Anche la Campania ha la sua città modello: qui troverai castelli antichi, ceramiche e… luci di stagione
Complice gli sconti di Italo, decidiamo con un amico della provincia di Salerno di farci un bel weekend in questa meravigliosa città di mare. Dopo 4 ore e poco più di treno si arriva in stazione, appena usciti si percepisce già l’aria del mare e soprattutto si viene inebriati dal profumo di cibo, passando da panzerotti fritti alla pizza, odori che al solo passaggio fanno venire l’acquolina in bocca.
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Come prima tappa andiamo a depositare i trolley al b&b, poi un giro sul lungomare e dato l’orario (sono le 20.30) andiamo a cena. Iniziamo a gustare le bontà del cibo locale. Su conoscenza scegliamo il ristorante “Toc Toc” (in Via Porta di Mare 21), una vera garanzia; siamo a Salerno quindi non possiamo che mangiare la zizzona di Battipaglia che in questo ristorante viene proposta ripiena con parmigiana di melanzane (e altri gusti). Che dire, da lacrima per la bontà. Se vi rimane ancora fame, meritano moltissimo anche le crocchette di pasta, il tutto accompagnato da una bella bottiglia di vino rosso. Qualità-prezzo top!
Beviamo 2 cocktail con gli amici sempre qui da Toc Toc, hanno una vasta selezione di Gin per tutti i gusti , e siamo pronti per andare a dormire in vista di 2 giornate piene di impegni.
Diario di viaggio a Salerno
Giorno 1 – Paestum e Velia
Ore 7.45 suona la sveglia (ci son troppe cose da fare per dormire). Colazione al Bar Rosa sul lungomare con una bella frolla ripiena di crema e canditi e via a visitare il Duomo di Salerno e la Cripta di San Matteo (in Piazza Alfano I); si tratta di una cripta barocca che custodisce le reliquie di San Matteo, patrono della città. L’interno è completamente affrescato, una vera meraviglia per gli occhi. L’ingresso costa 1 euro (ad offerta).
Usciti dal Duomo ci dirigiamo con un auto verso il parco archeologico di Paestum e Velia, riconosciuto nel 1998 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Dista circa 40 min di macchina dalla città, e non si poteva stare a Salerno senza visitare i templi.
- Biglietto di ingresso in alta stagione: € 12
La vista dura all’incirca 2 ore e mezzo, premesso che ci si fermi a leggere le varie descrizioni nei cartelli apposti davanti ai templi e alle rovine. La giornata di sole ci rende il giro molto piacevole. Sono le 15.30 e ci dirigiamo nuovamente verso Salerno per goderci una passeggiata sul lungomare e per i vicoli del centro, davvero molto graziosi. Il tutto accompagnato da un bel panzerotto fritto ripieno di mozzarella e pepe, mamma che bontà! Alla sera ci aspetta una cena con altri amici, finalmente si mangia la vera Pizza!
Ore 22.30 (dopo un paio di aperitivi per far passare il tempo) ci ritroviamo alla pizzeria Criscemunno (in Via Romualdo II Guarna, 15, accanto al Duomo). Non ci sono parole per descrivere la pizza che fanno, forse non ne ho mai mangiata una così buona!
Consiglio di andarci con tanta, tantissima fame per assaggiare le Montanare (pizza fritta) come antipasto (la “genovese” me la sogno ancora) e gustarsi poi una bella pizza. Prezzi più che onesti, 21 euro con pizze fritte di antipasto, pizza, dolci e birre! Con la pancia piena andiamo a berci un buon cocktail in un localino in centro e finiamo così questa prima giornata.
- Totale camminata: 18.65 km
Giorno 2 – Giardino della Minerva e Cetara
È domenica, quindi ce la prendiamo con un po’ più relax, lasciamo il B&B (la proprietaria molto gentilmente ci ha tenuto i bagagli fino a sera). Colazione di fiducia al bar Rosa con zeppole fritte alla crema, poi per non farci mancare nulla ci siamo presi anche un maritozzo e una frolla. Per un po’ non dovremmo avere fame!
Visitiamo il complesso monumentale di San Pietro a Corte, che é la costruzione longobarda più importante a Salerno. Qui ci sono i volontari del Gruppo Archeologico Salernitano che vi fanno da guida per la visita (circa 10 minuti). Ingresso gratuito ad offerta libera. Al di sotto della chiesa è visibile un edificio termale di epoca romana (anche qui ingresso libero).
Belle le chiese, ma per me non è città se non la vedo dall’alto. Quindi, quale miglior posto di un punto panoramico in Via Porta San Nicola? È una scalinata che passa tra le viuzze (inizia in Largo Giovanni Luciani) e arriva proprio sopra il Giardino della Minerva (qui non siamo entrati perché in questa stagione è ancora spoglio, ma in primavera merita sicuramente una visita, il biglietto costa 3 euro). Un paio di foto di rito ci stanno sempre bene.
Scendendo siamo poi passati attraverso il Rione Fornelle, un quartiere riqualificato grazie al progetto Muri d’autore con l’obiettivo di recuperare il legame tra Alfonso Gatto e la sua città, e di fare un intervento di street art sull’intera area (attrazione trovata per caso in un blog di una ragazza che ne parlava). Murales, poesie disegnate sui muri, uso del dialetto, richiamo al mare, ritratti di artisti rendono questi vicoletti davvero originali e particolari, in questo rione si respira l’anima della vita popolare. Altro opere di street art a Salerno si trovano anche in giro per i vicoli del centro, basta fare un po’ di attenzione per trovarle, ad esempio in Vicolo della Neve.
Si è fatta ora di pranzo e decidiamo di andare in costiera. Nello specifico ci siamo fermati a Cetara, subito dopo Vietri sul mare, e come prima cosa siamo andati a rifarci gli occhi nella piazzetta che affaccia sul mare. È però ora anche di rifarci un po’ il palato (sono le 14.30) e passeggiando per Corso Garibaldi ci imbattiamo in un ristorantino con esposto un menù davvero invitante, locale piccolino e con pochi tavoli. Ha giusto giusto il posto per noi (siamo in 6), è il ristorante Dea Mangiona. La proprietaria ci fa sentire subito come a casa e ci trasmette la sua passione per i piatti che offrono, le specialità a Cetara sono il tonno e la colatura di alici, ma avrebbero meritato un assaggio tutte le loro proposte.
Noi abbiamo optato per l’antipasto di alici e due primi, paccheri con tonno pomodorini gialli e granella di pistacchio e scialatielli con alici, colatura e pomodorini gialli. Mi raccomando, se ci andate, non alzatevi senza aver preso il dolce: la Delizia al Limone! Ovviamente arriva anche il digestivo: crema al limone e mandorle, più che un cicchetto sarebbe servita la bottiglia da quanto è buono.
Siamo giunti al termine, dobbiamo tornare verso Salerno: alle 18 Italo ci aspetta per tornare a Bologna. Un ultimo caffè al volo alla storica pasticceria Romolo (hanno dei dolci da paura) e si parte con gli occhi pieni di posti bellissimi, persone gentili e cibo fantastico!