Lungo la Romantische Strasse
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Nei mesi successivi abbiamo incominciato a documentarci sul tragitto e a inviare mail ai vari Enti del Turismo. Risultato: siamo stati subissati di depliant, itinerari e cartine stradali, molte in italiano.
Finalmente, dopo un caldissimo luglio, arriva il giorno della partenza. Noi quattro e la nostra “mascotte”, Sumi, la bassottina di Arrigo e Laura ci ritroviamo per la partenza intorno alle 7,30. Caricata l’auto, imbocchiamo la A4 direzione Venezia. Traffico scorrevole e prima pausa intorno alle 10,40. Poi direzione Brennero, sosta all’Autogrill di Vipiteno per l’acquisto della vignetta (euro 9) per poter percorrere le autostrade austriache e passiamo il confine.
Oh bella, abbiamo percorso soli pochi chilometri ed ecco un casello autostradale (?) e pagamento di altri 7,50 euro! Ma la vignetta a cosa serve… mistero! Non c’è traffico e il viaggio prosegue tra alcuni scrosci di pioggia e rapide schiarite. Tutt’intorno un paesaggio rilassante: verdi prati, boschi di conifere, mandrie al pascolo: il Tirolo. La nostra prima tappa è Fussen, pochi chilometri dopo il confine austro-tedesco che raggiungiamo intorno alle quattordici. Abbiamo prenotato tramite Booking due camere presso l’Hotel Hirsch. L’hotel si trova all’inizio del paese, dispone di un comodo parcheggio e si presenta molto bene. Gli addetti alla reception si dimostrano molto disponibili ed efficienti. Parlano un ottimo inglese, molto meglio del nostro … e ci prenotano la visita ai castelli di Ludwig II di Baviera per il giorno dopo. Così niente code e piccolo sconto. Ci prenotano anche un tavolo nel ristorante dell’hotel per la cena. La struttura è caratteristica, arredata in stile tirolese, con i corridoi arricchiti da mobili, libri e suppellettili antiche. Camera piccola ma pulita e molto confortevole. Ottima scelta. Dopo esserci sistemati, andiamo alla scoperta del piccolo paese. Molto carino pulito e ordinato. Caratteristiche riscontrate praticamente in tutte le cittadine visitate. E’ anche vero che non abbiamo ancora pranzato e un po’ di languorino si fa sentire. I locali sono tutti pieni e dopo un’attesa di una decina di minuti ci accomodiamo alla “Gasthof Woaze” in Schrannenplatz. Ordiniamo due piatti di ottime salsicce con crauti (bratwurstchen) e due insalate. Non male per iniziare a conoscere la cucina tedesca! Passeggiamo per la pedonale Reichnestrasse, la via principale fiancheggiata da bei palazzi signorili storici con eleganti negozi e locali di ogni genere. Costeggiamo il monastero e la basilica di S.Mang, ripromettendoci di visitarlo con calma il giorno dopo. Scendiamo verso il fiume Lech e notiamo la graziosa chiesa dell’ospedale, la SpitalKirche, con un ricco interno rococò. Risaliamo verso l’hotel. Laura e Arrigo ne approfittano per un primo regalo al nipotino/a che nascerà tra qualche mese. Un bellissimo capottino in lana cotta acquistato nel negozio “Haus de Kinder”. Cena all’aperto presso il ristorante dell’hotel. La cena è servita da procaci cameriere in abito tradizionale, porzioni abbondanti e, dopo un’altra passeggiata serale nelle vie quasi deserte andiamo a riposare.
3 agosto 2017
Oggi la giornata è dedicata principalmente alla visita dei castelli di Hohenschwangau e Neuschwanstein. Poiché abbiamo le visite prenotate per le ore 13,50 il primo e alle 16,05 il secondo abbiamo tutta la mattinata per conoscere meglio Fussen e dintorni. Dopo un’ottima e abbondante colazione la nostra prima meta è la “Wieskirche”, chiesa in stile rococò, patrimonio culturale dell’UNESCO, edificata tra il 1746 e il 1754. E’ una piccola perla bianca in mezzo a boschi e ampi prati verdi. Purtroppo è ancora chiusa e ci dobbiamo accontentarci di ammirare l’interno attraverso le finestrelle. Un po’ delusi ci dirigiamo verso il paese di Schwangau e il laghetto di Forggensee. Una passeggiata lungo le rive, visita alla chiesa del paese e poi rientriamo a Fussen per visitare la cittadina che ci ospita, per poi salire verso i castelli. Saliamo al castello Hohes Schloss, costruito dal 1291 al 1503 servì come residenza estiva dei principi vescovi di Augusta. E’ caratterizzato da splendidi affreschi trompe-l’oeil sulle facciate del cortile, ed è uno dei complessi architettonici tardogotici più significativi di tutta la Germania.
Riscendendo dal castello ci soffermiamo presso l’ex monastero benedettino di St. Mang. Vediamo alcune persone uscire da quello che sembra l’ingresso di un museo. Incuriositi, decidiamo di andare a vedere e con nostra sorpresa ci ritroviamo nella chiesa del monastero, uno splendido tempio barocco, splendidamente decorato e con una cripta che custodisce l’affresco più antico della Baviera.
Dopo il Rathaus raggiungiamo la Reichnstrasse, che ricalca il tracciato dell’antica strada romana Via Claudia Augusta, gli eleganti negozi, la fontana Stadtbrunner, che raffigura S. Magnus, patrono di Fussen perdendoci poi nelle stradine tutt’intorno e, scoprendo piccoli scorci suggestivi, caratterizzati da un’assoluta tranquillità.
E’ ora di ritornare all’auto e raggiungere i castelli.
Lasciamo l’auto in uno dei parcheggi a pagamento e raggiungiamo la biglietteria. Una lunga coda di persone senza prenotazione, mentre lo sportello “con prenotazione” è praticamente deserto. In pochi minuti ci vengono consegnati i biglietti e saliamo verso il castello di Hohenschwangau che si erge su una collina boscosa, distante pochi minuti a piedi dal parcheggio.
L’entrata per la visita guidata è regolata da display luminosi con indicato numero di entrata, orario e lingua.
Abbiamo ancora un po’ di tempo quindi passeggiamo nel parco, godiamo della splendida vista sul laghetto e valle e poi ci riposiamo all’ombra in attesa che tocchi a noi.
Puntualmente alle 13,50 si accende il display e, tramite tornelli, accediamo al castello. La visita è stata prenotata con guida italiana ma in realtà le descrizioni delle sale sono fornite da un dispositivo elettronico azionato dalla guida che d’italiano probabilmente non mastica neanche una parola. Tra l’altro si può vedere il clavicembalo nella camera, dove Ludovico II ospitava Richard Wagner e la Sala del cannocchiale da dove Ludwig seguiva i progressi nella costruzione della sua nuova residenza. Durata circa mezz’ora, si visitano solo alcune sale ed è nel complesso abbastanza deludente.
Dopo un gelato ristoratore iniziamo la salita verso il castello di Neuschwanstein, il castello delle fiabe, immortalato da Walt Disney nel film della Bella Addormentata nel Bosco. La salita è abbastanza impegnativa e lunga. Si potrebbe anche salire con carrozze trainate da cavalli, ma noi preferiamo una sana camminata con la piccola Sumi che “detta” il tempo della salita. Il castello è posto sopra una rocca sul lago “Alpsee”. La salita dura quasi un’ora, è abbastanza faticosa ma comunque assolutamente fattibile. Man mano che si sale s’incominciano ad ammirare i contorni bianchi del castello e le splendide torri, dove purtroppo non si può salire. Anche qui l’entrata è regolata con display analoghi a quelli precedenti. I controlli sono, però più rigorosi e purtroppo l’addetto alla sicurezza non consente l’entrata al nostro bassottino e Arrigo deve quindi rinunciare alla visita. Visita effettuata con audio guida in italiano. Si visitano più sale, riccamente arredate, in particolare la Sala del trono, dove spicca un immenso candelabro e un bellissimo mosaico. Poi la Sala dei cantori, finemente affrescata e la Sala della Grotta artificiale, che da un passaggio segreto portava al giardino d’inverno. Sicuramente molto più interessante del precedente con saloni ampi, dipinti con colori e decorazioni sgargianti. Anche qui la visita dura poco più di mezz’ora, poi attraverso un lungo corridoio si esce all’aperto. Qui troviamo Arrigo e Sumi ad attenderci.
Saliamo poi verso il ponte di ferro “Marienbrucke”, il Ponte di Maria, chiamato così in onore della regina, madre di Ludwig: il ponte è sospeso sopra la gola del torrente Pollat a un’altezza di 90 metri, si può ammirare il castello dal lato destro e l’effetto è assolutamente sorprendente. Il maniero sembra sospeso nel vuoto appoggiato come per magia sulla roccia. Dopo le immancabili foto di rito, riscendiamo verso il parcheggio e intorno alle 18,30 siamo in albergo. Ceniamo da “Zum Frankistaner” dove finalmente posso gustare un ottimo stinco di maiale. Cena ottima, così non si può dire del servizio; freddo e inoltre non accettano né bancomat né carte di credito!
4 Agosto 2017
Dopo la consueta abbondante colazione iniziamo a risalire lungo il percorso. Il traffico è in pratica nullo e passando tra prati, pascoli e mandrie di mucche dolcemente sdraiate raggiungiamo il primo paese: Steingaden. Qui ammiriamo la facciata romanica del monastero, giriamo intorno e troviamo un piccolo giardino con labirinto, fiori, statue di frati dediti alle varie attività e un piccolo orto di piante officinali.
L’interno del monastero è in stile rococò, molto luminoso e con uno splendido organo, attiguo il suggestivo chiostro romanico.
Uscendo dal paese notiamo un altissimo palo della cuccagna pitturato a strisce bianche e azzurre e sui suoi pioli, spiccano gli stemmi delle associazioni artigiane. Scopriremo poi che viene usato per la festa del 1° maggio. Lo troveremo poi, anche se sempre diverso, nelle altre località che visiteremo.
Il prossimo paese è Rottembuch. Al centro della cittadina s’innalzano gli edifici del monastero dei canonici Agostiniani. Parte del complesso è costituito dalla chiesa di “Maria Geburt” (Natività di Maria) con l’interno riccamente arredato con meravigliosi affreschi e stucchi, uno splendido organo sempre in stile rococò che contrasta con l’austero esterno bianco.
Il paese è molto tranquillo e rilassante. Prima di riprendere l’auto, Arrigo in un piccolo negozietto all’ingresso del paese, acquista alcune bottiglie di birra locale.
Dopo circa quindici chilometri ecco Schongau. Raggiungiamo il municipio odierno costruito nel 1922/26. Di fronte si eleva la chiesa parrocchiale cittadina di Maria Himmelfahrt (S. Maria Assunta) il cui campanile e coro furono edificati nel XVII secolo. I numerosi affreschi e statue della chiesa si basano sulla vita di Maria, la cui statua si trova anche al centro dell’altare maggiore riccamente decorato.
A sud della chiesa si estende la Marienplatz chiusa a sud dal frontone a gradinata della “Ballenhaus”, un tempo magazzino e poi municipio. Acquistiamo alcuni “brezen” poi ritorniamo sulla B17 direzione Landsberg am Lech, che raggiungiamo intorno alle quattordici.
Abbiamo prenotato presso l’hotel Goggl, situato a due passi dalla piazza principale. La reception è al primo piano del palazzo, siamo accolti da un simpatico e baffuto addetto che ci spiega la dislocazione delle nostre camere e come accedere al garage situato sul retro dell’hotel. Il tema dell’albergo è il gallo. Lo troviamo dappertutto, su quadri, sopramobili in ceramica, tromp d’oeil e anche sopra il numero della camera. L’hotel ci soddisfa. Pulito, con ampi spazi comuni e camere confortevoli. L’unica nota negativa è l’ascensore, rumorosa e molto simile a un montacarichi. Andiamo poi alla scoperta del paese. Molto bella la “Hauptplatz”, la piazza principale, con la fontana dominata dalla statua di Maria, ammiriamo il Municipio Storico con la facciata ricca di stucchi e gli eleganti palazzi attigui. La piazza ha una strana forma triangolare e sulla parte destra si staglia la Torre dello Strutto, porta est delle mura più antiche. Scendendo lungo la Ludvigstrasse incontriamo la Chiesa Parrocchiale, basilica barocca del 15° secolo. Purtroppo chiusa. Proseguendo per l’ampio viale notiamo un continuo via vai di persone che stanno predisponendo stand gastronomici e lunghi banconi in preparazione della festa che si terrà la sera successiva, la “Nach Floh Markt”. Raggiungiamo la porta settentrionale della città “Sandauertor” poi, dopo aver attraversato un ponticello con la vista di un antico mulino ad acqua, risaliamo verso il ponte principale da dove si possono ammirare le spettacolari cascate costruite nel 14° secolo per deviare le acque del Lech.
Scendendo dal lato occidentale e passeggiando lungo il fiume si può ammirare il panorama della città e si raggiunge la torre Mutterturm, costruita nel XIX secolo come abitazione e studio del pittore Van Herkomer, ora sede di un museo a lui dedicato.
Per cena scegliamo il ristorante “Am Hexenturm”, locale caratteristico con tavoli all’interno e all’aperto.
Ci accomodiamo all’interno, arredamento di legno, luci soffuse e un ambiente accogliente. La cena è stata buona anche se il servizio un po’ lento, ma c’era molta gente, e la cameriera un “tantino “ scontrosa, rifiutandosi anche di scattarci una foto ricordo…!
5 Agosto 2017
Oggi saliamo verso nord. Prima tappa Ausburg (l’antica Augusta) che dista circa cinquanta chilometri da Landsberg. Lasciamo l’auto in un parcheggio multi piano in prossimità del centro cittadino. Attraversiamo un mercato di frutta e verdura e in pochi minuti siamo nel centro cittadino. Si presenta molto diversa dai precedenti paesi visitati. E’ una città di circa 300 mila abitanti e pertanto con un notevole viavai di auto e mezzi pubblici. Dopo una piacevole passeggiata raggiungiamo la piazza del Municipio, imponente costruzione simbolo della città. Eretto tra il 1615-1620. Accanto, la torre Perlach, campanile della vicina chiesa di S. Pietro e nella vasta piazza la Fontana di Augusto eretta nel 1694 in onore del suo fondatore.
Oggi è domenica e il municipio è chiuso ma da un lato del palazzo vediamo entrare alcuni turisti. Li seguiamo e ci troviamo all’interno. Un’ampia scala porta ai piani superiori. Saliamo e ci troviamo davanti alla “Goldener Saal” la Sala d’oro. Bellissima, con stupendi portoni, dipinti murali e un artistico soffitto a cassettoni. La visita è riservata a una comitiva di turisti tedeschi, noi ci intrufoliamo e riusciamo ad ammirare la sala e lo splendido interno, poi usciamo tranquillamente…
Una breve visita alla Chiesa di S. Pietro poi percorrendo la Karolinestrasse raggiungiamo lo splendido Duomo. In stile romano-gotico è dedicato alla Madonna. L’interno si presenta con due portali particolarmente ricchi di figure, il ciclo di finestre colorate ritenute tra le più antiche al mondo, la cripta romanica e affreschi. Proseguiamo poi alla ricerca di un’antica fabbrica di birra, che non troviamo, e vediamo esternamente la casa natale di Leopold Mozart, padre di Wolfgang Amadeus. Ritorniamo verso il centro e ci dirigiamo verso il quartiere denominato “Fuggerei”. E’ il complesso di case popolari più antico del mondo, fondato da Jakob Fugger nel 1521 come complesso residenziale per i cittadini di Ausburg indigenti. E’ composto da 140 appartamenti oltre a una chiesa, una fontana e mura di cinta e ancora oggi l’affitto ammonta a circa un euro l’anno e gli abitanti devono essere poveri, incensurati e cattolici. E’ possibile visitare un appartamento tipo, sia nella versione originale sia in quella attuale. Visita interessante. Intorno alle quattordici ritorniamo al parcheggio e ci dirigiamo verso Donauworth. Si trova a circa sessanta chilometri da Ausburg, sorge su una collina alla confluenza tra il Danubio con il Wornitz. La cittadina è caratterizzata dalla Reichstrasse, la strada principale, con una lunga fila di case colorate che parte dal Municipio e attraversa perpendicolarmente il paese. Ci riposiamo seduti ai tavolini di un locale sulla via gustando un dolce alla ciliegia e una bibita poi visitiamo la “Heiling Kreuz Kirche”, Chiesa della Croce Santa, in stile tardo barocco. Ammiriamo la cupola, gli altari laterali, gli affreschi del soffitto. Una scala porta alla cripta con due altari, uno raffigurante la Pietà, mentre quello a sinistra conserva una reliquia della croce di Cristo. Riscendiamo nuovamente la Reichstrasse e raggiungiamo il Rathaus, costruzione bianca con alle finestre coreografici vasi di peonie viola e bianche. Passeggiamo poi sulla destra, nell’isola pedonale ricca di locali, molti italiani, passiamo sopra un ponte e attraversiamo la porta “Riedertor”, in mattoni rossi, che un tempo faceva parte delle fortificazioni della città. Oggi ospita un museo. Paese molto coreografico e piacevole da visitare.
La nostra prossima meta è la cittadina medioevale di Harburg. Il paese è molto grazioso con case a graticcio, il vecchio ponte ad archi di pietra, da dove si può ammirare sia il paese sia il castello sulla sommità della collina. Posto ideale per “romantiche” foto. In auto risaliamo verso il castello. Protetto da alte mura con cammini di ronda, è di proprietà dei conti di Oettingen. Per entrare si paga un biglietto di 3 euro che permette però di visitare solo i cortili e la zona esterna del maniero, mentre per visitare le stanze interne, bisogna fare un ulteriore biglietto di 4 euro! Dal belvedere il paesaggio è fantastico. La vista spazia sul paese sottostante, le colline e il fiume Wornitz. Un paesaggio da cartolina… e le foto si sprecano! Passeggiamo nel cortile, entriamo nella piccola chiesetta del castello poi ritorniamo verso Landsberg. Con nostra grande sorpresa scopriamo che il sabato i negozi chiudono tutti, ma proprio tutti, alle diciotto. Compriamo alcune bottigliette d’acqua in un Kebab nella piazza e ci prepariamo per la cena. Nella piazza e nelle vie limitrofe è in corso “il mercato delle pulci”. Bancarelle che vendono di tutti e grande folla.
Ceniamo ancora al ristorante “Am Hexenturm”. Tutto il personale è cambiato rispetto alla sera precedente, ma comunque la cena ci soddisfa pienamente.
6 Agosto 2017
Oggi nuova tappa verso nord. Lasciamo Landsberg e riprendiamo la strada romantica. Ci sono purtroppo varie deviazioni, causa lavori, e allunghiamo il percorso di una cinquantina di chilometri. La meta è Nordlingen. La cittadina sorge nel mezzo di una pianura formatasi, circa quindici milioni di anni fa, dalla caduta di un meteorite. Ha una forma circolare e le mura, che la circondano, ottimamente conservate, sono completamente percorribili. Il centro del paese è la Markplatz con l’imponente chiesa di S. Giorgio e il campanile denominato “Daniel”, altro più di 90 metri. La chiesa conserva un altare maggiore barocco con sculture e tavole in stile gotico. Bellissimo l’organo situato sul lato destro. Usciti dalla chiesa, cerchiamo il punto per salire sul campanile. L’entrata è stretta, s’intravede una scala a chiocciola un po’ ripida e Tizy e Laura desistono dalla salita. Arrigo ed io invece entriamo alla ricerca della cassa. Scopriremo poi che si paga solo alla sommità. Iniziamo la salita fra tratti di gradini, scale a chiocciola, passerelle di legno scricchiolanti, lavori in corso… una faticaccia ma, comunque, raggiungiamo la sommità. Ne vale la pena. Si può ammirare tutta la città. La sua forma circolare, le mura, le case a graticcio e la pianura circostante. Ci riposiamo alcuni minuti, scattiamo le foto di rito poi riprendiamo la discesa. E qui un’altra sorpresa! Il suono delle campane! Uno scampanellio insistente che ci accompagna per buona parte della discesa. Un po’ intontiti raggiungiamo le consorti e la piccola Sumi, ammiriamo nelle vicinanze il Rathaus, uno dei municipi più antichi della Germania, poi raggiungiamo la cinta muraria. Saliamo una ripida scala e ci incamminiamo lungo le mura, totalmente coperte e conservate benissimo. Da sopra si possono ammirare i tetti irregolari delle case e i loro giardini, alcuni molto piccoli ma curatissimi e sullo sfondo, immancabile, la torre “Daniel”. Passeggiamo poi per la cittadina, raggiungiamo le porte esterne e ritorniamo al parcheggio. Sicuramente una delle città medioevali meglio conservate e più caratteristiche.
Passiamo per Wallerstein, senza fermarci e raggiungiamo dopo circa trenta chilometri, Dinkelsbuhl. Parcheggiamo nei pressi della porta Wornitztor, la più antica della città. Le tre spighe d’oro su tre colli, rappresentano lo stemma della città, accanto all’aquila imperiale quale simbolo dell’impero. Raggiungiamo la piazza dell’antico Municipio con la fontana dei leoni “Lowenbrunner”, poi visitiamo la Chiesa di S. Giorgio. E’ in stile tardogotico e all’interno undici paia di pilastri sostengono una particolare volta con nervatura in croce. Sull’altare maggiore un reliquiario ricco di figure e la scena della crocifissione. Ai lati vari altari e dalla parte dell’organo la rappresentazione di S. Giorgio che uccide il drago.
Dopo una sosta pranzo in un locale in Dr.Martin Luther Strasse proseguiamo la visita della città. Entriamo nel complesso dell’Ospedale, dove è in fase di allestimento una festa “italiana”, ammiriamo file di case con le facciate a graticcio e proseguiamo verso la Rothenburg Tor, decorata di stemmi, e poi la Faulturm o torre dei debiti. Qui si trova un laghetto con un curatissimo parco. Molto bello e rilassante.
Ci addentriamo poi nelle vie che conducono al centro storico, molte case con frontone a gradinate, altre con decorazioni sulle pareti, il nuovo palazzo comunale con fiori ornamentali e dipinti sulle pareti. Nella locanda di fronte “Drei Mohren” mangiò il 4 novembre 1797 J. Wolfwang Goethe, durante un suo viaggio a Norimberga. Ritorniamo in Segringer Strasse, piazza del mercato e uscendo dalla Wornitztor ritorniamo al parcheggio.
Prossima tappa Wurzburg con breve sosta a Schillingsfurst dove, dall’esterno ammiriamo il castello dei principi di Hohenlohe e il relativo parco. Il programma prevede di raggiungere Würzburg, la punta più a nord e visitare gli altri paesi intermedi nel viaggio di ritorno. Arriviamo a Würzburg intorno alle 18,30. Qui abbiamo prenotato per due notti presso l’hotel “Gruner Baum”. L’hotel è piccolo, situato poco fuori il centro cittadino, dispone di un garage coperto, poco distante dall’edificio. Le camere piccole ma pulite, pratiche e confortevoli con una bella vista sulla città e sui filari di vite che circondano la cittadina e che danno un aspetto molto spettacolare e particolare. Sistemiamo il bagaglio poi via per un primo assaggio della città. Attraversiamo il Ponte Vecchio sul Meno (Alte Mainbrucke) decorato con statue in stile baracco raffiguranti santi che, in piccolo, ricordano il Ponte Carlo di Praga. E’ un brulicare di giovani e meno giovani che stanno gustando l’aperitivo serale a base di calici di vino bianco. Passato il ponte, la piazza principale con il Municipio.
Abbiamo prenotato in un caratteristico ristorante lì vicino, “Bakofele”. Locale molto ampio, caratteristico con arredamento di legno, servizio veloce e buona cena.
7 Agosto 2017
Oggi la giornata è dedicata alla visita di Wurzburg. La città è dominata dall’imponente fortezza di Marienberg. Fondata nel 1201, ha subito poi vari interventi sino al 1600 quanto furono aggiunti elementi decorativi e il giardino del principe. Salita molto piacevole tra filari di viti contrassegnati dai nomi dei vari vitigni e addetti che con un piccolo trattore potano i tralci in esubero per rendere i filari tutti omogenei. Entriamo dalla porta “Scherenbergtor”, visitiamo i cortili della residenza con la torre Killian e raggiungiamo i giardini fioriti e il belvedere da dove si gode di un’ottima veduta del centro storico di là dal Meno con il Ponte Vecchio, le torri del Municipio, il Duomo e le guglie delle altre chiese. Lo sguardo si perde poi verso le colline che circondano l’abitato coperte da ordinati filari di vite. La discesa è altrettanto piacevole e ritornati sul Ponte Vecchio, dopo aver visitato la chiesa di St. Burkand, situato alla fine della discesa, ci addentriamo nel centro storico. Sulla sinistra il Grafeneckart, campanile romanico e il Municipio. Di fronte una fontana barocca. Percorrendo la Domstrasse, via ricca di locali ed eleganti negozi, si raggiunge il Duomo di St. Kilian. In stile romanico tedesco risale al XII secolo. Ricostruito dopo la seconda Guerra Mondiale, conserva al suo interno interessanti stucchi barocchi. Usciti, svoltiamo verso sinistra dell’edificio e raggiungiamo il complesso denominato “Residenz”, patrimonio mondiale culturale dell’Unesco, è una delle più importanti residenze signorili d’Europa. Non visitiamo l’interno ma attraversata la grande piazza entriamo nei giardini alla destra dell’entrata principale. Una piccola oasi di pace alle spalle dello splendido palazzo. Aiuole di fiori, cipressi con il tronco intagliato di figure, una fontana e tanta tranquillità. Passeggiando raggiungiamo l’altra ala del parco caratterizzata da aiuole, piante da frutto e lunghi pergolati. Veramente una bella sorpresa. La Theaterstrasse ci riporta vero il centro cittadino. Raggiungiamo la piazza del mercato e visitiamo la Marienkapelle, imponente chiesa in stile gotico con il tetto e l’alta guglia di colore mattone intenso. Davanti alla chiesa il tradizionale albero della cuccagna e subito accanto alla cappella cattura la nostra attenzione la ricca facciata in stucco della “Falkenhaus”, eretta come residenza di un cittadino benestante, ospita attualmente l’ufficio turistico. Ci concediamo poi una ricca coppa di gelato tranquillamente seduti in un affollato locale nella piazza davanti al municipio. Prima di rientrare in albergo, entriamo in un fornitissimo supermercato in Domstrasse e acquistiamo alcune bottiglie di birra artigianale locale da regalare ad amici e parenti.
Per cena prenotiamo al “Ratskeller” elegante locale con due ingressi nel palazzo del municipio. Buona cena.
8 Agosto 2017
Oggi lasciato l’hotel di Wurzburg, il programma prevede il trasferimento a Rothemburg ob der Tauber visitando alcuni dei paesi che troveremo lungo il tragitto. Prima tappa a Tauberbischofsheim. Parcheggiamo vicino alla sede della Polizia locale e raggiungiamo la zona del feudo arcivescovile di Magonza con la Torre detta del “Guardiano”, uno dei simboli della città. Nella piazza alcune statue di bronzo di donne e ragazze sedute su panchine, ideali per simpatiche fotografie. Da qui raggiungiamo la piazza del Mercato, centro del paese, purtroppo interessata da lavori stradali che impediscono di ammirarla in tutta la sua essenza. Passeggiamo nelle ordinate vie circondate da case in graticcio e visitiamo l’imponente Duomo cattolico caratterizzato da un maestoso altare maggiore. Cittadina tranquilla e assolutamente ben tenuta.
Procediamo poi in direzione Lauda-Konigshofen. Breve sosta per una visita alla chiesa e raggiungiamo Bad Mergentheim. Nella piazza principale è allestito un mercato con bancarelle di prodotti alimentare. Molto eleganti i palazzi che la circondano, in particolare le due case gemelle, una sede di un’antica farmacia. L’attrazione da non perdere è sicuramente il castello residenziale dell’Ordine dei cavalieri Teutonici. Attualmente ospita un museo della Storia dell’Ordine, che non visitiamo, mentre entriamo nella chiesa del complesso costruita nel 1730, in stile barocco. Ci addentriamo poi nello splendido parco, pulito, ordinato con eleganti caffè e piante secolari.
Raggiungiamo poi le cittadine di Rottingen e Creglingen. Nulla di particolare, una breve passeggiata, un caffè e uno spuntino a base di brezen e poi verso le quattordici raggiungiamo l’ultima meta: la cittadina di Rothenburg ob der Tauber.
Abbiamo prenotato per una notte presso l’Hotel Reichskuchemeister, caratteristica struttura proprio nel centro del paese. Lo raggiungiamo non senza qualche difficoltà perché le stradine che lo circondano sono molto strette e il transito dell’auto un po’ complicato. Scaricati i bagagli, mentre io, Tizy e Laura raggiungiamo le nostre camere, Arrigo e un addetto dell’albergo portano l’auto a un parcheggio riservato poco fuori le mura della città. L’hotel è molto bello, interni in stile, una larga scalinata di legno, camere e bagno ampio anche se il letto della nostra camera è un po’ piccolo e appoggiato alla parete. Ma per una notte va bene! E’ situato vicino alla chiesa di S. Giacomo, e da qui partiamo per la scoperta di Rothenburg. A differenza delle ultime cittadine visitate, notiamo subito una notevole affluenza di turisti che riempiono gli stretti vicoli. Raggiungiamo la “Porta del maniero”, una porta esterna con torre decorata con uno stemma. Dalla bocca aperta della maschera veniva fatta scendere sui nemici della pece bollente. Tutt’intorno il parco del maniero da cui si gode una meravigliosa vista sulla città e sulla valle del fiume Tauber. Percorriamo la Herngasse e visitiamo la Chiesa dei Francescani, la più antica della città, eretta nel 1285 in stile neogotico. Poco più avanti una visita obbligata. Il meraviglioso mondo di Natale nel negozio di Kathe Wohlfahrt. Avevamo già visitato l’altra sede in Alsazia nel paese di Riquewihr, l’atmosfera è sempre magica, decori e alberi fantastici, presepi per tutti i gusti (…e tasche) ma chissà perché …la prima volta è sempre la più bella!
Siamo vicini alla piazza del Mercato, con la “Fontana di Giorgio”, la più grande della città con decori che risalgono al 1600. La piazza è dominata dal Municipio, composto da due corpi, uno sul retro in stile gotico e la parte anteriore in stile rinascimentale. Il lato occidentale è dominato dall’”Osteria del Consigliere Comunale” con una meridiana e l’orologio della città. Nelle finestre a vetri ai lati appaiono a ogni ora i principali protagonisti della “Meistertrunk” (bevuta da maestro) di cui si tramanda che salvò la città dalla distruzione nel 1631. Scendendo lungo la Schmiedgasse, elegante e ampia strada circondata da negozi di souvenir, generi alimentari e abbigliamento raggiungiamo la parte più caratteristica di Rothemburg: il punto romantico Plonlein e la Torre Sieber. E’ il punto del centro storico forse più famoso e fotografato e offre uno degli scorci più caratteristici e romantici della zona medioevale. La Torre Sieber risale al 1385. Dopo le foto di rito saliamo sulle mura. Conservate benissimo. Una tranquilla passeggiata sino alla Porta Roder, che ci permette di ammirare dall’alto la città con le sue case a graticcio. Ritorniamo verso la piazza del Mercato, percorrendo altre stradine, scoprendo altri scorci caratteristici. Poi intorno alle diciassette incomincia a piovere. E’ la prima pioggia che disturba il nostro viaggio… possiamo anche accettarla! Ancora un giretto nelle vie del centro, forse un po’ troppo commerciali, e rientriamo in albergo. Cena presso il ristorante dell’hotel che ci ospita. Cena discreta con un cameriere abbastanza antipatico che parla unicamente tedesco e purtroppo non ci aiuta minimamente nella scelta. Comunque ce la caviamo egregiamente!
Dopo cena usciamo con l’intenzione di ammirare le vie della cittadina pensiamo splendidamente illuminate. Invece, delusione, le vie sono praticamente deserte, tutti i locali e negozi chiusi e l’unica “attrazione” sono le finestre che illuminano i personaggi della “Meinstertrunk”. Raggiungiamo comunque la Torre Sieber, angolo veramente romantico. Qualche foto in notturna e rientriamo.
9 Agosto 2017
La nostra vacanza volge al termine, oggi si ritorna a Milano. Viaggio tranquillo disturbato solo da lavori stradali nel tratto austriaco e dopo circa 750 chilometri siamo a casa.
E’ stata sicuramente una vacanza piacevole, in buona armonia e sincera amicizia.
Abbiamo attraversato valli pittoresche, paesaggi con colline e fantastici scorci, borghi che hanno mantenuto le strutture originali, un territorio affascinante che merita sicuramente una visita.