Trentino, che passione!

Val di Non, posti dove tornare
Scritto da: Idea75
trentino, che passione!
Partenza il: 04/09/2012
Ritorno il: 08/09/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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1° giorno – Martedì 4 settembre

VAL DI NON – Sanzeno

Mattino – Castel Thun, situato in cima ad una collina a 609 m vicino a Vigo di Ton. Costituisce una delle quattro sedi del Museo del Castello del Buonconsiglio. Il castello si può raggiungere in auto fino al parcheggio sottostante (a pagamento € 4), poi si deve percorrere un breve tratto a piedi in salita di circa 200/300 mt. Se il parcheggio è pieno, ci sono altri parcheggi più lontani e serviti da bus navetta (a pagamento € 1). La visita al castello è a pagamento (dal 15/05 al 18/11 h 10.00 – 18.00; biglietto € 6 + € 2 guida), mentre i giardini antistanti sono gratuiti. La visita si sviluppa su 3 piani a partire dai locali di servizio fino alle stanze dei conti. Il castello non ha mai smesso di essere abitato. Il primo piano include delle presentazioni multimediali e degli allestimenti non proprio imperdibili ma gli altri due piani sono eccellenti per bellezza e storia. Di particolare pregio è la cosiddetta stanza del vescovo (3° piano), tutta realizzata in legno di cimolo. Qui furono girate le scene del film di Michelangelo Antonioni “Il mistero di Oberwald”. Bella anche la visita ai giardini e alla biblioteca, in una torretta separata. Nell’altra torretta vi è un piccolo servizio bar. I tre piani si visitano in 2 h circa senza soffermarsi troppo. Il castello fu costruito nella metà del XIII sec. e fu la sede della potente famiglia dei Thun; è un esempio tra i più interessanti di architettura castellana trentina, la struttura civile-militare è tipicamente gotica ed è circondato da un complesso sistema di fortificazioni formato da torri, bastioni lunati, fossato e cammino di ronda; imponente la “porta spagnola” (1566) costruita con massicci conci bugnati disposti a raggiera.

Cavareno (244 km – circa 2,5 h).

pomeriggio Museo Retico Via Nazionale n. 50, Sanzeno (dal 20/06 al 20/09 da mar a dom ore 10-18; Chiuso lunedì; ingresso 3,5 €). Si tratta di un museo che “racconta” delle antiche popolazioni della Val di Non fin dai tempi della preistoria con ritrovamenti concentrati in gran parte nell’area di Sanzeno e Romeno. I reperti che vi si trovano sono in parte copie (gli originali sono al Palazzo del Buonconsiglio a Trento) e in parte originali.

Santuario di San Romedio (dal 01/04 al 30/09 h 9.00 – 19.00); davanti al Museo Retico parte il sentiero per il Santuario. Si può arrivare ai piedi del santuario anche in macchina ma il sentiero merita. Il santuario si raggiunge in circa un’ora di camminata e il percorso è molto caratteristico poiché è costruito in un antico acquedotto e di circa 3 km scolpito nella roccia. Arrivati al parcheggio si arriva al santuario in 150 m (scalini in salita). Il Santuario sorge su uno sperone roccioso alto 70 mt. Si narra di come, sul finire del X secolo, il nobile Romedio, erede della prestigiosa casata tirolese dei Thaur, chiamato dalla voce di Dio, abbandonate tutte le sue ricchezze, decise di cercare la vera felicità e la comunione col Creatore ritirandosi in meditazione sulla cima di una roccia. Alla sua morte, coloro che gli erano stati fedeli, scavarono nella roccia la sua tomba e diedero vita al culto che dal lontano anno 1000 si perpetua ancor oggi. A partire dalla prima cappella costruita nel XI secolo, la fede degli umili nel loro Santo protettore fece sì che venissero erette, nel corso dei secoli, l’una sopra le altre tre piccole chiesette, due cappelle e sette edicole della Passione, vere custodi della sacralità e della magia del santuario. La fede nel Santo in Valle era davvero forte, tanto che, a partire dal XV secolo le pareti lungo la scalinata che conduce alla tomba dell’eremita, si riempirono di oggetti ex-voto, segni dell’immensa fiducia dei pellegrini nel potere del Santo. Il Santuario di S. Romedio è spesso ricordato anche per l’area faunistica adiacente l’ingresso in cui vivono in semilibertà due orsi (attualmente non è ospitato nessun esemplare). La loro presenza in questo luogo di culto è legata alla leggenda secondo cui Romedio, ormai vecchio si sarebbe incamminato verso la città deciso ad incontrare il Vescovo di Trento Vigilio. Lungo il percorso il suo cavallo sarebbe stato sbranato da un orso, Romedio tuttavia non si diede per vinto e avvicinatosi alla bestia sarebbe riuscito miracolosamente a renderla mansueta e a cavalcarla fino a Trento.

2° giorno – Mercoledì 5 settembre

Fondo nella piazza è installato un simpatico orologio ad acqua. Il paese è molto carino e l’ho trovato il più interessante della Valle.

Vicino alla piazza centrale abbiamo prenotato la visita al Canyon del Rio Sass (biglietto 8 € con guida) e con una simpatica guida abbiamo fatto una piacevole escursione di circa 2 h. Il percorso ha un dislivello di quasi 80 mt e si snoda per circa 1 km e mezzo, andata e ritorno, e che parte dall’interno di una casa del paese fino al centro della terra. Lungo il percorso si possono notare fossili e stalattiti dai nomi fantasiosi. Per la visita al Canyon si parte dal centro del paese di Fondo Piazza San Giovanni (cd rione “Giò a l’aca” perché lungo il torrente Sass è stato ricostruito il lavatoio dove un tempo le donne del paese andavano a lavare i panni). Accanto al lavatoio c’è un antico mulino con tutte le attrezzature in perfetto stato di conservazione e i ruderi del ponte romano che collegava le due sponde del torrente prima che venissero costruite le case circostanti.

Successivamente abbiamo fatto il percorso che si dirige vs il Lago Smeraldo. percorso libero di circa 30 min lungo il quale ci sono numerosi punti pic-nic. Risalendo il torrente in direzione del lago ci si inoltra sul fondo del canyon lungo un sentiero pianeggiante che passa accanto ad un altro mulino completamente ricostruito le cui pale sono mosse dalla forza dell’acqua del rio Sass. In prossimità del lago, il percorso diventa più suggestivo, perché un ponticello sospeso permette di osservare da vicino le erosioni e le formazioni calcaree delle rocce con varie colorazioni dovute alla diversa concentrazione di minerali. Nelle pareti del burrone si notano inoltre delle piccole “marmitte dei giganti“, cavità circolari prodotte da ciottoli roteanti che, trascinati dall’acqua, hanno scavato queste specie di fiori nella roccia. Alcuni metri di altezza sopra la passerella, incastrato tra le pareti di roccia, si può notare un grande masso erratico in granito di origine glaciale. In pochi minuti si giunge ai piedi della cascata che sgorga dalla diga artificiale costruita nel 1965. Il lago Smeraldo si trova a 1001 mt ed ha una superficie di 10 mila mq, è un bacino artificiale realizzato in tempi recenti (1964). Il lago offre una spiaggetta per chi vuole rilassarsi al sole o rinfrescarsi nell’acqua.

Cles capoluogo della Valle. La diga di Santa Giustina è visitabile. Vicino alla diga è anche presente un interessantissimo museo gratuito che spiega, attraverso video e foto, i lavori di costruzione della diga, oltre che la vita dei paesi della valle durante l’epoca fascista. Iniziati nel 1940, poi sospesi a causa della guerra e ripresi nel 1946, i lavori di costruzione della diga che ha creato questo lago terminarono nel 1950. La diga è una delle più alte ed una delle maggiori a volta finora costruite in Europa: 152 mt di altezza, capace di contenere 172 mln di mc di acqua. La diga si può ammirare dalla strada statale attraverso il ponte sul fiume Noce.

Parco faunistico di Spormaggiore Una volta superato il paese di Mezzolombardo e il bivio che conduce a Fai della Paganella lungo la strada provinciale SP64, imboccate la strada SS 21 che conduce a Spormaggiore e Cavedago. nel quale si possono ammirare gli orsi bruni e i lupi. orario continuato (9.30-18.30); biglietto € 7.

3° giorno – Giovedì 6 settembre

Cavareno visita del paese

Passo della Mendola: dalla terrazza in cima si gode un incredibile panorama della vallata sottostante e delle catene montuose ancora innevate. Il Passo della Mendola (mt 1363) è posto tra la Val d’Adige (in provincia di Bolzano) e la Val di Non (in provincia di Trento). È stato fino al XIX secolo rinomato luogo di villeggiatura e meta di vacanze della corte asburgica, tra cui la principessa Sissi e l’arciduca Ferdinando.

Di fronte all’hotel Caldaro parte il sentiero 512 (Mendola-Penegal). Dopo 7-8 minuti di cammino una deviazione sulla destra indica la “Vista panoramica del Principe Ferdinando d’Asburgo“: si tratta di un breve sentiero che raggiunge una meravigliosa vista panoramica sulla Valle dell’Adige.

Funicolare che collega il Passo con la sottostante Caldaro (dislivello di circa 800 mt – tempo di percorrenza 12 min – prezzo A/R 10 €). Lago di Caldaro.

Monte Penegal: da qui c’è una vista mozzafiato su Caldano, Merano e Bolzano.

VAL SUGANA

Piramidi di terra di Segonzano. Sono piramidi di terra a forma di cono, alte fino a 20 mt, di origine glaciale, formatesi per l’azione erosiva dell’acqua. Sembrano uno scherzo della natura ma in realtà sono un fenomeno molto raro. Le più alte portano in cima un masso che funge da protezione contro l’erosione, le più basse invece presentano una cima a punta. Purtroppo da quanto si legge nel depliant informativo fornito all’ingresso, alcuni piramidi sono state letteralmente abbattute durante le esercitazioni di tiro della prima guerra mondiale. Per fortuna ne sono rimaste ancora di intatte. Un sentiero ben segnalato vi guida ai punti panoramici migliori. Le migliori viste si hanno con il 2° e 3° gruppo di piramidi. Il tempo totale per raggiungere la vetta è 1h, già abbondante e tiene conto di un’andatura turistica. Munitevi di scarpe comode, agevolerà la vostra salita.

Castello di Pergine costruito in posizione strategica visto il suo passato difensivo. Attualmente la proprietà è privata, all’interno troverete alcune foto dei proprietari la famiglia Oss. L’accesso al castello è gratuito. Si può lasciare la macchina nell’ampio parcheggio dove è presente anche un’area pic-nic, oppure proseguire con il proprio mezzo e fare gli ultimi tornanti, prima di raggiungere un parcheggio più piccolo davanti all’ingresso del castello. Se scegliete quest’ultima soluzione fate molta attenzione ad attraversare la stretta porta medievale (soprattutto per la fiancata della vostra macchina). La cinta muraria difensiva di origine medievale è ben conservata cosi come le torrette di avvistamento poste ai lati, anche se non è possibile salirvi. All’interno sono presenti gli edifici residenziali di epoca rinascimentale, in parte occupati da un albergo ed un ristorante. Possono essere visitati l’ampio salone d’ingresso ed i 2 piani superiori. Sono ospitate mostre d’arte e pannelli informativi su eventi culturali e folcloristici che si svolgono in Valsugana. All’esterno sono presenti alcune installazioni artistiche contemporanee che raffigurano la struttura di una casetta in legno, riproposta in varianti di forme e colori e poste attorno al castello.

Montagnaga frazione di Baselga di Pinè. Come noi sono diversi i curiosi che troviamo. Sembrerebbe a prima vista una normale strada in discesa ma se lasciate la vostra macchina in folle, anziché scendere ritornerà indietro in salita. Provate a lasciare una pallina o una bottiglia dell’acqua e questa vi ritornerà in salita. Secondo alcuni studiosi il mistero è spiegato da un’illusione ottica generata dalla strada che passa di fianco, in forte pendenza, così da generare questo “errore” nel nostro cervello. C’è qualcuno che parla pure di strani effetti magnetici della roccia. Su youtube cercando “salita in discesa montagnaga” trovate diversi filmati cosi da farvi un’impressione su questo fenomeno.

4° giorno – Venerdì 7 settembre

Passo Senale (speck) Santuario della Madonna del Senale

Cascate di Tret

Cles capoluogo della Valle. È presente un antico Palazzo Assessorile. Da visitare una bellissima chiesetta (a dx della chiesa principale). A sinistra della chiesa principale si prende Via Doss de Pez e in pochi minuti si raggiunge una splendida terrazza panoramica da cui si può godere una bellissima vista sul lago di Giustina e il Castello di Cles.

Lago Tovel Lo si può raggiungere in auto prima delle 10,30 del mattino pagando all’ingresso il parcheggio di 8 €; dopo questo orario fino alle 16,30 si può salire al lago tramite navetta che parte da Tuenno. È il più grande lago naturale del Trentino nel parco dell’Adamello Brenta; è anche chiamato lago rosso per un fenomeno naturale causato dalla presenza di un’alga che tinge le acque di rosso, fenomeno che avveniva regolarmente ogni estate fino agli anni ‘60. Il sentiero che lo costeggia, con molti pannelli didattici dove veniva spiegato il fenomeno delle acque rosse, compie tutto il perimetro e raggiunge anche una splendida cascata che si tuffa nel lago. Lungo il percorso ci sono anche dei rifugi dove è possibile mangiare. Al ritorno dal giro del lago ci siamo fermati a vedere le glare un curiosissimo fenomeno geologico che fa assumere al paesaggio circostante un aspetto lunare. In ultimo abbiamo fatto il sentiero che ci hanno consigliato al punto informativo ovvero quello delle antiche segherie. La Val di Tovel è anche patria dell’orso bruno, che qui è stato reinserito grazie ad un progetto del Parco. Abbiamo fatto tutto il giro del lago e ci siamo anche bagnati i piedi!

Laghi di Toveno e…

5° giorno – Sabato 8 settembre

Cavareno Latteria sociale del paese dove si possono acquistare alcuni prodotti tipici, tra i quali il Trentingrana. Acquisto di mele presso la diga del Lago Giustina.

Pernottamento e ristoranti

Pernottamento: Piccolo Hotel Bruno – Via De Zinis, 29 – 38011 Cavareno (TN) – Tel. 0463.850042

Ristoranti:

– Fondo: Ristorante Pizzeria Al Folon – Via lago Smeraldo, 18 – Pizzeria La Cantinota via Roma 22

– Fraz. Malosco: Rifugio Le Regole di Malosco

– Cavereno: Pizzeria La Trifora Via al Parco 13 Tel 0463.835210



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