esistono molti campi da golf con una bella erbetta verde che ci aiuta a sfatare una credenza legata alla mancanza di acqua sull’isola (non è proprio così).

Molto praticati anche gli sport equestri e frequenti sono i campi da beach volley sulle spiagge caraibiche.

In un viaggio in Repubblica Dominicana non servono le maglie ( o meglio servono solo per ripararsi dall’aria condizionata sugli aeroporti e sugli aerei), possono essere utili: un K-Way per proteggersi dalle piogge abbastanza frequenti nel mese di agosto, le creme solari, i repellenti per gli insetti, i classici medicinali da viaggio, magliette e costumi. Il bagaglio così non sarà particolarmente impegnativo con possibile risparmio sui costi di viaggio.

Per mangiare e dormire abbiamo scelto il Piergiorgio Palace Hotel e l’annesso ristorante la Puntilla de Piergiorgio ). Scelta azzeccatissima.

In effetti ci sono quei posti che fino a che non ci vai non pensi possano esistere. Il Piergiorgio Palace Hotel è sicuramente uno di questi. Scorrendo le foto che ho fatto si può agevolmente capire il perché. La struttura è a picco sull’oceano sull’incantevole baia di Sosua con panorami mozzafiato e vedute incredibili soprattutto al tramonto. Il posto è di un romanticismo unico. La struttura candida di stile vittoriano si inserisce perfettamente nell’ambiente caraibico circostante e, al contrario di altre, valorizza in pieno questo tratto di costa vedendola anche dal mare. Molte le stanze tutte ampie e dotate dei principali confort che sono necessari: aria condizionata, frigo, asciugacapelli, ecc.. Ovviamente sono preferibili quelle con vista sull’oceano e per chi ha un budget un po’ più alto le suite. Il punto di forza dell’albergo è sicuramente il giardino: i profumi ed i colori sono qualcosa di fantastico. Anche in questo caso per mantenere il giardino così bene ho visto ogni giorno un addetto prendersi cura di ogni singola pianta e della pulizia di tutte le aree verdi.

Dalla terrazza ci si può tuffare direttamente in mare per i più ardimentosi o scendere la scaletta e immergersi nell’oceano per i meno temerari. A pochi minuti a piedi c’è la spiaggia della baia di Sosua di cui ho parlato in precedenza

La struttura ha anche a disposizione degli ospiti due piscine di cui una decisamente bella di acqua dolce proprio a ridosso dell’albergo con un ampio spazio per prendere il sole non volendo andare in spiaggia. WI-FI gratuito sia nelle stanze che al ristorante.

Il ristorante è un altro punto di forza. La sua location è meravigliosa, una terrazza a picco sul mare con una magnifica vista soprattutto al tramonto sulla baia di Sosua. In particolare le terrazzine o il gazebo sono una location unica per una cena romantica o per il giorno più importante.

Il gusto è quello sublime della cucina italiana rivisitata con gli ingredienti tipici del mercato della frutta, verdura e pesce della Repubblica Dominicana.

La cuoca è dominicana e la cucina è a vista così si riesce ad apprezzare la cura dell’igiene e la capacità della signora e dei suoi aiutanti.

Così, visto l’igiene e la pulizia, per la prima volta in posti esotici abbiamo avuto la fortuna di mangiare a volontà frutta sbucciata e insalata con l’avocado senza alcun effetto collaterale …..

I secondi di carne e di pesce sono stati tutti eccellenti e mai banali. Il piatto di aragostine, gamberoni e mazzancolle di cui allego una foto è stato addirittura memorabile.

La cortesia del personale, con una nota di menzione per Hector e Carmen di una squisitezza unica, sono la ciliegina sulla torta.

La titolare è italiana e questo può costituire un valido aiuto per i nostri connazionali.

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la frutta tropicale

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Jarabacoa Salto Baiguate

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La Puntilla de Piergiorgio

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la barriera corallina a Sosua

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la puntilla de Piergiorgio

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la spiaggia di Sosua

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la puntilla de Piergiorgio



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