Patagonia, fra terra e cielo

“Come va amico?” mi salutò. “Bene, e lei?”. “Siamo qua, fra la terra e il cielo” disse lui e spronò il cavallo. Ed è così. Nella steppa patagonica si sta fra la terra e il cielo. Questo, insieme all’immutabile pianura, permette di vedere qualunque cosa, oggetto o dettaglio per lontano che sia, e tutto acquista un carattere nuovo, straordinario.
Luis Sepùlveda, “Ultime notizie dal sud”
Itinerario
22/12 partenza da Torino Caselle
23/12 Buenos Aires – Bahia Blanca – 710 km
24/12 Bahia Blanca – Puerto Piramides – 775 km
25/12 Penisola Valdes – Punta Tombo – Trelew – 634 km
26/12 Trelew – Gobernador Costa – 601 km
27/12 Gobernador Costa – Perito Moreno – 359 km
28/12 Perito Moreno – Cuevas de Las Manos – El Calafate – 694 km
29-30/12 El Calafate (Glaciar Perito Moreno, Puerto Banderas) – 252 km
31/12 El Calafate – Puerto Natales – 376 km
01/01 Puerto Natales – Punta Arenas – 328 km
02/01 Punta Arenas
03/01 Punta Arenas – Ushuaia – 649 km
04-05/01 Ushuaia (parco, città, ghiacciao) – 87 km
06/01 Ushuaia – Buenos Aires (aereo)
07-08/01 Buenos Aires
09/01 Partenza da Buenos Aires
10/01 Arrivo a Torino
22 dicembre
Ci troviamo all’aeroporto di Torino Caselle alle 17.30: siamo in 4 amici, Gabri, Max , Sara ed io. Abbiamo atteso molto questo giorno giacché l’acquisto del biglietto risale ad aprile. Infatti, siccome io stavo dietro a questo viaggio da diversi anni ma non ero mai riuscita a concretizzare il sogno per via dei prezzi proibitivi degli aerei, questa volta ho insistito per muovermi con largo anticipo e altri 3 “pazzi” hanno voluto seguirmi. Costo del biglietto aereo Torino- Roma- Buenos Aires andata e ritorno dell’Alitalia 1130€ a testa. Il nostro aereo decolla puntuale alle 19 da Torino Caselle. Arriviamo a Roma alle 20.30, ma purtroppo il volo diretto a Buenos Aires decolla con un’ora di ritardo, ovvero alle 23, per via di una persona che ha avuto un malore a bordo prima del decollo.
23 dicembre
Alle 9 del mattino, ora locale, atterriamo a Buenos Aires. Ad attenderci troviamo Oscar, la persona che abbiamo contattato dall’Italia e dalla quale abbiamo preso in affitto il mezzo che ci accompagnerà in questo viaggio: una Jeep Wrangler con tenda montata sul tettuccio. Costo dell’auto: 3200€ incluso di drop-off dell’auto da Ushuaia a Buenos Aires. L’agenzia di Oscar si chiama Cultura Gaucho e mi sento di raccomandarla caldamente prima di tutto perché Oscar è un vero professionista che si è dimostrato di una disponibilità rara, e in secondo luogo perché noi siamo stati molto soddisfatti del mezzo che ci ha affittato. Come prima cosa cambiamo degli euro in pesos argentini, dopo di che partiamo con Oscar alla volta di un luogo comodo per farci compilare le scartoffie, farci vedere il funzionamento dell’auto e della tenda, mostrarci tutta l’attrezzatura che ci lascia in dotazione e vedere con lui il percorso più indicato e le strade consigliate. Alle 16, finalmente, possiamo partire: attraverseremo tutta la Patagonia, destinazione Fin du Mundo. Fuori dalla città di Buenos Aires facciamo subito l’incontro con la pampa e con le strade lunghe e monotone che la attraversano. Cerchiamo di portarci il più avanti possibile poiché abbiamo perso più ore del previsto con Oscar. Ci fermiamo intorno all’una di notte a Bahia Blanca dopo aver percorso circa 700 km. Apriamo per la prima volta la nostra tenda in una stazione di servizio e cerchiamo di riposarci qualche ora. Sarà l’unica volta in cui guideremo con il buio, poiché fortemente sconsigliato in questa regione, soprattutto per via dei molti animali che attraversano queste strade.
24 dicembre
Alle 6 del mattino siamo già pronti per rimetterci in marcia verso la Penisola del Valdes. Attraversiamo ancora km e km di Pampa che però oggi riesco a godermi di più. Lo trovo un paesaggio distensivo ed è bello percorrere queste strade. Alle 17, dopo quasi 800 km, arriviamo a Puerto Piramides, piccolo paese sito nella Penisola del Valdes. Per entrare nella Penisola si paga una tassa di 70 pesos a testa. La temperatura è meravigliosa, circa 30 gradi, e anche se tira il vento si sta benissimo. Giriamo un po’ alla scoperta del paese anche per capire come sistemarci per la notte. Optiamo alla fine per il campeggio (l’unico del paese) spendendo 45 pesos a persona, poiché oltre al veicolo e alla tariffa singola, è necessario pagare un extra per poter fare… 3 minuti di doccia calda! Ovviamente non mi sento di consigliare questo campeggio come sistemazione a Puerto Piramides! Anche trovare un posto dove consumare il nostro “cenone” di Natale si trasforma in un’impresa non da poco dal momento che tutti i locali sono chiusi per le festività. I ristoranti aperti sono solo due e uno solo di questi non ha il menù fisso per la cena di Natale. Noi optiamo per questo e festeggiamo così questa vigilia un po’ insolita.
25 dicembre
Che Natale indimenticabile! Ci svegliamo presto sottovalutando che, se nessuno voleva darci cena il 24, figurati se qualcuno ha intenzione di svegliarsi presto il 25 per farci colazione! Camminiamo avanti e indietro per le stradine deserte del paese per circa un’oretta fino a che riusciamo a fare un po’ di compassione alla gestrice di un albergo in riva al mare che ci propone cappuccino e croissant. Per noi va benissimo, pur di riuscire a mangiare qualcosa prima di mettersi in moto alla scoperta di questi luoghi. Anche oggi la giornata è magnifica: cielo terso e temperatura alta. Dopo un primo breve pezzo asfaltato ci immettiamo nella strada sterrata che percorre tutta la penisola. La strada è comunque molto larga e ben battuta, per cui facilmente percorribile anche senza fuoristrada… che però agevola sicuramente! La nostra prima meta è Punta Cantor. Lungo il tragitto abbiamo la possibilità di fare i nostri primi incontri con i guanachi, splendidi animali che vivono solo in totale libertà. A un certo punto il nostro cammino è interrotto da un piccolo animale molto veloce che ci attraversa affannosamente la strada: è un armadillo! Lo inseguiamo per un po’ fino a che non si nasconde tra i cespugli. Punta Cantor è uno splendido mirador dal quale si può godere di un panorama sensazionale che dà sulle scogliere e sul mare. Da qui riusciamo anche ad avvistare, molto in lontananza, il nostro primo pinguino e il nostro primo elefante marino. Ma è sulla strada che collega Punta Cantor a Punta Norte che si ha un punto di vista privilegiato per vedere i pinguini. Sulla spiaggia ce ne sono moltissimi e siccome le loro tane sono lungo tutto il pendio, abbiamo la possibilità di ammirarli molto da vicino. L’ultima tappa della giornata è Punta Norte, dove invece risiede una grande colonia di leoni ed elefanti marini. Qui si può percorrere una passerella sopra la spiaggia per poterli osservare poltrire sulla sabbia. Dopo questi 220 km intorno alla penisola, prendiamo la strada verso sud, direzione Punta Tombo, che da qui dista circa 260 km. Arriviamo alla Pinguinera Punta Tombo che sono le 18.30 e gli ultimi turisti stanno uscendo. Chiediamo all’ingresso di permetterci di entrare, anche se è tardi, con la promessa che alle 19.30 puntuali ci faremo trovare di nuovo qui all’ingresso. Loro fortunatamente acconsentono. Punta Tombo è la riserva che possiede la più grande colonia di pinguini magellano di tutto il Sudamerica. L’ingresso costa 35 pesos a persona. Visitiamo questo posto incantevole completamente soli, o meglio, accerchiati da migliaia di pinguini. Rimaniamo senza parole nell’osservarli avvicinarsi a noi e scrutarci, nel camminare in mezzo a loro senza causargli alcun tipo di turbamento. Le colline che scendono sul mare e il tramonto rendono questo momento, già di per sé indescrivibile, ancora più emozionante. Un Natale sicuramente magico! Intorno alle 20 partiamo da Punta Tombo in direzione Trelew (150 km). Per stanotte abbiamo deciso di cercare un albergo perché, vista tutta la polvere accumulata, abbiamo bisogno di farci una lunga doccia. Scegliamo l’hotel Touring (250 pesos a camera) che ha una caffetteria molto suggestiva, dove sembra che il tempo si sia fermato. Camere scialbe e un po’ trascurate ma pulite.