Siena e dintorni: dolce Toscana
Il tempo scorre lentamente ed induce a vivere con tranquillità e ad assaporare ogni istante, preziosa occasione di apprezzare le piccole cose della vita. Il viaggio inizia con tanta voglia di scoprire nuovi posti.
La caratteristica Montepulciano che non avrei mai creduto essere così, semplicemente bella. I bei palazzi d’epoca che costeggiano la via principale, la cura prestata alla conservazione dell’aspetto medievale, i fiori posti ad adornamento dei balconi e gli scorci da cui scattare le classiche foto ricordo o quelle ben più emblematiche fatte con il cuore e che ci accompagneranno sempre. Le cantine aperte e i tipici odori delle salumerie toscane con i famosi affettati e i formaggi.
Proseguire il cammino sempre circondati dalle splendide verdi vallate e perdersi tra le strade per cogliere i colori più belli e magari avere la fortuna di immortalarli. Arriviamo poi a Pienza, meraviglioso borgo dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Visitandolo non si fatica a comprenderne il motivo. Più piccolo di Montepulciano ma non per questo meno singolare. Ricorderò sempre il meraviglioso Duomo ispirato alla chiese gotiche francescane con le lunghe vetrate finemente intarsiate e quella sensazione di pace che vi si respira.
Poi San Quirico d’Orcia, piccolo borgo al quale arriviamo al termine della giornata, e da cui godiamo il meraviglioso tramonto. Mi sarebbe piaciuto visitare la Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta ma purtroppo era chiusa. Quanto ho visto da fuori è stato da sé in grado di fornire alla mia immaginazione spunti sufficienti per immaginarne gli interni. Un posto semplicemente delizioso.
Il viaggio prosegue verso Siena, città medievale per eccellenza caratterizzata da faticose salite e ripide discese. Dire Siena è pensare a Piazza del Campo particolare ed unica al tempo stesso. Il nostro accesso alla Piazza è avvenuto da un vicolo svoltato il quale ci siamo trovati davanti l’imponente Torre del Mangia e il Palazzo Comunale e a seguire tutti i palazzi che cingono la piazza. Guardarla è stato come vedere le immagini del famoso Palio e sentire il rumore degli zoccoli dei cavalli sui mattoni. Guardarla è stato come fermare un secondo il tempo e sentirsi, anche solo per un momento, uno di quegli spettatori. Proseguire il cammino verso il Duomo e rimanere a contemplarlo per qualche istante confusi dalla ricchezza della sua facciata. L’interno è davvero bellissimo. Sullo stringatissimo opuscolo che ci hanno fornito in biglietteria era scritto che il grande Wagner alla vista del Duomo si bagnò gli occhi di lacrime confuso da cotanto splendore. Lo capisco e condivido a pieno. Ricorderò le meravigliose colonne bianche e nere, in richiamo ai colori della città di Siena, che conferiscono una forte alternanza chiaroscurale all’interno. Come non menzionare il ricchissimo pulpito che costituisce uno dei gioielli del Duomo, nonché una delle opere scultoree più importanti dell’arte del duecento italiano. Si prosegue la visita e a sinistra si accede alla meravigliosa Libreria Piccolomini della cui bellezza si resta assolutamente rapiti. L’oro e il nero del soffitto si fondono in un mirabile abbraccio e illuminano l’ambiente di una luce che difficilmente si dimentica. Nella controfacciata, sopra il coro della cattedrale vi è una copia della celeberrima Vetrata del Duomo di Siena realizzata dal maestro Duccio di Buoninsegna, il cui originale si può ammirare nel Museo del Duomo. La visita continua poi al battistero di cui colpisce la meravigliosa fonte battesimale realizzata in marmo, bronzo e smalto. Vi lavorarono i maggiori scultori del tempo: Donatello, Ghiberti, Jacopo della Quercia. È incredibile ammirare tanto splendore condensato in uno spazio così ristretto! Per finire la visita del complesso, dopo una lunga scalinata saliamo al Facciatone, dal quale, dicono i senesi, si gode del più bel panorama della città. Devo dire che condivido questa affermazione!
Il giorno successivo è la volta di Monteriggioni. Via via che ci si avvicina si gode la vista della cinta muraria del piccolo borgo. La cosa stupefacente è che il viandante medievale che ci accingeva a raggiungere la città godeva della nostra stessa visuale. Sì. Le mura si sono perfettamente conservate.
Ultima tappa di questo intenso viaggio è San Gimignano. Stupenda con i suoi palazzi ricoperti di edera affacciati sulla piazza principale, con i suoi fiori sui balconi e le piccole stradine nelle quali perdersi senza fretta. Unica. Camminando lungo le sue vie, se si riesce ad estraniarsi dalla confusione provocata dalla moltitudine di turisti attratta dalla sua bellezza, si ha la sensazione di essere parte di quel medioevo che questo borgo afferma ad ogni istante.
Sono stati giorni intensi in cui tanto abbiamo camminato e ci siamo spostati. La bellezza e l’unicità dei posti visitati ci hanno ripagato di ogni fatica rendendo questi giorni nella dolce Toscana indimenticabili.