il castlèt-tour

Alla ricerca del Piemonte più genuino
Scritto da: oriori
il castlèt-tour

Uno slow tour di 4 giorni per gli amanti dei viaggi fuori dalle rotte turistiche tradizionali ispirato da un’interessante iniziativa che, passando per nove comuni, porta all’esplorazione del Piemonte più autentico e tradizionale.

L’idea

Io sono piemontese doc, gibi di adozione e ci legano la curiosità e tutto quello che è più insolito. quando viaggiamo siamo sempre alla ricerca di percorsi originali ed avventurosi che fuori dai più consueti circuiti turistici ci portino alla scoperta di luoghi e territori.

Interessati a scoprire il Piemonte più genuino e popolare, siamo casualmente venuti a conoscenza di un’interessante iniziativa nata nel 2017 ad opera di 9 piccoli comuni dislocati in ben 5 delle 7 province piemontesi.  si tratta di un insolito gemellaggio che si prefigge lo scopo di valorizzare il territorio e di promuovere il turismo in queste zone tradizionalmente un po’ meno frequentate.

Vi parlo di 9 comuni che ai più forse sono sconosciuti, ma che condividono un’interessante caratteristica: tutti possiedono nel loro nome il termine castelletto, castlèt in piemontese.

Spinti da questa curiosità abbiamo ideato questo tour di 4 giorni e 500 km con partenza da Torino con l’obiettivo di visitare tutti i castelletto aderenti al progetto ponendo l’attenzione sia sulle peculiarità del percorso attraverso le diverse province sia sulle tipicità che ogni luogo può offrire. perfetto in macchina, il tour in moto è straordinario, e per gli amanti delle bikes il divertimento tra i saliscendi piemontesi è garantito.

I castelletti e il loro simbolo

I Castelletti, suddivisi per provincia, sono i seguenti:

  • provincia di Cuneo: Castelletto Stura, Castelletto Uzzone
  • provincia di Alessandria: Castelletto d’Erro, Castelletto d’Orba, Castelletto Monferrato, Castelletto Merli
  • provincia di Asti: Castelletto Molina
  • provincia di Biella: Castelletto Cervo
  • provincia di Novara: Castelletto sopra Ticino

Legati dal loro suggestivo nome, e dislocati in ordine sparso sul territorio piemontese, sono dei luoghi molto tradizionali.

Proprio perché ricchi di cultura, storia, architettura, paesaggi, eccellenze enogastronomiche e senso di appartenenza. I castelletti riescono a mantenere intatta la loro tipica identità e le loro peculiarità anche in quest’ottica di “gemellanza regionale”, che ovviamente presenta delle diversità.

Anticamente questi luoghi possedevano tutti il loro castello o la loro dimora storica. Oggi non è più così, ma il loro passato millenario è testimoniato da documenti originali molto antichi e opere d’arte preziose.

Nel 2017 questa sorta di gemellaggio regionale si è suggellato a Castelletto Uzzone con l’inaugurazione di quello che li simboleggia: un meraviglioso cartello segnaletico, il “cartello dei 9”, sul quale sono indicate le distanze chilometriche tra i comuni aderenti e la direzione da prendere per raggiungerli. ogni comune ha il suo cartello.

Il castlèt-tour

  • giorno 1: Torino – Castelletto Stura – Castelletto Uzzone, lunghezza 160 km su autostrada e strade provinciali
  • castelletto stura, 87 km da Torino

All’arrivo ci si immerge senza dubbio nel paradiso degli amanti dello sport e della natura. ci troviamo nel parco naturale gesso e stura dove spazio e ambiente favoriscono le attività all’aperto. qui durante la festa patronale estiva di san magno, si ripete la danza delle spade, una tradizione che arriva direttamente dal medioevo allo scopo di rievocare la cacciata dei mori dal paese nella metà del 1500. al centro della piazza di castelletto stura si può ammirare la statua bronzea di uno spadonaro a riconferma del legame con il passato. la cucina tipica è legata alla tradizione: prodotti locali, selvaggina macerata nel vino, lumache, rane, trote di fiume, funghi porcini, formaggi, polenta, dolci di pasta di pane. una curiosità: il paese, grazie al commerciante Antonio Bonardo che ne ha permesso la cultura e la diffusione, è da più di cinquant’anni la patria del gioco a squadre del tamburello.

  • Castelletto Uzzone, 74 km

Dopo aver percorso la parte alta della Val Bormida godendo di un panorama montuoso letteralmente selvaggio, si arriva in un comune così piccolo e caratteristico da sembrare finto, senza tempo. una viuzza, una manciata di case e un paio di botteghe. ma ci aspettano due sorprese. la prima è che Castelletto Uzzone è parte dell’associazione nazionale città del pane, la quale comprende ben 50 comuni italiani che preservano la qualità dei pani regionali legati ai territori. la seconda è che in una splendida piazzetta antistante la chiesa c’è un laboratorio artigianale che crea dolci di altissima qualità con la nocciola Piemonte IGP. il clima, i boschi magnifici e il cibo genuino fanno sì che questo piccolo borgo sia turisticamente attivo.

giorno 2: Castelletto uzzone – Castelletto d’erro – Castelletto d’Orba – Castelletto Molina

  • lunghezza: 107 km su strade provinciali

Castelletto d’Erro, 40 km

In posizione privilegiata sulle alture dell’alto Monferrato e orientato verso la strada del vino e verso la zona di produzione della robiola di Roccaverano, questo luogo possiede una meraviglioso tesoro antico, la torre di guardia. Il panorama che si può godere da questa altura non ha bisogno di tanti commenti: la Langa, Alessandria, l’Appennino ligure, il silenzio e le splendide fioriture stagionali della lavanda. Luoghi e scorci altamente instagrammabili!

Castelletto d’Orba, 37 km

Questa è la tappa per eccellenza per chi ama la storia. il grande castello quadrangolare del 400 di castelletto d’orba è fornito di merli e strutture gotiche. dal portale principale si snoda una strada elicoidale che sale fino ai piedi del maniero. tra portali, testimonianze antiche e affreschi con riproduzioni di proverbi piemontesi, si può viaggiare nel passato. se non bastasse, castelletto d’orba è ricco di sorgenti di acque minerali scoperte a metà 700 da un medico ed un farmacista che le utilizzarono per le cure. le meraviglie citate, il clima e i vini doc dell’alto Monferrato fanno sì che castelletto d’orba goda di una buona attrattiva per il turismo.

Castelletto Molina, 31 km

Giunti nella terra del Brachetto d’asti, ci accoglie un borgo la cui origine è di epoca romana. Anche qui il Castello dei Conti Veggi, oggi privato, la fa da padrone tanto da apparire in un affresco del XVI secolo nella Galleria dei Musei Vaticani a conferma della sua importanza storica. Conserva ancora i muraglioni medievali, alcuni merli e feritoie originali. nella sua cappella gentilizia c’è un dipinto di San Francesco da Paola che si può ammirare un paio di volte l’anno. A Castelletto Molina si pratica ancora il “balon” ovvero lo sport che oggi è conosciuto con il nome di “palla a pugno” o “pallone elastico”, da sempre uno dei simboli della cultura contadina del basso Piemonte.

giorno 3: Castelletto Molina – Castelletto Monferrato – Castelletto Merli – Castelletto Cervo

  • lunghezza: 163 km su strade provinciali

Castelletto Monferrato, 37 km

Dall’altura con panorama verso il Monviso, il monte rosa e la collina entriamo nel paese rinomato per la sua sagra della zucca. Il castello purtroppo non è più originale. il borgo ha dato i natali al famoso liutaio Lodovico Rastelli che ha poi svolto la sua attività a Genova assieme alla figlia. Per gli amanti del buon cibo, la lasagna di zucca di Castelletto Monferrato è de.co., denominazione comunale agroalimentare come ricetta tipica.

Castelletto Merli, 42 km

Se si apprezzano le passeggiate e la vita slow, questo borgo piccolissimo e diffuso è il posto giusto. Siamo nella terra del Barbera che ospita la festa dei merli, una sagra enogastronomica con esposizione della razza bovina piemontese. A una manciata di km c’è il Sacro Monte di Crea. Passeggiare a piedi, visitare luoghi sacri, pedalare in bici o andare a cavallo sono le attività ideali per godere delle bellezze del paese e della zona circostante.

Castelletto Cervo, 84 km

Piccolo e apparentemente modesto, questo centro è citato nella storia poiché passaggio sull’importante via medioevale Lexonasca per i commerci che guadavano il fiume cervo. Si tratta di un luogo tranquillo, molto silenzioso e vi si coltiva il riso. Il castello è stato molto rimaneggiato ma è ancora interessante e visitabile in alcune occasioni.

Giorno 4: Castelletto cervo – Castelletto sopra Ticino

  • lunghezza:68 km su autostrada

Castelletto sopra Ticino, 68 km

Il nostro tour si conclude al confine con la Lombardia dalla quale ci separa l’omonimo fiume. Il Castello Visconteo domina il punto nel quale le acque del Lago Maggiore incontrano il Ticino, ma non è più originale. Il paese è moderno e vivo. Si può prendere il sole nelle spiaggette, passeggiare nella natura andare in bici, gironzolare per il centro storico e visitare i musei archeologici. Pranzare in riva al fiume nei localini non ha prezzo!

Consigli genuini

  • Approfittare degli spunti che il castlèt-tour regala: è fantastico per poter fare deviazioni ed approfondimenti;
  • Per dormire non c’è che l’imbarazzo della scelta: si può scegliere di soggiornare presso agriturismi e b&b bellissimi, ad ottimi prezzi, dove assaporare la vita rilassante e slow, così come nei relais di charme, molto diffusi in queste zone, per quel tocco di classe in più e se si vuol spendere di più.
  • Il consiglio sempre valido è di assaggiare tutte le eccellenze! Cibo e vino sono i piaceri di noi viaggiatori e il Piemonte non è secondo a nessuno.
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