Giappone fai da te 2
Indice dei contenuti
Per risparmiare (visti i costi abbastanza alti del Narita express) abbiamo preso la linea Kelsei e poi abbiamo cambiato a Ueno per arrivare alla stazione di Shinjuku. Per dormire 3 notti abbiamo scelto lo Shinjuku Prince Hotel (ottima posizione e rapporto qualità/prezzo, albergo molto carino e stanze purtroppo abbastanza piccole come per la maggior parte delle camere standard in Giappone – 130 euro a notte)
Appena arrivati in albergo abbiamo lasciato le valigie e iniziato a girare la zona di Shinjuku (è il luogo dello shopping preferito dai tokyoti: ci sono boutique, grandi magazzini, negozi e centri commerciali sotterranei che si sviluppano tutto intorno alla stazione, già di per sé labirintica). Da non perdere il panorama dal grattacielo Tokyo Metropolitan Government. La parte migliore di Shinjuku è quella ad Est, sia di giorno che soprattutto la sera quando le luci a neon si accendono e Kabuki-cho prende vita. La sera non dimenticate di fare un giro a Golden Gai, un quartierino con moltissimi bar vecchio stile. Abbiamo cenato in uno dei più famosi locali per il ramen, Fuunji (pochi posti intorno al bancone e sempre gente in fila) e devo dire che era veramente buono e prezzi bassi, considerando che se prendi la versione grande non riesci a mangiare altro.
16/3 Il giorno dopo ci siamo svegliati presto a causa del fuso orario e abbiamo visitato i seguenti quartieri, acquistano l’abbonamento giornaliero per la metropolitana:
Ginza. Per scoprire Tokyo occorre prima esplorare il cuore di ogni quartiere, a partire dal centro della città e quindi dal Palazzo Imperiale e da Ginza, il più famoso quartiere commerciale di tutto il Giappone. E’ un importantissimo centro economico e anche uno dei quartieri più antichi di Tokyo. Già residenza degli Shogun (i “Signori della guerra”), è sempre stato un luogo esclusivo (il suo nome deriva infatti da Gin, argento).
Asakusa si trova nella zona nord est del centro di Tokyo, alla fermata finale della metropolitana nella linea Ginza (vedi la pagina come muoversi a Tokyo), Asakusa è una delle parti meno caotiche della capitale dove ancora si incontrano ragazze che passeggiano in kimono e numerosi risciò in giro per le strade (più per i turisti che altro). Asakusa fa parte di quella zona della città chiamata dai giapponesi shitamachi (città bassa), accanto al fiume Sumida. Da non perdere in questo quartiere il famoso tempio Sensō-ji.
Shibuya è senza dubbio una delle zone più dinamiche e conosciute della città. Il quartiere è illuminato da megaschermi, presenti su tutti i palazzi della zona, e vi si trova una grande varietà di negozi (soprattutto d’abbigliamento e musica) e ristoranti e love hotel. I giovani di Shibuya si esprimono attraverso l’arte del cosplay e la moda ganguro, rendendo così il quartiere ancor più colorato e particolarmente caratteristico. Da non perdere un attraversamento dell’incrocio più famoso di Tokyo: lo Shibuya Crossing.
Ueno, situata nella parte più orientale del centro di Tokyo, rappresenta un punto di eccellenza culturale grazie ai suoi musei, santuari e templi.
Giardini imperiali.
Cena: Yanbaru Shokudo, ottimo rapporto qualità – prezzo.
17/3 Monte Fuji – Poiché andare con i mezzi di trasporto non è proprio comodo a causa dei cambi da fare, abbiamo deciso di prenotare dall’Italia una escursione che ci ha portato al Monte Fuji, ad Hakone con una breve crociera in battello e poi con la funicolare per vedere dall’alto il panorama (110 euro a testa pranzo tipico giapponese incluso)
Cena: Zanmai Higashi – sushi e altro con ottimo rapporto qualità / prezzo
18/3 partenza per Hiroshima con il treno diretto e arrivo intorno alle ore 12.30. (poiché avevamo le valigie con noi, le abbiamo lasciate al deposito bagagli e le abbiamo riprese nel tardo pomeriggio).
Oggi abbiamo attivato lo Shinkanzen pass fatto dall’Italia per 7 giorni al costo di circa 232,00 euro a persona e che useremo fino alla fine della vacanza per utilizzare i treni (metro e linee private di treni escluse). Potete riservare i posti delle tratte che sceglierete durante il vostro itinerario nelle maggiori stazioni, oppure non prenotare e salire nelle carrozze dei posti non riservati con il rischio di stare in piedi in periodi di grande afflusso turistico. Visita Hiroshima Castle (interessante museo Samurai e bellissima vista dall’alto su Hiroshima) e Memorial Park (è certamente il luogo di interesse più visitato, all’interno del quale è presente il Centro della Pace (Hiroshima Peace Memorial Museum) progettato dall’architetto giapponese Kenzo Tange. Il Museo offre la possibilità di conoscere la città prima e dopo la bomba nucleare, con immagini, reperti, filmati, documenti che testimoniano quanto avvenuto e riproducono anche con dei plastici tutta la drammaticità e la forza distruttrice dello scoppio). Poi abbiamo preso il treno (30 minuti di viaggio) per imbarcarci sul traghetto per Miyajima (notte a Miyajima – Miyajima Seaside Hotel 250,00 euro colazione e cena tipicamente giapponesi incluse – hptel un po’ datato ma una cortesia e disponibilità impagabili e cena molto buona)
19/3 partenza per Kyoto (Hotel Gracery Kyoto Sanjo – ottima posizione e rapporto qualità prezzo – 90 euro a notte per una camera di buone dimensioni, fornita di molti accessori e molto carina e curata)
Bella città, tra moderno e antico, secondo me la più bella del viaggio. Il quartiere delle geishe… ormai non ha nulla di tradizionale, molto turistico, pieno di night clubs e ristoranti, ma ogni tanto si vedono ancora delle geishe che si aggirano per il quartiere… tutto il resto (dimostrazione di cerimonia del tè, danze e cultura tradizionale) sono altamente turistiche, ma piacevoli. Essendo arrivati in tarda mattinata abbiamo fatto soltanto una passeggiata Gion e Pontocho. Sono due quartieri celebri sia per le ochaya che per le okiya: le prime sono le case da tè, mentre le seconde sono le case delle geisha. Quel che salta subito all’occhio mentre si passeggia in queste zone, sono i numerosi edifici antichi e in legno.
A Gion, in particolare, ci sono due punti che mi sento di consigliare prima di lasciare il quartiere. Parlo del tratto a sud di Shijo-dori, dove si può passeggiare lungo i due lati della strada al coperto, ricchi di un sussegguirsi di ristoranti, negozi e caffè. Per trovarlo dovete avere come riferimento lo Yasaka Jinja. L’altra zona di Gion da non perdere è Shirakawa Minami-dōri o Shinbashi, una parallela di Shijo-dōri. Camminate lungo Shijo dōri partendo dal santuario Yasaka e all’altezza della stazione Gion-Shijō svoltate a destra, poi alla terza traversa ancora a destra. Vi troverete in un bellissimo viale alberato con case e costruzioni in legno, molto suggestivo la notte alla luce delle lanterne posate davanti ai locali lungo la via.
20/3 per visitare quanto elencato sotto (dalla mattina presto) abbiamo fatto l’abbonamento giornaliero metro+bus. Fushimi Inari Taisha e zona circostante
Il Fushimi Inari e la zona circostante sono importanti non solo per il santuario omonimo, ma anche per il tunnel che porta dal tempio alla foresta circostante: un tunnel realizzato con migliaia di torii (porte) di colore rosso.
Arashiyama e il bosco di bambù – Arashiyama si trova a poco più di un quarto d’ora di treno dal centro della città; un viaggio breve che vi farà immergere in un’atmosfera di profonda quiete. Spesso si immagina il Giappone come un luogo in cui la natura è ferma e la pace regna sovrana, forse non si tratta di una rappresentazione reale di tutto il Paese del Sol Levante, ma di certo il bosco di Arashiyama ha molti tratti in comune con questa visione.
La passeggiata del filosofo. Questo sentiero, chiamato in giapponese tetsugaku no michi, è un percorso lungo un paio di chilometri che si sviluppa tra il Padiglione d’Argento (tempio Ginkaku-ji) e il Tempio Nanzen-ji. La strada è al fianco di un canale, rilassante e silenzioso, costeggiato da entrambi i lati da tantissimi alberi di ciliegio, bellissimi da vedere soprattutto in aprile, durante la fioritura dei sakura, quando sembra di trovarsi in un tunnel completamente rosa, degno di un haiku di Basho.
Il Tempio Ginkakuji è il Padiglione d’argento (da non confondersi con il padiglione d’oro, il Kinkakuji), che però – a dispetto del suo nome – non presenta la minima traccia di argento.L’edificio è stato costruito negli anni ’80 del XV secolo, e l’idea iniziale era quella di rivestirlo con un tetto in argento; la mancanza di fondi, tuttavia, costrinse a un cambiamento dei piani iniziali, che tuttavia non ha indotto a mutare il nome della struttura. In effetti, il tempio non è un simbolo di lusso o di sfarzo, eppure merita di essere visitato sia per gli alberi curatissimi che lo caratterizzano, sia per la sensazione di quiete e di pace che trasmette. Il prezzo del biglietto per l’ingresso è di 500 yen.
Tempio Kiyomizudera. È un tempio buddista che si trova sulle colline di Higashiyama. Si tratta di uno dei più celebri della città, se non addirittura di tutto il Paese, e può essere considerato un tutt’uno con l’ambiente naturale che lo circonda, dominato com’è dai tantissimi alberi in cui è immerso, che regalano colori straordinari sia in autunno che in primavera. Dal tempio si può godere di una vista panoramica straordinaria sulla zona sottostante e ci sono tante leggende legate a questo luogo sacro.
Sannenzaka e Ninenzaka. Si trovano proprio sotto il Kiyomizudera e, a dispetto del gran numero di turisti che lo affollano e del proliferare di locali e negozi, è riuscito a conservare la propria anima intatta. Avendone la possibilità, è preferibile venire da queste parti dalle sei del pomeriggio in poi, proprio perché a quell’ora quasi tutti i negozi chiudono e si può “respirare” un po’ di più.
Il Castello Nijō. Il Nijō-jō si trova nella parte centrale di Kyoto ed ha alle spalle una storia lunga quasi quattro secoli, essendo stato costruito nel 1626. A ordinarne la realizzazione fu il primo shogun del periodo Edo, Tokugawa Ieyasu, e oggi è possibile ammirarlo in tutta la sua straordinarietà, protetta perfino dall’Unesco, che ha inserito la struttura nella lista dei beni patrimonio mondiale dell’umanità. I due palazzi principali sono l’Honmaru e il Ninomaru e gli interni hanno un particolare pavimento che “scricchiola” al passaggio, creato appositamente per scongiurare intrusioni nemiche.
Il Parco Maruyama. Famoso soprattutto come punto di ritrovo per ammirare la fioritura dei ciliegi in primavera (il cosiddetto hanami, l’ammirare i fiori di ciliegio), è il parco più antico della città, risalente al 1871. Un ciliegio vecchissimo di centinaia di anni è l’attrazione più particolare del parco, ma tutto il Maruyama Park è un ottimo posto dove poter fare una pausa rigenerante nella tranquillità della natura. È vicinissimo alla fermata del bus “Gion“.
Nishiki Market. Questo è il posto ideale per chi ha voglia di delizie culinarie tipiche giapponesi e di Kyoto, ma non ha intenzione di spendere troppo nei ristoranti più costosi.
21/3 Nara ( notte a Kyoto – Hotel Gracery Kyoto Sanjo). Siamo andati con il treno in giornata e lì si può girare a piedi perché le cose elencate sono tutte molto vicine. Bella cittadina con il parco dei Templi e dei cerbiatti. Una giornata intera per vedere i templi principali.
Templi e santuari
Todai – Ji – Il tempio Todai – Ji è una delle attrazioni più gettonate non solo di Nara, ma dell’intero Giappone. Il tempio è un luogo di culto buddista ed è costruito interamente in legno. Il punto focale dell’intera struttura è il Daibutsu – Den (o Hall of Great Buddha), una grossa costruzione in legno che ospita il Buddha Daibutsu (il più grande al mondo, alto 15 metri). Sul retro del Daibutsu – Den è situato un pilastro con un foro al centro: si dice che le persone che riescono ad attraversarlo ricevano una sorta di “illuminazione”, ma essendo uno spazio stretto, solo i bambini generalmente riescono a passare attraverso. Un altro punto di sicuro interesse è la porta Nandai – mon, situata a pochi metri ad est del Daibutsu – Den. Per raggiungere il Todai ji ci vogliono circa venti minuti a piedi dalla Stazione Kintetsu di Nara, oppure uno dei seguenti bus sempre dalla stazione Kintetsu o dalla stazione JR di Nara: 1, 2, 6, 52, 70, 88, 89, 97, 98 oppure 133 e scendete alla stazione Daibutsuden Kasugataisha Mae, da qui 5 minuti a piedi.
Kasuga – Il santuario Kasuga Taisha è uno dei maggiori santuari shintoisti della città di Nara. Il santuario, con le sue colonne color vermiglio, i muri bianchi e i tetti in legno emana un’aura di spiritualità ed è perfettamente incastonato nel parco che lo circonda, anch’esso un’opera d’arte grazie ai 300 tipi diversi di alberi e piante presenti, al complesso intreccio di viali e in particolare alle lanterne di pietra che lo caratterizzano. Per raggiungere il santuario ci vogliono circa 25 minuti a piedi dalla Stazione Kintetsu di Nara oppure si prende il bus n. 70,88,97,98,133 fino alla fermata Kasuga Taisha Honden.
Kofuku – Ji – Il tempio Kofuku – Ji fu costruito al tempo in cui Nara divenne capitale ed era di proprietà della famiglia Fujiwara, una delle più potenti famiglie dell’epoca. Degli originali 150 edifici solo alcuni sono arrivati fino a noi; due di essi sono una pagoda a tre piani ed una a cinque piani; quest’ultima, con i suoi cinquanta metri, è seconda in altezza solo a quella situata nel tempio Toji a Kyoto. L’accesso al Kofuku – Ji è gratuito, ma per vedere il Museo del Tesoro Nazionale e la Sala Dorata orientale si deve invece pagare una quota. La Sala Dorata Centrale sarà chiusa per lavori fino al 2018, ma ci sono molti altri edifici da poter visitare ed ammirare, come le due sale ottagonali Hokuendo e Nanendo. Il Kofuku – Ji è a cinque minuti di cammino dalla Stazione Kintetsu di Nara, 15 minuti dalla JR di Nara e a 3 dalla fermata dell’autobus Kencho Mae (bus nr 20, 23, 63, 90 or 136 dalla stazione JR Nara).
Giardino Isuien – Il giardino Isuien, situato non lontano dal tempio TodaiJi è uno dei fiori all’occhiello della città di Nara, un’oasi verde diventata famosa anche grazie al genio di chi l’ha progettata; utilizzando la tecnica dello shakkei, infatti, gli architetti hanno incorporato nel background elementi come il tetto del TodaiJi e le tre colline che circondano Nara. Il nome Isui – en significa “giardino costruito sull’acqua”, perché al suo interno è ricco di laghi grandi e piccoli. Il lago più grande si trova poco lontano dal cancello d’ingresso. Oltre ai suoi laghi e viali il giardino ospita un museo ed una sala da tè. Per raggiungere il giardino Isuien sono necessari 15 minuti a piedi dalla Stazione Kintetsu di Nara, altrimenti 5 dalla fermata del bus Oshiagecho.
Nara koen, Parco di Nara – Il Parco di Nara (koen in giapponese significa parco), è un’enorme riserva naturale che si estende dalla parte bassa di Nara e Naramachi fino ai piedi delle colline. Questo parco comprende le aree del TodaiJi, del Giardino Isuien e il Santuario Kasuga Taisha. La sua caratteristica più interessante è l’alto numero di cervi che lo popolano e che frequentemente si avvicinano ai passanti per essere nutriti. Il Parco è situato a 5 minuti di cammino dalla Stazione Kintetsu di Nara oppure 15 da quella della Japan Rail.
Giardino Yoshikien – Lo Yoshiki – en è un piccolo gioiello situato a poca distanza dal giardino Isuien, da cui è separato solo dal fiume Yoshikigawa, al quale deve il suo nome. E’ diviso in tre parti: un giardino con i laghetti, un giardino di muschio ed uno in cui si tiene la cerimonia del tè.
22/3 partenza da Kyoto per monte Koya (notte in tempio buddista – Ryokan: Shojoshin-in – 210,00 euro – le stanze sono riscaldate solo con stufette a gas e quindi, se andate in periodi in cui non fa ancora caldo, per spostarsi da una stanza all’altra sentite decisamente freddo, anche la mattina presto nel tempio durante la preghiera)
Monte Koya: Per arrivarci ci vogliono circa 4 ore, 3 cambi di treni, funicolare e bus. Il tempio scelto era molto accogliente e le camere ed i pasti in stile tipicamente giapponese. I bagni e le docce sono in comune ma molto puliti. L’unica pecca è il freddo (nelle stagioni non calde) nel passare da una stanza all’altra. Gli unici riscaldamenti sono stufette a gas.
A sud di Osaka, ma facilmente raggiungibile anche da Nara e Kyoto. E’ considerato il lugo più spirituale di tutto il giappone. Si tratta di un monte raggiungibile solo con un treno a cremagliera una volta abitato solo da monaci buddisti con vari templi al suo interno. Oggi ci sono anche negozi e guest house, ma interessante il cimitero degli antenati e il tempio principale. Ci vuole una giornata intera per visitarlo. Una volta arrivati a Koyasan, muoversi all’interno della cittadina è semplice visto che è molto piccola. Gran parte dei luoghi più interessanti da vedere sul Monte Koya sono facilmente raggiungibili a piedi. Kongobuji, Danjo Garan e il Museo Reihokan si trovano nel centro della città. Al limite ovest della città si trova il Daimon Gate, tradizionale punto d’entrata a Koya-san mentre Okunoin, il punto più sacro di tutto il Monte Koya, si trova all’estremità est della città e il sentiero che dall’entrata del cimitero porta fino al mausoleo di Kobo Daishi è lungo circa due chilometri (da calcolare anche al ritorno).
23/3 da monte Koya a Tokyo (Hotel Sunlite Shinjuku – stanze standard davvero minuscule e non troppo pulite)
24/3 rientro in italia
Come spostarsi:
JR rail pass: http://www.japan-rail-pass.it il pass può essere acquistato per 7-14-21 giorni. Bisogna acquistarlo per tempo perché si deve tenere in conto dei tempi (circa 2-3gg) per la spedizione dei voucher. Non può essere acquistato in giappone. E’ un po’ caro, ma già un viaggio A/R Tokyo/Kyoto copre il costo.Si può usare su qualsiasi treno della società JR e anche sugli autobus della stessa dove presenti, ad eccezione di due tipi di supertreno, mentre gli shinkansen sono inclusi. Su quest’ultimi si accede direttamente con la tessera, ma se si vuole il posto prenotato o se obbligatorio (ad esempi il Narita express per l’aeroporto), bisogna passare prima dalla biglietteria.
Per ricercare gli orari dei treni ti consiglio http://www.hyperdia.com/en/ facile da usare. Se però devi usare il JR Pass allora devi fare la ricerca usando anche il “search details” che sta appena sotto ladata, in tal caso devi deselezionare le ferrovie private e il Nozomi/Mizuho che non sono inclusi nel pass.
Nelle città si possono acquistare dei pass giornalieri per bus e metro, normalmente sono convenienti se si pensa di fare più di 3-4 viaggi.
Sugli autobus si paga alla discesa mettendo le monete in una apposita gettoniera, se non si hanno spicci c’è anche un cambia monete a fianco.
A Tokyo, per usare i mezzi conviene fare la carta Suica, costa 2000Y con 1500Y precaricati. Si può ricaricare in tutte le stazioni, alla fine del soggiorno basta andare in una biglietteria JR e si viene rimborsati dei 500Y di deposito più l’eventuale residuo con una decurtazione di 210Y. Con questa carta si possono pagare tutte le linee metropolitane (bus e metro) e si possono acquistare anche i prodotti alimentari nei distributori automatici. A Tokyo esistono anche i pass giornalieri, ma convengono solo se si usano almeno 6 tratte.
Tra l’aeroporto Narita e la cita di Tokyo si possono usare il Narita Express (circa 3100Y a tratta) oppure autobus (circa 3000Y) in tali casi il tempo di percorrenza varia da 80 a 100 minuti a seconda della stazione di partenza/arrivo. Per risparmiare si possono usare alcuni treni espressi, tempo circa 2h – 2h30min, ma meglio verificare prima perché si rischia di fare più di un cambio treno.
Per mangiare io ho provato di tutto e tutto ok. Consiglio di evitare ristoranti che non hanno menù in inglese o con foto dei piatti, perché altrimenti diventa impossibile sapere che cosa si sta ordinando.
Bisogna infatti partire con la consapevolezza che molto raramente si trovano persone che parlano inglese, anche il personale che ha la targhetta turistica con la lingua conosciuta spesso non è in grado di capire cosa si sta chiedendo. Il problema è che per cultura loro non dicono mai di no, quindi si pensa di essersi fatto capire e invece non è assolutamente così. Al limite scrivere le domande in inglese su un foglio, strano ma gli rimane più facile da capire, forse è un problema di suoni e pronuncia.
Diverso il discorso nei grandi alberghi internazionali, ma qui i costi per i pranzi e bar sono di gran lunga superiori a quelli fuori.
Se si mangia in un locale tradizionale si può incappare nel famoso Shabu-Shabu: viene portato un fornello con sopra una ciotola dove bolle o del brodo o del liquido oleoso. A parte dei piattini con carne verdure e tofu crudi. L’etichetta chiede che sia il commensale a mettere il cibo a cuocere nel liquido. Se c’è anche una ciotola con un uovo crudo, questo non deve essere cotto, serve per passarci gli alimenti cotti prima di mangiarli J
Buona la birra (Asahi, Sapporo e anche altre marche locali) , il sake se piace, evitare il vino che se giapponese assomiglia al tavernello, se straniero costa eccessivamente.
Per trovare degli indirizzi, è un vero problema. I tassisti di solito riescono a portarti sul posto, altrimenti consiglio prima di guardare su google maps in maniera molto particolareggiata, poi segnarselo su una cartina molto particolareggiata che riporti anche la suddivisione e numerazione dei singoli blocchi di edifici.
Queste cartine sono a volte disponibili negli uffici turistici (presenti nei pressi delle stazioni ferroviarie di tute le città), tale problema riguarda comunque principalmente le grosse città. In alcuni casi può essere molto utile farsi dire quale uscita della metropolitana è più vicina al posto dove si deve andare, infatti soprattutto a Tokyo i sotterranei della metro si estendono per chilometri con decine di uscite sulle varie vie.