Cipro, ad est di tutto

Cipro tra mare, città e siti archeologici
Scritto da: Robert
cipro, ad est di tutto
Partenza il: 03/09/2011
Ritorno il: 10/09/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Tra i miei lontani ricordi scolastici c’è la tabellina degli elementi chimici con le sue brave sigle, il ferro era FE, l’alluminio AL, l’uranio U, il rame CU, perché mai? ci veniva spiegato che l’abbreviazione derivava da “Cuprium” antico nome latino dell’isola di Cipro dove fin dai millenni più antichi dela storia dell’umanità il metallo veniva, e viene tuttora, estratto in abbondanza. Cipro è l’isola più ad est del Mediterraneo, talmente ad est che non si sa bene se è l’ultima isola dell’Europa o la prima dell’Asia. La questione è controversa, si può dire che se da un punto di vista culturale l’isola è certamente europea dal punto di vista geografico, vista la vicinanza delle coste della Turchia (70 km.) e della Siria (100 km.) Cipro fa parte del continente asiatico. Le sue miniere e la sua strategica posizione geografica hanno da sempre attirato tutti i conquistatori che si sono succeduti nel Mediterraneo, così l’sola è stata dominata da egiziani, greci, persiani, alessandrini, romani, bizantini, crociati, veneziani (per circa 90 anni), turchi e da ultimo dagli inglesi dal 1878 fino al 1960 ultimo stato europeo ad essere ufficialmete colonia di un’altra nazione. Come sempre succede ciascuno di questi conquistatori ha preso ma ha anche lasciato qualcosa, monumenti, cibo, cultura, cosa abbia lasciato l’ultima dominazione inglese ve ne accorgete subito appena lasciate l’aeroporto con la vostra auto a noleggio: la guida a sinistra!! Ebbene si per le strade di Cipro si cammina dalla parte “sbagliata” occorre qualche giorno per abituarsi e poi……….è ora di rientrare in Italia! Comunque inglesi sono la gran parte dei turisti presenti e tutte le catene di ristoranti e fast-food, così come l’inglese è una specie di seconda lingua molto diffusa e conosciuta in generale e in particolare da tutti quelli che lavorano nel settore turismo. Qualche volta di fronte a intere vie con insegne di negozi e cartellonistica in inglese si ha uno spaesamento geografico e ci si chiede se siamo in una nazione autonoma o in una specie di enclave mediterranea anglosassone. Naturalmente quando si parla di Cipro si dovrebbe sempre specificare a quale parte ci riferiamo, come è noto l’isola è divisa tra un nord che comprende circa un terzo del territorio, popolazione di lingua turca e religione islamica e un sud con i restanti due terzi del territorio popolazione di lingua greca e religione cristiano-ortodossa. Fin dai primi anni dell’indipendenza tra i due gruppi ci furono tensioni e scontri a volte molto sanguinosi, nel 1974 un gruppo di ufficiali estremisti greco-ciprioti appoggiati dalla giunta militare all’epoca al potere in Atene effettuò un colpo di stato contro il governo dell’arcivescovo Makarios con l’obiettivo di effettuare l’unione con la Grecia (Enosis) in risposta la Turchia sbarcò truppe di invasione ed occupò la parte nord dell’isola, le due comunità vivevano disperse in tutto il territorio ma a causa degli eventi bellici si verificò un esodo di greci verso il sud e di turchi verso il nord fino ad avere una vera e propria linea di demarcazione etnico-religiosa, chiamata dai turchi “linea Attila” che attualmente è a tutti gli effetti una frontiera tra due stati diversi. Tutti questi eventi hanno lasciato uno strascico di odi e rancori difficili da superare, negli ultimi anni perlomeno non ci sono stati nuovi traumi alla fine forse è meglio un’isola divisa ma pacifica di una artificiosa unione foriera di nuovi gravi problemi.

sabato 03/09 da Fiumicino voliamo su PAPHOS, circa tre ore di volo, il tempo è bello e ammiriamo dall’alto il mare Egeo e diverse isole greche non ben identificate. Dopo l’atterraggio ci rechiamo al nostro albergo che si trova sul lungomare, abbiamo il tempo di concederci un paio di ore di relax sulla spiaggia, il mare è molto bello l’acqua cristallina e poco profonda. Attorno alle ore 19,00 uno spettacolare tramonto con il sole incandescente che si tuffa nell’acqua

domenica 04/09 andiamo a visitare la chiesa di AGIA PARASKEVI in stile bizantino e appartenente, naturalmente, al rito ortodosso. All’interno una bella iconastasi e alcunoi affreschi casualmente c’è un battesimo in corso, assistiamo incuriositi ad una parte della cerimonia per noi inusuale. Dopo aver fatto gli auguri ai neo genitori ci rechiamo verso la montagna (anche per cercare un pò di fresco la temperatura è tra i trentacinque e i quaranta gradi) alla scoperta del monastero di AYOS (Santo) NEOFITOS. In un ambiente boscoso sono stati costruiti due edifici, uno più piccolo e antico l’altro più grande e moderno e ancora funzionate come monastero, vicino alle grotte eremo che il monaco NEOFYTOS nel XII secolo scavò e poi abitò per circa quarant’anni fino alla morte avvenuta già in odore di santità. I piccoli ambienti sono stati completamente affrescati nel 1300-1400 e sono molto suggestivi. Nella cosidetta “vecchia Paphos”, una citta abbandonata secoli fa causa terremoti a circa 7 – 8 chilometri dalla Paphos attuale, visitiamo la casa di DYONISOS di epoca tardo-romana con una bellissima pavimentazione a mosaico nell’atrio e in altre stanze. I mosaici rappresentano scene di caccia e scene mitologiche ed in uno c’è il padrone di casa, Dyonisos appunto, che accoglie i suoi ospiti con vino e rinfreschi. Ci rimane ancora tempo per la visita alla necropoli detta TOMBE DEI RE un nome di fantasia perchè non risulta vi siano mai stati sepolti dei sovrani, le tombe sono grandi, familiari, scavate nella roccia e un paio impreziosite da finte colonne doriche, nel complesso comunque un sito che non ci ha interessato più di tanto. Chiudiamo la giornata con un bagno ristoratore in mare, oggi domenica la spiaggia è più affollata rispetto a ieri ma si trovano angoli defilati e tranquilli. Dopo cena una passeggiata sul lungomare, molti pub, birrerie, ristoranti accolgono i numerosi turisti l’atmosfera comunque è rilassta e non caotica.

lunedì 05/09 oggi ci rechiamo a CURIUM un sito archeologico posto su una collina con panorama sul mare, c’è un bel teatro restaurato con un ottima acustica e ancora funzionante, diversi resti di grandi case con pavimenti mosaicati. Ci spostiamo poi nel castello di KOLOSSI costruito in epoca di crociate e utilizzato a partire dal 1290 come quartier generale militare dei cavalieri dell’ordine di San Giovanni di Gerusalemme, il castello è ben conservato e si può salire con una stretta scala a chiocciola fino alla terrazza fortificata da cui si ha una bella vista sui vicini monti TROODOS con la cima del monte Olimpo (1950 mt) che svetta sugli altri. Entriamo nei primi contrafforti delle montagne per arrivare al paese di OMODOS che è un importante centro turistico/vinicolo con un mercatino interessante. Rientriamo poi in albergo a Paphos per l’ormai tradizionale bagno in mare ma questa volta ci rechiamo alla BAIA DI VENERE, o Afrodite nella versione greca, la spiaggia dove secondo la mitologia è emersa dalle acque la sopradetta dea dell’amore. La baia è chiusa a destra e a sinistra da grandi rocce, la spiaggetta coperta da ghiaia si apre nelle acque limpide e con un pò di immaginanzione e di licenza poetica si immagina la dea in versione botticelliana che arriva, coperta solo dai suoi biondi capelli, navigando sopra una grande conchiglia. Le distanze non lunghe e una buona rete stradale, per inciso l’autostrada è gratuita, permettono nella stessa giornata questi accoppiamenti mare/montagna

martedì 06/09 torniamo in direzione dei monti TROODOS alla ricerca dei monasteri isolati che sono stati catalogati dall’unesco come patrimonio dell’umanità, ne visitiamo tre ASINOU, AYOS NICOLAOS, PANAGIA, si tratta sempre di piccole chiesette molto affrescate e impreziosite da icone in stile bizantino. Leggermente diversa è la terza, costruita durante gli anni del dominio veneziano, in cui ci sono quadri con predominante lo stile rinascimentale italiano pur non essendo certo dei capolavori. Oggi cambiamo albergo e città e ci rechiamo a LIMASSOL che è la seconda città dell’isola per grandezza e il porto commerciale più importante, nel centro città sorge il castello mediovale molto rimaneggiato e attualmente facente funzione di museo. Questo edificio è strettamente legato alla storia dell’isola, nel 1191 la principessa Berengaria fidanzata del Re d’Inghilterra Riccardo Cuor di Leone lo accompagnava alla terza crociata, la sua nave in difficoltà approdo nel porto di Limassol ma il governatore bizantino fece imprigionare e tenere in ostaggio nel castello la principessa e i suoi accompagnatori. Qualche settimana dopo re Riccardo per vendicare l’affronto sbarca con le sue truppe sconfigge i bizantini e conquista tutta l’isola di Cipro ponendo fine al dominio greco e iniziando il periodo latino, nel castello al termine della guerra si celebra il matrimonio tra Berengaria e Riccardo. Limassol è una città moderna proiettata sul mare con un lunghissimo lungomare e grandi spiagge su cui naturalmente non perdiamo l’occasione di sdraiarci.

mercoledì 07/09 percorriamo circa 70 km. (autostradali) per recarci a LARNACA, prima di arrivare costeggiamo il lago salato che troviamo completamente asciutto, ci appare quindi una bianca distesa su cui la strada in certi tratti passa nel mezzo. In città l’edificio più interessante è la chiesa di SAN LAZZARO molto bella sia esternamente che negli arredi interni con una ricchissima iconostasi, nella cripta si trova la tomba di San Lazzaro che, resucitato da Gesù, secondo la tradizione orientale si recò a Cipro e ne diventò il primo vescovo (secondo altre tradizioni diffuse in occidente andò in Francia e diventò vescovo di Marsiglia). A Larnaca e dintorni è rimasta ad abitare una piccola comunità islamica che si ritrova nella semplice ma suggestiva moschea di HALA SULTAN. anche qui c’è una tomba importante per la rispettiva religione si tatta di una donna, UMM HAMRAN una zia di Maometto che seguì le armate arabe alla conquista di Cipro e che in questo stesso luogo morì e fu sepolta nell’anno 674. Al rientro a Limassol decidiamo in serata di recarci ai giardini municipali dove è in corso la “festa del vino” che ci è stata decantata come molto famosa in tutta Cipro, si entra pagando un biglietto (6 euro) dopo di che ai vari stand delle ditte produttrici si può bere tutto il vino che si desidera. A parte questo aspetto alcolico, con le conseguenze che si possono facilmente immaginare, a noi la festa appare come una semplice sagra paesana senza grandi pretese.

giovedì 08/09 oggi siamo a NICOSIA la capitale e maggiore città dell’isola, stranamente per una nazione circondata dal mare la capitale è nell’interno e non ha alcun contatto con l’acqua. L’altra stranezza della città è “politica” nel senso che la Linea Attila di demarcazione divide in due la città e Nicosia è ufficialmente la capitale sia di Cipro nord sia di Cipro sud, per le strade incontriamo soldati argentini appartenenti al contingente di caschi blu dell’ONU che dal 1964 presidiano la linea di divisione. In un isola tutto sommato non molto grande come Cipro convivono militari inglesi (presenti nelle basi a loro rimaste dopo l’indipendenza) , soldati turchi che occupano e difendono Cipro nord, soldati argentini sotto l’egida dell’ONU e naturalmente soldati delle due repubbliche di Cipro sud e Cipro nord, insomma un bel guazzabuglio!! Visitiamoil museo bizantino presso l’arcivescovado con una collezione di qualche centinaio di icone dipinte dal 1200 al 1700, sicuramente interessante ma bisogna dire che l’arte europea/orientale nel suo proporre sempre gli stessi soggetti e spesso con le figure ritratte nelle stesse posizioni alla lunga è troppo ripetitiva se confrontata con la pittura europeo/occidentale che negli stessi secoli ha avuto una grande evoluzione sia soggettistica sia di prospettiva. L’antico centro storico è tutto ben ristrutturato con molti negozi e locali di ritrovo, un palazzo di nuova costruzione alto undici piani offre la salita, naturalmente in ascensore, su una terrazza da cui si vede il panorama di tutta la città parte nord e parte sud. Per molti anni quando la frontiera era chiusa questo era l’unico modo per i greco-ciprioti di vedere l’altra parte, di fronte su una collina è stata costruita in terra una enorme bandiera turco-cipriota tanto per ribadire come stanno le cose.

venerdì 09/09 con un salto di 130 km. andiamo a FAMAGOSTA la città più importante della repubblica di Cipro nord, questa repubblica è riconosciuta solo dalla Turchia mentre per tutto il resto del mondo si tratta di un territorio illegalmente occupato dagli stessi turchi. Attraversiamo la frontiera senza particolari problemi, la guida è ancora a sinistra, edifici e strade appaiono un pò più poveri e trascurati, per essere un paese musulmano sembra abbastanza anomalo, in strada non vediamo nessuna donna con il velo anzi molte ragazze sono in minigonna o con vestiti succinti, nei negozi sono in vendita alcolici e altri prodotti occidentali, la moneta ufficiale è la lira turca ma a Famagosta nei negozi è tranquillamente accettato l’euro e vi danno anche il resto in euro. La città è molto bella la parte storica ancora circondata dalle possenti mura mediovali, visitiamo il CASTELLO DI OTELLO così chiamato perchè qui si svolge l’omonima tragedia letteraria di Shakespeare, il castello è bello ma trascurato una parte dei torrioni si affacciano sul porto e grandi cartelli avvisano di non fotografare perchè zona militare. Una vera tragedia è avvenuta nel castello nell’anno 1571 quando i turchi comandati dal vizir Lala Mustafà attaccano e conquistano Cipro strappandola ai veneziani, la città di Famagosta resiste all’assedio per undici mesi ma poi, senza rifornimenti, il comandante della guarnigione veneziana Marcantonio Bragadin si arrende. Durante le trattative Lala Mustafà cattura con un tradimento Bragadin, gli altri ufficili veneziani e tutti i soldati, questi ultimi vengono fatti schiavi e incatenati ai remi delle navi turche, gli ufficiali vengono impiccati e Bragadin viene scorticato vivo e la sua pelle riempita di paglia diventa la bandiera della nave del comandante turco. Dopo il castello visitiamo la bellissima cattedrale gotica di San Nicola con l’architettura originaria rimasta intatta, è invece cambiato l’uso dell’edificio dato che dopo la conquista turca la chiesa è stata trasformata in moschea intitolata proprio al vizir Lala Mustafà. Nelle vie pedonali del centro c’è una piccola zona commerciale con una decina di negozi ed un’ottima pasticceria, nel pomeriggio ci rehciamo nella zona archeologica dell’antica Salamina fondata, sembra, dall’eroe Teucro al ritorno dalla guerra di Troia. I resti sono interessanti ma non certo all’altezza di altre e ben più grandi zone archeologiche presenti in altri paesi del Mediterraneo, l’ultima visita della giornata è al convento di San Barnaba isolato in piena campagna. Il santo è uno dei fondatori della chiesa cristiana, ha accompagnato San Paolo in molti dei suoi viaggi di evangelizzazione è poi venuto in Italia ed è stato, secondo la tradizione, il primo vescovo di Milano. Tornato a Cipro, che era la sua terra natale, morì a Salamina ed è sepolto presso questa chiesa in una semplice cripta.

10/09 è il giorno del rientro in Italia, questo tour di Cipro è stato semplice e non faticoso, pur senza siti o altri monumenti particolarmente spettacolari l’isola è piacevole da visitare, tutti i luoghi sono ben tenuti e organizzati per il turista, come sempre alla fine ci accorgiamo che occorrerebbe più tempo per vedere tutto ma…………sarà per la prossima volta

ROBERTO & CORINA



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