Dal mare delle Maldive alle madrase di Samarcanda, ecco un’idea di viaggio “rotolando verso Est”
Complice Wizz Air e la sua espansione di rotte verso est, questo anno facciamo un “on the road” alternativo, con tante tappe fatte in aereo e con base Abu Dhabi. Il nostro itinerario di 3 settimane ha compreso: Roma – Abu Dhabi – Maldive – Abu Dhabi – Samarcanda – Bukhara – Khiva – Tashkent – Fergana – Abu Dhabi – Roma.
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In totale abbiamo preso 8 voli, per una spesa pro capite di circa 640 €.
Abbiamo viaggiato con zaino a mano, quindi senza imbarcare nulla. La prima settimana l’abbiamo fatta da soli (2 adulti e 2 bambini) per poi ricongiungerci alla nostra famiglia. In totale abbiamo viaggiato con un gruppo di 6 adulti e 4 bambini.
Tappa 1 – Maldive: 5/12 agosto
Dopo uno scalo tecnico notturno ad Abu Dhabi, ci dirigiamo a Malè, dove la prima notte alloggiamo a Hulmalè, facendo un’ottima cena al Cloud sera Inn (2 piatti, antipasto, 2 dolci, acqua, 2 succhi 70 euro) con terrazza sull’oceano in un ambiente molto carino.
La mattina dopo abbiamo il transfer dall’aeroporto a Fihalholi, dove trascorriamo 6 giorni come pascià. Spiaggia stupenda, mare dai mille colori di azzurro e pieno di pesci, con il molo la sera si popola di squali. Abbiamo nuotato con le razze e le mante, tempo stupendo tutti i giorni… insomma voto 10 e lode!
Unico imprevisto è stato l’attacco in mare del pesce balestra che, a protezione del nido di uova, ha morso un piede a mio figlio. Nulla di grave, ma l’episodio è stato argomento di racconti per tutta la vacanza. Questo resort mi è piaciuto particolarmente per l’aspetto selvaggio e il bel mare. Il cibo invece è internazionale e non sempre ottimo, ma non mi sento di denigrarlo visto che c’è molta varietà è sempre qualcosa di commestibile da mangiare.
Cambio 1 € =17 dollari maldiviani
Tappa 2 – Uzbekistan : 13/25 agosto
Ritorniamo ad Abu Dhabi per incontrarci con la nostra famiglia e ne approfittiamo per andare a vedere la grande moschea, molto bella. Attenzione perché le donne devono avere braccia, gambe e testa vestiti (non solo coperti) mentre agli uomini è richiesto di avere le ginocchia coperte. Comunque con l’acquisto di un vestito tradizionale da 45 Aed si risolve tutto. I 40 e oltre gradi estivi ci hanno messo a dura prova, ma alla fine il giro è fattibile, considerato che ci vuole circa 1,30h.
Ci dirigiamo poi in aeroporto direzione Samarcanda, scoprendo che il nostro volo è stato cancellato e riprogrammato per 2 giorni dopo.
Considerato che in Uzbekistan abbiamo un tour organizzato con Magic Bukhara Travel (info@magicbukharatravel.com, o www.magicbukharatravel.com), non ci diamo per vinti e compriamo un volo extra per il giorno successivo. Certo, Wizzair ci ha fatto un bello scherzetto, ma alla fine perdiamo solo una notte (e 100 € a testa del nuovo volo comprato al volo).
Cambio: 1 € = 4 Aed
14 agosto: Samarcanda
Ore 10.30 finalmente atterriamo a Samarcanda, distrutti dall’alzataccia per il volo alle 6 del mattino, ma felici. La nostra prima tappa è il “centro del Plov” ovvero un ristorante dove si mangia solo il piatto locale, composto da riso, manzo e carote gialle dolci. I cuochi possono poi aggiungere uva passa, ceci, salsiccia di cavallo e/o peperoncino a seconda del giorno. Devo dire piatto ottimo, carne deliziosa che si squagliava in bocca e grande scoperta delle carote gialle!
Cambio: 1 € = 13000 sum. Attenzione, preferiscono i dollari agli euro e, nonostante il cambio dollaro/euro non sia uguale, vi faranno lo stesso prezzo (es: 18 euro o 18 dollari).
Intorno alle 14 è ora di iniziare il nostro tour dal simbolo di questa città, ovvero la piazza del Registan e le sue 3 madrasse. Il luogo era inizialmente composto da una madrassa, un ostello per viandanti, un caravanserraglio e 2 moschee. Le 2 moschee originali sono andate perdute nei secoli, così come il caravanserraglio e l’ostello, sostituiti nel 1600 da 2 madrasse speculari alla originale. Il luogo così come lo si ammira ora risale quindi in parte al XV secolo ex in parte al XVII secolo ed è incantevole, anche se guardando le foto viene il sospetto che sia stato tutto ricostruito ad hoc.
Oltre ad ammirare i mosaici e le piastrelle, è interessante fermarsi a guardare le botteghe degli artigiani all’interno, come lo scultore di bronzo, il musicista, il mosaicista e lo scrittore arabo di pelli. Dopo un caffè ristoratore siamo andati al mausoleo di Tamerlano, anch’esso superlativo con la sua cupola interna in oro. Poi siamo tornati in camera a riposarci prima di andare a cena… la sveglia alle 3 del mattino è stata bella impegnativa.
Hotel: Vazira hotel (550$ 3 notti, 4 stanze). Voto 9 per la posizione e la colazione. Camere un po’ piccole ma funzionali e nuove
15 agosto: Samarcanda
La nostra giornata inizia con la visita all’osservatorio di Ulug Bek, nipote astronomo di Tamerlano, poi andiamo al museo archeologico (che si può tranquillamente evitare), passiamo per la bellissima necropoli Shak-i-Zinda e ci fermiamo per pranzo accanto alla moschea di Bibi kanym. Dopo pranzo ci addentriamo al mercato e andiamo alla fabbrica di carta.
In merito a Shaki-i-Zinda, la leggenda narra che se si contano in salita e in discesa i 40 gradini poi si può esprimere un desiderio. Qui c’è la legenda del re vivente, ovvero un cugino di Maometto che era venuto a profetizzare a Samarcanda e, visto che stava acquisendo seguaci, venne decapitato e gettato in un pozzo, ma il corpo non venne più trovato, per cui i discepoli decretarono fosse ancora vivo.
16 agosto: Samarcanda-Nurata-Yurta
La mattina inizia con un trasferimento di 3 ore verso Nurata, dove ci sono i resti del castello di Alessandro Magno e, ai suoi piedi, una sorgente di acqua con pesci sacri. Il complesso non è imperdibile, ma nelle bancarelle locali si possono acquistare foulard a buon prezzo (20000 sum).
Pranziamo in un ristorante locale che fa spiedini e poi andiamo alla Yurta Camp Safari, dove ci portano a fare il bagno al lago e poi facciamo un paio di giretti sui cammelli alla modica cifra di 15000 sum a cammello. Dopo cena ci godiamo una bella chitarrata intorno al fuoco e una bella vista di stelle cadenti.
Hotel: Yurta Camp Safari (400$ una notte mezza pensione, 3 tutte familiari)
17 agosto: Yurta – Gijduvon – Bukhara
Giornata di spostamento, con sosta a Gijduvon, dove visitiamo una bottega di ceramica tradizionale, vedendo sia la produzione, la pittura che la cottura nel forno dei vasi. Facciamo anche un mini corso di creazione di vasi (100.000 sum a testa) e mangiamo nel ristorante della fabbrica. Arriviamo per le 5 a Bukhara e ci riposiamo un po’ prima di andare a cena al Lobi House.
Hotel : Mukhlusabegin Hotel ( 420$ 3 notti, 5 stanze). Voto 7, camere caratteristiche, ma luoghi comuni impolverati. Parlano poco inglese
18 agosto: Bukhara
Comincia la nostra esplorazione della città, famosa per le sue 360 madrasse e 100 caravanserraglio. La città aveva 25 km di mura e 11 porte.
Cominciamo dal complesso di Chor Minor, ovvero il palazzo dei 4 minareti. Andiamo poi al palazzo estivo dell’ultimo governatore, che in italiano si traduce il palazzo della stella che assomiglia alla luna. In questo palazzo venivano ospitati i nobili russi durante il periodo degli zar.
Il pranzo lo facciamo al centro del plov. Abbiamo tutti mal di stomaco per aver mangiato i pomodori crudi, abbiamo bisogno di riso. Il pomeriggio lo passiamo vicino alla sinagoga intorno al complesso del Labi Havuz, che tradotto in italiano significa intorno alla vasca.
19 agosto: Bukhara
Iniziamo la giornata dal Mausoleo Ismael Samini del IX-X secolo restaurato nel 1934. Risale al primo periodo in cui Bukhara è stata capitale di un regno includente anche Afganistan e Pakistan. Il Mausoleo è in mattoni crudi e si è salvato dall’invasione di Genginskan solo perché c’era il cimitero.
Vicino, visitiamo la fonte di acqua di Giobbe (Cashmai Ayub maqbarasi) e poi il complesso di Bolo Havuz che significa sopra la vasca. Accanto nel 1928 è stata costruita una cisterna di acqua che ora è una torre panoramica e si può salire. Sul lato opposto si trova la fortezza, operativa tra il V e il XX secolo. Lo stato attuale risale al XIX secolo. Il complesso del minareto risale invece al mille dopo cristo, dove nel 1147 è stato aggiunto il minareto, usato anche come torre di avvistamento delle carovane. La moschea originale di legno è andata perduta, per cui nel 1514 è stata sostituita da una moschea maiolicata. Di fronte nel XVI secolo aggiunsero una madrassa, funzionante anche nel periodo sovietico
20 agosto: Bukhara-Khiva
Lunga giornata di trasferimento (480 km) in pulmino. Partiamo alle 9 e arriviamo alle 5 al Nazira Boutique hotel(420$ 2 notti, 5 doppie).
Khiva è un gioiellino e al tramonto è bellissima.
21 agosto: Khiva
La nostra guida ci porta prima di tutto alla fortezza, poi all’interno della madrassa trasformata in albergo. Visitiamo poi una infinita di madrasse e monumenti, uno più particolare dell’altro e ognuno riadattato ora a museo o a bottega di tessitori, marionette, funamboli. Alle 6 abbiamo anche il piacere di vedere proprio uno spettacolo di funamboli (5 € ciascuno, bambini pagano la metà) che ci lascia a bocca aperta.
22 agosto: Khiva – Tashkent
Visitiamo in mattinata il palazzo del terzo governatore, l’harem e i cortili amministrativi. Poi ci lasciamo travolgere dalle bancarelle del caravanserraglio. Il pomeriggio arriviamo in aereo a Tashkent e subito facciamo una passeggiata alla piazza dell’indipendenza, alla residenza dei Romanov, alla metropolitana e alla statua di Tamerlano, costruita per l’anniversario nel 1996. La città è pulita ed ordinata. Moderna. La metropolitana assomiglia a quella di San Pietroburgo, molto carina.
Hotel: Marmaris Hotel ( 270$ 1 notte 5 doppie)
23 agosto: Tashkent – Fergana
La mattina inizia presto con un treno che alle 7.55 parte per Kokand (Qo’ Qon). Arrivati, visitiamo la residenza del governatore e poi andiamo a pranzo.
Il pomeriggio lo dedichiamo a visitare un laboratorio di ceramica a Rishtan e uno di batik di seta a Margilan (Marg’lon).
Hotel Major (210$ 1 notte 4 camere). Da evitare, stile anni 70, abbiamo visto dei scarafaggi
24 agosto: Fergana – Tashkent
Iniziamo dalla visita del mercato locale di Margilan, dove possiamo ammirare del bellissimo pane personalizzato dai vari venditori. Il profumo è inebriante, ci sono anche donne che spargono il burro fuso sulle pagnotte per aumentare l’odore. Un venditore di frutta ci invita ad assaggiare i suoi meloni e ben presto si sparge la voce che degli italiani sono al mercato e la gente incuriosita viene a guardare.
Qui compriamo frutta secca a volontà (mandorle tostate 120.000 sum il kilo, pistacchi 240.000 sum il kilo, anacardi 140.000 sum il kilo, uva passa 50.000 sum il kilo) Ci dirigiamo poi verso Kokan per andare a vedere i forni del pane (Tandir) in serie lungo la strada.
Qui ci fermiamo anche ad assaggiare il formaggio, che viene venduto sotto forma di palline poco più grandi delle biglie. Il più stagionato viene 80.000 sum il kilo. È poi la volta del passi di montagna a 2.000 metri che ci riporterà lentamente verso la capitale.
25 agosto: Samarcanda – Abu Dhabi
Comincia il nostro viaggio di ritorno. Passeremo l’ultimo giorno e mezzo ad Abu Dhabi, dice la temperatura media è di 42 °C e la percepita 49 °C. Qui vivere all’aria aperta d’estate è folle, per cui andiamo alla piscina dello Sheraton nel pomeriggio e la sera andiamo a mangiare ad Al Dhafra. Facciamo l’errore di andare a piedi… sono solo 800 metri, ma arriviamo zuppi e sull’orlo dello svenimento.
26 agosto: Abu Dhabi
Dedichiamo la giornata alla visita del Palazzo presidenziale ( sono solo 380 mila metri quadri) e poi passiamo il pomeriggio in piscina al Ramada. Con calma verso le 6 ci dirigiamo in aeroporto. Finisce qui la nostra fantastica avventura.
Considerazioni
L’Uzbekistan è un paese bellissimo ed accogliente. Non ci sono pericoli e criminalità. Per molti versi è fermo all’Italia del 1950, quando si viveva di agricoltura e artigianato. Per questo motivo è fortemente consigliato andare nella valle di Fergana. Ovunque sono presenti coltivazioni di cotone, da sud a nord. I monumenti sono tutti abbastanza recenti, ovvero risalenti al XVII-XIX secolo. I russi hanno fatto tanti danni nella ristrutturazione dei monumenti, ma non sappiamo se senza quegli interventi brutali oggi avremmo qualcosa da ammirare.
Acquisti
Bukhara per la coltelleria, Khiva per lana di cammello, sciarpe di cotone e marionette, Valle di Fergana per ceramica, seta e frutta secca/formaggio. Samarcanda non ha nulla di caratteristico, se non le sciarpe di seta con ricami e l’uvetta secca (che è la più buona).