Percorsi escursionistici a Grognardo
A piedi, in bici o a cavallo...
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Dopo gli spazi e i tempi ristretti della vita di città, arrivare a Grognardo è come capitare in una dimensione nuova, molto più umana, in cui la tranquillità prende il posto della frenesia e tutto ciò che prima era grigio, diventa magicamente verde e fiorito. Il paese, che si trova tra le colline dell’Alto Monferrato, ad appena otto chilometri da Acqui Terme e a circa un centinaio da Milano o Torino, è un piccolo comune, di trecento abitanti d’inverno, per arrivare al triplo in estate. Ma tutto è relativo: dopo il nostro primo giretto in auto per le varie frazioni, Grognardo ci sembra grandissimo, anche perché il suo territorio collinare ha un’interessante estensione verticale, infatti dai 208 metri sul livello del mare del palazzo comunale, in pochi minuti di auto si può arrivare a oltre 400 metri di altezza e ammirare il campanile della Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, attigua al Municipio, da una prospettiva mozzafiato. Sono proprio queste sue caratteristiche naturali a rendere Grognardo una meta ideale per il turismo escurisionistico, motivo per il quale anche noi l’abbiamo scelto per un weekend a tutto sport e pace, senza dimenticare la buona tavola. A piedi, in bici o a cavallo, i percorsi ciclo-podistici proposti dal Comune sono un vero divertimento. Prima di cimentarci nelle camminate, facciamo un giro in paese, tra le stradine che conservano la storia ultramillenaria di Grognardo. Visitiamo anche il Fontanino, dove ha sede la Pro Loco. L’acqua del Fontanino, o Fonte San Felice, per secoli era utilizzata per usi domestici e visto che sgorga a una temperatura costante di circa dieci gradi, permetteva alle massaie di fare il bucato senza congelarsi le mani anche quando le colline intorno erano coperte dalla neve. A inizio Novecento i fratelli Beccaro, all’epoca titolari di una fiorente azienda vitivinicola, decisero di sfruttare queste acque per fini curativi, cavalcando l’onda della moda del benessere. Dopo le guerre la fonte era caduta nel dimenticatoio e fu solo negli anni Sessanta, quando la famiglia Beccaro donò alla Pro Loco l’intera area del Fontanino, che la stessa è stata poi recuperata per scopi ricreativi diventando sede di manifestazioni e serate di svago.Tornati in centro, abbiamo visitato il Palazzo comunale, un elegante edificio seicentesco che fu dimora dei signori dell’epoca. Nell’odierna sala del consiglio un tempo si svolgevano i balli dei Conti, e oggi un dipinto seicentesco della scuola del Monevi, raffigurante un nobiluomo a caccia, continua a ricordare quei tempi. Abbiamo passato il resto del weekend tra grandi camminate in mezzo alla natura e tra succulenti cene a base di specialità locali, annaffiate dagli ottimi vini del Monferrato. La nostra escursione è cominciata col percorso blu, che parte proprio da Palazzo Beccaria Incisa, sede comunale. All’interno dell’edificio storico alcune stanze sono state adibite a punto di accoglienza per gli escursionisti, con un comodo bagno, spogliatoio e saletta dove poter “parcheggiare” le biciclette dopo la gita. Il percorso blu, quello più facile, è lungo 4 chilometri e mezzo e tocca il monumento forse più importante di Grognardo: la Chiesa di San Felice nella frazione Poggio. Bellissima, fu costruita probabilmente intorno al 1039 e conserva al suo interno anche il mausoleo della famiglia Beccaro. Qui sono seppelliti due grandi missionari Beccaro, Leopoldo e Gerardo, i quali hanno compiuto importanti missioni in India, continuando poi la loro opera al servizio dei poveri e della spiritualità in patria. Che la pace e la tranquillità del paesaggio incontaminato di Grognardo inducano anche a un dialogo più profondo con Dio, non si vede solo dalla storia dei due missionari: lungo il percorso rosso, più impegnativo, che abbiamo fatto durante il secondo giorno della nostra permanenza, a un certo punto abbiamo notato una piccola statua della Madonna appoggiata su una pietra immersa nel verde, con accanto una panchina fatta a mano con pochi pezzi di legno: un bellissimo luogo di preghiera creato dalle persone del paese. I percorsi escursionistici di Grognardo fanno incontrare altre due belle chiese: quella di San Antonio Abate in Val d’Orgero, verso l’inizio del percorso arancione, e quella di Santa Lucia, nella frazione Benzi, lungo il percorso giallo. Il percorso rosso, dopo il ponte sul torrente Visone, riserva anche un’altra sorpresa: una strada immersa nei boschi che porta ai resti del Castello, e per arrivarci, si passa su un ciottolato risalente addirittura all’anno Mille. In attesa di organizzarci per poter tornare qui con i cavalli, la prossima volta torneremo a Grognardo con le mountain bike, perché dopo un paio di giorni di intense camminate lungo questi panoramicissimi percorsi, ci è venuta voglia di rivivere l’esperienza, in modo ancora più intenso.
Francesca Bertha