Sint Maarten, Anguilla e Saint-Barthélemy

10 giorni per tre isole caraibiche
Scritto da: Gabry1962
sint maarten, anguilla e saint-barthélemy
Partenza il: 28/01/2014
Ritorno il: 06/02/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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A novembre abbiamo prenotato il volo con Air France (costo euro 800.00) da Milano Linate, con scalo a Parigi, dal sito della Compagnia aerea francese. Sempre a novembre abbiamo prenotato con booking.com l’hotel, e la scelta è stata fatta su Hotel Captain Oliver’s (9 notti euro 1140.00 con colazione). Poiché c’era la possibilità di cancellare la prenotazione sino ad una settimana prima della partenza, abbiamo comunque verificato con altri siti di ricerca (expedia, tripadvisor, trivago, hotel com) eventuali altri prezzi, ma non abbiamo trovato nulla di più economico a parità di stelle e servizi offerti, così la scelta iniziale è stata confermata. Una settimana prima abbiamo altresì prenotato il noleggio di un’autovettura dal sito Air France, che si appoggia fra gli altri anche all’autonoleggiatore Avis (costo 9 giorni euro 272.00), una delle poche società di noleggio che avevano auto con il cambio manuale, dato che mio marito non era abituato al cambio automatico.

Partenza puntuale da Milano Linate – volo Alitalia -con arrivo, dopo un’ora abbondante, a Parigi Aeroporto C. de Gaulle. Da qui partiamo, in perfetto orario per l’isola di Saint Martin, dove arriviamo verso le 14.50 ore locali. Bagagli arrivati, quindi nell’atrio dell’aeroporto troviamo il noleggiatore Avis, al quale consegniamo la prenotazione on line, redigiamo il contratto con l’aggiunta dell’assicurazione totale (+ 20 $ al giorno), e con una navetta ci portano a ritirare l’auto. Raggiungiamo quindi l’hotel , disfiamo i bagagli e dopo aver fatto una doccia, andiamo a cenare al bar Dingh, che si trova sempre nella Marina di Captain Oliver’s. Consumiamo un pasto veloce( i loro ribs e un petto di pollo grigliato con contorno al prezzo di $ 38.00) Paghiamo con 50 $ e non vediamo più il resto. Sicuramente ci hanno provato, ma dopo averglielo fatto notare, la cameriera ci consegna i soldi.

OYSTER POND-LE GALION-ANSE MARCEL-ILET PINEL

Siamo stati bravi a non dormire sino a tardi, così siamo riusciti a dormire sino alle 6.00, e con il fuso orario che c’è, già siamo contenti. Colazione a buffet nel ristorante, posizionato proprio sull’acqua e con un bel vedere. Come inizio giornata niente male. Iniziamo il tour dell’isola, andando verso nord, quindi passiamo sopra Coralita Beach per poi fare tappa a Le Galion, una spiaggia molto tranquilla, dove verso le 9.00 non c’era ancora nessuno. Bella, ma l’acqua aveva un po’ di alghe. In compenso belle palme fanno da cornice a questa spiaggia. Proseguiamo per Cul de Sac, dove è nostra intenzione prendere una barchetta che ci porta all’Ilet Pinet, e siccome siamo in anticipo, decidiamo di andare a vedere Anse Marcel. Ci si arriva dopo una ripida salita, con belle vedute, sino a che si incontra una sbarra, non si capisce da chi è stata messa, comunque schiacciamo un tasto che la fa alzare e proseguiamo sino a dei parcheggi, dove siamo obbligati a lasciare l’auto e proseguire a piedi. Percorriamo quindi la stradina tra i due resort ed arriviamo alla spiaggia. Bella dotata di molti servizi. Ritorniamo indietro, e svoltiamo per Cul de Sac, dove andiamo a prendere la barca che ci porterà a Ilet Pinel. Costo 10 $. L’isoletta è bellissima, una lingua di sabbia in mezzo al mare cristallino. Per stare un po’ all’ombra si è costretti noleggiare un ombrellone (costo 2 sdraio e 1 ombrellone 25 $) dove poltriamo ammirando il panorama! Pranzo al Yellow Beach, uno dei due ristoranti dell’isola (2 insalate con bere euro 36.00). Verso le 16.30 rientro con una delle ultime barchette. Durante il tragitto di rientro, sosta a Orient Beach, spiaggia molto turistica. Cena al ristorante La Table di Antoine, ottima cena costo euro 72.00.

SIMPSON BAY-MULLET BAY-CUPECOY BEACH

Partiamo alla scoperta di altre spiagge. Visitiamo dapprima Simpson Bay, la spiaggia che fiancheggia un lato dell’aeroporto. Non è attrezzata, sabbiosa, non male. Decidiamo di trascorrere la giornata alla spiaggia di Mullet Bay. Costo di due sdraio e ombrellone $ 15. Passeggiata a sinistra dove ci sono ancora i resti di un resort, distrutto tanti anni fa da un uragano. Pranzo al Lolo Rosie’s, 2 hot dog con due coche, $ 10.00! Verso fine giornata puntiamo alla spiaggia Cupecoy Beach. Bella spiaggia delimitata da rocce, ma frequentata da molti nudisti. Ritorniamo alla vicina Mullet Bay ad aspettare il tramonto che però non è stato dei migliori… Rientro a Oyster Pond, dove ceniamo al ristorante Le Planteur. Buona cena al prezzo di euro 69.00 (in due).

FRIAR’S BAY-HAPPY BUY

Oggi la nostra meta è Friar’s Bay. Arriviamo verso le 9.30 ed è praticamente deserta. Bella spiaggia con bella acqua limpida. Prima di utilizzare i soliti sdraio con ombrellone, decidiamo di andare alla spiaggia vicina Happy Buy, raggiungibile solo a piedi, con un cammino di circa 15 minuti. Anche questa è ancora praticamente deserta, ma molto bella e spettacolare. Contornata da palme e piante e con qualche pezzo di roccia all’interno dell’acqua, merita di essere vista. Non è servita da ombrelloni, e non ci sono bar nei paraggi, anche se da notizie lette, c’è un ragazzo del posto che fornisce da bere e qualche sdraio. Raggiungiamo così di nuovo la Friar’s Bay, dove ci accampiamo per la giornata. Paghiamo l’attrezzatura da spiaggia (2 sdraio 1 ombrellone, 15 $) al Kaly’s bar, dove consumiamo anche il pranzo (euro 35.00). La giornata a livello meteorologico non è stata delle migliori, infatti si sono susseguiti vari acquazzoni. Rientro in hotel e cena al Quay Ouest.

MARIGOT-NETTLE BUY-MAHO BUY-PHILIPSBURG

La giornata di oggi non prevede vita da spiaggia. Infatti dapprima andiamo al mercato di Marigot, un mercatino con poche bancarelle di prodotti locali e tante di souvenirs. Dopo la visita alla marina, sosta alla Nettle Buy, una bella spiaggetta. Proseguiamo per Maho Beach, dove posteggiamo ed in attesa di vedere gli aerei atterrare ci facciamo uno snack. In quel contesto sono arrivati un po’ di aerei che naturalmente fotografiamo insieme a centinaia di altre persone… Che dire, è uno spettacolo unico, da provare e vedere! Ovviamente sono gli aerei più grandi che meritano attenzione in quanto si abbassano di più e lo spettacolo è sicuramente migliore. La tappa successiva è Philipsburg, anche perchè a mio marito prima di partire gli si è rotto l’orologio, e a sentire tanti, lì conviene acquistare. Effettivamente ci saranno nella via dei negozi, una cinquantina di oreficerie ed altri negozi. Conviene girare prima di acquistare, perchè i prezzi sono diversi da un posto all’altro. Ci facciamo comunque tutta la via dei negozi e quella lungo mare prima di riprendere l’auto lasciata nei posteggi previsti. Rientro in hotel, dove stasera ceniamo al Captain Oliver’s, infatti lì al sabato sera fanno il buffet, al costo di $ 36.00 (escluse bevande, ma con aragosta a volontà). Buono il buffet, ma dell’aragosta neanche l’ombra. Lì conosciamo due francesi che vivono qui da 20 anni, i quali consigliano come posto per mangiare l’aragosta, il miniclub di Marigot, il mercoledì ed il sabato, menu a buffet, con aragoste fresche…

DAWN BEACH

Oggi spiaggia di Dawn Beach, qua vicino al nostro hotel. Dista circa 1km e mezzo, prendiamo i nostri soliti due lettini con ombrellone (12 $), e lì passiamo tutta la giornata. Il mare era abbastanza mosso, con molte onde. Pranzo al Busby ristorante che è lì, dove paghiamo 30 $. La cena invece l’abbiamo fatta al ristorante L’Oasis, locale sito in Oyster Pond, gestito da una gentile signora: una entrata, due secondi e due dessert euro 80.00. Rientriamo presto, domani ci aspetta la gita ad Anguilla.

ANGUILLA-MEADS BAY-MAUDAYS BAY-RENDEZVOUS BAY-SHOAL BUY

Ci svegliamo presto, vorremmo riuscire a prendere il traghetto (da Marigot) che parte alle ore 9.00. Nonostante il traffico trovato per strada ci riusciamo, e paghiamo la tassa di imbarco (3 euro o 5 $). Si passa il sedicente controllo dell’ufficio immigrazione e ci imbarchiamo sul traghetto che parte puntuale. Sul traghetto si paga il biglietto di andata, $ 15, e dopo circa mezzora si arriva a Blowing Point Harbour. Si passa la frontiera previo esibizione dei passaporti, e come usciamo notiamo, oltre a dei taxi, un ufficio turistico che ci offre un mini tour dell’isola, con tappa sulle spiagge, a $ 55.00. Si uniscono a noi due italiani che abbiamo trovato sul traghetto, e con soli 20$ si fa il giro. L’autista, di nome Nico, ci porta dapprima alla spiaggia Meads Bay. Praticamente, il passaggio per accedere alla spiaggia, lo si trova attraversando l’atrio, i giardini del resort Viceroy. Qui si ha una bella veduta della citata spiaggia che ci sembra già bella. Si continua, e la prossima tappa sarà Maudays Bay. Anche qui si entra nel parco di un resort, si attraversa la reception, e ci si trova nella spiaggia: spettacolare, bellissima e unica. Se fossimo soli ci fermeremmo già qui, ma il tour continua ed arriviamo a scoprire Rendezvous Bay, attraversando di nuovo un resort; un’altra bella spiaggia, ma la precedente era migliore! Attraversando la capitale The Valley, arriviamo alla spiaggia ambita da tutti, Shoal Buy, dove concordiamo con il taxista l’ora di rientro, che decidiamo per le ore 16.00. Subito ci aggancia un tipo del posto che ci accompagna in spiaggia, dove prendiamo due sdraio ed un ombrellone a 10 $. E ci indirizza un bar lì vicino per il pranzo. Dopo di che, iniziamo ad ammirare la spiaggia che effettivamente è molto bella, con un po’ di gente, non eccessiva, ma noi preferiamo la Maudays Bay. La giornata trascorre veloce e dopo uno snack veloce al bar consigliato dal tipo (con prezzi modici) e due o tre acquazzoni di breve durata, sono le 16.00, l’ora del rientro. Giungiamo sul posto, ed anzichè Nico troviamo una signora, che ci porta per il prezzo concordato, al Ferry boat. Si paga la tassa di imbarco (8 $, il biglietto di ritorno 15 $), ti controllano i bagagli, e si parte con il traghetto delle 16.30. Un altro acquazzone ci aspetta a Marigot, rientro in hotel e poi via al ristorante italiano IZI a Simpson Buy. Bel locale gestito da due italiani, buon servizio e buon mangiare. Consigliato. Cena $ 80.

BAIE ROUGE

Oggi decidiamo di andare nelle terre basse di Saint Martin (AO), precisamente a Baie Rouge. Prima di sostare lì per la giornata, tentiamo di andare a vedere Bay Long, ma dopo vari tentativi desistiamo. Infatti svoltiamo dove c’è l’insegna della spiaggia, ed arriviamo all’ingresso dell’hotel Samanà. Lì non si passa perchè la strada è chiusa da due cancelli, quindi chiediamo alla guardia privata dell’hotel informazioni, e questi in modo scortese ci fa segno di tornare indietro. Riassumendo non siamo riusciti a vederla. Così come era già stabilito in partenza andiamo verso Baie Rouge. Lì staziona un gruppetto di martinensi che ovviamente ci accompagnano all’ombrellone e chiedono i soldi 15 $. la spiaggia è lunghissima ma gli ombrelloni sono posizionati un po’ in discesa e non sono molto comodi. Non consigliata a chi non è capace a nuotare perchè ci sono dei sassi, e dopo questi, l’acqua va subito giù. Ci sono due bar, noi ci affidiamo a Raymond, scelta azzeccata perchè finalmente si riesce a mangiare un buon piatto di frutta fresca! La sera, visto che è martedi, decidiamo di andare a mangiare a Grand Case. Nella via nota dei ristoranti in alta stagione fanno un bel mercatino che visitiamo. Cena all’hotel Le Tastevin, hotel francese caruccio come un po’ tutti di quella via. Se uno prende solo una portata va via con la fame….. Io ho preso un filetto di orata, mio marito di branzino, 1 acqua, 1 bicchiere di vino e 1 dessert (minuscolo)80 euro!!! Va bè, siamo a Saint Martin. Rientro in hotel. Domani gita imprevista a Sant Barth.

SAINT BARTH

Proprio accanto al nostro hotel c’è l’ufficio per i biglietti del traghetto che solo in 40 minuti ti porta a Saint Barth. Mio marito pensava di dover traghettare per circa due ore ed aveva scartato l’ipotesi, invece informandoci apprendiamo che effettivamente in soli 40 minuti si arriva all’isola dei vip; se si prenota il costo è leggermente inferiore (euro 67.00, anzichè 72.00 euro). Nella locandina si pubblicizzava anche il giro dell’isola a soli 15.00 euro, quindi decidiamo di fare questa escursione anche perchè quando mai ricapiterà? Al momento della prenotazione l’addetta ci informa che il giro dell’isola è per un gruppo di sei persone, altrimenti nulla. Ormai eravamo orientati ad andare e noleggiamo, sempre lì, un auto per un giorno al costo di euro 67.00. L’avventura quindi inizia al mattino quando prendiamo il traghetto che parte alle ore 9.00. Il viaggio è andato bene, ed arriviamo a St Barth alle ore 9.45. Lì troviamo il noleggiatore che porta, solo il guidatore, a prendere l’autovettura. Quindi io attendo lì alla stazione del ferry boat, vicina a numerosi ed enormi yacht. Dopo circa quindici minuti arriva mio marito con un susuky. Iniziamo il giro dell’isola partendo da Anse des Amandes, dove arriviamo percorrendo ripide salite e discese. A seguire Baia di Saint Jean, dove fra l’altro aveva ritirato l’auto, e Anse des Lorient. Visto che ci avevano detto che l’isola è molto cara ci fermiamo ad una boulangeria, proprio a Sain Jean dove acquistiamo due quiches, una coca e una briosse ad un prezzo normale. Proseguiamo costeggiando dapprima il mare, e salendo verso il centro dell’isola a Grand Cul de Sac e poi, con acquazzone a seguito, alla Playa delle Salines. Ci si arriva salendo su un monte, e percorrendo un breve sentiero. La spiaggia è bella ma non c’è nulla, nè da mangiare, nè ombra così decidiamo di fare la sosta di oggi all’Anse de Governeur, una bella baia, dove anche lì non ci sono bar ma un po’ d’ombra si. Verso le 16.00 ci avviamo a restituire l’auto, e con la navetta raggiungiamo Gustavia che iniziamo a visitare visto che il traghetto parte verso le 17.45. Ovviamente ci sono solo negozi di abbigliamento lussuosi, però vediamo anche dei punti di ristoro accessibili, con prezzi come a Saint Martin. L’isola è a parere nostro più bellina di Saint Martin, con spiagge similari a Saint Martin e strade ancor più ripide della medesima. La flora e la vegetazione può assomigliare all’isola di Martinica, comunque una bella isola che merita di essere visitata. Ovviamente l’isola come si sa è meta di molti vips, e quindi si percepisce – già solo vedendo gli yachts attraccati, il tenore di vita che c’è . Comunque se uno si trova a Saint Martin può visitarla in un giorno (come abbiamo fatto noi) con prezzi abbordabili.

Abbiamo quindi visitato tre isole, e a parere nostro la migliore (per spiagge e cordialità delle persone) è stata Anguilla.

A saperlo prima, potevamo trascorrere 4 giorni sull’isola di Saint Martin e 4 ad Anguilla, con una giornata a St. Barth.

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