Grecia Classica in inverno

Itinerario insolito per questa stagione, ma affascinante!
Scritto da: M&E
grecia classica in inverno
Partenza il: 27/12/2010
Ritorno il: 07/01/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Partenza il 27/12/2010 · Ritorno il 7/1/2011

L’idea di fare un viaggio nella Grecia Classica ci allettava e allo stesso tempo ci spaventava: il poco tempo a disposizione per l’organizzazione, la scelta del mezzo di trasporto, il clima invernale (che dicono molto piovoso, in quel periodo), l’atmosfera che si poteva respirare in un paese che stentiamo a non associare al sole e al mare. In pochi giorni abbiamo setacciato una gran quantità di siti che proponevano tour classici, che fornivano informazioni pratiche e soprattutto che descrivevano l’esperienza di chi aveva fatto questo viaggio prima di noi. Non molti, però, dedicati al turismo fai da te, in questo periodo. Ecco il motivo per cui abbiamo pensato di lasciare traccia del nostro viaggio e soprattutto qualche consiglio a chi pensa di organizzare un viaggio nella meravigliosa Grecia classica in inverno. Viaggio che non possiamo non consigliare. Decidiamo di partire il 27 dicembre da Roma in macchina per arrivare a Bari in serata e imbarcarci per Patrasso. La compagnia scelta all’andata è la Superfast, la nave discreta, la cabina piccola ma confortevole. Il ritorno è previsto per il 7 gennaio, con partenza da Igoumenitsa il 6 gennaio e sbarco a Brindisi il 7. Per il ritorno la compagnia scelta è la Endeavor Lines, più economica ma piuttosto mediocre, abbiamo dormito senza riscaldamento perché non funzionante, nonostante l’avessimo fatto presente. Numero dei giorni (da e per Roma): 12 Km totali percorsi da Roma 2.603 (in Grecia 1.758). Ore totali alla guida: 36 (di cui circa 10 in Italia).

Il nostro itinerario in sintesi: Patrasso, Olympia, Napflio, Epidauro, Micene, Corinto, Atene, Delphi, Kastraki (Meteore), Ioannina, Igoumenitsa. La qualità delle strade in Grecia non è particolarmente buona. Se si esclude qualche tratto autostradale in prossimità delle grandi città (in particolare Atene), la maggior parte dei percorsi si svolge su strade secondarie, alcune delle quali s’inerpicano tra le fitte montagne dell’interno. Strade spesso deserte, mai trafficate, ad eccezione della rete stradale di Atene. Fondamentale il nostro Tom Tom con le mappe della Grecia!

Il costo totale del viaggio per due persone è stato: 2.700€ (di cui 660€ di traghetto). La Grecia è piuttosto economica, in questa stagione, soprattutto per quanto riguarda i ristoranti e gli hotel (si tratta, ovviamente, di un periodo di bassa stagione). Meno economici, in proporzione, bar e locali in genere. In molti locali e in molti hotel in Grecia è disponibile il wi-fi gratuito.

Guide utilizzate: Lonely Planet, ottima per i consigli di viaggio, per i ristoranti e i locali, per i percorsi meno turistici anche perché è ormai giunta alla decima edizione e la traduzione italiana dell’originale in inglese è del giugno 2010 e Touring Club, ottima invece per le visite nei siti e nei musei. Gli orari dei siti e dei musei sono spesso sbagliati su entrambe le guide. Quasi tutti i siti e musei in questo periodo chiudono alle ore 15.00.

Itinerario 1° giorno – 27 dicembre: Roma – Bari (456 km – 4h30) Arriviamo al molo alle ore 18.00 per partire alle 20.00. Nonostante il mare molto mosso riusciamo a dormire tutta la notte. 2° giorno – 28 dicembre: Patrasso – Olympia (130 km – 2h15′) Sbarchiamo a Patrasso alle ore 13.00. Impostiamo sul nostro Tom Tom l’indirizzo di Olympia e iniziamo la magnifica avventura greca. La strada scelta non è quella costiera, ma una strada interna di campagna piuttosto deserta, interrotta, ogni tanto, da villaggi di vecchie case spesso non rifinite e lasciate a blocchetti. Decidiamo di fare una sosta in un locale di un piccolo paese dell’interno, dove un gruppo di uomini locali beveva ouzo. Chiediamo due caffè e ci rendiamo subito conto che per loro due caffè significa due frappé. Fumiamo una sigaretta, stupiti del fatto che in quasi tutti i locali greci si può fumare e scambiamo due chiacchiere col gruppo di uomini seduti al tavolo i quali insistono per offrirci da bere. Sorpresi ringraziamo e riprendiamo il percorso per Olympia. Arriviamo all’hotel Best Western Europa Hotel**** (Drouva 1 – Ancient Olympia – tel: +30-26240-23850), un ottimo albergo con stanze molto spaziose, pulite e una buona colazione. L’albergo si trova abbastanza vicino al sito di Olympia, ma è meglio avere la macchina. Decidiamo di fare una passeggiata per Olympia e già dopo pochi minuti ci rendiamo conto di essere quasi gli unici turisti della città. Pochi negozi e pochi locali aperti. Dopo una sosta in un locale torniamo in hotel per riposarci un po’. Non è facile scegliere il locale per cenare dal momento che si tratta di un periodo di bassa stagione, ma siamo fortunati e riusciamo a cenare in una deliziosa Taverna consigliata dalla Lonely: Thea (Floka – tel 2624023264), poco distante dall’Hotel. Con un’ottima cena greca e il primo di una lunga serie di ouzo con ghiaccio concludiamo questa prima intensa giornata greca.

3° giorno – 29 dicembre: Olympia – Nafplio (174 km – 3h15′) Ottima colazione in hotel e appuntamento ore 10.00 con la guida che avevamo prenotato dall’Italia (Cleopatra – tel: 0030 693 7317110) per la visita al sito archeologico di Olympia, dove ci immergiamo per due ore nell’atmosfera delle olimpiadi dell’antica Grecia. Ci colpisce piacevolmente la presenza di pochi turisti nel sito. Lasciamo l’hotel e partiamo per Nafplio, ottima base per visitare l’Argolide. I 174 km che separano le due città sono percorsi in più di 3 ore, dal momento che si tratta di strade di alta collina e di montagna. Arriviamo alla pensione Marianna, situata nella parte alta della città (9 Potamianou Str – Tel +30 2752 024256), molto graziosa con un ottima vista su Napflio e sul golfo di Argolide. Il proprietario molto gentile e disponibile. Da consigliare soprattutto in estate per le tante terrazze e tavoli con vista. Scendiamo a fare una passeggiata tra i vicoli, perlopiù pedonali, di questa romantica città piena di vita che si svolge visto il periodo nei numerosi bar e caffè. Ceniamo in centro nel ristorante Alaloum, molto turistico, da non consigliare.

4° giorno – 30 dicembre: – Nafplio – Micene (19,8 km – 30′) – Corinto (39 km – 40′) Epidauro (52,8 km – 1h15′) – Nafplio (36 km – 50′) Buona colazione in hotel e partenza per la visita al sito di Micene. Ci fermiamo lungo la strada da uno dei tanti venditori di frutta e compriamo 5 kg di mandarini che ci accompagneranno per tutto il viaggio, fino a Roma. Arriviamo all’antica Micene, facendo sosta alla maestosa Tomba di Agamennone, detta anche Tesoro di Atreo. Dopo la visita al museo, attraverso l’imponente Porta dei Leoni, arriviamo alla cittadella di Micene e visitiamo il Palazzo di Agamennone, la cisterna e le tombe, tra cui quella di Egisto e quella di Clitennestra. Nella mattinata riprendiamo il viaggio per l’Antica Corinto, con la visita alle rovine che si trovano nel centro della città moderna. Ci cattura l’attenzione il Tempio di Apollo, un edificio in stile dorico ai piedi del quale sorge la vasta agorà. Nel pomeriggio partiamo per Epidauro, dove arriviamo verso le 15,30 constatando con vivo rammarico, per usare un eufemismo, che gli orari del sito presenti sulle guide sono sbagliati. Il sito chiude alle 15.00 e non alle 17 come informavano tutte e due le guide. Infastiditi dall’inconveniente, decidiamo di tornare a Nafplio e di consolarci con un aperitivo sulla terrazza del nostro hotel, tra l’altro offerto gentilmente dal proprietario. Cena in un discreto ristorante di Nafplio (To Koutouki – Olgas 44), dove mangiamo carne alla griglia e una buona mousaka al suono della tipica kithàra greca.

5° giorno – 31 dicembre: – Nafplio – Epidauro (36 km – 50′) Corinto (58 km – 1h) Atene (82 km – 1h15′) Colazione e partenza per Epidauro con sosta al supermercato per comprare lo spumante per brindare al nuovo anno e la Vassilopita, il tipico dolce greco che si mangia la sera di Capodanno. Visita al meraviglioso Teatro di Epidauro, una delle strutture classiche meglio conservate di tutta la Grecia, celebre anche per la sua straordinaria acustica. Proseguiamo la visita del sito, con l’esclusione del Tempio di Asclepio che durante la nostra visita era stato ricoperto di terra dagli archeologi. Ripartiamo per Corinto con inevitabile e un po’ deludente sosta sul canale e proseguiamo per Atene, meta della notte di Capodanno. L’hotel scelto per Atene è l’Athens Gate Hotel**** (10, Syngrou Avenue, Koukaki – Tel 210 9238302), in una splendida posizione ai piedi dell’Acropoli, di cui si ha una magnifica vista dal Roof Garden in cui viene servita la colazione. L’hotel è molto bello, le camere pulite e ben arredate. Usciamo per fare una passeggiata ai piedi dell’Acropoli e per accertarci degli orari d’ingresso al sito (tutti i giorni fino alle 15,00) e al nuovo museo dell’Acropoli (tutti i giorni fino alle 20,00 – lunedì chiuso). Decidiamo di mangiare in un ristorante consigliato dalla Lonely Planet, nel quartiere di Plaka e di andare a festeggiare la mezzanotte a Syntagma dove è previsto un concerto e i fuochi d’artificio. Il ristorante è il Mono (Paleologou Venizelou 4 – tel 2103226711), vicino la Cattedrale. Contrariamente alle indicazioni della guida che descriveva una raffinata cucina greca, ci troviamo un menù tipicamente spagnolo. La cena è comunque buona. Verso le 23 lasciamo il locale e percorriamo le vie della Plaka, affollate di gente, che ci conducono a Syntagma, la grande piazza con l’ex palazzo reale, attuale sede del Parlamento, dove assistiamo anche al cambio della guardia. Il concerto che attendevamo in verità è suonato dalla banda musicale distribuita sulla scalinata della piazza. L’orologio della piazza indica le 23.40 quando in realtà sono le 23.50. Quando cominciano a sparare i fuochi d’artificio, capiamo che è Mezzanotte. Capodanno molto sobrio. In piazza non ci sono greci, solo extracomunitari, prevalentemente uomini, e qualche turista come noi che non ha ancora realizzato il passaggio del decennio. Un po’ delusa, la piazza si svuota e noi ci dirigiamo verso le vie della Plaka che ci conducono in hotel, dove ci aspetta lo spumante, la Vassipolita e la mezzanotte italiana con la tv via satellite.

6° giorno – 1 gennaio: Atene Sveglia tardi e colazione di fronte la splendida vista dell’Acropoli. Il cielo è coperto, anche se non piove. Decidiamo di riposarci ancora un po’ in hotel e di posticipare la scoperta della città al primo pomeriggio. La città sembra ancora assonnata, i siti archeologici ed i musei sono tutti chiusi. Decidiamo di fare la passeggiata a piedi per la città consigliata dalla Lonely Planet che si rivelerà non priva di sorprese. Partiamo dal Tempio di Zeus che però vediamo solo dall’esterno, dal momento che è chiuso, con accanto l’Arco di Adriano che svetta sull’ampia Leoforos Vasilissis Amalias. Proseguendo per la Plaka, ci troviamo di fronte alle rovine di un monumento romano nel cortile esterno della Chiesa di Agia Ekaterini, dell’XI-XII secolo. Proseguiamo verso il Monumento coregico di Lisicrate, del 334 a.c.. Una scalinata ci porta poi a costeggiare l’Acropoli fino alla Chiesa di San Giorgio della Roccia, che segna l’ingresso al pittoresco quartiere di Anafiotikà, un villaggio di case imbiancate a calce che apparteneva agli immigrati provenienti dall’isola cicladica di Anàfi. Proseguendo lungo lo stretto sentiero che si snoda tra le case, passiamo accanto all’antica Università di Atene fino ad incontrare una lunga scalinata che ci porta al piccolo Klepsidra Cafè. Lì ci fermiamo a prendere un caffè in un atmosfera che ricorda le isole greche. Un itinerario da non perdere. Riprendiamo la passeggiata fino alle rovine dell’Agorà Romana. Da lì visitiamo i Bagni turchi, la porta del seminario musulmano e la Moschea Fethiye. Dall’Agorà passiamo accanto alla Biblioteca di Adriano e ci troviamo nella Plateia Monastirakiou, dove si trova il mercato delle pulci. Proseguiamo la passeggiata verso la Cattedrale di Atene, inaccessibile all’interno per via dei lavori di ristrutturazione. Accanto ad essa però sorge la più piccola ma molto più suggestiva Chiesa di Agios Eleftherios, del XII secolo. Cena in una tipica Taverna greca, sempre consigliata dalla Lonely, Palia Taberna tou Psara (Erehtheos 16 – tel 2103218734). Buona cena con l’immancabile ouzo finale.

7° giorno – 2 gennaio: Atene Sveglia presto. Oggi è prevista pioggia da conciliare con la visita all’Acropoli. Alle 9,30 entriamo all’Acropoli (la prima domenica del mese entrata gratuita!) sotto l’acqua. Dopo l’ingresso gli imponenti Propilei si stagliano sopra di noi in tutta la loro magnificenza. Li superiamo e attendiamo di incontrare il Tempio di Atena Kike, che però è stato smontato, sembra per la terza volta nella sua lunga vita. Impossibile non lasciarsi incantare dallo splendore del Partenone che ci troviamo di fronte! E’ il tempio dedicato ad Atena Parthenos, il più grande mai costruito nel paese e l’unico realizzato interamente in marmo pentelico. Infine il santuario, ovvero l’Eretteo,, dedicato al culto di Atena, Poseidone ed Erittonio (mitico re di Atene). La caratteristica che lo rende riconoscibile sono le sei figure femminili di dimensioni superiori al reale che sostengono il portico meridionale, le Cariatidi, (donne originarie di Karyai, in Laconia). Le copie sostituiscono gli originali conservati al nuovo Museo dell’Acropoli. Uscendo dal sito, anche per ripararci dalla pioggia, ci dirigiamo al nuovo Museo dell’Acropoli, inaugurato nel 2009, dieci volte più ampio del precedente, che ospita i tesori dell’Acropoli tra cui reperti prima custoditi in altri musei o nei magazzini, oltre a pezzi restituiti da musei stranieri. Torniamo in hotel, ci riposiamo un po’ e poi decidiamo di scoprire il quartiere Tissio, questa volta però utilizzando la metropolitana la cui fermata è a due passi dall’hotel. Facciamo una passeggiata nel quartiere, decisamente meno turistico della Plaka, un salotto con vista Acropoli, ricco di cafè e bar frequentati dagli ateniesi. Entriamo in un locale, che scopriamo essere argentino, a prendere un aperitivo. La cena in uno dei migliori ristoranti che abbiamo provato in Grecia, sempre a Tissio (Filistron – Apostolou Pavlou 23).

8° giorno – 3 gennaio: Atene – Delfi (182 km – 2h30) – Atene (182 km – 2h30) Pur avendo prenotato l’hotel a Delfi per la notte successiva, decidiamo di fare l’escursione a Delfi in giornata, sia per evitare la neve prevista a Delfi (570 mt slm) che per rimanere ancora una sera ad Atene. Il viaggio si rivela meno lungo del previsto e le temperature meno fredde. Appena arriviamo fortunatamente smette anche di piovere, così possiamo goderci questo magnifico sito arroccato sul margine di un dirupo. Anche qui la presenza di pochi turisti rende l’atmosfera ancora più speciale. Avendo più tempo a disposizione questa volta decidiamo di visitare anche il museo, da non perdere, dove possiamo ammirare la splendida sfinge di Naxos, il fregio del tesoro di Sifni, i “gemelli di Argo” del VI sec a.c., l’alta Colonna di Acanto con le Danzatrici e il celebre Auriga di Delfi. Torniamo in hotel un po’ dispiaciuti di dover lasciare Atene il giorno dopo. Decidiamo di festeggiare l’ultima sera con una cena in uno dei ristoranti consigliati sia dalla Lonely che dal Touring Club, senza dubbio il migliore in cui abbiamo mangiato (Tzitzikas & Mermingas – Mitropoleos 12-14). Se decidete di dormire in zona vi consigliamo il delizioso paesino di Arachova, nei pressi di Delfi, a 970 m slm, presenta panorami molto suggestivi delle montagne greche.

9° giorno – 4 gennaio: Atene – Kastraki (354 km – 4h30′) Prima di lasciare Atene, dopo la consueta colazione vista Partenone, ci concediamo ancora una passeggiata alla Plaka, con un po’ di shopping nella via commerciale pedonale (Ermou) che per la prima volta riusciamo a vedere in un giorno feriale. Arriviamo a Kastraki (frazione di Kalambaka) nel tardo pomeriggio. Ci sistemiamo nell’hotel (Doupiani House – Kastraki Meteora – Kalambaka) che si trova proprio ai piedi delle Meteore. L’hotel è grazioso, la camera anche, il bagno un po’ meno. I proprietari sono piuttosto avari di informazioni, contrariamente a quanto annunciato nella guida della Lonely Planet. Usciamo presto per godere della vista che toglie il fiato. Sembra di essere in un film di fantascienza. L’area delle Meteore (Meteora significa “sospeso in aria”), ricca di monasteri abbarbicati sui pinnacoli di roccia levigata, è un tuffo nella più profonda e radicata tradizione dell’ortodossia orientale. Kastraki è un piccolo villaggio molto tranquillo a ridosso delle rupi e a 2 km da Kalambaka. Non offre molto per la sera, se si fa eccezione per qualche Taverna ed un paio di locali e non è certo ricco di fascino. Decidiamo però di rimanere a Kastraki lo stesso, dove scegliamo una Taverna premiata per l’uso di ingredienti tradizionali, in cui mangiamo un’ottima mousaka e ancora carne alla griglia. La serata si conclude con l’immancabile ouzo, sorseggiato in un jazz bar, scaldato da caminetti,molto accogliente e inaspettatamente molto frequentato (ABG Cafè) di Kastraki. Se ci passate fermatevi almeno per un attimo.

10° giorno – 5 gennaio: Kastraki – Meteore – Kalambaka La giornata è interamente dedicata alla visita dei Monasteri. Non è facile reperire gli orari di apertura perché non sono sempre rispettati. Ogni monastero è un’entità autonoma e rispetta suoi precisi orari. In linea di massima tutti sono aperti la mattina (ma non tutti i giorni). L’orario pomeridiano varia, ma non si prolunga mai oltre le 17:00. Alle donne prive di gonna lunga, all’ingresso dei monasteri è fornito questo capo d’abbigliamento da porre sopra eventuali pantaloni. Cominciamo con il Monastero di San Nikolaou Anapafsa (tel 2432022375), il primo sperone roccioso che si incontra salendo da Kastraki che lascia senza dubbio un’impressione indelebile. Posto su uno stretto sperone roccioso, a cui si accede da una lunga scalinata, si sviluppa in senso verticale, con la chiesa e il refettorio al primo piano, sovrastate dalle celle monacali poste al piano superiore (Orario invernale: Chiuso, in realtà era aperto – Orario estivo: 9:00 – 18:00). Proseguiamo l’itinerario verso il Monastero di Rossanou (tel 2432022649) a cui si accede tramite un ponticello di legno. La chiesa del convento è una bella costruzione di stile bizantino, con una cupola piuttosto alta. Sia il corpo principale che il vestibolo sono decorati da notevoli affreschi, per lo più splendidamente conservati, pur essendo vecchi di quattro secoli. Il monastero oggi ospita 15 monache. (Orario 9:00 – 13:00 and 15:30 – 18:00, eccetto il Mercoledì – chiuso). Dal Monastero Rossanou arriviamo al Monastero di Varlaam (tel 2432022277), comodamente raggiungibile in poco meno di 200 gradini, che risalgono agli anni Venti del Novecento. Grande e ben curato, ospita un piccolo museo, un cesto di corda originale (metodo per issare le provviste ai monaci) e begli affreschi tardo bizantini. (Orario invernale: 9:00 – 13:00 e15:00 – 17:00 – Orario estivo: 9:00 – 13:00 e 15:30 – 18:00). Nel pomeriggio visitiamo il Monastero Santo Stefano (2432022279), nella parte più meridionale delle Meteore. La roccia su cui s’innalza è collegata al versante opposto del colle da un ponte lungo 8 m, che una volta era mobile. Davvero affascinante la piccola chiesa di Santo Stefano, decorata di affreschi cinquecenteschi. Il monastero si completa con la foresteria, il cortile, le celle dei monaci e il refettorio. (Orario invernale: 9:00 – 13:00 e 15:00 – 17:00 – Orario estivo: 9:00 – 13:00 e 15:30 – 18:00). Il Monastero della Grande Meteora è chiuso, pertanto rinviamo la visita al mattino successivo. Passiamo il pomeriggio a riposarci in hotel e decidiamo di passare l’ultima serata greca a Kalambaka che pur essendo una cittadina quasi interamente moderna, essendo stata rasa al suolo dai nazisti nella seconda guerra mondiale, è graziosa e piena di vita. Ceniamo nella Taberna Panellion, che si trova sulla piazza principale. Cena tipicamente greca, fatta perlopiù di carne alla griglia. Terminiamo la serata davanti un malinconico ouzo di fine vacanza. 11° giorno – 6 gennaio: Kalambaka – Ioannina – Igoumenitsa (219 km – 2h51′) Dopo la colazione, partiamo per la visita al Monastero della Grande Meteora (tel 2432022279), sicuramente di grande impatto, situato sulla roccia più alta del complesso delle Meteore (613 m slm). Una serie di oscuri corridoi e piccoli scalini scavati nella roccia conducono all’antica torre con l’argano, il forno e alcune celle. Ma la cosa che colpisce di più è l’imponente chiesa all’interno del complesso, risale alla fine del ‘300 ed è tutta affrescata. (Orario invernale: 9:00 – 13:00 e 15:00 – 17:00; Orario estivo: 9:00 – 13:00 e15:30 – 18:00). Torniamo in hotel e ci prepariamo alla partenza. Prossima tappa: Ioannina. Arriviamo a destinazione in un’ora circa e ci immergiamo, nell’ultimo giorno, in una realtà ancora tanto diversa a pochi chilometri, circa 50, dal confine con l’Albania. La vivace vita, descritta dalle guide, dovuta alla presenza dell’università, è subito percepibile dal gran numero di giovani che troviamo in strada e nei locali. Il locale che scegliamo per il pranzo (Mystagogia) è perlopiù frequentato da studenti universitari. E’ molto grazioso, si sviluppa su tre piani con una grande terrazza coperta e la musica dal vivo. Ottimi e, purtroppo, abbondanti i piatti serviti. Dopo il pranzo ci dirigiamo verso la cittadella fortificata, dominata tra il 1788 e il 1821 dalla controversa figura del pascià Alì. Passeggiamo tra le stradine e saliamo all’antica Moschea. Bella la vista sul lago, i minareti e l’isolotto di Nissi. Un caffè in uno dei grandi bar con eleganti verande che si affacciano sul lago e poi ripartiamo per Igoumenitsa dove ci imbarchiamo sul traghetto della Endeavor Lines, piuttosto al di sotto degli standard (abbiamo dormito senza riscaldamento perché non funzionante, nonostante l’avessimo fatto presente).

12° giorno – 7 gennaio: Igoumenitsa – Brindisi – Roma (569 km – 5h51′) Sbarchiamo a Brindisi con un’ora di anticipo e proseguiamo per Roma.

Cosa non faremmo, potendo tornare indietro? Sicuramente non arrivare sul sito di Epidauro per trovarlo ormai chiuso (grr…), forse dormire a Kalambaka invece che Kastraki, sicuramente non aver destinato un’intera giornata al Museo Archeologico di Atene, e forse non utilizzare la Endeavor Lines come compagnia per il rientro. Anche se gli itinerari dei tour operator raramente si spingono oltre i sette giorni di programma, avendone avuto il tempo avremmo sicuramente dedicato almeno due settimane al viaggio per poter gustare più lentamente la faccia un po’ meno turistica della Grecia continentale fuori stagione.



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