Son proprio simpatici ‘sti cinesi!
Atterriamo a Beijing alle 10 del mattino, ma per noi sarebbe ancora notte fonda (le 4!!)e se a ciò si aggiunge il fatto che sull’aereo si è dormito ben poco la stanchezza dovrebbe farsi sentire ma, probabilmente grazie all’emozione, alla curiosità e alla voglia di girare, le energie non mancano affatto.
Appena usciti dal ritiro bagagli si ha il primo impatto con una caratteristica che ritroverò ovunque: una marea incredibile di gente! C’è chi è li ad attendere parenti, chi uomini d’affari, chi turisti…e moltissimi che si offrono come taxi. Sono tantissimi e tutti urlano qualcosa o hanno cartelli in mano…” ’sti cinesi sono proprio tanti!! “ Dopo una breve sosta in albergo (è fondamentale per sconfiggere il fuso, non dormire appena arrivati, ma farlo solo dopo cena) ci dirigiamo verso quello che a posteriori giudicherò il più bel monumento della capitale, il “Tempio del cielo” . Entriamo nel tempio da sud, il caldo e l’umidità sono devastanti ma la bellezza del luogo ripaga di ogni sforzo. All’interno del parco, oltre a migliaia di turisti la maggior parte dei quali cinesi, ci sono anche molti anziani abitanti di Pechino che suonano, giocano a dama, cantano o dipingono; bellissimo, come primo impatto è fantastico e l’atmosfera è proprio cinese!! Ci sono anche parecchi venditori di souvenir che cercano di venderti qualsiasi cosa, dai pennelli, alle cartoline agli aquiloni, la cosa mi diverte (ma alla fine del viaggio ammetto che la loro presenza cominciava ad infastidire…) e col mio cinese imparato su Internet dico loro che non mi interessa, gli dico “Puia!!” cioè , non voglio, non più, loro a volte capiscono, a volte no, a volte ridono e a volte ancora divertiti ripetono ad alta voce quello che dico io cercando di insegnarmi la tonalità corretta, che ridere!!! I vari templi che si trovano all’interno del parco sono tutti molto belli e così esaurisco il mio primo rullino di foto…molto simpatico è anche il muro circolare che si trova in uscita dalla “Volta celeste Imperiale”: sussurrando una parola lungo tale muro questa giungerà chiara all’altra estremità, io ho provato e funziona veramente (sembra quasi incredibile), l’unica cosa è riuscire a distinguere la voce dell’altra persona in mezzo a tutte le voci dei tantissimi turisti (ma essendo in gran parte cinesi non è stato così difficile).
Usciti dal tempio del cielo dal lato est, ci dirigiamo verso un mercato coperto che dista poche centinaia di metri dal parco, si tratta di un “department store” ossia un mercato dove solitamente comprano i cinesi e non i turisti. Sono ormai le 5 di sera e nel breve tragitto a piedi si vedono migliaia e migliaia (non esagero) di biciclette che sfrecciano nelle apposite piste ciclabili (larghe quando una nostra normale strada a 2 corsie!), è uno spettacolo, i pechinesi in bici notano le nostre facce occidentali e ci salutano sorridendo mentre pedalano verso casa…sono proprio simpatici ‘sti cinesi!!! Arriviamo all’Hongqiao Market dopo aver attraversato la strada a 8 corsie grazie ad uno dei migliaia di cavalcavia presenti nella capitale. Siamo tra i pochissimi occidentali presenti nel mercato, al piano inferiore c’è la sezione alimentare dove ci sono serpenti vivi in gabbia e altre “prelibatezze” della cucina cinese! Al primo piano ci sono bancarelle piene di orologi e apparecchiature elettroniche. Il secondo piano è il regno del falso, troviamo qui tutti i vestiti dei migliori stilisti e tutte le scarpe delle più famose marche, la qualità è veramente ottima e sembrano proprio degli originali (magari lo sono anche!, bho!), ci tuffiamo negli acquisti che sarebbero molti di più se avessimo più spazio in valigia… Ovviamente c’è da contrattare come dei folli, bisogna girare più bancarelle per capire qual è il prezzo giusto e poi lottare, fingere di rinunciare e andare via ma alla fine si spunta un prezzo che, in molti casi, è almeno un quarto di quello “sparato” inizialmente dal venditore… C’è poi un piano interamente dedicato a stand che vendono collane di ogni tipo, soprattutto di perle.
Usciamo dal mercato ed è ormai ora di cena, facciamo un rapido giro a piedi per delle viette nei dintorni ove troviamo venditori di cibo, gente che gioca a dama per strada, anziani che seduti fuori dall’uscio di casa ti osservano passare e ti salutano, nessun turista qui…alla fine si fa tardi e torniamo in albergo (abbastanza distante) con un taxi per “l’esorbitante” cifra di circa 2 euro.
Dopo la nostra prima cena cinese andiamo a letto sfiniti, domani ci attende la grande muraglia…
30/8 Beijing Ci svegliamo al mattino presto e Pechino ci mostra il suo tipico aspetto mattutino di questo periodo: il cielo è grigio, non per le nuvole ma bensì per la terribile cappa di umidità e smog che avvolge la città.
Dopo un’abbondante colazione ci dirigiamo verso la prima delle nostre mete odierne: le tombe Ming, intanto come previsto la nebbia si dirada e appare il sole… Dopo un’oretta circa di viaggio (credo si possano raggiungere anche in minor tempo ma il nostro autista è un po’ “bambo” e, a differenza di tutti gli altri guidatori, va molto molto piano), arriviamo all’ingresso della prima delle 13 tombe Ming (gli imperatori Ming furono però 16).
Qui troviamo gli immancabili venditori di souvenir che cercano di appiopparti ogni sorta di roba: ombrellini cinsi, statuette, magliette, borsette e un mucchio di altri simpatici oggetti kitsch tipici cinesi! E’ incredibile il frastuono che riescono a fare, urlano tutti assieme e come se ciò non bastasse si aiutano con un campanello da bicicletta! Appena passi davanti la loro bancarella ti invitano a guardare la loro roba urlandoti quello che diverrà il tormentone del viaggio “LukaLuka” che in teoria dovrebbe essere un “Look at, Look at” ma nel loro inglese cinese risulta un divertentissimo “LukaLuka”(pochissimi sanno l’inglese qui, hanno solo imparato il suono di qualche frase per attirare i turisti); se poi per caso ti azzardi a lanciare un’occhiata o addirittura a fermarti sei finito, cercheranno a tutti i costi di intavolare una trattativa, ma cosa volete , …a me son proprio simpatici ‘sti cinesi! Entriamo nella necropoli Ming, si attraversano le varie porte d’ingresso tipiche dell’architettura cinese dell’epoca e si accede alla via sacra che se non ricordo male è lunga 9 chilometri e collega le varie tombe. Solo due tombe sono restaurate e quindi visitabili, quindi riprendiamo il pulmino e ci rechiamo alle due tombe che sono molto più avanti dell’ingresso alla via sacra. Il viale che porta alla tomba ha ai suoi lati delle statue di guerrieri o di animali (leoni, cammelli, elefanti) posti a protezione del mausoleo dell’imperatore e il tutto risulta essere molto bello.
Finita la visita, usciamo e ci dirigiamo verso il simbolo cinese per eccellenza: “ la grande muraglia” , noi andremo a Badalin che è il tratto più battuto dai turisti ma chi ha più tempo a disposizione può andare a Simatai o a Mutianyu ove ci sono tratti di muraglia ancor più spettacolari e meno frequentati a causa della loro distanza dalla capitale (se ci fossimo andati noi con quell’autista saremmo ancora in viaggio!).
Il caldo e l’umidità sono allucinanti ma di sicuro non abbastanza da scoraggiarci a non salire sulla muraglia (nemmeno se ci fossero stati 50 gradi ci avrei rinunciato!), lo spettacolo offerto è notevole, il “serpentone” di muro si snoda tra le colline seguendo perfettamente il loro profilo, vederne solo un pezzo ovviamente non rende l’idea di quanto immensa essa sia (6350 chilometri!!) ma sapendone la dimensione la sua costruzione risulta davvero incredibile. Ci sono dei tratti in cui la pendenza è tale da costringerti ad andare su camminando quasi a gattoni letteralmente arrampicandosi sui gradini…stupenda!! Tra l’altro siamo abbastanza fortunati perché il cielo,benché non azzurro, permette una buona visibilità nonostante l’umidità. Dicono sia l’unica opera umana visibile ad occhio nudo dalla luna, ma secondo me non è vero, infatti è si lunghissima, ma non è sufficientemente larga…però chi lo può dire…magari in un viaggio molto futuro potremo verificarlo… Dopo la lunga scalata torniamo giù e ci riavviamo verso Pechino dove arriveremo giusto in tempo per una doccia e poi via, stasera si va a mangiare il piatto tipico della capitale: l’anatra laccata. Risulterà, a mio parere, il piatto cinese più buono che mangerò durante il viaggio però bisogna stare attenti perché a pelle (che da un sapore divino al tutto) se mangiata in quantità industriale ha un piccolo effetto collaterale, quindi per evitare di passare la nottata sul water mi limito…
31/8 Beijing – Xi’an Oggi ci attende il primo trasferimento, ma prima di lasciare Pechino(dove comunque torneremo ancora) visitiamo la famosissima piazza Tienanmen con l’adiacente città proibita.
La piazza è incredibilmente enorme ma non risulta “triste”, infatti è circondata da edifici storici: in primis la città proibita e la sua porta, poi il mausoleo di Mao (Il Maosoleo!) e il parlamento (tipica costruzione in stile comunista), in più ci sono molte persone che per divertimento fanno volare i loro aquiloni.
Sotto lo sguardo di Mao, entriamo nella città proibita, si tratta di una vera e propria città nella città. Per girarla tutta con calma probabilmente ci vorrebbe una giornata intera, noi gli dedichiamo tutta la mattinata, le costruzioni e i suoi templi sono bellissimi, inoltre estremamente interessante è anche la storia che sta dietro (imperatori, concubine, etc.). Molto carino è anche il giardino. Peccato che il cielo non aiuti a far risaltare il color rosso dei suoi muri… Il tempo stringe e quindi ci rechiamo all’aeroporto per il nostro primo volo interno. C’era qualche timore sui voli interni ma devo dire che tutti gli aerei che useremo (e che sono usati in Cina) sono nuovissimi, usano addirittura dei Boeing 777 per le tratte interne! Stanno rinnovando proprio tutto e così anche a Xi’an si sta costruendo un nuovo aeroporto affianco a quello vecchio dove atterriamo dopo un’ore e mezza di volo.
Ci dirigiamo verso la città e lungo il percorso visitiamo il terzo esercito di terracotta che è una tomba recentemente scoperta. E’ molto carina, ci sono migliaia di statuette di soldatini e animali in terracotta ma certo nulla di paragonabile a ciò che vedremo il giorno dopo, il famoso “Esercito di Terracotta”, definito (non so se solo dai cinesi) l’ottava meraviglia del mondo.
Dopo una cena e un giretto per le vie della città (la temperatura è altissima anche di sera qui), veniamo a conoscenza che i due mercatini notturni che volevamo visitare non esistono più e quindi torniamo in albergo a riposare.
1/9 Xi’an
Stamattina ci attende la visita di uno dei luoghi più interessanti del viaggio: “L’esercito di terracotta”, ma prima dedichiamo un po’ di tempo alla città facendo una breve passeggiata sulle antiche mura che circondano la parte vecchia. Il sole picchia fin dal mattino presto e camminare sulle mura, sebbene permetta una buona vista sui dintorni della città, risulta essere piuttosto faticoso (non vi dico quanto ho sudato!) quindi saliamo sul nostro pullman e ci dirigiamo verso “L’esercito”; dimenticavo di dire che sia sui pullman che negli alberghi troverete l’aria condizionata “a palla”, lo sbalzo termico interno ed esterno è allucinante…dentro avrete quasi freddo, mi hanno spiegato che i cinesi per l’aria condizionata usano il metodo americano (quindi freddo!) ma , volendo dimostrare di essere superiori, pompano aria ancor più fredda!!! Dopo un breve viaggio si arriva al sito archeologico dove sono state scoperte le migliaia di statue a grandezza naturale che formano l’esercito di terracotta. (sono state scoperte per caso da un contadino che, nello scavare un pozzo, ha ritrovato una testa… ) Risulta difficile descrivere il fascino di questo luogo , ci sono centinaia di statue tutte diverse fra di loro e tutte allineate che formano un vero e proprio esercito che aveva lo scopo di proteggere la tomba dell’imperatore. Le statue sono tutte grigio scuro ma in origine erano tutte colorate (a mio parere risultavano kitsch) e hanno perso il colore una volta scoperte ed entrate in contatto con luce e ossigeno. Ci sono in tutto 3 fosse, in due sono presenti le statue dei soldati e dei cavalli, nella terza viene mostrato al pubblico come avviene il restauro e la pulizia dei pezzi che man mano vengono trovati, la più bella è però senza dubbio la prima fossa.
Si dice che nella zona siano presenti molte tombe simili ma che tuttavia , per mancanza di fondi, non sia possibile effettuare scavi e verificarne l’effettiva presenza. (recentemente però è stata scoperta un’altra fossa).
Lasciato l’esercito di terracotta che ormai è pomeriggio, ,torniamo in città e visitiamo il quartiere degli artisti. Il questa parte della città ci sono tantissimi negozietti che vendono i tipici pennelli cinesi (molto belli) , colori e la famosa carta di riso. (ci sono anche un sacco di negozianti che tengono appesa una gabbietta con dentro un grillo, come fanno a sopportarne il rumore tutto il giorno lo sanno solo loro!) Oltre ai negozietti sono presenti anche svariati “personaggi” che dipingono quadri o creano scritte cinesi, è un posto molto bello e rilassante che merita sicuramente di essere visitato passeggiando con calma lungo la via principale.
Torniamo in albergo, stasera ci attende uno spettacolo folcloristico cinese(danze e canti) al teatro di Xi’an. Oltre a costare parecchio si rivelerà una grande “boiata” , assolutamente da evitarsi!!! Dopo una abbondante e sospirata cena occidentale (dopo un po’ il seppur ottimo cibo cinese comincia a stufare…)andiamo a letto piuttosto stanchi.
2/9 Xi’an – Guilin
Dopo la solita abbondante colazione ci dirigiamo verso la pagoda dell’Oca selvatica, qui troveremo molti fedeli che accendono mazzi di bastoncini d’incenso come preghiere verso il Budda, l’odore emanato è molto buono e il fumo emesso crea una piacevole atmosfera (nonostante il solito caldo!)..
Proprio a causa dell’incredibile caldo io e Laura rinunciamo a salire sulla Pagoda dell’oca selvatica e ci rechiamo in un vicolo tutto sterrato su cui si affacciano case e negozi. Probabilmente nessun turista o molto pochi sono entrati in questa vietta infatti tutti ci guardano straniti e molto divertiti, sorridono quando li inquadriamo con la telecamera e si prestano volentieri per delle foto. Ci sono venditori di ravioli che stanno cucinando le loro specialità, venditori di frutta e verdura, persone che comprano e persone che oziano sedute su qualche gradino o sulle proprie gambe ( in quella posizione non resisterei più di tre minuti!).
Usciamo dalla vietta e torniamo nel mondo “reale” per dirigerci verso il quartiere mussulmano. Qui visitiamo la moschea, che non ha proprio nulla a che vedere con le classiche moschee che si hanno in mente, sembra un classico tempio cinese però un po’ particolare.
Usciti dalla moschea visitiamo il quartiere mussulmano che è pieno zeppo di bancarelle che vedono ogni sorta di cosa, dal ciottolate (che io ho acquistato in quantità industriale), agli orologi con su Mao che saluta movendo il braccio ogni secondo, dai libri rossi di Mao alle statuette di Budda (molto belle quelle di legno ), è letteralmente impossibile non acquistare qualcosa e ovviamente anche qui più che altrove, bisogna trattare con tenacia per ottenere il prezzo migliore (vedrete, sarà molto divertente, anche se faticoso e stressante e anche i venditori si divertiranno molto…son proprio simpatici ‘sti cinesi!).
Sempre nel quartiere mussulmano di Xi’an troverete svariati venditori di spezie che “fanno molto colore” e molti posti dove è possibile mangiare qualche cibo cinese cotto al momento (spaghetti, ravioli e molto altro…), spettacolare è poi vedere la preparazione degli spaghetti cinesi: il cuoco da un pezzo di pasta, con il solo uso delle dita “crea” magicamente gli spaghetti da infilare direttamente nella pentola bollente, fantastico!! A mio parere questo quartiere e la sua moschea sono le cose più belle di Xi’an (Terracotta warrior a parte ovviamente).
Purtroppo il tempo a nostra disposizione si esaurisce a breve e dobbiamo correre all’aeroporto per il volo verso Guilin, prossima tappa del nostro fin qui stupendo viaggio. Vi suggerisco di dedicare più tempo al quartiere mussulmano (magari visitandolo anche la sera) e anche al quartiere degli artisti, in entrambi i posti entrerete in contatto con i locali e sarà molto piacevole e divertente.
Arriviamo a Guilin in serata dopo due ore circa di volo e ci rechiamo subito in albergo e, dopo una doccia rigenerante, andiamo a fare un giro per il centro. La città non è granché, non dice molto, comunque noi siamo qui non per la città ma per l’escursione sul fiume Lì che effettueremo domani.
3/9 Gulin Per me questa è una delle tappe clou di questo viaggio, la gita sul fiume Lì con il suo caratteristico paesaggio colmo di colline dalle forme bizzarre l’avrò già vissuta nella mia mente non so quante volte. Finalmente si parte, con il pulmino guidato da un pazzo (sorpasso di un altro pulmino in una curva cieca!) giungiamo al punto d’imbarco della “crociera”.
La navigazione del fiume Lì dura circa 4 ore dopo le quali si arriva al villaggio di Yanshuo da dove con il pulmino si ritorna a Guilin.
Il tempo ci è amico, qui è una zona molto piovosa ci troviamo infatti molto vicini al tropico del capricorno, il cielo non è perfettamente azzurro ma c’è il sole anche se offuscato dall’incredibile umidità che crea uno strato di nebbiolina all’orizzonte; tutto sommato però questo è il tipico aspetto che ha questa zona e da un certo punto di vista è più affascinante vederla così che con il rarissimo cielo perfettamente azzurro (forse sto solo cercando di convincermi che è così, le fotografie fatte con il cielo azzurro che ho visto in giro sono favolose…) Il giro sul battello è molto piacevole, si incontrano un sacco di formazioni carsiche dalle forme stranissime e buffe, il paesaggio è molto simile a quello che abbiamo visto nei molti film sulla guerra nel Vietnam, le colline (anche se è improprio definirle così) sono molto belle e lungo il percorso si incrociano pescatori con le loro imbarcazioni fatte semplicemente con quattro tronchi di bambù legati assieme, si vedono i bufali d’acqua ce cercano refrigerio nel fiume, si incontrano improbabili imbarcazioni adibite anche a case, si vedono molti abitanti dei piccoli e poveri villaggi presenti lungo le rive del fiume che lavano i panni e molte altre situazioni simili…veramente bello e tipicamente cinese, forse questa è la classica immagine che si ha in mente della Cina ossia la campagna cinese.
Durante la “crociera” ci viene servito anche il pranzo, sarà il peggiore che io abbia mangiato in Cina, anche la pulizia lascia molto a desiderare…provate un po’ ad immaginare con che acqua vengono lavate le stoviglie….Con quella del fiume Lì naturalmente!!!(una pompa tira su l’acqua) Cercheranno di vendervi (a carissimo prezzo) molti tipi di grappa, tra cui quella del serpente (la bottiglia da cui viene servita contiene davvero un serpente) Arrivati a Yanshuo facciamo un giro per il caratteristico villaggio girando casualmente per le sue stradine…è molto carino e sicuramente se si avesse più tempo varrebbe la pena restarci una notte o due (magari dormendo qui e non a Guilin) e fare un giro in bici (molti posti le noleggiano) per le colline attorno.
Noi prendiamo il nostro pulmino e torniamo verso Guilin. Durante il percorso facciamo una sosta nei bellissimi e tipici campi di risaie per scattare qualche foto.
Passiamo poi a vedere le grotte di Guilin in cui si trovano stalattiti e stalagmiti che le luci rendono colorate; il tutto è molto carino ma nulla di eccezionale (le nostre grotte di Toirano ad esempio sono 10 volte più belle!) Prima di cena ci concediamo un lusso: andiamo farci fare uno stupendo massaggio ai piedi!!! Sarà un’ora di intenso relax e piacere, assolutamente da provare!!! Nei dintorni di Guilin ci sarebbero anche da vedere delle colline piene di terrazzamenti adibiti a risaie (vera campagna cinese!) ma il nostro tempo a disposizione è assai limitato e quidi domani voleremo a Shanghai.
4/9 Guilin – Shanghai
Il volo che ci porta a Shanghai dura circa 2 ore e atterra in tarda mattinata al vecchio aeroporto (si arriva proprio in mezzo alle case!). A Shanghai l’antico ( o meglio il vecchio) e il moderno convivono con armonia, forse questo è proprio il segreto del suo fascino, tutta la modernità non ha soppiantato la parte vecchia e storica della città.
La nostra guida continua a vantare l’efficienza dell’organizzazione di Shanghai, mostra con orgoglio le imponenti opere che sono state costruite e quelle in fase di realizzazione. Ci sarebbero molte cose da dire di questa città, la cosa che più mi ha incuriosito è che a Shanghai possono circolare “solo” 1 milione di automobili (gli abitanti sono 19 milioni + altri milioni di pendolari), l’amministrazione concede circa 1000 targhe nuove all’anno alla popolazione, ma la cosa anco più strana è che prima devi comprare l’auto, poi fai domanda per la targa e aspetti (…e speri) che nel giro di qualche anno ti assegnino la targa per circolare…(se non ricordo male a chi ha un’attività che implichi l’uso di un veicolo viene concessa la targa ma solo finché tale attività verrà mantenuta). E’ una soluzione drastica ma efficace, c’è traffico ma scorrevole, i mezzi pubblici funzionano benissimo e i taxi sono economici, d’altronde se solo metà dei 17 milioni di abitanti circolassero con auto propria sarebbe il caos e non si muoverebbe più nessuno.
Nel pomeriggio andiamo a vedere il tempio del “Budda di Giada”. La statua del Budda di giada è abbastanza kitsch, ma il tempio nel suo complesso è molto carino, ci sono anche dei giovani monaci con le loro tuniche colorate…non bisogna fotografarli senza il loro consenso perché alcuni credono che se fotografati non potranno reincarnarsi (almeno così ci è stato detto…).
La sera andiamo a fare un giro per vedere Shanghai di notte: è un vero spettacolo, i grattacieli che sorgono a migliaia ovunque sono tutti illuminati, hanno costruito volendo emulare e superare le grandi città americane e direi che ci sono riusciti alla perfezione, assolutamente da vedere… Arriviamo sul famosissimo Bund ove facciamo una breve passeggiata ammirando sull’altra riva del fiume il quartiere di Pudong prima di dirigerci verso il grattacielo più alto di Shanghai (terzo al mondo), si tratta della “Jin Mao Tower”. Si tratta di un primato che durerà ancora per poco, infatti, proprio nei suoi pressi, stanno già costruendo un altro grattacielo ancora più alto.
L’ascensore in 45 secondi ci porta all’ottantottesimo piano(velocità di 9,1 metri al secondo) da dove si gode (o meglio si godrebbe se non fosse per la solita foschia) la vista su tutta la città. Da qui la torre della televisione sembra piccola!! Dopo un giro nella città vecchia concludiamo soddisfatti il la nostra prima giornata a Shanghai.
5/9 Shanghai
Al mattino ci dirigiamo verso la città vecchia che già abbiamo visitato molto velocemente la sera prima.( è molto più bella di giorno…) La città vecchia è stata in parte restaurata e quindi può essere divisa in città vecchia “nuova” e città vecchia”vecchia”. La parte restaurata presenta dei classici vecchi edifici cinesi che però essendo stati restaurati risultano quasi esser finti. Con ciò non intendo dire che sia brutto, anzi, tutt’altro. Qui è pieno di gente, nella maggior parte turisti cinesi che girano per le vie strette guardandosi intorno, scattando fotografie e acquistando ogni genere di cose presso la miriade di negozietti e bancarelle. Al centro della città vecchia c’è la casa da the galleggiante in cui vale senza dubbio la pena fermarsi per sorseggiare un buon te verde.
Proprio affianco alla casa da te c’è un bellissimo giardino, il giardino Yuyuan che sarà un piccolo assaggio di ciò che vedremo nella città di Suzhou. Dopo aver girato senza meta per le strette vie della città vecchia e dopo innumerevoli acquisti (suggerisco di effettuarli nella parte meno turistica, ossia quella veramente vecchia, primo perché più economico e secondo perché più vera e quindi divertente), ci rechiamo lungo il Bund per osservare Pudong di giorno. E’ incredibile come si passi nel giro di pochi minuti da una zona vecchia ad una ultra moderna che ha anch’essa il suo fascino.
Shanghai sarà la città che alla fine, pur non rappresentando ciò che si ha in mente quando si dice “Cina”, mi resterà più impressa.
Dopo questa lunga giornata dedicata al girovagare per le strade de Shanghai, la sera ci attende il circo! Preciso subito che non ha nulla a che vedere con il nostro circo e che anche io, sebbene fossi molto scettico, sono rimasto entusiasta dallo spettacolo. Gli artisti si esibiscono in vere e proprie magie che uniscono acrobazia, forza ed equilibrio. Assolutamente da non perdere!
6/9 Shanghai – Hangzhou Mattinata dedicata alle ultime visite di Shanghai. Andiamo sulla via Nanchino, la via pedonale vero cuore commerciale di Shanghai. E’ incredibile la quantità di negozi che sono presenti qui! Unendo ciò con il fatto che si trovano un sacco di cose per noi non comuni mi sembra scontato che anche stamattina scatta l’acquisto. Alla fine compro anche un bellissimo trolley per l’esorbitante cifra di 8 euro che mi servirà per trasportare tutti gli acquisti fatti durante il viaggio.
Ultimo giro nella città vecchia a sorseggiare un buon te e poi via di corsa in stazione ove ci attende il treno per Hangzhou. Dimenticavo: per muoversi a Shanghai si usano comodissimamente gli economicissimi taxi o anche l’efficientissima metropolitana.
Il treno “cinese” è abbastanza bello, ci sono delle tovagliette di pizzo sui sedili e la musica cinese in filodiffusione… peccato che a bordo siano tutti turisti… Dopo un viaggio di circa tre ore arriviamo ad Hangzhou che è sera e quindi dopo cena si va a letto! 7/9 Hangzhou Oggi il cielo promette pioggia e infatti dopo pochi minuti dal risveglio comincia a piovere… ci infiliamo i nostri k-way e ci dirigiamo verso la città vecchia e per fortuna smette di piovere.
Lungo le sue stradine si può vedere uno scorcio della vecchia Cina: c’è chi cucina, chi mangia seduto davanti a casa, chi gira con il suo carretto stracolmo di roba, chi taglia i capelli lungo la strada.
Dopo una breve camminata arriviamo alla vecchia farmacia: è una delle farmacie più antiche della Cina, inutile dire che al suo interno vengono venduti solo prodotti della medicina tradizionale cinese: si possono trovare code di serpente, cavallucci marini essiccati, ossa di animali e altre parti di animale essiccate, oltre che, ovviamente, a numerosissime radici. Molto bello, interessante e divertente. Non si tratta di una cosa per turisti, infatti ci sono gli abitanti del luogo che acquistano. Io ho comprato del balsamo di tigre.Molto curioso è il fatto che alla cassa i conti vengano fatti con l’abaco le cui palline vengono mosse dall’abile cassiera con una velocità impressionante.
Dopo questo acquisto “salutista” ci rechiamo verso il lago dell’ Ovest e ricomincia a piovere, stavolta in modo piuttosto deciso…peccato sarà una gita sul lago bagnata.
Il lago è piuttosto grande ed deve essere un posto molto gradevole e rilassante…quando non piove, vicino alle sue rive ci sono tantissimi fiori di loto e nel suo centro c’è un isolotto (su cui faremo una breve sosta) che al suo interno ha tre laghetti collegati da tipici ponticelli cinesi … la nostra escursione in battello dura un’oretta ma è parzialmente rovinata dalla pioggia.
Dopo la gita sul lago e l’immancabile visita alla fabbrica della seta , immancabile non perché imperdibile, ma perché le guide cinesi sono quasi costrette a portare i turisti in questi negozi statali, ci rechiamo sulle colline che circondano il lago dell’Ovest ove sono presenti alcuni interessanti templi buddisti.
Molto carino è il tempio presente nel “Picco volato lì”, tantissime statue di Budda nelle sue possibili rappresentazioni sono scolpite nella roccia di questa collina, le statuette spuntano tra il verde degli alberi… è proprio un bel posto, secondo me la parte più bella di Hangzhou.
C’è poi il tempio del Pozzo del Drago, Longjing, che è un tipico tempio buddista presso cui abbiamo la fortuna di assistere ad una cerimonia buddista con tanto di cori, suoni, colori e odori tipici. Ovviamente severamente vietato fotografare monaci e statue…o riprendere la cerimonia, anche se… Ultima visita guidata è alle piantagioni di te che circondano la città. Oltre a spiegarci come avviene la produzione, ci illustrano le varie differenze che caratterizzano i diversi tipi di te.
Assistiamo al “rito del the” e ne sorseggiamo vari tipi, tutti devono essere bevuti senza zucchero…il mio preferito risulterà il te verde.
Torniamo in città e essendo spuntato un timido sole andiamo sul lago a fare una passeggiata per osservare il tramonto…qui incontriamo un gentile signore cinese che gira su una strana bicicletta a tre ruote e con pedali all’altezza del manubrio in modo da poterli far ruotare con le mani. (ha problemi motori alle gambe). Ci abborda chiedendoci da dove veniamo e chiedendoci se la Cina ci piace, stranamente parla un buon inglese e ci dice che l’ ha imparato guardando la televisione satellitare (oltre che studiandolo). Ci racconta un po’ della sua vita e del fatto che studia all’università, ma soprattutto è molto incuriosito dal sapere come è la “vita occidentale” , quali sono le nostre abitudini , i pensieri e il modo di vivere europeo. Lui ovviamente non è mai uscito dalla Cina e quindi può solo immaginare l’Europa o L’America… dice che ogni sera va sul lungolago per cercare di chiacchierare un pochino con qualche turista occidentale… dopo una piacevole passeggiata in sua compagnia ci congediamo e torniamo in albergo per la cena. Domani si va a Suzhou.
8/9 Hangzhou – Suzhou Al mattino prendiamo il treno che ci porta verso Suzhou ove arriviamo dopo circa 3 ore di viaggio e quindi cominciamo la visita della città famosa per i suoi giardini e per i suoi canali che le valgono l’appellativo di “Venezia d’Oriente”.
A dire il vero il principale canale è stato recentemente interrato ed i rimanenti sono piuttosto sporchi, ma molto caratteristiche risultano essere le vecchie case che si affacciano su di essi e i classici ponti cinesi a dorso d’asino. Molto piacevole è il vedere transitare sotto tali ponti oziose chiatte che trasportano ogni cosa.
Il primo giardino che visitiamo è “Il giardino dell’amministratore umile” che di umile ha però ben poco!Il giardino è molto grande ed è ricco di stagni ricoperti da foglie di loto. Ci sono poi gli immancabili ponticelli, vari ruscelletti e bei chioschi in stile cinese, il tutto da un senso di pace ed armonia anche se il caldo soffocante di certo non da tregua… Successivamente visitiamo la collina della Tigre immersa in un ampio parco ove si trova anche il giardino dei bonsai. Questo giardino raccoglie numerosissimi bonsai, alcuni dei quali molto vecchi, la sua visita risulta essere molto piacevole.
Sulla collina della tigre c’è una pagoda di sette piani che ha la caratteristica di essere pendente a causa del fatto che la collina è artificiale ed il terreno non roccioso.
9/9 Suzhou – Beijing Al mattino visitiamo quello che risulterà il più bel giardino di Suzhou: si tratta del “giardino del pescatore” che è il più piccolo giardino della città. Anche qua sono presenti fiori di loto, laghetti e ponti, chiostri e pagodine…Il tutto inserito in modo molto armonioso.
Finita la visita ci rechiamo in un piccolo villaggio nei pressi di Suzhou, Tong Li. Qui il tempo pare essersi fermato a secoli fa, ci sono tantissimi canali e case vecchie, non ci sono macchine, l’unico modo per girare per le vie è a piedi o tramite piccole imbarcazioni. Le persone sorridono al nostro passaggio e sono molto gentili, entriamo perfino a casa di una simpatica coppietta di anziani! Facciamo un giro sulle tipiche imbarcazioni di legno che percorrono i canali e quindi dopo qualche ora di visita torniamo a Suzhou da dove partiamo alla volta di Shanghai e quindi in aereo verso Beijing. Il viaggio purtroppo sta per concludersi….
10/9 Beijing
E’ l’ultimo giorno totalmente “cinese”, purtroppo il tempo è volato… Al mattino visitiamo il tempio dei lama che è un tempio buddista molto molto carino.
Nei pressi del tempio dei Lama ci sono parecchi “Hutong” ossia le case vecchie di Pechino. Ci addentriamo a piedi nelle strette vie che circondano queste casette e subito notiamo che la gente risulta essere sempre sorridente e cordiale. A parte la via principale, nelle altre vie non è possibile circolare in auto perché la strada è troppo stretta, l’unico mezzo è la bicicletta o il risciò. Passeggiare per queste vie, che rappresentano il vecchiume e ciò che l’amministrazione sta cercando di eliminare per costruire nuove case-grattacieli è molto piacevole. Le case sono tutte basse e piuttosto fatiscenti, non hanno il bagno, c’è una toilette comune ogni dieci-venti abitazioni e quando vi si passa vicino, l’odore si sente…la cosa più simpatica è incontrare le persone, soprattutto gli anziani che mostrano orgogliosi i loro i nipotini…tra gli episodi che mi sono capitati in queste vie ricordo con piacere l’incontro con una signora anziana che spingeva uno strano carrello per la spesa, quando le ho chiesto se potevo farle una foto mi ha detto di no imbarazzata e sorridente , poi si è sistemata i capelli, si è messa in posa e quindi si è fatta fotografare….Sono proprio simpatici ‘sti cinesi… Il tempo purtroppo corre e con uno dei tantissimi ed economicissimi taxi andiamo al Bei Hai Park per vedere il “Dagoba Bianco”. Il parco è carino e al suo interno c’è un bel lago alla cui estremità spunta su di una collinetta, il “Dagoba Bianco” quest’ultimo è una pagoda fatta costruire in commemorazione della visita del V Dalai Lama.
L’ultima visita la dedichiamo al palazzo d’estate che un tempo era la residenza estiva dell’imperatore e che si trovava fuori dalla capitale. Oggi, vista la continua espansione della città, si trova al suo interno ed è quindi un enorme parco ricco di pace fra il caos cittadino. Inutile dire che tutto risulta molto bello, anche qui si trovano pagode, palazzi in stile cinese e un bel ponte che congiunge un isolotto in mezzo al lago con la terraferma.
Dedichiamo le ultime ore allo shopping recandoci nel magazzino visto il primo giorno ove acquisteremo ogni sorta di cose(contrattando come dei pazzi!).
11/9 Beijing – Milano
Si torna a casa, di certo non è la data più rilassante per effettuare un volo aereo ma va tutto bene. All’alba pechinese il nostro aereo lascia la Cina e ci riporta in Italia ove arriveremo 8 ore dopo in una Malpensa praticamente deserta… purtroppo l’avventura cinese è finita….
Il viaggio mi è piaciuto moltissimo, per me era la prima volta extra-europa e la Cina non mi ha deluso tant’è che prima o poi ci tornerò, magari per visitare regioni più remote e meno modernizzate… magari nello Yunnan dove si può ancora trovare “la vecchia Cina” , o magari per un viaggio in Tibet (che i cinesi dicono di aver “liberato dall’oppressione del Dalai Lama!”. ) In ogni caso sono pienamente soddisfatto di ciò che ho visto e di ciò che ho potuto apprendere della cultura cinese, la Cina e i cinesi mi rimarranno per sempre nel cuore…e poi cosa volete, a me son proprio simpatici ‘sti cinesi!!