È uno dei capolavori dell’arte italiana, ma in pochissimi la conoscono: le sue 350 stanze sono un vero trionfo di stile barocco

Stefano Maria Meconi, 22 Set 2024
È uno dei capolavori dell'arte italiana, ma in pochissimi la conoscono: le sue 350 stanze sono un vero trionfo di stile barocco
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È il più grande monastero dell’Italia meridionale, ed è anche uno dei 60 beni protetti dall’UNESCO in Italia. Eppure, sono ancora in pochi a conoscere questo magnifico monumento dell’entroterra campano, la Certosa di San Lorenzo o, ai più nota, Certosa di Padula. Un sito fortunatamente restaurato da pochi anni e conservato in condizioni ottimali, che rappresenta una vera e propria ricchezza di un Meridione in cui l’arte e la storia sono tanto più presenti quanto diffuse su un vasto areale. Un luogo impossibile da perdere, ideale come destinazione ma anche come tappa intermedia. Scopriamolo insieme.

La storia della Certosa di San Lorenzo

certosa di san lorenzo, padula

Tommaso Sanseverino, conte di Marsico e signore dei Vallo di Diano, fece edificare la certosa di Padula nel 1306 ma i lavori proseguirono fino al XIX secolo. Dell’impianto più antico restano nella Certosa pochi elementi: lo splendido portone e le volte a crociera della chiesa. Le trasformazioni più rilevanti risalgono alla metà del Cinquecento, e seicenteschi sono gli interventi di doratura degli stucchi della chiesa. Del settecento sono invece gli affreschi e le trasformazioni d’uso di ambienti esistenti.

I Certosini lasciarono Padula nel 1807, durante il decennio francese del Regno di Napoli, allorché vennero privati dei loro possedimenti nel Vallo, nel Cilento, nella Basilicata e nella Calabria. Le ricche suppellettili e tutto il patrimonio artistico e librario andarono quasi interamente dispersi e il monumento conobbe uno stato di precarietà e abbandono. Dichiarato monumento nazionale nel 1882, la Certosa è stata presa in consegna dalla Soprintendenza per i Beni architettonici di Salerno, e nel 1982 sono cominciati i lavori di restauro. L’inserimento tra i patrimoni dell’Umanità UNESCO risale invece al 1998, insieme al Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano e ai siti archeologici di Paestum e Velia.

La costruzione del chiostro grande fu avviata nel 1583 rifacendo sostanzialmente un chiostro preesistente. Il Chiostro si sviluppa su due livelli ed al centro è collocata una bella fontana a forma di coppa, realizzata in pietra e datata al 1640.

Cosa vedere nella Certosa di Padula

turistipercaso

La grandezza di questo monastero viene espressa nei lunghi corridoi, nei cortili, nel gigantesco chiostro (uno dei più grandi d’Europa con i suoi 15 mila metri quadrati), nei giardini e negli orti nascosti dietro alti muri. Nelle celle, visitabili, che affacciano sul grande cortile, distinte, ognuna, da un decoro marmoreo nel cotto uno diverso dall’altro. Ogni cappella e ogni stanza ha un decoro diverso, tetti a crociera racchiudono affreschi di colori vividi e brillanti. È visitabile anche la mensa con la cucina, posta sotto un’enorme cappa.

Lo scalone ellittico a doppia rampa, l’ultima opera che i padri riuscirono a vedere realizzata prima delle soppressioni francesi, unisce i due livelli dei chiostro grande. Un’opera che appare come un maestoso elemento scenografico illuminato dai suoi sette grandi finestroni che spaziavano sul paesaggio circostante. Il grande giardino della clausura corrisponde in minima parte alla sistemazione settecentesca, soprattutto a causa degli interventi effettuati durante le due guerre mondiali per la costruzione dei ricoveri dei prigionieri.

Informazioni utili per la visita

La certosa di Padula è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 9 alle 19. Il complesso museale che vi ruota intorno include anche la casa museo di Joe Petrosino (celebre poliziotto italo-criminale e pioniere della lotta al crimine organizzato), il Museo civico multimediale e il battistero di San Giovanni in Fonte. Esistono diversi biglietti d’ingresso per le singole attrazioni (Certosa, Musei Civici, casa Petrosino), mentre il biglietto integrato “sistema Padula” ha un costo di 10 euro ed è acquistabile tramite il portale Vivaticket.

Ci sono delle stanze, come la biblioteca, che vengono aperte solo alcuni giorni al mese e ci si può informare telefonando al numero del Ministero della Cultura che fa capo al sito della certosa.



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