Palermo, la Grande Bellezza
Palermo, città dai mille contrasti, dove le grandi bellezze che lasciano senza fiato si alternano a strade e palazzi in pieno decadimento. Arriviamo in una giornata piovosa di febbraio.
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Il primo incontro con la città è nel quartiere della Vucciria, un tempo vivace e colorato mercato rionale, oggi principalmente luogo di movida notturna; parecchie case sono disabitate, in quanto parecchie persone hanno lasciato la zona proprio perché è diventata piuttosto invivibile.
Ci dirigiamo verso il centro passando per la bellissima Piazza Quattro Canti, centro esatto della città entro le mura, composta da quattro facciate di palazzi uguali, decorate con fontane alla base e statue che rappresentano le quattro stagioni nell’ordine inferiore, poi i sovrani spagnoli ed infine le sante protettrici della città.
Altrettanto bella ed imponente Piazza Pretoria, con la sua fontana rotonda sovrastata da statue di divinità classiche rappresentanti personaggi mitologici. La leggenda racconta che le monache del Convento di Santa Caterina, che si trova a fianco della fontana, fossero scandalizzate dalla rappresentazioni delle sculture in quanto simbolo di vanità ed immoralità.
Non lontano dalla piazza si trovano due chiese particolarmente interessanti: San Cataldo con le sue cupole bizantine e, di fronte, La Martorana ricca di mosaici bizantini, primo fra tutti il Cristo Pantocratore, o benedicente, circondato da quattro angeli in adorazione, rappresentazione tipica dell’arte bizantina. In contrasto, decorazione barocche inserite nel ‘600.
Proseguiamo con la visita alla Chiesa del Gesù e Casa Professa, del tutto insignificante all’esterno ma ricchissima di bassorilievi in marmo all’interno. Dalla chiesa si può passare direttamente alla visita del museo di Casa Professa dove si trovano i Paliotti, decorazioni per gli altari in tessuti pregiati, alcuni con inserti di corallo.
Ci dirigiamo ora verso Ballarò, ricco mercato rionale con bancarelle di ogni genere, molto vivace e frequentato. Qui si trova anche la Chiesa del Carmine, con all’interno colonne tortili con decorazioni in marmo di Giacomo Serpotta.
Proseguiamo la giornata girando senza meta nel quartiere della Kalsa, dove si alternano discreti tentativi di recupero edilizio a palazzi praticamente in decadimento. Nel quartiere si trova la Chiesa della Magione, piccolo gioiello nascosto con un bellissimo chiostro ed un pozzo con iscrizioni in ebraico che dimostrano che l’elemento di marmo bianco posto sul pozzo era originariamente una pietra sepolcrale. Altra interessante scoperta la Chiesa dello Spasimo, sconsacrata e senza tetto, è stata recuperata trasformandola in una scuola di jazz (Brass)
Il quartiere della Kalsa è anche luogo di opere di street art, murales di grandi dimensioni e dal significato simbolico come la Santa Urbana, una donna nera che testimonia la multiculturalità di Palermo, due mani che offrono un cesto con vari doni e la rappresentazione da bambino di Federico II di Svevia, Re di Sicilia
Ultima chicca della giornata La Stanza del Genio una vera meraviglia, casa privata ed abitata da un collezionista di maioliche che le ha raccolte nel corso degli anni, dalle più antiche, risalenti al 1400, a quelle più recenti (1800) . Le stanze della casa sono un vero tripudio di colori. Oltre alle maioliche ci sono anche collezioni di altri oggetti come scatole di latta e formine di terracotta per i dolci. È visitabile su prenotazione e la visita è guidata
Conclusione di giornata con cena alla trattoria Ferro di Cavallo, cucina tipica palermitana, ottimo cibo a prezzi modici anche se un po’ approssimativo il conto finale, ne vale comunque la pena!
Giorno 2
La giornata successiva inizia con la visita alla Chiesa di San Francesco con impianto romanico e cappella barocca all’interno ricca di stucchi. Nella stessa piazza si può concedersi uno spuntino all’Antica Focacceria San Francesco.
Proseguiamo dirigendoci verso il mare nella zona della Cala, Piazza della Marina con il suo bel parco e la chiesa di Santa Maria Catena, così chiamata in quanto si dice ci fosse una catena lungo il porto per impedire alle navi nemiche di entrare. Al suo interno due curiosità: una sola colonna di colore verde a simboleggiare la salvezza ed una maternità in stile bizantino col bambino rappresentato con i tratti di un adulto.
Proseguendo sul lungomare si trova il famoso murales rappresentante i giudici Falcone e Borsellino. Ci dedichiamo ora alla visita degli oratori barocchi e più precisamente l’Oratorio di San Lorenzo, San Francesco e Santa Cita, che rappresentano una tradizione millenaria a Palermo e sono dei veri e propri contenitori di opere d’arte. Luoghi di culto riservati ai membri delle congregazioni, presentano una tipica costruzione architettonica: più piccoli delle chiese, presentano un’aula rettangolare, un altare sopraelevato e sedute lignee ai lati dove siedono i confratelli. Quelli palermitani sono arricchiti dagli stucchi di Giacomo Serpotta.
Nel pomeriggio visita all’imponente Cattedrale, risalente al 1185, edificata all’interno delle mura punico romane, sul luogo dove già esisteva l’antica chiesa del IV e VI secolo. In seguito trasformata in moschea dagli arabi e restituita al culto cristiano con l’avvento del Normanni. All’interno la cappella dedicata alla patrona della città Santa Rosalia. Non lontano l’altro gioiello della città: Palazzo dei Normanni, con l’annessa Cappella Palatina. l palazzo è la più antica residenza reale in Europa, oggi sede dell’Assemblea regionale siciliana. La Cappella fu costruita nel 1130 da Ruggero II si Sicilia ed intitolate a San Pietro apostolo. Basilica a tre navate ricchissima di mosaici bizantini, primo fra tutti i Cristo Pantocratore, già presente nelle Chiesa del Martorana.
Concludiamo la giornata arrivando al Teatro Massimo, imponente costruzione in stile neoclassico con una capienza di 3000 posti!
Giorno 3 – Monreale
Il giorno successivo lasciamo la città per qualche ora per visitare Monreale ed il suo magnifico Duomo. La cittadina è raggiungibile sia con i mezzi pubblici (occorre prendere due bus) oppure, ovviamente ad un costo maggiore, con i taxi di città. Monreale ha una vista splendida sulla piana di Palermo e sul mare. Il Duomo riprende i mosaici della Cappella Palatina ma in una dimensione imponente in quanto la chiesa è decisamente più grande, a tre navate su colonne.
Rientriamo in città e visitiamo la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, con il chiostro e le cinque cupole rosse in stile arabo. L’interno è spoglio ma di grande fascino, un luogo di pace e silenzio al centro della città.
Degno di visita il centro museale di Palazzo Abatellis con opere del 1400/1500, dipinti, statue e tavole lignee . Di particolare interesso il quadro di Antonello da Messina. Risaliamo verso il centro fino al Teatro Politeama e poi lungo Via Maqueda, arteria principale della città con negozi e locali.
L’ultima serata in città ci porta, per cena, alla trattoria Al Vecchio Club Rosanero, Vicolo Caldomai 18, locale informale ma con ottimo cibo, porzioni abbonanti e prezzi contenuti. Si cena in mezzo a foto e trofei della squadra!
Per le ultimo ore in città ci resta da visitare il Convento e Chiostro di Santa Caterina con, al suo interno, l’Antica Dolceria dove le monache producevano dolcetti e biscotti da vendere al pubblico per il loro sostentamento. Ora le monache non ci sono più, ma la tradizione è rimasta e se volete gustare un cannolo fresco, riempito al momento, oltre ad altre prelibatezze, questo è il posto giusto!
Dolceria a parte, il Convento è un tripudio di barocco siciliano; si possono visitare anche le celle delle monache ed il chiostro. Dal terrazzo si gode peraltro di una splendida vista su Piazza Pretoria. E con questa immagine dall’alto si conclude questo resoconto di viaggio a Palermo, città senz’altro di fascino e ricca di bellezze incredibili, a volte stridenti con vie e palazzi che sembrano abbandonati al loro destino, pur essendo in pieno centro. Una città che sarebbe bello poter vedere “recuperata” nel suo complesso.