Torino… Slow Tour

Tour di quattro giorni nella prima capitale d'Italia, tra storia, calcio, arte e cultura.
Scritto da: Nicole92
torino... slow tour
Partenza il: 10/05/2013
Ritorno il: 13/05/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Ciao a tutti! Sono Nicole, ho 20 anni e una grande passione per i viaggi. Da molto tempo desideravo trascorrere qualche giorno a Torino, prima capitale del nostro Paese, sia perché sono appassionata della civiltà egizia (qui ha sede un importante museo egizio, secondo nel mondo solo a quello de Il Cairo), sia perché ho il cuore bianconero. Finalmente, in un week end lungo di metà maggio, in occasione di una partita della Juventus, ho la possibilità di partire con Matteo, il mio fidanzato, e di visitare tutto (o quasi) ciò che la città ha da offrire.

PRIMA DI PARTIRE

Ho dovuto abbandonare subito l’idea di soggiornare nel centro della città, in quanto gli hotel erano troppo costosi. A gennaio, curiosando su Expedia, sono riuscita a trovare un’offerta che facesse al caso nostro: hotel Valentino du Parc (Via Giotto, 16), un tre stelle un po’ fuori dal centro ma a 300 metri dalla stazione della metro Dante, € 160 a coppia colazione inclusa per 3 notti, e ovviamente con cancellazione gratuita, in quanto mancavano ancora alcuni mesi alla partenza e non volevo rischiare. Come mezzo di trasporto abbiamo scelto il treno: all’andata (Bologna Centrale-Torino P. Susa) con Italo per € 33,00 a persona, mentre al ritorno con il Freccia Rossa (Torino P. Nuova-Bologna Centrale) per € 29,00 a persona, prenotati una settimana prima di partire dai siti ufficiali. Inoltre, come è mia abitudine, ho contattato l’ufficio turistico per avere qualche informazione aggiuntiva, e mi hanno comunicato un link molto utile per poter consultare gli orari delle maggiori attrazioni turistiche/musei aggiornati ogni settimana: http://www.turismotorino.org/tabs_musei/1620/TORINO_METROPOLI_-_MUSEI_E_RESIDENZE_REALI

Infine, ho prenotato le varie visite guidate: lo Juventus Stadium tour dal sito www.listicket.it e la visita guidata al Museo Egizio inviando una e-mail all’indirizzo info@museitorino.it.

La guida che ho utilizzato è la Lonely Planet Incontri (purtroppo è aggiornata al 2011, ma non ne ho trovata una più recente).

GIORNO 1: VENERDÌ 10 MAGGIO 2013

Dopo mesi di attesa, finalmente arriva il grande giorno: si parte! Di prima mattina, in auto ci dirigiamo alla stazione di Ferrara dalla quale, con un regionale veloce, arriviamo in 30 minuti a Bologna Centrale (costo a persona € 4,40). Dopo un’oretta di attesa, saliamo sul treno ad alta velocità di Italo e in poco più di 2 ore siamo a Torino Porta Susa. Prendiamo la metro (costo della singola corsa € 1,50 acquistabile alle macchinette automatiche) in direzione Lingotto e, dopo un paio di fermate, scendiamo alla stazione Porta Nuova. Qui ci dirigiamo all’ufficio turistico posto di fronte al binario 20 per acquistare le nostre preziosissime Torino+Piemonte Card 3 giorni plus (la versione plus contiene anche un abbonamento per 72 h ai trasporti pubblici cittadini, che la versione normale della card non prevede) per € 35,00 ciascuna (esiste in diversi tagli 2/3/5 giorni per € 25/29/34; versione plus: 2/3 giorni per € 29,50/35) . Riprendiamo la metro (abbiamo dovuto fare un altro biglietto) fino alla fermata Dante e, a piedi, raggiungiamo il nostro hotel. La nostra camera, una matrimoniale economy, non è molto ampia, ma la consiglierei comunque per l’ottimo rapporto qualità/prezzo, la colazione, la pulizia e la cortesia del personale; l’arredamento dell’intero albergo è particolare: soffitti rosa con strass, mobili neri lucidi e con brillantini, specchi con forme particolari… a me personalmente è piaciuto, ma va a gusti. Posati i bagagli, possiamo cominciare ad esplorare la città: decidiamo di attivare il nostro abbonamento trasporti e, sempre con la metro (ma questa volta in direzione Fermi) ci rechiamo in piazza XVIII dicembre (fermata Porta Susa). Sono ormai le 14 passate e noi, affamati, entriamo in una pizzeria al taglio collocata sotto i portici della piazza stessa, attratti dal profumo di quei tranci appena sfornati. Dopo mangiato ci rechiamo alla fermata n°28 (XVIII dicembre) per prendere l’autobus 72 (direzione Machiavelli) che ci porterà allo Juventus Stadium. Purtroppo mentre attendiamo comincia a piovere, e la pioggia non ci abbandonerà per tutto il pomeriggio. Finalmente passa il nostro autobus, ci aspetterà circa un’ora di viaggio immersi nel caos più totale (era colmo di gente e quasi non si riusciva a respirare) ma quando vedo lo stadio in lontananza l’emozione prende il sopravvento. Scendiamo alla fermata n°2441 (Stadio) e ci troviamo lo Juventus Stadium di fronte. L’emozione è tanta, tantissima, nel vedere dal vivo quel gioiello di architettura moderna circondato da un prato verde quasi perfetto, sempre visto alla tv. La pioggia però non mi permette di godere a pieno del momento, in quanto siamo costretti a cercare rifugio in attesa del nostro tour programmato per le 16 (costo Tour+Museo € 18 intero/ € 15 ridotto o Juventus Premium Member; non è possibile fare solo il tour, ma è possibile visitare solo il museo). Decidiamo di entrare all’Area12, chiamata così perché dedicata al dodicesimo uomo in campo (il tifoso): è un centro commerciale normalissimo, ma al suo interno contiene un grande Juventus Store. È quasi ora del nostro tour, ci dirigiamo al meeting point con gli altri partecipanti e attendiamo l’arrivo della nostra preparatissima guida che ci accompagnerà per i 70 minuti seguenti. Lo Juventus Stadium tour è stato emozionante, lo consiglio ad appassionati di calcio e non. Siamo partiti dall’ingresso principale, abbiamo visitato i vari club con ristoranti e terrazze esclusive, l’area interviste, la sala stampa, la tribuna, il tunnel e gli spogliatoi (unica pecca, all’interno degli spogliatoi non si possono scattare foto, ma se volete potete farvela fare dal fotografo ufficiale e acquistarla per € 15 alla fine del tour). È stato bello percorrere la strada che fanno i calciatori all’interno dello stadio, dall’arrivo in pullman agli spogliatoi prima delle partite. Infine si arriva alla walk of fame bianconera, 50 stelle con i nomi dei più grandi juventini di sempre circondate da stelline più piccole contenenti i nomi dei tifosi che le hanno acquistate. Terminato il tour, ci dirigiamo all’ingresso del J Museum per acquistare la foto fatta negli spogliatoi; abbiamo visitato il museo autonomamente: è ricco di trofei e cimeli, tutti affiancati da un’esauriente didascalia, per poi uscire e fare qualche acquisto allo Juventus Store. Dopo esser tornati in hotel per una doccia restauratrice e un po’ di riposo, prendiamo la metro in direzione Fermi fino alla fermata Porta Nuova e raggiungiamo il centro a piedi. Optiamo per cenare in un locale consigliato dalla GpC, lo Sfashion Cafè (Via Cesare Battisti,13): è un locale particolare, molto carino e colorato, e abbiamo mangiato una buona pizza napoletana; peccato però aver dovuto attendere una buona mezz’ora per sederci al tavolo, anche se poi il servizio è stato veloce. Dopo cena facciamo una breve passeggiata per le vie del centro, osservando i palazzi illuminati e godendo semplicemente dell’atmosfera torinese poi, esausti, torniamo in hotel con la metro, soddisfatti di quanto visto in questa giornata.

GIORNO 2: SABATO 11 MAGGIO 2013

Questa mattina sveglia alle 8:30 e, dopo un’abbondante colazione continentale in hotel, raggiungiamo in metro la stazione Porta Nuova. Uscendo dalla stazione della metro, ci si trova in Piazza Carlo Felice. Costeggiamo i giardini Sambuy e ci ritroviamo sotto i portici di Via Roma, la via dello shopping di Torino, ricca di boutique di lusso, per poi arrivare in Piazza CNL, ornata da due fontane che rappresentano i fiumi cittadini, il Po e la Dora. Proseguendo si arriva in Piazza San Carlo, una delle più belle della città, porticata nei due lati lunghi e costellata di caffè storici (tra i quali il famoso Caffè Torino), dove è possibile sedersi e sorseggiare un Bicerin, la bevanda calda tipica torinese. Alle nostre spalle si possono ammirare le due chiese gemelle, Santa Cristina e San Carlo, mentre al centro della piazza si trova una statua che raffigura Emanuele Filiberto in sella. Andando avanti di nuovo si arriva in Piazza Castello, la piazza delle piazze: sullo sfondo si può vedere imponente, in tutta la sua bellezza, il Palazzo Reale. Decidiamo di visitarlo, così presentiamo alla cassa le nostre T+PC e otteniamo l’ingresso gratuito (altrimenti 12 € intero/ 6 € ridotto): purtroppo non hanno le audioguide, ma soltanto le visite guidate, quindi noi per mancanza di tempo siamo stati costretti a visitarlo autonomamente servendoci solo delle didascalie scritte sui pannelli nelle varie stanze, e devo dire che ci sono sembrate sufficienti. Inoltre, da appassionata di fotografia, non potevo fare a meno di visitare la mostra temporanea allestita all’interno del palazzo stesso intitolata “Robert Capa. Retrospettiva”. Alle 10.40 usciamo dal palazzo e, percorrendo Via Accademia delle Scienze, arriviamo alla nostra prossima tappa: il Museo delle Antichità Egizie. Ero emozionatissima perché da tanto tempo desideravo visitare questo museo, ed ora che stavo per entrarvi, non potevo crederci. Avevo prenotato la visita guidata alle ore 11.10, così ci mettiamo in fila per fare i biglietti (mi avevano detto che in caso di grande afflusso avrei avuto la precedenza avendo la visita guidata prenotata, ma non è stato così, per fortuna è iniziata in ritardo!). Presentando la T+PC, abbiamo pagato solo i 4 € per la visita guidata, in quanto avevamo diritto all’ingresso gratuito (€ 7,50 intero/ € 3,50 ridotto). Alla cassa ci consegnano un bollino rosso adesivo da attaccare sulla maglia, per indicare la nostra appartenenza al gruppo, e ci mettiamo nell’atrio in attesa. Al suo arrivo, la guida ci consegna una cartina dell’Antico Egitto, in modo da comprendere meglio le spiegazioni durante il percorso e poi… partiamo! Saliamo subito al primo piano, quello più “vecchio”, ricco di sarcofagi, papiri e perfino mummie ben conservate! Il museo attualmente ospita 6.500 pezzi ed è composto da due piani, ma è in fase di ampliamento (infatti l’esterno è completamente coperto da impalcature) e si dovrebbe arrivare, al termine dei lavori, ad un totale di 5 piani per poter esporre gli altri 26.000 reperti conservati ora nei magazzini. Io sono incantata nell’ascoltare le spiegazioni così precise e dettagliate della nostra guida e osservo con sguardo attento tutto ciò che mi trovo davanti, appartenente a questo mondo così antico e misterioso. Scendendo al piano terra, ci si trova nello Statuario, una stanza con giochi di luce sorprendenti: l’allestimento, denominato “Riflessi di pietra” è stato realizzato dal famoso scenografo Dante Ferretti, vincitore del premio Oscar per la scenografia del film “The Aviator” di Scorsese. Qui vi sono esposte sfingi, sarcofagi, elementi architettonici e statue monumentali di alcuni tra i più importanti faraoni; inutile dire che questa è stata la parte del museo che più mi ha emozionato. La terza e ultima parte consiste nella Tomba di Kha, che fu riscoperta inviolata nel 1906, e che rivela tantissimi particolari sulla vita quotidiana di Kha e Merit, una coppia di sposi vissuti nel 1400 a.C.. La visita è durata in tutto un’ora e mezza ed al termine è possibile, con lo stesso biglietto, visitare da soli il museo, magari riguardando qualcosa che è particolarmente piaciuto o che la guida, per mancanza di tempo, non è riuscita ad illustrare. All’uscita si trova il book shop ricco di libri e souvenir interessanti da acquistare. Sono ormai le 13, così decidiamo di andare a mangiare al Brek (Piazza Solferino, 23), un self-service consigliato dalla GpC, nel quale si può scegliere tra diversi primi, secondi (la carne viene cotta sul momento), contorni, frutta e dolci. Il cibo è buono ed economico: io ho preso un secondo con contorno e acqua, Matteo ha preso un primo con una Coca alla spina e abbiamo speso in tutto € 15,50. Finito il pranzo, torniamo in Piazza Castello, in quanto io volevo vedere la bellissima scalinata dell’architetto Filippo Juvarra che orna l’ingresso di Palazzo Madama (si può entrare nell’atrio gratuitamente). Dopo un breve riposo in hotel, indossiamo le nostre maglie bianconere e ripartiamo: alle 18 inizia la partita Juventus-Cagliari e dobbiamo arrivare allo stadio qualche ora prima. Dopo aver fatto il solito percorso, arriviamo allo Juventus Stadium, ma oggi ha tutta un’altra veste: il cielo è azzurro, il sole accentua la bellezza dell’impianto e i tifosi in festa rallegrano l’aria. La fila per entrare è veramente breve e noi, che dobbiamo andare nella tribuna ovest secondo anello, ci ritroviamo seduti ai nostri posti in men che non si dica. Non so descrivere quanto ero emozionata nel trovarmi lì, lo stadio era gremito di gente, si respirava un’atmosfera unica, magica, speciale. È stato bellissimo cantare l’inno tutti insieme dal vivo, sventolando le nostre bandierine bianconere, creando coreografie fantastiche. La partita è finita 1-1. Il destino ha voluto che, proprio quel giorno, dopo la partita, ci fosse la consegna dello Scudetto appena conquistato così assistiamo a tutta la cerimonia di premiazione: tutto lo Juventus Stadium era in festa! Alle 21.30 lasciamo l’impianto e ci rechiamo alla fermata insieme a tanti altri tifosi che hanno avuto la nostra stessa idea: al suo arrivo l’autobus è veramente pieno di gente, molto peggio del giorno precedente, non ci si poteva muovere in quanto eravamo tutti incastrati e ogni volta che qualcuno doveva scendere era un bel caos; questo è stato il peggiore momento della vacanza, momento in cui abbiamo rimpianto di non essere andati in vacanza all’estero (si sa, i trasporti pubblici non sono certo il pezzo forte di noi italiani!). Siccome dall’interno dell’autobus non riuscivamo a vedere le fermate, abbiamo cercato di contarle dal momento in cui siamo saliti, ma alla fine abbiamo sbagliato e siamo scesi prima della nostra, così ci siamo incamminati a piedi fino alla stazione della metro. Sono le 23 e dobbiamo ancora cenare: io non ho molta fame, Matteo invece vuole mangiare qualcosa, quindi entriamo nel primo ristorante che troviamo aperto nella zona del nostro albergo. Il ristorante si chiama Area Nova, io ho preso una semplicissima schiacciatina con il crudo mente Matteo ha preso un primo, la spesa totale è stata di € 25,40. Niente di speciale. Siamo veramente stanchi, così dopo cena torniamo in hotel, fieri delle emozioni vissute nella nostra seconda giornata a Torino.

GIORNO 3: DOMENICA 12 MAGGIO 2013

La sveglia questa mattina suona alle 09.00: dopo colazione, partiamo subito alla volta della Mole Antonelliana. Vero simbolo della città, viene progettata tra il 1863 e il 1889 dall’architetto Alessandro Antonelli; inizialmente concepita per diventare la nuova sinagoga di Torino, fu poi acquistata dal Comune. Oggi ospita il Museo Nazionale del Cinema. Dal nostro hotel, prendiamo la metro fino alla stazione Porta Nuova e poi proseguiamo a piedi, passando per Piazza Castello, Via Po e infine Via Montebello. Arrivati ai piedi della Mole, la fila per entrare è abbastanza lunga e non scorre molto velocemente, ma decidiamo di aspettare. Finalmente è il nostro turno e ci fanno salire sull’Ascensore Panoramico (gratuito con la T+PC/ € 6 intero/ € 4 ridotto): l’ascensore può contenere al massimo 10 persone (compreso il conducente), è tutto in cristallo ed è bello poter guardare giù mentre si attraversa tutta l’Aula del Tempio fino ad arrivare in cima al tempietto (la Mole è alta 137,5 m e il tempietto è posto a 85 m). Da lassù si gode un bellissimo panorama di tutta Torino e noi rimaniamo un po’ a goderci il paesaggio alpino che ci circonda. Una volta scesi, comincia la visita al Museo del Cinema (gratuito T+PC/ € 9 intero/ € 7 ridotto/ € 2,50 minori; biglietto combinato museo+ascensore € 12 intero/ € 9 ridotto/ € 5 minori). Il percorso comincia con l’archeologia del cinema, dove vengono esposti molti apparecchi e oggetti storici e vengono mostrati gli effetti speciali che venivano utilizzati. Proseguendo si arriva all’Aula del Tempio, il cuore del museo: qui si trovano delle comodissime poltrone-sdraio rosse sulle quali si può assistere a diverse proiezioni (ma sono l’ideale anche per riposare le gambe!). Inoltre, c’è una stanza particolare in cui si possono guardare i filmati seduti su dei veri wc (non comodi, ma insoliti!). Poi, salendo con una rampa elicoidale si possono osservare delle mostre temporanee, fino ad arrivare all’area dedicata all’industria del film e all’ultimo piano con la Galleria dei manifesti. Terminata la visita, vista l’ora, ci fermiamo al Cabiria Cafè posto all’ingresso del museo per mangiare un panino e poi riprendiamo il cammino. Da via Montebello, percorriamo via Po fino a raggiungere Piazza Vittorio Veneto: da qui possiamo ammirare, oltre il Po, la bellissima chiesa della Gran Madre di Dio a pianta circolare. Dalla piazza, ci incamminiamo fino alla stazione Porta Nuova. Ci rechiamo alla fermata dell’autobus per la Reggia di Venaria Reale, posta sul lato di Via Sacchi. Questo autobus è una linea turistica e passa ogni ora nei giorni feriali e ogni mezz’ora la domenica (gli orari potete trovarli sul sito ufficiale GTT, a noi ce li hanno forniti con la T+PC). Il biglietto è compreso nella T+PC e il percorso dura circa 40 minuti. Una volta giunti a Venaria Reale, andiamo subito alla biglietteria e prendiamo il biglietto combinato Reggia e Giardini (gratuito T+PC/ € 15 intero/ € 10 ridotto). La Reggia, antica residenza di caccia dei Savoia, all’esterno è bellissima, mentre all’interno le sale sono spoglie, anche se la Galleria Grande merita davvero. I giardini invece sono verdi e ben tenuti, e dopo aver passeggiato un po’ tra i viottoli, compriamo un gelato al chiosco (3 € l’uno) e ce lo assaporiamo seduti all’ombra. Riprendiamo l’autobus e torniamo in hotel a riposare un po’. Questa sera decidiamo di visitare la zona del Lingotto, quindi prendiamo la metro e scendiamo alla fermata omonima. Osserviamo subito il complesso fieristico, dominato dalla celebre Bolla di cristallo progettata da Renzo Piano e, all’orizzonte, l’Arco Olimpico. Proseguiamo a piedi qualche centinaio di metri, fino ad arrivare alla nostra tappa per la cena: Eataly. È un “supermercato” colmo di prodotti tipici provenienti da tutte le zone di Italia e, al suo interno, ci sono 7 ristoranti tematici: pesce, pizza, carne, verdure, pasta, salumi e formaggi… Sono molto particolari, in quanto la cucina è al centro e tutt’intorno vi è un banco circolare dove i clienti si siedono a mangiare. Dopo averli osservati tutti, optiamo per il ristorante della carne: due tagliate buonissime con patate al forno e insalata mista, acqua e pane a 29 €. Soddisfatti della cena, torniamo in hotel.

GIORNO 4: LUNEDÌ 13 MAGGIO 2013

Oggi è il nostro ultimo giorno a Torino, e io mi sveglio con una brutta sorpresa, ovvero un virus che mi ha messa praticamente k.o. ma, da instancabile viaggiatrice, decido di uscire e provare a seguire il programma che mi ero preposta. Così, dopo aver fatto colazione e depositato i bagagli alla reception, raggiungiamo Piazza Castello e lì prendiamo il tram n°15 in direzione Coriolano fino alla fermata Sassi-Superga. Da qui è possibile salire sulla Tranvia a dentiera Sassi-Superga (gratuito T+PC), originaria del 1934, che sale per 3 km e vi porta direttamente sulla cima della collina; c’è una corsa ogni ora sia all’andata che al ritorno (gli orari ci sono stati dati all’ufficio informazioni, ma si possono trovare sul sito GTT). La Basilica di Superga è un capolavoro settecentesco di Filippo Juvarra, architetto di Casa Savoia; l’entrata alla chiesa è gratuita. Noi decidiamo di andare sulla Cupola Juvarriana (gratuito T+PC/ € 3 intero/ € 2 ridotto), così saliamo tutti i 131 gradini della scala a chiocciola e arriviamo sulla balconata esterna, da cui si gode un bellissimo panorama della città e io ne approfitto per scattare moltissime foto. Dopo essere scesi, ci dirigiamo all’ufficio per prenotare la visita guidata alle Tombe Reali (gratuito T+PC/ € 4 intero/ € 3 ridotto) e, fortunatamente, ne stava iniziando una proprio in quel momento. Le guide sono volontari molto preparati, ed è stato piacevolissimo ascoltare le loro spiegazioni. La visita inizia dal Chiosco, prosegue nella Sala dei Papi, dove ci sono i ritratti di tutti i papi della storia, fino ad arrivare nella Cripta (un consiglio: se andate a visitarla in estate, portatevi un giacchino da mettere quando si arriva giù nei sotterranei, perché fa veramente freddo in maniche corte!). La visita è stata molto interessante, la consiglio a tutti. Prima di tornare giù, decidiamo di visitare, dietro la Basilica, la Lapide commemorativa dedicata alle vittime della tragedia di Superga del 4 maggio 1949, quando l’aereo con a bordo i calciatori e tutto lo staff del Grande Torino precipita proprio in quest’area senza, purtroppo, alcun superstite. Dopo aver ripreso la Tranvia, attendiamo il tram n°15 e scendiamo in Piazza Vittorio Veneto. Questa piazza è piena di ristorantini con i tavoli all’aperto così noi ci accomodiamo in uno di essi e mangiamo all’aria aperta, osservando i passanti e la cima della Mole che spunta tra i palazzi. Siccome il nostro abbonamento di 72 h ai trasporti pubblici è scaduto, decidiamo di tornare indietro utilizzando un mezzo alternativo compreso nella T+PC: ci dirigiamo al vicino imbarco Murazzi e saliamo a bordo del battello Valentina II (gli orari ci vengono forniti all’acquisto della card, ma si possono vedere sul sito GTT) e cominciamo la nostra “mini crociera”. È stata una bella esperienza, ci ha dato la possibilità di vedere Torino da un altro punto di vista. Scendiamo alla fermata Borgo Medioevale: era infatti mia intenzione, per quest’ultimo pomeriggio torinese, visitare il Parco del Valentino in lungo e in largo. In realtà, abbiamo fatto appena in tempo a visitare velocemente il Borgo Medioevale (la Rocca il lunedì è chiusa) che sono dovuta tornare in hotel, in quanto il mio stato di salute non mi lasciava più tregua. Come se non bastasse, il nostro treno Freccia Rossa era in ritardo. Finalmente, dopo un cambio e due ritardi, alle 21 siamo a Ferrara.

CONSIDERAZIONI FINALI

La metro è il mezzo più efficiente della città: è automatizzata (non c’è il conducente) e non abbiamo mai atteso più di 2/3 minuti il suo arrivo. Purtroppo vi è solo una linea, ma cercate di sfruttarla il più possibile.

Il lunedì la maggior parte dei musei e delle attrazioni cittadine sono chiusi, quindi consultate gli orari se il vostro soggiorno ricade in questo giorno della settimana.

Consiglio la Torino+Piemonte card perché, oltre a farvi risparmiare, vi stimola a visitare più attrazioni. Nella versione “plus”, viene offerto un abbonamento ai trasporti separato dalla carta, quindi si possono attivare in due momenti diversi in base alle esigenze.

Per chi ha uno smartphone, consiglio di scaricare l’app gratuita “Bus Torino” che indica fermate, linee, orari, percorsi in maniera molto precisa.

Anche se il finale non è stato dei migliori, in questo viaggio ho avuto la possibilità di visitare cose che da tanto tempo volevo vedere, e tutto ciò mi ha lasciato dentro emozioni bellissime. Purtroppo non sono riuscita a vedere tutto quello che mi ero prefissata (Museo dell’Automobile, Duomo, Museo della Sindone, Pinacoteca Agnelli, Museo Pietro Micca…) e non sono riuscita ad assaggiare il Bicerin in uno dei caffè storici, ma questo sarà un buon motivo, un giorno, per tornare.

Vorrei ringraziare Adriana, la Guida per Caso di Torino ed Elisa, Turista per Caso e travel blogger (www.girandolina.it) per avermi aiutato e consigliato nell’organizzazione di questo viaggio.

Grazie per aver letto il mio racconto, spero di esservi stata utile.

Buon viaggio a tutti!

Nicole

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Mole Antonelliana



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