Socotra & Sana’a
11 – 22 FEBBRAIO 2011
Amici e parenti ci domandavano : ma vi sembra questo il momento più adatto per un viaggio nello Yemen ?. La risposta è scontata ma questo viaggio era fra le nostre priorità e lo avevamo programmato per Ottobre 2010, in tempi di relativa tranquillità, ma seguendo il suggerimento del Tour Operator, spostato a Febbraio il mese migliore per vedere la fioritura delle piante con ottimale temperatura sia dell’aria che dell’ acqua. Abbiamo avuto ( io) qualche momento di incertezza ma lo abbiamo superato. C’ è da aggiungere che proprio in funzione delle condizioni generali del paese abbiamo operato scelte ben precise per assicurarci il massimo della sicurezza e del confort. A posteriori possiamo affermare di essere pienamente soddisfatti per le nostre decisioni ed il Tour Operator ha lavorato benissimo : Socotra è un vero paradiso e Sana’a un gioiello unico, tutte cose risapute ma che devono essere vissute per goderne completamente.
Indice dei contenuti
Ecco un breve resoconto di come si è svolto questo viaggio davvero tutto incluso compreso acqua minerale a volontà.
1 º giorno – Venerdì 11 Febbraio – LIDO DI CAMAIORE – ROMA FIUMICINO
Il volo è prenotato per il primo pomeriggio di domani ma per fare tutto con la massima tranquillità partiamo alle 17:00 in auto e raggiungiamo, poco dopo le 21:00, l’albergo Hotel Club Isola Sacra a Fiumicino, in prossimità dell’aeroporto, prenotato tramite www.booking.com . Ottimo.
2° giorno – Sabato 12 Febbraio – ROMA FIUMICINO -SANA’A
Ci svegliamo con tutta calma, facciamo una abbondante colazione a buffet ed andiamo a lasciare l’auto nel parcheggio a lunga permanenza prenotato sul sito www.easyparking.it ; una navetta ogni 15 minuti porta ai vari terminal.
Sono da poco passate le 11:30 quando, al Terminal 3, ci mettiamo in coda al banco della Yemen Airwais per il check-in. Il volo IY741 parte puntualmente alle 14:20, l’aereo non è completamente pieno ed i turisti non sono moltissimi. Il servizio a bordo è di buon livello, sul vitto meglio sorvolare.
Atterriamo con anticipo rispetto alle 21:50 previste ma attendiamo quasi un’ ora per recuperare i bagagli (gli ultimi ad arrivare sul nastro); veloce è il passaggio della dogana anche se il binocolo che avevamo nello zaino viene prelevato, osservato con molta diffidenza e deve ottenere l’ autorizzazione di un superiore prime di esserci restituito.
All’ uscita troviamo ad attenderci Mahdi, la guida yemenita, parlante italiano, che starà con noi durante tutto il periodo del soggiorno nello Yemen.
C’è un’ auto con autista che ci sta aspettando e che ci porta all’ albergoTaj Sheba in pieno centro di Sana’a. Durante il tragitto notiamo moltissimi negozi aperti, discreto traffico e massiccia presenza dell’ esercito con frequenti posti di blocco.
L’ accesso all ‘albergo è presidiato sia da militari che dal servizio di sicurezza interno; ci fermiamo al cancello dove una banda chiodata impedisce l’accesso ( ed all’interno c’è anche un alto scalino artificiale antisfondamento), con uno strano strumento ispezionano l’ auto e dopo aver controllato i documenti ci fanno entrare. Nell’ antihall c’ è una postazione, come in aeroporto per controllare bagagli e persone. Questo imponente apparato ci trasmette un notevole senso di sicurezza.
Alla reception cambiamo pochi Euro per qualche spesuccia ad un tasso ragionevole.
Nonostante siano le 11:30 il ristorante dell’ albergo ci serve ottimi tramezzini caldi per cena.
3° giorno – Domenica 13 Febbraio – SANA’A – SOCOTRA
Sveglia alle 04:50. Alle 05:10 il servizio in camera ci porta caffè e cornetti. Alle 05:30 siamo nella hall dove incontriamo Mahdi, carichiamo i bagagli su un’ auto e ci dirigiamo all’aeroporto; non c’ è traffico veicolare solo pedoni e pochi militari.
Il volo IY9150 della Felix Airwais parte in perfetto orario alle 07:00 e siamo seduti a destra (a sinistra entrando) posizione che ci permetterà di ammirare Socotra dall’ alto. La giornata è bella anche se il celo non è completamente libero da nubi. C’ è uno scalo intermedio a Al Mukalla, con sosta di circa mezz’ ora, una cittadina sulla costa dove la famigli Bin Laden, originaria del luogo, dopo essere emigrata ed aver fatto una enorme fortuna in Arabia Saudita ha speso una montagna di soldi per asfaltare strade, piantare alberi e fare imponenti lavori di urbanizazione oltre a costruire ville per uso privato.
Con precisione svizzera alle 09:20 sbarchiamo a Socotra ed, ad attenderci troviamo Mohamed con la sua fuoristrada Toyota 4500 a benzina: sarà il nostro autista, bravo e simpatico, conosce anche qualche parola d’ italiano. Temperatura fantastica.
Trasferimento ad Hadibu, e primo incontro con gli alberi “Bottiglia”, simili ad un piccoli baobab, e la “Rosa del Deserto” dagli splendidi fiori rosa, per andare all’ albergo Summerland Hotel, il migliore dell’ isola ed in effetti è ad un buon livello, accogliente e pulito. La camera non è grande ma c’ è sia l’ aria condizionata che la pala al soffitto ed il bagno con doccia; acqua calda e corrente giorno e notte sono assicurate da un loro generatore. Cambio asciugamani e cambio biancheria ogni giorno, basta lasciare la chiave alla reception altrimenti non entrano in camera (paese che vai usanza che trovi).
Sfatti i bagagli ed ordinato il pranzo per le 13:00 ci dirigiamo verso la Valle di Dehazhafig, nelle vicinanze di Hadibu, tra palme di datteri, e le piante tipiche dell’isola. Qui incontriamo gli “avvoltoi egiziani” , numerosissimi su tutta l’ isola ma l’animale presente in città, in montagna e perfino sul mare è la capra, ne troveremo tantissime da per tutto; sono di piccola taglia così come di piccola taglia sono i bovini, ed in questo periodo hanno molti piccoli. Lasciata l’ auto ci inoltriamo su un sentiero per raggiungere una piccola sorgente dove gli abitanti della zona vanno ad attingere l’acqua o ad abbeverare il bestiame. Il terreno è cosparso di grossi massi e Luciana scivola e cadendo batte violentemente un braccio, per proteggere la reflex che ha al collo, e molte altre parti del corpo. La situazione appare subito grave. Rientriamo a Hadibu ed andiamo all’ ospedale che ha un aspetto non certo rassicurante. Il primario (ed unico medico) vive li ed è sempre disponibile. Apre il “Pronto Soccorso” e, dopo la visita al braccio decide di fare una radiografia. Cercano le chiavi per aprire i lucchetti che chiudono le porte del reparto ( può sorprendere ma il sistema di chiudere le porte di negozi e magazzini con lucchetti piuttosto che con serrature è la norma sull’ isola). Trovano solo la chiave dell’ ingresso e quindi, con un seghetto “ a ferro “ tagliano il lucchetto che chiude la sala di radiologia. Gli ambienti sono da brivido, fortuna vuole che non ci siano ferite. La radiografia rivela una rottura del “radio” con i due monconi non allineati. Il medico ( dimenticavo di dire che si tratta di un uomo con un’ età intorno alla cinquantina, con caratteri somatici mongoli, parlante arabo e, si dice, che sia un russo rimasto sull’ isola) scrive su un foglietto, strappato da un quaderno, ciò di cui ha bisogno e spedisce un fattorino in farmacia a fare acquisti. Quando ha ciò che gli serve per prima cosa fa una anestesia locale con una iniezione poi allinea i monconi fratturati tirando la mano mentre il braccio è tenuto fermo con un foulard ( il copricapo di Mahdi) ed infine pratica l’ ingessatura. Dice di ripassare fra due o tre giorni per una visita di controllo, e ci da le medicine : pillole antidolorifiche per cinque giorni e una scatola di pillole di “calcio”. Tutta l’operazione ha avuto un costo di circa 25 Euro. Rientrati in Italia faremo un controllo radiografico ed il responso sarà : “…..frattura…in fase riparativa con monconi allineati al controllo in gesso.” !!!!!!!!!!!!!
Sono quasi le 14:00 quando rientriamo in albergo per il pranzo. Morale basso ma siamo ottimisti: la rottura di una caviglia sarebbe stata un guaio molto peggiore.
Alle 15:30 partiamo in direzione Est e, superata Haulaf, assistiamo ad uno spettacolo inconsueto (per noi) : la pesca delle sardine. Enormi branchi di sardine, in prossimità della costa, rendono il mare di colore blu scuro anziché turchese. Un gruppo di uomini entra in acqua e spinge le sardine verso riva dove un altro gruppo di uomini tiene stesa a terra una piccola rete; al sopraggiungere dei pesci alzano la rete e vanno poi a depositare il pescato sulla spiaggia lasciandolo a seccare; dalla strada litoranea si vedono tappeti argentei in movimento che piano piano si acquietano.
Raggiungiamo la bellissima spiaggia di Delisha dove passeremo il resto del pomeriggio. La sabbia è bianca , l’ acqua cambia colore con l’aumentare della profondità dal bianco al blu. Non ci sono pesci ma fare il bagno è una piacevolezza..
Bellissime conchiglie e pezzi di corallo, che non si possono raccogliere.
Alle 17:30 il sole sta tramontando e torniamo in albergo.
Per cena ( alle 19:00) abbiamo ordinato : minestra, pesce alla griglia con patate fritte e dolce. Tutto ottimo.
Mahdi, la nostra “balia” alloggia in un altro albergo ma dopo cena viene a fare due chiacchere ed a parlarci dello Yemen.
4° giorno – Lunedì 14 Febbraio – SOCOTRA
Ottima colazione a buffet anche se, ovviamente, mancano gli insaccati di maiale, e alle 07:30 partiamo verso DAKSEM (o Dicsam) e ungo la strada ci fermiamo per ammirare gli stupefacenti panorami che l’Isola di Socotra sa offrire. Si sale sull’altopiano fino a superare i 1000 mt di altitudine; qui si osservano gli Alberi del Drago, Dracena cinnabari, anche detti Alberi Sangue di Drago per la resina rossa che stillano, e che viene usata come inchiostro dagli abitanti. Questa resina viene anche utilizzata come medicamento contro gli ascessi e altre malattie. In questa zona si trovano anche moltissime piante di Adenium obesum. Si attraversano piccoli e caratteristici villaggi. Proseguimento fino al Wadi De Arhar, E’ una valle straordinaria e dopo la ripidissima discesa su una strada sconnessa si arriva al fiume. Ci vogliono pochi passi per arrivare alla piscina naturale creata da una sorgente di acqua dolce che forma un piccolo laghetto tra le rocce circondato da palme. Un’oasi che sembra un miraggio. La giornata è magnifica ed un bagno rinfrescante è quello che ci vuole. Il pranzo è a pic-nick in un palmeto; siamo sorvegliati da capre ed avvoltoi che si precipitano su qualunque avanzo di cibo, bacce d’ arancio comprese.
In pomeriggio risaliamo l’ altopiano e dalla sommità si scende verso la costa. Andiamo alla spiaggia di Deham caratterizzata da piccole dune di sabbia bianchissima. Sembra non finire mai e siamo soli. L’ acqua è stupenda e lo sarà in ogni spiaggia quindi non ne parlerò più. Non ci sono pesci ma tante conchiglie, coralli e numerosi uccelli.
La cena è dello stesso tenore di ieri.
5° giorno – Martedì 15 Febbraio – SOCOTRA
Colazione e poi partenza alle 07:30. Oggi ci spostiamo in direzione Ovest lungo una delle poche strade asfaltate e raggiungiamo il paese di Qalansiya. Qui saliamo su una barca di un pescatore ed andiamo a Sud costeggiando una colorata scogliera. Incontriamo un branco di delfini e, per un po’, ammiriamo le loro evoluzioni poi spariscono e riprendiamo la navigazione. In circa una ora raggiungiamo la spiaggia di Shuab con sabbia bianchissima. Il sole è caldo e l’acqua più che invitante. Sulla parte destra dell’ insenatura (con le spalle al monte), in mare, ci sono alcuni scogli quindi ci sono anche pesci colorati e pochi coralli; vedo alcune grosse aragoste catturate dalle reti presenti sul basso fondale.
E’ con molto rammarico che abbandoniamo questo Eden per far ritorno a Qalansiya. Oggi pranziamo a casa di un amico di Mohamed : pesce arrosto con riso e, per finire, del buonissimo te preparato secondo gli usi locali, aromatizzato e molto zuccherato. Eccezionalmente buono.
Risaliamo in macchina e ci dirigiamo verso la spiaggia di Qalansiya, saliamo sul Jebel Milh (Monte del Sale), da cui si gode un panorama mozzafiato della costa. Restiamo folgorati dallo spettacolo che si presenta ai nostri occhi : una immensa spiaggia bianca con dune alte anche oltre 40 metri e l’acqua di un cristallino turchese, una bellezza da togliere il fiato. Noi avevamo assegnato la palma della più bella spiaggia del mondo a “ White Haven Beach” ( Whitsunday Island – Australia) ma adesso non siamo più tanto sicuri del nostro verdetto.
Camminiamo per un’ ora verso Est senza arrivare alla fine ed incontriamo quattro o cinque persone. In compenso numerosi granchi verdi, di grossa taglia, fanno la spola fra il mare e le loro abitazioni a cupola sulla spiaggia. Prima di andarcene strappiamo a Mahdi la promessa di ritornare qui l’ ultimo giorno di permanenza sull’ isola.
In albergo è arrivato un nutrito gruppo di giapponesi ( fino ad ieri eravamo in sette ospiti) per cui da stasera fino alla fine del soggiorno cena abuffet.
Dopo cena andiamo ad un internet point per mandare notizie a casa. Sull’ isola i cellulari non funzionano ed anche il collegamento a internet è saltuario. Siamo nel centro della capitale dell’ isola, tutti i negozi sono aperti e c’ è un bel movimento di gente, peccato che la spazzatura sia da per tutto.
Partenza, sempre alle 07:30 per la regione di NAWGED, nel sud dell’isola, una zona costiera ricca di spiagge. Attraversiamo monti e wadi di estrema bellezza, alberi endemici di Incenso, Aloe, Mirra, varie specie di piante grasse, i villaggi di Rokab, Gawa’a, Gesefo e Aba Tarek si giunge sulla costa in prossimità di un’ ampia zona desertica di sabbia dorata. Poco distante c’ è la grande grotta di AL KAF (Doghu Cave). Questa grotta è stata scavata e modellata dalle infiltrazioni di acqua piovana, che ha creato fantasmagorici ambienti al suo interno dove ancora trovano riparo gli abitanti del luogo con i loro armenti.
Per pranzo ci spostiamo ad Aomak, una spiaggia attrezzata per turisti. Mi spiego meglio, ci sono dei ripari fatti con le foglie delle palme, per terra delle stuoie e, da qualche parte c’ è qualcuno che cucina pesce appena pescato, verdure varie, riso e te; noi aggiungiamo arance e mele portate da Mahdi. Le condizioni igieniche lasciano molto a desiderare ( le capre e gli avvoltoi ripuliscono piatti e vassoi dagli avanzi di cibo…) ma, a posteriori, posso affermare di non aver avuto il benché minimo disturbo intestinale. Prima della partenza abbiamo fatto l’esame per sapere se eravamo immunizzati all’ epatite risultando positivi altrimenti ci saremmo vaccinati. Non abbiamo fatto la profilassi antimalarica e siamo stati saggi perché non abbiamo visto una sola zanzara.
La spiaggia è bella ma il mare è molto agitato quindi il bagno è breve in attesa del pranzo.
Per il ritorno percorriamo una strada asfaltata che passa dal Dicksan Plateau e ci fermiamo sulla spiaggia di Deham. Soffia un forte vento ed il sole è spesso coperto da nuvole. Niente bagno, mi stendo vestito per un’ oretta e quando mi alzo sono letteralmente ricoperto dalla finissima sabbia.
Andiamo in ospedale per la visita di controllo ma il dottore non c’ è; ci dicono che è andato a pescare. Rientriamo in albergo ma poco dopo Mahdi ci chiama perché ha incontrato il dottore mentre comprava l’ esca e lo ha portato in albergo per la visita che avviene nella hall. Non faccio né commenti né paragoni ne sparo sentenze….
Dopo cena facciamo un’altra escursione in centro non particolarmente interessante.
7° giorno – Giovedì 17 Febbraio – SOCOTRA
Prima di allontanarci da Hadibu andiamo a visitare il caratteristico mercato del pesce ed un vivaio con tutte le piante endemiche dell’isola; vediamo anche la Cammiphhora myrrha dalla quale si estrae la mirra e che non troveremo in natura.
Partenza verso l’altopiano di Momi, lungo una strada che si snoda tra i monti. Sosta sull’altopiano per vedere le piante d’incenso, Adenium obesum (Albero Bottiglia), Dendrosicyos socotranus (Albero cocomero), Dracaena cinnabari (Albero Sangue di Drago). Proseguiamo tornando verso la costa e precisamente a Dehemri ( o DiHamri) lungo la strada si vedono da una nuova prospettiva i pinnacoli di granito dei monti dell’isola di Socotra e l’incredibile ed unica vegetazione che li caratterizza. A Dehemeri dove non c’è la solita sabbia bianca impalpabile ma ciottoli ed, in mare rocce e coralli in mille forme e colori. Naturalmente ci sono anche tantissimi pesci di barriera, aquile di mare, polpi e tartarughe. L’ acqua ha una temperatura gradevole ed il bagno è lunghissimo con interessanti incontri. Solo nella barriera corallina australiana ho visto coralli più belli ed un numero maggiore di pesci.
Pranziamo come ieri e torno subito in acqua perché troppo bello. Un particolare interessante: siamo rimasti sulla spiaggia per quasi quattro ore ed abbiamo contato la presenza di sei persone oltre noi !!!!
Tutta la costa da qui fino a Rush ha coralli e pesci quindi ideale per lo snorkelling.
Con le passeggiate serali abbiamo chiuso, restiamo “a chiacchera” in albergo ed alle 21:30 a nanna.
8° giorno – Venerdì 18 Febbraio – SOCOTRA
Oggi raggiungeremo la spiaggia di Irsel ( o Erissel) posta alla punta orientale dell’ isola dove il Mar Arabico e l’ Oceano Indiano si incontrano. C’ è un piccolo porto naturale con alle spalle alte montagne. Piuttosto suggestivo.
Da qui torneremo ad Hadibu facendo varie fermate. La prima è alla fantastica spiaggia di Ahrar caratterizzata dalla presenza, alle sue spalle, di altissime dune di sabbia così fine e bianca da sembrare borotalco. C’ è anche un fiume di acqua dolce che scende dalla montagna e si getta in mare.
Altra fermata per il pranzo alla “spiaggia attrezzata” di Dedom.
Ultima sosta alla spiaggia di Yos dove faccio l’ ennesimo bagno in mezzo a pesci e coralli. Da segnalare l’ incontro con uno squalo non grandissimo ma sufficiente ad incutere timore. Tanto per cambiare non c’ è nessuno intorno.
9º giorno – Sabato 19 Febbraio – SOCOTRA
Partenza verso WADI AYHAFT, una Valle che s’inoltra lungo un greto di un Wadi, generalmente asciutto, disseminato da grandi e bellissime pietre. La vallata è definita anche “la foresta di Soqotra”, perché in questa zona, si trova una fitta vegetazione di alberi endemici. Lungo il sentiero, si trovano dei piccoli e particolari alberi di Adenium obesum, con forme rotondeggianti e incastrati tra le rocce, acacie spinose e baobab di piccola taglia.
Al ritorno raggiungiamo la strada asfaltata e torniamo a Qalansiya per godere di questo paradiso naturale. Alle spalle della spiaggia c’ è la vasta laguna di Detwah con uno spartano campeggio dove ci recheremo per il pranzo.
Terminiamo la giornata sulla spiaggia delle tartarughe, così chiamata perché le tartarughe vengono a deporre le uova durante l’estate, anche questa lunghissima e deserta.
Sulla strada del ritorno la nostra auto da segni di malfunzionamento e rallenta vistosamente, un camion sta per superarci e Mohamed urla qualcosa al conducente che rallenta ponendosi alle nostre spalle e quando ci fermiamo al bordo della strada si ferma dietro di noi. Mahdi ci spiega cosa sta accadendo : la nostra auto ha due serbatoi, uno è vuoto e nel secondo assieme alla benzina c’ è acqua, Mohamed ha fermato l’autista del camion, che non conosce, ma che di buon grado si incarica di raggiungere il distributore più vicino ( che è a 5 km. ma se fossero stati 50 sarebbe stato lo stesso) a riempire una tanica di benzina e riportarla. L’episodio si commenta da solo.
Nonostante tutti i divieti abbiamo raccolto un modesto numero di conchiglie, molto particolari, ma siamo titubanti se portarle con noi; ne parliamo con Mahdi che le esamina e dice di non preoccuparci, le prende con se e ce le renderà a Sana’a.
10° giorno – Domenica 20 Febbraio – SOCOTRA / SANA’A
Partenza alle 08:00 per l’ aeroporto di SOCOTRA e ci sorprende vedere Mohamed vestito con pantaloni jeans e camicia anziché con la solita gonna e casacca ma ci spiega che oggi andrà a lavorare. Giunti in aeroporto lo salutiamo ma, con sorpresa, lo ritroviamo seduto dietro la macchina che controlla i bagagli a mano.
Una nota di colore locale : le signore che indossano il burqa dopo aver superato il controllo all’ingresso area passeggeri , vanno con una addetta in una stanza dove si scoprono il volto per il controllo passaporto.
Partiamo con un leggero anticipo (09:40) e stavolta siamo seduti a sinistra 8 a destra entrando) per ammirare per l’ ultima volta l ‘ isola dall’ alto, peccato che ci siano molte nuvole bianche a coprire parzialmente il paesaggio.
Alle 12:00 sbarchiamo a Sana’a ed abbiamo notizie fresche che ci rassicurano (mentre a casa sono molto agitati) la situazione in città è tranquilla fatta eccezione per la zona vicino all’ università.
Alle 13:00 siamo al Taj Sheba e fissiamo un appuntamento con Mahdi per le 15:00.
Splendido pranzo a buffet, poi il tempo di sfare i bagagli e partiamo alla scoperta della “città vecchia” raggiungendo, in taxi, l’unica porta rimasta assieme ad una piccola porzione della cinta muraria, la famosa Bab El-Yemen ( Porta dello Yemen).
Come al solito vivere una realtà da sensazioni ben superiori a quelle che si ricevono da foto e filmati. Per tre ore percorriamo vicoli e piazze ammirati per la bellezza dei palazzi, stupende costruzioni in pietra e mattoni decorate da arabeschi e stucchi bianchi, le caratteristiche finestre sormontate da lunette.con vetri colorati o di prezioso alabastro, donano un aspetto fiabesco a tutto l’insieme. I locali ci guardano leggermente incuriositi mentre i bimbi sono particolarmente interessati a noi stranieri, così diversi da loro, e ci salutano mentre i più audaci ci chiedono, usando l’ inglese, come ci chiamiamo. Simpatica atmosfera molto rilassata.
Rientriamo in taxi e Mahdi ci da appuntamento per domani alle 08:00.
Un po’ di meritato riposo guardando il canale satellitare Rai Italia poi cena alla carta di ottimo livello.
11º giorno – Lunedì 21 Febbraio – SANA’A
Ultimo giorno di permanenza nello Yemen.
Ci allontaniamo, in auto, di pochi chilometri dalla città per andare a vedere i resti dell’ antico quartiere ebraico di Al Qa, un tipico villaggio costruito su un rilievo montuoso con pareti a strapiombo ed un solo punto di accesso quindi facilmente difendibile; oggi solo poche famiglie ci vivono perché è senza elettricità e senza acqua potabile. Ovviamente molto caratteristico.
Rientrando in città andiamo alla moschea fatta costruire recentemente dal presidente Ali Abdullha Saleh per lasciare ai posteri un ricordo di se e della sua famiglia. E’ immensa ed ha sei minareti, riccamente decorata ed è visitabile anche dagli “infedeli” sia maschi che femmine (debitamente coperte).
La successiva fermata è al Museo Nazionale ospitato nel bellissimo palazzo Dar As-Sa’ad e la visita è abbastanza interessante.
A piedi attraversiamo piazza Tahrir, presidiata dai sostenitori del presidente, ed entriamo nella città vecchia, costeggiamo la “Grande Moschea” e raggiungiamo un “funduq” dove abbiamo prenotato il pranzo. L’ albergo è in un “palazzo torre” restaurato e saliamo un numero infinito di gradini per arrivare alla terrazza dalla quale si ha un panorama interessante della “città Vecchia”. Durante la salita vediamo anche le camere (due o tre per piano) che hanno si il bagno, ma non si presentano certo bene…….
In un cortile ombroso gustiamo un buon pranzo che termina con gelato di yogurt e miele. Una piacevolezza.
E’ tempo di visitare i vari suq, che sono specializzati nella vendita di precisi articoli, c’ è quello dell‘ abbigliamento, quello de falegnami, quello delle spezie e così via. Siamo calati in una realtà completamente diversa dalla nostra; è un mondo coloratissimo e caotico.
Torniamo in albergo per un meritato riposo e per una ottima cena con un buffet “lussureggiante”.
Alle 20:30 torna Mahdi per accompagnarci in aeroporto. Ci salutiamo calorosamente, è stata un’ ottima guida.
L’ aeroporto non è ne bello ne moderno ed inganniamo l’ attesa osservando un variegato pubblico multirazziale.
12º giorno – Martedì 22 Febbraio – SANA’A / ROMA
L’ aereo è mezzo vuoto e parte in anticipo rispetto alle 00:01. Ci “allarghiamo” sui sedili vuoti e dormiamo per tutto il volo senza essere disturbati.
Alle 04:00 ( due ora di differenza fuso orario) sbarchiamo a Fiumicino, pioviggina e fa freddo ma siamo preparati ed indossiamo pullover e giacca a vento.
Ritirati i bagagli passiamo, senza essere fermati, la dogana ed attendiamo la navetta per il parcheggio. Recuperata l’ auto ( avevamo fatto il pieno prima di lasciarla) “facciamo vela” verso casa.
Auguriamo a Socotra di incrementare il turismo in modo da offrire un miglio standard qualitativo, ma solo leggermente in modo da non deturpare le immense bellezze che possiede.
“Tra vent’ anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.” – Mark Twain
RIEPILOGO VOLI PRENOTATI
12 FEBBRAIO ROMA FIUMICINO/SANA’A IY 741 14.20-21.50
13 FEBBRAIO SANA’A / SOCOTRA IY 9150 07.00-09.25
20 FEBBRAIO SOCOTRA / SANA’A IY 9151 09.55-12.20
22 FEBBRAIO SANA’A / ROMA FIUMICINO IY 740 00.01-04.00
RIEPILOGO HOTELS PRENOTATI
TAJ SHEBA HOTEL – SANA’A
SUMMERLAND HOTEL – SOCOTRA www.summerlandsocotra.com
AGENZIA ITALIANA
OASI AGENZIA VIAGGI srl
Sir.ra Rita
Via Francesco Carrara, 14
55100 – LUCCA – ITALY
Tel. 0039 0583 496482
Fax. 0039 0583 48297
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TOUR OPERATOR
ANTICHI SPLENDORI
Via Buniva 9 Ter B
10124 TORINO
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