Una miriade di piccole gemme incastonate nell’azzurro cristallino dell’Oceano Indiano: ecco come vivere le Maldive in autonomia

Le Maldive non rientrano nel mio genere di vacanze per vari motivi: non amo i soggiorni balneari soprattutto in piccole isolette, sebbene adori il mare. Alla fine, però, ho deciso di vedere una volta nella vita quello che viene definito da tutti un paradiso, spinta anche dai commenti di molti giramondo che hanno assicurato di non essersi annoiati. A settembre ho prenotato un volo ITA Firenze-Roma-Malé a 640 euro per gennaio dell’anno successivo: buona coincidenza a Roma di sole 2 ore e prezzo accettabile. Ho iniziato poi a documentarmi sui vari atolli, distanze, spostamenti, guest house e resort. Molti si raccomandano di fare la scelta dell’isola e della sistemazione giuste, per evitare delusioni, perché non tutte le isole sono meravigliose come ci si aspetterebbe. Almeno questo è quanto ho capito io. Onestamente dopo giorni di ricerca, letture, diari di viaggio, consigli ed informazioni, ne sono uscita più confusa e stordita di prima. Più precisamente non sono riuscita a trovare informazioni sufficienti per decidere quale atollo scegliere e, una volta individuato l’atollo, quale isola preferire.
Quindi, una volta escluse le isole definite da molti caotiche, sporche e con barriera molto rovinata, ho scelto un po’ affidandomi al caso e un po’ in base ai commenti lasciati su Booking.com, valutando anche i commenti sulle escursioni e sulle spiagge che molti hanno aggiunto alle recensioni degli alberghi. Vorrei ricapitolare l’idea che mi sono fatta prima di partire, per aiutare chi è in procinto di farlo, così come i racconti di altri viaggiatori sono stati utili per me.
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Barriera corallina alle Maldive: ecco cosa c’è da sapere
Mi permetto di aggiungere questa spiegazione sulla barriera che ho trovato in rete per quanti, come me, non sappiano per bene cosa sia.
Le barriere coralline o reef sono strutture costituite dai resti di piccoli organismi marini ed occupano circa 300.000 kmq nei mari poco profondi di tutto il mondo, essendo cresciuti gradualmente via via che gli organismi che ne formano la superficie viva si moltiplicano, si diffondono e muoiono, aggiungendo il proprio scheletro a quelli già accumulati. I singoli animali costruttori dei coralli sono detti polipi. Un contributo alla vita dei coralli è la presenza, tra i polipi, di minuscoli organismi vegetali chiamati zooxantelle, che soddisfano buona parte del fabbisogno nutrizionale delle colonie e danno colore ai coralli. Alghe e altri organismi incrostanti contribuiscono a cementare insieme sabbia e frammenti di corallo. In genere le barriere alternano periodi di sviluppo impetuoso a intervalli di accrescimento lento.
Lo sbiancamento del corallo si ha quando i minuscoli organismi che danno colore alle formazioni, le zooxantelle, vengono estromessi dai polipi oppure perdono il proprio pigmento. Nei casi estremi sì può verificare la morte del corallo. Vari fattori possono causare lo sbiancamento, tra cui inquinamento e aumento della temperatura degli oceani. Negli ultimi decenni sono stati registrati parecchi eventi di sbiancamento di grande portata. Nel 1997 e 1998 il fenomeno del Niño, un’anomalia termica, provocò un innalzamento prolungato delle temperature delle acque superficiali costiere: quasi il 90% dei coralli morirono. Oggi la situazione è in netto miglioramento e i reef si stanno riempiendo di nuove colonie di coralli. Gli effetti del Niño sono però purtroppo ancora visibili.
Quale atollo scegliere alle Maldive?
Cosa tenere presente nella scelta dell’atollo, in base alle proprie preferenze.
- Barriera corallina: alcune isole non hanno la barriera corallina accessibile partendo da riva, ma in questo caso è presente una vasta laguna per lunghe nuotate o camminate in acqua. Altre isole sono invece, interamente o in parte, circondate dalla barriera e questo consente la totale indipendenza nelle uscite di snorkeling.
- Distanza da Malé: secondo l’idea che mi sono fatta io, non necessariamente un’isola più lontana da Malé è più selvaggia, incontaminata o con una barriera corallina più ricca. La distanza dell’isola incide però sicuramente sul costo del trasporto ed il tempo per arrivare a destinazione, visto che la barca è molto più economica rispetto al trasferimento aereo.
- Grandezza isola: ogni isola ha dimensione e forme diverse. Esistono isole lunghe e strette, altre di forma tonda, alcune grandi e altre di piccole dimensioni. Si può passare ad esempio dai 2500 m di lunghezza del Kuramathi ai 100 mt del Dhoni Mighili. La grandezza dell’isola determina spesso la quantità di camere, la quantità di ristoranti e di bar e quindi di turisti presenti.
Soggiorno in guest house o resort?
Chi ha problemi di budget (come me del resto), scarterà a priori i resort da 700/1000 euro o più a notte, indipendentemente dalla loro bellezza, optando per forza per una guest house. I resort occupano per intero alcune isolette (isole per turisti): recarsi in un resort significa essere in un mondo bellissimo isolato da tutto e da tutti. Per questo, nonostante le Maldive siano un paese musulmano, nei resort è possibile stare in costume e consumare alcolici. Nel girare in rete ho trovato anche alcuni resort meno costosi (circa € 500 a camera doppia al giorno in pensione completa), ma per me sempre troppo cari.
Le guest house, al contrario, sono a gestione privata in isole abitate anche dai locali (isole dei pescatori). Diciamo che permettono al turista di entrare in contatto con la cultura locale, anche se in maniera limitata visto che si tratta di un paese musulmano. Il bikini è consentito solo nelle spiagge per i turisti: le bikini beach appunto. Quindi è fondamentale cercare un’isola con bikini beach ampia e fruibile. Ci sono isole con diversi negozietti, altre limitatamente sviluppate per il turismo. Mi dispiace dirlo, ma è la realtà, su entrambe le isole sulle quali ho alloggiato (e anche la desert island che ho visitato con un’escursione in barca) ho trovato grandi montagne di spazzatura, spesso bruciate a cielo aperto senza riguardo ai materiali ai quali veniva dato fuoco. Quindi da una parte spiaggia bellissima e acqua cristallina e, a poca distanza, all’interno dell’isola, discarica di rifiuti. Sicuramente questa realtà non sarà presente nelle isole resort. Non voglio aprire polemiche sulla gestione dei rifiuti, difficoltà dello smaltimento su lembi di terra così piccoli sparpagliati nell’oceano, ma sicuramente c’è ancora tanto da fare anche solo per migliorare la situazione. Sempre girando in rete ho trovato opzioni di guest house gestite da italiani che offrono dei pacchetti all inclusive stile resort ad un prezzo più basso. Per all inclusive intendo pensione completa, trasferimento A/R da aeroporto di Malé ed escursioni in barca. Per una settimana circa € 1300/1700 a persona. Si può anche partecipare ad escursioni organizzate da alberghi diversi da quello nel quale alloggiate. Le escursioni in barca offerte sono più o meno le stesse: snorkelling alla barriera, snorkelling con le mante o con gli squaletti o con le tartarughe, escursione alle sandbank (le lingue di sabbia in mezzo al mare), crociera per avvistamento delfini, di poche ore o di una giornata intera con pranzo. I costi sono variabili e possono anche raddoppiare da un’isola all’altra. Quindi io ho chiesto anche questi costi prima di scegliere la guest house, per non avere sorprese.
Come muoversi alle Maldive
Spostamenti da e verso Malé
I trasferimenti si effettuano in idrovolante (molto costoso), barca veloce privata (molto costosa), barca veloce (da 50/60 dollari a tratta a persona e oltre, in base alla distanza) e barca lenta, in genere usata per gli spostamenti molto vicini, anche perché ha tempi di percorrenza lunghi, o all’interno dello stesso atollo (il prezzo è di pochi dollari). Il sito è atolltransfer.com, sul quale potete verificare orari e prezzi. Fatelo prima di pianificare la vostra vacanza, perché non è detto che le speed boat ci siano tutti i giorni. Dopo potete prenotare direttamente sul sito o chiedere alla guest house di farlo per voi. Non ci sono spostamenti fra un atollo e l’altro: è necessario tornare a Malè e poi riprendere la barca per l’altro atollo.
Spostamenti a Malé e Hulhumalé
La capitale delle Maldive, Malé, si trova sull’isola omonima. La densità di popolazione su quest’isola è una delle maggiori al mondo (18.000 abitanti per kmq, contro i 2.000 di Roma). L’aeroporto si trova sulla vicinissima isola di Hulhumalé. Le due isole sono collegate da un ponte. Dall’aeroporto è possibile raggiungere Malé tramite taxi, autobus o dhoni (barca) che parte ogni 15 minuti (ogni 30 minuti dopo la mezzanotte) dal molo posizionato a sinistra, uscendo dall’aeroporto. Sul molto c’è un piccolissimo ufficio dov’è possibile acquistare il biglietto. Il costo a tratta è di un dollaro a persona (2 dopo la mezzanotte) oppure 10 rufie maldiviane (solo contanti). Il tragitto dura circa 15 minuti e l’approdo è presso la banchina che costeggia il lungomare principale di Malé. Il ritorno verso Hulhulhe parte sempre nello stesso punto. Arrivati a Malé, se i bagagli e camminare un pochino non vi disturba, potrete anche raggiungere l’albergo a piedi. Dall’aeroporto di Malé si può raggiungere anche il centro di Hulhumalé tramite autobus che parte davanti alle partenze nazionali, quindi sulla destra uscendo dall’aeroporto. L’autobus da prendere è il “Phase 1” e il biglietto si fa a bordo con carta contact less o ad uno sportello di rivendita dentro l’aeroporto. La fermata alla quale scendere è “Mall – Central Park”. Non ricordo bene il prezzo del biglietto, ma meno di 1 euro.
La mia vacanza alle Maldive
Le isole sono tantissime e, come già scritto, la vacanza può essere più o meno bella in base all’isola scelta. Io descrivo la mia esperienza alla quale attribuisco 4 stelle per mare, fondali, barriera, pesci, escursioni, gentilezza della popolazione. Non ho termini di paragone, perché non sono stata su altri atolli delle Maldive (ma sono stata alle Seychelles, a Cuba e in Giamaica), però, nonostante non ami le vacanze stanziali, sostengo anch’io che non ci si annoia.
Avevo 12 notti a disposizione. Ne ho trascorse due a Malé: una all’arrivo (per non riprendere di corsa la barca per la mia destinazione finale – ma si può evitare se non si ha tempo a disposizione) e un’altra alla partenza. Per l’esattezza questa seconda notte l’ho trascorsa a Hulhumale, l’isola dell’aeroporto. Sia Malé che Hulhumalé non sono imperdibili, ma mi hanno permesso di vivere una quotidianità lontana dalla vita deli atolli. Mi sono rimaste poi 10 notti che ho diviso su due isole diverse dello stesso atollo. Ho scelto l’atollo di Vaavu, non troppo distante da Malé, dopo aver letto le buone recensioni sullo stato del reef. Per le prime 5 notti ho contattato direttamente l’albergo sull’isola di Felidhoo (179 dollari a camera in pensione completa, tasse incluse + 60 dollari a persona di barca veloce per arrivare da Malé), mentre ho prenotato su booking.com le altre 5 notti sull’isola di Thinadhoo (165 dollari a notte solo pernottamento + 50 dollari a persona di barca veloce per tornare a Malé). Sono stata contenta di non aver prenotato dall’Italia pacchetti con escursioni incluse, pagate prima della partenza, lasciandomi la libertà di scegliere quali e quante farne una volta sul posto, anche perchè ho preferito non avere tutti i giorni impegnati da escursioni. Ma questo è un gusto personale. Prima di prenotare qualsiasi struttura, controllate che i prezzi siano inclusi di tasse per evitare sorprese: tasse governative del 12%, green tax da 3 a 6 dollari a persona al giorno (dipende se resort, guest house e dal numero delle camere), tassa di servizio 10% circa. I prezzi delle escursioni variano da isola a isola e da guest house a guest house: chiedete magari anche i prezzi delle escursioni prima di fissare, in modo da essere consapevoli delle spese a cui andate incontro.
Thinadhoo è più cara, più bella e più turistica rispetto a Felidhoo, di cui comunque ho apprezzato la semplicità e la tranquillità. Felidhoo ha una bikini beach limitata perché una gran parte è stata erosa dalle mareggiate a dicembre 2024. La bikini beach di Thinadhoo è più lunga e quindi si possono fare lunghe (sempre in rapporto alle dimensioni dell’isola) passeggiate. A Thinadhoo ci sono diverse strutture presso le quali potete recarvi anche solo per uno spuntino, per un pasto completo o un’escursione. C’è una Spa di un albergo che chiunque può utilizzare. La barriera corallina è raggiungibile con una breve nuotata su entrambe le isole. Aquile di mare, squali nutrice e squaletti pinna nera sono visibili a riva e tantissimi altri pesci sulla barriera. Sulla spiaggia ci sono lettini e sedie messi a disposizione sia dalle strutture che dall’amministrazione pubblica. Anche gli asciugamani da spiaggia vengono generalmente forniti.
Conclusioni e considerazioni sul viaggio
Sono stata contenta di aver visto la realtà delle isole maldiviane e non mi sono annoiata. Tuttavia, per il mio gusto personale, il tipo di vacanza che si può fare alle Maldive permette poca libertà: tutto quello che si può fare è in gruppo organizzato. Ciò significa che anche quando si scende dalla barca per fare snorkelling in un punto particolarmente bello della barriera corallina lo si fa insieme ad altre 30 o 40 persone. Ovviamente ne ero consapevole prima di partire. Le isole da me scelte, comunque, con la propria barriera, mi hanno permesso di gustarmi più in autonomia ed in solitudine lo snorkelling.