Siria & Giordania in scooter di 2009

Siria e Giordania (2009) Periodo : dal 1/8/2009 al 24/8/2009 Partecipanti : 2 (Massimo e Sabrina) Itinerario: Italia – Grecia – Turchia - Siria – Giordania – Siria – Turchia – Grecia – Italia Mezzo : Suzuki Burgman 650 Km alla partenza : 41.318 Km al ritorno : 49.838 Km totali : 8.520 Spesa totale : 3.300 € Prologo di...
Scritto da: Sabrina1
siria & giordania in scooter di 2009
Partenza il: 01/08/2009
Ritorno il: 24/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Siria e Giordania (2009) Periodo : dal 1/8/2009 al 24/8/2009 Partecipanti : 2 (Massimo e Sabrina) Itinerario: Italia – Grecia – Turchia – Siria – Giordania – Siria – Turchia – Grecia – Italia Mezzo : Suzuki Burgman 650 Km alla partenza : 41.318 Km al ritorno : 49.838 Km totali : 8.520 Spesa totale : 3.300 € Prologo di Max: Petra! Era da tempo che a me ad a Sabrina frullava questa idea per la testa. Ma non solo, anche il desiderio di tornare in Turchia, rivivere l’ospitalità di un popolo meraviglioso. Poi il Mar Morto, il deserto, Palmira…

Ma i timori e le paure erano tante. Le frontiere, i visti, la condizione delle strade, il caldo ma prima di tutto … La moto. La paura di affrontare un viaggio come questo con una moto non “adatta”, anzi con uno scooter! Poi mi “imbatto” in questa frase: <> … Ed è a questo punto che io e Sabrina decidiamo di “pensare positivo”. Ad uno ad uno iniziamo ad affrontare i passi necessari per la preparazione di questo viaggio; patente internazionale, visti, assicurazione sanitaria ed assistenza stradale, preparazione della moto ed acquisto dell’abbigliamento tecnico “idoneo”, etc.

Prologo di Sabrina: Sono passati 365 giorni da quando puntammo il navigatore su Capo Nord… Quest’anno dove andremo? Sicuramente in un posto caldo, dopo 2 estati con la pioggia, un po’ di sole non guasta.

Sfogliando un giornale mi capita sott’occhio una pubblicità della Giordania. <> Ma le foto di Petra e del Wadi Rum ormai sono nella nostra mente. Difficile trovare ora una meta alternativa.

Le cose da fare sono tante e i mesi per la preparazione del viaggio scorrono velocemente, troppo velocemente.

I visti, dopo varie vicissitudini, finalmente sono nelle nostre mani, le guide e il biglietto del traghetto acquistati.

Quando arriva il giorno della partenza l’emozione è forte e le preoccupazioni ancora tante, ma la voglia di affrontare questa nuova “avventura” ci da la carica giusta.

1 Agosto 2009 : NAPOLI – BARI : 280Km – (Partenza intelligente???) Abbiamo iniziato a preparare i bagagli da qualche giorno, accatastando vestiti, guide ed attrezzature sul divano di casa. Guardo quella montagna di cose e mi chiedo come faremo a farle entrare nelle valigie! Inizia così una attenta ottimizzazione degli spazi che purtroppo inizia dal mio beauty-case che viene decimato!!! Partiamo da casa alle 14:30, caldo allucinante. Bollino Rosso da Autostrade Viaggiare Informati ma noi sulla A16 non troviamo praticamente nessuno. I nuovi pantaloni e le giacche traforate fanno del loro meglio, ma il caldo è soffocante! Arriviamo al porto di Bari alle 17:00, ormai siamo esperti della procedura di imbarco, Max mi aspetta nel parcheggio del terminal ed io entro per cambiare il voucher con i biglietti d’imbarco. Una volta saliti a bordo ci sistemiamo sugli ormai mitici divanetti del bar.

Facciamo amicizia con Giovanni di Milano, viaggia su TDM900 (incrociato lungo l’autostrada ad Avellino), al momento è da solo, ma arrivato in Grecia andrà a prendere la sua signora ad Atene all’Aeroporto (furba!).

La traversata trascorre tranquilla tra una chiacchiera e un pisolino, non c’è molta folla rispetto all’ultima volta che abbiamo preso questo traghetto nel 2006.

Traghetto: SuperFast Bari – Igoumenitsa (€ 188 x 2 persone + moto).

2 Agosto 2009 : IGOUMENITSA (GR) – KAVALA (GR) : 550Km La nave arriva puntuale ad Igoumenitsa alle 6:00. Dal suo portellone vomita vacanzieri in bermuda e ciabatte ancora assonnati. Ci separiamo, Max nel garage a prendere lo scooter mentre io, dopo aver raccatto tutte le nostre cose, scendo dal traghetto e aspetto. Ma perché Max non esce???? Finalmente lo vedo, viene spinto giù dalla passerella da 2 marinai…

Ma cos’è successo??? Perché ha quello sguardo terrorizzato???? PANICO TOTALE: la moto non si accende più, sul display appare la scritta CHECK… <<..E che vuol dire???>> E’ la prima volta che vediamo quella scritta, prendiamo il manuale, ma il panico si impadronisce delle nostre facoltà intellettive. Io resto zitta, muta, non dico una parola (ma nella mia mente… Eccome se parlo… e che caz@@@@@!!!!) Max non riesce a capire cosa sia potuto succedere, forse l’interruttore del cavalletto laterale. Giovanni cerca di aiutarci in tutti i modi.

Il tempo passa e sul porto siamo rimasti solo noi, il sole comincia a dar fastidio. Ormai siamo rassegnati a dire addio ai nostri sogni, ai posti da vedere, alle foto che volevamo fare… Quando all’improvviso Giovanni (l’unico rimasto lucido) ci legge “lentamente” dal manuale il significato di quel messaggio “Check”: <> …@@@@zzo!!! IL BOTTONE ROSSO!!!!!! Probabilmente qualcuno inavvertitamente l’avrà premuto!!! ALLELUIA!!!!!!!!! La moto parte, Max è rosso dalla vergogna per la figura da pirla, io salto al collo di Giovanni ringraziandolo. Il minimo che possiamo fare è offrirgli la colazione. Dopo il rito dei saluti e lo scambio delle E-mail, il nostro salvatore si avvia verso Atene e noi verso Kavala. Sono quasi le 8:30, praticamente non siamo ancora partiti e già abbiamo più di un’ora di ritardo sulla nostra ipotetica tabella di marcia! Prendiamo la nuova Autostrada A2 ormai completamente terminata, lunga, lunga, assolata e deserta.

Dopo vari rifornimenti (non si sono Stazioni di Servizio ma bisogna uscire nei paesini per fare benzina), arriviamo a Kavala alle 13:30. La nuova strada ci ha fatto risparmiare circa 3 ore. Stanchi ed affamati, andiamo a mangiare sul porto al ristorante AMIKO (già sperimentato nel 2006).

Decidiamo sul da farsi: potremmo continuare fino ad Istanbul ma ci vogliono ancora 5 ore e non sappiamo quanto tempo impiegheremo alla frontiera. Decidiamo di rimanere qui.

Troviamo alloggio presso l’Hotel Esperia, moto parcheggiata nella stradina laterale. Facciamo una bella doccia e riposiamo per un paio d’ore. Passiamo la serata visitando la Old City e il Castello, poi prendiamo un po’ di frescura sul lungomare, gustando un ottimo frappè/caffè/gelato e guardando il via vai delle persone. Siamo in vacanza!!!! Kavala: Hotel Esperia 60€ con colazione

3 Agosto 2009 : KAVALA (GR) – ISTANBUL (TR) : 450Km Dopo una notte passata sui divanetti del traghetto una buona dormita ci voleva. Purtroppo fa molto caldo e anche se avremmo dormito un altro po’ ci svegliamo alle 7:00.

Facciamo una ricca colazione e alle 8:30 siamo in viaggio verso la nostra amata Turchia.

Il controllo alla frontiera Greca è velocissimo, quello in Turchia Idem. Impieghiamo nemmeno 30 minuti per espletare tutte le procedure e non paghiamo neanche il “bollino” di 10€ richiesto nel 2006. Vedere l’enorme bandiera rossa con la Mezza Luna è sempre emozionante. I militari ci salutano, vediamo molte moto italiane parcheggiate.

Ci fermiamo subito dopo la frontiera per fare la solita foto al cartello con la scritta “Welcom to Turkey” e qui facciamo la conoscenza di 2 motociclisti: Alessandro ed Antonio. Dopo i vari convenevoli scopriamo addirittura di esserci scambiati qualche messaggio sul sito di Mototurismo!!! Anzi Alessandro aveva letto proprio il nostro Report di viaggio del 2006. Come è piccolo il mondo!!!!.

Evitiamo l’autostrada e percorriamo la D100 ormai completamente rifatta, ottima strada. Nonostante il traffico nei dintorni di Istanbul sia disordinato e caotico, riusciamo ad orientarci decisamente meglio rispetto al 2006 e questa volta arriviamo a Sultanahmet senza difficoltà (grazie anche alle tantissime indicazioni stradali che nel 2006 non c’erano ed al nuovo GPS di Max).

Impieghiamo circa 1 ora per trovare un albergo consono al nostro gusto/budget. Alla fine prendiamo una camera presso l’Artefes Hotel alle spalle della Moschea Blu, moto parcheggiata per strada, sotto le finestre.

Facciamo una doccia veloce e subito andiamo a zonzo per la città ormai a noi già nota. Come è bello girare senza meta, senza l’angoscia di dover visitare qualcosa. La Moschea Blu, la Nuova Moschea, il Ponte sul Bosforo con i suoi pescatori, la Torre di Galata, il tramonto… sono sempre affascinanti.

Poiché un viaggio non è solo cultura ma anche stomaco, mangiamo nell’ordine: 1 ciambella, 1 cetriolo con il sale, misto di noccioline, pistacchi e per finire il mitico panino con il pesce (balik ekmek) sul porto di Eminoun. Verso le 22:30, diamo un ultimo sguardo alla città ormai tutta illuminata e torniamo in albergo.

Domani sarà una bella tappa di trasferimento.

Notte!!!!.

Istanbul: Artefes Hotel 60€ con colazione 4 Agosto 2009: ISTANBUL (TR) – ADANA (TR) : 930Km Giornata di trasferimento. Il muezzin alle 5:00 ci ha dato la sveglia con il suo canto/lamento. Facciamo una bella colazione sulla terrazza dell’Albergo godendo della bella vista sul Bosforo e sulla moschea blu. Il sole è già bello caldo ma grazie ad una gradevole brezza non è fastidioso. Con tutta calma, anche troppa, alle 9:00 ci mettiamo in viaggio verso Ankara. Passiamo sul ponte che collega la sponda europea di Istanbul con quella asiatica. Riusciamo a fare la foto al cartello “Benvenuti in Asia” (nel 2006 ci sfuggì) e compriamo anche il tesserino per l’autostrada (30 LT). Il paesaggio è monotono, ad ampie distese di terreno (coltivato?), si susseguono enormi condomini di 15/20 piani costruiti nel deserto. Sono migliaia!!! Ma saranno abitati? Ci colpisce il fatto che sono tutti colorati, forse per rendere meno angoscianti questi alveari…

Tra una dormita (mia) e uno sbadiglio (di Max) percorriamo tutta la E90 fino al Tuzu Gulu (Salt Lake). E’ un enorme lago salato, ci fermiamo a fare le foto, sembra di camminare sull’acqua!!!.

Ancora chilometri in mezzo al nulla più completo, solo la strada e i camion. Arriviamo nei pressi di Aksaray alle 19:00. Non siamo stanchi e decidiamo di proseguire diritto fino ad Adana. Prendiamo la nuova Autostrada (O21) che passa attraverso delle montagne a 1.500mt. Sul livello del mare. E’ una serata limpida con la luna alta nel cielo e tutto ciò rende l’atmosfera stupenda. Qualche chilometro prima di Adana ci fermiamo per consultare la Lonely, Giusto il tempo di aprire la borsa da tunnel, prendere la guida ed aprirla alla pagina giusta che Max nota l’indicatore della temperatura su 5 tacche (il massimo) e la relativa spia accesa. Subito spegne lo scooter!! Forse i tanti chilometri di oggi oppure il caldo? Chissà! Aspettiamo qualche minuto e poi ripartiamo, fortunatamente la spia si spegne e la temperatura ritorna normale. Arriviamo ad Adana verso le 21:30. Prendiamo alloggio al MAVI SURMELI 4* (una botta di vita) 75€ compresa colazione e parcheggio dello scooter nella hall.

Ceniamo in camera con delle buonissime ciambelle ripiene di formaggio comprate in un negozietto di fianco all’hotel.

Ricca doccia e shampoo e subito a nanna.

Notte!!!! Adana: Mavi Surmeli 75€ con colazione

5 Agosto 2009 : ADANA (TR) – ALEPPO (SYR) : 300Km Dopo una bella dormita e una ricchissima colazione (c’era di tutto di più), cominciamo a prepararci.

Prima di rimetterci in viaggio Max controllando il livello dell’olio nota che il livello dell’acqua del radiatore è preoccupantemente basso!! Abbiamo portato con noi l’olio per il rabbocco ma non avevamo pensato al liquido per il radiatore!! Dopo vari giri per distributori per cercare il liquido adatto, ci dobbiamo accontentare della semplice acqua distillata. Rabbocchiamo ed un po’ preoccupati partiamo. Arrivati ad ISKENDERUN la moto tende ad andare nuovamente in ebollizione. Ci fermiamo ad una pompa di benzina e cerchiamo di risolvere il problema. A Max sembra che non si attivi la ventola del radiatore e per prima cosa controlla i fusibili, poi, un po’ disperati, chiamiamo il nostro meccanico Stefano in Italia, ma senza grandi risultati. (per la cronaca: la telefonata ci è venuta a costare 18€ !!!) .

Si avvicinano degli operai italiani, che stavano lavorando alla costruzione della vicina centrale eolica, e ci consigliano di andare giù in paese perché sicuramente troveremo un’officina per moto, forse Yamaha. Sotto un sole cocente e con l’umore sotto i piedi andiamo a Iskenderun. Chiediamo a dei ragazzi su un motorino dove si trova l’officina Yamaha e questi gentilmente ci accompagnano. Appena arrivati all’officina, prima ancora di parlare ci fanno accomodare e ci offrono del te. Max cerca di spiegare il problema al meccanico che non parla inglese traducendo in gesti l’accaduto. (la mano che sventola vicino al viso al suono di “arff…Arff” significa temperatura alta, mentre il dito fatto roteare nell’aria al suono di “frrrrr” significa ventola) Il meccanico subito mette in moto e si lancia sotto lo scooter per controllare il corretto funzionamento della ventola (… Il napoletano è una lingua universale!!!) … Evviva, la ventola si accende!!!. Grazie San Gennaro!!!!!!!!! Sempre a gesti (turchi) il meccanico ci spiega che è tutto “ok”, la ventola è silenziosa ma funziona. Per quanto riguarda la temperatura che tende a salire dice che tutto sommato è normale quando ci sono 45 gradi fuori!! Parzialmente tranquillizzati, proseguiamo il nostro viaggio e alle 14:00 arriviamo alla frontiera Turca dove in circa 40 minuti espletiamo le formalità burocratiche.

Ora però viene il bello: la Frontiera Siriana. Sembra di stare in una spy story degli anni ’50. L’ufficio è vecchio, tetro, puzza di fumo (in Siria, purtroppo non c’è il divieto). La maggior parte delle indicazioni sono in arabo. Gli impiegati, con la barba incolta e i capelli arruffati, indossano l’uniforme color cacchina spesso completamente sbracati, inzaccherati e con le ciabatte ai piedi. Abbiamo impiegato circa 2 ore per decine di firme, bolli, timbri e controtimbri, assicurazioni, mazzette varie per burocrati corrotti. Ci ha aiutato in tutta questa confusione un paziente impiegato del Tourist Help Desk che in cambio di una mancia ci ha guidati in quel labirinto allucinate.

Fa un caldo boia, non si respira. Mentre Max è completamente in balia della burocrazia siriana io faccio amicizia con una simpatica coppia Spagnola (mamma e figlio): anche loro sono in moto e faranno più o meno il nostro giro.

Quando Max esce dall’ufficio della frontiera è stremato ma stringe tra le mani i preziosi documenti con la collezione completa di tutte le firme degli impiegati dell’ufficio.

Finalmente arriviamo ad Aleppo. Il traffico è infernale, caotico, senza nessuna regola, tutti vanno in tutte le direzioni, macchine, furgoni, moto, carrettini e pedoni tutti coalizzati contro i vigili!!!!! I clacson non si risparmiano affatto, anzi!. La cosa più incredibile era la “musichetta” che quasi tutti furgoncini suonavano facendo retromarcia…Non sono sicurissima, ma credo fosse Hips Don’t Lie di Shakira!!!! Appena ci fermiamo, si forma un capannello di persone che ci offrono il loro aiuto. Troviamo facilmente alloggio presso il Coral Julia Dumna un albergo della città vecchia, bellissimo, letto matrimoniale enorme, ed arredi da mille e una notte. Rapida doccia e scendiamo a fare 4 passi.

Entriamo nel Suq e rimaniamo sbalorditi ed allo stesso tempo affascinati: una miriade di negozi che vendono gli oggetti più disparati, migliaia di persone che comprano, contrattano. I colori scintillanti delle stoffe fanno a pugni con le palandrane nere delle donne, i negozi di biancheria intima sono migliaia, gli abiti da sera delle donne sono pacchianissimi ma … belli! L’odore delle carni macellate in bella vista fa venire il voltastomaco, le spezie e i dolciumi fanno capolino in ogni angolo.

Facciamo la nostra figura da turisti polli facendoci “accaparrare” da un mercante di oggetti d’argento che ci fa acquistare un anello per 20 € (vabbè, il regalo per il mio onomastico!!!). Passeggiamo ancora, ci perdiamo volutamente nel dedalo dei vicoli, un altro mercante ci vuol far vedere le merci del suo negozio ma questa volta, cortesemente e categoricamente, desistiamo.

Cerchiamo un posto dove mangiare ma la maggior parte dei ristoranti sono nella zona nuova e la forza di camminare non c’è e non abbiamo spiccioli per andare con il Taxi. Mangiamo un Felafel fuori la Grande Moschea in compagnia di una decina di donne velate da capo a piedi.

Notte!!! Aleppo- Coral Julia Dumna 175€ con colazione per due notti 6 Agosto 2009 – ALEPPO (SYR) Oggi facciamo i turisti. Dopo una bella dormita nel “King Size Bed” alle 7:00 già sono sveglia. Facciamo colazione sulla terrazza dell’Hotel. Il sole è già alto nel cielo. Visitiamo la Cittadella ancora non invasa dai turisti, ci sono solo due gruppetti, uno di italiani e l’altro di spagnoli. La visita è molto interessante e nonostante il caldo esploriamo le assolate rovine dell’antica fortezza. Beviamo litri e litri d’acqua (in bottiglia). La mattinata turistica continua con la visita alla fabbrica di Sapone, l’ex manicomio, e la Grande Moschea (per visitarla, in quanto infedeli, non possiamo entrare dalla porta principale, Max entra da una porta sul lato destro, ed e io, donna oltre che infedele, devi coprirmi da capo a piedi ed entrare da una porticina sul lato sinistro). Su suggerimento di una signora italiana conosciuta nella cittadella, facciamo un’escursione fuori Aleppo per andare a vedere la Basilica di San Simeone. Prendiamo un taxi che per 2.500 LS ci porta al Sito e ci riaccompagna in città. Il tassista corre come un pazzo (come tutti del resto) e io, seduta dietro prego affinché possiamo ritornare in Italia sani e salvi!!! La visita è abbastanza interessante, la colonna dove visse il Santo ormai è solo una pietra informe, ma i resti della basilica costruita sulla collina e il panorama circostante rendono il posto affascinante. Ritorniamo in Albergo per rinfrescarci e per riprenderci dalla calura. La moto è sempre parcheggiata sotto l’albergo e guardata a vista dal portiere. Vogliamo andare al quartiere ALJEIDA ma sulla piccola cartina che abbiamo non riusciamo a trovarlo. Prendiamo un taxi che per 200 LS e dopo circa 10 minuti di traffico ci porta a destinazione… Praticamente nella traversa di fronte al nostro albergo. Che polli di turisti, ci facciamo una grandissima risata!!!! Altro giretto per questo quartiere dove mangiamo un buonissimo Felafel (40 LS). Si sta facendo buio, a piedi questa volta, ritorniamo alla cittadella per fotografarla completamente illuminata. Rincontriamo la famigliola italiana della mattina, facciamo due chiacchiere e distrutti dalla stanchezza andiamo a dormire.

Notte!!!

7 Agosto 2009 : ALEPPO (SRY) – PALMIRA (SYR) : 350Km Ma perché ci siamo svegliati alle 6:00???? Eppure le tende erano abbassate… Ci rimettiamo a dormire e alle 7:30 saliamo in terrazza a fare colazione. Siamo i primi e l’aria condizionata è sparata a palla.

Velocemente prepariamo i bagagli, diamo una mancia di 100 LS (circa 1,50 €) all’omino che ci ha tenuto d’occhio lo scooter ed ora ci aiuta a fare manovra nel traffico. La città è impressionante: è completamente vuota, sgombra da persone e macchine. Ma dove sono andati a finire tutti gli abitanti di Aleppo??? Dormono ancora???? Imbocchiamo velocemente la strada in direzione di Hims. Durante il tragitto TUTTI e dico TUTTI, automobili, moto e camion ci salutano e ci fanno foto e filmatini con i cellulari. Quando poi ci fermiamo per fare benzina o per comprare un bottiglina d’acqua si formano capannelli di curiosi per ammirare il nostro motorino. Arrivati a Hims svoltiamo e proseguiamo verso PALMIRA. Saranno questi i 200 Km più belli di tutta la vacanza!!!! Sono 200 Km bene asfaltati con a destra e sinistra SOLO deserto, ogni tanto passa qualche camion e qualche macchina. Il cartello con l’indicazione IRAQ mette un po’ di soggezione e la foto non manca. Finalmente arriviamo a destinazione verso le 13:00 con l’indicatore della riserva che ci supplicava. Se non avessimo fatto il pieno poco prima di Hims sarebbe stata brutta! Facciamo benzina all’unico distributore a 4km prima di Palmira. Prendiamo una stanza all’Hotel Villa Palmira. La sistemazione è dignitosa, proprio a 5 minuti dal sito archeologico. Facciamo una doccia e subito andiamo a visitare il sito patrimonio dell’umanità. Effettivamente la città antica è imponente per vastità e per ricchezza, ma vedere i motorini che scorrazzano indisturbati tra le rovine di questa millenaria città fa un po’ rabbia. Le rovine sono abbandonate ed incustodite. Si paga l’ingresso solo per visitare il tempio di BAAL che è recintato. E’ impressionante pensare che solo una parte dell’antica città è stata portata alla luce, il resto è messo lì, alla mercé di chiunque, senza nessun controllo. Fa molto caldo, rientriamo in albergo per riprenderci un momento. Al tramonto facciamo un’altra passeggiata e andiamo a vedere la cittadella con un taxi pubblico (200 LS). Il panorama dall’alto è veramente molto bello e suggestivo con tutte le luci che illuminano Palmira. Solo salendo in cima ci si rende conto cosa doveva essere questo luogo all’apice del suo splendore.

Ceniamo al ristorante dell’albergo (non ci andava di girare) e qui incontriamo Davide e Silvia, due ragazzi con i quali avevamo scambiato qualche battuta alla frontiera Siriana. Dopo cena facciamo due chiacchiere con i nuovi amici seduti fuori dell’albergo. Vediamo passare decine di motorini ed auto addobbate con luci colorate, in corteo sfrecciano all’impazzata strombazzando a più non posso per festeggiare un matrimonio in vero stile anni 50. Ci scambiano i numeri di telefono con Silvia e andiamo a dormire.

Notte!!!! Hotel Villa Palmira (60 € compresa la colazione)

8 Agosto 2009 – PALMIRA (SYR) – DAMASCO (SYR) : 250Km Sveglia di buon ora. Vogliamo partire con il fresco ed arrivare a Damasco non troppo tardi. La colazione è tristissima però dal balcone si vedono le rovine di Palmira. Prima di lasciare questo luogo bellissimo torniamo nella zona degli scavi per fare una foto al nostro motorino con le rovine come sfondo. Alle 8:15 siamo già in viaggio. Altra bellissima strada, 200km di paesaggio lunare, desertico, un vento che fa piegare lo scooter in maniera incredibile. Fa quasi freddo!!! I cartelli con la scritta Bagdhad fanno sempre una certa impressione. Anche lungo questa strada le stazioni di rifornimento sono piuttosto rare. A circa 150km da Palmira, facciamo benzina presso un distributore fatiscente e il “gestore” vuole fare la cresta sul resto, ma una mia occhiataccia lo fulmina e mi faccio dare fino all’ultima monetina. Arriviamo a Damasco dalla periferia più degradata, baracche, case diroccate, strade rotte, un vero cesso! Fa molto caldo ed il traffico è a dir poco ALLUCINANTE. Lo scooter tende ad andare di nuovo in ebollizione. A fatica riusciamo a raggiungere la OLD CITY. La confusione qui è all’ennesima potenza, i vigili (dei ragazzini messi lì solo per “figura”) cercano a fatica di far defluire il traffico impazzito. Dopo qualche tentativo andato a vuoto, troviamo posto al Damascus International Hotel, un 4 stelle (scarse) ma dal prezzo “giusto”. Scaricati i bagagli ci dirigiamo subito nella città antica.

Visitiamo il Suq, molto più “ordinato” rispetto a quello di Aleppo, e mangiamo un ottimo gelato ricoperto di granella di pistacchio. Per visitare la Moschea degli Omayyadi dobbiamo attendere circa due ore perché è in corso una cerimonia ufficiale che ha richiamato in città migliaia di fedeli, ne approfittiamo per andare a zonzo per le città antica. I vicoletti e i palazzi della Old City sono ben tenuti e anche abbastanza puliti, forse, essere un patrimonio tutelato dall’Unesco ha i suoi vantaggi. Visitiamo il quartiere cristiano e le tantissime botteghe trasbordanti di mercanzie. Spiluccando pizzette e dolcetti vari ci rituffiamo nel Suq. Quando riusciamo ad entrare nella moschea all’interno ci sono ancora tantissime persone. Ovviamente devo indossare il solito vestitino “all’ultima moda”. La moschea è bellissima ed i colori dei marmi e mosaici che ricoprono le pareti sono esaltati dalla luce del sole che inizia ad abbassarsi. All’interno della moschea una piccola folla circonda la cappella contenente la testa di San Giovanni Battista.

Usciamo dalla città vecchia per tornare in albergo. La zona immediatamente fuori le antiche mura è molto sporca e degradata, qui l’Unesco non arriva. Dopo qualche isolato inizia la città nuova, piena di grattacieli, piazze e strade a scorrimento veloce. Nelle nostre intenzioni erano previsti due giorni per visitare Damasco, ma il caos della metropoli e il fatto di non esser riusciti a trovare il “feeling” con lo spirito di questa città ci ha fatto cambiare i nostri programmi ed anticipare la partenza.

Domani andiamo in Giordania.

Buonanotte.

Damascus International Hotel – 55€ 9 Agosto 2009 – DAMASCO (SYR) – MADABA (JOR) : 250Km Alle 6:00 sono già sveglia. Ho fatto dei brutti sogni, mi sono rigirata nel letto senza riposare bene. Facciamo colazione nella “tetra” sala ristorante dell’hotel e, dopo i soliti controlli “acqua e olio” allo scooter, alle 8:15 siamo già in viaggio.

Per riuscire a trovare l’indicazione dell’autostrada, senza gps e complice anche la chiusura di un paio di strade, impieghiamo circa 1 ora. Solo grazie all’aiuto di un gentilissimo tassista che ci ha accompagnato allo svincolo giusto riusciamo ad imboccare la strada che ci porterà in Giordania.

La temperatura è già elevata, percorriamo la M35 fino alla frontiera Siriana, dove, dopo circa 30 minuti riusciamo a disbrigare tutte le formalità per l’uscita dal paese. Per entrare in Giordania impieghiamo circa un ora e mezza. Qui, alla frontiera, gli addetti ai lavori sono giovani, puliti, sbarbati e fanno anche rispettare le file!!!. La differenza con la frontiera siriana è evidentissima. Sotto un cielo un po’ nuvoloso proseguiamo il nostro viaggio. Il panorama è meno desertico, ci sono molte fabbriche e ville lussuose, comunque, anche qui la spazzatura ai lati della strada la fa da padrona. I passanti, le persone dalle auto e dai pulmini, tutti ci salutano e ci guardano incuriositi, anche perché ai Giordani è vietato guidare le moto e vedere due turisti in moto forse non è tanto frequente. Passiamo la capitale AMMAN senza fermarci (lo faremo al ritorno, forse) ed anche qui sopperiamo alla mancanza del gps grazie a 2 automobilisti che alla nostra richiesta di indicazioni hanno risposto <>, e ci accompagnano fino all’imbocco della strada per Madaba. Questa città, famosa per i suoi mosaici, è anche un’ottima base per visitare il Mar Morto e il Monte Nebo e così decidiamo di restare due giorni. Alloggiamo al Mariam Hotel (citato dalla LP), logicamente ci sono soprattutto italiani. Subito scendiamo a fare un giretto per la cittadina che si presenta completamente diversa dalle altre (sembra di essere nel Sud Italia degli anni 40/50!!!). L’Islam è meno opprimente che in Siria, ci sono supermercati che vendono anche alcolici, negozi di abbigliamento, molti parrucchieri per signora (???), personale femminile nei negozi (!!!!) e soprattutto tantissime donne senza velo e vestite all’occidentale. Visitiamo la chiesa di San Giorgio ed ammiriamo il famoso mosaico della “Mappa di Terrasanta”. Entrare in una chiesa Cristiana in questa parte del mondo ci fa sentire un po’ a casa. Visitiamo anche la chiesa degli Apostoli dove ci sono altri bellissimi mosaici, poi facciamo un bel giro per questa graziosa cittadina.

Durante la passeggiata facciamo la conoscenza di Gabriella e Massimo (lei di Lecce e lui di Vercelli) viaggiatori su … Due piedi, nel senso che girano con i mezzi pubblici (anche questa deve essere una bellissima esperienza). Quando arriva la sera, essendo la cittadina sugli 800mt slm l’aria è frizzantina e dobbiamo metterci il maglioncino. La sera ceniamo all’Haret Jdoudna, posto del quale Max non era molto convinto in quanto segnalato dalla Lonely Planet e sicuramente pieno di Italiani. Tutto sommato mangiamo molto bene (21,50 JD) e il locale è molto bello. Al ristorante incontriamo gli amici Gabriella e Massimo con i quali facciamo due chiacchiere, scambiandoci pareri e impressioni sul viaggio, poi andiamo a dormire.

Notte!!! Mariam Hotel – 35€ per notte compresa colazione

10 Agosto 2009 – MAR MORTO E MONTE NEBO (JOR) La sveglia, come al solito, è prestissimo e così alle 7:30 siamo già pronti per fare colazione all’ultimo piano dell’albergo. La colazione è abbastanza varia e buona. Alle 9:00 ci dirigiamo verso il Mar Morto per la nuova strada panoramica… BELLISSIMA!!!!! Curve, tornanti si susseguono in uno scenario da favola. C’è un po’ di foschia, il Mar Morto si vede in lontananza. Man mano che scendiamo nella depressione (-400 mt ) la temperatura sale, il caldo si fa sempre più opprimente, sembra di avere un phon accesso in faccia. Ci fermiamo all’Amman Beach dove per la cifra di 12€ a persona possiamo usufruire del resort con piscine di acqua desalinizzata e l’accesso alla “spiaggia”. I prezzi per i turisti sono maggiorati rispetto al listino per i locali (vabbé…), potevamo anche fermarci al lido successivo (quello Comunale), ma l’abbiamo visto dopo (acc…) L’esperienza del galleggiamento è una “figata esagerata”, in qualsiasi posizione tenti di metterti, sei sempre a galla!!!. Le foto si sprecano. In lontananza si vedono le coste di Israele.

Incontriamo anche i nostri nuovi amici Gabriella e Massimo e con loro passiamo la giornata tra piscine, “mare” e “Fanghi miracolosi”.

Logicamente il passatempo più gettonato è quello di commentare e cercare di capire come fanno le donne con lo chador a sopportare quel caldo o fare il bagno “vestite”. Anche vederle tuffarsi in piscina completamente vestite (parliamo di pantaloni, maglietta a maniche lunghe, mutande, reggiseno e velo in testa) ci lascia “interdetti”. Noi, con i nostri costumi, sembravamo Adamo ed Eva con la foglia di fico…

Alle 16:30 ormai cotti a puntino ci rimettiamo in marcia (questa volta senza giacca ma con il casco) verso il Monte Nebo, il luogo dove Mosè affacciandosi vide la Terra Promessa. Facciamo una rapida visita anche perché la Basilica è chiusa per restauri. Anche qui sono conservati molti mosaici.

Ritorniamo in albergo, doccia, shampoo e riposino. Ceniamo con Gabriella e Massimo di nuovo all’Haret Jdoudna (Max mi ha odiato).

Loro continueranno il loro viaggio spostandosi ad Aqaba per poi risalire prima verso il Wadi Rum e poi a Petra. Forse riusciamo a ri-incontrarci nei prossimi giorni. Quattro chiacchiere, scambio di numeri di telefono, abbracci con la promessa di rivederci al più presto anche in Italia.

Notte!!!!

11 agosto 2009 – MADABA (JOR) – PETRA (JOR) : 170Km Anche stamattina sveglia alle 6:00 ma con un forte mal di pancia (doveva capitare pure a me, no?). Facciamo colazione sulla terrazza dell’hotel insieme a molti altri ospiti e alle 8:45 siamo in viaggio.

Percorriamo la King’s road che per i primi chilometri sembra una strada provinciale ma poi all’improvviso si apre su panorami stupendi. Passiamo sopra un Canyon da fiaba, facciamo molte foto e anche un po di filmato. Ci emozioniamo nel vedere i primi cartelli stradali con le indicazioni per Petra, infondo è un po’ lo “scopo” del nostro viaggio. Arriviamo a Petra verso le 14:00 e prendiamo alloggio al PETRA INN, albergone di una decina di piani, da fuori imponente ma all’interno modesto (per non dire scadente). I prezzi qui sono triplicati, si vede che è una fabbrica del turismo.

Siamo eccitati e velocemente ci prepariamo per andare a visitare il sito. Mangiamo un panino al volo, compriamo la guida (8€) e il biglietto d’ingresso per due giorni (26€).

Ci incamminiamo per il sentiero che porta al SIQ, la stretta gola naturale lunga 1200 metri attraverso la quale si accede all’antica città nabatea. Moltissimi turisti sono già di ritorno, accaldati, sudati e stremati (avevamo letto che la maggior parte dei visitatori arriva al sito la mattina all’incirca alle 7:00 e viene “ritirato” dagli autobus verso le 17:00). Effettivamente fa molto caldo, lentamente percorriamo la strada che ci condurrà al TESORO. Il rumore degli zoccoli dei cavalli, l’eco dei passi dei visitatori che risuonano nella stretta gola e il colore rosso delle rocce rende magico questo luogo tante volte sognato e visto nei film di Indiana Jones… ed ecco, dietro un’ansa, spuntare da queste altissime falesie il TESORO!!!!!!!!! Quante volte lo abbiamo visto in TV, sui giornali. Foto, foto e ancora foto. Non ci fermiamo come in genere fanno i gruppi organizzati ma proseguiamo il giro, le cose da vedere sono tantissime: il Teatro, La grande Porta, le tombe Nabatee e per finire decidiamo di fare la salita al MONASTERO!!!. Dopo circa 40 minuti di cammino, non sempre agevole, una vista spettacolare, ci fermiamo su uno spuntone di roccia… E restiamo senza parole. Siamo solo noi e una coppia di ragazzi messicani, pochi si avventurano fin qui. Il sole è al tramonto, le pareti si tingono di rosso, giallo, arancione… Certo il Tesoro è bellissimo, ma qui forse è meglio!!!!!!!! Comincia a farsi tardi e iniziamo la discesa. Lungo il sentiero, veniamo invitati a prendere un te da una famiglia beduina. Entriamo nella tenda/bazar dove si vendono souvenir, un po’ diffidenti, pensando che l’invito fosse finalizzato solo alla vendita di qualche cianfrusaglia, ma i sorrisi della piccola di famiglia, una bimbetta di un paio d’anni, rendono l’atmosfera molto intima. Ci accomodiamo sui tappeti e incominciamo a chiacchierare e scambiarci battute sorseggiando diversi bicchieri di te completamente “catturati” dal momento. Siamo a Petra, a 3500km da casa, in compagnia di una famiglia beduina, seduti a prendere il te d’avanti ad un tramonto spettacolare! Prima di salutare gli amici beduini, Max mi compra un bel braccialetto(!!!!). Quando torniamo giù è completamente buio, unica luce, quella delle stelle. Sappiamo che dopo le 18 non è possibile entrate nel sito, ma per uscire non ci sono limiti di orario. Ci incamminiamo verso l’uscita, almeno un paio di chilometri(!), i ragazzini del posto ci vogliono per forza accompagnare all’uscita con l’asinello ma noi con molta educazione decliniamo l’invito, non capita tutti i giorni la possibilità di passeggiare sotto le stelle…Poi a Petra!! Oramai siamo completamente al buio, siamo supportati da una piccola torcia a dinamo che Max si ritrova nello zainetto, siamo soli ed io ho un po’ paura, Max trova tutto molto eccitante. Prima di rientrare in albergo, ceniamo (niente di che) in uno dei tantissimi ristoranti lungo la strada.

Arrivati in hotel purtroppo constatiamo tutta la sporcizia della nostra stanza. Le asciugami sono lerce, i cuscini un po’ macchiati, le lenzuola non si capisce se sono state lavate o meno. NO PROBLEM, dalla scatola magica (il capiente sotto-sella del nostro scooter) escono i nostri fidati sacchi letto, cuscini gonfiabili e le asciugamani. Però domani il proprietario dell’albergo avrà da noi un bella ramanzina.

Notte!!!!

12 Agosto 2009 – PETRA (JOR) Nei nostri sacchi letto e cuscini abbiamo dormito alla grande. Questa mattina possiamo prendercela un po’ più comoda e ci svegliamo quasi alle 8:00. Facciamo colazione in un sala da pranzo “parzialmente aperta” (ci sono la maggior parte dei tavoli con le sedie capovolte sopra), siamo gli unici “avventori”. E gli altri???? Mica saremo gli unici occupanti di questo albergo???. La colazione fa schifo come l’albergo: di una tristezza unica, tutto già confezionato con i panini messi nel cellophane!!!! No comment, ci ridiamo sopra, ogni tanto una fregatura in vacanza ci sta pure!!!!! Nella deserta hall dell’albergo incontriamo il portiere (che è la stessa persona che ci ha servito la colazione) e Max si lamenta con lui della scarsa pulizia della camera.

Ritorniamo al Sito, già preso d’assalto da migliaia di turisti. Meno male che ieri siamo riusciti a vedere il Tesoro praticamente da soli, perché con tutto il vociare dei turisti si perde un po’ di quel fascino di Petra.

Decidiamo di fare dei percorsi alternativi, poco battuti dalla massa e questo nostro faticare ci ripaga con delle vedute mozzafiato. Verso le 13:00, con il sole ormai a picco e noi belli cotti, ci rifugiamo in un’oasi beduina (leggi Bar) dove per riprenderci mangiamo delle banane e l’immancabile te. Rimaniamo a guardare il passeggio di turisti fino alle 14:30 quando riprendiamo il nostro giro. Camminando ed arrampicandoci arriviamo su un’altura posta proprio di fronte alla splendida tomba “del tesoro”. In pratica siamo in cima alla stretta gola del Siq! Visto da qui sù, dove i turisti sono dei puntini lontani e le loro voci arrivano ovattate, questo luogo è ancora più magico. Ormai siamo esausti, accaldati e affamati. Lentamente torniamo giù, un ultimo sguardo al Siq e salutiamo Petra. Difficilmente ci sarà un posto che potrà eguagliarla!. Torniamo in albergo e abbiamo una sgradita sorpresa. Non solo non ci hanno cambiato la biancheria da bagno e da letto ma non hanno rifatto nemmeno il bagno!!!. Max torna a lamentarsi con il ragazzo della reception (sempre lo stesso) e lui prima ci guarda con fare sorpreso e poi chiedendo “Sorry”, ci cambia le asciugamani prendendole da un’altra stanza(!). Il bagno rimane sempre sporco però. Ceniamo al CAVE RESTAURANT abbastanza bene (16,50 JD). Rientriamo in albergo distrutti dalla stanchezza, riordiniamo le borse e andiamo a dormire.

Ciao Petra!!! 13 Agosto 2009 – PETRA (JOR) – WADI RUM (JOR) : 120Km Giornata indimenticabile in tutti i sensi!!!! Cominciamo dalla mattina: appena svegli ci accorgiamo che dal rubinetto del bagno non esce acqua!! Come è possibile??? E come andiamo in bagno??? Sempre più arrabbiati ci prepariamo e senza lavarci andiamo a fare la nostra triste colazione. Il ristorante e la reception sono deserti e non c’è nessuno in giro… Mah!!!! Proviamo a cercare almeno il ragazzo “unico dipendente dell’albergo”, ma nulla, è tutto abbandonato. Tutto è silenzioso, solo il telefono della reception continua a squillare incessantemente. Con un mix di paura/meraviglia/fastidio e con la preoccupazione d’aver dormito tanto profondamente da non esserci accorti della fine del mondo e di esserci svegliati “The Day After”, l’unica cosa che ci resta da fare è cominciare a preparare la moto, continuando a cercare altri “superstiti” in giro. Nessuno! Sul banco della reception c’è il registro delle entrate dal quale risulta che dopo di noi sono venute altre persone, ma che fine hanno fatto???? Il mistero si infittisce!!! Il tempo passa, l’acqua non arriva… e noi, digiuni, senza pagare, andiamo via!!!!! Strappiamo dal registro della reception il foglio di entrata con i nostri nomi e letteralmente scappiamo!!!! Meno male che i documenti ce li avevano subito riconsegnati. Mi sento una ladra ma secondo Max non avevamo alternative, ed in fondo avevamo pure ragione!.

Fuori dall’albergo scopriamo piacevolmente che non c’è stata la fine del mondo e pertanto proseguiamo il nostro viaggio verso il WADI RUM percorrendo King’s Road. La strada per arrivarci è semplicissima ed arriviamo al centro visitatori del parco verso le 9:30. Ci sono molte jeep che aspettano i bus turistici per le escursioni. Mandiamo un messaggio a Gabriella e Massimo che stanno per venire da Aqaba e prendiamo appuntamento al villaggio di Rum che dista circa 7 Km. Mentre aspettiamo gli amici, facciamo una buonissima colazione in stile beduino. Ci aggancia Salihd, un beduino che fa la guida (assomiglia in maniera impressionante a Silvano mio cugino). Ci propone un giro a 120€ x 4 persone con pranzo, cena e pernottamento nel deserto nella sua tenda, il prezzo sembra buono. Nel frattempo arrivano i nostri amici ma scopriamo che loro avevano già contattato via e-mail dall’Italia un’altra guida (che già li sta aspettando) e non riusciamo a stare insieme in questa avventura. Pazienza, ci rivedremo in Italia.

Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Ci accordiamo con Salihd, 100€ per un tour più “lungo”, incluso giro in cammello, ma stanotte saremo SOLO NOI nella tenda.

Il nostro amico beduino ci offre, inoltre, la possibilità di parcheggiare la moto, carica di bagagli, nel cortile della sua “casa” nel villaggio di Rum. Andiamo a posare la moto ed a preparare la borsa con l’occorrente per stare una notte “fuori casa”. La moglie e dalla figlia più grande di Salihd ci servono un buonissimo te fatto con delle erbe speciali (e non con la miscela classica come ci tengono a precisare). Assistiamo anche ad una scenetta alquanto comica quando dentro il cortile della casa entra il cammello “di famiglia” che beve il te direttamente dalla tazza della nonna!!! Volevamo morire dal ridere!!!!.

Ci accordiamo sugli ultimi dettagli, facciamo rifornimento d’acqua e finalmente, a dorso di 2 cammelli, ci avviamo nel deserto alla maniera di Lawrence d’Arabia! Alle 13:30, nel luogo convenuto, ci raggiunge Salihd con la Jeep. Abbiamo il sedere e le gambe doloranti, lasciamo i cammelli al ragazzino che ci accompagnava e partiamo col 4×4.

Panorami stupendi, luoghi incantevoli, dune di sabbia rossa, archi naturali, grotte con graffiti tutto ci lascia senza parole!!!! Per il pranzo ci fermiamo all’ombra di una montagna. Qui Salihd, con un fornellino a gas ci cucina un’ottima zuppa. Ci concediamo qualche minuto di relax e poi ancora in marcia. Ogni tanto l’amico beduino ci fa arrampicare lungo qualche parete rocciosa o percorrere a piedi le dune di sabbia. Raramente abbiamo incrociato altri turisti, la sensazione di essere soli è tale che ho anche un po’ di paura quando Salihd ci lascia nel deserto e vediamo la sua jeep scompare dietro le dune. E’ un’esperienza fantastica! Arriviamo alla tenda verso le 18:00. E’ molto grande, può contenere anche 20 ospiti ma questa notte saremo solo noi due!!! Ammiriamo il tramonto da una collinetta, è stupendo, tutte le montagne diventano di colore rosso/arancio… Rimaniamo incantati, il silenzio è “assordante”, si sente solo il battito delle ali degli uccelli… Incomincia a fare buio e la nostra guida ci prepara la cena (riso con fagioli e patate e l’immancabile te). Dopo aver cenato insieme ed esserci accordati per la colazione del giorno dopo, Salihd ci saluta e ci lascia completamente SOLI, con un fuoco acceso e con una lampada a petrolio a nostra disposizione.

Sarà questa una notte che non dimenticheremo facilmente.

Verso le 20:30 è ormai buio pesto e prepariamo i nostri giacigli. Fa caldo, ma abbiamo anche delle coperte se nel caso durante la notte dovesse scendere la temperatura. Ci accomodiamo nella nostra “camera da letto” sotto un cielo stellato come non lo avevamo visto mai. Una, due, tre, quattro… 10 stelle cadenti ci fanno emozionare moltissimo. Non si sente anima viva, non siamo abituati a tutto questo silenzio. Durante la notte ci svegliamo in continuazione perché ogni piccolo rumore ci spaventa. Intravedo nel buio la sagoma di un grosso animale che mi fissa con i suoi occhietti lucenti, spaventata chiamo Max che mi prende in giro dicendomi che si tratta di un cammello, poi dice che ho sognato!!!! Il cielo è sempre più stellato, vediamo addirittura la Via Lattea. Tra un dormiveglia e l’altro piano piano comincia a rischiarare: sentiamo i corvi con il loro richiamo volare alti nel cielo.

14 Agosto 2009 : DESERTO DEL WADI RUM (JOR) – HAMA (SYR) : 750Km Alle 6:00 siamo già sveglissimi, l’aria è frizzantina, sistemiamo la borsa, “riordiniamo la stanza” e aspettiamo Salihd. Facciamo due passi fuori dalla tenda e notiamo tutt’intorno impronte di animali (Salidh ci dirà che sono volpi…Non cammelli!!!!). Ammiriamo ancora il deserto che pian piano comincia a riscaldarsi. Alle 7:30 arriva la nostra colazione: pane arabo, frittatina, un po’ di marmellata, dell’Humus e un preparato fatto di erbe da mangiare con l’olio. Sarà questa la colazione più incredibile mai fatta da me e Max. Ritorniamo a prendere la moto, salutiamo Salihd (che ha regalato a Max la sua Kefhia), la moglie, la nonna e i bambini e cominciamo a risalire la Giordania.

Scenetta simpatica: mentre stiamo per andar via si avvicina un ragazzo, un’autista di un bus turistico che ci chiede se può farsi la foto sul nostro scooter. Noi accettiamo volentieri, prima foto seduto sullo scooter, poi una con il casco, poi da un’altra angolazione e poi un’altra…Alla fine si è fatto fare un vero e proprio servizio fotografico!!!! Percorriamo la Desert Highway facendo attenzione a non superare di troppo i limiti di velocità dato che ci sono tante pattuglie della polizia. Veniamo fermati un paio di volte, fortunatamente solo per la curiosità degli agenti per il nostro scooter. Lungo la strada superiamo una colonna di 15 camper italiani che ci salutano. Il sole è bello forte ma fortunatamente finché camminiamo il caldo è sopportabile. A Max cominciano a bruciare ed a lacrimare gli occhi, forse per la sottilissima sabbia sospesa nell’aria o per la luce del sole che riflette in ogni direzione. Dopo un paio di soste per “asciugare” gli occhi, verso le 14:00 arriviamo ad Amman, nel caos più totale. Cerchiamo un albergo ma la ricerca è piuttosto vana. Il caldo comincia ad essere fastidioso. Abbiamo fame e sete, vorremo farci una doccia (per la cronaca è da Petra che ci manca il piacere di una bella doccia!). Incominciamo a litigare! Io vorrei restare in Giordania e visitare Jerash ma Max mi fa notare che siamo ancora molto lontani da casa e i giorni stanno passando rapidamente e dobbiamo iniziare il rientro. Tra un litigio e un’imprecazione decidiamo di andare in frontiera. Le procedure per uscire dalla Giordania sono semplici e poco costose (5 JD a persona + 5 JD x la moto). I gendarmi sono simpaticissimi e scambiano con loro anche qualche battuta.

2° round: rientrare in Siria. In questa frontiera gli uffici sono molto più puliti, sistemati, cartello NO SMOKING in bella vista (cosa rarissima), ci sono addirittura i separatori per le file. Ce la caviamo con 120 dollari per il Carnet du Passage e vari timbri su milioni di fogli. Il tutto in circa un’ora e mezza. Sono le 17:00 e ci mettiamo subito in viaggio per cercare di sfruttare la luce solare per arrivare ad Hama. Passiamo per Damasco percorrendo una strada diversa da quella fatta all’andata, molto più grande e scorrevole e senza passare per i sobborghi. Manca ancora molto per arrivare ad Hama quando cala la notte. E’ la prima volta in questo viaggio che ci capita di viaggiare con il buio e siamo un po’ preoccupati, soprattutto per la presenza dei dossi non sempre segnalati. A questo punto succede una cosa particolare, la preoccupazione si trasforma in meraviglia, al buio della notte le strade, i paesi, le auto, le città…La Siria, si trasforma. Diventa tutto un’esplosione di colori, di luci. La strada è piena di camion illuminati come carri di carnevale, i taxi sono tamarrissimi, addobbati con luci coloratissime, ma sono le stazioni di servizio, che di giorno sono squallide ed anonime a diventare delle favolose oasi di colori e luci nel buio della notte siriana. Arriviamo in città verso le 21:30 due gentilissimi poliziotti, ai quali abbiamo chiesto informazioni per un hotel, ci accompagnano al NOIRE HOTEL che come prima impressione … fa proprio impressione e non è molto invitante. Si trova all’interno di un palazzo un po’ fatiscente, al 4° piano con ascensore dedicata. Alla reception troviamo una simpatica e bella ragazza (!!!!!). Prendiamo la stanza (n° 148) x 2 notti. La moto viene parcheggiata in un deposito al piano terreno. Posiamo velocemente i bagagli e scendiamo a cercare qualcosa per la cena. La cittadina è piena di gente, tantissime luci, moltissimi negozi che vendono il (SWEET) tipico dolce di Hama. Andiamo a vedere le NOIRE e restiamo colpiti del loro lugubre cigolio.

Ceniamo con un Felafel e un Kebab seduti su un muretto di fronte alle Noire. Distrutti andiamo a dormire.

Hama – Noire Hotel – 55$ per notte compresa colazione.

15 Agosto 2009 – HAMA (SYR) – BUON FERRAGOSTO!!! Oggi giornata di “relax”. Facciamo colazione (non male) e andiamo a visitare il Crac dei Cavalieri (120 Km da Hama). Il castello è famoso per essere uno dei più belli e meglio conservati del Medio Oriente. Dopo aver pagato il ticket d’ingresso e comprato una guida per circa 3€, incontriamo Adam, un ragazzo del vicino villaggio che un po’ in Inglese ed un po’ in Italiano ci fa da cicerone per tutto il Castello. Resta con noi tutta la mattinata ed è tanto simpatico e gentile che prima di andar via decidiamo di dedicare a lui il “superbonus” e gli regaliamo 1.000 LS (quasi 15€, meno della metà del prezzo di una guida per un rapido giro a Pompei!)… ancora ci sta ringraziando (anzi a me ha regalato anche quella specie di collana tipo rosario). Ci rimettiamo in moto, l’aria è troppo calda, viaggiamo senza le giacche. Facciamo un salto da Family House, un moderno mega-centro commerciale alle porte di Hama, con giochi per bambini e ristorante. Compriamo delle bottiglie d’acqua e dei biscotti e ci riprendiamo un po’ con l’aria condizionata. Gironzolando per i vari reparti del supermercato restiamo colpiti dal formato “magnum” di alcuni prodotti (pacchi di pasta da 5 kg, bottiglie di shampoo da 3lt). Arriviamo in albergo e posiamo la moto nel “garage”, rapida doccia e poi di nuovo giù in strada per visitare Hama. La prima tappa alla scoperta di questa inaspettatamente bella cittadina siriana la facciamo in un negozio di frutta vicino al nostro hotel dove per la stratosferica cifra di 100 LS prendiamo 2 mega-frullati di frutta (arancia, fragole, banane, ananas) buonissimi. Visitiamo il Suq che a confronto con quello di Aleppo e Damasco, sembra un mercatino rionale. Mangiamo due focacce (35 LS!!!). I negozi sono chiusi per la “siesta” e per strada non ci sono tantissime persone, per le strette viuzze del suq echeggia la voce del Muezzin invita alla preghiera. Visitiamo il bellissimo palazzo Aren (palazzo Ottomano), la cittadella e le altre Noire. Rientriamo in albergo abbastanza cotti, una bella doccia, riposino. Riscendiamo verso le 20:30, fa meno caldo, ritorniamo al Suq ora affollatissimo. I negozi trabordano di mercanzia, gruppetti di donne velate fanno acquisti di ogni genere, i ragazzotti passeggiano. Facciamo le nostre spese di immancabili souvenir per le nostre mamme/sorelle/amiche/cognate e affini. Ceniamo con una pizza gigantesca davanti alle Noire che questa sera sono spente. Prima di tornare in hotel facciamo sosta in pasticceria per assaggiare l’halawat al-jibn il tipico dolce di Hama (Max ha mangiato anche il mio, era troppo stucchevole per i miei gusti). Per strada, proprio di fronte al nostro albergo, vediamo due motociclette targate Italia, Max riconosce i modelli e probabilmente sono Umbyst e l’amico (conosciuti sul forum “mototurismo.It”). Gli scriviamo un bigliettino per salutarli.

Notte!!!

16 Agosto – HAMA (SYR) – MONTE NEMERUT (TR) : 500Km Tappone di trasferimento. Facciamo colazione alle 7:00 (il gruppo di italiani incontrati ieri mattina è già partito) e velocemente prepariamo la moto. Fa già molto, ma molto caldo. Arriviamo velocemente ad Aleppo, ma poiché non abbiamo più la cartina della Siria (persa da qualche parte da Max!!!!) con difficoltà riusciamo a trovare la strada per la frontiera Turca. Chiediamo informazioni a tassisti, passanti e vigili alla fine, finalmente, percorriamo una strada seguendo le indicazioni per la Turchia. La nostra idea originale era quella di uscire dalla stessa frontiere dalla quale siamo entrati, in direzione Reyhanli – Iskenderun (Bab Alawi) per poi arrivare ad Antalya seguendo la strada costiera. Avendo perso la cartina della Siria, purtroppo, anzi fortunatamente, siamo usciti dalla frontiera Nord (Kilis).

Le pratiche doganali per uscire da questa “piccola” frontiera sono molto semplici (Max addirittura verrà accompagnato nei vari uffici da un agente siriano molto disponibile). In meno di un’ora siamo definitivamente fuori dalla Siria. In entrata alla frontiera Turca ci viene misurata la febbre con un termometro digitale per l’allarme sull’influenza Suina.

Mentre Max si sbriga con i vari documenti, guardo la cartina per vedere dove cavolo siamo e noto che non molto lontano dalla nostra posizione, a circa 250 Km, c’è il Nemertu Dugi, dove ci sono quelle famose teste di pietra “simbolo della Turchia”. Un rapido consulto e decidiamo di andare. L’orario non è proprio consono, infatti già sono le 13:00 ed il sole è bello caldo e 250km con questa temperatura sono tanti. Facciamo varie soste sia per rifornimento (caspita quanto costa la benzina, qui!!!!) che per riposarci e rinfrescarci. L’ospitalità Turca è eccezionale qui in Anatolia, chiunque ci ha offerto acqua, gelati e anguria, addirittura siamo stati fermati da un simpatico signore che alla guida della sua auto ci ha fatto segno di fermarci. Noi pensavamo di aver perso qualche “pezzo”, invece voleva solo parlare con noi in italiano, ci ha offerto te, coca-turca, ci ha fatto vedere le foto della sua famiglia, ha telefonato alla moglie per dirle che era con degli amici italiani e voleva a tutti i costi offrirci una pizza. Salutato il simpatico amico, finalmente ci rimettiamo in viaggio e dopo aver sbagliato strada (sempre per colpa di Max e del GPS), arriviamo a Kamarut, all’albergo/pensione Karavanseray ma ormai per andare a vedere il tramonto in cima al monte è troppo tardi. Decidiamo di cenare qui e ci accomodiamo insieme a Paolo e Mariella (conosciuti qualche ora prima lungo la strada) ed altre 2 persone. Tra una chiacchiera e l’altra si fanno le 23:30. A nanna!!! Notte!!! Kamarut – Albergo Karavanseray 60TL con colazione

17 Agosto 2009 – NEMNERUT (TR) – SANLURFA (TR) : 180Km Stanotte abbiamo dormito come 2 sassi, però alle 6:00 la sveglia è immancabile!! La stanza è molto spartana, non c’è una sedia neanche per appoggiare i vestiti. La cifra pagata secondo me è esagerata. Facciamo colazione con gli amici Paolo e Mariella, lasciamo i bagagli alla reception e saliamo al Monte Nemerut. Ci avevano detto che gli ultimi Km non erano asfaltati, invece la strada è perfettamente percorribile. Il sito, stranamente, è vuoto e lo visitiamo in tutta tranquillità. Pensavamo che le teste fossero più grandi e per capire come doveva essere il tempio, ci vuole molta immaginazione. Il cielo è limpidissimo, l’aria frizzantina, una favola!!! Riscendiamo all’albergo, riprendiamo i bagagli e, sempre in compagnia di Paolo e Mariella ci mettiamo in moto verso Sanliurfa. Sono le 11:00, orario assurdo per partire. Fa un caldo della malora, beviamo litri e litri di acqua. Lungo la strada vediamo tantissimi campi tutti perfettamente coltivati, sterminate distese di angurie e piante di pistacchio. Arriviamo velocemente in città attraverso la bella statale D875 che costeggia il lago della diga Atatürk Baraji, enorme bacino artificiale del progetto GAP. Sanliurfa sembra essere una qualsiasi città Europea, viali alberati, strade a 4 corsie, enormi grattacieli, ragazze vestite molto all’occidentale si mescolano perfettamente ad altre con il capo coperto, tantissime donne curde con abiti sgargianti e velo color lilla. Alloggiamo all’hotel Guven dall’aspetto fin troppo “austero” (molto modello sovietico) ma abbastanza pulito. Mentre Paolo e Mariella restano in albergo a riposare (loro rimarranno qui 2 giorni), io e Max scendiamo alla scoperta della città Sacra ad Abramo. Spiluccando qualcosa nelle ottime panetterie e arriviamo alla famosa vasca con le “Trote Sacre” che sembrano più dei Piraña. Qui veniamo “abbordati” da un ragazzo che si offre come cicerone. Dice di saper parlare 5 lingue ma non l’Italiano (e ti pareva!!). Ci accompagna in vari luoghi “segreti” di questa bella città, facciamo molte foto, ci porta a vedere un bellissimo cortile interno (ex magazzini della dogana) ora trasformato in un bar frequentato da soli uomini intenti a giocare a carte o a backgamon. Offriamo un te alla nostra “guida”. Alla fine del giro lasciamo 15 LT di mancia, soldi che a detta mia e di Max, sono stati spesi bene. Ceniamo con gli amici Paolo e Mariella su una terrazza con un bellissimo belvedere. La compagnia è allegra e ci facciamo grosse risate, anche la “lotteria” con la quale abbiamo ordinato le portate della nostra cena. Siamo stati proprio bene stasera. Lemme lemme rientriamo in albergo, c’è sempre tanta gente in giro. Notte!!!.

Sanliurfa – hotel Guven 60TL con colazione

18 Agosto 2009 – SANLIURFA (TR) – AKASARAY (TR) : 630Km Oggi altro tappone di trasferimento. Il troppo caldo ci ha fatto dormire male stanotte. In camera abbiamo l’aria condizionata ma arriva dritta dritta sul mio letto, così abbiamo passato la notte ad accendere e spegnere il condizionatore, in più c’è la solita sveglia con il “canto” del Muezzin alle 5:00.

Facciamo colazione presto alle 7:00. La sala è affollata da una comitiva di anziani della Cecoslovacchia in gita verso il Monte Ararat (hai capito i vecchietti!!!!!). Salutiamo i nostri “amici per caso” Paolo e Mariella e alle 8:30 ci mettiamo in moto sotto un sole cocente. Max, ricordando la multa presa nel 2006, vuole rispettare i limiti di velocità, andiamo “pianissimo”, non è che mi piaccia andare veloce, ma così io mi addormento! Ci fermiamo più volte per i rifornimenti e pipì. Alle 13:30, da bravi italiani, facciamo la sosta per il pranzo su un enorme Autogrill dopo Adana. Appena parcheggiamo si avvicina un ragazzo Italiano in viaggio con la sua auto, ci ha visto lungo la strada e ci fa i complimenti per il mezzo usato per questa avventura (lui possiede un B400) e per il viaggio che lentamente ci sta portando verso casa. Pranziamo e restiamo circa 1 ora a cazzeggiare, fa troppo caldo per viaggiare. Verso le 15:00 riprendiamo la marcia. Viaggiando incrociamo molte auto targate D (sono gli emigranti che rientrano in Germania). La strada è pessima, hanno appena sistemato il brecciolino ma senza mettere il catrame. Max sta molto attento, schizzano pietre da ogni parte, vibra tutto e non ci accorgiamo di aver perso il contrappeso sinistro del manubrio (ma perché in ogni vacanza dobbiamo perdere qualcosa???). Arriviamo ad Aksaray verso le 18:30, siamo sufficientemente stanchi e puntiamo direttamente all’albergo VADI, segnalato sulla Lonely Planet. E’ vecchiotto, stile anni 50, la stanza è molto grande e luminosa, asciugamani e lenzuola pulite. Leggendo sulla guida scopriamo che la principale attrazione di questa cittadina è il minareto pendente stile torre di Pisa. Chiediamo informazioni al proprietario dell’albergo ma non parla una parola d’inglese e ci rimanda la sua giovane nipote. Il ragazzino e la cuginetta si offrono per accompagnarci a fare un giro per la cittadina. Ci fanno camminare per molto tempo, loro sono giovani e noi siamo stanchissimi…Diciamo così!!! Il tour si conclude con il rientro in albergo, salutiamo le giovani guide e torniamo nella piazza centrale dove ceniamo in un bel ristorantino, poi facciamo una passeggiata, le strade sono affollate da giovanotti e signorine. Come siamo lontani dalla Siria! Sembra di essere in una qualsiasi città europea. Ci sono anche delle ragazze con il capo coperto ma passeggiano con amiche senza il velo e in compagnia di ragazzi. Notiamo che la maggior parte di loro parla il tedesco. Verso le 22:00 già siamo a nanna.

Notte!!! Aksaray – Otel Vadi – 60TL con colazione

19 Agosto 2009 – AKASARY (TR) – ISTANBUL (TR) : 700Km Abbiamo dormito alla grande anche se alle 6:00 già siamo svegli. Facciamo una colazione consona all’albergo. L’aria è decisamente più fresca rispetto alla giornata di ieri. Viaggiamo fino all’autostrada per Ankara ad una velocità da codice: 80/90 Km/h!!!! Da tagliarsi le vene!!!!. Dopo finalmente aumentiamo l’andatura perché i Km da fare sono tanti. Non fa assolutamente caldo, anzi in alcuni punti (1.580mt slm) ci dobbiamo fermare per indossare una maglietta più pesante. Pranziamo (bene) su un autogrill pagando 20TL, una cifra molto alta rispetto ai giorni precedenti. Verso le 17:00 finalmente arriviamo sul ponte che unisce l’Asia con l’Europa: immancabile foto al cartello “Welcom to Europe”. Il traffico è un delirio, ma scorrevole. Mai viste tante auto tutte insieme. Ci sono anche moltissimi motociclisti perfettamente equipaggiati con casco e giacche con protezioni. In questa bolgia infernale abbiamo anche un piccolo incidente: come tanti altri motociclisti anche noi percorriamo la corsia di emergenza, un automobilista deficiente decide di far scendere il passeggero e aprire lo sportello destro, Max non riesce a frenare e … patatrac!!! La plastica della freccia sinistra in frantumi, Max si sbilancia e ci “appoggiamo” sul gard-rail alla nostra destra. Le imprecazioni non si contano, si fermano molti motociclisti per aiutarci a rialzare il Ciccio Ferito. Putroppo non possiamo fare niente che dire improperi e parolacce (in italiano) al deficiente che non fa altro che dire “Sorry, sorry my friends”. Controlliamo che non ci siamo altri problemi, Max cerca di tranquillizzarmi, ho il cuore che batte a 3.000… l’importate è che non ci siamo fatti niente!!!! Fortunatamente i danni allo scooter si limitano alla freccia.

Finalmente arriviamo a Sultanameht, e poiché non vogliamo perdere tempo, ci fiondiamo nello stesso albergo dell’andata che ci farà anche un po’ di sconto (stanza 201). Ci rinfreschiamo, ci fiondiamo al Gran Bazar dove facciamo incetta di souvenir. La città è invasa da Italiani, ritorniamo a vedere la Moschea Blu dove mi fanno addirittura entrare senza neanche il velo in testa e la cosa ci fa un po’ dispiacere perché è come se qualcosa di esotico e magico fosse sparito anche da questa meravigliosa città.

Appuntamento fisso ogni volta che veniamo qui: panino con le sarde arrostite sul porto di Eminonu (8 TL) poi a seguire, giusto per stare leggeri, una fetta di anguria (1TL), un te con pasticcini (8 TL). Basta sto scoppiando!!!. Facciamo rientro verso le 23:00. Domani ci aspetta un bel tappone.

Ciao Istanbul, a presto!!!!! Istanbul: Artefes Hotel 55€ con colazione 20 Agosto 2009 – ISTANBUL (TR) – SALONICCO (GR) : 600Km Oggi, stranamente ci svegliamo più tardi, verso le 7:00. A dire il vero non ho proprio riposato bene un po’ per il caldo e per il panino il pesce che mi si è piazzato sullo stomaco. Facciamo colazione sulla bella terrazza dell’hotel con sfondo la Moschea Blu e il Bosforo. Prendiamo l’autostrada, una palla micidiale. Ad una sosta di rifornimento, poco prima del confine, ci offrono l’immancabile te (che gente ospitale!!!!). Siamo un po’ tristi, sappiamo che questo è l’ultimo te turco… Almeno per quest’anno.

Arriviamo in frontiera verso le 12:00, davanti a noi pochissime auto ma diversi motociclisti Italiani su Bmw GS e altre motone che con molta “educazione”, non si degnano neanche di ricambiare il nostro saluto.

Formalità sbrigate in un minuto. Al parcheggio conosciamo Sara e Massimiliano di Roma su Suzuky Bandit anche loro di rientro da un giro per la Turchia, stasera si fermeranno a Salonicco. Ci invitano ad andare con loro, noi accettiamo volentieri sia per il piacere di stare in compagnia sia perché non abbiamo mai visitato la seconda città greca. A pranzo ci fermiamo ad Alexandroupoli, una cittadina piena di bar e giovani. Prendiamo 4 mega-frappè al caffè (€ 14 gentilmente offerti da Massimiliano). Continuiamo a viaggiare sotto un sole cocente. All’ennesimo rifornimento incontriamo due attempati motociclisti di Firenze su due scooter Honda SH150, anche loro di ritorno da Istanbul, ci raccontano che per questo viaggio hanno lasciata a casa le loro motone e sono partiti con gli scooterini dei figli… MITICI!!!!! Arriviamo a Salonicco verso le 18:30, prendiamo alloggio all’Hotel PELLA (stanza 808 – con aria condizionata, pulita, decorosa).

Ceniamo con i nuovi amici in una trattoria vicino all’hotel (posto che loro già conoscevano). Mangiamo l’impossibile. Facciamo due passi per digerire, in giro ci sono moltissime belle ragazze (a detta di Max), tutte “acchittate”. Alle 23:00 siamo già nelle braccia di Morfeo.

Notte!!! Salonicco – Hotel Pella: 44€ senza colazione

21 Agosto 2009 – SALONICCO (GR) – PARGA (GR) : 400Km Siamo consapevoli che il viaggio sta volgendo al termine, infatti stamattina andiamo a rilento. Facciamo colazione in un bar vicino all’albergo con 2 Nescafè Frappè e dolcino alla crema. Prima di prendere l’autostrada, facciamo un giro per la città ancora assonnata: è veramente molto carina, ci sono decine e decine di bar sul bellissimo lungomare, negozi dalle firme più prestigiose, i palazzi sono bei condomini di soli 4 piani. Avrebbe meritato sicuramente una visita più approfondita. Partiamo in direzione Igoumenitsa, l’idea è quella di concederci un paio di giorni di relax, anche se a me non piace la vacanza stanziale al mare, un po’ di riposo non ci farà male. Facilmente la scelta cade su Parga, anche se ci siamo già stati ben tre volte, questa cittadina è davvero carina, il molo, la passeggiata sul mare, il castello …Insomma il tipico paese mediterraneo. Scelta la nuova meta ci rimettiamo in viaggio. La nuovissima autostrada sarà anche pratica e veloce, ma è noiosa (una palla micidiale); a metà strada decidiamo di uscirne e prendere la vecchia statale, sarà più lenta ma almeno ha un po’ di curve. Ci fermiamo a Metsovo per il pranzo, è sempre un piacere fermarsi qui, sembra di essere in Trentino!!! Arriviamo a Parga verso le 15:30, c’è un caldo soffocante. Ci mettiamo subito alla ricerca di uno “Studios” da affittare per un paio di giorni, ma sembrano tutti impazziti. L’ultima volta che siamo stati qui, nel 2005, avevamo speso pochissimo, ora vogliono farci sborsare cifre assurde (tipo 70€ senza colazione). Dopo un lungo peregrinare decidiamo di chiedere aiuto ad un’agenzia del posto.

Ci propongono una pensioncina un po’ defilata rispetto al centro ma comunque raggiungibile a piedi, la prendiamo. La stanza è piccola ma pulita, c’è il bagno e l’aria condizionata. Facciamo velocemente una doccia e scendiamo in paese a fare un po’ di “struscio” sul lungomare affollato di vacanzieri.

Passeggiando vediamo un’agenzia di viaggi e decidiamo di comprare i biglietti del traghetto per il rientro (120€ + tasse).

Andiamo a mangiare dall’Orso, lo stesso ristorante da noi sperimentato nel lontano 2005 con i nostri amici Francesco e Mariella. Non si smentisce, si mangia sempre bene, e a fine cena ci offre anche il dolce e l’ouzo. Ci sediamo sul muretto a vedere un po’ di gente che passeggia e alle 23:30 andiamo a dormire. Crolliamo sul letto come due zombie.

Notte!!!! Parga – Pensione OLLIVA: 56€ inclusa colazione

22 Agosto 2009 – PARGA (GR) : RELAX TOTALE Ottima ed abbondante colazione preparata dalla moglie (cameriera/cuoca/tutto fare) del proprietario della pensione. Trascorriamo tutta la giornata sulla spiaggia Limonas Beach (6€ x due lettini e ombrellone). Due palle grosse quanto una casa!!!!! Mare bellissimo come sempre, sole caldissimo.

Serata sul lungomare. Cena con pita, patatine e coca cola.

23 Agosto 2009 – PARGA (GR) : ANCORA RELAX… TROPPO RELAX!!!!! Sveglia con molta calma. Stanotte le zanzare hanno fatto un party nella nostra stanza!!!! Colazione con l’immancabile famiglia di napoletani. Altra spiaggia, altra giornata di ozio più totale (€ 7 x due lettini e ombrellone) Per salutare degnamente le nostre vacanze, ritorniamo al ristorante dall’Orso dove mangiamo delle ottime Mussels Saganaki.

Passeggiatina e a letto presto, domani mattina si parte.

24 Agosto 2009 : PARGA (GR) – IGOUMENITSA (GR) : 50Km – Traghetto per Brindisi Sveglia alle 5:30 per prendere il traghetto delle 7:30 da Igumentia x Brindisi (Endeavor lines).

Traghetto non proprio pulitissimo, strapieno di vacanzieri di ritorno da Corfù.

Arrivo in Italia alle 16:30 con un caldo e un’afa micidiale.

Ma l’anno prossimo… Dove andiamo?????

CONCLUSIONI E’ stato questo un viaggio molto, ma molto particolare… E’ stato un viaggio a “ritroso”, un viaggio… Ritorno al Passato!!!!!!! Entrare in Siria è come avere un pugno nello stomaco, i colori, i profumi, i rumori è tutto “ESAGERATO”, è tutto moltiplicato per mille.

Entrare nel Suq di Aleppo è stato affascinante e allo stesso momento impressionante. Il traffico “da girone infernale” ti lascia senza parole, a bocca aperta.

Stare seduta in un bar a bere del “cay” e guardare le donne velate di nero ti fa riflettere sulla loro condizione.

Fare il bagno nel MAR MORTO e rimanere a galla ti fa sorridere.

Vedere le donne che fanno il bagno con il “Burkiny” o addirittura completamente vestite… Non ho parole.

Vedere PETRA, il TESORO, il SIQ… Le foto dicono tutto.

E infine il WADI RUM, il Deserto Rosso, dormire da soli, completamente da soli in una tenda beduina con il cielo pieno di stelle come coperta… NON CI SONO PAROLE!!!!! Ho la testa piena di ricordi, le idee ancora un po’ confuse… Ma questo è il bello del ritorno da un viaggio!!!!! Questo è il link dove ho pubblicato la sintesi di oltre 1300 foto e video.

http://picasaweb.Google.It/MaxB650/GreciaTurchiaSiriaGiordania2009# http://www.Dueinmoto.It Il nostro itinerario è stato il seguente: 01/ago Napoli – Bari – Igoumenitsa (Gr) Km 280 Traghetto 02/ago Igoumenitsa (Gr) – Kavala (Gr) Km 550 03/ago Kavala (Gr) – Istanbul (Tr) Km 450 04/ago Istanbul (Tr) – Adana (Tr) Km 930 05/ago Adana (Tr) – Aleppo (Syr) Km 300 06/ago Aleppo (Syr) 07/ago Aleppo (Syr) – Palmira (Syr) Km 350 08/ago Palmira (Syr) – Damasco (Syr) Km 250 09/ago Damasco (Syr) – Madaba (Hkj) Km 250 10/ago Madaba (Hkj) 11/ago Madaba (Hkj) – Petra (Hkj) Km 170 12/ago Petra (Hkj) 13/ago Petra (Hkj) – Wadi Rum (HkJ) Km 120 14/ago Wadi Rum (HkJ) – Hama (Syr) Km 750 15/ago Hama (Syr) 16/ago Hama (Syr) – Nemrut (Tr) Km 500 17/ago Nemrut (Tr) – Şanlıurfa (Tr) Km 180 18/ago Şanlıurfa (Tr) – Aksaray (Tr) Km 630 19/ago Aksaray (Tr) – Istanbul (Tr) Km 700 20/ago Istanbul (Tr) – Salonicco (Gr) Km 600 21/ago Salonicco (Gr) – Parga (Gr) Km 400 22/ago Parga (Gr) 23/ago Parga (Gr) 24/ago Parga (Gr) – Brindisi (I) – Napoli (I) Km 50+400 Traghetto



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