Falò e… peperoni! Ecco come si festeggia il Ferragosto nelle città italiane
Arriva nel bel mezzo dell’estate e, per moltissime persone, segna l’inizio o comunque il periodo delle tanto attese ferie: il Ferragosto che cade, come tutti ben sanno, il 15 agosto, è sinonimo di scampagnate, grigliate, giornate trascorse in allegria con parenti e/o amici, al mare, in montagna, ma anche semplicemente a casa. L’importante è divertirsi e, come suggerisce il nome, riposare! Infatti, il termine Ferragosto deriva dal latino Feriae Auguste, ovvero il “riposo di Augusto”.
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Storia e tradizione della nostra festa estiva per eccellenza
Augusto è stato il primo imperatore romano che governò dal 27 a.C. al 14 d.C. Nel 18 a.C. e istituì un periodo di festività nell’antico calendario romano nel mese di agosto, una parentesi di riposo per commemorare la fine dei lavori agricoli estivi da dedicare a Conso, il dio della terra e della fertilità ai tempi dell’Antica Roma.
In tutto l’Impero si organizzavano corse di cavalli, gli animali da tiro venivano adornati con i fiori e i lavoratori ottenevano delle mance dai loro padroni in cambio degli auguri. L’usanza si è poi così radicata nella tradizione che è rimasta una ricorrenza fissa. In origine, però, veniva celebrata il 1 agosto. Fu poi la Chiesa cattolica a scegliere di spostare la data al 15 del mese per farla coincidere con l’Assunzione di Maria, cioè accolta in cielo sia con l’anima che con il corpo, simboleggiando la morte e la rinascita.
Nel corso dei secoli, il Ferragosto ha mantenuto il suo status di periodo di ferie e di festività in molte parti d’Italia e in altre nazioni. Infatti, è considerato un momento in cui le persone prendono una pausa dal lavoro, passano del tempo con la famiglia e gli amici, e spesso partono per le vacanze estive.
Ferragosto: come si festeggia (anche a tavola) in Italia?
Molte delle tradizioni diffuse nella giornata di Ferragosto sono legate alla sua origine. Ad esempio, il falò simboleggia la luce, mentre i giochi d’acqua vengono associati alla purificazione. Chi non ha, almeno una volta fatto i gavettoni a Ferragosto? Negli ultimi anno poi, sempre più città celebrano questa festa con i fiochi d’artificio che si collegano sempre alla purificazione alla rinascita.
Se nell’antica Roma segnava la fine dei lavori agricoli, oggi Ferragosto è naturalmente associata alla parte centrale dell’estate e viene celebrata un po’ tutta Italia con gite fuori porta, pic-nic, grigliate all’aperto, giornate trascorse sulle spiagge di località balneari o lacustri. Questa tradizione è nata durante il ventennio fascista, quando il regime iniziò ad organizzare delle gite popolari anche per le classi sociali più povere. In questo modo, molte persone ebbero la possibilità di visitare città, raggiungere mare e montagna per la prima volta. La tradizione non è stata più abbandonata!
Molte città organizzano eventi, manifestazioni e celebrazioni. Ad esempio a Torino i festeggiamenti partono della la chiesa della Madonna del Pilone, continuano con un pic-nic presso il Parco del Valentino e un bagno al fiume.
A Roma si svolge la in diverse chiese della città la processione in onore dell’Assunzione della Vergine Maria e in molte piazze vengono organizzati eventi all’aperto, spettacoli musicali, concerti e proiezioni cinematografiche. Il 15 agosto molti musei restano aperti al pubblico come il Palazzo delle Esposizioni, il MACRO e il Mattatoio, proseguono gli eventi dell’Estate Romana e sulle tavole casalinghe, così come su quelle dei ristoranti non possono mancare il classico pollo con i peperoni (che in agosto raggiungono la massima maturazione) e il cocomero!
In Toscana, invece, si cucina il piccione arrosto, usanza che sembra essere nata in epoca carolingia; in Sicilia viene preparato il gel uri muluni, un dolce a base di melone. In Puglia, precisamente a Foggia è immancabile il brodo di gallo, una vera e propria sfida alle temperature e in Sardegna gli orelettes, i particolari dolci di origine spagnola.
La città di Siena è in preparazione e pieno fermento per il Palio del 16 agosto; a Napoli la festa religiosa si svolge principalmente al Duomo che custodisce le spoglie di San Gennaro, mentre presso il Molo Caligoliano di Pozzuoli si tiene la gara “O Pennone” che consiste nel salire su un palo cosparso di sapone allo scopo di recuperare una bandierina sulla cima.