Visitando Villa Margherita a Bordighera
Villa Margherita divenne infatti una delle residenze ufficiali della Sovrana, che vi soggiornò tutti gli inverni dal 1915, anno di inaugurazione dell’edificio, fino al 1926, anno della sua morte, chela colse proprio in questo luogo.
In seguito Vittorio Emanuele III, il figlio, donò la Villa all’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in guerra, che la trasformò in casa di riposo. Danneggiata dai bombardamenti durante la II guerra mondiale, fu abbandonata al degrado fino al 2008, quando venne acquistata da un consorzio composto dalla città di Bordighera, dalla Provincia di Imperia e da altri Enti. Con la costituzione della Fondazione Terruzzi-Villa Margherita furono eseguiti i restauri necessari alla sua trasformazione i polo museale destinato ad accogliere la cospicua collezione d’arte della famiglia Terruzzi ed eventuali mostre temporanee.
Nella villa pertanto non sono rimasti mobili, arredi o suppellettili appartenuti alla Regina, tranne alcuni sovrapporta dipinti a mano che decorano gli ingressi ai vani che componevano suo appartamento al 1° piano e che ripropongono le vedute delle sue residenze più amate: il Palazzo Margherita a Roma, il Castel Savoia a Gressoney St. Jean, dove trascorreva le vacanze estive, la Palazzina di Stupinigi, ecc.
L’arch. Broggi dotò l’edificio di alcuni comforts moderni per l’epoca, come l’ascensore e diversi bagni attigui all’appartamento reale ed a quelli del seguito. Per esigenze museali ne è stato conservato uno soltanto: quello in dotazione alla sovrana, gli altri sono stati trasformati in in sale da esposizione. Nel vano ascensore, progettato dal Broggi, oggi scorre una cabina modernissima e silenziosa, mentre quella originaria è stata collocata accanto alla sala da pranzo al piano terra.
La collezione Terruzzi è molto ricca ed interessante, ne fanno parte mobili antichi, dipinti di varie epoche, marmi, cineserie, tappeti, ceramiche e porcellane; da segnalare in modo particolare il Servizio Minguzzi composto di 381 pezzi e situato al 2° piano, nella sala 21.
Molto bella la terrazza posta sul lastrico solare e dotata di una caffetteria, dove è possibile fare uno spuntino. Da questa postazione è possibile godere di un panorama bellissimo sul mare e la città di Bordighera. Esistono foto che mostrano la Regina seduta in poltrona proprio qui, a dimostrazione di quanto ella amasse questa parte del palazzo. Da osservare infine al piano terra la piccola cappella dove la sovrana si raccoglieva in preghiera.
Il palazzo è immerso in un parco secolare, ma non è ancora stato ricostruito il roseto dove veniva coltivata una particolare rosa molto profumata, creata appositamente da un vivaio belga con il nome della regina.
All’epoca della mia visita (sett. 2012) era in corso nel piano seminterrato una mostra temporanea intitolata “Sguardi sul ‘900” nella quale erano esposti quadri di importanti pittori italiani di quel periodo, mostra molto interessante ed iniziativa che la Fondazione pare voglia ripetere. In conclusione la visita può impegnare l’intera giornata, volendo si può prenotare una visita guidata, o osservare il video con il commento alla collezione curato da Philippe Daverio. Il prezzo del biglietto (8 euro, 6 euro ridotto) è ampiamente giustificato dalla bellezza del palazzo e del materiale esposto.
Difficile, purtroppo, trovare parcheggio sulla Via Romana, ricca di molte e belle residenze Liberty, e un po’ faticosa la salita dal cancello all’ingresso. Pare che i primi tempi dell’apertura un’automobilina elettrica facesse la spola tra cancello ed ingresso, ora noi l’abbiamo vista parcheggiata sul piazzale davanti alla villa, peccato! In ogni caso la meta è da tenere presente per una gita di primavera.