Salisburgo e dintorni 5
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L’ALBERGO
La nostra scelta per l’alloggio è stata l’Hotel Jagdhof, situato in un piccolo paese chiamato ‘Hof Bei Salzburg’, a 15-20 minuti di macchina dalla meravigliosa città di Salisburgo. La prenotazione l’abbiamo effettuata utilizzando il sito Internet Expedia, che ha proposto un prezzo piuttosto competitivo per una settimana, colazione compresa (circa 850 euro per una camera matrimoniale decisamente ampia, accesso diretto al giardino ed al campo da golf di fronte all’albergo, piscina, servizi termali). Le nostre aspettative erano alte: avevamo bisogno di tranquillità, di pace e anche essere ‘coccolati’! Bé, siamo stati accontentati in tutto, in quanto non solo la struttura alberghiera è veramente da sogno – si affaccia su uno dei tanti laghi che punteggiano il paesaggio alpino della zona ed è circondata da fitte foreste – ma il servizio è di grande qualità. Infatti, al nostro arrivo, la prima cosa che abbiamo fatto è stata di ‘immergerci’ letteralmente nell’area Wellness a nostra disposizione, ‘saltellando’ dalla sauna finnica al bagno turco, dalla grotta del sale, alle docce sensoriali. Insomma, ce la siamo proprio goduta!
SALISBURGO
Il primo giorno dopo il nostro arrivo lo abbiamo dedicato alla visita di Salisburgo. E’ una meravigliosa cittadina, che merita in tutto e per tutto la qualifica di ‘Patrimonio dell’Umanità’, conferita dall’UNESCO. Il nostro itinerario è iniziato subito dalla Fortezza (Festung Hohensalzburg), un’imponente costruzione che domina la città, e dalle cui mura si può godere di un panorama a 360 gradi di tutta l’architettura cittadina e della sua verde periferia. Per arrivarci, occorre prendere una ripida funicolare, che rende ancora più suggestiva la visita.
Ai piedi della Fortezza, vi suggeriamo una visita al piccolo cimitero adiacente alla chiesa di San Pietro (Stifskirche Sankt Peter): è un luogo di raccoglimento e forse di dolore, ma è anche una vera e propria gioia per gli occhi, a causa della cura (molto austriaca) delle tombe, decorate da migliaia di fiori e piante ornamentali, che creano un vero e proprio tripudio di colori (tra l’altro uno di esse è quella della sorella di Mozart – “Nannerl” Anna Maria Mozart).
Ci siamo poi buttati nel flusso dei turisti, soprattutto tedeschi, che si snoda felice lungo la più famosa strada di Salisburgo: Getreidegasse. E’ talmente caratteristica e folcloristica da sembrare finta e sembra di ritrovarsi dentro una cartolina: tutti i negozi che la fiancheggiano presentano sulle facciate tipiche ed originali insegne di ferro battuto (sono rappresentati draghi, aquile, ed animali mitologici di varia natura). Ai suoi lati si aprono suggestive e raccolte corti interne, occupate per la maggior parte da invitanti Café/Konditorei o da irresistibili negozietti che vendono decorazioni di ogni genere: nastri a cui sono agganciate colorate farfalle di ceramica, fiori o stelline luccicanti, elfi porta fortuna, vasetti colorati per decorare il giardino od il balcone…
Insomma negozi completamente inutili, ma che esercitano un fascino irresistibile su quasi tutte le donne (ovviamente me compresa), provocando invece il rifiuto psicologico di qualsiasi uomo (mio marito compreso). Assolutamente d’obbligo è la visita ad almeno una delle due case di Mozart presenti in città. La nostra scelta è caduta sulla casa che il geniale compositore abitò nei primi 17 anni anni della sua vita (Mozart Geburtshaus). Bé, al di là dell’allestimento museale interno, abbastanza discutibile (le attrattive maggiori sono rappresentate dai bottoni originali di Mozart, da tre ciocche di capelli originali di Mozart, dal piccolo violino utilizzato dal piccolo Mozart), ciò che è più emozionante è la consapevolezza di camminare sugli stessi pavimenti, di toccare gli stessi muri, insomma muoversi negli stessi ambienti, in cui Mozart camminava, che toccava ed in cui si muoveva! Una simpatica visita, a cui si possono dedicare un paio di ore, nei dintorni di Salisburgo, è rappresentata dal Castello di Hellbrun, una residenza creata per un principe-arcivescovo della zona nel 1600 circa e che aveva lo scopo di ospitare e ricevere rappresentanti di Stato e governanti di altri Paesi. Al di là dell’edificio e del bellissimo e rilassante parco circostante, ciò che merita di essere visto (e lo si può fare con una visita guidata) e vissuto sono i ‘Wasserspiele’, cioè i ‘Giochi d’acqua’: divertenti fontane che, quando uno meno se l’aspetta, provvedono a rinfrescare i curiosi turisti! E’ una meta consigliata soprattutto se avete bambini.
Il giorno volgeva ormai al tramonto e l’area wellness del nostro albergo ci aspettava…Quindi, eccoci sulla strada del ritorno.
LE MINIERE DI SALE ED UNA GITA…IN UN PEZZO DELLA NOSTRA STORIA
Il secondo giorno lo abbiamo dedicato alla visita delle miniere di sale, Salzwelten Salzburg.
La gita è divertentissima, sia per le tute bianche che ti chiedono di indossare (per proteggere i propri indumenti), sia per il buffo ‘trenino’ con il quale si entra nella miniera, sia per il valore storico ed economico delle maniera stessa (si consideri che fu proprio il sale ad arricchire Salisburgo durante il suo periodo di massimo splendore, degli arcivescovi e dei principi, tanto da essere soprannominato “oro bianco”). Poi, la visita la si effettua a piedi, attraverso bui cunicoli (attenzione a chi soffre di claustrofobia), fino a che, per scendere ancor più nelle profondità della terra, si utilizzano esilaranti scivoli di legno, di cui uno lungo 42 metri! Vietato frenare con piedi, mani od altre parti del corpo, altrimenti ci si potrebbe fare male seriamente!! Comunque è un’esperienza divertentissima, che fa ritornare bambini gli adulti e che esalta i bambini! Durante il percorso sotteraneo si ha anche l’occasione di ‘sconfinare’, passeggiando in un attimo su suolo tedesco, per poi ritornare in Austria alla fine della visita. Nel pomeriggio, la nostra curiosità ci ha portati davvero in Germania. Passando dal piccolo paesino di Berchtesgaden, siamo saliti in cima ad una vetta veramente imponente e da cui si gode una vista spettacolare. Il tempo è stato clemente, benché la temperatura segnasse circa 10 gradi, ed il cielo, solcato da magiche nuvole, ci ha regalato immagini indimenticabili. Bé, in questo posto, situato oltre i 1800 metri di altezza, si trova una piccola costruzione, sinceramente anche piuttosto piacevole all’occhio, che prende il nome di Kehlsteinhaus…
Non vi dice nulla? Bé diciamo che in italiano è conosciuta come ‘Nido dell’Aquila’ . Ebbene, sì, purtroppo, la bellezza spettacolare della natura contrasta in maniera miserevole con la scelta che gli esseri umani hanno fatto in un recente passato: proprio qui in cima, infatti, fu costruito, nel 1938, una sorta di ‘rifugio’-chalet, quale regalo per il compimento dei 50 anni di Hitler. Di fatto, Hitler non ci passò moltissimo tempo, sia perché soffriva di vertigini, sia perché, essendo anche claustrofobico, non amava particolarmente il seppur spazioso ascensore, unico strumento di accesso alla casa, che dalla strada, dopo una corsa di oltre 120 metri (un tunnel verticale scavato nella montagna), porta nel cuore della costruzione. L’edificio venne usato principalmente per ospitare i gerarchi nazisti (che si trasferirono in massa nella regione, cacciando a forza, neanche a dirlo, gli allora proprietari, costruendo così le loro ‘ville’ di montagna) e la sua fedele compagna, Eva Braun, ma talvolta anche per le visite ufficiali di rappresentati stranieri. L’edificio fu risparmiato dai massicci bombardamenti americani e, dal 1954, è un ristorante (mi sembra una perfetta conclusione per un edificio abitato da tanta malvagità, no?). Per raggiungerlo, bisogna arrivare fino ad Obersalzberg, dove, con autobus che partono ad orari ben precisi, si raggiunge la cima.
Devo dire che la gita ha un certo impatto e ve la consiglio.
LA GROTTA DI GHIACCIO ED IL CASTELLO DI ‘DOVE OSANO LE AQUILE’
Il giorno successivo ci ha regalato un’esperienza molto suggestiva: la visita alla grotta di ghiaccio più grande del mondo, Eisriesenwelt. L’accesso alla grotta è in prossimità del paesino di Werfen, a circa una cinquantina di km da Salisburgo. C’è un ampio parcheggio antistante l’ingresso per l’acquisto del biglietto che consente l’accesso alla funivia e quindi alla grotta. Bisogna fare una bella camminata fino all’accesso alla funivia, che consente di salire a circa 1100 metri sopra il livello del mare. Da lì, non aspettatevi di riposare… Un altra bella passeggiata è necessaria per arrivare all’imbocco della grotta e questa volta preparatevi a sudare abbondantemente! Ma, finalmente, dopo una ventina di minuti, ecco l’ingresso! E siate certi che all’interno la temperatura è decisamente fresca! Infatti, essa si mantiene costantemente sotto lo zero.
Considerate che la grotta si estende per oltre 40km, ma quello che si visita è soltanto il primo chilometro. All’ingresso, si viene muniti di lampade all’acetilene, fondamentali perché all’interno della grotta non c’è alcun tipo d’illuminazione elettrica, ed in gruppo, capeggiati da una giovane guida, si viene introdotti in un mondo di ghiaccio scintillante! La guida vi mostrerà bizzarre sculture di ghiaccio , grazie ad una maggiore illuminazione data da un filo di magnesio, e vi accompagnerà per percorsi in salita ed in discesa, con un numero spropositato di gradini… Insomma, la visita non è proprio riposante, ma molto, molto suggestiva! La durata varia dai 60 ai 70 minuti.
Ovviamente, il consiglio è: portatevi felpe, maglioni pesanti, guanti e, se soffrite di sinusite, cappello di lana.
L’ideale sarebbe visitare la grotta alla mattina, così all’uscita, potrete mangiare uno spuntino in diversi luoghi: o poco prima di salire nuovamente sulla funivia per il ritorno, oppure, giunti ‘in basso’ con la funivia, troverete un piccolo ristoro in cui potrete acquistare panini e wurstel, pretzel e bibite.
Dopo aver mangiato, abbiamo approfittato della magnifica giornata per visitare le gole più lunghe e più profonde delle Alpi, Liechtensteinklamm, un luogo situato tra Werfen e Sankt Johann im Pongau. C’è un comodo parcheggio, dal quale, dopo una camminata di circa 20 minuti, si raggiunge l’ingresso alle gole. E’ stato costruito un percorso su una passerella in legno, che costeggia le pareti verticali della roccia. In fondo al dirupo, l’acqua scorre dirompente, ‘saltando’ briosa tra rocce e massi. E’ una passeggiata particolarmente piacevole e rilassante, oltreché rinfrescante se la giornata diventa afosa! La nostra giornata non era ancora finita e così abbiamo deciso di visitare il famoso Castello di Werfen, o, come lo chiamano loro, Burg Hohenwerfen, a pochi chilometri dalle gole, nelle vicinanze della cittadina di Werfen. Si tratta in realtà di una suggestiva fortezza, arroccata in cima ad una collina e con lo sondo straordinario delle montagne circostanti…Le foto sono realmente da cartolina! Per raggiungere il castello, dopo l’acquisto del biglietto d’entrata, è possibile salire su una moderna teleferica che in pochi minuti porta all’entrata. Dalla corte centrale del Castello partono i tour guidati in tedesco, con la possibilità, però, di prendere l’audioguida anche in Italiano. A dir la verità, il tour non è particolarmente interessante e se il vostro gruppo è composto da una miriade di bambini insofferenti e stanchi tanto quanto voi, bé, ve lo sconsigliamo decisamente! In ogni caso, la visita, anche in ‘solitaria’, è piacevole, in quanto la fortezza è ben ristrutturata e conservata e dalla torre campanaria si gode un panorama unico sulla valle e sulla cittadina di Werfen. Per chi lo trovasse interessante, è possibile assistere ad una dimostrazione di volo dei rapaci, che vengono ‘custoditi’ nel Castello, ma informatevi prima perché gli ‘spettacoli’ avvengono ad orari ben prestabiliti.
Segnaliamo che questa Fortezza fu utilizzata quale ‘location’ del famoso film “Where Eagles Dare” del 1969 che vede come protagonisti Richard Burton e Clint Eastwood.
UN’ALTRA GROTTA DI GHIACCIO E SANKT WOLFGANG
Ancora un altro giorno ed ancora nuove escursioni.
La catena montuosa del Dachstein offre la meravigliosa possibilità di visitare un’altra grotta del ghiaccio, Rieseneishole, che si può raggiungere, dopo aver parcheggiato la macchina in un ampia parcheggio, salendo su una lunga funivia, che in pochi minuti permette di raggiungere l’altezza di 1300 metri circa. Dall’uscita, abbiamo percorso una stradina in salita per un quarto d’ora circa, prima di raggiungere l’imbocco della grotta. Questa è decisamente più piccola e più ‘turistica’ della prima che avevamo visitato: esiste l’illuminazione elettrica all’interno ed è possibile scattare fotografie. Seppure le dimensioni siano più ridotte e forse la suggestione è meno presente rispetto alla prima grotta visitata, anche in questo caso il ghiaccio non ci ha deluso, offrendoci spettacolari formazioni, colori e trasparenze inimmaginabili.
La visita dura mezz’ora. E’ possibile visitare anche un’altra grotta (Mammuthole), senza ghiaccio, ma molto ampia (è tra le grotte più profonde e lunghe del mondo), nella cui visita guidata viene spiegato il processo di formazione della grotta stessa. Questa visita, che noi abbiamo evitato, potrebbe essere interessante per i bambini. Il tempo non ci era decisamente amico: pioggia, nebbia ed umidità non ci hanno mai lasciato, tantoché il nostro progetto di visitare le ‘Five Fingers’, o Cinque Dita è ahimé sfumato! Infatti, raggiunta la prima stazione della Funivia che ci ha consentito di visitare la grotta di ghiaccio, è possibile proseguire, salendo di un’ulteriore ‘stazione’ della funivia, raggiungendo il punto più alto della montagna, a 2100 metri. Qui, è stata costruita una piattaforma panoramica molto originale: è sospesa a strapiombo sul precipizio ed ha la forma di ‘cinque dita’, appunto, o , ancora meglio, di cinque trampolini, di cui uno con il pavimento trasparente. Deve essere una sensazione spattacolare osservare il panorama da quella struttura! Purtroppo, però, come già accennato, la giornata era veramente brutta e gli stessi impiegati della funivia ci hanno sconsigliato la salita: avremmo visto solo nuvole grigie e nebbia! Peccato, sarà per la prossima volta! Il pomeriggio lo abbiamo dedicato alla visita di un delizioso villaggio, Sankt Wolfgang, situato sulla riva del lago Wolfgang, Wolfgangsee. E’ un paesino molto curato, colorato e decisamente votato al turismo.
Lì abbiamo visitato la pittoresca Walfhartskirche, un chiesina del quattordicesimo secolo, molto decorata e con un bell’organo antico.
La conclusione della gita sarebbe stata una bella passeggiata al tramonto lungo le rive del Lago, ma la pioggia ce lo ha impedito. CONCLUSIONE: RELAX, ESCURSIONI E PIACEVOLI EVASIONI Eccoci quindi arrivati alla fine della nostra vacanza e ebbene sì! Ecco come potrebbe essere definita, condensandola, la nostra vacanza in Austria. Il trattamento in albergo è stato superlativo, ad un prezzo assolutamente adeguato, le gite che abbiamo fatto sono state molto interessanti e piacevoli, talvolta avventurose, e i panorami sono stati un vero sollievo, una goduria per gli occhi e tutti i sensi! Quindi, il consiglio è ovviamente di dedicare anche solo una settimana a questa regione meravigliosa, immergendovi nel verde dei suoi boschi e dei suoi laghi.