Vienna, Bratislava e dintorni

Vienna rimane sempre una città splendida, accogliente e raffinata, anche se a volte sembra rimanere un po' troppo imprigionata nel mito di città romantica. Interessanti i dintorni e veloce il collegamento con Bratislava
Scritto da: girovaga54
vienna, bratislava e dintorni
Partenza il: 23/07/2013
Ritorno il: 29/07/2013
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €

Martedì 23 Luglio

La partenza è prevista dall’Aeroporto di Fiumicino con il volo AIR BERLIN HG8467 per Vienna delle ore 08:25.

Utilizziamo il parcheggio ALTA QUOTA 2 per lasciare in custodia la nostra vettura al prezzo di € 24,00 per 7 giorni. Comodissimo: una navetta ci porta in aeroporto e una navetta ci verrà a riprendere al nostro rientro. Unico neo: a differenza dell’aeroporto di Ciampino, questo parcheggio è molto distante e non ben segnalato per chi lo usa per la prima volta; infatti, riusciamo a trovarlo solo grazie alle indicazioni forniteci per telefono e arriviamo al check-in all’ultimo momento.

Il volo atterra in perfetto orario alle 10:00. Dall’aeroporto si può raggiungere Vienna in vari modi: noi scegliamo il CAT, il treno veloce che impiega solo 16 minuti per arrivare alla stazione di Landstrasse/Wien Mitte, al costo di 11,50 a persona. Facciamo però subito la Vienna Card al costo di € 19,90 ciascuno che dà diritto ad uno sconto di € 1,50 sul biglietto del treno. La Card ci permetterà inoltre di viaggiare illimitatamente per 72 ore su tutti i mezzi pubblici.

A Landstrasse prendiamo la metro U4 per due fermate fino a Karlsplatz: da qui, uscendo a Secession, in pochi minuti raggiungiamo l’Hotel Beethoven in Papagenogasse, una traversa tranquilla della Linke Wienzeile.

L’hotel è molto bello, di classe e rimaniamo ampiamente soddisfatti della nostra camera, la n. 506: una camera della tipologia Salon che sembra un piccolo appartamento.

Ci accorgiamo subito che fa un gran caldo, la temperatura di 30° è superiore alle medie stagionali, ma sistemati i bagagli, essendo già quasi mezzogiorno, usciamo per una prima ricognizione e, attraversato il Naschmarkt, il famoso mercato alimentare che si estende lungo la Wienzeile, raggiungiamo subito la Karlskirche, dedicata a San Carlo Borromeo: una chiesa molto bella, scenografica, dagli interni barocchi e pregevoli affreschi nella cupola raggiungibile con un ascensore. Il costo del biglietto è di € 8,00 a persona, ridotto ad € 5,00 per via della Vienna Card.

Ci incamminiamo sotto il sole e troviamo quasi subito un locale della catena Vapiano, che pur non essendo il top della ristorazione, ci offre un buon self service e un ambiente climatizzato, adatto al momento.

Raggiungiamo quindi la cattedrale di Santo Stefano (Stephansdom), imponente se pur costretta in una piazza, la Stephansplatz, troppo angusta per la sua mole. Infatti, per vederla per bene nella facciata e nel campanile, ci si deve allontanare parecchio. Non mi fa una bella impressione all’inizio: forse perché le pareti esterne sono completamente annerite dal tempo e gran parte della struttura è incartata per il restauro. Bella la copertura del tetto, in maioliche colorate. Notevole l’interno, gotico, se pur male illuminato. Tornati nella piazza, notiamo che su di essa si affacciano edifici di diverse epoche e stili, e forse è questa disomogeneità a non renderla particolarmente attraente. Più interessante è invece la piazza contigua, chiamata Graben, una piazza allungata, su cui prospettano in questo caso edifici del Settecento e dell’Ottocento di buona fattura.

Percorriamo la Karntnerstrasse, piena zeppa di gente: devo ammettere che l’impatto con Vienna non è stato dei migliori, perché questa zona non ci ha entusiasmato, anzi. Complice sicuramente il clima. Ma devo pur ammettere che nei giorni successivi ci siamo dovuti ampiamente ricredere, scoprendo a poco a poco la città nei sui molteplici aspetti e trovandola decisamente affascinante.

Per sfuggire alla calura, saliamo sul tram 1 che, percorso quasi interamente il Ring, fa capolinea al Prater: passiamo un bel po’ di tempo seduti all’ombra degli alberi del vasto parco, prima di riaffrontare il percorso inverso. Avevamo già notato che, proprio accanto all’hotel, si trova un ristorante italiano consigliato dalla Lonely Planet, “Piccini Piccolo Gourmet”: stasera è l’ideale per cenare. Una buona cena a circa € 22,00 a persona.

Mercoledì 24 Luglio

Oggi affrontiamo subito la prima escursione fuori Vienna: andiamo a Bratislava, la capitale della Slovacchia, distante solo 65 chilometri e raggiungibile in un’ora con il treno.

Con la U1 andiamo alla Hauptbanhof (Stazione Centrale) che è in via di completamento, destinata a diventare la stazione più importante della città. Il costo del biglietto è di € 15,00 a/r. Prendiamo il treno delle 10:10 e scendiamo alla stazione di Petrzalka, a circa tre chilometri a sud della città vecchia che raggiungiamo con l’autobus 80 (i biglietti costano € 0,70).

Bratislava ci appare subito deliziosa, il centro storico (Stare Mesto) è piccolo e si gira facilmente a piedi. In breve visitiamo il Duomo di San Martino, il Palazzo Primaziale, la Porta di San Michele, la chiesa francescana. Ma la bellezza di Bratislava sta nelle sue vie tranquille, ben tenute, nei sui edifici d’epoca accuratamente restaurati, nella sua sobrietà che la rende però elegante come sanno esserlo alcune città minori dell’est europeo.

Ci fermiamo per pranzo in un posticino delizioso, a cui si accede attraversato un cortiletto di un palazzetto antico in una traversa del centro storico: Prasna Basta, in Zamocnicka 11. Con sorpresa, ci conducono in una specie di “giardino segreto”, dove si può mangiare all’ombra degli alberi. E, ulteriore sorpresa, pietanze ottime a prezzi irrisori: € 10,00 a persona, comprese le bevande, il sorbetto e il caffè espresso.

Completiamo il giro della città vecchia fino al Danubio e poi raggiungiamo il Palazzo del Presidente, un gradevole edificio bianco circondato da una cancellata, di fronte al quale c’è la fermata dell’autobus 93 che, in breve, ci porta alla stazione centrale per riprendere così il treno per Vienna.

Ci riposiamo un po’ in albergo e poi, riprendendo la U1 (alla fermata Karlsplatz si incrociano le linee 1, 2 e 4, comodissimo), scendendo a Schwedenplatz, gironzoliamo per il Fleischmarkt, visitiamo la Dominikanerkirche (la Chiesa dei Dominicani) e ci fermiamo a cena in un locale quasi di fronte, attirati dai tavoli sistemati all’aperto sotto gli ombrelloni, Beim Czaak, in Postgasse, 15, tipica beisl (birreria) viennese. Ottima cena a € 18,00 a persona.

Ritorniamo a piedi in albergo, ripassando per Stephansplatz, Karntnerstrasse, Staatsoper (il famoso teatro dell’Opera di Vienna) e Karlsplatz.

Giovedì 25 Luglio

Oggi vogliamo visitare l’Hofburg, ovvero il complesso del palazzo imperiale, formato da un insieme di edifici di varie epoche, dimora per secoli degli Asburgo. Scendiamo dal tram 1 lungo il Burg Ring ed attraversiamo perciò il Burggarten, che era il giardino privato della famiglia reale, in contrapposizione al Volksgarten, aperto al popolo, dall’altro lato del complesso. Passiamo davanti alla grande serra chiamata Palmenhaus, oggi adibita in parte a caffetteria e in parte a “Casa delle Farfalle”, che vivono libere all’interno. Ci troviamo in breve nella magnifica Michaelerplatz, su cui prospetta ad emiciclo la facciata dell’Hofburg che impressiona per la sua mole e la bellezza della cupola. Dal lato opposto della piazza, quasi ad angolo con Kohlmarkt, altrettanto bella è la Michaelerkirche, l’edificio più antico della piazza se non si considerano le rovine romane riportate alla luce da scavi recenti.

Varcato il portale di ingresso della facciata, detta Michaelertrakt, si entra nel padiglione centrale a colonne ammirando la bella cupola decorata con stucchi: a sinistra si accede alla Spanische Hofreitschule, la famosa scuola di equitazione dei cavalli lipizzani, a destra, invece, dapprima all’Hoftafel und Silberkammer (Museo della Mensa di Corte e dell’Argenteria) e poi, attraverso il Sisi Museum, ai Kaiserappartements. Tutto è meraviglioso: il museo della mensa e degli argenti lascia sbalorditi per la magnificenza dei manufatti esposti (argenterie, porcellane, posate d’oro, lunghissimi centrotavola, fruttiere), roba da non credere che possa esistere veramente!

Il Sisi Museum vuole essere un breve omaggio alla figura dell’imperatrice Elisabetta, mettendo in evidenza, attraverso oggetti a lei appartenuti, abiti, gioielli, fotografie e testimonianze, il suo carattere, le sue passioni, forse anche per poter meglio introdurre il visitatore nel percorso all’interno degli appartamenti imperiali.

Altra meraviglia!!! Gli appartamenti dove vissero Sissi e Francesco Giuseppe fino alla morte di quest’ultimo nel 1916 sono uno scrigno di arredi preziosi, la camera dell’imperatore, elegante ma sobria, il suo studio con le foto dei figli e dei nipoti, la sala dove riceveva chiunque chiedesse udienza, la camera dell’imperatrice, i suoi attrezzi ginnici con cui si manteneva in forma, il salone delle feste, la sala da pranzo apparecchiata come se i protagonisti dovessero apparire da un momento all’altro.

La visita è veramente accattivante, le spiegazioni fornite dall’audioguida spaziano dalla storia all’architettura, esaurienti e molto interessanti. Al termine, usciamo nel grande cortile (In der Burg) dove si affacciano l’Amalienburg e altri grandiosi edifici, mentre attraverso la Schweizertor (Porta degli Svizzeri), rinascimentale, di un bel colore rosso mattone, si entra in un altro cortile, Schweizerhof, su cui prospettano l’ingresso della Schatzkammer (Tesoro Imperiale) e la Burgkapelle (la Cappella di Corte). Altra cosa eccezionale è che il costo del biglietto, per ammirare tutto ciò, è piuttosto modesto: € 10,00 con la Vienna Card.

E’ ora di pranzo e approfittiamo del Cafè Hofburg che si trova all’interno della struttura e affaccia i tavoli anche nel cortile. Bel locale, come avremo modo di apprezzare anche in seguito, essendoci ritornati più volte e mangiando in una sala di gusto tipicamente “viennese”, tra specchi e tappezzerie rosse.

Rifocillati, riprendiamo il nostro tour, riuscendo dall’Hofburg per visitare la Augustinerkirche, una bella chiesa gotica che ospita il cenotafio dell’arciduchessa Maria Cristina, un capolavoro del Canova. Altra particolarità è la cripta che ospita i cuori degli Asburgo, che, dopo la morte, venivano separati dai corpi.

Attraversando nuovamente il cortile dell’Hofburg, ci troviamo sull’immensa Heldenplatz (Piazza degli Eroi), chiusa a sinistra dagli scenografici e colossali edifici del Neue Burg (che ospitano vari musei), di fronte dal colonnato del Burgtor e a destra dall’ingresso al Volksgarten.

Passeggiamo un po’ lungo i viali di questo piacevole parco, considerato anche il gran caldo, e usciamo sul Ring di fronte all’edificio del Parlamento, neoclassico, caratterizzato dalla doppia rampa che sale al corpo centrale a colonne stile tempio greco. Poco oltre, ci troviamo di fronte alla mole imponente del Rathaus (il Municipio), imitazione dell’Hotel de Ville di Bruxelles.

A questo punto, poiché è solo il primo pomeriggio, accettiamo la proposta di Mario di andare a vedere lo stadio del Prater, che raggiungiamo con la linea 3 della metro.

Decidiamo che stasera ceneremo a Grinzing, un sobborgo collinare appena fuori Vienna, conosciuto per le tipiche Heurigen (le osterie dove si beveva per tradizione il vino novello, ballando al suono del quartetto viennese e che ora rappresentano una attrattiva turistica). Ci riposiamo perciò un po’ in albergo e poi, con la metro linea 4 fino al capolinea (Heiligenstadt) e l’autobus n. 38A, in breve arriviamo in questo delizioso borgo e ci sembra di essere sbarcati direttamente nel Tirolo. Scegliamo una osteria (tutte hanno un piacevolissimo cortile alberato), Zum Martin Sepp, dove abbiamo gustato dei piatti locali, mangiando bene a prezzi veramente contenuti: € 44,00 in tre, bevande comprese.

Per il ritorno, prendiamo il tram n. 38 che a Grinzing fa capolinea e ridiscende a Vienna attraversando i bezirke (quartieri) di Alsergrund e Josefstadt fino a Schottentor da dove, con la metro U2 ritorniamo in albergo per un meritato riposo dopo una giornata densa di avvenimenti.

Venerdì 26 Luglio

Stamattina visiteremo il Castello di Schonbrunn, facilmente raggiungibile con la metro U4. Per prima cosa, però, scadendo in giornata la validità della Vienna Card, acquistiamo il biglietto 72 ore, al prezzo di € 15,40, per avere più libertà di movimento.

Usciamo presto dall’albergo, poiché abbiamo prenotato l’ingresso delle 9:30, acquistando il biglietto “Classic” on-line con notevole anticipo, al prezzo di € 18,50 a persona per evitare le code. Il biglietto “Classic” include la visita a 40 sale del castello (Gran Tour), al Giardino del Principe Ereditario, al Labirinto e alla Gloriette.

La bellezza degli interni va oltre quanto mi potessi immaginare: tra l’altro, l’ottima audioguida, compresa nel prezzo, fornisce notizie dettagliate su tutti gli ambienti che si vanno a visitare, tanto da sembrare di rivivere l’atmosfera del tempo a cui gli avvenimenti si riferiscono. Si susseguono quindi gli appartamenti di Francesco Giuseppe, le sale di Maria Teresa, gli appartamenti Giuseppe II e la Grande Galleria, magnifica con l’affaccio sull’immenso parco.

Gustate queste meraviglie, è il momento di immergerci nel Giardino del Principe (Kronprinzgarten), cosa piacevolissima, non solo per la bellezza dell’ambiente, ma anche perché è molto caldo e troviamo un po’ di frescura sotto i pergolati a gallerie che delimitano il giardino.

Poi, attraverso il parco ricco di fontane e altre attrazioni, quali il Labirinto e lo Zoo (fu il primo giardino zoologico, creato per il divertimento dei rampolli reali), si raggiunge la Gloriette, un magnifico porticato neoclassico sulla sommità di una collinetta, da cui si gode una vista panoramica sul parco stesso e sulla città.

Occorre tutta la mattinata per visitare il complesso e, intorno alle 13:00 ritorniamo in albergo, perché Mario oggi riparte per Roma: pranziamo perciò da “Piccini” in modo che, nel primo pomeriggio, possa riprendere facilmente il bagaglio e la metro per l’aeroporto.

Noi, invece, ci riposiamo un po’ e, considerata l’alta temperatura, non osiamo riuscire prima delle 16:00, quando ripresa la solita U4 fino al capolinea di Heiligenstadt, con l’autobus n. 238 raggiungiamo Klosterneuburg, un’abbazia agostiniana fondata nel 1100 e completamente ricostruita nel 1700. Il complesso consta del Palazzo abbaziale e della chiesa dedicata a Maria Nascente. Costo del biglietto per i soli ambienti sacri è di € 10,00 a persona. Ci accompagna una signora che parla un po’ di italiano: in realtà, è solo una guida attraverso gli ambienti ai quali non è permesso accedere altrimenti, e che ci indica come adoperare l’audioguida di fronte ai monumenti più importanti. Bellissimi l’altare di Verdun, capolavoro di oreficeria medievale, il chiostro e la chiesa fin troppo opulenta.

Salutiamo la nostra piacevole guida e ritorniamo in città sul Graben, dove visitiamo la Peterskirche, una bella chiesa con una grande cupola, incassata tra gli edifici della piazza. Passeggiando tranquillamente, raggiungiamo la Franziskanerkirche che però troviamo chiusa in quanto all’interno stanno preparando per il concerto di stasera.

Approfittando dei consigli della Lonely Planet, ci fermiamo per cena da “Filgmuller”, in Wollzeile, 5, ristorante storico, con arredamento rustico, frequentatissimo da viennesi e turisti, famoso per le specialità locali: spendiamo € 37,00 in due, mangiando in maniera divina. Per smaltire, ritorniamo a piedi in albergo.

Sabato 27 Luglio

Oggi andremo a Melk, una cittadina a circa ottanta chilometri a ovest di Vienna, lungo la valle del Danubio, che ospita una celebre abbazia.

Con la U2 fino a Stephanplatz e poi la U3, raggiungiamo la Westbahnhof dove prendiamo il treno delle 9:36 fino a St. Polten e poi la coincidenza, alle 10:05 in punto fino a Melk, arrivando alle 10:25.

Usciti dalla stazione, si vede subito l’immensa mole del complesso abbaziale che domina letteralmente dall’alto della collina il piccolo e gradevole centro. Saliamo lungo la via principale, un po’ faticosamente per il caldo intenso e in breve ci troviamo di fronte ad un bellissimo portale di ingresso risalente al 1718 e che immette nel primo grande cortile dove si trova la biglietteria (€ 9,50 a persona). Attraverso un arcone aperto nell’edificio frontale all’ingresso e magnificamente decorato da stucchi (Sala di San Benedetto), ci troviamo in un secondo cortile (Cortile dei Prelati): al centro una bella fontana e di fronte, la cupola della chiesa abbaziale che vedremo più avanti al termine dell’itinerario della visita che prevede l’ingresso al palazzo dalle magnifiche sale: si attraversa il museo di oggetti e dipinti sacri, la vasta sala marmorea, si esce all’aperto sull’altana da cui si domina la valle del Danubio (l’abbazia, è stata costruita a partire dall’anno 1000 su uno dei rami del fiume), si rientra nella ricchissima biblioteca e, infine, si raggiunge la chiesa, un tripudio di ori, stucchi, affreschi e con la bellissima scultura di Pietro e Paolo che si tendono la mano, in segno di congedo al momento di affrontare ciascuno il proprio martirio, collocata sull’altare maggiore. Sono rimasta incantata e non sarei voluta più andare via.

Terminata la visita, ci concediamo una breve pausa seduti in un boschetto che si raggiunge attraverso il giardino dell’abbazia.

Decidiamo di pranzare nel ristorante ospitato in quella che una volta era l’Orangerie, dove troviamo un simpatico cameriere napoletano che ci consiglia cosa scegliere.

Prendiamo il treno delle 14:01 e alle 15:00 siamo già a Vienna.

Poiché ci troviamo nei pressi, andiamo a visitare la Kaisergruft (Cripta Imperiale) che ospita le tombe di tutti gli Asburgo (biglietto € 5,50): particolare è la sala dedicata a Maria Teresa, con un mastodontico sarcofago contenente le sue spoglie e quelle del marito Francesco I Stefano di Lorena, circondato dai sarcofagi delle figlie e di alcuni nipoti. In una delle ultime sale, il semplice sarcofago di Francesco Giuseppe, affiancato da quello di Sissi e del loro figlio Rodolfo.

Ci riposiamo un po’ in albergo, prima di riprendere la U3 fino al Volkstheater e gironzolare per il quartiere di Spittelberg, dove si trovano ancora vie acciottolate e piccoli edifici del 1600. Raggiungiamo il complesso del MuseumsQuartier, un intero quartiere dedicato all’arte moderna. Non mi entusiasma e preferisco ritornare nella Maria-Theresien-Platz, un ampio giardino su cui si affacciano edifici di fine Ottocento (Museo di Storia Naturale e Museo di Storia dell’Arte), con al centro l’enorme statua all’imperatrice Maria Teresa.

Torniamo per cena da Figlmuller (€ 37,00 in due) e, dopo un ultimo giro sul tram 1, ci concediamo il meritato riposo.

Domenica 28 Luglio

Oggi visiteremo il complesso del Belvedere. Prima, però, usciti dall’albergo, vogliamo vedere le facciate delle case progettate da Otto Wagner in Jugendstil lungo la Wienzeile, poco oltre l’hotel. Le ho trovate molto particolari, soprattutto quella con la facciata decorata da maioliche a fiori rossi. E sì che ne avrebbe volute costruire altre lungo la stessa strada, ma trovò solo critiche che glielo impedirono.

Il Belvedere era la residenza del principe Eugenio di Savoia, che nulla aveva da invidiare alla grandi regge europee. Si compone di due magnifici edifici, l’Unteres, l’Inferiore e l’Oberes, il Superiore, che si fronteggiano separati da un grande parco ricco di fontane, statue e terrazzamenti. L’autobus 71 ferma di fronte all’ingresso dell’Unteres: decidiamo di visitarlo, al costo di € 11,00 a persona. Le poche sale accessibili sono molto belle, riccamente decorate e ospitano una importante collezione di quadri di arte moderna, però il prezzo mi è sembrato eccessivo.

Sotto un sole cocente, percorriamo tutto il giardino in salita, godendo comunque della bellezza del palazzo Superiore che si staglia al di là di fontane con giochi d’acqua. Questo edificio ospita invece una Pinacoteca che decidiamo però di non visitare, mentre ammiriamo stupefatti la facciata adornata da un ingresso d’onore in forma di loggiato a vetrate.

Usciamo dal cancello su Landerstrasser Gurtel, prendiamo ora il tram linea D fino al Burggarten, lo attraversiamo e ci dirigiamo in Josefs-Platz per visitare la magnifica biblioteca ospitata nella Prunksaal e a cui si accede da uno scalone d’onore. Si rimane letteralmente a bocca aperta di fronte all’imponenza delle colonne, alla fastosità delle decorazioni e degli affreschi. Una delle sale più belle che abbia mai visto. Biglietto d’ingresso: € 7,00 che vale sicuramente la pena di spendere.

Pranziamo nuovamente al Cafè Hofburg, ormai siamo diventati degli habituè.

Il caldo ci costringe a ritornare in albergo per rinfrescarci un po’, considerando che i 38° annunciati si sono fatti sentire tutti.

Nel pomeriggio, con la U3 arriviamo ad Herrengasse per visitare la Minoritenkirche, una bella chiesa gotica dove si celebra la Messa in italiano. Il quartiere ospita numerose residenze nobiliari prevalentemente settecentesche (Palais Starhemberg, Palais Dietrichstein, Palais Esterhazy, Palais Modena). Uno dei quartieri più interessanti.

Gironzolando a caso, ci troviamo in un delizioso cortile coperto da una cupola vetrata e con al centro una fontana, soffitti decorati a stucco e una galleria attraverso la quale usciamo nella Freyung. Scopriamo essere un passaggio coperto all’interno del Palais Ferstel. Sulla piazza si affaccia la notevole mole del Palais Kinsky e la Schottenkirche, cioè la Chiesa degli Scozzesi (in realtà, per Scozzesi, si intendeva indicare, al tempo della sua costruzione, gli Irlandesi). Bellissimo l’interno che si può ammirare solo attraverso una cancellata. Arriviamo nella Am Hof, un’ampia piazza su cui si affaccia la Kirche “Am Hof” dove stavano celebrando la Messa per la comunità slava. Ci troviamo poi in Judenplatz, dove è stato costruito un grosso cubo di cemento grigio, il monumento commemorativo degli Ebrei vittime della Shoah.

Passeggiando piacevolmente, ritorniamo a cena dal solito e gradito Figlmuller. Da ultimo, stasera, non può mancare il gelato da Zanoni & Zanoni.

Lunedì 29 Luglio

Oggi è l’ultimo giorno del nostro interessante soggiorno in questa splendida città. Saldiamo il conto dell’hotel (€ 882,00) e lasciamo qui in custodia i nostri bagagli che riprenderemo nel primo pomeriggio. Con la metro U4 arriviamo a Stadtpark (il parco cittadino), lo spazio verde più amato dai Viennesi che passeggiano lungo i vialetti, prendono il sole sulle sponde del laghetto, sui prati e ammirano le statue dei grandi musicisti, in quanto lo trovano molto comodo, per la sua posizione centrale. Troviamo una grande folla davanti alla statua più famosa, quella dedicata a Strauss, in bronzo dorato, rappresentato mentre suona il suo violino.

Passeggiamo un po’, poi prendiamo il tram 2 fino a Schwedenplatz e, camminando camminando, arriviamo alla chiesa di San Ruperto, la più antica di Vienna, costruita nel secolo XI, quasi nascosta ormai tra edifici di epoche successive. Piccola, graziosissima, con interno gotico e campanile romanico.

Poco più avanti, troviamo la chiesa di Maria am Gestade, una bella chiesa gotica, stretta e lunga, a cui si accede da un scalinata. Restaurata dopo l’epoca napoleonica, in cui era stata adibita a magazzino.

Abbiamo ancora il tempo di gironzolare ormai senza meta, liberi di gustare la città: nel supermercato Billa compriamo della cioccolata come souvenir, poi torniamo ancora una volta a pranzo all’Hofburg Cafè. E’ ormai ora di ritirare i bagagli in hotel ed avviarci verso l’aeroporto: prendiamo la solita U4 fino a Landstrasse e poi il treno urbano S7.

Il volo parte alle 18:30 e in orario atterriamo all’aeroporto di Fiumicino.

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La statua a Strauss

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La Prunksaal

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Il Belvedere

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Il Graben

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Bratislava

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Schonbrunn

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La Gloriette

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Abbazia di Melk

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Grinzing



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