A Cipro per un anticipo di primavera tra mare e cultura

Breve ma intensa vacanza all'insegna di cultura e mare ancora non in alta stagione
Scritto da: aelleroma
a cipro per un anticipo di primavera tra mare e cultura
Partenza il: 18/02/2014
Ritorno il: 21/02/2014
Viaggiatori: 2

Un anticipo della bella stagione tra arte e cultura: Cipro in primavera è una proposta piacevolmente insolita per scoprire un’isola che, grazie alla sua ricchezza di paesaggi e di attrazioni, regala una vacanza speciale.

Cipro in primavera. Diario di viaggio

1° giorno  – Paphos e Kato Paphos

Arriviamo a Paphos alle 21:50 con un volo Ryanair, in perfetto orario (un’ora avanti all’Italia; due con l’ora legale). Con il solo bagaglio a mano ci dirigiamo verso gli uffici della Sixti per il ritiro dell’auto prenotata on line al costo complessivo di 63 euro. In loco abbiamo pagato la somma aggiuntiva di € 17,90 a titolo di tasse aereoportuali. Una volta firmato il contratto veniamo inviati al parcheggio dove inizia l’imbarazzante ricerca della Nissan Note che poi si rivelerà una fedele ed indispensabile compagna di viaggio. Un po’ imbarazzante la ricerca della macchina al buio. Insomma se qualcuno ci avesse accompagnato o indicato subito la nostra auto avremmo potuto risparmiarci questa impacciata caccia al tesoro.

Finalmente però scorgiamo fra le tante auto la nostra iniziando il cauto ed incerto percorso con guida a sinistra fino a Kato Paphos (letteralmente Kato= inferiore ovvero la parte bassa di Paphos) dove avevamo prenotato su booking.it l’hotel Pyramos al costo di 27 euro per due compreso di colazione.

L’hotel ci appare come un miraggio dopo circa una quindicina di chilometri dall’aeroporto. Il proprietario ci accoglie calorosamente rivolgendoci anche qualche frase in italiano il che ci scalda l’animo dopo la tensione del primo percorso, con la sensazione di guidare contromano. L’albergo è semplice ma molto confortevole. La connessione WiFi è eccellente tanto che con il nostro tablet riusciamo a collegarci con la diretta RAI per tutta la serata senza riuscire ad evitare il Festival di Sanremo! Usciamo per mangiare qualcosa e ci rendiamo immediatamente conto che l’ora è un po’ tarda in un periodo ancora di bassa stagione. L’impressione è quella tipica che rimandano i luoghi di vacanza d’inverno: malinconica e nostalgica. Forse perché siamo arrivati tardi, molti locali ancora chiusi, poca gente; del resto d’estate qui sarà una bolgia infernale. In ogni caso, non tardiamo a ritrovare l’atmosfera greca a noi tanto cara e familiare. Ceniamo con un kebab in un locale del lungomare e a piedi torniamo al nostro hotel.

2° giorno – Larnaka e Kourion

chiesa di san lazzaro a larnaca

La Chiesa di San Lazzaro a Larnaca

La giornata è splendida e i nostri maglioni si rivelano subito inadatti al clima che corrisponde ad una primavera avanzata tipica, in Italia, della fine di aprile o metà maggio. Dei connazionali ci suggeriscono che, proprio a due passi dall’hotel possiamo raggiungere l’importante sito della Basilica Hrisopolitissa dove è conservata la famosa colonna della flagellazione di San Paolo.

Torniamo all’hotel per prendere la macchina che lasciamo gratuitamente nel comodo parcheggio vicino al Porto e andiamo a visitare i rinomati mosaici di Paphos (costo del biglietto 4,50 euro a persona). Il sito, molto ben conservato, si estende parallelamente al mare ed è davvero suggestivo. Complice la luce così splendente che rende ancora più vividi i colori di ciò che resta dell’antico messaggio che giunge fino ai giorni nostri attraverso queste figure così emblematiche.

Decidiamo di rimandare la visita alle Tombe dei Re al giorno di ritorno a Paphos dirigendoci verso Larnaka. È importante osservare che l’autostrada a Cipro è in ottime condizioni ed è gratuita. Abbiamo evitato i percorsi montani dei Monti Troodos perché, dato il periodo ancora instabile, abbiamo avuto il fondato timore di trovare la neve ed, inoltre, l’inesperienza alla guida “inglese” ci avrebbe messo in difficoltà con i tornanti di montagna. Così abbiamo privilegiato un percorso più cittadino, costiero e lineare.

La distanza tra Pahos e Larnaka e di circa 135 Km. Abbiamo fatto una piacevole sosta alla spiaggia di Kourion dove abbiamo pranzato al Kourion Beach Restaurant grandissimo locale con terrazzo sul mare godibilissimo in questa stagione. Qui scopriamo che l’insalata greca non è uguale in tutti i luoghi. Infatti a Cipro per la prima volta nelle nostra numerose vacanze greche, scopriamo che anche qui c’è la lattuga proprio come la nostra.

Dopo mangiato raggiungiamo l’antica Kourion. Il luogo è affascinante sia per la posizione che domina la costa, sia per lo stato di conservazione di questo sito. Bellissimo il Teatro Romano Classico! Resistendo alla bellezza del tramonto sul mare, riprendiamo l’autostrada alla volta di Larnaka sorvolando la città di Limassol (meta intermedia tra le due città) perchè molte guide ci hanno fatto intendere che non fosse così interessante e, avendo pochi giorni, abbiamo dato la precedenza ad altri luoghi. Tuttavia, in questo periodo, c’è un imponente Carnevale e forse valeva la pena essere meno schizzinosi e dare uno sguardo anche a questa città.

Durante il percorso abbiamo fatto sosta all’ipermercato Carrefour dove, fra le varie cose, ho potuto fare rifornimento di filo interdentale Superfloss dell’Oral B ad un prezzo ridotto a più della metà rispetto all’Italia. Arriviamo a Larnaka in serata dopo un percorso rocambolesco poiché erano state chiuse alcune vie centrali ma, alla fine ce l’abbiamo fatta! Les Palmiers Beach Hotel, prenotato su Expedia.it al costo di 37 euro per due compresa la prima colazione; si affaccia proprio sul lungomare Phinikoudes.

Il risveglio è stato molto piacevole; la giornata tiepida e soleggiata enfatizza la vista dall’hotel: il lungomare con le palme, la spiaggia e perfino qualcuno che azzarda un bagno! Per un attimo ho pensato di essere a Cagliari nella spiaggia del Poetto! La prima colazione è servita nella “white room” una grande stanza bianca e luminosa, una sorta di spazio onirico dove proiettare i nostri desideri ma soprattutto lasciarci alle spalle tutto lo stress italiano.. cosa vuoi di più?! Parcheggio privato gratuito dove ci è stato consentito di lasciare la macchina anche oltre l’orario del ceck out. Davvero un comodo soggiorno ad un presso ancor più comodo!

Già dalla prima sera ci siamo resi conto che la maggior parte delle attrazioni sono raggiungibili a piedi dall’albergo. Infatti, dopo una breve passeggiata, abbiamo raggiunto il Forte che è anche sede del Museo del Medioevo. Poco distante la Grande Moschea e la Chiesa di San Lazzaro con l’adiacente Museo Bizantino e anche il Museo Archeologico è facilmente raggiungibile.

3° giorno, Nicosia

nicosia

Vista su Nicosia, la capitale di Cipro e una città in Europa ancora divisa da un muro

Anche questa giornata è bellissima e la dedichiamo ai luoghi soltanto intravisti la sera precedente. Il bello di Cipro in questo periodo (come del resto di tutti i luoghi molto turistici) è che ovunque andiamo c’è pochissima gente. Al Museo Pierides, ad esempio, c’eravamo solo noi. Questo rende possibile tutto e, non secondariamente, i costi sono considerevolmente ridotti.

Lasciamo così Larnaka alla volta di Nicosia (Lefkosia). Distanza 46 km percorrendo la A2 e A1. Praticamente è a un soffio Già lungo l’autostrada si intravedono le montagne del nord contrassegnate dalla bandiera turca, inquietante richiamo ad una realtà politica di questa terra a tutt’oggi segnata dalla scissione della capitale in due: la zona greca e quella turca. Il nostro albergo è un po’ distante dal centro. Asty Hotel prenotato su booking al costo di € 41 a notte per due persone compresa la prima colazione. Lasciamo subito la macchina nel parcheggio dell’hotel che dispone anche di un comodo servizio navetta. Ne approfittiamo all’istante facendoci accompagnare al centro dove, non resistiamo dalla curiosità, superiamo il check point di Ledra Street e siamo subito in Turchia.

Incredibile! Nel 2014 ancora queste conflittualità in un luogo così piccolo poi; è impensabile che un confine apparentemente marginale possa segnare così profonde differenze! E le differenze le respiri subito appena superato il check point. Facciamo così un giro tra i negozi per turistici del tutto o quasi simili a quelli che si trovano nelle immediate adiacenze greche promettendoci di tornare il giorno dopo per visitare la zona nord di giorno.

Torniamo in hotel non prima di un’ottima cena nella souvlakeria “Piatsa Gourounaki” (Onasagourou 76) merita una sosta sia per la qualità delle portate assolutamente a base di carne, per la cordialità del gestore ma anche per i costi contenuti (mediamente una grigliata mista di carni compresa acqua e birra per due per un tot. di 21-23€). Restando in tema gastronomico, suggerisco di provare la birra cipriota, la KEO!

4° giorno, Nicosia

buyuk han 

Il Buyuk Han, caravanserraglio della Nicosia turca

Ci svegliamo abbastanza presto. Il clima in questo periodo a Cipro corrisponde alla nostra Primavera inoltrata. Non so se è la norma o siamo stati particolarmente fortunati perché in questi giorni la temperatura si aggira intorno ai 25-26 °C. Dopo la colazione ci facciamo accompagnare alle porte della città e ci dirigiamo verso un info point dove una ragazza gentile e preparatissima svolge una vera e propria lectio magistralis sulla storia della città e le sue principali attrattive.

Mi colpisce il fatto che, in questa descrizione omette (credo volutamente) di soffermarsi sulla parte nord dicendoci anche che sarà nostra responsabilità di quanto, eventualmente, scopriremo in questa zona. Naturalmente questo tipo di atteggiamento ci mette anche molta curiosità così decidiamo di dedicare metà della giornata alla visita della parte greca mentre destiniamo il resto della giornata alla zona turca. Con questo intento, e il poco tempo a nostra disposizione, ci affidiamo alla Lonely Planet perché oggi è venerdì e il tour guidato sia a piedi che in macchina si svolge il lunedì e il giovedì.

Costeggiando le vecchie mura veneziane, partendo da Plateia Eleftherias, seguiamo il tracciato suggerito dalla guida. Sul percorso troviamo il Museo Civico Leventis, la Moschea Omeriye e l’omonimo Hammam.

Palazzo dell’Arcivescovado e l’adiacente Fondazione Makarios con il Museo d’arte Bizantina. Merita senza dubbio una sosta perché contiene la più ricca collezione di opere bizantine provenienti da tutta l’isola, costituita da mosaici, icone, affreschi, paramenti, utensili ecclesiastici, parti delle iconostasi di legno scolpito, manoscritti ecc. Il visitatore, attraverso queste opere, ha la possibilità di conoscere i 1500 anni della storia dell’arte cipriota, mosaici proto bizantini, icone bizantine e tardo-bizantine, affreschi ed opere miniaturistiche.

Il nostro percorso termina alla Porta di Famagosta che un tempo costituiva la porta principale della città oggi, invece, è adibito ad ospitare eventi e rassegne cipriote e non solo. Decidiamo di entrare per vedere. La maestosità di queste antiche mura e degli spazi all’interno sono rimarcati ancor di più dal vuoto e dal silenzio.

Dopo una breve sosta ci dirigiamo verso l’Osservatorio della Torre Shacolas proprio sopra i grandi magazzini Debenhams all’angolo tra Ledra street e Arsinois.

Un ascensore ci conduce alla sommità di questa torre da cui si domina il panorama su tutta la città a 360°. Da questa altezza scompaiono le divisioni e la città di appare nella circolare interezza delle sue antiche mura. Tuttavia, i minareti della Moschea di Selimiye e la controversa bandiera turca dipinta (e di notte illuminata) sulle montagne del nord ci riportano alla realtà. Da qui si possono utilizzare dei telescopi. Le spiegazioni sono in inglese, francese e tedesco.

Scesi dalla Torre ci dirigiamo al ceck point di Ledra per andare in Turchia seguendo un percorso, anche questo segnalato dalla Lonely Planet. Così, superato il confine ci immergiamo nell’atmosfera orientale del Buyuk Han una esempio di caravanserraglio medievale. È incredibile percepire la diversità di atmosfera. Si sente proprio di essere in Turchia! Ciò che stupisce è che in una terra così piccola possano sussistere queste realtà così differenti.

La Moschea di Selimiye può essere considerata il simbolo della città di Nicosia. È una via di mezzo tra una cattedrale gotica francese e una moschea. La struttura gotica dell’interno è ancora evidente nonostante le pareti e le colonne siano state imbiancate a calce secondo i dettami islamici. Proseguendo il nostro percorso ci fermiamo al Bedesten (San Nicola degli Inglesi) un ex chiesa restaurata in prossimità del mercato municipale. Abbiamo poi soltanto preso atto della presenza del Buyuk Hammam le cui recensioni sono davvero invitanti tuttavia, non ci siamo fermati. E’ il nostro ultimo giorno e abbiamo preferito continuare a curiosare per le vie di questa parte dell’isola così intrigata ed itrigante. L’ultima tappa è alla Moschea di Haydarpasha che pare sia la seconda moschea per ordine di importanza a Cipro dopo quella di Selimiye.

Intanto si è fatto buio e il clima più rigido. Infatti c’è una forte escursione termica tra il giorno e la sera: dai 25° del giorno si passa ai 7°-8° . Conviene rientrare in Europa e fermarci per riscaldarci un po’ in qualche locale e, perché no?, davanti a un bel piatto caldo. Torniamo nella souvlakeria della sera precedente dove ci accolgono con entusiasmo.

5° giorno – Da Nicosia a Paphos

petra to romiou

La spiaggia di Petra To Romiou

È il nostro ultimo giorno di vacanza a Cipro. Il nostro volo parte alle 19,55 da Paphos. Abbiamo davanti a noi ancora una giornata piena, tuttavia, considerato il fatto che dobbiamo riconsegnare la macchina entro le 18, mettendo in conto eventuali imprevisti, partiamo di buon ora dall’hotel Asty riprendendo l’autostrada per circa 150 Km. Il tempo, ancora splendido, rende ancora più difficile pensare di dover lasciare quest’isola per tornare alla nostra quotidianità.

Durante questo percorso ci fermiamo per qualche foto alla rinomata spiaggia di Petra To Romiou, letteralmente “lo scoglio greco” e la leggenda narra che questo sia il punto in cui Afrodite sia emersa dalle acque. Si fa riferimento al leggendario eroe bizantino, Digenis Akritas, che riuscì a tenere a bada i predatori saraceni con la sua prodigiosa forza. Si dice che abbia sollevato un enorme masso, gettandolo, poi, in mare e distruggendo, così, le navi nemiche. Quello che resta è una meravigliosa spiaggia, in questo periodo deserta, ma che penso in piena stagione sia un gran casino di carne al sole. Dopo le foto di rito, riprendiamo il cammino verso Paphos e qui ci aspetta la visita alle Tombe dei Re lasciata in sospeso per questo ultimo giorno. Le tombe si trovano anch’esse vicino al mare nella zona nord ovest di Paphos. In realtà, apprendiamo dalla guida, che qui è sepolto alcun re e il nome deriva piuttosto dall’imponenza delle strutture: queste, risalenti al periodo ellenistico e all’inizio di quello romano, erano le ultime dimore di aristocratici della città (o secondo altre indicazioni, di alti funzionari amministrativi dei faraoni greci d’Egitto: queste sono tra l’altro molto simili a tombe rinvenute ad Alessandria d’Egitto, a conferma dei rapporti tra le due terre durante il periodo Ellenistico. Alcune di esse sono scavate direttamente nel terreno, altre sono fuori terra: sembrano tutte case assolutamente normali, con le camere di sepoltura, affacciate su un peristilio centrale circondato da colonne. Le più interessanti sono la numero 3 e la numero 4 ma tutte meritano la nostra attenzione nel l’ottimo stato di conservazione. Anche in questo caso, poi, lo sfondo del mare rende il sito assolutamente magico, anche se ormai è stato circondato dai palazzi degli alberghi.

Continuiamo il nostro percorso verso Paphos per una sosta di tutto relax in uno dei tanti locali sul porto. Ci fermiamo a pranzare al Pellicano. Il clima ci consente di sederci a un tavolino all’aperto proprio sulle acque del porto, pulitissime e cristalline! A questo punto, ci restano poche ore prima di imbarcarci e decidiamo di trascorrerle nell’ozio più completo dedicandoci allo shopping secondo i dettami più banali del turista. Riprendiamo la nostra Note in direzione aeroporto. la sfera rossa del sole al tramonto accompagna questo ultimo percorso in terra cipriota. Nel cuore il desiderio e la speranza di ritornare per altre affascinanti tappe e scoperte.



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