Storia, tradizione e bellezze naturali: Senegal

Dopo aver aspettato con impazienza il giorno della partenza, eccoci all’aeroporto di Malpensa contenti di lasciare il freddo milanese per raggiungere il caldo Senegal. La nostra prima sorpresa è avvenuta proprio passeggiando in attesa dell’imbarco. Due nostri amici ci chiamano e scopriamo che pure loro sono in procinto di partire per la...
Scritto da: Lory 1
storia, tradizione e bellezze naturali: senegal
Partenza il: 01/02/2008
Ritorno il: 09/02/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Dopo aver aspettato con impazienza il giorno della partenza, eccoci all’aeroporto di Malpensa contenti di lasciare il freddo milanese per raggiungere il caldo Senegal. La nostra prima sorpresa è avvenuta proprio passeggiando in attesa dell’imbarco. Due nostri amici ci chiamano e scopriamo che pure loro sono in procinto di partire per la nostra stessa destinazione, quindi tra una risata e l’altra, saliamo a bordo. Dopo un volo di 5 ore, senza chiudere occhio, arriviamo a Dakar a notte fonda, ma è come se fossero le 3 del pomeriggio visto la gente e la confusione che c’é. Un piccolo contrattempo all’arrivo ci fa capire che siamo in Africa, visti i tempi di attesa per il ritiro dei bagagli, fra montagne di valige troviamo le nostre dopo circa 2 ore. Sono circa le 4,30 lasciamo l’aeroporto e attraversando la periferia notiamo subito il traffico di auto, camion e pedoni che ci sono per le strade. Siamo diretti a Saly-Portugal (80 Km circa a sud della capitale) e anche su questa strada (l’unica che scende verso sud) c’è molto traffico; l’autista ci dice che di giorno è ancora peggio. Arrivati a Saly i nostri amici alloggiano in un albergo diverso dal nostro, ma con il cellulare ci teniamo in contatto. Siamo stanchi e non abbiamo dormito neanche un minuto così decidiamo di dormire 2 o 3 orette, dopodiché facciamo colazione, visitiamo l’albergo (Royal Saly) e l’ambiente circostante. La posizione è bella, la spiaggia pure e ben attrezzata. La prima cosa che faccio è sentire l’acqua dell’oceano (freddina a mio parere!!!) così dico a mio marito che probabilmente non riuscirò a fare il bagno. Lui invece, deluso dalla mia rinuncia, si tuffa e dice che è bellissima, cerca di convincermi, fa anche molto caldo, ma io non riesco ad entrare e preferisco sdraiarmi al sole; il giorno della partenza invece riesco a fare due bagni e devo dire che l’acqua non era neanche tanto fredda! Riposati e desiderosi di socializzare con la gente locale decidiamo di fare una passeggiata sulla spiaggia. Ci colpiscono subito le caratteristiche e colorate piroghe cariche di pesce che arrivano nel pomeriggio sulla spiaggia e fra la folla che aspetta facciamo le prime conoscenze. Due simpaticissimi ragazzi Ibou e Pako (il rasta) i quali ci spiegano e ci fanno vedere come e dove puliscono il pesce (tutto molto caratteristico e molto differente dalle nostre usanze) interessante, ma un odore veramente insopportabile e stomachevole impregna l’aria e poi attenzione a dove mettete i piedi perché tutti gli scarti e i resti rimangono sulla spiaggia. Abbiamo subito legato con Ibou e Pako e gli abbiamo chiesto se avrebbero potuto farci conoscere un po’ del loro splendido paese. Così è stato, abbiamo trascorso con loro, e i nostri due amici Renzo e Marie Luise, una settimana ricca di emozioni e vissuto delle indimenticabili esperienze. Siamo stati molto fortunati ad incontrare e stringere una bella amicizia con Ibou e Pako perché ci hanno fatto conoscere, oltre alle classiche mete turistiche del Senegal, dei luoghi e delle persone fuori dai soliti circuiti. Abbiamo usufruito davvero poco dei servizi dell’albergo avendo passato una settimana in giro con le nostre 2 guide, le quali si sono preoccupate anche di prepararci degli ottimi pranzetti all’aperto e consumati all’ombra dei caratteristici Baobab. Tutto davvero molto divertente e piacevole la compagnia , il cibo e l’ambiente circostante; un consiglio se andate in Senegal e avete voglia di conoscere un altro popolo con usanze diverse, affidatevi alle molte guide locali che trovate in paese o sulla spiaggia non ne rimarrete delusi. Noi dobbiamo ringraziare Ibou e Pako per ciò che ci hanno fatto vedere e le belle emozioni che ci hanno regalato dimostrandoci serietà simpatia ed onestà. Un ringraziamento anche alla simpatica ragazza (di cui non ricordo il nome) del bar ristorante Chez Johnny che si trova sulla spiaggia di Saly dove abbiamo cenato (tutto a base di pesce) sotto le stelle in riva al mare accompagnati da un gruppo di musicisti locali. Romantico e divertente. A differenza, per le poche volte che vi abbiamo mangiato, il ristorante dell’albergo ci ha deluso. Se amate il pesce e i crostacei, come noi, vi consigliamo un locale carino, ben curato e non troppo caro (basta contrattare un po’) che si trova proprio di fronte al Royal Saly leggermente spostato sulla sinistra. Il gestore ci ha preparato due splendidi vassoi di aragoste gamberoni e scampi con verdure, riso e una buona salsa di cipolle (molto usata in Senegal), per finire frutta a volontà e caffé il tutto a 12000 CFA a persona (vino escluso). Vale la pena provarlo!!! In conclusione possiamo dire che questo paese ci ospiterà di nuovo perché oltre alle bellezze naturali, offre l’opportunità di conoscere l’ambiente africano. Paesaggi incontaminati, luoghi ricchi di storia e tradizioni, il fascino della vita di diverse etnie che riescono a convivere in pace e rispetto così come la cordialità e la simpatia della gente.

L’unico aspetto negativo che abbiamo subito riscontrato è la quantità di plastica e spazzatura buttata per terra, purtroppo loro non sono abituati e forse neanche possono tenere puliti,per mancanza di mezzi, i loro villaggi e strade, ma almeno noi turisti possiamo fare del nostro meglio per non sporcare ulteriormente. Non è molto ma pur sempre qualcosa è!!!!! Ciao Senegal a presto!!!!!



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