Patagonia in inverno, i consigli per un viaggio d’autore verso “la fine del mondo”

Scritto da: Lorenzo
patagonia in inverno, i consigli per un viaggio d'autore verso la fine del mondo

Io e mia moglie siamo partiti dall’ aeroporto di Ronchi dei Legionari (GO) con volo ITA, abbiamo fatto scalo a Fiumicino per la coincidenza con volo intercontinentale Aerolineas Argentinas. Avevamo prenotato anche 4 voli interni con la stessa linea aerea ottenendo degli ottimi prezzi in quanto abbinati al volo intercontinentale. Tutti i pernottamenti e trasferte in bus sono stati prenotati prima della partenza. Prenotando solo due mesi prima abbiamo trovato i prezzi degli hotel o Ostelli abbastanza cari; consigliamo di prenotare con molto anticipo!

Alcuni amici che sono partiti a novembre 2023 avevano prenotato fin da marzo ottenendo dei prezzi molto bassi in tutte le strutture. Arrivati alle 5.00 di mattina a Buenos Aires, abbiamo cambiato 50 dollari al cambio ufficiale (non lo faremo mai più per il resto del viaggio). Abbiamo preso un taxi per il centro alla cifra di 40 dollari; il prezzo reale sarebbe 23 usd, ma siamo stanchi e dobbiamo “prendere mano” con la reale situazione. Hotel Royal King in Lavalle, giudizio molto buono, soprattutto per i servizi proposti (trasporti per e da aeroporti), peccato che per le date del rientro a Buenos Aires non avesse disponibilità.

Molto caldo in città, che giriamo in attesa del volo per Ushuaia, prendiamo confidenza con il cambio “Blue” o “turistico” (1USD = 1050 pesos quello ufficiale era 810 pesos per 1 dollaro), successivamente troveremo cambi a 950, 1100 e più spesso a 1000 pesos. Anche gli Euro vengono cambiati volentieri ma noi abbiamo cambiato sempre USD e tenuto gli Euro solo come riserva. Attenti, perché accettano solo banconote in perfette condizioni (niente scritture no banconote spiegazzate o rovinate), preferiti i tagli da 50 e 100 USD, per i tagli più piccoli il cambio è stato leggermente inferiore, comunque accettano tutto ovunque!

Non essendo chiaro il metodo di pagamento dei pernottamenti (carte, contanti, dollari, pesos e via dicendo), noi siamo partiti con molti contanti in divisa USA e naturalmente con le carte di credito. La maggior parte delle strutture ha accettato la carta e il prezzo corrispondeva all’incirca a quello indicato da Booking.com, altre hanno chiesto di pagare in contanti in pesos (poche), altre ci hanno chiesto di pagare in dollari (con lo sconto!); noi ci siamo sempre tenuti alle loro richieste di pagamento, tranne una struttura, di cui scriverò poi, ci hanno fatto pagare quanto stabilito nella prenotazione o anche meno.

Abbiamo sempre preso dei tour in agenzie locali per le visite sia in Terra del Fuoco sia nella Patagonia argentina che in quella cilena. Se vi piace guidare, sicuramente meglio è noleggiare un auto, si arriva molto vicino alle montagne e nei parchi, tutto molto bello e unico. I prezzi di queste escursione organizzate non sono molto economici, ma alternative non ce ne sono, con i mezzi pubblici si può arrivare solo in determinati posti, poi si deve camminare molto e avere moltissimo tempo a disposizione! A febbraio il tempo è stato capriccioso, giornate miti alternate a bruschi cali di temperatura, spessissimo vento forte anzi fortissimo. Non so come siamo riusciti a partire con l’aereo da Ushuaia per El Calafate, il vento quasi non permetteva di uscire dal taxi che ci ha portato in aeroporto. Per fortuna tutte le 4 trasferte interne in aereo sono partite in perfetto orario con o senza vento.

Per e da Puerto Natales (Cile) ci siamo affidati al bus; prima di partire ricordarsi di fare la dichiarazione doganale on-line. Noi non l’avevamo fatta e per fortuna in stazione in El Calafate una gentile ragazza dell’ufficio turistico ci ha aiutato a compilarla, poi ci hanno fatto il check-in e siamo potuti salire sul bus. Al confine cileno i bagagli vengono scaricati dal bus e passati ai RX, controllo passaporti e dichiarazione doganale abbastanza rapidi, comunque calcolate 6 ore circa per arrivare a Puerto Natales. Bus prenotato da casa un mese e mezzo prima. In stazione bus, cambio pesos cileni (1 usd=950 p.c). Non esiste cambio blue in Cile, solo cambio ufficiale prevalentemente nelle agenzie.

Torri del Paine imperdibili, anche se con un vento tremendo. Fatto tour con agenzia segnalata dalla guida Lonely Planet in inglese, giudizio ottimo, guida bravissima spiegazioni in spagnolo e inglese, come in tutti gli altri tour. Per quanto riguarda il trekking, solo a El Chalten abbiamo camminato per conto nostro, niente cose estreme (2-4 orette nulla più), quando c’era vento le cose si son fatte difficili.

L’itinerario da noi fatto forse ha richiesto troppi trasferimenti e sicuramente si poteva migliorare, ma abbiamo dovuto prendere, a novembre 2023, rapide decisioni su voli, trasferimenti, prenotazioni etc. I voli di Aerolineas Argentinas non erano proprio i migliori come orari, ma il costo inclusi 4 voli interni con Lufthansa o ITA avrebbero superato i 2200 euro a persona, mentre con la compagnia argentina il costo è stato di poco inferiore ai 1800 euro.

Rispetto a novembre (info di amici che ci sono stati) abbiamo trovato i prezzi notevolmente aumentati nel paese. Parlando anche con altre persone, ci hanno informato che solo tra dicembre e gennaio i prezzi erano più che raddoppiati. Molti menù nei ristoranti avevano i prezzi aggiornati su strisce adesive, prezzi inferiori a quelli italiani ma non di molto! La mancia poche volte era inclusa nel conto finale, ma tutti se l’aspettano o chiedono un 10% scritto a mano sul conto finale o verbalmente.

Abbiamo, dopo un primo cambio in banca dentro l’aeroporto Pistarini, cambiato i dollari sempre in diversi negozi, chalten travel, western union, ristoranti, edicole ecc. Il cambio “turistico” è ormai diventato legale, e anche la polizia lascia correre. Quando avevamo pochi pesos pagavamo direttamente in dollari, nessuno li ha mai rifiutati neanche le banconote di 1, 5, 10 , 20 dollari, banconote nuove non rovinate, tagliate o scritte. Prima di partire sono passato in banca a cambiare tutte le banconote non conformi a quanto scritto.

Consigli utili per un viaggio in Patagonia

Vestiario

Abbiamo messo nel trolley sia roba pesante (poco usata) che più leggera. Le temperature non sono state rigide (siamo in estate), peggio il vento e la pioggia (pochissima) abbiamo usato poco anche il giaccone in GORE-TEX. Dentro il Chalten Hostel c’era la lavatrice e l’asciugatrice per 2 volte ne abbiamo usufruito (7 usd o 7000 pesos per 1 lavatura più 1 asciugatura)

Pernottamenti

Siamo passati dalla eccellente sistemazione di Bariloche al poco piacevole ostello di El Chalten. Prezzi sostanzialmente in linea con la prenotazione di Booking.com eccetto che per l’ultimo hotel di Buenos Aires che ci ha fatto pagare più di quanto precisato da Booking perché ha applicato un cambio non ufficiale.

Spostamenti interni

Voli interni come già detto tutto ok, aerei pieni a febbraio, ma ci sono parecchi voli giornalieri per tutte le principali mete turistiche, in questo periodo ci sono parecchi turisti in Patagonia. Per arrivare all’aeroporto internazionale abbiamo trovata l’autostrada bloccata e ci abbiamo messo una ora e 15 minuti. Taxi preso al Royal King, tariffa fissa 23000 pesos (circa 25 euro al cambio ufficiale attuale), autista bravissimo a districarsi nell’ingorgo, uscire e rientrare in AS per evitare un incidente. Mancia strameritata. Rientro a tarda ora (22,40) da Buenos Aires, aereo partito in ritardo di 1 ora. A Fiumicino preso in tempo la coincidenza per Trieste, ma il mio bagaglio è arrivato 2 giorni dopo. Sono passato 5 volte per questo aeroporto e per ben 4 volte il bagaglio non è arrivato in tempo, anni fa in India mi è arrivato dopo 21 giorni.

Conclusioni

Io e mia moglie abbiamo viaggiato spesso in paesi ricchi di monumenti, siti archeologici, storia millenaria e non solo. La Patagonia e la Terra del Fuoco hanno nei paesaggi la loro fonte di stupore. Di questo viaggio (non organizzato) salviamo tutto, i magnifici paesaggi, il Cerro Torre il Fitz Roy, le torri del Paine, i ghiacciai (Perito Moreno, Spegazzini), i tempi persi a vagabondare senza meta, gli intralci, gli ostelli “osceni” presentati come 3 stelle, l’inflazione pazzesca che nel giro di pochi mesi ha più che raddoppiato i prezzi, le maniche corte e il giubbotto in Gore-tex nel giro di 15 minuti, i menù con pochissima verdura e tanta (troppa?) carne, insomma salvo tutto in fin dei conti siamo pur sempre stati alla fine del mondo.

Per ogni eventuale precisazione o chiarimento ( per il tempo che possono rimanere attendibili) potete scrivermi alla mail: lorenzonazzi@gmail.com.

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