La più bella di Aruba
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Martedì 7 gennaio 2014
Johnny:
La partenza per Aruba è da Milano Malpensa alle ore 21.00 con voli British Airways – American Airlines (acquistati il giorno 11 luglio 2013 al costo complessivo per 2 persone di € 1.377,00) con arrivo a Londra Heathrow (terminal 5) dopo poco meno di due ore di volo .
Visto l’arrivo a tarda ora e considerato che il successivo volo Londra – Miami è schedulato di buon mattino, avevamo precedentemente deciso di trascorrere la notte in aeroporto, cosa che puntualmente facciamo. Passare quelle ore non sarà del tutto facile perché, nonostante sia uno dei più grandi aeroporti al mondo, ad una certa ora Heathrow chiude completamente e non rimane nemmeno un bar aperto; comunque, non ci lamentiamo certo di questo, stiamo andando a trascorrere alcuni giorni in un’isola caraibica e quindi va tutto bene.
La più bella:
Stiamo partendo per Aruba… sono felicissima.
Mercoledì 8 gennaio 2014
Johnny:
Il volo sul Jumbo 747 della British è, come di consuetudine, molto confortevole con ottimi servizi e piacevole intrattenimento sul display personale, le nove ore per raggiungere Miami volano via veloci.
Arriviamo nel pomeriggio e cominciamo subito i controlli doganali che, come previsto, si riveleranno piuttosto lunghi ma fortunatamente avevamo un margine di circa 3 ore che sono state sufficienti. Il volo per Aruba della American Airlines parte che è già buio ed in un poco più di un paio d’ore atterriamo all’aeroporto Reina Beatrix, una veloce riconsegna bagagli e subito verso l’uscita dove ci attende Rik, il proprietario della guesthouse presso cui alloggeremo e che ci ha garantito anche il transfer dall’aeroporto.
La sistemazione alloggiativa è stata da noi prenotata nel mese di ottobre 2013 al costo di 675 euro per 13 notti; si tratta di una casetta inserita all’interno della proprietà con una grande camera da letto, aria condizionata, ventilatore a pale, tv al plasma (che non accenderemo mai), angolo cottura completamente e modernamente arredato, bagno indipendente.
Nell’area comune disponiamo di un tavolo in legno immerso nel giardino, più un altro spazio dover poter sistemare trolley, borsoni, maschere, pinne, etc.. Il proprietario, di nazionalità olandese, si rivelerà persona preparata e molto disponibile a fornire informazioni, cosa in cui peraltro non eccederemo avendo già “studiato” per bene la meta della nostra vacanza.
Ormai è tarda serata, siamo sicuramente stanchi e andiamo a dormire, domani andremo a vedere come è fatto il paradiso.
La più bella:
Benvenuti in paradiso dicono il prprietario e la sua bella compagna… io sono un po’ stanca per il viaggio… il mio inglese è pessimo, domani il risveglio è… in paradiso!
Giovedì 9 gennaio 2014
Johnny:
Tramite il telefono di Rik riusciamo a contattare l’agenzia Rentalcargroup presso la qualche, qualche settimana prima abbiamo prenotato una piccola utilitaria al costo complessivo di 332 dollari USA, somma comprensiva di assicurazione base che abbiamo comunque integrato con una società assicuratrice qui in Italia.
L’incaricato dell’agenzia ci viene a prendere al nostro indirizzo ed in pochi minuti siamo in sede, il tempo di completare le formalità burocratiche e ci consegnano l’auto. A prima vista non sembra granchè, si tratta di una Suzuki Alto a 4 porte, con qualche piccola ammaccatura, senza cappelliera posteriore e senza copricerchioni; detto questo si rivelerà una macchina perfettamente funzionante, comodissima, con aria condizionata e impianto radio a posto e che ci scorrazzerà per l’isola per più di mille chilometri consumando davvero poco.
Ci fermiamo per colazione da DeliFrance (2 cappuccini, 1 toast e 1 crepe per un costo di 17 dollari USA) e poi ci rechiamo alla spiaggia di Palm Beach, poco distante.
Alcuni elementi di informazione: la valuta corrente in Aruba è l’AFL (fiorino arubiano) ma il dollaro americano è accettato ovunque; le due valute hanno fra loro un cambio vicinissimo al rapporto di 2 a 1 ( 2 fiorni arubiani corrispondono praticamente ad 1 dollaro statunitense) e ci sono molte banche e sportelli ATM per i prelevamenti.
L’asse principale di traffico sull’isola è praticamente tutto concentrato sulla costa ovest con direttrice nord – sud, anche se onestamente parlare di traffico è una vera esagerazione: le strade sono sempre larghe e l’unico rallentamento si registra nel transito della piccola capitale Oranjestad, principalmente dovuto all’attraversamento dei molti turisti che sbarcano dalle grandi navi da crociera che attraccano quotidianamente nel porto.
Ritornando alla spiaggia di Palm Beach è la spiaggia dove insistono gli alberghi delle grandi catene, uno di seguito all’altro; non si può certo dire che sia brutto, spiaggia e mare sono ok ma ci sono molti ombrelloni, molta gente, tutto molto turistico. Io e il mio amore ci guardiamo silenziosi ma ci siamo già capiti: non rimetteremo piede sul quel tratto di costa.
Vicino alla guesthouse troviamo un grande magazzino gestito da cinesi dove ci riforniamo di bevande, alimenti per la prima colazione ed altri generi di prima necessità di buona qualità e a prezzi davvero competitivi.
La sera visitiamo ancora la zona alberghiera e ci fermiamo per cena al ristorante messicano Senior Frog’s, molto rinomato e con varie recensioni positive.; il nostro giudizio è completamente negativo, si tratta di un tipico locale acchiappa-turisti, prima ancora del menu arriva un animatore vestito da clown che ci rappresenta che lui è lì per la mancia, ordiniamo 2 piatti di gamberi fritti (davvero modesti sotto tutti i punti di vista) accompagnati da 2 bottiglie di Balashi, la birra locale e paghiamo la bellezza di 88 dollari, davvero soldi gettati via. E’ stata la nostra prima giornata qui ad Aruba, nel prosieguo della vacanza non ci saranno altri intoppi su spiagge e ristoranti.
La più bella:
Il proprietario della guesthouse dice che quest’isola è molto europea e ha sicuramente ragione…..sono appena arrivata e un solo giorno non basta per farmi innamorare di questo luogo. Pensandoci bene, ho visto solo la parte turistica, nel locale Senior Frog’s c’è un’animazione da villaggio turistico e la cameriera distratta mi investe, facendomi cadere sul pavimento: forse è stato il mio battesimo arubiano, perché da quel momento in poi l’isola mi sembra proprio un paradiso e me ne innamoro perdutamente.
Venerdì 10 gennaio 2014
Johnny:
Questa mattina abbiamo in programma di recarci a Baby Beach, una delle spiagge più famose di Aruba e che si trova nella punta meridionale dell’isola. Arrivarci è abbastanza facile seguendo la strada di collegamento principale fino alle porte di San Nicolas, alla rotonda si prende per Seroe Colorado e quindi smarriva alla grande ancora rossa (qui è consigliato fare qualche foto con sullo sfondo le onde lunghe dell’Atlantico) e si gira a destra, poche centinaia di metri e si arriva alla meta.
La spiaggia è davvero molto bella, una classica forma a mezzaluna con sabbia bianca e acqua trasparente, alberi che danno ombra se il sole diventa troppo insistente, barriera corallina a poche decine di metri. Contrariamente a quello che pensavamo l’acqua, al primo impatto, è piuttosto freddina ma la sensazione passerà velocemente; nella zona a sinistra ci sono i bambini delle scuole che vengono a fare le lezioni di nuoto con tanto di insegnanti, molto carino.
Per rifocillarci un po’ dopo un lungo periodo, scartiamo il locale “storico” della spiaggia e proseguiamo per pochi metri fino ad arrivare da Baby Beach Snack, struttura in legno spartana ma comoda, con tavoli all’ombra dove prendiamo al bancone 2 basket di gamberi con 2 birre Polar per un totale di 21 dollari, tutto buono e con una splendida visuale.
Dopo aver passato gran parte della giornata su questa magnifica spiaggia, torniamo alla guesthouse per farci una rapida doccia e prepararci all’appuntamento di stasera. Infatti ieri passando da Eagle Beach abbiamo notato il ristorante Passion on the Beach e ci siamo fermati per prenotare per la sera seguente.
La location è molto suggestiva, ci sono una ventina di tavolini sulla spiaggia disposti su due file, tavoli e sedie sono ricoperti da tessuto bianco che richiama il colore della sabbia. Ci accomodiamo al nostro tavolo, discreta musica dal vivo in sottofondo, leggero sciabordio delle onde, luce sul tavolo di colore cangiante e alte fiaccole dirette a rischiarare delicatamente il tutto. Il servizio è impeccabile, il menù non è eccessivamente articolato, la lista dei vini eccellente.
Scegliamo come antipasto una terrina di pesce (la mia Daniela) mentre io mi faccio attirare da un insalata di granchio, entrambi ottimi. La portata principale consiste invece in 2 grigliate miste di pesce con mahi-mahi, grouper ed aragosta (squisito) seguito da un tris di dolci (buono ma non eccezionale), il tutto accompagnato da un gradevole vino bianco cileno.
Il conto finale sarà di 196 dollari, per una serata in paradiso.
La più bella:
La visita a baby Beach ci permette di percorrere tutta l’isola da nord a sud. Baby Beach è una bella spiaggia animata, acqua bassa e cristallina. La serata con cena al ristorante Passion sulla sabbia è molta romantica e suggestiva.
Sabato 11 gennaio 2014
Johnny:
Oggi la nostra meta è l’estrema punta nord-occidentale dell’isola ed in particolare la poco conosciuta ma bellissima spiaggia di Arashi. Un mare con stupende tonalità di turchese e una sabbia bianca e fine, fanno di questa spiaggia attrezzata con ombrelloni di paglia (gratuiti, come su tutta l’isola) un vera e propria oasi di relax.
Nella zona non ci sono bar o ristoranti ma verso l’ora di pranzo nel parcheggio antistante si fermerà una specie di chiosco motorizzato in cui è possibile acquistare bevande, gelati, etc. Dopo due bagni e alcune ore di riposo, ci spostiamo leggermente a sud nella zona di Boca Catalina, uno dei siti più rinomati per lo snorkeling.
Si tratta indubbiamente di una buona location per un ottimo bagno (il terzo della giornata) ma, a nostro parere, per quanto riguarda lo snorkeling non è nulla di particolare. Dopo una giornata così intensa di sole e mare, optiamo per una serata tranquilla al fresco della nostra guesthouse; per la cena ci serviamo del take-away della ottima catena Ritz dove per una ventina di dollari prendiamo carne e patatine in notevole quantità e tutto sommato di discreta qualità.
La più bella:
La spiaggia di Arashi è stupenda, i fotografi in questo luogo impazzirebbero, la luce, i colori sono fantastici. Mi è piaciuto anche lo snorkeling a Boca Catalina.
Domenica 12 gennaio 2014
Johnny:
Oggi è domenica e decidiamo di recarci nella vicina spiaggia di Eagle Beach, una lunghissima spiaggia bianca un paio di minuti dalla nostra guesthouse; la spiaggia è davvero ampia ma riusciamo comunque a notare l’arrivo delle prime famiglie arubiane per il classico picnic domenicale caratterizzato da imponenti barbecue. Giusto il tempo di fare un bel bagno ed nel giro di un minuto il sole scompare e abbondanti scrosci di pioggia si abbattono sulla zona; il fenomeno dura meno di cinque minuti, anche se è impressionante la quantità d’acqua caduta. Troviamo riparo sotto una palma e apprezziamo sorridendo l’imperturbabilità dei natici che continuano indifferenti all’allestimento dei rispettivi barbecue. Per il pranzo decidiamo di spostarci verso sud nella zona di Savaneta per recarci da Zeerover; si tratta di un locale rustico ma molto noto (è vero che è domenica ma il parcheggio è strapieno), a metà tra la pescheria ed il bar/ristorante. All’ingresso ci si mette in coda davanti ad una specie di botteghino dove si possono acquistare (solo in contanti) grosse fette di pesce e gamberi, per poi decidere se portarsele via o gustarle sul posto. In questo caso, dopo aver pagato il dovuto, ti viene consegnato una specie di grosso segnaposto in legno con tanto di numero che collocherai sul tavolo che troverai libero; sarà uno dei camerieri del locale che ti individuerà e ti porterà il cestino di pesce fritto al momento che avevi precedentemente ordinato. La location è estremamente tipica, musica coinvolgente, splendida vista sulla laguna su cui il locale è affacciato; +abbiamo preso il pescato del giorno, doppia porzione di gamberi, patatine fritte, banane fritte e 6 birre polar da 20 cl. Per una spesa totale di 25 dollari. Davvero impagabile. Dopo pranzo rimaniamo in zona fino al tramonto, per cogliere scorci suggestivi presenti in gran numero nella zona.
La più bella:
Eagle Beach bella spiaggia bianca quasi deserta, interminabile. Il pranzo da Zeerover è davvero originale e fra gente del posto e turisti informali ci troviamo subito benissimo. Bon Bini in papiamento (lingua locale) significa benvenuto.
Lunedì 13 gennaio 2014
Johnny:
Dopo aver compiuto qualche piccola operazione come il rifornimento di benzina e un cambio di valuta in banca, ci rechiamo presso il caratteristico faro della punta nord-ovest (il celebre California Lighthouse da dove si ammirano dei panorami veramente mozzafiato e dove è d’obbligo collezionare foto su foto. Torniamo quindi alla spiaggia di Arashi per un’altra giornata di estremo relax ed approfittando del fatto che la spiaggia è ancora praticamente vuota, entriamo in acqua scattando delle foto incredibili. La giornata trascorre tranquilla mentre pregustiamo già l’impegno serale. Già dall’Italia ho riservato un tavolo con vista oceano e faro all’esclusivo ristorante Ventanas del Mar all’interno del Golf & Country Club per una serata davvero speciale. Veniamo fatti accomodare ad un tavolo sotto il porticato della struttura giusto in tempo per ammirare uno splendido tramonto. Ordiniamo una tartare di tonno per Daniela, un thai crab cakes per me, una grigliata speciale con tanto di aragosta per entrambi e arriviamo al dessert, creme brulle per Daniela mentre io scelgo un Quesillo& Brownie, il tutto accompagnato da 2 mojito e un’acqua san pellegrino che qui a Aruba è considerata la n.1 al mondo in fatto di acque minerali. La serata è indimenticabile, musica di sottofondo e spicchio di luna nel cielo, i piatti sono da veri gourmet, un paradiso per gli occhi prima e per il palato dopo. Mai come in questo caso i complimenti allo chef sono meritatissimi. La spesa assomma a 168 dollari, davvero un’inezia rispetto all’esperienza vissuta.
La più bella:
Serata indimenticabile al Ventanas, l’ambiente è chic ma informale. Ma perché Johnny ha prenotato qui? Avrà qualcosa da farsi perdonare?
Martedì 14 gennaio 2014
Johnny:
Oggi decidiamo di conoscere la spiaggia di Mangel Halto che si trova verso il sud dell’isola nella zona di Pos Chiquito, vicino alla Spanish Lagoon. Quando arriviamo rimaniamo a bocca aperta: Mangel Halto è una spiaggia incastonata fra le mangrovie, all’interno delle quali sono ricavati dei piccoli passaggi per entrare in mare. Sabbia bianca, acqua che assume tutte le tonalità comprese fra il trasparente ed il blu profondo, possibilità di arrivare in pochissimi minuti di nuoto alla barriera corallina, questa si davvero molto interessante e popolata da tantissimi pesci colorati ( per i più pigri, in considerazione del fenomeno della bassa marea, nel pomeriggio si può arrivare al reef semplicemente camminando con l’acqua che non arriva al petto). Il posto è davvero bellissimo e unanimemente gli attribuiamo il nostro personalissimo titolo di “spiaggia più bella di Aruba”. Più tardi ci rechiamo nuovamente da Zeerover per il nostro pranzo mentre, dopo aver trascorso tutto il pomeriggio ancora a Mangel Halto, torniamo a casa stanchi ma estremamente soddisfatti.
La più bella:
Mangel Halto è veramente un luogo incantato, ricco di vegetazione, flora e fauna singolari, il mare e la barriera sono unici, posto esotico e tranquillo… un sogno.
Mercoledì 15 gennaio 2014
Johnny:
Come loro promesso durante una piacevole chiacchierata serale, oggi portiamo con noi in spiaggia una simpatica coppia di tedeschi (Frank & Sabine) che alloggiano nella guesthouse a fianco della nostra.
Durante il viaggio in auto ci scambiamo diverse informazioni di carattere generale, anche loro apprezzeranno in modo particolare i bei colori di Mangel Halto. Nel primo pomeriggio, riaccompagnati a casa i nostri amici, torniamo verso sud per un meritato pranzetto da Zeerover, alla fine del quale, curiosando nel frigo dei gelati, “scopro” un cono confezionato al gusto monito, che risulterà davvero molto buono.
Decidiamo di passare una serata a Oranjestad girovagando fra negozi, la marina, una capatina ad uno dei tanti casinò (Daniela giocherà 10 dollari ad una classica slot machine alternando giocate positive ad altre meno fortunate, nel frattempo ci gustiamo un paio di cocktails gentilmente offerti dalla casa da gioco).
Finiamo con uno spuntino da Subway, dove ci gustiamo un mega panino con carni di vario tipo.
La più bella:
Il soffio costante degli alisei rinfresca le giornate di sole. L’acqua del mare viene destalinizzata e depurata, pertanto è potabile e gradevole. Oranjestad la capitale di Aruba, Savaneta altro centro dell’isola. La capitale con il suo porto ospita un numero infinito di navi da crociera, i crocieristi sbarcano e fanno shopping nei numerosi negozi griffati e nelle gioiellerie per acquistare, senza tasse, i diamanti.
Giovedì 16 gennaio 2014
Johnny:
Dopo la solita colazione sotto il pergolato, prendiamo la solita attrezzatura e puntiamo ancora una volta verso Mangel Halto, evidentemente la nostra spiaggia preferita su quest’isola.
Oggi la barriera corallina è particolarmente movimentata, una gioia per i nostri occhi mentre prima di uscire ci fermiamo a chiacchierare fra noi seduti nelle calde acque al di qua della barriera, trascorrendo almeno un’oretta in questa rilassante e invidiabile posizione.
Solito pranzetto da Zeerover mentre per la sera optiamo per un nuovo giretto a Oranjestad, dove ceniamo dal noto The Old Fisherman (2 zuppe di pesce, 1 cocktail di gamberi, 1 piatto di calamari fritti, 2 birre balashi per un totale di 42 dollari). Buon ristorante, qualità dei piatti da rimarcare, servizio efficiente, si trova proprio nell’area del terminal dei bus.
La più bella:
Un diamante al giorno toglie il divorzio di torno.
Venerdì 17 gennaio 2014
Johnny:
Oggi decidiamo di tornare all’estremo sud dell’isola; in particolare ci rechiamo dapprima a Boca Grandi nella zona sud-orientale con vista mozzafiato dall’alto, spiaggia molto bella a forma di mezzaluna ma con forte vento e onde oceaniche che la fanno da padrone per la gioia degli amanti di windsurf e kitesurf. Proseguiamo per la più tranquilla Baby Beach che grazie alla meravigliosa giornata di sole si presenta in tutta la sua bellezza; ci sistemiamo sotto una palma e poi via perlustrare il pezzo di barriera corallina distante poche decine di metri che risulterà essere davvero niente male. I colori sono fantastici, oggi scattiamo una notevole quantità di foto. Per la sera decidiamo di tornare a fare un salto nella zona hotel di Palm Beach: non abbiamo particolarmente appetito, ma veniamo in qualche modo attratti/incuriositi dalla pizzeria Amore Mio (J.F. Irausquin 348) che , oltre ad una elegante e simpatica location, presenta delle pizze che “sembrano” davvero equiparabili a quelle delle nostre migliori pizzerie. Decidiamo quindi di provare e ci accomodiamo, ordinando 1 pizza al prosciutto e 1 calzone farcito , birre italiane a scelta (decidiamo per 2 nastro azzurro). Al momento dell’ordinazione, come battuta faccio presente al cameriere che siamo italiani e che quindi ci attendiamo delle pizze all’altezza della situazione. Veniamo serviti, la presentazione è davvero ottima, ancora migliore il responso del palato, effettivamente sono state preparate a regola d’arte; la cosa curiosa è che, mentre stiamo gustando quanto abbiamo nel piatto, in media ogni 2 minuti un cameriere diverso ci chiede se va tutto bene, evidentemente sono molto premurosi nei confronti del cliente. Alla fine della cena, a sorpresa, si materializza il “pizzaiolo” che nella migliore tradizione è italiano, in particolare della provincia di Salerno e si chiama Gennaro, meglio di così. E’ un giovane professionista, persona seria ed al contempo affabile, con cui scambiamo alcune chiacchere; noi siamo contenti di aver trovato un italiano (il primo), anche lui è contento di poter conversare con qualche connazionale (evidentemente gli italiani che passano da Aruba sono davvero pochi). Ci diamo comunque appuntamento per i prossimi giorni e paghiamo un conto di 53 dollari, davvero ben spesi.
La più bella:
Un saluto a Gennaro, simpatico e bravo pizzaiolo.
Sabato18 gennaio 2014
Johnny:
Passiamo un’ altra fantastica giornata di mare e sole a Mangel Halto, addirittura fin quasi a mezzogiorno saremo gli unici presenti sulla spiaggia, paradiso terrestre!
Ci concediamo ancora un abbondante “spuntino” da Zeerover ( ormai siamo di casa, il personale ci saluta amabilmente e alcuni vengono a scambiare qualche parola con noi), il posto è davvero incantevole, la cucina è, al tempo stesso, semplice e sublime.
La sera ancora una capatina a Oranjestad dove ceniamo da Sushi-Ya (2 birre balashi, 1 california roll e 1 arikok roll per un totale di 30 dollari). Abbiamo cenato all’aperto, servizio abbastanza veloce, buona qualità dei piatti provati, insomma un buon sushi.
La più bella:
Questa è un’isola fantastica.
Domenica 19 gennaio 2014
Johnny:
Oggi è domenica e la spiaggia di Mangel Halto risulta un po’ affollata per i suoi normali standard: gruppi familiari hanno iniziato fin dal mattino a “lavorare” intorno ai vari barbecue e in acqua ci sono molti ragazzini intenti nei loro giochi. La giornata passa così in un baleno fra una nuotata verso la barriera, una rapida puntata da Zeerover per l’ultima (per questa volta) abbuffata di gamberi , in quanto il locale è chiuso il lunedì, il ritorno nella magnifica laguna per un ulteriore bagno, allietato fra l’altro dall’arrivo di alcune barche a motore con musica caraibica a tutto volume e con varie persone che si calano in mare con tanto di birra in mano. insomma, un vero e proprio happening.
La più bella:
La domenica giorno di festa per la gente del posto che organizza grigliate sulla spiaggia.
Lunedì 20 gennaio 2014
Johnny:
Purtroppo siamo arrivati alla vigilia della partenza, ne approfittiamo per un paio di bagni ad Arashi Beach (meravigliosi) e poi, con la scusa di salutare Gennaro il simpatico responsabile della già citata pizzeria Amore Mio, ci gustiamo al tre due pizze davvero eccellenti. Nel tardo pomeriggio riconsegniamo l’auto alla agenzia di noleggio e torniamo alla guesthouse per preparare i bagagli. Indubbiamente stasera c’è un po’ di tristezza …..
La più bella:
Ahi Ahi… partire è difficile… io non voglio tornare in Italia.
Martedì 21 gennaio 2014
Johnny:
L’efficiente e disponibile proprietario della guesthouse, ci accompagna in aeroporto di buon mattino, in quanto la trafila dei controlli è abbastanza lunga; dopo quelli delle autorità arubiane, entriamo in un’area di competenza della Dogana U.S.A. con una ulteriore serie di controlli (fra cui anche la richiesta, per la prima volta, della copia del certificato ESTA). Comunque il tutto alla fine si rivelerà un vantaggio, perché eviteremo le lunghissime file all’aeroporto di Miami dove sosteremo per circa quattro ore, prima del decollo del B767 dell’American Airlines diretto a Malpensa.
La più bella:
One happy island, questo è scritto anche sulle targhe delle auto. Grazie al proprietario della nostra guesthouse e compagna, grazie a Gennaro, grazie a tutti gli abitanti di Aruba. Torneremo presto, aspettateci!
Conclusioni
L’isola di Aruba è semplicemente un sogno.
Un bacio alla mia bella, che più passa il tempo e ancor più bella diventa.
Vale quanto ci siamo detti lei e io sulla spiaggia di Mangel Halto: noi siamo Aruba.
Daniela & Johnny