Colori, laghi e Barolo: 4 giorni per vivere il Piemonte più bello
Quest’anno abbiamo deciso di sfruttare un weekend lungo per spezzare la routine e di provare una nuova esperienza: un viaggio in camper. Già da mesi pensiamo di acquistare un camper, ma essendo la nostra prima esperienza, abbiamo deciso di affittarne uno per capire se fosse la strada giusta per noi. Il programma avrebbe previsto un giro tra le meraviglie naturali della Valle d’Aosta, ma le previsioni metereologiche non erano ottimali, anzi promettevano temporali senza sosta. E qui abbiamo potuto apprezzare il primo grande vantaggio del camper: si può cambiare itinerario continuamente con la massima libertà. Per cui abbiamo deciso di esplorare il Piemonte, una regione sicuramente non al primo posto dei nostri desideri, ma che invece ci ha piacevolmente stupito e meravigliato. Entrambi avevamo già avuto la possibilità di visitare Torino con i suoi bellissimi palazzi, la Mole Antonelliana e i musei, in particolare il Museo Egizio, per cui il nostro itinerario si è concentrato su luoghi ancora sconosciuti.
Indice dei contenuti
Diario di viaggio
Primo giorno: il paese di Pinocchio, Big Bench e la coloratissima Cappella del Barolo
Siamo partiti in auto da Genova con i nostri due meravigliosi cani verso le 10:00 di mattina; siccome l’appuntamento per il ritiro del camper era previsto alle 18:00 a Collegno, abbiamo deciso di sfruttare la giornata visitando brevemente la provincia di Cuneo. In circa due ore abbiamo raggiunto il piccolo paesino di Vernante, dove abbiamo pranzato in un ristorante all’ingresso del paese provvisto di ampio parcheggio gratuito, prima di perderci passeggiando tra le vie caratterizzate dei bellissimi murales raffiguranti la storia di Pinocchio. Infatti qui visse Attilio Mussino, il pittore soprannominato “lo zio di Pinocchio”, che illustrò il celebre libro di Collodi e in suo onore sulle facciate delle case del paese sono stati dipinti murales che narrano le vicende di Pinocchio.
Da qui, in un’oretta di macchina, abbiamo raggiunto la piccola frazione di Carrù dove si trova una delle numerose Big Bench, panchine giganti, disseminate su tutto il territorio Piemontese. Lasciata l’auto nel grande parcheggio gratuito antistante, ci siamo “arrampicati” per le foto di rito. Dopo la breve sosta siamo ripartiti verso La Morra, piccolo paese distante circa mezz’oretta. Da qui si può ammirare un immenso paesaggio ricco di vigne, ma la particolarità è che tra i filari sorge la piccola Cappella del Barolo (orari 09:00-19:00, gratis) che si staglia nel paesaggio con i suoi colori meravigliosi lasciando tutti senza parole. Purtroppo abbiamo trovato la porta chiusa per cui non abbiamo potuto visitare l’interno, ma la deviazione vale comunque la pena perchè gli esterni sono davvero particolari.
Ancora un’ora di strada e finalmente raggiungiamo Collegno e, dopo aver sbrigato le pratiche burocratiche, partiamo per la nostra avventura in camper. L’ultima tappa della giornata è il piccolo paese di Baceno, dove è presente un’area sosta camper comunale dove trascorrere la notte, molto comoda per l’escursione prevista per il giorno successivo. L’area sosta Alpe Devero è semplice da raggiungere in quanto, giunti a Baceno, è ben segnalata. All’ingresso si ritira una tessera che registra l’orario di ingresso e viene utilizzata per pagare la sosta all’uscita. Il prezzo di 10 euro/12ore consente la sosta su piazzole pianeggiati e ben tenute, il carico/scarico acque e l’utilizzo dell’elettricità.
Secondo giorno: dagli Orridi di Uriezzo al Lago Maggiore
La prima notte in camper è trascorsa tranquillamente, ma al mattino ci attendeva una brutta sorpresa. Al momento di partire per raggiungere la vicina Premia, la batteria del camper ha iniziato a fare i capricci. Dopo aver contattato i proprietari del camper e l’assistenza, nonostante fosse il 2 Giugno, un meccanico ci ha raggiunto in poco meno di 20 minuti e ci ha portati nella sua officina in centro paese. Dopo circa un’oretta è riuscito a riparare il danno permettendoci di riprendere le nostre vacanze.
Dopo aver lasciato il camper di fronte all’officina, con il permesso dei proprietari, abbiamo raggiunto a piedi la Chiesa Monumentale di San Gaudenzio alla cui sinistra è presente una mulattiera che discende sotto una serie di arcate di pietra e conduce al sentiero sterrato diretto agli Orridi di Uriezzo. Gli Orridi visitabili sono tre l’Orrido di Nord-Est, lungo circa 100m con alcuni passaggi molto stretti, l’Orrido Sud, lungo circa 200m e probabilmente il più spettacolare, e l’Orrido Ovest, difficile da raggiungere e consigliato solo agli escursionisiti esperti. La strada sterrata, attraverso boschi e prati, ci ha condotto all’Orrido Sud che abbiamo superato per raggiungere prima l’Orrido Nord.Est. Questo si presenta come un profondo canyon scavato negli anni dalla forza dell’acqua che ormai l’ha abbandonato, ricco di stretti passaggi fra le pareti di roccia profonde circa 10m. Rientrati sul sentiero principale siamo tornati sui nostri passi per tornare all’Orrido Sud. Per attraversarlo è necessario scendere lungo una scalinata in ferro, si presenta più lungo, profondo e tortuoso rispetto al precedente e per questo più spettacolare. All’uscita si prosegue lungo il sentiero per arrivare al ponte Maiesso che conduce alle Marmitte Giganti lungo il corso del fiume Toce.
Prima di fermaci lungo il fiume abbiamo proseguito nel bosco in salita per circa 1,5km raggiungendo il Rifugio Monte Zeus per una pausa pranzo a base di salumi e formaggi del posto, polenta e salame al cioccolato. La salita è molto dura, soprattutto per chi non è allenato, ma vale la pena fare sosta in questo piccolo rifugio. Dopo pranzo abbiamo ripercorso i nostri passi e raggiunto le Marmitte Giganti: uno spettacolo della natura scavato dal fiume Toce che alterna tratti in cui il fiume scende impetuoso formando cascatelle a tratti in cui la roccia è stata modellata della forza dell’acqua formando delle piscine naturali in cui è possibile fare un tuffo. Ovviamente l’acqua era gelida e il bagno è consigliato solo ai più coraggiosi, ma i nostri cani non hanno perso tempo a tuffarsi e a giocare senza badare troppo alla temperatura!
Dopo circa un’oretta abbiamo deciso di rientrare al camper, purtroppo come spesso accade in montagna, il sole è sparito all’improvviso lasciando il posto ad un violento temporale che ci ha accompagnato lungo la strada del ritorno. Rientrati in camper abbiamo deciso di partire il direzione del Lago Maggiore, raggiungendo in circa un’ora l’area sosta camper comunale di Verbania. L’area è ben tenuta, pulita, con piazzole su asfalto pianeggianti, servizio di carico/scarico delle acqua ed elettricità. Il pagamento viene eseguito in anticipo dalla cassa automatica con un massimo di 12euro/24ore.
Giorno 3: Lago Maggiore, Villa Taranto e la Grande Muraglia Piemontese
Seconda notte in camper molto tranquilla, sveglia presto e dopo colazione raggiungiamo a piedi Villa Taranto in riva al Lago Maggiore con una passeggiata di 20 minuti. Villa Taranto ospita un meraviglioso giardino botanico, ben tenuto e pulito, con molte specie botaniche provenienti da ogni angolo della terra. Il percorso all’interno è ben segnalato e all’ingresso viene consegnata una cartina cartacea per orientarsi meglio. La visita è durata circa un’ora e mezza (costo biglietto 12 euro) ed è permesso l’ingresso ai nostri amici a quattro zampe.
All’uscita dalla Villa ci siamo riempiti gli occhi del meraviglioso panorama sul Lago Maggiore. Putroppo per questione di tempo (dovuta all’imprevisto del camper rotto il primo giorno) abbiamo rinunciato a visitare l’Isola Superiore detta dei Pescatori con il traghetto (le Isole Borromee del Lago Maggiore sono tutte e tre visitabili e raggiungibili con il traghetto della linea pubblica oltre che con compagnie private: purtroppo l’Isola Madre e L’isola Bella non possono essere visitate con i cani) e abbiamo deciso di ripartire in tarda mattinata per Fenestrelle. In circa due ore e mezza abbiamo raggiunto l’ampio parcheggio del Forte di Fenestrelle e dopo un veloce pranzo in camper, abbiamo raggiunto la biglietteria. Il Forte può essere visitato solo tramite visita guidata gestita da volontari; le opzioni di visita sono tre: una visita breve di circa un’ora, una visita approfondita della durata di 3 ore e l’escursione giornaliera di 7 ore. Noi abbiamo optato per la visita approfondita di 3 ore (biglietto 10 euro, cani ammessi) che ci ha permesso di ascoltare un’interessantissima lezione di storia per comprendere l’origine del forte conosciuto come la “grande muraglia piemontese” e visitare gli ambienti interni comprensivi di cucine, caserme, polveriera e pozzo con interessantissimi aneddoti sulla vita dei soldati e gli ambienti esterni con la meravigliosa Scala Coperta (di cui si percorrono circa 400 dei 3996 gradini) e la Strada Reale che conduce a quota 1400m slm per ammirare la Garitta del Diavolo.
Al rientro abbiamo raggiunto l’area sosta comunale Le Casermette, non ben segnalata sulla strada soprattutto se si proviene da valle. L’area è provvista di piazzole su manto erboso, un pò in discesa, scarico/carico acque ed elettricità; il prezzo è di 10euro/24h da pagare presso il negozio di abbigliamento Quota1000 all’inizio dell’area pedonale del paese.
Quarto giorno: Sacra di San Michele
La “Linea Sacra di San Michele” è una delle “ley lines”, ovvero una delle linee rette che toccano punti energetici del mondo, che già nei secoli passati erano considerati di grande valore e spiritualità. La Linea Sacra di San Michele fu tracciata, secondo la leggenda, dal colpo di spada che l’Arcangelo inflisse al Demonio per rimandarlo all’inferno. Lungo questa linea retta immaginaria di ben 2000km che taglia l’Europa, partendo dall’Irlanda (Skelling Michael) ed arrivando fino ad Israele (Monastero di Monte Carmelo), passando per Inghilterra (St. Michael’s Mount), Francia (Mont Saint Michel), Italia (Sacra di San Michele in Piemonte e Santuario di Monte Sant’Angelo in Puglia) e Grecia (Monastero di San Michele), sorgono sette Santuari dedicati al culto dell’Arcangelo Michele.
La Sacra di San Michele può essere visitata liberamente tutti i giorni con orari variabili con un biglietto di 8 euro (esiste la possibilità di visite guidate). Non importa se siete credenti o atei, ma questa Abbazia, sospesa in cima ad un monte, rappresenta un luogo spirituale, immerso nel silenzio, che permette di riflettere ed incontrare noi stessi. L’Abazia può essere raggiunta in auto salendo da Avigliana (lungo la strada e nel piazzale a 900m dalla Chiesa sono disponibili parcheggi a pagamento, non molto economici e non molto numerosi, quindi serve un po’ di fortuna), in bus-navetta da Avigliana o a piedi tramite diversi sentieri di cui il più panoramico parte dalla frazione di Mortera, il Sentiero dei Principi, e in circa un’ora e mezza conduce all’Abazia.
Avevamo in programma di percorrere proprio questo sentiero, ma il tempo non era molto d’accordo. Dopo essere partiti da Fenestrelle ha cominciato a piovere, per cui abbiamo deciso di raggiungere in camper l’Abazia; arrivati al piazzale siamo stati molto fortunati e siamo riusciti a parcheggiare il camper. L’accesso al sito purtroppo non è consentito ai cani per cui abbiamo svolto la visita alternati. Dal parcheggio è necessario imboccare un sentiero asfaltato che si snoda attraverso un bosco per circa 10 minuti che conduce di fronte al maestoso edificio. Lungo la strada si incontra il Sepolcro dei Monaci e successivamente l’ingresso dell’imponente edificio che si innalza verso il cielo regalando una splendida vista sulla valle. Dopo aver varcato l’ingresso possiamo ammirare sulle mura di pietra una parte degli antichi affreschi che danno un’idea della ricchezza di un tempo; poco più avanti, possiamo ammirare lo scenografico Scalone dei Morti, così chiamato perchè fino agli anni 30 ospitava all’interno delle nicchie laterali gli scheletri dei monaci che attualmente riposano nel sepolcro.
Raggiunta la cima dello Scalone si accede ad una terrazza panoramica attraverso il Portale dello Zodiaco che rappresenta i segni zodiacali e le costellazioni. Dal Portale, un’ultima rampa di scale, conduce alla Chiesa Nuova attraverso il Portale Carlo Felice su cui sono raffigurate nella parte bassa le armi dell’Arcangelo Michele e nella parte alta il diavolo bloccato dalla spada. All’interno della Chiesa si possono ammirare numerosi affreschi e una bellissima statua dell’Arcangelo Michele e si trovano numerose tombe di Casa Savoia.
Lasciata la Chiesa si raggiunge l’area del Monastero Nuovo dove si può osservare un edificio totalmente distrutto a seguito di terremoti e bombardamenti, ma si può ancora ammirare la Torre della Bella Alda, alta 20m. Proseguendo lungo il percorso, possiamo vedere altri interessanti elementi come la Ghiacciaia e le Cisterne per la raccolta delle acque. Terminata la visita abbiamo deciso di raggiungere a piedi il vicino Agriturismo Cascina del Canonici; fortunatamente la pioggia aveva lasciato il posto ad una giornata tersa e soleggiata che ci ha permesso di pranzare all’esterno con un meraviglioso tagliere misto di salumi e formaggi del luogo. Dopo pranzo siamo ripartiti in direzione Collegno per consegnare il camper ai proprietari e rientrare a casa.
Conclusioni
È arrivato il momento delle conclusioni di questo nostro primo viaggio in camper. Secondo noi rappresenta una valida soluzione per chi come noi ama i viaggi itineranti, permette di decidere l’itinerario di viaggio giorno per giorno consentendo modifiche anche all’ultimo minuto. Viaggiando con due cani ci ha inoltre garantito la massima libertà, per noi ma soprattutto per loro. Ovviamente è necessario un buon affiatamento, in quanto gli spazi non sono enormi, e molta organizzazione e spirito di adattamento. Per quanto riguarda il breve viaggio in Piemonte, ci ha lasciato un ricordo meraviglioso ed indelebile. Abbiamo ammirato i paesaggi delle Langhe e i piccoli borghi dipinti, camminato nel fango degli Orridi di Uriezzo senza parole per la maestosità della natura, visitato l’immenso Lago Maggiore anche se purtroppo non siamo riusciti a navigarlo, esplorato la “grande muraglie piemontese” ed infine abbiamo ritrovato noi stessi all’ombra della maestosa Sacra di San Michele.