Tra Ravenna e Comacchio
Partenza alla volta di Ravenna. Viaggiamo in macchina per essere più liberi nei vari spostamenti.
La città di Ravenna possiede 8 monumenti dichiarati Patrimonio Mondiale Unesco: la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, il Battistero degli Ariani, il Battistero degli Ortodossi, la Cappella di S. Andrea, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, il Mausoleo di Teodorico e la Basilica di Sant’Apollinare in Classe.
Il primo monumento che decidiamo di visitare è la Basilica di Sant’Apollinare in Classe (la domenica apre alle 14.30 perché la mattina ci sono le funzioni liturgiche). Il biglietto di ingresso costerebbe 3 € ma, dato che siamo nella settimana della cultura, i monumenti statali sono gratuiti. Questa chiesa si trova nella campagna poco fuori Ravenna, nel luogo in cui sorgeva il porto di Classe, sede della flotta Romana. Venne edificata nella prima metà del VI secolo. L’interno è a tre navate; la zona absidale è decorata con mosaici di varie epoche.
Seconda tappa: Mausoleo di Teodorico (biglietto 3€, ma anche qui entriamo gratuitamente per la settimana della cultura). Venne fatto costruire per volontà della stesso Teodorico, re del Goti, nel VI secolo. L’edificio è austero, l’interno è spoglio. E’ diviso in due piani: il piano inferiore, dove non è custodito alcun reperto, ed il piano superiore dove si trova una grande vasca che conteneva, un tempo, le spoglie di Teodorico, andate disperse nel corso dei secoli.
Adesso ci dirigiamo verso l’hotel per posare i bagagli. Abbiamo prenotato presso l’Hotel Diana*** (via Girolamo Rossi 49): si trova in una zona molto tranquilla, molto vicino ai più importanti monumenti della città che si raggiungono a piedi. La cordialità e la gentilezza dello staff è impareggiabile; sono disponibili a rispondere a tutte le nostre domande ed in più ci regalano una piccola guida di Ravenna (la guida City Book della Mondadori). Le camere sono ben arredate e comode.
Ricominciamo la nostra visita: ci dirigiamo verso la Basilica di San Vitale ed il Mausoleo di Galla Placidia. Acquistiamo il biglietto cumulativo (10.50 €, valido 7 giorni e comprende Basilica di S. Vitale, Mausoleo di G. Placidia, Basilica di S. Apollinare Nuovo, Museo Arcivescovile, Battistero Neoniano).
• Basilica di San Vitale (VI secolo): ha una doppia pianta ottagonale concentrica; l’esterno è semplice e austero, mentre l’interno è ricco di marmi e di decorazioni a mosaico. Una volta all’interno l’occhio non ha un punto preciso su cui fermarsi, ma corre da una parte all’altra attratto dalla luce emanata dai colori che compongono i mosaici.
• Mausoleo di Galla Placidia (V secolo): figlia dell’imperatore Teodosio, reggente dell’impero per conto del figlio Valentiniano III. L’esterno dell’edificio è semplice, in forte contrasto con la decorazione interna in cui tutte le pareti sono ricoperte da mosaici. Il colore dominante è il blu.
Vicino a questi due edifici si trova la Domus dei Tappeti di Pietra (4 €, ingresso dalla Chiesa di S. Eufemia), un sito archeologico di recente scoperta che conserva i resti di un’abitazione bizantina del V – VI secolo, in modo particolare si possono ammirare i resti della pavimentazione a mosaico.
E’ arrivata l’ora di pranzo. Ci fermiamo in Piazza del Popolo, la piazza principale della città, al bar La Tazza D’Oro dove mangiamo la classica piadina con prosciutto crudo e squacquerone.
Con la pancia piena riprendiamo il nostro giro:
• Museo Arcivescovile: raccoglie i reperti della prima basilica della città. Al suo interno si trova la Cappella di Sant’Andrea o Cappella Arcivescovile (VI secolo) decorata con marmi e mosaici. Vicino a questo museo si trova il Duomo (XVIII secolo).
• Battistero Neoniano o Battistero degli Ortodossi (V secolo): è il più antico monumento di Ravenna. Al suo interno si trova la vasca battesimale; è decorato con mosaici.
A pochi minuti da questi monumenti si trova la Chiesa di San Francesco (X secolo). Caratteristica di questa chiesa è che si può vedere, sotto l’altare, la cripta completamente invasa dall’acqua a causa di falda freatica. Dietro la chiesa si trova la Tomba di Dante Alighieri, morto proprio a Ravenna nel 1321. La tomba è opera di Camillo Morigia, costruita in stile neoclassico nel 1780.
• Basilica di Sant’ Apollinare Nuovo (V secolo): edificio a tre navate decorate con mosaici tra cui il famoso corteo di vergini che partono da Classe, precedute dai Magi, per raggiungere la Madonna con bambino e il corteo di martiri che muovono da Ravenna verso Gesù.
A pochi metri si trova il Palazzo di Teodorico, in mattoni rossi con colonne di marmo bianco, così chiamato perché sorge sull’area dell’antico palatium di Teodorico.
• Battistero degli Ariani (VI secolo; entrata gratuita): l’edificio, a pianta ottagonale, testimonia la convivenza tra cristianesimo e arianesimo, religione ufficiale del regno di Teodorico. La cupola è decorata con un mosaico che rappresenta il Battesimo di Gesù nel Giordano per mano di Giovanni Battista.
La visita dei principale monumenti di Ravenna si conclude qui. Decidiamo di tornare in hotel per riposarci un po’. Per cena andiamo, su consiglio dell’hotel, al ristorante La Gardéla che si trova vicinissimo all’hotel. Prendiamo dei taglierini ai funghi e delle verdure grigliate; niente di eccezionale. I prezzi sono bassi, ma il sapore è un po’ lontano a sentirsi.
Consigli: per mangiare una piadina o piatti tipici andate in via C. Ricci al Ca’ de Ven. unico difetto: c’è sempre molta fila.
Domenica 18 aprile 2010
Dopo un’abbondante colazione salutiamo Ravenna e ci dirigiamo verso Comacchio. Le due città non distano molto l’una dall’altra. Comacchio, molto piccola, è ben visitabile in poco tempo passeggiando tra i vari canali che ricordano Venezia. Per chi vuole c’è la possibilità di fare una piccola escursione in barca. Un difetto, almeno per me, è il forte odore di anguilla. Caratteristica di Comacchio è il ponte chiamato TrePonti, praticamente un unico ponte suddiviso in tre ponti più piccoli. Certo non molto da vedere, ma camminare fra le varie viuzze è molto rilassante e, in alcuni punti, offre scorci molto belli. Il nostro breve viaggio si conclude qui aspettando, però, l’arrivo della prossima gita.