È l’arcipelago “spartano” delle Maldive: se non ami i resort da sogno, è la destinazione che fa al caso tuo
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Spesso chi pensa alle Maldive immagina resort da sogno, piscine a sfioro sul mare, vassoi galleggianti con frutta e cocktail, stanze con pavimenti trasparenti e altre stravaganze che scoraggiano facilmente chi è alla ricerca non della comodità, ma della conoscenza autentica di un luogo. Ed è probabilmente per questo – per evitare un viaggio in cui il Resort fosse più importante del posto visitato – che ho rimandato il volo alle Maldive fino a data da destinarsi. Delle Maldive non posso che dire ben poco, essendoci stata una sola volta e avendo visitato solo qualche atollo. Posso però affermare con certezza che chi dice che il mare della Puglia o della Sardegna non ha nulla da invidiare alle Maldive, evidentemente non ha la minima idea di cosa sta parlando. Già prima dell’atterraggio, sbirciando dal finestrino e vedendo un mare limpidissimo costellato di atolli piccoli e piccolissimi, ci si rende conto che il paesaggio nulla ha in comune con quello cui siamo abituati. Al primo tuffo, poi, tra pesci tropicali, coralli, squali e tartarughe, se ne ha la conferma: il mare nostrano sarà anche bellissimo, ma appartiene a una tipologia diversa da quella delle Maldive.
Biyadhoo Island, il resort ‘spartano’ delle Maldive
Dopo aver prenotato il volo per Male, abbiamo comprato la Lonely Planet per decidere verso quale atollo dirigerci e la scelta è stata immediatamente per Biyadhoo Island Resort. A convincerci non è stato solo il costo (decisamente più contenuto dei resort da sogno), ma soprattutto la descrizione che ne faceva la guida: un atollo ricco di coralli, spesso meta di escursioni per i turisti che vengono dalle altre isole.
La scelta è stata vincente e, a dirla tutta, quest’isoletta del diametro di circa mezzo miglio ha superato le nostre aspettative. Le stanze sono semplici, spartane, prive dei lussi che spesso si associano all’immagine commerciale delle Maldive. Però, ripeto, non è certo per la camera che sono volata dall’altra parte del mondo e l’estrema pulizia del luogo, con un addetto per ogni piano (5 camere circa per piano), è stato più che sufficiente a farmi sentire in Paradiso. A Biyadhoo l‘attacco al patrimonio naturale è stato volutamente contenuto e per questo al centro si trovano una grande varietà di palme e piante, animali, uccelli, con le camere posizionate ai lati, immerse nel verde.
Dalla spiaggia – su cui ogni ospite ha a disposizione lettino e asciugamano personali, con spazio sufficiente a isolarsi dagli altri – basta fare pochi passi a piedi per immergersi in un mondo marino straordinario. Dal lato del “pipe” si trova una ricca barriera corallina, piena di pesci coloratissimi, tra i quali abbiamo ammirato in particolare gli sweetlip fish, pesci dalle grandi labbra, striati di blu e contornati di giallo. Accanto a loro, in gruppi, nuotavano altre varietà di pesci tropicali, visti anche in Thailandia o nelle Filippine, e i triggerfish. A questi ultimi consiglio di stare attenti: sembrano innocui, ma è bene non avvicinarsi perché tendono a diventare aggressivi e possono anche mordere.
L’esperienza più strana fatta durante le mie infinite nuotate nell’oceano indiano è stata però con i reef shark: squali che sono in tutto e per tutto simili ai nostri, ma che nuotano tranquillamente tra i bagnanti senza attaccare l’uomo e senza costituire una minaccia. Al primo incontro (a due metri dalla riva, con acqua bassissima) ho urlato e ho iniziato a correre sulla spiaggia. Poi, dopo essermi informata, mi ci sono affezionata, ma ho dovuto nuotare a lungo prima di convincere uno squalo a farsi riprendere dalla mia go-pro: ho scoperto che sono piuttosto timidi.
Dopo la prima fuga a gambe levate, ho deciso di superare i miei limiti e ho prenotato l’escursione notturna per fare il bagno di notte con gli squali. L’esperienza è organizzata in modo tale da attirare squali di grandi dimensioni (ogni sera le guide accendono il motore della barca e danno agli squali cibo, in modo da garantirsi la loro costante presenza e la loro innocuità). Devo riconoscere che non ero pronta a nuotare al buio, con la fioca luce di una torcia, vedendo infiniti squali nuotare sotto di me. Dopo 15 minuti mi sembrava fossero passate due ore, ma l’esperienza è stata bella e in fin dei conti del tutto sicura. Infatti molte altre persone l’hanno fatta senza avere la minima paura, scendendo anche in profondità per toccare gli squali.
Le Maldive mi rimarranno nel cuore per aver realizzato (ripetutamente) un mio sogno: nuotare con le tartarughe marine. Nella spiaggia di fronte al bar esiste una distesa di alghe che danno nutrimento a queste sea turtle, le quali stanno lì a brucare e nuotare con grande naturalezza, allontanandosi dai bagnanti se infastidite, ma propense a farsi osservare a distanza anche molto ravvicinata. Lo ammetto: nuotare dietro a una tartaruga marina non è esattamente “lento” come ci si aspetterebbe, ma è qualcosa che porterò nel cuore per sempre. Ho già visto delle tartarughe marine a Zante (Grecia) e posso dire che, a differenza di quelle greche, queste si sentivano del tutto a loro agio, in quanto hanno a disposizione un ambiente molto vasto e i turisti che le cercano sono pochi e tendenzialmente molto rispettosi.
Biyadhoo ci ha sorpresi piacevolmente per il cibo, vario e di ottima qualità. Per me che sono vegetariana i piatti rubati alla vicina India sono stati un sogno: mai durante una vacanza avevo potuto mangiare così tanti legumi e verdure. Per Lele, invece, pesce fresco appena pescato, aragoste a prezzi bassissimi, carne alla brace e tutto ciò che la natura può offrire. C’è la possibilità anche di mangiare cibo italiano e, stranamente, sia la pasta che la pizza ai nostri.
La sera non sono previsti spettacoli e l’intrattenimento è lasciato alla conversazione tra ospiti. Le escursioni e la vita da spiaggia favoriscono molto la socialità (per chi la cerca) e quindi non è difficile attaccare bottone con qualcuno e scambiare le proprie esperienze. A chi vuole stare solo, una birra in riva al mare con le stelle che arrivano all’orizzonte non dispiacerà di certo. Noi comunque abbiamo portato un tablet con le serie TV scaricate – nostra abitudine in tutti i viaggi – e quindi prima di andare a dormire abbiamo tenuto occupata la mente.
Da Biyadhoo partono diverse escursioni, tra cui una che porta a vedere gli squali balena (accertatevi però che sia il periodo giusto) e le mante (che però abbiamo visto solo da lontano, non essendo la stagione migliore). Un’altra escursione porta alle sandbank, minuscole strisce di sabbia su cui è possibile sostare per sentirsi giganti su un’isola deserta. La presenza di atolli e sandbank è proprio ciò che rende il paesaggio delle Maldive unico: il mare è disseminato di piccoli pezzi di terra emersa, circondati da coralli e pesci, con l’acqua che degrada rapidamente verso la profondità per poi risalire altrettanto rapidamente, in un alternarsi di colori e riflessi che non avevo mai visto altrove.
Quando abbiamo viaggiato noi non era possibile visitare le isole dei residenti maldiviani, chiuse per ragioni di Covid. Nonostante i nostri ripetuti tentativi, non siamo riusciti a fare questa esperienza (e questo è un gran peccato). Se riuscite a farlo, ricordate che sono musulmani praticanti, che è necessario avere un abbigliamento appropriato, che indossare solo un costume da bagno non è consentito (se non in alcuni luoghi) e che non troverete alcolici. Del resto, è proprio per questa autenticità che sarebbe stato bello visitare un’isola non turistica: nei resort tutto è permesso, anche se l’influenza religiosa si nota per il fatto che tutti i lavoratori sono uomini e che le massaggiatrici sono prese da altre nazioni (non sarebbe mai consentito a una donna di lavorare sul corpo di un uomo!).
Rilassanti e imperdibili: le isole delle Maldive si scoprono così
Il personale del nostro atollo a Biyadhoo è stato estremamente cordiale. Pur non essendo un resort lussuoso, avevamo il nostro cameriere che ci ha seguiti per tutta la vacanza, preparato, premuroso, gentile e simpatico, a cui ci siamo veramente affezionati: Shaif, we miss you!
Il viaggio alle Maldive è estremamente rilassante, soprattutto perché normalmente si resta sullo stesso atollo (a parte le escursioni) e quindi non ci sono spostamenti da fare o stress da adattamento. Per me è stato prevalentemente nuotare, nuotare e nuotare: un mare così vario e colorato era troppo attraente perché mi convincessi a riposare sul lettino. Molti scelgono di fare immersioni alle Maldive e anche di prendere il brevetto durante la vacanza. Vi assicuro che non è necessario immergersi per vedere delle autentiche meraviglie della natura, ma è certo che in profondità questo paradiso sarà ancora più sorprendente.
Ho scoperto che molti fanno il tour delle isole maldiviane, visitandone diverse nel corso delle varie vacanze, e che molti tornano ogni anno a Biyadhoo. Io vedo lontano un ritorno, perché il mondo è troppo grande e io ne ho visto ancora un pezzo microscopico, ma capisco bene che chi è alla ricerca della serenità e del relax voglia tornarci. Non pensate sia per forza una vacanza esclusiva: trovando le offerte sui voli e prenotando per tempo, si riesce a gestire con un budget contenuto. Inoltre l’all inclusive e l’assenza di spostamenti rendono le spese in loco quasi del tutto inesistenti. Posso però dire che, rispetto a Thailandia (Phuket) e Filippine, il costo è più elevato, nonostante il mare sia in parte lo stesso (per i coralli e i pesci, non per gli squali e le tartarughe o le mante, almeno nella mia esperienza).
Per riassumere: se volete una vacanza rilassante, con un servizio di alto livello, con un mare da sogno e un senso totale di relax, scegliete le Maldive. Se siete amanti della natura e non pensate che andare dall’altra parte del mondo sia sorseggiare un gin tonic in piscina, innamoratevi a Biyadhoo.