Dall’altro lato dell’Oceano: ecco come visitare Argentina e Brasile in autunno

Viaggio itinerante
Scritto da: Madda63
dall'altro lato dell'oceano: ecco come visitare argentina e brasile in autunno

Dopo 4 anni, finalmente fuori dall’incubo pandemia, riusciamo a fare uno dei nostri “viaggi”. Ben tre settimane, tra Buenos Aires, Argentina del Nord, tra vigneti e Canyon (Salta e Cafayate), Cascate Iguazu e, per ultima settimana, le spiagge di Florianopolis. Costo totale viaggio, tra Aerei (7 voli), Posadas/Appartamenti, Ristoranti, noleggio auto e trasferimenti, circa 3.000 euro ciascuno.

Siamo partiti da Roma (a parte aereo da Olbia a Roma e rientro) con ITA, volo diretto per Buenos Aires, EZIEIZA, alle 22.30. Volo perfetto, posti in Economy Comfort, che ci hanno garantito di allungare le gambe e riposare, senza farci pesare troppo le circa 13 ore di volo (al rientro saranno 12). Arrivo in anticipo di quasi un’ora sull’orario previsto.

All’arrivo, senza ancora renderci conto di come funzionava, abbiamo preso un taxi, pagandolo 30 euro ma, con quello che abbiamo scoperto dopo, era un’esorbitanza! Siamo arrivati in centro, al Mayla Apartment, ottima scelta, su Booking, con pag in loco e, in quel momento abbiamo scoperto, pagando con carta di credito che in Argentina, al momento, esistono 3 cambi.

  • Se prelevate dalla banca, con “anticipo contanti” (non siamo riusciti a prelevare da Banco24Ore), il tasso di cambio è 1 € = 373 Pesos, a novembre 2023.
  • Se pagate con carta di credito con importo digitato in Pesos, il cambio è stato di 1 € = 850 Pesos (più del doppio, quindi già super conveniente).
  • Se cambiate in strada, nei tantissimi uffici di cambio, il cambio è di 1 € = 960 Pesos, quasi tre volte superiore al tasso del prelievo in banca.

Quello che abbiamo capito è che, per la crisi economica in atto in Argentina, stanno facendo incetta il più possibile di valuta forte (euro o dollaro) e che sono disposti a pagarla molto. Sapevamo che sarebbe stato meglio portare euro e cambiarli, ed è stata una mossa perfetta!

Tutti gli Hotel prenotati, su Booking con “cambio ufficiale banca”, pagando in contanti, ci sono costati un terzo dell’importo previsto. Soggiorni da 80 euro a notte, ci sono costati circa 24/25 euro a notte. Tutti i ristoranti e taxi, pagando in Pesos, cambiati per strada, ci sono costati pochissimo. Era una situazione surreale, molto negativa per il popolo Argentino, vista la crisi, ma ottimale per Europei e Americani.

Dopo esserci sistemati in appartamento, al 9° piano, con terrazzo, e molto accogliente e comodo, ce ne siamo andati in giro per il primo giorno a Buenos Aires. La prima sensazione è quella di una bellissima e coloratissima città, ma decisamente decadente. Molti bei palazzi, ma altrettante case trascurate e tante persone che, anche con bambini, dormivano per strada, anche nei quartieri migliori (spesso vicino ai ristoranti, dove qualcuno portava loro un po’ di cibo).

Diario di viaggio

Giorno 1

Pomeriggio del primo giorno dedicato alla zona del Teatro Colon, all’Obelisco e le piazze vicine, con il palazzo dedicato a Evita Peron.

Giorno 2

Il giorno dopo, con metropolitana, comodissima (si prende una carta all’ingresso, e viene ricaricata con pesos che, come da cambio, costava pochissimo), arriviamo al Mercato di San Telmo. Bello il mercato, tutto recintato in ferro battuto e con molte “botteghe”, ma più bello il clima in tutto il quartiere; bei negozi di antiquariato, bancarelle dappertutto nelle piazze e ottimi ristoranti. Apre alle 11.00, per cui inutile arrivare prima.

A piedi camminiamo siano alla chiesa Ortodossa, con delle cupole blu, di cui nessuno sembrava essere a conoscenza dell’ubicazione. Continuando, tra passeggiate tra bellissimi parchi, raggiungiamo lo stadio del Boca Junior, mitico stadio di Buenos Aires, che è praticamente a 5 minuti a piedi dal quartiere super conosciuto della Boca, il Caminito, con le casette colorate e i negozi di souvenir più belli di Buenos Aires.

Vogliamo visitarlo con calma, per cui prendiamo un taxi (ben 2 euro!) e torniamo a San Telmo, per mangiare al ristorante Desnivel; ce lo avevano consigliato e, effettivamente, carne ottima, ottime Empanadas anche di verdure, servizio non proprio veloce, ma ci godiamo il pranzo. Dopo pranzo rientriamo in metropolitana verso Avenida Santa Fe, zona molto commerciale di Buenos Aires, e la percorriamo praticamente tutta a piedi, e saranno non meno di 10 km (4 fermate di metropolitana), forse troppo, perché rientriamo in appartamento praticamente distrutti.

Giorno 3

Il giorno dopo visitiamo, vicino a noi, il Cemiterio de la Recoleta, dove è sepolta Evita Peron. La cosa più incredibile, che non avevamo mai visto, è che le bare sono a vista, non dentro dei loculi o cripte. Si vedono proprio, e la cosa ci ha davvero sorpreso! Diciamo che è un po’ inquietante. Peccato non fosse il fine settimana, perché proprio a fianco del cimitero, sabato e domenica, c’è un mercato molto importante, che ci sarebbe piaciuto visitare, ma non è stato possibile. Proseguiamo, a piedi, verso la Torre des Ingles, verso la zona Retiro, e poi andiamo a Plaza de Mayo, dove si trova la Casa Rosada, sede del parlamento argentino. Mangiamo in un ristorante della zona, senza troppe pretese.

Giorno 4

Il giorno successivo torniamo a San Telmo in metropolitana e da lì, in taxi, torniamo al Caminito (non c’è nessuna fermata di metropolitana che lo raggiunge). Girare tra le case colorate di origine genovese è già di per sé piacevole ma quel giorno ci siamo anche goduti una “festa per Messi”, dopo la vittoria della coppa del mondo dell’Argentina, con migliaia di persone che saltavano e cantavano, in rigorosa tenuta bianco celeste. Pranzo in uno dei ristoranti del Caminito, ottimo, costo sicuramente superiore ad altre zone, ma sempre conveniente. Unico neo, traffico completamente bloccato, solo pochi taxi, non regolari, con costo molto superiore per rientrare, ma sempre meno di 10 euro.

Ci facciamo portare al Ponte della Mujer (realizzato da Calatrava), zona Puerto Madero, la zona più moderna e innovativa di Buenos Aires, piena di ristoranti, bar e tantissimi ragazzi, molti dei quali europei, per Erasmus.

Rientrando con la Subte (la metropolitana), a poche centinaia di metri dalla nostra fermata, terminal della Facoltà di Diritto, siamo andati a vedere la Flor Generica, un grande fiore di metallo che si apre e chiude all’alba e al tramonto. Molto bella da vedere, vicinissima al Museo delle Belle Arti. Mangiando sempre molto tardi a pranzo, di fatto non abbiamo mai fatto cena, ma è stato perfetto così!

Giorno 5

La mattina dopo, prenotato un taxi in reception, pagando rigorosamente in pesos, siamo andati in aeroporto, il secondo di Buenos Aires, vicinissimo al centro (circa 8 € con cambio). Partenza per Salta, al nord dell’Argentina, base di partenza per Cafayate, e rientro per la partenza verso Iguazu. (Argentina Airlines, attenti ai bagagli, perché hanno in stiva 15 kg ma si possono portare due bagagli a mano, uno di 8 kg e uno di 5 kg, per cui se si ha una valigia più pesante, è necessario “smistare” il peso)

La scelta di andare al Nord, rispetto alla Patagonia, è stata motivata dal fatto che, a novembre, in Patagonia fa ancora freddo e, malgrado sarebbe stato bellissimo vedere il Sud e il Perito Moreno, la zona Nord, con i Vigneti e, soprattutto i Canyon, è stata una scelta spettacolare. Oltre che faceva molto più caldo! Arrivati a Salta, andiamo a noleggiare un’auto direttamente in aeroporto, anche qui paghiamo con carta di credito, molto più conveniente che averla prenotata dall’Italia. Per tre giorni pieni, paghiamo circa 100 euro (340 con pre-autorizzazione per eventuali danni, che poi viene stornata).

Abbiamo prenotato un altro appartamento, Il Cerrito, vicinissimo alla piazza principale. Carina la zona comune, anche la camera non è male, il bagno però pessimo (scopriamo però che, per la notte che torneremo a Salta, la camera che ci daranno avrà invece un ottimo bagno); ottima la colazione e i servizi. Dopo esserci sistemati, facciamo un giro in piazza, in una città ordinata e pulita, molto più “indigena” di Buenos Aires, essendo qui molto vicini al Cile.

Se volete comprare dei souvenir, coltelli, vini, tazze per il Mate, non c’è paragone con Buenos Aires, molto meno “commerciali” e soprattutto, molto più economici! Siamo, in quei giorni, in piena campagna elettorale, e troviamo dappertutto manifestazioni e proteste, ma tutto abbastanza tranquillo. Alla fine vincerà Milei, sovranista, di destra, molto vicino a Trump. Moltissime persone ci hanno detto che, pur considerando Milei “Muy Loco”, era necessario un cambiamento, dato che il centro sinistra moderato, che sinora aveva governato l’Argentina, l’aveva portata al dissesto economico, per cui dovevamo perlomeno vedere se un “cambio” avrebbe migliorato le cose.

Giorno 6

La mattina del 18 sveglia, bagagli e partenza con auto a noleggio per Salta. Bellissima giornata, malgrado ci fosse previsione di pioggia, e ci godiamo lo spettacolare percorso con il sole. Saranno 196 km di strada quasi tutta sterrata, tra montagne desertiche, panorami mozzafiato, sino al Mirador a 3.500 metri.

L’altopiano che attraversiamo è fantastico, sembra infinito, tra distese con Lama e Alpaca. Attraversiamo anche il “parco dei Cactus”, che sembra surreale. E costeggiamo montagnole (Camino Colorado) con incredibili rocce in mille sfumature di rosa. Dopo quasi 4 ore arriviamo a Molinos, dove ci fermiamo a mangiare Impanadas, unica possibilità di cibo, effettivamente.

Arriviamo a Cafayate alle 18.15 al Tierras de Vino, un Hostal semplice ma curato, pulito e accogliente e, sempre pagando in contanti, invece che 80€ (prezzo Booking), paghiamo in contanti equivalente di 28€.

Cena in un ristorantino senza pretese perché quelli che ci piacevano erano tutti prenotati, essendo sabato; di fatto Cafayate è una piccola città, ma molto rinomata e visitata, avendo moltissime cantine di vino importanti.

Giorno 7

La mattina dopo ripartiamo in auto per Salta; ancora circa 200 km, ma ora su strada asfaltata. Peraltro la più bella in assoluto, attraversando Rocce rosse, erose dal vento, paesaggi lunari e canyon stile Colorado. Si inizia con le “Cattedrali”, a seguire “ l’Obelisco”, “l’Anfiteatro” e, per finire la “Garganta del Diablo”. Ma tutta la strada è uno spettacolo infinito e surreale.

Ci fermiamo in tutte le tappe possibili e ancora ora, senza guardare le foto, abbiamo negli occhi il ricordo di panorami maestosi e fantastici. Ci fermiamo a mangiare in un paesino, ottima insalata e ottima carne, a meno di € 10 in due. Rientriamo a Salta alle 16.30, dovendo cercare un posto per l’auto, perché siamo in piena “elezione” e la strada è intasata da Bus che portano le persone a votare, dalle zone rurali. Serata tranquilla; andiamo a mangiare al “Dona Salta”, buona carne e buona “zuppa di zucca”, ottimo prezzo (circa 22 €).

Giorno 8

Il giorno dopo, l’ultimo a Salta, ci alziamo con calma e andiamo in aeroporto x consegnare auto e partire per Iguazu, dove arriviamo verso le 15.00. A Iguazu abbiamo deciso di stare per le due notti a Foz de Iguazu, Brasile, invece che a Puerto Iguazu, Argentina (pur essendo arrivati su aeroporto Argentino, migliore come costo). Gli Hotel, infatti, erano molto migliori e costo inferiore, con pari qualità. Foz è inoltre una grande città, con tantissimi ristoranti e bar, molto curata ed efficiente, mentre Puerto di Iguazù è molto più piccola e gli Hotel sono molto decentrati.

Prendiamo un Taxi da aeroporto (circa 30€) e passiamo la frontiera molto facilmente. Lo stesso autista ci chiede se abbiamo necessità di un passaggio per le cascate, lato Argentino, e ci propone 50€ Andata/Ritorno, escluso costo ingresso parco Cascate (€ 22 a testa); in totale circa 95 euro in due, mentre in Hotel proponevano “escursione” a 85 a persona.

Accettiamo subito, e si rivela un’ottima soluzione, perché ci viene a prendere puntualissimo (ad ora decisa da noi) e ci dà il suo cell per chiamarlo quando vogliamo tornare indietro.

Giorno 9

Soggiorniamo in un Hotel centralissimo il San Rafael Comfort, molto pulito, essenziale e comodo, con ottima colazione. Doccia e giro in centro a Foz; poi cena al Capitao, Picana e Salmone, costo quasi “italiano” (circa 60€) ma ottima qualità!

La mattina partiamo alle 08.00 per le cascate; tutto molto facile, sia il passaggio frontiera con Argentina, che acquisto. Appena si entra si và al trenino che porta nei vari punti; purtroppo l’ultima fermata, La Garganta del Diablo, non è stata disponibile per manutenzione.

Ma passeggiare tra i sentieri e le passerelle, fianco cascate e vedere la potenza e la maestosità dell’acqua, non ha paragoni! Rimaniamo alle Cascate sino alle 14.00 e, dopo aver contattato autista, che arriva entro 10 minuti, rientriamo in Hotel. Doccia, passeggiata e andiamo a cena. Scegliamo il Tempero Da Bahia, ristorante specializzato in “Moqueca” (zuppa di gamberi e pesce, tirata su con latte di cocco).

Dopo Salvador de Bahia, il posto dove ho mangiato la Moqueca migliore, che io adoro! è stato il ristorante dove l’ho apprezzata di più! Valeva sino all’ultimo centesimo dei 60€ pagati e il proprietario ci ha fatto assaggiare degli antipasti altrettanto buoni! Consigliatissimo.

Giorno 10

Il giorno dopo, vista esperienza in taxi per lato Argentino, chiediamo in reception un taxi per lato Brasile e ce lo prenotano subito. In 20 minuti siamo alle cascate, con circa 15€  e paghiamo ingresso di € 15 x 2.

Le cascate lato Brasiliano sono forse “meno” panoramiche” rispetto al lato Argentino, ma si arriva praticamente SOTTO la cascata principale (ovviamente bagnandosi, meglio portare un Kway).

Se si può fare, meglio vedere entrambi i lati, vale davvero la pena. Se si vuole, si può prenotare, direttamente alle cascate (in entrambi i lati), escursione in gommone “sotto” la cascata. Noi abbiamo deciso di non farla perché, dopo le molte piogge dei giorni prima (noi siamo stati miracolati con due giorni splendidi), l’acqua era molto scura, e non ci piaceva.

Torniamo in Hotel primo pomeriggio e rimaniamo lì sino alla partenza per la Rodoviaria, per prendere il Bus per Florianopolis, alle 18.45. Sono stati gentilissimi, facendoci fare il check-in alle 14.30 e facendoci stare in piscina siano alla nostra partenza.

Giorno 11

Abbiamo deciso di andare a Florianopolis in BUS (circa 13 ore) invece che in aereo, oltre per il costo dell’aereo (circa 500 euro a testa) anche perché non c’erano diretti (quel giorno, meglio verificare prima), e avremmo dovuto fare uno scalo e impiegare 6 ore per arrivare a destinazione.

Il Bus scelto (che avevamo “testato” in Colombia, in precedenza) è stato quello della società “Caterinense”, a due piani, dove al piano inferiore ci sono solo 6 posti “letto” che permettono di dormire comodamente, tipo Business in aereo. Costo circa 70€ a persona. Danno sia cuscino che coperta, xchè con aria condizionata è sempre freschino. E si ha anche a disposizione acqua in frigo per tutto il viaggio. A metà nottata viene fatta una sosta di una mezz’ora, se qualcuno vuole fumare o mangiare qualcosa o andare in bagno (comunque presente nel Bus).

Arriviamo a Florianopolis a metà mattinata. L’Isola è molto curata e bella ma, al primo impatto il mare è “marrone”, per fortuna non sarà il colore dell’ingresso all’Isola (si attraversa un ponte).

L’appartamento scelto (monolocale con balcone) è stato veramente ottimale. Il “Dona Floripa” è un piccolo residence molto carino, a pochi passi dalla spiaggia di Barra do Lagoa, e vicinissimo a moltissimi ristoranti e bar. Le due socie sono due ragazze meravigliose, molto disponibili, che ci hanno supportato in tutto, dandoci info, chiamando Uber per gli spostamenti (costa meno che autobus, e si può scaricare applicazione, se si vuole), prenotandoci ristoranti e consigliandoci le spiagge più belle. E fermata Bus a 50metri.

È inoltre presente un punto lavatrici, per lavare le proprie cose, non da sottovalutare, quando si è in giro da tre settimane.

L’Isola, nella parte sud, dove si trova la “Lagoa de Conceicao”, ha molte spiagge lunghissime, con tantissimi ragazzi che fanno surf. Ma anche piccole calette con mare molto bello.

Nella parte nord, che non abbiamo avuto il tempo di visitare, pare ci siano le spiagge più “caraibiche” nella zona di “Jurere” o “Sant’Antonio di Lisboa”, e Hotel molto “europei”, ma noi abbiamo preferito stare in una zona decisamente più informale.

Giorni 12-18

Oltre la lunghissima spiaggia di Barra do Lagoa (circa 12km), più avanti si trova la spiaggia di Praia Mole, o la bellissima spiaggia di Praia Joaquina, con dune bianchissime.

Durante i 7 giorni passati a Florianopolis, siamo stati due volte a cena in un buon ristorante in spiaggia ( a Barra do Lagoa), “ Los 2Irmaneos”, mangiando grongo alla brace un giorno e una gigantesca sogliola l’altro, sempre alla brace. Un altro giorno siamo stati alla Lagoa de Conceicao, al ristorante O Timoneiro, con un buon polpo alla brace. Le altre due sere siamo stati ad un ristorante Sushi, molto buono ed economico (circa 30 euro in due, prezzo fisso – 65 real), che avevamo davvero a 10 metri dal residence.

Le giornate sono state scandite da lunghissime passeggiate in spiaggia, o sulle Dune; ricerca di calette e bagni refrigeranti. Peccato che, x due giorni, il tempo non è stato bellissimo e, soprattutto un giorno, è piovuto tantissimo. Ne abbiamo approfittato per tornare al centro di Florianopolis, dove siamo stati in un grande centro commerciale, molto europeo, dove abbiamo anche pranzato, e poi ci siamo rilassati in camera con un bel libro.

Dopo le due settimane in giro per l’Argentina, la settimana in Brasile ci è servita per riposarci e ricaricarci, per affrontare il lavoro sino al prossimo autunno.

Siamo ripartiti il 30 novembre, la sera, con volo JetSmart per Buenos Aires (buona compagnia del sud America, che fa Brasile, Argentina e Cile, bagaglio in stiva 23kg); abbiamo dormito in un piccolo Hostal vicino all’aeroporto (non lo nomino, xchè non era per nulla buono!!) e il 1° dicembre, alle 13.30 abbiamo ripreso un volo ITA diretto per Roma. Anche questa volta, ottimo volo, e arrivo in anticipo.

Abbiamo ripreso a viaggiare, quasi un sogno. Dopo il periodo Covid, i costi aereo internazionali sono decisamente più alti ma, in questo caso, ammortizzando i costi soggiorno e pasti in Argentina, abbiamo risparmiato molto. L’Argentina è stata una bellissima scoperta, e il Brasile, una conferma, dato che è la terza volta che lo visitiamo (ma la zona di Bahia rimane la preferita). E ora sogniamo il prossimo viaggio

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