2000 anni di storia che uniscono i Castelli Romani e Mel Gibson: alle porte di Roma c’è una delle più grandi cisterne sotterranee al mondo

Francesco De Luca, 08 Giu 2025
2000 anni di storia che uniscono i castelli romani e mel gibson: alle porte di roma c'è una delle più grandi cisterne sotterranee al mondo

Albano Laziale, Castelli Romani, a pochi passi dalla Capitale, cosa nasconde il mondo sotterraneo dei territori romani? Ci sono le catacombe, certo, che, almeno a Roma, costituiscono il non plus ultra dei luoghi ipogei; le catacombe, però, per quanto misteriose ed attraenti, non sono l’unico barlume di vita sottoterra. Spostiamoci un po’ dalla Capitale, verso i Castelli Romani, quel fil rouge che, dall’antichità ad oggi, ha rappresentato la fuga dal caldo e dalla frenesia della città. Ai Castelli Romani ci sono i laghi, la porchetta, il vino, i boschi. Ci sono anche i Cisternoni però, antichi, giganteschi, capaci di contenere un quantitativo sorprendente d’acqua. Sono ancora attivi, e, soprattutto, ancora funzionanti. Andiamo a dare un’occhiata un po’ più da vicino.

In evidenza

I Cisternoni: l’acqua dei soldati e degli imperatori

Una struttura maestosa, che si porta egregiamente i suoi quasi 2000 anni. Sì, ma, di cosa parliamo? Di una grande struttura sotterranea fatta costruire, pensate, fra la fine del II e l’inizio del III secolo dopo Cristo per volere dell’imperatore Settimio Severo.

La motivazione? Semplice, assicurare il rifornimento idrico ai soldati della seconda Legione Partica, il corpo militare che era stanziato proprio ad Albano Laziale, in accampamenti noti come Castra Albana, dal latino castra, accampamento.

La campagna contro i Parti – stanziati nella Persia, oggi corrispondente grossomodo all’Iran – fu un successo, e, per usare un gioco di parole, possiamo dire che la II legione di Albano fece la sua parte.

Come accennato, il dato più sorprendente è che la struttura è ancora funzionante; non a caso, infatti, fra il 1884 e il 1912, questa fu riutilizzata come riserva d’acqua potabile e per l’irrigazione.

Le dimensioni sono incredibili, e ricordano vagamente le prime basiliche cristiane a cinque navate, come quella di san Pietro in Vaticano o di San Giovanni in Laterano. Sono di quasi 50 metri di lunghezza e più di 30 di larghezza, il tutto sorretto da 36 pilastri che terminano su delle impeccabili volte a botte.

Pensate quanta acqua può essere contenuta qui dentro! Circa 10000 metri cubi, cioè, 10 milioni di litri d’acqua, attinti direttamente da sorgenti poste lungo i fianchi del lago Albano, uno dei due dei Castelli Romani, insieme al fratello minore, quello di Nemi.

Il rivestimento, come avveniva anche per gli acquedotti, è in cocciopesto. Solo due ingredienti per un materiale che garantisce l’impermeabilità a vita: frammenti di laterizio, quindi tegole o mattoni, miscelati con acqua e calce.

Ai Cisternoni la mano dell’uomo e l’offerta della natura coesistono tutt’oggi armoniosamente: la realizzazione, infatti, sfrutta e gode sia della roccia del territorio che della grande ingegneria romana, in questo caso, affidata al cocciopesto.

Per visitare il sito, basta prenotare al Museo civico di Albano Laziale, ospitato nella elegante Villa Ferrajoli.

Dagli imperatori a Mel Gibson

Parecchio tempo dopo gli imperatori e i soldati, ai Cisternoni si è recato anche il regista statunitense Mel Gibson, che, si vocifera, avrebbe idea di ambientare alcune scene del sequel della Passione di Cristo proprio ad Albano Laziale.

L’Italia era stata il luogo prediletto già per la Passione di Cristo, ambientato fra Roma e la Basilicata, nei comuni di Matera e Craco.

Ai Cisternoni, forse, Gibson ambienterà alcune scene di Resurrection of the Christ, la cui uscita è annunciata per il 2026.



Leggi ancheLeggi gli altri diari di viaggio