Repubbliche Baltiche

3 luglio A Trencin in Slovacchia, termina l’autostrada, altri 70 chilometri ci separano dalla Polonia.Il nostro viaggio si può dire che inizia qui, 6 km dal confine. Trstena, un borgo accogliente, con una piazza circondata da bei edifici color pastello e fiori dappertutto, invita alla sosta. Siamo stanchi e quindi ci sistemiamo per la...
Scritto da: Anna lia Raul
repubbliche baltiche
Partenza il: 02/07/2004
Ritorno il: 18/07/2004
Viaggiatori: in coppia
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3 luglio A Trencin in Slovacchia, termina l’autostrada, altri 70 chilometri ci separano dalla Polonia.Il nostro viaggio si può dire che inizia qui, 6 km dal confine.

Trstena, un borgo accogliente, con una piazza circondata da bei edifici color pastello e fiori dappertutto, invita alla sosta.

Siamo stanchi e quindi ci sistemiamo per la notte.

Fà freddo…Ma non siamo in Luglio?! 4 luglio Sveglia di buon’ora al suono delle campane, e’domenica e tutto il paese va a messa, noi partiamo, destinazione Polonia.

Cracovia ci accoglie offrendo un posto in prima fila sulla Vistola sotto il “Wawel”per il nostro ingombrante sette metri e mezzo.

Visitiamo questa antica città che possiede una delle piazze medioevali più grandi d’Europa, la ‘Rynek Glowny’, circondata da edifici di rilievo storico e nel mezzo il mercato dei tessuti, oggi adibito a bazar per turisti.

Restiamo letteralmente rapiti dalla sua imponente bellezza. Seduti su una panchina,”assaporiamo “, il gusto di essere lì, piacere che solo le grandi piazze sanno dare.

Solo il museo Czartoryskich riesce a portarci via, perchè per 9’00sloty (3 euro) concede l’onore di far conoscenza con la Dama dell’Ermellino, il capolavoro di Leonardo da Vinci che la famiglia Polacca, che porta il nome del museo, ha regolarmente acquistato alla fine del ‘700.

Lasciamo Cracovia, e prima di sera siamo a Varsavia.

Le guide ce la indicano come una città poco interessante, totalmente ricostruita dopo le devastazioni della guerra, ma noi, complice lo scarso traffico e la serata tiepida, la scopriamo piacevole da visitare, con un piccolo e grazioso centro storico.

Parcheggiamo e, pensate, ‘pernottiamo’ davanti al monumentale teatro Wielki, in piazza Teatranly. 5 luglio I 311 chilometri che ci separano dalla frontiera Lituana sono un tormento.

La strada completamente dritta è tutto un cantiere, solo le ciliegie acquistate dai contadini allietano il nostro viaggio. Impieghiamo più di sei ore e finalmente nel primo pomeriggio siamo in coda. Prepariamo i passaporti : uno sguardo veloce, uno scambio di sorrisi e… via.

Lituania Entriamo in Lituania come ospiti in casa di sconosciuti, cercando di non far rumore per non turbare la quiete che vi regna.

Davanti a noi, in un paesaggio pianeggiante, si estendono foreste di betulle.

La strada diritta, costeggiata da piste ciclabili immerse nel verde, attraversa piccoli villaggi curati e semideserti.

Incrociamo poche auto ma, lungo tutto il viaggio, a farci compagnia, la discreta presenza delle cicogne che dall’alto dei loro nidi ci accompagnano con lo sguardo.

Kaunas è la prima grande città, ex capitale Lituana, si presenta come una città industrial-socialista. Restiamo disorientati per la scarsa segnaletica. Vaghiamo per qualche chilometro alla ricerca di un centro che non troviamo, in una periferia con evidenti segni di degrado.

Decidiamo di raggiungere il mare e dopo 200 chilometri di una veloce superstrada, arriviamo a Klaipeda, la” finestra” sul Baltico. Ci fermiamo, dove pernotteremo, all’imbarcadero per la penisola di Neringa : il Sahara Lituano, come lo definisce la guida del T.C.I , dove le dune di sabbia finissima, il profumo dei pini e la vista del mare blu in lontananza hanno un fascino particolare.

Sono le 23’30 , il sole irradia ancora la sua luce e ci sono 10 gradi di temperatura! Klaipeda, l’antica Memel, è una graziosa cittadina portuale, con un centro storico che conserva edifici d’epoca di ispirazione germanica.

Siamo nelle “terre dell’ambra”, così vengono definiti i tre piccoli Paesi Baltici.

6 luglio E sulla via dell’ambra incontriamo Palanga, la più frequentata località turistica estiva del paese. Vivace e colorata con una lunghissima spiaggia ed una pineta retrodunale .

Oggi è un giorno di festa, ed approfittando dei 18° tutti vanno al mare a fare il bagno!! Le vie del centro traboccano di bancarelle che vendono Ambra e noi ne acquistiamo una con un intruso,”leggasi moscerino” vecchio 45 milioni di anni! Un souvenir per i nostri ragazzi.

Sulla strada per Siaulai diamo un passaggio a due giovani” increduli e stupiti” autostoppisti .

Sono due studenti universitari, reduci da una giornata al mare.

Con loro condividiamo 50 chilometri di strada che sono l’occasione per uno scambio di opinioni, ma alle nostre domande, complice la timidezza e un certo disagio, in un inglese corretto, otteniamo delle scarne risposte.

Non insistiamo più di tanto. Ad un incrocio chiedono di scendere, altri 60 Km.E sono a casa.

La “collina” si trova a circa 12 Km a nord/est della città. Su una modesta altura in aperta campagna, infisse sul terreno, appoggiate o appese alle più grandi, costruite nei più disparati materiali, si affustellano in una selva impressionante, milioni di croci. E’la “Kryziu Kalnas”,(Collina delle Croci) oggi meta di pellegrinaggi, ma un tempo luogo simbolo della resistenza Lituana contro la dominazione sovietica zarista, che regolarmente la spianavano per poi risorgere più alta.

All’ora del tramonto, con il vento che soffia fra le croci, in un ‘atmosfera Dantesca, il luogo assume un aspetto irreale.

Lettonia Un fugace sguardo ai passaporti, un saluto di benvenuto e dopo 129 Km siamo a Riga in Lettonia.

E’ mezzanotte e con l’aiuto di una ronda notturna in impeccabile uniforme, troviamo parcheggio a pagamento all’Euro Park, in pieno centro, lungo la Basteja Bulvaris. Qui pernottiamo.

7 luglio E’ una bella città, con un ampio centro commerciale ed un grande porto sulla Dvina che divide la Capitale in due parti” : città vecchia” e ” città nuova”. La parte più antica, con edifici medioevali, è percorsa da un dedalo di viuzze, tutte zona pedonale, ed i punti di riferimento sono il duomo di S.Giacomo e di S.Pietro e dove ristorantini e locali alla moda rendono il nucleo sempre animato.

Anche Riga ha la sua Statua della Libertà. Innalzata nel periodo dell’indipendenza, tiene nelle mani levate al cielo tre stelle, simboli delle tre regioni storiche Lettoni, che hanno trovato l’unità nelle lotte secolari alle invasioni straniere.

Alle spalle della stazione ferroviaria, cinque vecchi hangar di Zeppelin tedeschi, rimontati qui negli anni trenta, sono la sede di un caratteristico mercato coperto.

Ogni hangar è specializzato in un genere alimentare. All’esterno, nel piazzale, le bancarelle espongono frutta e verdura, e sui marciapiedi, improvvisati venditori, commerciano di tutto.

Noi trascorriamo un paio di ore acquistando frutta, verdure, pane, dolci ed anche un barattolo di miele. Un’esperienza da non perdere! I Lettoni sono discreti, gentili e timidi, per nulla invadenti, hanno sempre il sorriso stampato sulle labbra. Sentiamo forte la necessità di stabilire un contatto con loro per poter ascoltare e capire, ma fino ad ora non siamo riusciti nel nostro intento.

Lasciamo Riga dirigendoci verso nord a Sigulda, località “montana” Lettone.

In un camping facciamo acqua e ci concediamo una doccia calda, tra un nugolo di zanzare fameliche, il tutto per pochi Lats(zanzare comprese). A proposito, in tutto il viaggio non abbiamo incontrato neanche una fontana. Credo che sia una questione pratica, l’acqua ghiaccia a quelle latitudini…Anche d’estate!? Torniamo sulla costa. A Salacgriva, pochi chilometri dal confine Estone, sostiamo.

In questo tranquillo borgo marinaro, rassicurati dalla discreta presenza della polizia, pernottiamo.

8 luglio Uno sguardo di meraviglia alla nostra targa. La giovane guardia ci sorride : ”Good Luck” e siamo in Estonia.

Estonia Il più piccolo stato Baltico ed il meno popolato, va considerato un po’ a parte, per la sua appartenenza alla cultura finnico-tedesca e per la lingua, assolutamente diversa dalle altre .

Notate il ripetersi delle vocali nei nomi.

Buona parte del territorio è occupato da isole, fra queste, le più grandi erano chiuse al turismo perché sedi della marina Sovietica. A tutt’oggi le più belle coste sono ancora occupate da postazioni militari, in totale stato di abbandono.

Con 190 KR(12 euro) traghettiamo su Saaremaa. A Orissale , con un sole finalmente caldo, proviamo a fare il bagno, ma il paesaggio quasi “lacustre” ed il mare completamente piatto ci fanno desistere.

A Kaali, in compagnia di un graziosissimo scoiattolo, visitiamo il cratere di un meteorite caduto 4000 anni fa : un cerchio di 100 metri perfetto!! Kuressaare, il capoluogo, con un impianto urbanistico medioevale e la bella fortezza Vescovile, ha un’atmosfera tranquilla, complice anche l’isolamento imposto dal passato regime La giriamo in lungo ed in largo con le bici, soffermandoci a fotografare le stupende case in legno tutte colorate in tinte pastello, Parcheggiamo e pernottiamo nel porto turistico, in un accogliente punto sosta a pagamento, unico camper italiano in mezzo a tanti finlandesi gioviali e allegri.

10 luglio Torniamo sul continente.

Haapsalu è una ridente località di villeggiatura e di cure termali apprezzata da Cajkovskij che vi soggiornava.

Una bellissima stazione ferroviaria-museo ed una altrettanto suggestiva fortezza ,valgono una visita.

Sostiamo nel parcheggio antistante il castello, dove assistiamo alle rievocazioni della Haapsalu medioevale, in costumi d’epoca, in”trepidante” attesa dell’apparizione della Dama Bianca, la bellissima donna che la leggenda vuole qui murata viva, colpevole di aver infranto, per amore, il cuore di un rigido ed irreprensibile monaco. In attesa che si materializzi il suo fantasma…Andiamo a nanna! 11 luglio Una bella passeggiata a mare, lungo la “Promenade”, affacciata sulla baia di Taga, dove sono allineati sedili in marmo con incise note musicali dedicate a Cajkovskij, che qui compose “Souvenir diHapsal” e una visita al Kuursaal , edificio termale, completamente costruito in legno, chiudono degnamente la mattinata. Nel primo pomeriggio riprendiamo il viaggio, destinazione Tallin.

La capitale concentra in sé 1/3 della popolazione dell’Estonia, metà della quale è di origine Russa. La pesante eredità del passato, traspare ancora nella periferia che ha l’aspetto grigio delle città sovietiche, con tutte le emergenze sociali ed ambientali.

Ma la ricchezza di Tallin è il centro storico, ultimamente riportato all’ antico splendore, chiamato dalla popolazione ”la Vecchietta”, per il suo aspetto medioevale.

Case dai tetti aguzzi, ampi giardini, chiese monumentali, mura intervallate da torri dalla caratteristica copertura e piazze, tra cui spicca la splendida Raekoja Plats, la piazza del municipio da cui si dipanano le vie principali della vecchia fortezza, ancora oggi cuore della città, animato d’estate dai tanti turisti che frequentano gli innumerevoli locali che la circondano.

Parcheggiamo (manco a dirlo) in pieno centro, sotto la Toompea,”collina della cattedrale”, per perderci subito nel dedalo di viuzze.

A sera ci soffermiamo a chiacchierare con una coppia Francese di ritorno da Capo Nord, per carpire qualche informazione per un nostro futuro viaggio.

12 luglio Sono l’1’30, ed i raggi del sole illuminano ancora la “notte bianca” di Tallin.

Stanchi, ma soddisfatti, ci concediamo il meritato riposo.

…Riposo che non c’è stato, poiché la vita notturna non si è mai fermata.

Ci dirigiamo verso il confine Russo e precisamente nel Lahemaa Park, un parco nazionale sul golfo di Finlandia, istituito nel 1971, quando l’Estonia era ancora sotto il dominio dell’U.R.S.S.

Seguiamo il corso della costa frastagliata, tra isolotti e dune di sabbia.

Attraversiamo boschi che sembrano non dover finire mai e villaggi con case in legno, dai caratteristici tetti di paglia ed il locale per la sauna che da queste parti è un rito come lo è per i dirimpettai Finlandesi e per ognuna, come a voler vegliare su uomini e cose, un Totem, scolpito da un tronco d’albero, proprio quelli, che evocano i ricordi della nostra infanzia.

Nel mezzo del parco vi sono alcune Magioni, ville costruite dalla nobiltà baltico-tedesca ed oggi adibite a museo. Noi abbiamo visitato quella di Palmse con mobili antichi, ricchi tendaggi fra note di musica classica ovattata. Arriviamo a Parnu a tarda notte e con l’aiuto di una pattuglia di polizia, troviamo parcheggio… davanti ad un Hotel! 13 luglio Il mattino seguente inforchiamo le bici e partiamo alla scoperta di questa cittadina situata in una baia del golfo di Riga, con una spiaggia lunga 40 Km e alte dune dove la gente cerca riparo dal vento, per poter prendere il sole.

Alcune di queste sono riservate alle sole donne, riconoscibili per la presenza di un inconfondibile cartello indicatore. In un primo momento abbiamo pensato che questa fosse una ridicola discriminazione, ma poi osservando donne meno giovani, seminude, abbiamo capito che anche loro avevano diritto alla propria privacy.

Nel primo pomeriggio siamo di nuovo sulla strada.

Parnu, frontiera Lettone, Riga, direzione Kuldiga.

Arriviamo all’imbocco del paese, verso le 20.00 e con nostra sorpresa scopriamo che per attraversarlo bisogna pagare un pedaggio.

Optiamo per la sosta, all’inizio del bel ponte di mattoni sul Venta, pagando 30 centesimi di corona su una panoramica area, da dove lo sguardo spazia a 360°sulle belle cascate e sulla costa dove è adagiato il villaggio.

A sera dopo cena ci concediamo una passeggiata in questo che è un “set cinematografico”, sì perché l’architettura di Kuldiga è rimasta ferma al 1600. Le piazze, le viuzze, i palazzi, il castello, i mulini ed il ponte sono gli scenari prediletti dei cineasti lettoni per i film a soggetto.

La serata è calda, il paese senza la presenza di una sola auto,appare semideserto.

Stanchi torniamo al camper dove ci concediamo una ricca dormita.

Nel silenzio totale si ode soltanto il rombo sommesso di quella che è la cascata europea con il fronte più ampio (110 mt.), ma dal salto più modesto, solo 2,5 mt.!! 14 luglio Kuldiga-Saldus-frontiera Lituana-Siaulai-Panevezys-Vilnius Km.373 Di buon mattino affrontiamo questa lunga tappa di trasferimento verso la capitale Lituana, giungendovi in serata e trovando parcheggio dietro al teatro dell’opera, vicino alla centralissima piazza Gedyminas .

15 luglio Al risveglio siamo letteralmente intrappolati da auto parcheggiate e sotto lo sguardo curioso di impiegati che non aspettano altro che dare un volto a questi Italiani che sono arrivati fin lì. Togliamo loro questa curiosità uscendo dal camper dispensando sorrisi ed elargendo una cospicua mancia al posteggiatore che, come un Granatiere, si era appostato di fianco al nostro mezzo.

Attraverso la Gedymino Prospektas giungiamo davanti alla cattedrale ed alla stupenda torre che porta il nome di questo Granduca.

Nell’immensa piazza, cuore del centro storico, da cui si irradiano le vie principali, sorgeva un tempio dedicato a Perkunas, Dio del tuono nell’antica mitologia Lituana.

La città vecchia, nell’elenco del patrimonio artistico dell’Unesco, sorge sulla riva meridionale della Neris. E’ la zona delle chiese, ma anche dei mercanti e degli artigiani, e noi come d’obbligo la percorriamo in lungo ed in largo.

Ma l’attrattiva più curiosa di Vilnius è un monumento, forse l’unico al mondo, dedicato al musicista Frank Zappa, un omaggio al mitico dissacratore della società Americana, ma soprattutto un tributo alla libertà di pensiero ed espressioni.

In onore del “vecchio Frank”, trangugiamo un ‘Mc Donald’ e riprendiamo il nostro viaggio verso il confine Bielorusso, destinazione Druskininkai, 99Km verso sud.

Qui, immersi in una foresta di betulle, è stata creata dal “re dei funghi”, come viene definito il suo ideatore, la più grande raccolta di statue dell’ex regime Sovietico.

Acquistate al costo di metallo da rottamazione, fanno bella mostra di sé statue gigantesche di Stalin ,Lenin,Marx e di tutti gli altri personaggi-simbolo della passata dittatura.

Nel museo annesso : fotografie, cimeli e ritagli di giornali dell’epoca,testimonianza delle atrocità di una dominazione durata 40 anni, per non dimenticare i 650.000 deportati in Siberia ed i soli 30.000 che sono tornati negli anni 90.

Ritorniamo alla realtà quotidiana quando sulla via del villaggio mettiamo le ruote in una pozza di catrame liquido.

In un solo schizzo, l’intera fiancata del mezzo diventa… un quadro di Mirò.

Con una tanica di gasolio e del buon olio di gomito riportiamo il tutto nelle condizioni originarie in meno di due ore, rallegrati dalle avventure di un solitario e simpatico camperista Napoletano, proveniente dall’Ucraina e diretto a Capo Nord.

A sera una squisita cena a base di funghi, spiedini di carne e patate, innaffiati da abbondante birra locale, il tutto per pochi Euro, chiude egregiamente la giornata.

Il nostro viaggio nelle Repubbliche Baltiche termina qui.

Sulla via del ritorno, abbiamo fatto tappa a Bratislava…Ma questa è un’altra storia.

Note.

Viaggio effettuato dal 2 al 18 luglio 2004 da me e mio marito con un Rimor 728 di nostra proprietà.

Itinerario: Pescara-Tarvisio-Brastilava-Cracovia-Varsavia-Kaunas-Klaipeda-Palanga-Siaulai-Riga-Parnu-isola di Saaremaa-Haapsalu-Tallin-parco di Lahemaa-Parnu-Riga-Kuldiga-Vilnius-Druskininkai-Varsavia-Cracovia-Brastilava-Tarvisio-Pescara. Le strade, tutte perfettamente diritte, sono in buone condizioni.

Occhio ai limiti di velocità, l’autovelox è sempre in agguato. Comunque il “ lampeggiare” è una consuetudine internazionale.

L’intero percorso si è sviluppato per 7100 Km, facendo consumare al nostro Mercedes 313 ,circa 800 litri di gasolio, per 630 Euro, ed un costo complessivo della vacanza, di circa 1500 Euro escluse le autostrade Italiane.

Non dimenicate la ‘vignette’ sulle autostrade Austriache ed il ‘bollino’ su quelle della Slovacchia.

Nessun inconveniente di sorta, se si esclude un “consulto medico” per un semplice rabbocco di olio, da parte di tre meccanici, a Kuressaare, in Estonia.

Il prezzo del gasolio oscilla, da 62 a 69 cent.Di Euro per litro.

I distributori di carburante sono frequenti, accettano le carte di credito e tutti forniscono acqua gratuitamente L’Euro, pur non essendo moneta corrente, circola liberamente ed il costo della vita è più basso che da noi.

Campeggi solo nelle località turistiche. Noi abbiamo fatto sosta libera senza nessun problema.

Le più conosciute catene alimentari, sono presenti nelle grandi città.

Il clima è marittimo/continentale, con inverni rigidi (che non abbiamo provato), ed estati brevi e tiepide.

Un solo violentissimo temporale a Tallin.

Vestirsi di conseguenza.

Da ricordare prima della partenza:guide e cartine stradali.

Anna Lia Raul Età: 49 Professione: impiegata Via della Sorgente n° 30 65013 Città S.Angelo (PE) Telefono:085-9506022



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