Copenhagen e poi in giro per la Danimarca

Copenhagen, ….poi in giro per la Danimarca Il nostro viaggio è iniziato il 12 agosto 2005. Siamo partiti dall’aeroporto di Catania con un volo Air One per Roma e da lì il volo Maersk Air per Copenhagen. La programmazione era iniziata già nel mese di marzo (e con essa l’attesa del viaggio estivo), individuando i luoghi di maggiore...
Scritto da: alessandro.v
copenhagen e poi in giro per la danimarca
Partenza il: 12/08/2005
Ritorno il: 24/08/2005
Viaggiatori: fino a 6
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Copenhagen, …Poi in giro per la Danimarca Il nostro viaggio è iniziato il 12 agosto 2005. Siamo partiti dall’aeroporto di Catania con un volo Air One per Roma e da lì il volo Maersk Air per Copenhagen.

La programmazione era iniziata già nel mese di marzo (e con essa l’attesa del viaggio estivo), individuando i luoghi di maggiore interesse, il percorso da fare, richiedendo nei siti turistici on line le guide illustrate, prenotando gli alberghi e acquistando i biglietti aerei (tratta Roma-Copenhagen convenientissima con Maersk Air on line). Il programma del viaggio prevedeva una permanenza nella capitale danese per tre giorni e poi il tour della Danimarca.

Arrivati a Copenhagen intorno alle 17,00 abbiamo preso il treno che dall’interno dell’aeroporto porta in centro nello spazio di pochi minuti.

Usciti dalla stazione centrale veniamo colti di sorpresa da un freddo intenso e da una leggera pioggerellina.

Fortunatamente avevamo prenotato un albergo, l’Ibis Crown, che sapevamo trovarsi a poca distanza e quindi ci siamo avviati a piedi. Effettivamente l’hotel, prenotato via internet, non era lontano dalla stazione. Lasciati i bagagli e rinfrescatici (!) in fretta siamo usciti in cerca di un posto dove cenare. Ne scegliamo uno tra i tanti proprio nei pressi dell’inizio dello Stroget: il corso pedonale che dicono essere il più lungo del mondo! Fa ancora più freddo e iniziamo a temere di dover acquistare in loco abbigliamento più pesante.

Il centro è animato e il corso è un susseguirsi di negozi e ristoranti.

Giorno 13, fatta colazione di prima mattina, iniziamo il nostro giro alla scoperta della città.

Continua a fare freddo. Raccolte tutte le informazioni e le cartine necessarie al Tourist Information (sito proprio difronte la Stazione Centrale), acquistiamo la Copenhagen card e iniziamo la scoperta del centro di Copenhagen.

Imbocchiamo nuovamente l’ingresso dello Stroget e attraversiamo le piazze molte animate Gammel Torv (con la fontana della carità) e Nytorv (dove sorge il palazzo di giustizia). Costeggiamo la Helligàndskirken (Chiesa dello Spirito Santo di origine medievale), superiamo di slancio, resistendo alle tentazioni, i negozi Georg Jensen e Royal Copenhagen, arrivando così alla Hojbro Plads con la fontana dalle cicogne di bronzo. Dopo una breve sosta per riprendere fiato, per un caffè nordico e per concederci uno sguardo ai numerosi ed interessanti negozi (con prezzi incredibilmente contenuti …E dire che la Danimarca doveva essere cara!!) che si trovano lungo la strada, riprendiamo la marcia fino alla Kongens Nytorv, la piazza con la statua equestre di Cristiano V. Intorno la piazza una serie di bei palazzi: Thott’s Palae (sede dell’ambascata francese), il Teatro Reale, i Magasin du Nord, Charlottenborg (Accademia Reale delle belle arti) Percorsi ancora pochi metri e svoltando a destra, improvvisamente ecco il Nyhavn. La notorietà del luogo non è ingiustificata. Le case sul canale sembrano dipinte. La nebbiolina ed il cielo grigio non guastano lo spettacolo.

Ci fermiamo per quasi un’ora e poi, percorso un tratto del porto e raggiunta la fontana che orna i giardini di Amaliehaven (giardini di Amalie), arriviamo fino ad Amalienborg Slot, residenza della famiglia reale sin dal 1794. Aspettiamo che il campanile della Marmorkirken annunci il mezzogiorno per assistere al cambio della guardia.

Bella la piazza, con i quattro palazzi intorno praticamente identici. L’interno dell’ala del palazzo aperto ai visitatori è veramente interessante.

Da lì, percorse poche centinaia di metri prendiamo l’autobus diretti al Rosenborg Slot. Il castello è bello ed il parco lo è ancora di più. Visitiamo gli interni e il sotterraneo dove sono custoditi i gioielli e le insegne reali.

Tornati in centro rispettiamo la promessa fatta al piccolo della comitiva e andiamo al Tivoli. Si tratta di un parco divertimenti fra i più antichi d’Europa, immerso in uno splendido giardino.

Ci sono parecchie riproduzioni di luoghi celebri e si incontrano personaggi in abiti d’epoca.

La serata è molto fredda, ma fortunatamente non piove. Ceniamo e rientriamo in albergo dopo aver assistito ad uno spettacolo musicale nella piazza del Municipio.

Giorno 14 Finalmente una splendida giornata. Sole, cielo terso e temperatura tornata, quasi d’incanto, ai livelli della nostra primavera. Alle 8,45 siamo già alla fermata dell’autobus che ci porta al complesso storico Slotsholmen situato su un isolotto separato dal centro cittadino da un canale. Il centro di questo grande complesso è Christianborg Slot dove si trovano gli uffici governativi. Interessanti anche la Christianborg Slotkirke, i sotterranei di Christianborg e la Folketinget, l’ala del palazzo dove si riunisce il parlamento danese.

Riprendiamo l’autobus (sul lato sbagliato!) e, dopo un giro per le zone di periferia della città, torniamo al Nyhavn. Il canale (pieno di ragazzi che sorseggiano birra seduti proprio sul margine della strada) ci appare ancora più bello di ieri. Prendiamo il battello per fare il giro di Copenhagen. Attraversiamo parecchi luoghi interessanti fino a Cristiania, la città nella città. Qui la gente vive al di fuori delle regole in un ambiente decisamente insolito (strade sterrate, case fatiscenti). Dichiarata zona libera nel 1970 da un gruppo di ribelli, Cristiania è rimasta tale fino a oggi. Qui si vende liberamente fumo e droghe leggere, e vige il divieto assoluto di scattare fotografie. Un posto fuori dal mondo, ma a due passi dal centro. Tornati a bordo del battello facciamo rientro al Nyhavn e dopo un giro per i negozi e una visita al museo-mercato dell’ambra (con inevitabile acquisto di collana e orecchini per la signora) andiamo a cenare al ristorante Cap Horn. Mangiamo benissimo e la vista sul canale rende tutto suggestivo.

Giorno 15 In treno ci rechiamo all’aeroporto dove avevamo prenotato il noleggio di un’autovettura ad un prezzo veramente conveniente (€ 320,00 per nove giorni). Ci consegnano le chiavi di una comodissima Skoda Octavia SW.

Il programma della giornata prevede la visita di cinque luoghi nella Selandia del nord.

1)- Frederiksborg Slot a Hillerod 2)-Fredenborg slot 3)- Kronemborg a Helsingor, 4)-Museo di arte moderna Louisiana 5)-Gillelje 1)- Frederiksborg Slot: il castello, nei pressi di Hillerod, a pochi minuti di autostrada da Copenhagen, è imponente. Bellissimo sia all’esterno che all’interno (particolarmente la chiesa). Ha un giardino enorme bellissimo: la proprieta’ del castello e’ composta da tre isolotti collegati da ponticelli, i giardini sono curatissimi. L’edificio e’ spettacolare ed in passato e’ stato la residenza dei reali di Danimarca. Alle 11.00 riprendiamo l’auto diretti al Fredensborg slot. .

2)- Fredenborg slot: si tratta della residenza reale di campagna. L’interno non è aperto al pubblico, mentre è consentito visitare il parco. E’ immenso e bellissimo. Ci fermiamo a mangiare qualche panino. La giornata splendida ci induce a soffermarci più del previsto e ciò risulterà fatale…! 3)- Kronemborg Slot: si trova a Helsingor, una cittadina portuale, difronte la citta’ svedese di Helsingborg. Il castello, imponente e tetro è conosciuto come il Castello di Amleto. Non visitiamo l’interno fidandoci della nostra inseparabile guida (Lonely Planet) e dei giudizi di coloro che lo avevano appena fatto. L’esterno, però, è un incanto e dall’altra parte del mare si vede la Svezia. Dopo la passeggiata intorno al castello e in riva al mare (ne vale la pena) riprendiamo la marcia.

4)-Sono le 17.15, il museo Louisiana ha già chiuso. L’esserci persi la visita di questo splendido luogo (almeno così lo descrive la guida e tutti le esperienze di viaggio pubblicate sul net) rimarrà il nostro cruccio per il resto del viaggio.

5)-Gilleleje è un piccolo borgo di mare, all’estremità nord della Selandia. Andiamo al porto. Questo luogo rimarrà, alla fine del viaggio, come uno dei più belli che abbiamo visitato. Non che vi sia qualcosa di eccezionale; è l’insieme delle cose che lo rende unico. Le case basse col tetto di paglia lungo le strade di ciottoli. Due o tre botteghe, proprio dentro il porto, dove vendono pesce fresco e anche pietanze cucinate al momento e servite su tavoli di legno in riva al mare. Noi mangiamo all’Adamsen’s Fisk, con i gabbiani che passeggiano a pochi centimetri da noi! Un incanto.

Sono già le 19,00 quando lasciamo Gilleleje (dopo aver fatto uno spuntino a base di gamberi e aringa). Lungo la strada per Copenhagen si fa strada un’idea: e se andassimo a cenare in Svezia?! Detto, fatto. Alle 20,00 ci ritroviamo a percorrere il famoso ponte che collega la Danimarca alla Svezia. Il ponte Sull’Oresund è molto bello ed è strano pensare che in pochi minuti si possano attraversare circa dieci chilometri di mare e ritrovarsi in un’altra nazione. Ceniamo a Malmo. In una piazzetta deliziosa (che scopriamo, solo al rientro in albergo, essere una delle principali della città) troviamo un locale all’aperto dove servivano della carne ottima.

Alle 23.00 riprendiamo la strada per “casa”.

La ricerca dell’albergo rimarrà uno dei momenti più “difficili” dell’intero viaggio (questo la dice lunga sulla serenità con la quale abbiamo vissuto questo tour della Danimarca). In effetti dopo essere usciti dall’autostrada abbiamo vagato per oltre un’ora per la periferia di Copenhagen, che solo ora ci accorgiamo essere veramente grande; salvo a riuscire a ritrovare il nostro albergo grazie alle indicazioni di alcuni gentilissimi ciclisti (uomini e donne vanno tranquillamente in bicicletta anche in tarda ora!).

Giorno 16. Alle 9.00, come ogni giorno, siamo già in movimento.

Il programma prevede la visita della fabbrica della Royal Copenhagen. Interessante il filmato che viene proiettato all’interno sui cicli di produzione degli oggetti di porcellana e, ovviamente, incantevoli gli oggetti esposti.

Alle 11.00 si parte con destinazione l’isola di Mon per la visita di Mons Klint (le bianche scogliere di gesso). Arriviamo a Stege, il capoluogo della regione, intorno alle 13.00. All’Information prenotiamo un B & B a metà strada tra Stege e Mons Klint. Lasciati i bagagli nel B & B e mangiato un boccone nel giardino antistante, si parte alla volta della scogliera. Sul luogo c’è un vento piuttosto fastidioso, mentre insopportabile è la presenza di api in gran numero che ti ritrovi dappertutto. Iniziamo la discesa verso la spiaggia. Si percorre una scalinata molto comoda ma lunga di oltre 500 gradini, che fra le querce conduce fino a mare.

Improvvisamente, superata la metà della scalinata e il folto bosco, ci appare la scogliera bianca. Il paesaggio è mozzafiato anche se frattanto il cielo si era un po’ coperto. Giunti sulla spiaggia comprendiamo la ragione della presenza di tanti insetti: la spiaggia è ricoperta di alghe lasciate lì dopo l’ultima mareggiata.

Facciamo due passi e poi, risaliamo la scalinata facendo delle soste per riprendere fiato. Giorno 17. Lasciamo Mon tornando sulla E47 e, superato il ponte, attraversiamo senza fermarci l’isola di Falster. Altro ponte per passare nel Lolland (isola dove avremmo voluto fermarci per visitare il Knuthenborg Safari Park) e arrivo a Tars. Da lì bisogna prendere il traghetto per arrivare nel Langeland ed esattamente a Spodsbjerg.

Sono le 11.00 circa quando arriviamo all’imbarco dei traghetti, e appena fatto il biglietto ecco che ne appare uno all’orizzonte. Tutto perfetto…Pensiamo! Ed invece no. Il traghetto imbarca un paio di camion e va via. Aspettiamo circa mezz’ora per l’arrivo di un altro traghetto, gusto il tempo per notare delle meduse giganti nelle acque del porto.

Finalmente ci imbarchiamo e dopo circa trenta minuti sbarchiamo nel Langeland. Siamo in ritardo sulla nostra tabella di marcia che prevedeva il pranzo a Odense. Percorriamo un altro ponte che ci porta nel Funen, ma, visto che ormai sono le 13.30 decidiamo di fare una sosta per pranzare. Mangiamo un panino con tipico wurstel e cremina dagli ingredienti sconosciuti e ripartiamo dopo aver deciso di fermarci lungo la strada all’Egeskov Slot.

Si tratta di un castello a circa 2 Km. Da Kvaendrup sulla strad 8 per Odense. E’ un vero capolavoro dell’architettura rinascimentale. Un castello che ha le fondamenta in migliaia di tronchi di quercia infissi sul fondale di un lago. Spettacolare il parco e le stanze interne che i proprietari hanno deciso di aprire al pubblico per finanziare i necessari lavori di restauro.

Dopo la visita proseguiamo per Odense anche perché non avevamo prenotato per la notte.

Seguendo i consigli del Lonely Planet, siamo andati a cercare posto presso l’albergo Domir. Troviamo la camera libera ad un prezzo adeguato e decidiamo di fermarci lì.

Dopo aver scaricato i bagagli facciamo un breve giro del centro della città, andando poi a cenare al Jensen’s Bofhus, un ristorante appartenente ad una catena danese dove abbiamo mangiato sempre bene e a prezzi modici.

Giorno 18. Ancora Odense, il centro della città è splendido; curato in ogni dettaglio, abbellito ulteriormente da tutti gli addobbi che ricordano il bicentenario della nascita di H. C. Andersen. Rimaniamo colpiti soprattutto dalla cura delle strade, dalla quiete (nonostante la presenza di tante persone in strada) e da parecchi edifici antichi con le travi in legno piegate dai secoli. Pranziamo nel bellissimo parco alle spalle della cattedrale protestante e dopo un buon caffè in un piccolo bar all’ingresso del parco (affollato da diverse belle ragazze distese nell’erba per approfittare di quella bella giornata di sole), riprendiamo la marcia con destinazione Give, una bella cittadina nello Jutland centrale. E’ lì, infatti, che l’Information ci ha trovato un B&B, Albaekken, a circa 400 Kr. (meno di € 60,00). Raggiungiamo facilmente Billund e da lì la vicina Give, mentre più difficile ci risulta l’individuazione del B&B. La casa, infatti, è un pò fuori dal centro cittadino, ma immersa nel verde (Si tratta di una zona rurale chiamata Thyregod). I proprietari Boje ed Inge, sono una coppia straordinaria. Gentilissimi e desiderosi di fare conoscenza, ci accolgono come amici di vecchia data.

Boje, dopo averci chiesto se dovevamo ancora cenare, si offre di accompagnarci in un posto dove ci garantisce che avremmo mangiato bene.

Scaricati per l’ennesima volta i bagagli, seguiamo Boje in direzione del ristorante. Ma, con nostra sorpresa, iniziamo a percorrere tutta una serie di strade sterrate fino a giungere, quasi d’improvviso, subito dopo una curva nel bosco fitto, in una zona aperta tra due laghi.

Li si trova il ristorante Vester Molle, immerso nel verde. Ceniamo divinamente e paghiamo praticamente nulla. Tornati al nostro B & B troviamo Boje ed Inge ad attenderci. Purtroppo il nostro inglese (piuttosto incerto) non ci consente di approfondire la nostra conoscenza, così dopo qualche minuto andiamo in camera.

Giorno 19. Finalmente arriva il giorno della Legoland. La destinazione principale del viaggio! Giuseppe è euforico. Aspettiamo fino alle 10.00 l’apertura del parco (situato a pochi metri dall’aeroporto di Billund – sicuramente sorto proprio per favorire le visite al parco) e poi via in giro per vedere tutte quelle fantastiche riproduzioni in mattoncini Lego.

Così come avevamo avuto occasione di leggere nelle esperienze di altri viaggiatori, il parco non può dirsi solo per bambini. Acquistiamo un vagone di mattoncini e giochino vari e pranziamo all’interno del parco. Subito dopo pranzo, così come programmato, tralasciando ancora qualche parte del parco, partiamo per Ribe. La città, la più antica della Danimarca, si trova a circa 80 Km. A sud di Billund, sempre nello Jutland.

La città e molto carina. Quasi tutte le strade del centro sono acciottolate e con le case a graticcio del XVI secolo in legno.

All’ingresso del paese, ci rechiamo al Kolvig Cafè nel tentativo di prendere un caffè simile a quelli italiani. Con vivo stupore il caffè risulta particolarmente gustoso e soffermandoci qualche minuto abbiamo occasione di conoscere i giovani proprietari: Bo e Pia (che ci confidano il loro desiderio di venire in Sicilia per la fine dell’anno). Parliamo per un po’. Pia, che parla anche un discreto italiano, ci chiede ricette tipiche della nostra terra e, prima di salutarci ci scambiamo i numeri di telefono ripromettendoci di tenerci in contatto.

Rientrati nel B & B troviamo altri ospiti. In realtà, scopriamo presto che si tratta di amici dei proprietari che, conoscendo lo spagnolo, erano stati invitati per facilitare la nostra conoscenza. Trascorriamo una magnifica serata sorseggiando del buon vino locale alla luce di candele che scopriamo essere, per i danesi, segno di ospitalità.

Giorno 20. Lasciamo, seppur a malincuore, il B & B e facciamo rotta verso Aalborg. Passiamo per Silkeborg, poi per Hobro e nei pressi visitiamo il Firkat Viching Center. Si tratta di una fortezza dell’epoca vichinga che ospitava circa 800 soldati. Intorno ad essa è stata realizzata una fattoria dove vi sono persone in costume in locali tipici.

Arriviamo ad Aalborg intorno alle 12.30. E’ sabato. La giornata è splendida e le vie della città sno particolarmente animate.

Ci fermiamo in un negozio di articoli fotografici per scaricare la macchina digitale. All’uscita ci accorgiamo che la città si è improvvisamente svuotata. Non ci badiamo e andiamo all’Information per trovare l’alloggio. Appena in tempo, poiché scopriamo che alle 13.00 chiudono tutti gli esercizi commerciali. In realtà l’ufficio informazioni questa volta non risulta particolarmente utile posto che ci comunica che tutti gli alberghi della città sono occupati in occasione del festival del Jazz che si tiene proprio in quel fine settimana. Panico! Ancora una volta ci è di grande aiuto la nostra guida. Riusciamo a trovare una camera al First Hotel; proprio a due passi dal centro.

La passeggiata serale ci fa scoprire un centro città veramente bello ma stranamente inanimato. Turisti e abitanti del luogo erano tutti nei palchetti dislocati in vari luoghi della città dove si esibivano cantanti jazz.

Ceniamo al Jensen’s Bofhus situato all’interno di una palazzina antica veramente bella con travi in legno.

Giorno 21 Lasciamo Aalborg intorno alle 8.30 e ci fermiamo subito a Lindholm Hoje per visitare il cimitero vichingo. Il luogo, avvolto nella nebbia mattutina si presenta misterioso e affascinante. Tra la nebbia, sparse lungo il grande spiazzo, si sono 682 tombe vichinghe dell’Età del ferro (le pietre sono disposte a forma di nave con poppa e prua evidenziate da pietre più grandi). Questo e’ l’unica necropoli vichinga conservata. Rotta verso Skagen, nell’estremo nord dello Jutland.

Prima di arrivarvi, percorrendo la E 55, sostiamo a Rabjerg Mile, la più grande distesa di sabbia della Danimarca. Si tratta di un gruppo di morbide dune di sabbia che formano uno spettacolo mozzafiato anche perché sorgono improvvise tra i boschi. E’ stato bellissimo camminarci a piedi nudi o rotolarvisi (come ha fatto Giuseppe) riempiendosi di sabbia finissima.

Arrivati a Skagen andiamo nella punta piu’ a nord: Greenen, dove ci sono delle belle spiagge di sabbia che percorriamo a piedi in circa trenta minuti attraversando suggestivi tratti di spiaggia ricoperti da roseti.

Alla fine del tratto di spiaggia si raggiunge la punta estrema dove si incontrano le acque del Kattegat e dello Skagerrak. Ovviamente anche noi ci mettiamo in coda fino a poter mettere i piedi proprio nel punto dove si incontrano le onde.

Rimaniamo li circa una mezz’oretta, facendo foto e contemplando un posto veramente bello. Facciamo rientro alla nostra macchina utilizzando il “Sandormen” un piccolo autobus trascinato tra la sabbia da un trattore.

La splendida giornata ed il molto caldo (siamo sui 25 gradi) ci induce a fermarci a pranzare lungo la spiaggia. Prendiamo un ottimo panino con un gustosissimo wurstel.

Lungo la strada per Skagen ci fermiamo a fotografare la riproduzione del vippefyret (un faro mobile con all’estremità un cesto pieno di carbone realizzato intorno al 1500). Skagen è un tranquillo paese dalle case ben curate, tutte gialle con i tetti dalle tegole rosse bordate di bianco. Facciamo due passi nel piccolo centro pedonale (come sempre curatissimo anche nella pavimentazione della strada e negli addobbi floreali). Riusciamo anche a fare shopping in un negozio di articoli sportivi.

Ripartiamo intorno alle 16.00, ma ci fermiamo dopo appena qualche chilometro per vedere la Tilsandede Kirke (Chiesa sepolta). Si tratta del campanile di una chiesa medievale che spunta tra le dune di sabbia che seppellirono l’intero villaggio alla fine del XVIII secolo. Molto suggestiva la bianca torre del campanile che esce fuori dalla sabbia finissima in mezzo al bosco.

Ritornati in auto dopo la passeggiata, ripartiamo con l’obiettivo di fare più strada possibile avvicinandoci nuovamente verso la Selandia. La nostra prossima tappa in programma è Roskilde.

In effetti percorriamo circa 300 Km. Della E20, una tranquilla e comodissima autostrada, attraversando enormi distese verdi o costeggiando splendidi tratti di mare.

Alle 20.00 circa siamo nei pressi di Fredericia, appena qualche chilometro prima di entrare nel Funen. Dormiamo al Fredericia Somandshjem, un tranquillo hotel proprio nei pressi del porto. Decidiamo di recarci subito in cerca di un ristorante, ma troviamo delle difficoltà in quanto molti locali chiudono alle 21.00. Riusciamo, comunque, ad evitare di andare a letto a stomaco vuoto, mangiando, per altro, anche abbastanza bene. Giorno 22. Decidiamo di fare un frettoloso giro per la città prima di andare via con destinazione Roskilde. La città, in effetti, non offre molto, solo i vecchi bastioni di terra della fortezza che formano una specie di cintura verde che si estende per circa 2 Km.

Alle 10.30 lasciamo Fredericia. Entriamo nel Funen, superiamo, non senza rimpianto, il bivio per Odense, arriviamo così a Nyborg e al famoso ponte di 18 Km. che collega il Funen alla Selandia.

Arriviamo intorno alle 12.30 a Roskilde e andiamo subito alla ricerca dell’ufficio informazioni turistiche per trovare un alloggio. Ci viene offerto un appartamentino ad appena qualche centinaio di metri dal centro ad un prezzo eccezionale. Scopriamo, all’arrivo sul posto, trattarsi di un bivani più cucina e bagno, nuovo, pulitissimo, meravigliosamente arredato e circondato da un giardino fantastico ove si affaccia anche la villa dove abitano i proprietari dell’appartamento.

Dopo aver scaricati i bagagli partiamo subito per la visita della città che fu la prima capitale della Danimarca. Il centro cittadino, pur non essendo particolarmente esteso è molto bello e, come tutte le altre città visitate, ben curato.

Visitiamo subito la Roskilde Domkirke, la costruzione della cattedrale che domina il centro della città è stata avviata dal vescovo Absalon nel 1170. All’interno ben 37 tombe di re e regine danesi. Assistiamo anche al movimento dell’orologio dei primi anni del XVI secolo che, allo scoccare dell’ora piena presenta S. Giorgio a cavallo che uccide un drago ruggente.

Facciamo un giro per le vie del centro attorniata da numerosi palazzi d’epoca e poi scendiamo al porto per un primo sguardo al museo delle navi vichinghe.

In realtà il museo è chiuso e ne approfittiamo per vistare il porto con alcune riproduzioni fedeli di navi vichinghe da guerra e mercantili.

Da lì proseguiamo per il quartiere di Sankt Jorgensbjerg. Il percorso tra strette stradine pedonali è incantevole perché, seppur breve, sembra farti tornare indietro nel tempo. Strade acciottolate e vecchie casette basse dal tetto di paglia con splendide finestrelle dalle quali si scorgono gli interni delle abitazioni.

Giorno 23 Decidiamo di rimanere l’intera mattinata ancora a Roskilde per visitare il Museo delle navi vichinghe e il vicino Museumso. All’interno i resti delle navi vichinghe rinvenute occasionalmente pochi anni addietro. Singolare l’allestimento di una stanza all’interno della quale troviamo la riproduzione di una nave vichinga mercantile con tutte le mercanzie e, l’abbigliamento tipico del tempo a disposizione dei visitatori per poter fare della foto d’effetto.

Trascorriamo un paio d’ore all’interno del museo e ritorniamo in centro per un ultimo giro e per il pranzo.

Decidiamo anche di fare un giro in bici ma, al ritorno troviamo una sgradita sorpresa: un verbale di contravvenzione era in bella mostra sul parabrezza della nostra auto. Motivo? Non ci eravamo accorti che quella porzione di piazza ove avevamo lasciato la nostra auto prevedeva una sosta massima di due ore! Avevamo sforato di appena sei minuti! Ci rimettiamo in macchina con destinazione Dragor. Si tratta di un borgo marinaro ad appena quattro chilometri dall’aeroporto e, quindi, in ottima posizione per riconsegnare l’auto domattina presto e ritornare a casa.

Il paesino, effettivamente è incantevole, anche se la sistemazione per la notte è parecchio costosa (la più cara dell’intero viaggio) e per nulla soddisfacente. Splendida la vista dal porto del ponte sull’Oresund per Malmo.

Ceniamo in una trattoria tipica vicino al porto, quindi ci rechiamo in albergo percorrendo le stradine del centro. Anche quest’ultimo scorcio di vacanza ci lascia un magnifico ricordo della Danimarca.

Giorno 24 Lasciamo l’auto e passeggiamo un po’ tra i negozi all’interno dell’aeroporto. La vacanza è finita ma non dimenticheremo certamente questi splendidi e incredibilmente tranquilli paesaggi danesi.



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