I have a dream…. Al Jaseera Socotra
Quando nel 2001 alla fine di un viaggio nell’India del sud, Fabio amico e viaggiatore mi disse “la prossima meta sarà Socotra” la mia risposta fu” ma dove cavolo è Socotra??”. Per scoprirlo ho dovuto aspettare 6 anni quando, nel marzo del 2007 io e Fabio decidemmo che fosse giunto il momento di partire per 3 settimane sull’Isola della Felicità. Pare infatti che l’etimologia del nome Suqutra si possa collegare al sanscrito Dvpu Sukhatara, isola felice o Dvipa Sukhadhara, isola della felicità.
Partimmo un po’ da “figli dei fiori” alla ricerca di noi stessi e devo dire che Socotra si presta molto bene ad un viaggio dell’anima, un luogo dove la bellezza incontaminata, a volte anche aspra e difficile, riporta il vero esploratore in stretto contatto con la Natura e con Madre Terra. Abbiamo avuto fortuna nel trovare Mohammed, la guida locale, che ci ha accompagnato tra le bellezze naturali uniche al mondo, tra la gente di montagna che vive nelle grotte, tra i pescatori che ci offrivano aragoste appena pescate.
Non voglio ripetermi descrivendo l’emozione che la gente e i magnifici paesaggi regalano a chi è in grado di viaggiare con il cuore aperto, trovate tutto nei miei precedenti diari. Vorrei invece offrire l’esperienza dei 3 mesi trascorsi sull’isola in meno di 2 anni a stretto contatto con le persone che vivono di turismo, venendo a conoscenza in maniera approfondita della loro cultura e delle loro problematiche. Insomma vorrei dare il contributo di chi l’isola l’ha vissuta anche dalla parte della gente del luogo, sperando che i miei consigli possano farvi vivere la vacanza a Socotra nel modo migliore.
Comincio con trascrivere il significato di Turismo Solidale tratto da un sito di viaggi: Il Turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori.
”Tratto dal sito dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR).
Il turista responsabile si informa in anticipo sulla situazione politica e su usi e costumi del paese che andrà a visitare e – una volta giunto a destinazione – si cala in quell’ambiente, facendosi partecipe di ciò che lo circonda, comportandosi nel rispetto delle tradizioni e della natura, assaporando cibi locali e interagendo con la gente del posto.
Un turismo equo nella distribuzione dei profitti, rispettoso delle comunità locali e a basso impatto ambientale comporta di ottenere un po’ di più dalle nostre vacanze offrendo un po’ di più ai paesi ospitanti.
Al contrario un turismo di massa può causare degrado ambientale, un consumo eccessivo delle risorse naturali, un’edificazione intensiva nonchè la dispersione dell’identità culturale. L’ecoturismo (o turismo ecologico o turismo natura) è una forma di turismo responsabile in armonia con la natura e con il territorio. Coloro che scelgono una vacanza ecologica scelgono di vivere in contatto con la natura, di tutelarne l’ambiente, le tradizioni e le culture locali.
Sono viaggiatori sensibili, curiosi e attivi, generalmente appassionati di escursioni, trekking, mountain bike, climbing, alpinismo e birdwatching, attività da alternare al relax e alla conoscenza delle tradizioni folkloristiche e gastronomiche locali.
Se state programmando una vacanza a Socotra DOVETE essere turisti responsabili. Questo vuol dire affidarvi ad agenzie locali “responsabili” con guide accreditate di patentino, che conoscano la flora e la fauna e che vi guidino alla scoperta dell’isola consapevoli dell’importanza della loro attività per lo sviluppo di un turismo eco-solidale. Durante le vacanze di Natale ho accompagnato un gruppo dell’associazione culturale shukran insieme all’agenzia socotraguide che organizza viaggi in pieno rispetto delle regole del turismo responsabile e ho potuto vedere la differenza con altri gruppi un po’ meno..”educati”. L’abbigliamento per esempio.. Non dimenticate di essere in un Paese di religione musulmana quindi evitate di girare in abiti succinti al di fuori delle spiagge. Non lasciate in giro mozziconi di sigarette, fazzolettini umidificati, riportate in patria le confezioni di plastica vuote, utilizzate per lavarvi saponi naturali tipo quello di Marsiglia. Non raccogliete conchiglie o coralli. Sono stata testimone in aeroporto di una scena in cui una turista italiana con la complicità di una guida poco ecologica, si era messa in valigia una stella marina.. Non regalate nulla ai bimbi se non è la vostra guida locale a consegnare direttamente vestiti, scarpe e giochi. Acquistate pesce e pane dai villaggi che visitate, chiedete il permesso prima di fare fotografie. Raccogliete non solo la vostra spazzatura ma anche quella degli altri. Visitate l’orto botanico e il museo dei manufatti e lasciate la mancia, servirà per farli vivere.
Ho visitato una marea di luoghi già rovinati dal turismo di massa e Socotra nonostante sia stata dichiarata patrimonio dell’Unesco è in pericolo. Gli interessi legati al crescente turismo possono distruggere nel giro di pochi anni la sua fragile bio-diversità.
Affidatevi alle guide esperte, non cercate una vacanza low cost a Socotra, i locali hanno tutti i diritti di guadagnare il giusto per il loro lavoro e per i loro servizi.
Ho visto troppi turisti arrivare all’aeroporto e mettersi a contrattare con arroganza sul prezzo della jeep, rifiutare la guida tanto va bene l’autista anche se parla solo arabo, pretendere solo un passaggio e una tenda per arrangiarsi su una spiaggia deserta… mi sono davvero vergognata anche perché anche io prima di questa esperienza cercavo la vacanza all’insegna del risparmio. Non saranno i 200 dollari di differenza che vi renderanno più ricchi ma vi perderete tutti i contatti umani e il rispetto dei locali. Perderete i racconti delle leggende e delle tradizioni dell’isola sotto al cielo stellato. Perderete il cibo cucinato da loro e condiviso con i bambini che verranno a trovarvi dai villaggi vicini. Create con le vostre guide un rapporto di amicizia, provate a masticare un po’ di qat con loro invece di giudicarli troppo severamente. Non portate sull’isola i vostri ritmi da stress ma rilassatevi ed entrate nella danza cosmica della Natura. I have a dream. Vorrei vivere sull’isola per insegnare ai turisti il rispetto della cultura, del lavoro della gente e dell’ambiente. Per insegnare ai locali a preservare il gioiello che appartiene loro, purtroppo sono i primi a non avere coscienza ecologica. Per insegnare ai bambini il significato di ecologia e rispetto della natura. Ma soprattutto per imparare le regole di una vita semplice, circondata da bellezze naturali uniche e per riscoprire la spontaneità e la semplicità dei rapporti personali.
Riparto per Socotra a fine mese alla ricerca di un’idea che possa concretizzare il mio sogno, I have a dream..