La meravigliosa Monaco di Baviera e i castelli di Ludwig II “il Folle”

Viaggio appassionante alla scoperta della città di Monaco e dei famosi castelli della Baviera
Scritto da: Akira78
la meravigliosa monaco di baviera e i castelli di ludwig ii il folle
Partenza il: 31/07/2012
Ritorno il: 10/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Quando si parla della Baviera, la prima parola che ci viene in mente di solito è legata alla famosa festa della birra tedesca. Baviera invece non vuol dire solo Oktoberfest, anzi! Certamente il folklore e l’atmosfera che si respirano durante la famosa “festa della birra” a Monaco di Baviera sono esperienze che vanno vissute almeno una volta nella vita, ma io vi consiglio di visitare questi luoghi in periodi più tranquilli, per assaporare nel migliore dei modi tutta la cultura e la tradizione del luogo. Noi abbiamo trascorso una decina di giorni a Monaco di Baviera ed abbiamo alloggiato al Carat Hotel: si trova in una zona molto vicina al centro, a circa un quarto d’ora di passeggiata dalla piazza più famosa della vittà, la Marienplatz. Questo Hotel è moderno, dotato di ogni comfort, il personale molto giovane e disponibile ed è possibile fare colazione al prezzo di circa 13 Euro al giorno: il buffet è veramente ricco e vario, da non perdere! Approfittatene, almeno resisterete a lungo ai morsi della fame e potrete girare tranquillamente senza pericolosi cali energetici! Il complesso dell’ hotel è molto vasto e c’è un’area dedicata agli appartamenti: dalla nostra stanza avevamo una visuale completa della parte dove si trovavano gli appartamenti e devo confessarvi che non erano niente male. Da tenere in considerazione per un’ulteriore visita a Monaco! Noi ci siamo stati in Agosto e la città era veramente molto viva: negozi e centri commerciali sempre aperti, gente per strada ed in metropolitana a qualsiasi ora del giorno e della notte, sicurezza e facilità nell’utilizzare i mezzi di trasporto. Monaco è una città molto giovane e piuttosto grande, ma semplice da visitare e soprattutto accogliente nei confronti dei turisti. Atterrati con un volo Lufthansa da Milano Malpensa, abbiamo preso la S-Bahn che dall’aereoporto ci ha portati direttamente a Marienplatz: da qui è stato semplice prendere la metro e scendere alla fermata più vicina al nostro Hotel (Sendliger Tor). Sistemati i bagagli nella nostra stanzetta (camere molto piccole al “Carat Hotel”, ma accoglienti e pulite, e questo è importante se si vuole raccomandare una sistemazione ad altri turisti) ci siamo avventurati per il centro storico, percorrendo tutta la Sendligerstrasse fino ad arrivare alla celebre Marienplatz! Questo è il centro nevralgico della città, un ritrovo per gli abitanti di Monaco e luogo dove si svolgono gli avvenimenti più popolari, come ad esempio il mercatino di Natale! Bar, ristoranti, baracchini di souvenirs e locali di ogni tipo si aprono a ventaglio intorno a questa grande piazza: non perdetevi il “Kaufhof”, un grandissimo centro commerciale situato sulla Marienplatz. In particolare, recatevi al piano sottoterra, dove si trova un supermercatino biologico delizioso, che offre un’ampia scelta di prodotti genuini ed idee regalo davvero interessanti! Suggestivo è il carillon delle marionette del Neues Rathaus: ogni giorno alle 11, alle 12 ed in estate anche alle 17 i personaggi si animano e ballano, celebrando con la danza dei bottai la fine della peste del 1634. Il municipio è imponente ed in stile neogotico: imperdibile la vista sulla città che si gode dalla torre campanaria! Un poco più arretrato sulla Marienplatz si trova l’Altes Rathaus, il vecchio municipio, piccolo ma stupendo edificio gotico: oggi è sede del museo del giocattolo, che noi non abbiamo visitato, ma che dicono tutti essere interessante. Sempre vicino alla Marienplatz, si trova un’ imponente chiesa con due cupole a cipolla che svettano sopra i tetti: si tratta della famosissima Frauenkirche, anch’essa in stile gotico, con la facciata in mattoni rossi e la navata austera, senza ornamenti. E’ quasi ora di cena e decidiamo di avventurarci in una caratteristica e movimentata piazzetta dove si trova la birreria più famosa di Monaco e forse di tutto il mondo: l’Hofbräuhaus, in Platz 9. Merita sicuramente una visita, sebbene oggi non produca più birra: è meta amata dai turisti e dai cittadini di Monaco, con le sue volte in pietra, tavoli di legno rustici, orchestre di musica folk e cucina tipica bavarese. L’atmosfera che si respira è un po’ da “festa dell’unità”, ma è un ambiente allegro e divertente ed è possibile farci un giro senza consumare. Dopo aver trascorso qualche minuto al suo interno, decidiamo di spostarci nel locale di fronte per la nostra cena: il ristorante si chiama “Wirsthaus Ayingers” ed offre cibo bavarese.

E’ possibile richiedere il menù in italiano, altrimenti sarà un po’ difficile orientarsi tra i numerosi piatti tedeschi elencati: noi abbiamo scelto uno stinco di maiale con due tipi di canederli diversi ed una lombatina di maiale con verdure e salsa ai mirtilli, il tutto innaffiato da due ottime Franziskaner Weissbier. Ristorante consigliatissimo!

Vale la pena smaltire la cena e farsi un giretto per ammirare da vicino il NationalTheater, il teatro nazionale sede dell’ Opera di Stato bavarese: si tratta di un imponente edificio neoclassico, costruito sul modello di un tempio greco. Da non perdere una capatina lungo la via dello shopping di lusso, la Maximilianstrasse, dove ci siamo soffermati davanti alle vetrine di L. Vuitton, Chanel, Dior, Prada e tante altre firme importanti. Vi consiglio di farvi un programma giornaliero perchè sono tante le meraviglie di Monaco di Baviera: ci sono davvero un sacco di attrazioni da provare, monumenti da visitare, locali tipici da sperimentare ed è importante notare come questa città sia sempre dinamica ed energica, perfino durante il mese della nostra visita… agosto! Il clima era perfetto e mio marito ed io abbiamo camminato ininterrottamente senza sentire nè fatica nè caldo: abbiamo notato come sia nei negozi che fuori dagli appartamenti non ci siano i motori dei condizionatori. Qui il caldo, l’afa e le zanzare a cui noi pavesi siamo abituati non esistono! Le chiese a Monaco sono numerose, ma voglio segnalarvi soltanto quelle che ci hanno colpito in modo particolare: prima di tutte, a pochi passi dalla famosa Marienplatz, superata la Frauenkirche di cui ho parlato nel post precedente, troviamo la Theatinerkirche. Rappresenta di certo una delle più belle chiese barocche della città: noterete un aspetto familiare, un sapiente tocco italiano realizzato dagli architetti Barelli e Zuccalli. La facciata si presenta invece in stile rococò: l’esterno è giallo mentre l’interno è di un bianco smagliante. Proprio davanti a questa bella chiesa barocca, si trovano il grande complesso della Residenz ed i suoi giardini di corte (Hofgarten): consiglio decisamente la visita all’interno della splendida Residenz, perchè merita tantissimo! Dal 1508 al 1918 fu dimora dei sovrani di Baviera e rappresenta uno straordinario condensato di stili architettonici: questo edificio è testimonianza dell’opera secolare della dinastia dei Wittelsbach e trasuda storia in ogni stanza. Gli appartamenti visitabili sono tantissimi, lussuosi ed in stili diversi ed occorre circa una mezza giornata per godersi al meglio questo complesso in tutta la sua magnificenza! All’ingresso troverete l’Antiquarium, la splendida sala da ballo rinascimentale con la caratteristica volta a botte: questa gigantesca stanza è apparsa anche in numerosi film e molti di voi si chiederanno infatti dove l’hanno già vista!

Sono inoltre visitabili il Cuvillièsteather (delizioso teatro rococò all’italiana) e le stanze del tesoro, con le scintillanti corone reali. Gli Hofgarten sono gli antichi giardini reali intorno alla Residenz: sotto le arcate che li circondano, a nord e ad ovest ci sono alcuni affreschi che narrano la storia della famiglia Wittelsbach. I giardini sono pubblici e qui amano ritrovarsi gli abitanti di Monaco: c’è chi si sdraia sui prati, chi siede sulle panchine a contemplare il paesaggio o a leggere e chi affolla i caffè della vicina Odeonsplatz.

Un’altra chiesa che vi voglio segnalare, sempre nei pressi di Marienplatz è la Peterskirche: è la più antica della città, in stile barocco e la sua torre quadrata, alta 91 metri offre un panorama strepitoso su Monaco vecchia! Vale la pena affrontare la faticosa salita di 306 gradini: da lassù lo spettacolo è imperdibile e nelle belle giornate sono visibili anche le Alpi Bavaresi! Accanto alla chiesa di S. Pietro, si trova il Virktualienmarkt: è il mercato degli alimentari dove tutti i cittadini di Monaco ed i turisti sono soliti venire a far la spesa e curiosare. E’ una vera gioia dei sensi, un mix di colori, profumi e gusti disparati: banchi di pane, salumi, vini, formaggi, frutta, verdura… e nascosto in mezzo a tanti ippocastani, un enorme Biergarten, sempre pieno di gente a qualsiasi ora del giorno e della notte! Vi consiglio di recarvi al mercato la mattina presto, per approfittare della atmosfera tranquilla e del sapore prettamente campagnolo! E’ veramente il posto migliore in città per un pasto veloce: pullula di Imbiss e di chioschetti dove consumare zuppe cremose accompagnate con un Brezel oppure le classiche Wienerschnitzel, wùrstel e birre di ogni tipo! Poco dopo la Frauenkirche potete trovare la Michaelskirche: la sua facciata discreta nasconde una grande chiesa di forte ispirazione italianeggiante, l’immensità delle proporzioni (una spettacolare volta a botte larga 20 metri ed altare maggiore su tre piani!) si armonizza delicatamente con le decorazioni del Barocco nascente. Nella cripta sotto il coro riposa “il re folle” Ludwig II di Baviera. Chi viene a Monaco non può rinunciare a visitare il famosissimo Deutsches Museum! Si tratta di un edificio enorme, tra i più importanti al mondo e non a caso è il luogo più visitato della città: qui si incontrano tutte le generazioni! Sono esposti più di 100.000 oggetti su ben 47.000 metri quadri divisi in 50 aree espositive distribuite su 6 livelli! Gran parte del successo di questo museo si deve agli esperimenti interattivi, che coinvolgono i visitatori permettendo loto di partecipare alla dimostrazione, soprattutto per quanto riguarda l’area della Fisica. Impressionante la gabbia di Faraday che riproduce il fulmine, il pendolo di Foucault (nella torre del museo), i modelli virtuali, i laboratori ed il planetario. Non dimenticate di visitare, nel piano sottoterra, la riproduzione di una miniera, con tutti i macchinari e gli attrezzi del mestiere!

Un’altra attrazione che merita di essere visitata (anche se noi abbiamo preferito la Residenz) è Schloss Nymphenburg. Dopo aver preso la metro diretta a Nymphenburg, abbiamo deciso di affrontare a piedi il tragitto fino al palazzo: se non vi crea problemi,sono circa 30 minuti di camminata,attraverso una bellissima zona residenziale di Monaco; altrimenti potete prendere il tram che vi conduce direttamente vicino al Palazzo. Dopo aver visto Schonbrunn a Vienna e Versailles, si resta un pò delusi da questo Palazzo: le aree visitabili sono comunque pochine ed un’intera parte era chiusa per restauro. La visita a Nymphenburg prosegue nel grande parco dove, nascosti da piante secolari, si trovano una serie di padiglioni, destinati ai membri della famiglia Wittelsbach e spesso usati come rifugio per qualche segreto incontro d’amore. All’interno del castello sono ospitati due musei: il Marstallmuseum che custodisce una ricca collezione di carrozze usate dalla famiglia reale e il museo delle porcellane di Nymphenburg che conserva i pezzi più antichi dell’omonima fabbrica di porcellane. Merita comunque di essere visto, soprattutto il grandissimo parco, davvero un’oasi di pace a soli pochi km da Monaco. Il Castello era una delle principali residenze estive dei Wittelsbach. Si parte dalla Steinerner Saal, la grande sala delle feste affrescata da Johann Baptist Zimmermann. Qui è stato battezzato il re delle favole Ludwig II e si esibì Mozart all’età di sei anni nel suo primo viaggio ufficiale (1762) davanti al principe elettore Max Joseph III. Si prosegue verso la Schönheitsgalerie, la galleria delle bellezze, conserva i ritratti delle più belle nobildonne e cortigiane e si arriva alla camera da letto verde, dove il 25 agosto 1845 nacque Ludwig II. Il fiume che attraversa la città si chiama Isar ed è balneabile: non è quindi raro vedere nella bella stagione gli abitanti di Monaco e molti turisti riversarsi sulle rive di questo fiume, per prendere il sole e fare il bagno! Accanto al Wittelsbacherbrùcke si riuniscono gli appassionati di kayak e di surf per sfidare le onde create artificialmente nel fiume: per quanto vera, la scena è davvero surreale, soprattutto se si pensa di essere nel cuore di Monaco! Il fiume somiglia infatti a tratti ad un torrente capriccioso che scende dalle Alpi e divide la città in due, regalandole una piacevole frescura, molto gradevole nelle ore più calde dell’estate. Da Bogenhausen a Haidhausen, ma anche a sud e nord di questi quartieri, le sponde del fiume sono costeggiate da prati verdi, sentieri tra boschi di querce e castagni, spazi gioco e laghetti che danno a Monaco una piacevole atmosfera di cittadina di campagna. Se volete trascorrere qualche ora piacevole e rilassante dovete recarvi nell’Englischer Garten: è l’enorme parco della città, vero e proprio polmone verde di Monaco. Sul modello dei giardini londinesi, è possibile trovare al suo interno prati, boschi, un laghetto, due fiumi, chilometri di sentieri, una pagoda cinese, due Biergarten, una casa del tè giapponese: nelle belle giornate e nei finesettimana è gremito di gente! Durante il nostro soggiorno a Monaco abbiamo visitato anche la zona dei musei, dedicandoci alla Alte e Neue Pinakothek, alla Pinakothek der Moderne, alla Glyptothek ed alla Staatliche Antikensammlungen: arrivati in Kònigsplatz ci rendiamo subito conto del complesso di edifici che si apre davanti ai nostri occhi. I musei in questa zona sono tutti importanti e molto interessanti e meritano una visita, soprattutto se siete appassionati di storia dell’arte e di storia.

Se siete appassionati di calcio, la visita allo spettacolare “gommone” di Monaco, ovvero l’Allianz Arena vi lascerà senza fiato: le visite sono tutte guidate e ci sono solo in inglese ed in tedesco, quindi assicuratevi bene di scegliere la lingua che conoscete meglio prima di iniziare il vostro tour! Lo stadio è facilmente raggiungibile con la metropolitana U6 fermata “Fröttmaning”: usciti dalla metro dovrete percorrere ancora circa 15 minuti di camminata per arrivare all’Allianz Arena, anche se sarà fin da subito visibile davanti a voi! Le guide sono molto simpatiche e coinvolgenti e vi mostreranno l’interno dello stadio: gli spogliatoi, la sala medica, i bagni e le docce, la zona relax e percorrerete anche la scalinata che attraversano i giocatori prima di ogni match!! La musica della Champions League vi condurrà fino all’ultimo gradino, prima dell’ingresso in campo: da qui la vista dello stadio mette i brividi e ci chiediamo quali emozioni possa provare un calciatore in questi momenti! All’interno dello stadio si trova un piccolo ristorantino con cucina tipica bavarese ed un museo della storia del Bayern F.C.

Se avete voglia di vivere emozioni di altri tempi, potete recarvi nella zona dell’Olympia Park: il vecchio complesso costruito in occasione della XX Olimpiade. Il parco è inserito in un moderno skyline vicino alla sede della BMW ed i grattacieli della città alta di Monaco di Baviera: comprende una grande piscina, dal vecchio Stadio, ora usato solo per eventi culturali e dalla Torre Olympia, sulla quale è possibile salire per vedere Monaco dall’alto. Ci sono anche un grande laghetto ed una vasta zona dedicata al luna park, con bancarelle e chioschetti di ogni tipo! Devo dire che abbiamo trovato quest’area un po’ malinconica, nonostante fosse tenuta bene: non c’è granchè da fare o da vedere, ma vale la pena visitarla, soprattutto se avete intenzione di recarvi al museo BMW, interessante anche per chi non è appassionato di motori.

Per quanto riguarda il discorso “cibo”, io vi consiglio una catena molto famosa in Germania: “Vapiano”! Se siete stanchi di salsicce, wiener schnitzel (cotoletta alla milanese, di vitello o maiale), stinchi o spalle di maiale, patate, knòdel, crauti e di tutti i piatti tipici bavaresi che potete consumare praticamente dappertutto senza problemi, non vi preoccupate: potete affidarvi a questa catena di ristorantini che in Germania riscuote molto successo. Vi è un’ampia selezione di pizze, paste e secondi made in Italy: potete comunque consultare il menù stampato sulle brochure all’ingresso. Una volta scelto il piatto, il cuoco davanti a voi lo cucinerà all’istante! Cibo fresco, di qualità: sembra proprio di essere a casa! L’ambiente è pulito, curato nei dettagli ed il personale davvero gentile, composto da ragazzi giovani e volenterosi. Abbiamo provato sia la pizza che la pasta in questa catena ( a Monaco e Norimberga) e siamo rimasti entusiasti! Se avete voglia di hamburger, l’Hard Rock Cafè è sempre un posto sicuro in tutte le parti del mondo. Un luogo dove gustare gastronomia per palati fini è Dallmayr, dove si trovano molti prodotti particolari e davvero prelibati! Tutti i Biergarten e i famosi “Augustiner” sono comunque di buona qualità, non ne resterete delusi. Ci sono anche numerosi self service posizionati in tutta Monaco che assicurano una buona qualità di cibo e bevande tipiche.

Baviera vuol dire anche “Castelli di Re Ludwig II, il Folle”. Noi li abbiamo visitati tutti e tre: Schloss Linderhof, Neuschwanstein e Herrenchiemsee. Prima di raggiungere Schloss Linderhof, con una comoda visita guidata in pullman che combina anche Neuschwanstein e Hohenschwangau (ce ne sono tante tra cui scegliere!),raggiungiamo il delizioso paesino di Oberammergau, dove veniamo immediatamente colpiti dalle splendide facciate dipinte delle casette, ognuna con temi differenti: alcune decorate con orologi a cucù (tipici della zona), altre con fiori ed altre ancora con animali. Ci fermiamo per un po’ di shopping in diversi negozietti del luogo, pieni di souvenirs irresistibili e tipicamente bavaresi! Prima di riprendere il nostro viaggio verso il Castello, decidiamo di scattare qualche foto al famoso ed imponente monastero Ettal, immerso completamente in questa natura incontaminata.

Tutti i castelli del re folle hanno in comune una piccola “fatica”, come se fosse tutto calcolato per rendere l’arrivo al castello ancor più sospirato e trionfale: prima di raggiungere il castello vero e proprio occorre percorrere un tragitto, a volte breve (come in questo caso), a volte più lungo (nel caso degli altri due castelli). Infatti a nessun bus e nessuna macchina è concesso avvicinarsi ai castelli, proprio per rendere il percorso più romantico e suggestivo alla vista del visitatore. Il progetto di Ludwig per Linderhof non prevedeva la realizzazione di un palazzo sontuoso e di rappresentanza ma bensì di un rifugio per se stesso ispirato al “Petit Trianon” di Versailles, a sua volta rifugio e luogo destinato agli svaghi della regina Maria Antonietta.

Infatti il Castello sembra più una villa. Non appena si arriva, si resta colpiti dal meraviglioso giardino, con le sue perfette proporzioni geometriche, dalle fontane, dalle maestose statue e da due padiglioni orientali: il chiosco moresco (Maurischer Kiosk) con il suggestivo trono dei pavoni e la casa marocchina (Marokkanisches Haus). Quando siamo arrivati e ci siamo trovati davanti il palazzo ed il giardino avvolti nella nebbia e circondati dalle montagne, ci siamo emozionati pensando a quanto doveva essere pittoresco e riposante rifugiarsi in un luogo simile. E questa sensazione di struggimento ci colpirà visitando anche gli altri due castelli di Ludwig: molti sostennero che fu un pazzo, solitario, incapace di governare ed amministrare il suo regno, ma sapeva di certo dove costruire le sue fortezze ed è grazie a lui se oggi la Baviera è diventata una regione molto ricca. I suoi castelli attirano ogni anno milioni e milioni di visitatori da tutto il mondo e la fama di re Ludovico non sembra destinata a svanire!

All’interno, già a partire dalla sala delle udienze – da notare le massicce decorazioni dorate, l’imponente scrivania e le stuccature del soffitto che rappresentano emblemi della guerra, della pace, della musica e della pittura – si capisce che, malgrado la volontà di Ludwig di mantenere a Linderhof un’atmosfera intima e privata, non manca certo quella monumentalità e ricchezza, in alcuni casi forse eccessiva, tipica di quel gusto rococò che tanto piaceva al sovrano bavarese. Per realizzare la camera da letto, la cui ampiezza sfiora i 100 mq, si presero ad esempio quelle più sontuose della Residenz di Monaco mentre il soffitto, completamente affrescato e dedicato all’apoteosi del Re Sole, Luigi XIV di Francia, è una idea di Ludwig. Al centro domina il letto con un sontuoso baldacchino avvolto da un tessuto color blu e decorato con lo stemma reale.

Ludovico trascorse pochi giorni qui, cosa che del resto accadde anche per quanto riguarda gli altri due castelli: aleggia nell’aria sempre un senso di incompiuto e di poco vissuto, che tuttavia non rovina la sensazione di stupore e meraviglia che si avverte muovendosi di stanza in stanza. Tuttavia fu questo il castello in cui il Re soggiornò più a lungo. Chi ha visitato Versailles riconoscerà lo stile in tutti i castelli del re folle: era un grande ammiratore della Francia ai tempi del Re Sole. Tipico esempio di sfarzo ed eleganza rococò è la sala degli specchi con stucchi bianchi e dorati, consolles, ornamenti, putti che sostengono le lampade ed una serie di quadri sopra alle porte che mostrano scene della vita di corte nella Francia del XVII secolo. La forma definitiva della sala da pranzo risale al 1872; gli intagli dei pannelli in bianco e oro sono di Ph. Perron e rappresentano i lavori quotidiani che la servitù doveva compiere per soddisfare i bisogni regali (caccia, pesca, agricoltura e giardinaggio). L’enorme centrotavola ed il lampadario provengono dalla manifattura di Meissen. In mezzo alla stanza c’è il famoso tavolo “Tischlein-deck-dich” (tavolo che si apparecchia da se), direttamente collegato con le sottostanti cucine attraverso uno speciale marchingegno creato per evitare che il re venisse disturbato da camerieri e valletti mentre mangiava. Anche la sala da pranzo è accessoriata da tantissimi specchi: il Re era solito accendere numerose candele, che creavano giochi di luce riflettendosi negli specchi e dando l’impressione che la stanza fosse molto più grande. Sono celebri le gite notturne di Ludwig sotto la neve che si spingevano fino al lago Plansee in Tirolo a bordo di slitte dorate, dotate di illuminazione elettrica e create dagli abili intagliatori di corte. Oggi sono custodite nel castello di Nymphenburg a Monaco, di cui parleremo più avanti. Le sorprese non finiscono qui: fuori dal Castello, seguendo indicazioni si trova la celeberrima grotta di Venere (Venusgrotte), ispirata alla Grotta Azzurra di Capri.

Si narra che Ludwig amasse passare intere ore a sognare e riflettere facendosi cullare dall’acqua all’interno di una piccola barca a forma di conchiglia che tuttora si può ammirare.

Il nostro viaggio in Baviera prosegue verso il castello più famoso dell’Europa e forse anche di tutto il mondo: Schloss Neuschwanstein. Dopo aver abbandonato il castello di Linderhof proseguiamo lungo la bellissima Romantische Strasse: questa strada è davvero uno spettacolo della natura e percorrerla senza fretta godendosi il paesaggio tutto intorno è un’esperienza irrinunciabile! Da una parte e dall’altra della strada troviamo distese di prati verdi, vegetazione lussureggiante (ricordiamo che noi siamo stati in Baviera in Agosto), deliziose chiesette costruite a ridosso della strada, fattorie, stalle (dotate anch’esse di pannelli fotovoltaici!

Qui con la produzione di energia non si scherza, laghi e montagne sullo sfondo. Insomma: una delizia per la vista! Già in lontananza vediamo ergersi arroccato tra le montagne un castello bianco, con torrette che spiccano ai lati: si tratta proprio di Schloss Neuschwanstein! La posizione unica di Neuschwanstein non potrebbe essere più idilliaca. Tuttavia devono essere tenuti costantemente sotto controllo i movimenti al livello delle fondamenta e devono essere continuamente consolidati i ripidi costoni di roccia. Anche il clima rigido attacca duramente le facciate in pietra calcarea, ragione per cui risultano necessarie continue misure di risanamento. Come tutti gli altri Castelli del Re Folle, anche questo ci catapulta in un’atmosfera surreale, da fiaba: per raggiungerlo, sono disponibili diversi percorsi, tutti suggestivi ed immersi nella natura.

E’ possibile arrivare fino quasi alla cima in carrozza: le carrozze partono dall’inizio della ripida salita e si fermano appena prima del repentino cambiamento di inclinazione della strada. Proseguire oltre sarebbe troppo faticoso per i cavalli, in quanto la strada, mano a mano che si raggiunge l’ingresso principale del castello, diventa sempre più scoscesa. Un percorso alternativo molto pittoresco, che è stato quello che noi abbiamo intrapreso, è il viaggio tramite il pulmino: si sale a gruppi e si percorre in salita una strada opposta all’ingresso principale. Un volta arrivati in cima alla collina dove sorge Neuschwanstein un sentiero immerso nel verde conduce a diversi belvedere sui castelli. Per primo si può ammirare Hohenschwangau, immerso nella foresta bavarese e con alle spalle il lago dei cigni e l’Alpsee, di cui vi parlerò successivamente. Proseguendo si arriva al Marienbrucke, o ponte di Maria, che domina la gola di Pòllat e sotto cui scorre una cascata: da qui si può godere di uno splendido panorama su Neuschwanstein. Nel XIX secolo il principe ereditario Massimiliano di Baviera fece stendere una passerella di legno sopra la gola: il ponte venne poi rinforzato con una struttura di metallo.

Il paesaggio che si gode da qui è veramente qualcosa di unico: la camminata per arrivare al ponte dura una decina di minuti e non è per nulla impegnativa. Dall’altra sponda della gola parte una passeggiata che dura circa due ore e mezza e che permette di raggiungere il Rifugio Reale sulla vetta del Tegelberg. Durante il periodo invernale il sentiero che conduce al Marienbrucke può essere chiuso per la troppa neve: inoltre il ponte diventa estremamente scivoloso in presenza di ghiaccio o pioggia. L’ultimo percorso possibile resta una bella camminata a piedi della durata di mezzora circa attraverso un fitto bosco su per la montagna, fino a raggiungere l’ingresso principale di Neuschwanstein.

Ogni anno circa 1,3 milioni di persone visitano”il castello del re delle fiabe”. In estate in media più di 6.000 visitatori al giorno affollano le stanze, destinate in origine a una sola persona. Al castello di Neuschwanstein si può accedere solo nell’ambito di una visita guidata. I visitatori di lingua tedesca e inglese vengono accompagnati nella visita dal personale dell’Amministrazione Bavarese dei Castelli, per tutti gli altri visitatori vengono messe a disposizione per la visita delle audio-guide nelle seguenti lingue: giapponese, francese, spagnolo, italiano, ceco, sloveno, russo, polacco, cinese (mandarino), portoghese, ungherese, greco e olandese. Non appena entrati si viene subito colpiti, come in ogni castello del Re Folle, dallo sfarzo che impera in ogni stanza: Neuschwanstein sorge in cima alla collina che domina la cittadina di Schwangau e la fortezza di Hohenschwangau. La vista del castello lascia letteralmente a bocca aperta, sia per la bellezza del magnifico paesaggio alpino in cui è avvolto, sia per la complessità del progetto. Impressionante, per esempio, è la maestosa sala del Trono, in stile bizantino: i gradini di marmo di Carrara portano all’abside che doveva sovrastare un trono d’oro e d’avorio, mai realizzato perchè dopo la morte del re tutti i lavori previsti e non ancora iniziati non vennero portati a termine. Guardate in su e resterete a bocca aperta non appena scorgerete il grande candelabro a forma di corona bizantina ed eseguito in ottone dorato in cui sono inserite 96 candele! Pensate un po’ che per sostituirle e per pulire il candelabro – che tra l’altro pesa parecchi quintali – è stato creato un apposito argano. Il pavimento in mosaico è stato realizzato utilizzando oltre due milioni di tessere. Il tavolo della sala da pranzo è “normale”, non come quelli dei castelli di Herrenchiemsee e Linderhof dove uno speciale marchingegno li faceva scorrere dalla sala da pranzo direttamente nelle sottostanti cucine e viceversa in modo tale che nessun servitore potesse disturbare il re mentre mangiava (il famoso “Tischlein deck Dich”). Proseguendo nella visita all’interno di Neuschwanstein riscontriamo ancora una volta la predilezione di Ludwig per le camere da letto sfarzose e per questo quella realizzata a Neuschwanstein in stile tardo gotico è ornata da meravigliosi intagli in legno di quercia che si possono ammirare principalmente sul baldacchino del letto, sul lavabo, sulla colonna centrale e sulla sedia di lettura. In questa sola stanza hanno lavorato 14 intagliatori per ben quattro anni. Il lavabo era provvisto di acqua corrente; l’acquedotto era alimentato da una sorgente situata a circa 200 metri sopra il castello. La finestra del balcone della camera da letto offre una magnifica vista sulla gola di Pöllath con la sua cascata di 45 m; dietro la gola si può vedere il massiccio del Säuling (2045 metri). Oltre ad avere un aspetto molto fiabesco, il progetto di Neuschwanstein era molto innovativo per l’epoca in cui fu concepito: il castello aveva acqua corrente su tutti i piani, la cucina anche acqua calda; i bagni erano dotati di un sistema automatico di lavaggio ed era presente anche il riscaldamento centralizzato ad aria calda.

Incredibile pensare che fossero così all’avanguardia! Durante questa visita è possibile percorrere un passaggio segreto: attraverso una finta grotta di stalattiti e stalagmiti e passando davanti al piccolo giardino d’inverno, si accede al soggiorno reale, costituito da un ampio salone principale e da una saletta, separata da colonne, soprannominata “angolo dei cigni”.

Percorrere il passaggio segreto è davvero emozionante e ci catapulta all’epoca del Re Folle: immaginiamoci l’atmosfera che si respirava all’interno di quelle mura, quando il Re era solito passeggiare per le diverse stanze, contemplando l’affascinante spettacolo delle Alpi Bavaresi e del lago intorno al suo Castello!! Cosa ci poteva essere di più romantico e fiabesco? Il tour prosegue diretto verso la maestosa sala dei cantori: i dipinti della sala e del corridoio del palco si ispirano alla leggenda di Parsifal.

Quando Ludwig era in vita questa sala – illuminata da più di 600 candele – non venne mai utilizzata: tuttora si tengono concerti prestigiosi all’interno di questa enorme e sfarzosa sala, dalle cui finestre si puo’ ammirare un panorama mozzafiato. Si prosegue per ammirare le enormi cucine e poi si percorre un gelido percorso sotterraneo: un tunnel chilometrico, attraverso le mura bianchissime del Castello, ci condurrà all’uscita. Non oso immaginare che freddo ci sia nella stagione invernale all’interno di Neuschwanstein!! Deve essere un’esperienza meravigliosa poter ammirare il Castello sotto la neve, circondato da Alpi innevate e laghi ghiacciati! Anzi, a dire il vero sarebbe bello poterlo ammirare in ogni stagione, per poter assaporare dei diversi colori della natura. Uscendo dal Castello viene naturale fermarsi a contemplare ancora un po’ le meraviglie del paesaggio circostante e l’imponenza di Neuschwanstein: purtroppo durante la nostra visita la facciata era coperta a causa di lavori di ristrutturazione e manutenzione, ma il fascino che questo castello delle fiabe evoca è davvero qualcosa di ineguagliabile!

Trovandoci nel paese di Fùssen, dopo aver visitato Neuschwanstein decidiamo di dedicare l’ultima parte della nostra giornata ad un altro Castello bellissimo, forse meno famoso, ma non per questo meno intrigante: Hohenschwangau. Questa attrazione si trova praticamente di fronte a Neuschwanstein, immersa in un paesaggio altrettanto mozzafiato, dove si incontrano laghi, Alpi e colline: non fa parte dei Castelli costruiti su volontà di Re Ludwig, ma è altrettanto importante poichè qui egli vi trascorse gran parte della propria giovinezza.

Sono soprattutto l’arredamento originale in stile Biedermeier del XIX secolo ed il suo splendido parco, lo Schwanseepark, a farne una meta da raccomandare caldamente a tutti coloro che visitano la zona. Immerso in uno scenario da sogno, attorniato da alberi secolari quali tassi e faggi a rami penduli, il castello di Hohenschwangau troneggia romantico sul paese sottostante, con le profonde acque smeraldine del lago Alpsee ai suoi piedi. Fu qui che Ludwig incontrò spesso Richard Wagner ed è molto probabile che l’atmosfera romantica di Hohenschwangau abbia influenzato in modo determinante il carattere sensibile e sognatore del sovrano.

Il Castello trasuda storia e leggende in ogni sala ed è avvincente proseguire di stanza in stanza immaginando l’infanzia di Ludwig, le sue passioni, i suoi passatempi e le sue giornate all’interno di Hohenschwangau! Le stanze visitabili sono tante: l’ex armeria e sala conviviale, la sala del Cavaliere del cigno, la camera da letto della Regina, l’attuale camera degli Hohenstaufen, la cappella privata, la Stanza degli Eroi, la Camera di Berchta, la camera da letto reale. Questo Castello viene trascurato perchè considerato meno importante, meno bello di Neuschwanstein ed anche perchè non fa parte dei Castelli edificati da Re Ludwig; invece merita assolutamente una visita in tutta calma. Vi consiglio di spendere un po’ di tempo anche nel Museum der bayerischen Könige (Alpseestraße 27, Hohenschwangau), il Museo dedicato ai Re bavaresi che si trova ai piedi del castello e si affaccia sullo scenografico Alpsee. Tra i pezzi più interessanti, spiccano un imponente servizio da tavola in bronzo dorato dedicato alla saga dei Nibelunghi e il mantello di velluto blu che Ludwig II utilizzava come gran maestro dell’Ordine di San Giorgio. Dopo questa giornata “da fiaba”, immersi nelle atmosfere di palazzo in location da far accapponare la pelle tanto sono pazzesche, è ora di risalire sul pullman: ci dirigiamo verso la Romantische Strasse per rientrare a Monaco. Allontanandoci, viene naturale girarsi e guardare i Castelli Neuschwanstein e Hohenschwangau da lontano, uno di fronte all’altro come in uno specchio, circondati dalle Alpi, da colline in fiore e da splendidi laghi. Una cornice perfetta per quello che fu il sogno perfetto di Re Ludwig il romantico. L’ultimo Castello che ci resta da visitare è lo spettacolare Herrenchiemsee! Come gli altri due castelli che abbiamo visitato in precedenza, anche questa fortezza è situata in un contesto da fiaba, su di un’ isoletta lontana dalla città, circondata dalle Alpi Bavaresi e da colline: quando vi giungerete, resterete letteralmente senza fiato, poichè ancora una volta Ludwig vi avrà stupito con il suo romanticismo e la sua poesia. Partiamo in treno da Monaco e giungiamo a Prien am Chiemsee dopo circa un paio d’ore: il viaggio è tranquillo e dal finestrino si può godere di un ottimo paesaggio.

Si attraversa la bella campagna bavarese, alcuni paesini con le loro chiesette costruite proprio nei pressi della ferrovia e piano piano ci si avvicina alle Alpi ed al Chiemsee, uno dei tanti laghi vicini a Monaco di Baviera. Scendiamo a Prien, delizioso paesino molto frequentato dai turisti e decidiamo di incamminarci a piedi verso il lago per poi prendere il battello che ci porterà sulla Herreninsel, dove si trova il Castello di Ludwig. In stazione è possibile prendere un altro piccolo trenino che vi porterà direttamente alla zona dei traghetti: fate attenzione agli orari in cui passa, anche se è piuttosto frequente! Il percorso del traghetto è davvero affascinante, poichè il paesaggio che si gode dal lago è qualcosa di unico! Sono possibili diverse soste, poichè il lago è il maggiore bacino lacustre della Baviera e sono parecchie le città che si affacciano su questa enorme distesa di acqua: state quindi attenti ad acquistare il biglietto giusto per “l’isola degli uomini”, ovvero la Herreninsel. Vi consiglio tuttavia di acquistare un pacchetto che vi permette di visitare sia la Herren che la Fraueninsel: organizzate il vostro tempo e non perdete questa occasione, poichè queste due isolette sul lago sono davvero molto carine! La Fraueninsel (“isola delle donne”) è un ambiente particolarmente suggestivo e romantico dove ha sede un antichissimo monastero delle Benedettine, ancora oggi abitato dalle monache. Nella chiesa, ricca di elementi dell’arte carolingia e romanica, sono custodite le venerate spoglie della Beata Irmengarda.

Una volta giunti sulla Herreninsel invece, ci sono diverse cose da visitare ed è bene decidere da che cosa partire: vi consiglio di andare subito ad acquistare il biglietto per la visita del Castello, con guida in italiano! Prima o dopo la visita, fate una sosta nell’ex complesso abbaziale dei Canonici Agostiniani, acquistato da Ludwig insieme all’isola nel 1873. All’interno si possono visitare alcuni saloni barocchi, testimonianza del prestigio dei Canonici che abitarono la Herreninsel dal 1130 al 1803, nonché il piccolo appartamento privato del re e la sala dove si riunì nel 1948 la commissione incaricata della stesura dellaCostituzione della Repubblica Federale Tedesca. Non dimenticatevi di dare sempre un’occhiata fuori dalle numerose finestre degli appartamenti reali: l’atmosfera che si respira è sempre fiabesca e viene naturale sognare ad occhi aperti davanti a questo spettacolo della natura! Impossibile da descrivere e da raccontare: sono emozioni che vanno vissute sul posto!

Il percorso da raggiungere per arrivare al Castello, come al solito, consiste in una bella camminata in mezzo ad una fitta vegetazione per una mezzoretta circa: noi abbiamo fatto una sosta per pranzare in un ristorantino carino in cima ad una scalinata, dalla quale si dominava buona parte del lago e delle sue isolette.

Una volta terminata la strada che conduce a Schloss Herrenchiemsee, nel trovarsi davanti alla magnificenza del Castello si ha come una sorta di déjà vu: chi ha visitato il palazzo di Versailles verrà colpito dalla impressionante somiglianza che sussiste con il castello di Ludwig II! Schloss Herrenchiemsee viene infatti definita la “Versailles bavarese”. La facciata è una copia esatta di quella di Versailles: Herrenchiemsee si presenta come un inno alla potenza ed alla gloria del Re Sole, Luigi XIV di Francia, e Ludwig, da sempre profondo ammiratore di questa mitica figura storica, decise di erigere un castello che fosse l’esatta copia dell’originale francese.

Tutte le sale hanno infatti dipinti che richiamano e venerano il Re Sole. Il grande interesse che nutre Ludwig verso il Re sole e la famiglia reale francese va oltre ad una semplice rimembranza storica o ad una passione-venerazione: Luigi XVI di Francia fu il padrino di battesimo di suo nonno, re Ludwig I di Baviera. La prematura morte del quarantenne sovrano, avvenuta il 13 giugno 1886 in circostante mai chiarite nel lago di Starnberg, non consentì di portare a compimento il progetto. Oggi Herrenchiemsee è infatti costituito solo dal corpo centrale: l’ala di sinistra, incompiuta, è stata demolita nel 1907 mentre quella di destra non ha mai visto la luce. Una volta visitate le sale che furono abitate da Ludwig II, si resta impressionati dalla parte non finita del Castello: resta solo tristezza e desolazione. La visita nella Versailles bavarese, con la nostra guida tedesca molto preparata e parlante un italiano bizzarro vede tra i primi ambienti lo scalone d’onore.

Come modello per Herrenchiemsee, Versailles non corrispondeva sempre all’idea omogenea che Ludwig II aveva della reggia francese e così richiese nuove creazioni nello spirito dello stile dell’Ottocento: la grande scala ricostruisce, sulla base di incisioni contemporanee, la scala degli ambasciatori di Versailles, ma ha un’impronta tutta diversa a causa del moderno tetto di vetro. La sala della guardia è la prima delle sale di parata. Ricca di raffinati stucchi d’oro e preziosi marmi, è adornata dalle alabarde della guardia reale, la cosiddetta Hartschiere. Nei rivestimenti in legno bianco e oro della prima anticamera sono inseriti dei quadri con scene del tempo di Luigi XIV mentre nel grande affresco del soffitto è raffigurato il trionfo di Bacco e Cerere. Il magnifico armadio con applicazioni in bronzo dorato è lavorato con la tecnica del Boulle. La seconda anticamera ha finestre in forma ogivale come il “Salon de L’Oeil de Boeuf” di Versailles. I quadri al muro rappresentano Luigi XIV e membri della sua famiglia; la grande statua equestre rappresenta sempre il “Re sole”.

Nel cerimoniale di corte la camera da letto di parata era il luogo dell’udienza serale e del mattino: non una semplice camera per dormire e riposare ma addirittura il centro focale del castello. Si vede una porticina socchiusa: la guida ci spiega che è un passaggio segreto che porta direttamente allo spogliatoio della piscina del Re che si trova al piano terra. Infatti, più tardi quando scendiamo ed attraversiamo la grande piscina coperta, vediamo la porta dello spogliatoio semi aperta e si intravede una scala a chiocciola che conduce si sopra, alla camera da letto! La camera da letto di Herrenchiemsee è qualcosa di straordinario: stucchi, arredi e tessuti sono di una ricchezza che è difficile descrivere a parole! Anche in questo caso, le sensazioni che si provano davanti a questa opulenza sono qualcosa di straordinario. Ludwig sapeva come colpire nel segno e come emozionare ed impressionare chiunque avesse il privilegio di poter godere di tanta bellezza! La galleria degli specchi, con i suoi 98 metri di lunghezza (quella di Versailles si ferma a 73 metri), 52 candelabri e 33 lampadari, è il gioiello del castello; qualche critico d’arte la ritiene addirittura superiore all’originale. Si resta davvero senza fiato davanti alla vastità di questo salone! La sala da pranzo in forma ogivale, disegnata sul modello di un salone dell’Hotel de Soubise di Parigi, è arredato con i busti di Luigi XV, della duchessa di Lavalliere e delle grandi dame di corte come la contessa Dubarry e la marchesa de Pompadour. Sotto un gigantesco e bellissimo lampadario di porcellana di Meissen c’è il curioso ed ormai celeberrimo tavolo, il “Tischlein-deck-dich” di cui abbiamo già parlato (tavolo che si apparecchia da sé), direttamente collegato con le sottostanti cucine attraverso uno speciale marchingegno creato per evitare che il re venisse disturbato dai camerieri mentre mangiava.

Alla fine della visita la guida ci porta a visitare le cucine e possiamo vedere finalmente il marchingegno del tavolo della sala pranzo da un’altra prospettiva, quella vista solo ed esclusivamente dal personale della cucina! E’ davvero emozionante pensare ai cuochi che preparavano i piatti preferiti del Re, apparecchiavano la tavola e poi la facevano salire fino al pavimento della sala da pranzo, dove la botola si richiudeva e Ludwig poteva finalmente mangiare tranquillo ed indisturbato! L’ isola degli uomini (come quella delle donne) è un continuo rincorrersi di sentieri e strade che si perdono nella natura: ci sono boschi fittissimi, chiostri, cascine (con mucche, pecore, maiali ed altri animali), una chiesetta ed il bellissimo Museo che sorge sull’ex abbazia dei Canonici Agostiniani. Sulle due isole vive una grande comunità di artisti e pescatori e pare siano particolarmente suggestive durante il periodo natalizio, con mercatini e tante altre attività dedicate al Natale. Riprendiamo così il traghetto per tornare a Prien am Chiemsee e riprendere il treno direzione Monaco di Baviera, non prima di aver dato un ultimo, lunghissimo e malinconico sguardo alle isolette ed alle Alpi Bavaresi che fanno da splendida cornice a quel meraviglioso scenario. Nonostante continui a cercare con gli occhi Schloss Herrenchiemsee, mi accorgo di come l’impresa sia impossibile: il Castello è ben nascosto ad occhi indiscreti, per rispettare la volontà del Sovrano di Baviera, che come sempre era solito rifuggire la mondanità. Mi accorgo di uno spazio particolare in cui il lago diventa come un piccolo fiumiciattolo e poi incontra la terra ferma ed un vasto prato: probabilmente Ludwig arrivava fino in quel punto con la sua imbarcazione e scendeva proprio sul parco che si apriva davanti al Castello.

Il suo ingresso a palazzo era senz’altro trionfale e da lì poteva godersi la sua Versailles bavarese in tutta la sua magnificenza.

Se vi restano giorni liberi, vi consiglio di raggiungere in treno le bellissime e vicinissime Norimberga e Salisburgo (Austria): entrambe visitabili nell’arco di una giornata. Buona permanenza nella bellissima Baviera!



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