2 settimane fai da te in Thailandia, tra Bangkok, Ayutthaya, Sukhotai, Chiang Mai e Phuket.

2 settimane alla scoperta della Thailandia, dei suoi siti archeologici, la sua cultura e i suoi templi.
Scritto da: GiuliaSeme
2 settimane fai da te in thailandia, tra bangkok, ayutthaya, sukhotai, chiang mai e phuket.
Partenza il: 22/12/2019
Ritorno il: 04/01/2020
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Dopo un volo della Oman Air (compagnia aerea che consigliamo vivamente) partito da Bologna per Bangkok, con scalo a Muscat, atterriamo in mattinata parecchio provati dal jet lag, quindi, dopo aver comprato una sim thai in aeroporto (molto utile per comunicare tramite email/whatsapp in loco e muoversi nelle città facilmente), con un taxi ci facciamo portare al nostro hotel Tara Place, vicino al centro storico della capitale, in zona Phra Sumen Fort, per riposare un po’. La posizione sarà poi strategica per raggiungere le maggiori attrazioni della città a piedi o via fiume, visto che il molo Phra Arthit dista pochi minuti a piedi. Nel pomeriggio visitiamo da fuori il forte Phra Sumen e su consiglio di un thailandese (essendo facilmente individuabili come turisti, a noi è capitato spesso che locali ci fermassero per aiutarci o darci consigli, senza chiedere niente in cambio) prendiamo il battello per goderci il tramonto sul Wat Arun, dove facciamo una breve sosta per vederlo da fuori e illuminato di sera. Prima di tornare in hotel a dormire ceniamo in un ristorante molto turistico ma vista fiume, dove assaggiamo per la prima volta il Pad Thai. Il secondo giorno inizia con il nostro shock per il caldo umido di Bangkok. In teoria dicembre/gennaio sono i mesi più secchi, ma noi il caldo l’abbiamo patito comunque molto, e finché non siamo arrivati a Chang Mai, abbiamo sempre dovuto dormire con l’aria condizionata. Ci facciamo forza e grazie al servizio gratuito di tuktuk dell’hotel ci facciamo accompagnare al Palazzo Reale, dove passiamo tutta la mattinata sotto un sole cocente (l’obbligo di maniche corte e pantaloni/gonna lunga non aiutano) ma ne vale la pena perchè gli edifici e le bellezze del quartiere reale sono davvero imperdibili. Dopo la visita al palazzo andiamo a visitare il tempio Wat Pho, dove rimaniamo ammaliati dalla maestosità e bellezza del famoso Buddha sdraiato. La fine della giornata la passiamo a visitare Kaho San Road, la famosa via dello street food (a nostro parere troppo turistica) e a cenare in un ristorante lì vicino.

Un po’ provati dal caldo patito il giorno prima, il terzo giorno decidiamo di ripararci dalle ore più calde visitando il National Museum e facendoci fare un massaggio thai al Perception Blind Massage del quartiere Siom, che raggiungiamo in taxi passando per Chinatown, che ci godiamo solo dalla macchina visto che passandoci non ci attira granchè per via della confusione e del traffico. Perception Blind Massage è un progetto che permette a ragazzi/e non vedenti di lavorare come massaggiatori, formandoli e fornendo loro un impiego. Il costo è un po’ più alto della media ma almeno i soldi sono per una buona causa (e sono comunque 25 euro per un 1h di massaggio professionale!). Rinati dal massaggio e passate le ore più calde, decidiamo di tornare nel centro storico per fare una lezione gratuita di meditazione al tempio Wat Mahathat, un grande tempio molto frequentato che si rivela un’oasi di pace nel traffico della città. Dopo la meditazione, andiamo a visitare il Wat Arun per godercelo anche dall’interno e alla luce del sole. Dopo una cena vicino al nostro hotel, prendiamo un taxi per andarci a godere l’ultima notte a Bangkok dallo Sky Bar del Moon Bar, un hotel lussuoso nella parte moderna della città. Dal suo bar posto al 59esimo piano si gode una vista mozzafiato su tutta Bangkok. Prezzi dei cocktail europei (15 euro cadauno) ma il prezzo vale la vista e l’esperienza. L’ingresso è gratuito e il dress code non è troppo restrittivo (abbiamo visto ragazzi in scarpe da ginnastica).

Il quarto giorno ci alziamo presto per andare a prendere uno dei minivan che partono da Morchit Bus Terminal per Ayutthaya. Dopo un’attesa un po’ lunghina per far riempire il minivan, partiamo e in 1h30 arriviamo ad Ayutthaya dove abbiamo già un B&B prenotato per una notte. Aspettiamo le 15:00 per far passare le ore più calde e goderci la visita dei templi del sito archeologico con la luce calda del tramonto, e nel frattempo prenotiamo tramite il nostro B&B il minivan che il giorno dopo ci porterà a Sukothai. Le varie visite dei templi le facciamo con la bicicletta noleggiata in hotel e in mezza giornata riusciamo tranquillamente a visitarli tutti. Rimaniamo affascinati dalla grandezza e decadenza dei templi, immaginandoci quanto dovessero essere ancora più belli durante i tempi in cui Ayutthaya era la capitale. La sera ceniamo al ristorante Burinda vicino al nostro B&B, dove mangiamo il Pad Thai più buono di tutto il nostro viaggio.

La mattina del quinto giorno la passiamo a riposarci in camera, visto che purtroppo l’unico minivan disponibile parte al pomeriggio. Dopo 6h di viaggio parecchio scomodo (i loro minivan sono molto piccoli dentro, e noi molto alti), arriviamo a Sukhotai, dove abbiamo prenotato un B&B a pochi minuti a piedi dal parco archeologico. Passiamo la serata a goderci la tranquillità del Wat Traphang Thong, dove dei monaci stanno allestendo bellissime lanterne per festeggiare il capodanno che ci sarebbe stato qualche giorno dopo. Le lanterne riflesse sull’acqua e sui ponticelli che collegano il tempio alla città creano un’atmosfera davvero magica. Ceniamo in uno dei ristoranti turistici che ci sono di fronte. In due giorni mangeremo bene solo all’Historical Garden Restaurant, gli altri sono davvero da evitare.

Il sesto giorno noleggiamo le bici al B&B di buon ora e passiamo la giornata a visitare le varie rovine dei templi. Il parco archeologico è decisamente più grande di Ayutthaya e tenuto meglio, probabilmente grazie ai fondi essendo patrimonio UNESCO. Alle 17:00 ci aspetta una macchina prenotata tramite 12goAsia il giorno prima in quanto dalle ricerche non siamo riusciti a trovare nessun bus disponibile a causa dell’alta stagione e dell’esserci mossi tardi. La macchina alla fine si rivela una specie di BlaBlaCar thailandese (costo 100 euro in due, molto alto confronto al bus che sarebbe costato sui 20 euro a testa, ma purtroppo non avevamo trovato altre alternative) e ci facciamo le 4h di viaggio verso Chiang Mai in una bella auto in compagnia di due anziani thailandesi, con cui riusciamo a comunicare tramite il traduttore. Durante il viaggio vediamo una bellissima campagna e cominciamo a vedere le prime verdi montagne del nord. Arriviamo a Chiang Mai intorno alle 21:00, e dopo una cena a base di hamburger (dovevamo staccare un po’ dal riso…) andiamo subito in hotel.

Il settimo giorno avevamo prenotato in anticipo una lezione di cucina con Thai Farm Cooking School (40 euro a testa). La giornata inizia con una visita ad uno dei mercati più grandi di Chiang Mai dove ci vengono mostrati frutta e ortaggi che non si vedono nei nostri mercati occidentali e ci spiegano le varie tipologie di riso. In un’oretta poi arriviamo in campagna, nella fattoria dove svolgeremo la lezione in un gruppo di 10 persone. Anche lì ci mostrano le erbe e la frutta che coltivano, per proseguire con la lezione di cucina e la realizzazione di diversi piatti, tutti buonissimi, che mangeremo insieme a fine giornata. Tornati a Chiang Mai città con la pancia piena e un bel libro di ricette, ovviamente saltiamo la cena e passiamo la serata nei mercati notturni che danno su Changklan Road. Non ci sentiamo di consigliarli perché molto turistici e poco artigianali in quanto a prodotti. E’ possibile però assaggiare street food e assistere a spettacoli dal vivo.

L’ottavo giorno, sempre in anticipo, avevamo prenotato mezza giornata per fare un’esperienza con gli elefanti in modo etico. Su consiglio di un’amica abbiamo scelto l’Elephant Carer Home, dove abbiamo passato la mattinata a passeggiare e coccolare tre elefanti in un gruppo di 6 persone. La casa del proprietario che cura gli elefanti insieme alla sua famiglia si trova in prossimità della giungla, quindi siamo riusciti a vedere anche il lato più selvaggio della regione. E’ stata una bella esperienza che ci ha permesso di conoscere meglio questi animali e contribuire ad un bel progetto. Nel pomeriggio invece visitiamo i templi più importanti della città, il Wat Phra Singh e il Wat Chedi Luang. Entrambi ci sono piaciuti molto per la maestosità esterna ed interna. La sera invece la passiamo a visitare il mercato notturno intorno ai templi, che si rivela meno turistico e con prodotti d’artigianato più autentici, dove compriamo un po’ di souvenir.

La mattina presto del nono giorno ci aspetta il volo della Thai Air Asia che ci porterà in 1h30 a Phuket, dove avremmo dovuto passare 5 giorni di mare tra Phuket e l’isola di Koh Yao Noi. Sfortunatamente, il primo giorno noleggiamo degli scooter per perlustrare la campagna intorno all’hotel e mio marito, cadendo, si fa male a ginocchio e si copre di abrasioni su braccia e gambe. Dovendo fare regolari medicazioni in ospedale (per fortuna avevamo l’assicurazione che ha coperto tutto e ci ha permesso di ricevere assistenza presso il Bangkok Hospital di Phuket, ospedale internazionale privato in cui ci siamo trovati molto bene), dobbiamo rinunciare ai giorni sull’isola e prenotiamo un hotel con piscina e vista spiaggia a Kamala Beach, almeno per riuscire a fare un po’ di vita da spiaggia, anche se nel modo turistico che non avevamo pianificato di fare. Per quel poco che abbiamo visto di Phuket, ci è sembrata molto turistica e con spiagge belle ma non con il mare cristallino che si vede nelle foto. Informandosi e noleggiando una macchina sicuramente ci sono angoli più tranquilli di paradiso in cui fare escursioni anche in autonomia.

L’ultimo giorno prendiamo volo della Thai Airways per tornare a Bangkok, da cui partirà il nostro volo di ritorno con la Etihad Airways diretto a Bologna, con scalo ad Abu Dhabi.

Disavventura degli ultimi giorni a parte, che non ci ha permesso di goderci la parte sud e le spiagge della Thailandia, il viaggio ha rispecchiato le nostre aspettative. E’ un paese che è facilmente visitabile in fai da te, prenotando hotel o B&B sui classici siti e prenotando bus online tramite 12goAsia (consigliata la prenotazione anticipata in alta stagione) o direttamente alle stazioni.

Noi, reduci da un’intossicazione alimentare in Sudamerica l’anno prima (si, siamo sempre fortunati in viaggio…) non ci siamo attentati a mangiare il loro famoso street food, ma ci siamo comunque goduti la loro buonissima cucina nei ristoranti. Siamo inoltre rimasti colpiti dalle loro strade, tenute bene e percorribili tranquillamente con un’auto a noleggio. Sconsigliamo invece gli scooter che, al di là dell’incidente di mio marito scivolato sulla sabbia, è un rischio anche per la guida un po’ spericolata dei thailandesi. Per tutto il viaggio ci siamo sentiti sicuri e i thailandesi, seppur con spesso difficoltà linguistiche (l’inglese è parlato ancora poco anche nelle città turistiche), sono sempre stati gentili e disponibili quando ci vedevano in difficoltà. Il loro rispetto, gentilezza e pacatezza in qualsiasi situazione, ci ha veramente colpito. Ovviamente il costo della vita è molto inferiore all’Italia, con pernotti in camere doppie per una media di 30/40 euro in due e cene, noleggio bici e attrazioni a pochi euro, massaggi on the road compresi. In fai da te può essere decisamente una vacanza low cost, volo a parte. Il nostro viaggio è stato soprattutto all’insegna della cultura, dei templi, del cibo e dell’arte thailandese, essendo il nostro primo viaggio in Asia. Sicuramente ci torneremo in futuro per visitare meno città e goderci maggiormente la natura verde del nord e le spiagge del sud.



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