Grecia Classica in inverno

Varlaam (tel 2432022277), comodamente raggiungibile in poco meno di 200 gradini, che risalgono agli anni Venti del Novecento. Grande e ben curato, ospita un piccolo museo, un cesto di corda originale (metodo per issare le provviste ai monaci) e begli affreschi tardo bizantini. (Orario invernale: 9:00 – 13:00 e15:00 – 17:00 – Orario estivo: 9:00 – 13:00 e 15:30 – 18:00). Nel pomeriggio visitiamo il Monastero Santo Stefano (2432022279), nella parte più meridionale delle Meteore. La roccia su cui s’innalza è collegata al versante opposto del colle da un ponte lungo 8 m, che una volta era mobile. Davvero affascinante la piccola chiesa di Santo Stefano, decorata di affreschi cinquecenteschi. Il monastero si completa con la foresteria, il cortile, le celle dei monaci e il refettorio. (Orario invernale: 9:00 – 13:00 e 15:00 – 17:00 – Orario estivo: 9:00 – 13:00 e 15:30 – 18:00). Il Monastero della Grande Meteora è chiuso, pertanto rinviamo la visita al mattino successivo. Passiamo il pomeriggio a riposarci in hotel e decidiamo di passare l’ultima serata greca a Kalambaka che pur essendo una cittadina quasi interamente moderna, essendo stata rasa al suolo dai nazisti nella seconda guerra mondiale, è graziosa e piena di vita. Ceniamo nella Taberna Panellion, che si trova sulla piazza principale. Cena tipicamente greca, fatta perlopiù di carne alla griglia. Terminiamo la serata davanti un malinconico ouzo di fine vacanza. 11° giorno – 6 gennaio: Kalambaka – Ioannina – Igoumenitsa (219 km – 2h51′) Dopo la colazione, partiamo per la visita al Monastero della Grande Meteora (tel 2432022279), sicuramente di grande impatto, situato sulla roccia più alta del complesso delle Meteore (613 m slm). Una serie di oscuri corridoi e piccoli scalini scavati nella roccia conducono all’antica torre con l’argano, il forno e alcune celle. Ma la cosa che colpisce di più è l’imponente chiesa all’interno del complesso, risale alla fine del ‘300 ed è tutta affrescata. (Orario invernale: 9:00 – 13:00 e 15:00 – 17:00; Orario estivo: 9:00 – 13:00 e15:30 – 18:00). Torniamo in hotel e ci prepariamo alla partenza. Prossima tappa: Ioannina. Arriviamo a destinazione in un’ora circa e ci immergiamo, nell’ultimo giorno, in una realtà ancora tanto diversa a pochi chilometri, circa 50, dal confine con l’Albania. La vivace vita, descritta dalle guide, dovuta alla presenza dell’università, è subito percepibile dal gran numero di giovani che troviamo in strada e nei locali. Il locale che scegliamo per il pranzo (Mystagogia) è perlopiù frequentato da studenti universitari. E’ molto grazioso, si sviluppa su tre piani con una grande terrazza coperta e la musica dal vivo. Ottimi e, purtroppo, abbondanti i piatti serviti. Dopo il pranzo ci dirigiamo verso la cittadella fortificata, dominata tra il 1788 e il 1821 dalla controversa figura del pascià Alì. Passeggiamo tra le stradine e saliamo all’antica Moschea. Bella la vista sul lago, i minareti e l’isolotto di Nissi. Un caffè in uno dei grandi bar con eleganti verande che si affacciano sul lago e poi ripartiamo per Igoumenitsa dove ci imbarchiamo sul traghetto della Endeavor Lines, piuttosto al di sotto degli standard (abbiamo dormito senza riscaldamento perché non funzionante, nonostante l’avessimo fatto presente).
12° giorno – 7 gennaio: Igoumenitsa – Brindisi – Roma (569 km – 5h51′) Sbarchiamo a Brindisi con un’ora di anticipo e proseguiamo per Roma.
Cosa non faremmo, potendo tornare indietro? Sicuramente non arrivare sul sito di Epidauro per trovarlo ormai chiuso (grr…), forse dormire a Kalambaka invece che Kastraki, sicuramente non aver destinato un’intera giornata al Museo Archeologico di Atene, e forse non utilizzare la Endeavor Lines come compagnia per il rientro. Anche se gli itinerari dei tour operator raramente si spingono oltre i sette giorni di programma, avendone avuto il tempo avremmo sicuramente dedicato almeno due settimane al viaggio per poter gustare più lentamente la faccia un po’ meno turistica della Grecia continentale fuori stagione.