BONAIRE: un’isola ancora poco conosciuta

Erano anni che volevamo passare le Feste da Natale fino all’Epifania al caldo e il 2006 è stato l’anno del tanto sospirato viaggio. Siamo in sei con due bambini di 2 e 6 anni e la scelta cade così per caso su Bonarie nelle Antille Olandesi, un’isola poco conosciuta al turismo italiano. Il volo A/R Venezia-Amsterdam-Bonaire l’abbiamo...
Scritto da: ELY
Partenza il: 26/12/2006
Ritorno il: 10/01/2007
Viaggiatori: fino a 6
Erano anni che volevamo passare le Feste da Natale fino all’Epifania al caldo e il 2006 è stato l’anno del tanto sospirato viaggio. Siamo in sei con due bambini di 2 e 6 anni e la scelta cade così per caso su Bonarie nelle Antille Olandesi, un’isola poco conosciuta al turismo italiano. Il volo A/R Venezia-Amsterdam-Bonaire l’abbiamo prenotato in agenzia, mentre il bungalow e il pick-up su internet. Bonaire offre pochissime strutture turistiche, mentre invece abbondano gli appartamenti in affitto. Ci sono stati consigliati i bungalow di Happy Holiday Homes a Belnem un paesino nelle vicinanze dell’aeroporto (www.happyholidayhomes.com), strutture semplici e pulite con cambio di lenzuola settimanale, mentre asciughini e asciugamani del bagno ogni 2-3 giorni. Il pick-up è stato prenotato sempre tramite internet al Telerin Car Rental (telerin@bonairelive.com) un noleggio con buoni prezzi e ottimi automezzi. L’isola è totalmente corallina, la parte nord-est è formata da scogliere a picco sul mare e di conseguenza non è accessibile, mentre la parte sud-ovest è quella con la barriera corallina e le spiagge. Le spiagge sabbiose sono veramente poche: – Donkey beach (di fronte all’aeroporto) è molto bella, ci sono piante enormi sotto le quali ripararsi dal sole cocente ed inoltre ha una splendida barriera corallina dove poter fare snorkeling ed immersioni tranquillamente; Lac-Bay nella punta sud dell’isola: si percorre il primo tratto di strada asfaltata per poi finire su uno sterrato che attraversa distese di cactus e una zona lagunare con gli splendidi fenicotteri rosa. E’ una bellissima baia contornata da piante e, sebbene sia priva della barriera corallina, ha una spiaggia molto grande che degrada lentamente. Qui è possibile fare kayak attraverso i canali delle mangrovie, passeggiate a cavallo oppure, in una zona molto vicina windsurf. A Bonarie va molto il “sub fai da te” è sufficiente pagare il biglietto d’ingresso al parco marino (25$) e, se si dispone della propria attrezzatura, ci si può immergere dove si vuole senza nessuna restrizione. In tutta l’isola ci sono pietre miliari gialle con scritto in nero il nome del punto di immersione. Si parcheggia sul ciglio della strada, a volte anche direttamente in spiaggia e poi ci si tuffa senza problemi. Naturalmente ci si può appoggiare ai diving che sono numerosi in tutta l’isola. Le rimanenti spiagge sono fatte di ciottoli di corallo, di conseguenza possono essere scomode se ci si vuol sdraiare, ma la barriera corallina adiacente è meravigliosa ed agibile anche per gli amanti dello snorkeling. Un altro posto dove trovare le spiagge con la sabbia bianca è sull’isola di Klein Bonarie. Ci si arriva con un “watertaxi” il Kantika d’Amor (per il momento è purtroppo l’unico) che con 15$ A/R a persona (a nostro avviso piuttosto caro) fa la traversata ad orari prefissati. La zona balenabile è quella che guarda l’isola di Bonarie: ha una lunghissima spiaggia bianca degradante sul mare, la barriera corallina vicina per cui è possibile fare snorkeling, poche piante sotto le quali ripararsi ed inoltre è molto ventosa. Il resto dell’isola invece è la patria dei sub che arrivano con le barche ed hanno solo l’imbarazzo della scelta su dove immergersi. Klein Bonarie è disabitata perciò è necessario portarsi da bere e da mangiare. Da fare assolutamente è la visita al Washington Slagbaai National Park. E’ situato nella zona nord-ovest dell’isola e comprende un’area di 5643 ettari. Si vedono pappagalli, fenicotteri rosa, asinelli selvatici ed iguane. L’entrata al parco costa 10$ per gli adulti e 5$ per i bambini ed è aperto dalle 8:00 alle 17:00. Si accede con la propria auto, meglio se un fuoristrada (o volendo anche con la mountain bike) e si seguono i percorsi indicati chiaramente durante in tragitto. E’ possibile fermarsi negli appositi punti per fare immersioni o snorkeling. Le strade sono totalmente sterrate, attraversano distese di cactus e fitta vegetazione, in certi punti sono abbastanza impervie ma transitabili senza problemi. Questo parco si disloca in due percorsi uno da 24 Km e l’altro da 34 Km e per farli entrambi serve quasi tutta la giornata; inoltre bisogna considerare la velocità di crociera: 30 Km/h di media, gli sterrati non permettono oltre. All’interno del parco non ci sono punti di ristoro quindi è necessario portarsi i viveri. La punta est dell’isola è visitabile solamente percorrendo la strada costiera segnalata come “dirt road”. E’ un tragitto molto impegnativo da fare possibilmente in fuoristrada, ci sono varie piste battute e non ci sono indicazioni, ci si orienta con il faro, le montagne e il mare. Questa zona merita comunque di essere vista soprattutto per la varietà dei paesaggi: dal deserto sassoso, alle verdi colline, alle distese di cactus e alla fitta vegetazione. Si vedono tantissimi asinelli selvatici, pappagallini e lucertoloni con la coda verde. Un’ultima cosa da visitare è la zona delle saline: la Cargill Salt Bonarie N.V. Produce cristalli di sale esportati in tutto il mondo; si trova al sud dell’isola sulla strada costiera che da Kralendijk (la capitale) scende verso Lac-Bay. Inizialmente si costeggiano dei laghetti di acqua rossastra, colore dovuto all’alta densità di sale, fino ad arrivare nei pressi delle vere e proprie montagne di sale di un bianco accecante. Concludendo mi sento di consigliare Bonaire agli amanti dello snorkeling e della subacquea perché ha una barriera corallina magnifica, accessibile anche senza barca e con una varietà di pesci incredibile. Informazioni generali: A Bonarie si trova di tutto, ci sono negozi di ogni genere e i supermercati sono fornitissimi. I cellulari Vodafone funzionano regolarmente in tutta l’isola. La moneta locale è NAF, ma i dollari sono accettati ovunque. La lingua ufficiale è il papiamentu ma inglese e spagnolo sono parlati da tutti. La tassa di uscita è di 20 dollari da pagare in contanti prima di fare le operazioni di imbarco. L’isola è perennemente ventilata ed il sole è molto forte per cui creme solari con protezione medio-alta, cappello e occhiali da sole sono vivamente consigliati. Ringraziamento: Un particolare ringraziamento va dedicato a Stefania di Aquarius Lodge (www.aquariuslodge.com) per essersi preoccupata di averci trovato alloggio ed auto nonostante il suo lodge fosse al completo.


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