Thailandia in occasione del Loi Krathong

[...] Passeggi in un tempio dorato, giri l’angolo e sei in un mercato pittoresco. Hai fame? Impossibile, a Bangkok è vietato, perché appena hai un languorino puoi scegliere tra mille banchetti, ristorantini, ambulanti e chi più ne ha più ne metta.
Scritto da: mirkotravel
thailandia in occasione del loi krathong
Partenza il: 14/11/2018
Ritorno il: 25/11/2018
Viaggiatori: 6
Spesa: 3000 €
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Volo: L’Asia è il continente più facile ed economico da raggiungere e la Thailandia è forse il paese più semplice dove arrivare. Su questo “terreno” si danno battaglia le grandi compagnie mediorientali come Emirates ed Ethiad, le nuove emergenti cinesi e le storiche asiatiche come Thai, Cathai e Singapore. Bangkok è uno scalo nevralgico per tutto il continente. Valutate bene la differenza di costo, la comodità degli orari e la lunghezza del volo prima di fare la vostra scelta. Il volo più economico non è sempre il migliore…

Trasporti: In questa avventura ho viaggiato con 5 compagni e molti degli spostamenti facevano parte del tour organizzato in cui abbiamo utilizzato un pulmino. Nei miei viaggi però non manca mai qualche giorno libero dove c’è la possibilità di spostarsi come gli abitanti del luogo e vivere esperienze più emozionanti. Non credo possa esistere un viaggio in Thailandia senza uno spostamento nel cassone di un pick up, senza una corsa in tuk tuk per le strade di Bangkok o senza la navigazione in barca lungo qualche fiume nella natura o canale nelle città. Vi sarà facile organizzare qualunque viaggio utilizzando i trasporti locali: autobus notturni, treni, sgangherate corriere, minibus, autostop, tuk tuk, chi più ne ha più ne metta!!!! Viva l’Asia!!!

La rete stradale è molto buona, mentre quella ferroviaria sta crescendo. In alcuni casi può essere utile un voletto interno o un treno notturno. Gli spostamenti da e per gli aeroporti o all’interno delle cittadine principali possono invece essere facilmente eseguiti con I taxi locali contrattando il prezzo di volta in volta.

Accomodations: Come ho scritto prima, questo è un viaggio organizzato, quando ci si muove in piccoli gruppi non si può lasciare l’organizzazione di alcune cose all’ultimo momento. Gli alberghi sono stati tutti prenotati dall’Italia molto tempo in anticipo. Se avete un programma abbastanza definito e non vi muovete da soli o in coppia come avventurieri, vi consiglio di fare lo stesso. In ogni caso, in Thailandia è estremamente facile trovare ogni tipo di sistemazioni, per ogni gusto e budget.

Pasti: Il “famigerato” cibo Thailandese, che dire di più?? Mischiando i diversi elementi delle tradizioni del sud-est asiatico, la cucina thailandese dà enfasi a piatti leggeri con forti componenti aromatiche. Il cibo thailandese è conosciuto per il suo bilanciamento dei quattro sapori fondamentali per ogni piatto o per il pasto in generale: aspro, dolce, salato e amaro. Il paese, come un po’ tutto il sud-est asiatico, è famoso per lo street food: troverete bancarelle ad ogni angolo. Provate ad allontanarvi dagli hotel e dai luoghi turistici, seguendo la gente del posto, girando per i mercati e lasciandovi guidare dallo spirito viaggiatore affamato di nuovi sapori… Mangiare in Thailandia può essere decisamente economico, si tratti di bei ristoranti o di sedioline di plastica lungo la strada

I viaggiatori: È il mio secondo viaggio in Thailandia, torno volentieri in questo paese fantastico. Ho pensato a questo viaggio per realizzare uno dei miei tanti sogni “da viaggiatore”: assistere al famoso festival delle lanterne. Porto con me 5 compagni di viaggio. C’è Cristina, lei l’avete già conosciuta, le piace leggere e scrivere e presto aprirà un suo blog dove leggerà e consiglierà qualche libro per ogni suo viaggio. C’è Franco, con lui ho già viaggiato in Norvegia e Giappone. È stato un prof. di latino della Normale di Pisa e tutt’ora scrive commenti a satire latine. C’è Claudio che è già partito qualche giorno prima. Ha fatto e fa mille lavori, ma le sue passioni sono il canto, la fotografia e la meditazione. C’è Ivana. Lei è una macchietta napoletana, la più simpatica e divertente (forse pure troppo) macchietta napoletana che si possa incontrare. Lei è già stata in Thailandia, guidava il camper a supporto di una nostra amica che ha fatto il Guinness dei primati per il giro del mondo in bicicletta più veloce mai percorso da una donna. C’è Cristina, no non lei, un’altra Cristina, una studentessa universitaria amica di Ivana al suo primo “viaggio lontano” con gli occhi che brillano della curiosità di scoprire il mondo.

Bangkok

Una famosa canzone la chiama “la metropoli che incontra i tropici”, credo che questa definizione le calzi a pennello. A Bangkok può fare caldo umido o molto caldo umido, l’aria condizionata è sempre accesa, ma la pelle è sempre appiccicaticcia. Cammini, incroci sguardi e serenità. La città è frenetica ma i thailandesi trovano sempre il tempo per scambiare un sorriso. Templi scintillanti, svettanti grattacieli, una dinamica vita notturna e, naturalmente, il cibo! Tutto è fantastico a Bangkok compresi gli ingorghi, l’umidità e l’instabilità politica. Passeggi in un tempio dorato, giri l’angolo e sei in un mercato pittoresco. Hai fame? Impossibile, a Bangkok è vietato, perché appena hai un languorino puoi scegliere tra mille banchetti, ristorantini, ambulanti e chi più ne ha più ne metta.

Arrivati in città e posate le valige, la prima esperienza che voglio far vivere ai miei amici è quella di sfrecciare per le vie della città su un tuk tuk. Questa è un’esperienza che non può mancare, infatti la ripeteremo numerose volte. Passiamo 3 giorni nella capitale e nei suoi dintorni, assaggiando ogni tipo di cibo, ubriacandoci a Koh San Road, brindando in eleganti rooftop bar, entrando e uscendo da templi e mercatini, ma soprrattutto addentrandoci in vicoletti vecchi di cent’anni e in botteghe sconosciute alla ricerca di quegli sguardi che rendono unico questo popolo. Saliamo sulla golden mountain e sul grattacielo più alto della Thailandia, navighiamo sul Chao Praia, conosciamo 100 persone e scattiamo con loro 1000 selfie, ma alla fine dobbiamo lasciare Bangkok e continuare il nostro viaggio

I famosi mercati dei dintorni

Prima di incamminarci verso il nord del paese però, ci spingiamo oltre la periferia della capitale per visitare due tra i mercati più famosi di tutto il sud’est asiatico. Prendiamo un taxi per la stazione dei bus e lì cerchiamo il modo migliore per raggiungere la nostra destinazione: Mae Klong Railway Market. Ci indicano uno dei tanti pulmini, eh ma quando parte? Quando è pieno! Quanto adoro questo aspetto e questo modo di viaggiare.

2 ore di viaggio, un po’ di fermate, qualche carico e scarico di “roba varia” ed eccoci a destinazione.

Il mercato si sviluppa tra le case, ma nella stessa stretta stradina ci sono anche i binari del treno. Perché fare un mercato su binari del treno e non nella via appena più dietro? Chissà! Agli orari stabiliti il treno si insinua tra le case e le bancarelle e tutto ciò che ingombra il passaggio deve essere velocemente spostato per poi essere rimesso al proprio posto. È un’esperienza decisamente divertente.

Beviamo qualcosa e saltiamo sul cassone di un pick up per uno spostamento di mezz’oretta verso Amphawa per goderci il suo mercato galleggiante.

Questo villaggio situato lungo un canale è diventato una meta frequentata dagli abitanti della città che ne apprezzano l’atmosfera squisitamente ‘thai’. L’affluenza di visitatori da Bangkok ha portato una certa riqualificazione urbana, ma i canali, le vecchie palafitte in legno, i caratteristici caffè e il curioso traffico sull’acqua conservano ancora un grande fascino.

La giornata passa così, esplorando i pittoreschi edifici in legno lungo i canali, salutando i barcaioli che sfrecciano sul canale e assaggiando qualche pietanza dalle varie barchette. Poco dopo il tramonto rientriamo a Bangkok, domani inizia il nostro viaggio verso il nord, verso la Thailandia più autentica.

Le antiche capitali

Ayutthaya, Sukhothai e Sri Satchanalai

Nei giorni successivi visitiamo i tre centri archeologici più importanti della Thailandia, ma non voglio scrivere troppo a riguardo, annoiandovi con le solite mille informazioni che sono già presenti su ogni guida turistica.

Ayuttaya, l’antica capitale del regno del Siam, oggi patrimonio mondiale dell’umanità è una meta quasi irrinunciabile in Thailandia. Sicuramente avrete visto la famosa immagine della testa di Buddha imprigionata tra le radici di un enorme albero.

Anche le rovine del Parco Storico di Sukhothai sono un sito tutelato dall’UNESCO.

Nel parco si trovano i resti di 21 siti storici e quattro grandi stagni racchiusi all’interno delle vecchie mura, mentre nel raggio di 5 km sono disseminati altri 70 siti. Visitare questo parco a piedi sarebbe impossibile, infatti affittiamo le bici e scorrazziamo in lungo e in largo per le stradine circondati da siti di rara bellezza e thailandesi increduli del baccano che possano fare sei italiani su altretante bicilette.

Si Satchanalai, insieme a Sukhothai e Kamphaeng Pet, è considerata la culla della civiltà Thai. Anche se le rovine di Si Satchanalai non sono suggestive come quelle di Sukhothai, la visita al parco storico è un’esperienza molto piacevole, più intima e tranquilla, grazie ad un minor numero di visitatori e all’incantevole cornice naturale. I siti da visitare sono collocati in una grande area verde piena di pace, che anche stavolta decidiamo di disturbare con le nostre biciclette.

Chiang Mai

Finalmente Chiang Mai e finalmente il festival delle lanterne. Arriviamo in città nel tardo pomeriggio, in tempo per gustarci la serata di apetura del festival, anche se il momento clou sarà la sera successiva.

Aldilà delle singole manifestazioni, eventi e cerimonie che si tengono in ogni angolo della città è l’atmosfera che si respira in generale a rendere questa esperienza davvero unica. Ci sono lanterne ad ogni angolo, banchetti che cucinano ogni tipo di cibo lungo ogni strada, i templi sono aperti con diverse cerimonie. In alcuni i monaci preparano lanterne su cui i visitatori scrivono i loro desideri prima di appenderle, in altri monaci e inservienti preparano il cibo per i fedeli. Abitanti e visitatori camminano cercando le loro lanterne da lanciare in cielo e da far galleggiare sul fiume Ping. Nelle piazze ci sono anziane signore che insegnano come crearsi da se la piccola zattera di foglie e fiori su cui adagiare incensi e lumini prima di lasciarla andare sull’acqua. Girovaghiamo tutta la sera e terminiamo la nostra passeggiata in una gigantesca festa dove balliamo e beviamo assieme ai tanti thailandesi arrivati a Chiang Mai per questo evento importantissimo.

Capitale culturale del nord, Chiang Mai è la sinstesi dell’anima e della spiritualità thailandese. L’antica sede del regno di Lanna è una città tranquilla e piacevolmente informale, e malgrado richiami un gran numero di turisti è ancora un luogo ideale per rilassarsi e immergersi nella religione buddista. Il panorama del centro storico è dominato dai templi buddisti fondati all’epoca del regno indipendente di Lanna, riccamente decorati offrono continui spunti per foto stupende. I monaci avvolti nelle tuniche color arancione che passano tra la folla conferiscono un’atmosfera più simile a quella di un paese di campagna che di una frenetica città moderna.

Loi Krathong e Yi Peng festival

Eccoci al momento culminante del nostro viaggio: il Festival delle Lanterne che è solitamente diviso in due momenti: il Loi Krathong e lo Yi Peng.

Nella notte di luna piena del dodicesimo mese del calendario Thai, i thailandesi, al termine della stagione monsonica, danno vita ad un festival che anima il paese da oltre 800 anni.

La parola Loi Krathong deriva dal termine Loi che significa “galleggiare” e da Krathong che significa cesto o cestino.

Questi cestini realizzati a mano dai locali sono realizzati con materiali naturali quali bamboo, foglie di cocco e fiori colorati. Nella notte del festival vengono adagiati sull’acqua e dolcemente si allontanano dalla riva seguendo la corrente della vita. Nella credenza popolare della Thailandia più il nostro Loi Krathong si allontanerà dalla riva e più la sua luce continuerà a brillare nella notte, tanto più l’anno che ci aspetta sarà ricco di gioie e fortuna.

Nello Yi Peng invece, delle lanterne di carta lavorata a mano vengono scaldate come delle mongolfiere e lanciate in cielo, dopo aver espresso un desiderio o rivolto una preghiera al Buddha.

Le luci del tramonto, la luna piena, l’acqua del fiume punteggiata da migliaia di candele, e il cielo pieno di lanterne che si mischiano con la luce delle stelle, rendono quesa esperienza assolutamente unica. Ogni viaggiatore sogna di parteciparvi almeno una volta nella vita e io lo sto condividendo con persone davvero speciali.

Chiang Rai e il nord

Dopo la fiaba vissuta in questi due giorni lasciamo a malincuore Chiang Mai per spingerci verso l’estremo nord del paese.

I prossimi giorni sono pieni di esperienze particolari. Navighiamo lungo il famoso fiume Maekok da Baan Tha Ton fino a Baan Pa Tai per far visita ai villaggi locali delle tribù Akha, Lahu Shi Balah e Padong famosi per le “donne giraffa”. Visiteremo l’eccentrico Tempio Bianco di Chiang Rai e ci spingeremo fino al confine con Birmania e Laos, nel famoso Triangolo d’oro, un tempo teatro del grande contrabbando di oppio.

Man mano che si procede verso il nord del paese, le persone diventano, se possibile, sempre più gentili e socievoli. I loro volti sorridenti sono in grado di donare pace e serenità nell’animo di chi li guarda. Le popolazioni rurali del nord sono riuscite, malgrado il turismo, a mantenere la loro autentica semplicità. Scherziamo e ridiamo con loro e giochiamo coi bambini.

Sawat di khrap Thailandia

Il nostro viaggio volge al termine, malgrado non fosse una nuova scoperta, rivedere il paese che mi ha dato il benvenuto la prima volta in Asia è stato molto emozionante. I miei compagni di viaggio sono stati splendidi. Sono nate nuove amicizie e quelle già consolidate si sono rafforzate. Spesso mi viene chiesto perché ami i viaggi di gruppo, visto che a volte costano sacrifici e capacità di adattamento. È vero, non si può fare sempre ciò che si vuole, ma ogni partecipante porta il suo contributo al viaggio rendendolo unico e diverso. Continuerò a viaggiare spesso con altre persone, soprattutto sconosciuti perché ogni volta torno arricchito di qualcosa che va oltre al viaggio.



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