ABC della gita scolastica!
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La spesa dei viaggi didattici
Da una recente indagine (realizzata dal periodico “TTG Italia”) è emerso come la spesa media annuale per viaggi d’istruzione sia di 350€ per famiglia. A parte, vi sono altri costi, quelli dei soggiorni-studio all’estero, che sono un altro aspetto del viaggio didattico e che qui non ho spazio per argomentare. Nel mio istituto (Istituto Tecnico Turistico “Pier Paolo Pasolini”, di Milano) da anni cerchiamo di contenere ancora di più l’importo che la famiglia paga per i viaggi. Credo non si sia mai raggiunto tale importo, a mia memoria. Infatti, conosciamo le oggettive difficoltà economiche delle famiglie, aggravate dall’attuale congiuntura economica. Non avevamo bisogno della Circolare Ministeriale che all’inizio di quest’anno scolastico invitava le scuole a non organizzare viaggi didattici costosi! Da qui, la necessità di cercare qualità per i viaggi scolastici, ma a basso costo, garantendo qualità e sicurezza.
Scelta dei mezzi di trasporto
Il mezzo di trasporto costituisce lo scheletro del viaggio, la sua ossatura. Sui suoi orari, di partenza e d’arrivo, vanno ad unirsi tutti gli altri elementi: alberghi, visite, escursioni, transfert. Scelta complessa, che deve tener conto di molti fattori, e che richiede confronto tra prezzi, tempi, spazi.
IL TRENO
Ogni volta che i percorsi programmati lo consentano, per le scuole è il mezzo di trasporto più consigliabile, specie per i viaggi a lunga percorrenza. Offre economicità, sicurezza, educazione al viaggio. Esistono tariffe scontate su alcuni tipi di treni, chiamate SCHOOL PARTY o SCONTO COMITIVE SCOLASTICHE. Però, gli economici treni “regionali” sono lenti e non sono certo ipotizzabili per viaggi lunghi, per questo è necessario scegliere fra treni Eurostar o Eurocity, Intercity, che sono più costosi. Però, l’offerta di Trenitalia (e per l’estero anche delle ferrovie tedesche, svizzere, francesi, spagnole) propone sconti interessanti per gruppi scolastici, e, spesso, la completa gratuità per un docente accompagnatore. Non entro nei particolari sulla qualità dei servizi ferroviari italiani, ma certo così non va bene. È necessario prenotare con molto anticipo, per non rischiare di non trovare posto, allegando elenco degli studenti su carta intestata dell’Istituto, firmata e timbrata. Cosa significa, nell’organizzazione pratica del viaggio didattico? Riuscire a fare deliberare il viaggio almeno 3-4 mesi prima della data di partenza, e non sempre questo risulta facile nell’organizzazione del tempo scolastico, sperando di trovare posto. I viaggi notturni, con vagoni letto o cuccette, sono sconsigliabili e non solo per la scarsa sicurezza a bordo. Le ragioni a sostegno di questo sono anche altre: da un lato quelle di prevenire alla partenza (ed eventualmente anche in arrivo o in un cambio di treno) disguidi potenzialmente pericolosi nel raduno dei partecipanti (chi desidera cercare uno studente che magari si è “smarrito” in una stazione, di notte?), dall’altro il percorso stesso del treno, già prima di arrivare a destinazione, può inserirsi a pieno titolo nel contesto delle finalità educative. Perché perdere la vista del territorio, dai finestrini? Non di rado, per gli studenti non sono riservate carrozze separate dagli altri viaggiatori, e nella convivenza “forzata” a bordo treno con loro si può misurare e accrescere l’educazione del gruppo classe, di qualsiasi età. Tra l’altro, arrivare a destinazione in prima mattinata è sconsigliabile, dato che ancora non è possibile prendere possesso delle camere negli alberghi… Non è raro vedere gruppi di studenti con bagagli enormi che si aggirano per la città, aspettando l’ora adatta per presentarsi all’albergo o all’ostello! Un tempo, era più facile depositare i bagagli in stazione, ma oggi l’antiterrorismo ha fatto chiudere la maggior parte dei depositi nelle principali città europee, per motivi di sicurezza (non hanno apparecchiature scanner, come negli aeroporti, per controllare i bagagli). Il mio consiglio nello scegliere un treno è, in ogni caso, che il docente accompagnatore si senta sicuro della coesione del gruppo, della propria capacità di guidarlo verso l’albergo o la meta da visitare. Infatti, specificatamente con i gruppi delle scuole elementari e medie inferiori, è meglio che i docenti accompagnatori siano più d’uno, per maggior controllo, e che gli studenti abbiano un bagaglio personale ridotto, dato che spesso i percorsi sono lunghi, i treni in ritardo, le coincidenze non rispettate.
Il PULLMAN
Il pullman è un mezzo ad uso privato, che offre una maggiore comodità al gruppo. Permette di raggiungere facilmente l’albergo, i luoghi da visitare. E’ sicuramente da preferire per ovviare a vari problemi, di tempo e spazio. Se viaggia a pieno carico… è anche più economico del treno. Ciò dipende dal numero di posti occupati, a bordo: più studenti = minor costo, dato che il prezzo totale sarà diviso tra molte più famiglie. Il numero di sedili sui pullman varia da marca a marca: esistono pullman piccoli o fino a 58 posti, per non parlare dei pullman a due piani, che possono ospitare anche 78-80 studenti. I pullman hanno lunghezze diverse, possono raggiungere anche i 14 metri. Personalmente, userei pullman così lunghi o alti solo se il tragitto su cui utilizzarli sia, ragionevolmente, con poche curve e nessun tornante stradale. Nella ricerca del preventivo, non a caso, le aziende d’autonoleggio o le agenzie di viaggi chiederanno sempre per prima cosa la consistenza del gruppo, per poter offrire il veicolo più idoneo. Non si deve aver paura di noleggiare un pullman, se si osserva attentamente la normativa si tratta di un mezzo sicuro. Questi pullman devono sottostare a precisi requisiti di sicurezza, per poter circolare: revisioni tecniche annuali, patenti speciali ed abilitazioni professionali per gli autisti, polizze assicurative, cronotachigrafo a bordo (monitora il numero d’ore di guida), riposi per gli autisti. Per legge, questa documentazione deve essere acquisita dall’istituto scolastico, se noleggia il veicolo direttamente, altrimenti la deve acquisire l’agenzia di viaggio che farà da intermediaria. Lo scopo di queste leggi è quello di assicurare al gruppo un mezzo sicuro, dal punto di vista tecnico, e un autista né stanco, né assonnato. Per esempio, la normativa per viaggi scolastici impone di avere sempre due autisti che si alternino alla guida, quando il viaggio tenga in movimento il pullman per più di 9 ore, e che un autista non possa restare al volante per più di 4 ore e mezza. Non a caso, gli autisti fanno soste frequenti, e devono riposare almeno 45 minuti. In viaggio, il Docente a bordo deve controllare questi tempi di lavoro, può perfino andare a vedere se il disco del cronotachigrafo sia “veramente-veramente” quello dell’autista che sta guidando o se se lo siano scambiato due autisti! Però pagare l’albergo anche per un secondo autista per tutto il viaggio costa troppo al gruppo: ecco quindi che, con una staffetta, lo vedrete scendere dopo un po’ d’ore di guida e tornarsene a casa con altri mezzi! Non sembri cosa strana: questo turno di lavoro a staffetta lo fanno anche gli autisti dei treni, degli aerei o dei pullman di linea! Dal punto di vista dell’educazione al viaggio, dal pullman è possibile vedere bene il territorio che si attraversa, e coglierne le caratteristiche. Permette al docente di proiettare filmati e di far socializzare bene il gruppo. Per evitare vandalismi, le regole sulla pulizia a bordo vanno concordate alla partenza, con regole note e condivise da tutti gli studenti: nessun pasto andrà fatto a bordo, niente consumo di bevande se non in lattina, riciclaggio dei propri rifiuti e loro trasporto a terra nei cestini immondizie, musica e voci a livello tale da non disturbare l’autista mentre guida. Personalmente, ho notato che con queste regole tutti gli autisti che abbiamo conosciuto sono stati contenti, tanto da concederci qualche gentilezza in cambio: ad esempio conservare i nostri bagagli a bordo durante qualche visita in corso di viaggio, o addirittura l’uscita serale del gruppo, quando l’albergo era periferico!
L’AEREO
L’aereo è, per sua natura, un mezzo veloce. Non a caso, i “veri” viaggiatori non lo amano perché si entra in un aeroporto e si esce in un altro: una breve transizione alla “Star Trek” che non permette di cogliere le sottili differenze significative lungo l’itinerario. Però, per i viaggi scolastici, l’aereo ha l’indubbio vantaggio del risparmio di tempo, soprattutto per alcune delle regioni italiane a sud. Ma le compagnie aeree non sono tutte uguali e non si comportano nello stesso modo con i gruppi del turismo scolastico, come vedremo qui di seguito. Premesso che non parlerò di aerei charter, ma di linea, le compagnie aeree sono tante, ma si possono suddivide in due tipi: quelle “LOW COST” e le altre, che si chiamano “MAJOR”, anche se pochi lo sanno.
Le “Major” sono quelle che collegano le città con voli regolari e si sono accordate e associate per avere regolamenti omogenei nei confronti dei passeggeri. Ad esempio, per le classi di studenti hanno alcune tariffe scontate, chiamandole “SCHOOL PARTY”. Al massimo, accettano una o due classi su ogni volo, quindi è consigliabile prenotare molto tempo prima della partenza per trovare posto. Però, in cambio, il prezzo-base non subirà variazioni nel tempo. Può solo crescere per aumento del costo del carburante o delle tasse aeroportuali (ma questa è una regola che vale anche per tutte le altre compagnie!). Per le scuole, i voli con le major sono acquisti comodi, dato che le regole sono loro favorevoli: i cognomi degli studenti vanno comunicati solo un certo tempo prima della partenza, i rimborsi spesso sono garantiti e totali, è possibile sostituire i partecipanti che si ritirano, non esistono supplementi particolari, eccetera. I tempi di pagamento, poi, sono buoni: la Scuola pagherà l’Agenzia Viaggi dando solo un acconto, e salderà tutto un mese prima del viaggio, o talvolta al ritorno del gruppo, poi le agenzie viaggi pagheranno i voli alle compagnie aeree major. Ovviamente, guadagnandoci provvigione o un loro utile, per tutto il lavoro portato a termine. Ma il costo dei voli di queste compagnie aeree non è economico, e poi… tutti gli studenti e i genitori ci chiedono sempre: “Ma come mai non avete invece acquistato una low cost? Siete matti? Volete dissanguarci?” Le famiglie non riescono a capire come mai le scuole non scelgano la via del risparmio, utilizzando queste compagnie. Vedono la loro pubblicità sui media, leggono i prezzi bassissimi, e non capiscono che un conto è usare i loro voli per un proprio viaggio personale, un conto è sceglierli per un gruppo.
Ad esempio, non vi siete mai chiesti “come” si prenota una low cost per un gruppo? I siti on line delle compagnie aeree low cost permettono di prenotare pochi biglietti alla volta! Ogni compagnia aerea low cost decide come fare interagire il proprio sito con i clienti: alcune consentono di prenotare da 10 a 15 nomi alla volta, e alcune solo 1 – 2 nomi alla volta, ma per i gruppi alcune indicano solo un’email, alla quale indirizzare le prenotazioni. Nel caso di “un nome alla volta”, significa rifare molte volte la procedura di prenotazione e pagamento, rischiando di vedersi aumentare il prezzo sotto il naso (sempre che non cada la connessione!) e di non sapere mai se sull’aereo ci sarà posto per tutti! Oppure, prenotando il “gruppo” tutto in una volta e per email… il costo dei biglietti sarà sì uguale per tutti, ma non sarà mai quello più economico pubblicizzato… Le compagnie aeree low cost, per le loro politiche di marketing, vendono i posti a prezzo diverso, più alto o più basso, lungo un arco di tempo. Inoltre, se la loro pubblicità enfatizza il costo basso, spesso è solo quello d’andata, mentre quello del ritorno sarà più alto… Il prezzo, quindi, varia e la Scuola non può seguirlo giorno per giorno… Le compagnie low cost decidono (ogni settimana, circa) di aumentare i costi. E’ una specifica strategia di marketing turistico, nella quale il costo è inversamente proporzionale al “tempo” ( vale a dire, prima si prenota meno si spenderà). Ma tra la scelta delle classi e delle famiglie, la delibera dei Consigli di Classe, la delibera del Consiglio o del Circolo d’Istituto, il pagamento, eccetera… Il costo del biglietto aereo può aumentare. Le low cost non sono molto interessate ai gruppi scolastici, non fanno parte del loro primario target di clientela. Spesso, non accettano due classi di studenti contemporaneamente sullo stesso volo, infatti. Il loro marketing è rivolto ad altri target di viaggiatori: giovani, pensionati, persone che hanno la capacità di “accettare” i possibili inconvenienti di date e orari, e di distanze. Infatti, le persone che viaggiano per affari, non a caso tendono ad utilizzarle meno. Si dice che in futuro i ricchi viaggeranno con le major, i poveri solo con le low cost, un po’ com’è accaduto con i charter.
E poi, come si paga, un volo low cost? Si paga SOLO con carta di credito. Le scuole non hanno carte di credito, non possono acquistare direttamente nulla, su Internet! Ed è la scuola che deve acquistare, non la famiglia (il contratto di viaggio è firmato dalla Dirigenza!). Quindi, è necessario ricorrere all’intermediazione di un’Agenzia di Viaggi, che per acquistare con la propria carta di credito e rischiare i propri soldi vorrà avere il proprio utile. Non solo, la Circolare Ministeriale suddetta invita tutte le scuole ad acquistare i “pacchetti” completi di viaggio dalle agenzie, perché includono trasporto, hotel e assicurazioni infortuni e rischi contro terzi e copertura del Fondo di Garanzia. E’ questo il motivo per cui prenotiamo sempre tutto attraverso un’agenzia di viaggi! I viaggi auto-organizzati dai docenti o dai dirigenti scolastici sono rischiosi appuntamenti.. Con i problemi che verranno! Tra l’altro, acquistare i servizi separatamente fa crescere il costo totale, basta che guardiate cosa costano le assicurazioni individuali.
Solo uno specifico contratto tra cliente (la Scuola) e fornitore (l’Agenzia di Viaggi) permette di ridurre rischi e portare buoni risultati. Costa, ma un conto è un viaggio personale, un conto è la responsabilità di studenti e alunni in viaggio. All’UE, è allo studio un regolamento per rimborsare clienti di compagnie aeree che falliscono, non a caso.
Cosa avviene poi rispetto all’overbooking su un volo low cost? Dipende: nel caso di prenotazione di gruppo (cioè non avendo prenotato on line un cognome alla volta), se si dovesse verificare un overbooking, TUTTO il gruppo resterebbe a terra, e poi sarebbe imbarcato su un volo successivo. Invece, prenotando pochi nomi alla volta, il computer li considererà come dati separati, e potrebbe rimanere a terra uno studente o il docente stesso! E non si può abbandonare un minorenne in aeroporto! Perché i computer non fanno differenze tra i cognomi… È vero che potrebbero poi essere imbarcati su un volo successivo o rinunciare al viaggio con indennizzo… ma nel frattempo il viaggio sarebbe rovinato. Spesso le low cost e le major hanno un solo volo al giorno verso la località prescelta!
E se dopo aver acquistato il biglietto, uno studente decidesse di non partire? Può chiedere il rimborso o farsi sostituire da un altro studente? Dipende dalla compagnia aerea: con le low cost, se non dovesse più partire e volesse il rimborso, perderebbe i soldi spesi. Se dovesse essere sostituito da qualcuno: con le compagnie low cost questo è consentito anche fino all’ultimo momento ma di solito è a pagamento, vale a dire con una penale per il “cambio cognome”. Per mia esperienza, può costare circa 50-100 euro, a biglietto. Una sola volta è capitato che non ci chiedessero nulla, ma è stato un caso raro.
In conclusione, ci si può anche chiedere se per un gruppo scolastico i voli low cost siano effettivamente meno costosi e, soprattutto, se siano convenienti. Per mia esperienza, la low cost è meno costosa nel caso di un biglietto individuale, ma NON è sempre conveniente per un gruppo scolastico, specie se non si è bene informati prima dell’acquisto. Spesso, invece, il costo apparentemente maggiore della tariffa “GRUPPO SCOLASTICO” delle major airlines può essere più conveniente, se confrontato con quello delle low cost, almeno per questi motivi:
– Il 75% dei voli low cost atterrano e decollano da aeroporti periferici e più lontani dagli hotel. Alle compagnie aeree, infatti, usare questi aeroporti di terzo livello consente di risparmiare, anche volando in orari non “di punta”, usando slot aeroportuali meno costosi. Al costo del volo, bisogna che la Scuola aggiunga sia il costo del pullman verso l’hotel, sia i disagi, cosa che talvolta vanifica il risparmio apparente. Gli aerei delle major atterrano e partono in aeroporti più comodi e centrali, spesso con mezzi pubblici adeguati, in orari più comodi.
– Nel corso della prenotazione, nel 90% dei casi, oltre al volo, la compagnia low cost o il portale si fa pagare i diritti di prenotazione o altri supplementi sotto vario nome (esempio: per i bagagli, per i pasti, le assicurazioni, ecc.)
– Talvolta, sui siti delle compagnie low cost non sono inizialmente indicati i costi delle tasse aeroportuali. Trattandosi di tasse, variano da aeroporto ad aeroporto, e generalmente non sono stabili (tendono ad aumentare in primavera, in alta stagione, per “sicurezza antiterrorismo”, ecc.).
Personalmente, offro sempre ai miei studenti la lettura di preventivi con voli low cost, ma li avviso sempre di tutto quanto ho descritto, in modo che possano scegliere con cognizione di causa. Non mi schiero né contro, né a favore. Spesso, i viaggi che sono stati realizzati utilizzando queste compagnie hanno avuto esiti favorevolissimi. Purtroppo, in alcune classi abbiamo dovuto scartarli, perché qualche studente non era in condizioni di garantire la propria partecipazione. C’è chi tra loro prevede nel proprio futuro esami clinici, chi ha gare sportive, chi ha esami linguistici, chi ha genitori con propri impegni, eccetera. Ma non sempre conoscono con sufficiente anticipo le date di questi appuntamenti, così, non possiamo far loro acquistare un volo low cost.
Gli alberghi
Per questioni d’economia, la sistemazione alberghiera per gruppi di studenti o d’alunni consiste, in genere, di camere triple e quadruple. Al contrario degli adulti, tutti gli studenti e gli alunni amano questo… affollamento! Già pensano ai pigiama party… Però, si tratta sempre di letti che gli albergatori aggiungono alle camere doppie, e a risentirne è lo spazio a disposizione. Ogni tanto, capita una camera in cui non si riesce neanche ad aprire la porta finestra, o quella del bagno, perché impedite dalla sponda di un letto! A parte questa scomodità, c’è sempre il problema del molto tempo che si perde il mattino e la sera, soprattutto se sono… quattro ragazze ad usare l’unico armadio, l’unico bagno per cambiarsi d’abito…
Nello scegliere l’albergo, i Docenti e le famiglie guardano per prima cosa quante “stelle” la struttura può dichiarare, ma non sempre questo offre la reale immagine di come sarà l’albergo. Per prima cosa, le stelle non sono aggiudicate in Italia allo stesso modo delle altre nazioni europee o mondiali. In Italia, pare che faranno una nuova legge per la classificazione alberghiera, ma al momento è una questione molto opinabile, che varia molto per legislazione regionale. Conosco un ottimo albergo trentino, totalmente ecocompatibile e autonomo sotto il punto di vista dell’energia elettrica, che si è visto togliere la stella perché non aveva il phon in ogni camera… E si trattava di un hotel stagionale, aperto solo in estate! Preferirei che le stelle fossero assegnate con altri criteri, per la qualità dei servizi. Ciò detto, in Europa la situazione è varia: in Francia un hotel due stelle è in grado di soddisfare i gruppi di studenti, in Ungheria o in Grecia qualche volta ci vorrebbe un 4 stelle. Meglio leggere le recensioni e affidarsi alla professionalità d’agenti viaggio esperti.
Ritengo che debbano essere rivalutati gli ostelli, sono finalmente cambiati rispetto ad anni fa, quando erano sinonimo di povertà. Oggi, in alcune nazioni europee (Francia, Spagna, Austria, Germania) offrono servizi impeccabili, collegamenti internet gratuiti, palestre e, talvolta, piscine. E gli studenti potranno fare amicizie con giovani d’altre Nazioni, anziché rendere insonni le notti degli altri ospiti adulti… negli alberghi!
Per prevenire vandalismi, con danni nelle camere, è sempre meglio che il Docente si faccia consegnare da ogni partecipante al viaggio almeno 10 euro, che saranno conservati per indennizzare l’albergo nel caso ce ne sia bisogno in seguito. In genere, questo deposito responsabilizza molto i comportamenti degli studenti e ne aumenta il controllo sociale. La somma di denaro sarà loro restituita dopo aver lasciato l’albergo. Certo, con il sovraffollamento delle camere può capitare a tutti di rompere un vetro o danneggiare un lenzuolo. In questo caso, pagherà chi ha fatto il danno, oppure lo farà tutto il gruppo se il colpevole sarà ignoto. È capitato anche, purtroppo, che qualche albergatore abbia cercato di farsi pagare un danno inesistente o pre-esistente: v’invito a segnalare subito al Docente, all’arrivo nelle camere, eventuali guasti o rotture già in essere, in modo da non vederseli addebitare ingiustamente.
Il problema dei pasti è molto dibattuto, in classe, prima dell’acquisto del viaggio. Siamo abituati a mangiare bene… E qualche consiglio può fornire elementi di riflessione. Se la meta del viaggio è una città, sconsiglio sempre di acquistare la pensione completa, vale a dire tutti i tre pasti della giornata, a meno che gli alunni siano bambini delle scuole elementari. Negli altri casi, trovo più didattico che si utilizzi il tempo al meglio, mangiando a mezzogiorno dove ci si trova, piuttosto che perdere tempo per tornare in albergo, sia che si tratti di un pic nic che di una seconda colazione in ristorante. Si tratta, cioè, di acquistare il trattamento alberghiero di mezza pensione, che comprenda la cena. Tutto ciò, ovviamente, cercando di non far pranzare con fast food il gruppo, ma gustando un buon cibo locale. Lo so che è difficile, ma è sempre meglio educare anche ad una buon’alimentazione, già che ci siamo! Si può anche farsi dare dall’albergo un cestino pranzo, ma non tutti ne amano il contenuto, che può variare da un panino ad un tramezzino, accompagnato o meno da frutta fresca e bibite. I miei studenti guardano a questi “sacchettini” con un certo orrore, misto a disgusto. Per classi non numerose, magari di studenti maggiorenni o quasi, non vedo problemi particolari nello scegliere addirittura il trattamento di B&B, solo pernottamento e prima colazione. Ovviamente, nello scegliere il posto dove pranzare, i docenti devono tenere presente che un gruppo, magari di 50 persone, richiede servizi adeguati. Questo, per esempio, è il problema di molti agriturismi, bar, ristorantini “tipici” nei centro storici, che hanno un unico bagno per i clienti. Non è solo per la pulizia, ma soprattutto per le lunghissime code che si formano e che sottraggono tempo al resto della giornata. Qualche volta, più per disperazione che per altro, si ricade nel locale da fast food o nell’autogrill.
Le prime colazioni generalmente non sono criticate: forniscono a tutto il gruppo una buona riserva d’energia, ma i docenti devono sempre controllare che gli studenti o gli alunni mangino… almeno qualcosa. La brutta abitudine dei giovani di non fare la prima colazione è più diffusa di quanto si creda. Comunemente preferiscono colazioni tradizionali italiane e dolci, senza provare quelle locali, peccato!
In albergo la cena sarà in orari pre-concordati col gestore. Un ritardo del gruppo può dare molto fastidio alla cucina, nella preparazione dei piatti, soprattutto nelle nazioni del nord Europa. Purtroppo, può capitare di fare tardi, magari per una visita didattica che si è protratta, o per il traffico. Meglio, in questo caso, che il docente li avvisi con una telefonata: si arrabbiano lo stesso, ma almeno si mangerà… Gli alberghi, anche quelli all’estero, si sono adeguati ai gusti, la loro cucina è abbastanza standard e poco costosa: pasta al sugo o al pesto, polli, arrosti e patatine, più frutta che dolci. È soprattutto difficile ottenere pasti decenti e diversificati per gli studenti vegetariani, per quelli intolleranti al glutine o con altre allergie. Ma facciamo il possibile, avvisando sempre l’albergo prima di soggiornarvi. Sulla qualità, nulla da spartire con quella che si può avere a casa propria. Diciamo che si sopravvive, se il viaggio non è molto lungo…
Visite
Tutti i viaggi scolastici sono arricchiti da visite a Musei, a monumenti, a spazi ed ecosistemi locali. Alcuni sono prenotati dai Docenti, altri sono sempre aperti al pubblico. Le visite ad aziende produttive sono state molto interessanti: ad esempio agli stabilimenti dove si produce il formaggio, il pane, le automobili, l’olio e ad altre realtà di prodotti tipicamente italiani. Non dimentichiamo che, almeno per le scuole Superiori, in viaggio si possono avere esperienze utili per un futuro ingresso nel mondo del lavoro. La partecipazione “viva” degli studenti, degli alunni, è maggiore se si è organizzata anche un’attività laboratoriale, o se la visita è interattiva. La presenza di guide qualificate spesso si è rivelata indispensabile per la buona riuscita dell’esperienza di visita. Ad esempio, visitare tombe etrusche e capire quest’antico popolo non è facile nemmeno per un adulto, ma fortunatamente esistono video, musei e mostre con pannelli descrittivi, le guide, eccetera.
Il mio suggerimento è quello di lasciare poco tempo libero al gruppo, di arricchire il viaggio con attività varie.
Non bisogna spaventarsi per l’atteggiamento dei nostri studenti nei musei, quando caracollano al seguito del docente facendo finta di ascoltarlo, cercando più che altro una panchina dove sedersi, magari ammassandosi gli uni sulle ginocchia degli altri… Avete presente il loro sguardo annoiato e il loro sbuffare plateale? Eravamo così anche noi, anche per darci un tono con gli altri studenti. Bisogna tenere duro e andare avanti, perché qualche risultato si porta sempre a casa, grande o piccolo che sia. Però, gli italiani detengono il record mondiale di visite didattiche nei Musei e credo di poter affermare che riusciamo ad educarli a credere nella bellezza, forse grazie all’immenso patrimonio storico e artistico della nostra nazione. Ogni volta che incontro qualche nostro ex studente, l’adulto che è diventato riesce sempre a stupirmi. Ad ogni modo, per prevenire e combattere, si può preavvisarli che sarà fatta una verifica o un’interrogazione in classe, e che sarà perfino valutata… Beh, scherzo!
Dopo questi consigli, nello spirito di Turistipercaso, vale la pena far conoscere le migliori esperienze realizzate, accompagnate anche dai suggerimenti, per superare le difficoltà con spirito e arguzia… Nel prossimo capitolo del reportage sui Viaggi Didattici!
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