Ha quasi 1000 anni e non è mai cambiata: la Pasqua a Firenze fa da sempre rima con lo scoppio del carro

Una tradizione che dura da secoli di buon augurio: come si svolge lo Scoppio del Carro a Firenze
Claudia Giammatteo, 19 Mar 2024
ha quasi 1000 anni e non è mai cambiata: la pasqua a firenze fa da sempre rima con lo scoppio del carro

È la tradizione fiorentina più popolare legata alla Pasqua, un rito che si ripete ogni anno (fermato solo dal Covid nel 2020): stiamo parlando dello Scoppio del Carro a Firenze, assolutamente da non perdere se si ha la fortuna di trascorrere qualche giorno in questa splendida città durante le festività pasquali.

 Il carro, chiamato il Brindellone, è il protagonista assoluto e il suo scoppio lascia a bocca aperta ogni volta cittadini e turisti.

Le origini della tradizione dello Scoppio del Carro a Firenze

La cerimonia alla quale è possibile assistere oggi a Firenze non è molto diversa da quella del passato, un lontano passato che va ricercato a circa 350 anni fa. Il primo carro decorato, noto come il Brindellone, venne realizzato nel 1622 con la forma di una torre alta a 2-3 piani; trainato da due buoi ornati con le ghirlande, veniva portato in giro per le strade di Firenze, fino ad arrivare a Piazza Duomo, in quello spazio che si trova tra il Battistero e la Cattedrale.

L’origine del rito risale addirittura ai tempi della prima crociata, quando il capitano fiorentino Pazzino dei Pazzi, portò con sé, tornando da Gerusalemme nel 1101, portò tre scaglie di pietra del Santo Sepolcro di Cristo che gli erano state regalate da Goffredo di Buglione come ricompensa per il coraggio dimostrato sul campo. Da allora, le tre pietre, che sono conservate nella piccola chiesa dei Santi Apostoli, vengono usate per accendere il cero pasquale, il quale simboleggia la vittoria della vita sulla morte e che resta accesi fino alla Pentecoste, mentre le candele sono il segno della Resurrezione di Cristo.

Cosa succede in Piazza Duomo a Firenze la mattina di Pasqua?

La mattino di Pasqua il carro, il Brandellone fatto realizzare dalla famiglia Pazzi nel 1494, inizia il suo cammino accompagnato da percussionisti, sbandieratori, funzionari della città e rappresentanti del clero, da via Il Prato, dove viene conservato per tutto l’anno. Trainato dai bovi bianchi infiorati, attraversa la città e giunge a Piazza Duomo, davanti a Santa Maria del Fiore.

Verso le 11, dopo la Santa Messa, mentre all’interno della Chiesa si canta la Gloria,  l’arcivescovo accende con il fuoco sacro un razzo a forma di colomba, chiamato appunto “la Colombina”, la quale simbolizza lo Spirito Santo: questa, a sua volta, vola fuori dalla chiesa percorrendo un filo che va a colpire il Carro nella piazza, dando vita a spettacolari fuochi d’artificio. Così si verifica il famoso per lo Scoppio del Carro accompagnato da grandi applausi. Infatti, se tutto procede regolarmente, tutti i fuochi d’artificio esplodono e viene data  vita a uno spettacolo pirotecnico suggestivo. Tra fumo, scoppi e scintille, lo spettacolo dura circa 20 minti e, se la colombina torna da sola senza problemi fino al punto di partenza all’interno del Duomo, per la città di Firenze sarà un anno fortunato (nel 1966, l’anno dell’alluvione, la colombina si fermò prima di arrivare al carro).

La buona riuscita dello Scoppio del Carro a Firenze simboleggia la distribuzione del fuoco benedetto su tutta la città, prospetta un raccolto ricco e buona fortuna, quindi tutti sperano in un perfetto scoppio!

 

 



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