London calling… finalmente!
GIORNO 1 Alle ore 6:30 l’aereo decolla puntualissimo da Bergamo e, con ben quindici minuti d’anticipo sulle due ore previste, atterra a Stansted. Da casa avevamo prenotato già i biglietti per lo Stansted Express, treno che in 45 minuti ti porta sino alla stazione Liverpool Street, nel centro città, e, particolare da non trascurare, permette scaricando dei voucher di usufruire della promozione 2×1 su moltissime attrazioni. Per i trasporti invece dal sito (in italiano) www.visitbritain.com è possibile far arrivare comodamente a casa la Visitor Oyster Card, carta ricaricabile con la quantità di denaro desiderata, che permette di viaggiare sulla metro e sui bus della capitale; per 4 giorni di permanenza dovrebbero bastare 35 £ come quota iniziale. Dalla stazione di Liverpool Street prendiamo la metro fino a Fulham Broadway da cui in neanche 5 minuti di cammino si raggiunge l’hotel. Finalmente possiamo iniziare le nostre visite e, dopo uno scroscio d’acqua pazzesco lungo ben 5 minuti, arriviamo alla St. Paul’s Cathedral, la cattedrale dall’inconfondibile cupola che ricorda vagamente quella di San Pietro a Roma; il biglietto costa 20 £ ed include un audioguida e la salita alla cupola, davvero faticosa e non proprio adatta a chi come me soffre di vertigini; purtroppo non è possibile scattare fotografie ed è un peccato visti i capolavori presenti all’interno. Dopo esserci rifocillati con un buon sandwich, ci dirigiamo verso la fermata della metro Temple, così chiamata perchè vicinissima alla Temple Church, chiesa costruita dall’ordine dei Templari, molto famosi nella storia medievale perchè custodi dei luoghi di Cristo in Terrasanta; inoltre, a pochi passi, per chi fosse patito del thè inglese vi è il negozio-museo della Twinings, da dove potrete portare a casa souvenir graditi ad amici e parenti. Vista la sveglia all’alba, per il primo giorno abbiamo optato per un programma soft, per cui ci spostiamo verso Oxford Circus, da cui, attraversando Carnaby Street, si raggiunge il cuore pulsante della città, la bellissima Piccadilly Circus, piazza punto di ritrovo di turisti e locali, che di sera, grazie alle pubblicità led appese sui palazzi si trasforma in una piccola Times Square; ovviamente in queste vie sono imperdibili i negozi, tra cui segnalo, per la particolarità dell’edificio, Liberty, grande magazzino che all’esterno ricorda le case presenti nei libri di Dickens. Per cena abbiamo prenotato un tavolo, spinti dalle recensioni di Tripadvisor, al Pig & Goose, ristorante di cucina britannica situato accanto allo shop della Twinings; il cibo è buono ma non ci ha lasciato molto soddisfatti per via del servizio un po’ freddo (sembrava quasi che il fatto che fossimo arrivati in anticipo fosse un fastidio, nonostante la sala non fosse pienissima). Per chi non fosse stanco, consiglio di prendere quando scende il sole dalla stazione di Liverpool Street il bus 11 diretto verso Victoria, in quanto passa di fronte a tutti i monumenti illuminati creando uno spettacolo grandioso.
GIORNO 2 Il secondo giorno è dedicato ai simboli di Londra, a cominciare dalla House Of Parliament con l’inconfondibile torre dell’orologio, il Big Ben; purtroppo quest’ultimo è circondato da impalcature e teloni, per via dei restauri che dureranno fino al 2021, ma le foto vengono comunque benissimo e, tutto sommato, lo si vede in una veste insolita! Nelle vicinanze è presente anche la London Eye, la ruota panoramica che molto lentamente ti fa ammirare il panorama della città da ogni punto di vista. In seguito ci dirigiamo a piedi verso la Westminster Abbey, chiesa famosissima per essere il luogo in cui vengono incoronati i re e le regine che governano il Regno Unito e un fulgido esempio delle architetture gotiche che portano edifici come questo ad un passo dal cielo. L’ingresso costa 23£ e, anche qui, comprende l’audioguida e il divieto di fare foto; quest’ultima è una cosa che non concepisco perchè, per quanto si tratti di un luogo sacro, le fotografie le vieterei solamente in caso di deperibilità delle opere o di funzioni in corso. Il punto forte dell’abbazia è sicuramente la navata centrale al termine della quale si apre la zona del coro, dove vi sono gli scranni assegnati alle famiglie nobili della Gran Bretagna; bellissime sono anche le tombe di alcuni regnanti che hanno abbellito o ampliato la Westminster Abbey; immancabile deve essere una foto da fuori, con alle spalle le due torri, simbolo inconfondibile di questa chiesa stupenda. Proseguendo a piedi da Parliament Street si arriva davanti al civico 10 di Downing Street, casa del Primo Ministro britannico, ovviamente super controllata da varie cancellature e cordoni di poliziotti, per poi affacciarsi sulla Horse Guards Parade, da cui partono le guardie a cavallo per il famoso cambio della guardia di Buckingham Palace (si possono anche fare foto con le guardie presenti all’entrata, le quali, ovviamente, non muoveranno un muscolo!); infine si giunge alla bellissima Trafalgar Square, piazza dominata dalla Nelson’s Column, colonna eretta per ricordare l’ammiraglio che sconfisse la flotta napoleonica nella battaglia di Trafalgar appunto. Imboccando poi il viale chiamato The Mall si giunge davanti alla residenza della regina Elisabetta II, nonchè della famiglia reale, ovvero Buckingham Palace, non visitabile vista la presenza al suo interno proprio della regina. La residenza è circondata da parchi bellissimi, di cui il più grande e bello è sicuramente Hyde Park. Proprio dalla metro attigua a questo parco, raggiungiamo la Tower of London, fortezza costruita da Guglielmo il Conquistatore nell’XI secolo per intimorire nemici interni ed esterni, utilizzata poi nei secoli come residenza reale, prigione e luogo di esecuzioni; il biglietto viene 27£ e permette di visitare tutti gli angoli di questo splendido complesso, la cui perla più splendente sono i Gioielli della Corona, pieni di diamanti e pietre preziose che brillano tantissimo all’occhio del visitatore; qui nella Torre è presente anche una scultura che ricorda le esecuzioni volute da Enrico VIII per alcune delle sue mogli, tra cui Anna Bolena. Dopo la visita alla torre facciamo una foto con l’attiguo Tower Bridge, l’inconfondibile ponte dalle due torri che collega le due sponde del Tamigi, meta imprescindibile per qualsiasi turista visiti la capitale britannica. A cena mangiamo in un pub The Queen’s Head, che si trova dietro Piccadilly Circus, un posto davvero raccolto ma molto bello in cui si mangia benissimo spendendo pochissimo; assolutamente da provare la Steak & Ale Pie, tortino di pasta sfoglia ripieno di carne cotta lentamente nella birra.
GIORNO 3 Oggi è il giorno del mio compleanno e devo dire che come regalo Giada stavolta si è davvero superata; ha prenotato infatti attraverso l’agenzia Evan Evans Tour, un’escursione a Stonehenge, il complesso circolare di megaliti di pietra che affascina da generazioni chiunque lo veda anche solo in televisione. L’escursione parte dalla sede dell’agenzia (258 Vauxhall Bridge Road) alle 9:30 e in due ore ti porta fuori dal Visitor Centre di Stonehenge, comprendendo nel costo il trasporto, il biglietto d’ingresso e l’audioguida; la giornata di oggi è molto soleggiata ma c’è anche un fortissimo vento, tipico della zona, che quindi dà molto fastidio durante la visita. Ma vento o non vento, il luogo rimane comunque magico, pensare a come degli uomini, senza le tecnologie moderne, abbiano fatto a trasportare ed innalzare questi blocchi 5000 anni fa provoca un’emozione indescrivibile. L’audioguida spiega davvero bene le teorie avanzate sull’utilizzo del complesso (ancora non si sa con certezza a cosa servisse) e sulla sua costruzione, anche se le raffiche fortissime ci costringono a rimanere in loco solo per un’oretta sulle due a disposizione. Tornati nel centro di Londra per le 16:30, scegliamo di visitare il quartiere divenuto famoso grazie al film di Notting Hill, ovvero il coloratissimo mercato a cielo aperto di Portobello Road, con le sue inconfondibili casette colorate; ammettiamo che entrambi avevamo avuto aspettative troppo alte per questo posto, molto caotico e anche trasandato come sporcizia e prodotti venduti. Per festeggiare il compleanno, per cena porto Giada nello stesso ristorante italiano dove sono andato le volte precedenti in cui avevo visitato questa città; il posto si chiama Pierino e si trova presso la fermata della metro di South Kensington; i prodotti sono italiani, perchè fatti arrivare direttamente dalla nostra nazione, però qualche concessione al gusto inglese è stata fatta, soprattutto sui dolci e gli antipasti; i primi sono comunque ottimi perciò mi sento di consigliarlo quanto meno anche per i prezzi umani che offre.
GIORNO 4 Ultimo giorno nella capitale britannica e, per via della Maratona, siamo stati costretti a modificare il programma in corsa, scegliendo luoghi in cui i corridori non passassero. La mattina ci presentiamo quindi alle 10 (ora di apertura) al British Museum, museo di storia al cui interno sono presenti fondamentali reperti antichi come la Stele di Rosetta, pietra attraverso la quale sono stati decifrati i geroglifici, i fregi del Partenone di Atene e i leoni alati tipici delle porte monumentali dei palazzi assiro-babilonesi. L’ingresso è gratuito, motivo in più per inserirlo nella lista delle cose da fare a Londra. Per pranzo ci spostiamo verso Covent Garden, dove mangiamo un fish and chips meraviglioso all’interno di The White Lion, davvero superlativo! Purtroppo, la metro e le strade chiuse per la corsa in atto ci costringono a prendere molto in anticipo lo Stansted Express che ci avrebbe riportato in aeroporto, da dove prendiamo il volo che alle 23 atterra a Bergamo, ponendo fine a questa bellissima vacanza.
CONCLUSIONI Londra è una città davvero a misura di turista, pur nella sua grandezza. Ci sono tantissime cose da fare e tutte ben servite da una metro che è super efficiente. Ci è piaciuta davvero tanto e siamo contenti di averla finalmente visitata…come dice un detto, leggermente rivisitato: “London calling…finalmente!”